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Livorno 8 settembre 2021

Riportiamo la lettera firmata di un pensionato di Collesalvetti. Nel testo l’uomo racconta perchè non si vuole vaccinare ed espone il suo punto di vista.

NO VAX A CHI?”

NON SONO UN NO VAX: (DAL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO DELLA REGIONE TOSCANA)

Anti Difterica: 1960, 1960, 1963, 2009, 2015

Anti Tetanica : 1960, 1960, 1963, 1966, 1967, 1969, 1969, 1981, 1981, 1982, 1982, 2009, 2015

Anti Pertosse: 2009, 2015

Anti Poliomielite: 1964, 1964, 1964, 1964 (1°, 2°, 3° e 4° dose),1972

Anti Epatite B : 2009, 2009, 2009 (1°, 2° e 3° dose)

Anti Epatite A : 2009, 2009, 2009 (1°, 2° e 3° dose)

Anti Tifica: 2009

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LA LETTERA

Non sono un eremita… ho sempre vissuto e lavorato ben inserito nel mio contesto lavorativo.

Sono contento che siano stati scoperti tanti bei vaccini contro il Covid!
E raccomando a tutti quanti, purché liberi di scegliere, di assumerlo con serenità, specialmente coloro i quali abbiano patologie per le quali il rapporto rischio-beneficio propenda per tale scelta.
Fate sul vostro corpo, viva la libertà!

Ma considerato che numerosi autorevoli e qualificati scienziati, ricercatori, medici ed esperti in varie discipline sostengono che:

Vi siete dimostrati incapaci di affrontare la pandemia in quanto i Piani Sanitari di Emergenza non erano pronti o aggiornati per tale evento.
Non avete impedito la morte di decine di migliaia di persone perché avete raccomandato la “Vigile Attesa” senza suggerire alcun protocollo medico, neanche quelli praticati con successo da centinaia di Medici italiani!
State surretiziamente imponendo alla popolazione, anche quella meno a rischio come i giovani, un vaccino sperimentale di cui non si conoscono, negli anni, gli effetti.
Avete vietato le autopsie sui morti di Covid;
Avete segnalato e contato come morti di Covid tutti quelli che, morti per qualsiasi causa, fossero risultati positivi al tampone (anche post-mortem).

Avete adottato un sistema di accertamento positività oggi disconosciuto in quanto considerato inattendibile dalla più autorevole comunità scientifica (40 PCR (Reazione a Catena della Polimerasi Inversa): una bestialità!)
Avete confuso la positività al Tampone con la malattia: ma chi l’ha detto!

State calpestando tutte le libertà fondamentali dell’uomo come la libertà di pensiero, di movimento, dato che additate ogni voce, anche di costruttiva critica.

Tutto questo per dire che sono CONTRARIO all’obbligatorietà,
diretta o indiretta, a QUESTO VACCINO

Perchè esiste una grande fetta di Comunità Scientifica, Premi Nobel e specialisti del settore, che manifestano dubbi sia sulla reale efficacia che sulle possibili conseguenze nel tempo. E perchè finalmente esistono cure efficaci per combattere il Covid che non siano più la “vigile attesa” …

Voglio avere la libertà di scegliere senza dover rinunciare al lavoro, allo stipendio, alla vita sociale…”

dott. Mariano Amici

Ritenendo che ogni medico  possa rilasciare attestati di esenzione dalla vaccinazione in quanto non ci puo’ essere una ingiustificata sperequazione tra i vari MMG non fondata su un criterio di scientificita’ che la giustifichi vi propongo il fac simile dell’attestato che, laddove ne ricorrano le condizioni, potrete farvi rilasciare dal vostro medico curante.

FAC SIMILE :

Attestato ai sensi dell’art.4 co. 2 D.L. 44/2021- Esenzione dalla vaccinazione obbligatoria.

Si attesta che ……..

nato/a a …….., il ……..,

risulta essere soggetto ESENTE dalla vaccinazione anti SARS-COV 2. ai sensi e per gli effetti dell’art.4 co.2 del D.L 44/2021.

Infatti in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, risulta affetto da patologie che non sono oggetto di sperimentazione da parte di alcuna delle Case Farmaceutiche produttrici di vaccini anti Covid e pertanto la mancata sperimentazione costituisce accertato pericolo per la salute del paziente essendo tale la mancata sperimentazione specifica.

La documentazione attestante le condizioni cliniche e la patologia del paziente, non esplicita per motivi di privacy, è stata esibita dal Paziente e l’odierna attestazione viene rilasciata previa valutazione anamnestica dichiarata dal Paziente rispetto alla quale deve trovare rigorosa applicazione il principio di precauzione anche in virtù dell’approvazione meramente condizionata dei vaccini anti Covid.

Si rilascia in carta libera per gli usi consentiti.

Ignorante é chi nega i danni da vaccino…..”

Abbiamo deciso, in quanto Comitato, di redigere questo comunicato per aiutare tutte quelle persone che hanno avuto reazioni avverse ai sieri genici.
Nessuno può essere lasciato solo.
Abbiamo inoltre deciso di impegnarci attivamente sul territorio organizzando incontri medici-pazienti che possano aiutare a trovare le migliori cure possibili, vi teniamo aggiornati.
Facciamo un appello a tutti, aiutateci ad aiutare tutti.

La salute, il diritto paritetico alle cure e la vita stessa non possono essere discriminate da etichette.

Comitato Liberi Pensatori

SCARICATE QUI IL PDF👇👇👇👇👇

https://comitatoliberipensatori.com/wp-content/uploads/2021/09/Linee-guida-per-danneggiati-da-vaccino_.pdf

FONTE: Giuseppe Liturri (La Verità’)

In base ai dati Aifa, nel momento in cui la campagna è entrata nel suo top sono crollate le informazioni sugli eventi avversi. È mancato così il più importante argomento a favore o meno della validità delle inoculazioni

Sono giorni che si parla con sempre maggiore insistenza di obbligo vaccinale e dell’estensione del suo equivalente, il certificato verde, che dovrebbe disporre ulteriori limitazioni alla socialità e all’attività lavorativa per chi non lo possiede. Decisioni che dovrebbero trovare un ben solido ancoraggio nei dati sembrano invece dettate da arroccamenti ideologici, minacce e ricatti nemmeno troppo velati. Resta purtroppo in secondo piano quello che dovrebbe essere lo strumento principe per trarre qualsiasi conclusione: la farmacovigilanza e i relativi dati.

Come vi dimostreremo in seguito, più ci si vaccina e, in proporzione, meno dati affluiscono. La fase successiva alla commercializzazione dei quattro vaccini approvati nella Ue (Pfizer, Moderna, J&J e Astrazeneca) – che in Italia hanno toccato la soglia di 80 milioni di dosi somministrate – avrebbe dovuto generare un prezioso patrimonio di informazioni per consentire allo Stato le decisioni più rispettose del diritto del singolo e dell’interesse della collettività, come dispone l’articolo 32 della Costituzione. Tale fase è anche essenziale per consentire all’Ema la raccolta di ulteriori dati clinici – oltre a quelli parziali e provvisori che hanno consentito l’autorizzazione condizionata – entro la fine del 2023 e concedere quindi l’autorizzazione standard. Tale processo è fondato sulla segnalazione dell’evento avverso, cioè qualsiasi episodio sfavorevole che si verifichi dopo la somministrazione del vaccino. Solo la successiva valutazione di una relazione causale con il vaccino, consentirà di parlare di reazione avversa.

Tutto dipende dal numero delle segnalazioni e dal successivo accertamento di una relazione causale. È la stessa Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a sostenere che «un elevato tasso di segnalazione è indicativo di una elevata sensibilità alla segnalazione e all’importanza che questo atto riveste per lo studio della sicurezza del farmaco». Ribadiamo che la valutazione della relazione causale non è di competenza del segnalatore (medici e farmacie nel 60% dei casi) ma, prima di tuo di un algoritmo che incrocia sei parametri (tra cui la relazione temporale e la presenza di spiegazioni alternative) e poi di diversi comitati di esperti. Tale valutazione può fornire tre esiti: correlabile, non correlabile o indeterminata/non classificabile. Ma l’attività decisiva è quella della segnalazione, altrimenti tutto il processo non parte nemmeno.

Grafico andamento segnalazioni

Ed è proprio su questo punto che solleviamo dei dubbi. Infatti, abbiamo lavorato sui dati forniti dall’Aifa nei sette rapporti mensili finora emessi, calcolando anche i dati mensili e non solo quelli cumulati presenti nei rapporti. E’ stato riscontrato un crollo verticale del tasso di segnalazione (eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate), coincidente proprio con i mesi più intensi della campagna vaccinale. Il tasso di segnalazione degli eventi gravi (quelli con ospedalizzazione, pericolo di vita, decessi ed altre situazioni clinicamente rilevanti) mostra un analogo andamento. Si potrebbe comprendere una relativa pigrizia nella segnalazione di episodi non particolarmente dannosi, ma risulta inspiegabile essere passati da 50 a 12 nel tasso di segnalazione degli eventi gravi, proprio nei mesi in cui sono state somministrate mediamente 16 milioni di dosi. La stessa Aifa si è lamentata dell’incompletezza delle segnalazioni. Cosa non ha funzionato e portato a più che dimezzare il tasso di segnalazione? Quello che avrebbe dovuto essere il gesto di massima responsabilità e di vero «amore verso gli altri» non è stato forse adeguatamente incentivato e valorizzato? Forse sarebbe stato utile ritagliare tra i milioni spesi nelle campagne istituzionali a favore della vaccinazione, qualche spicciolo per far capire a decine di milioni d’italiani l’importanza di segnalare qualsiasi episodio sospetto? O si ha paura dei dati e della trasparenza?

Il confronto con il Regno Unito è imbarazzante. Oltremanica hanno superato 90 milioni di dosi e vantano un tasso di segnalazione di 394 eventi (yellow cards), più del triplo di quello italiano (128 eventi). Il risultato è che, dall’alto di una base dati così robusta, che pure comprende importanti segnalazioni di gravi reazioni avverse, nel suo ultimo rapporto settimanale l’agenzia del farmaco di Londra (Mhra) ha potuto permettersi di concludere che «per la maggior parte della popolazione, i benefici dei vaccini superano i rischi».

In Italia, al 26 luglio, sono stati segnalati 10.805 eventi avversi gravi (il 12,8% delle segnalazioni). Nel 74% di quei casi l’algoritmo ha valutato il nesso di causalità, e i casi correlabili sono stati il 43% (3.453, cioè 5,2 casi ogni 100.000 dosi somministrate). Resta da capire cosa sia stato del restante 26% delle segnalazioni. Per quanto riguarda i decessi, le segnalazioni sono state 498 e la valutazione del nesso di causalità ha riguardato il 59% dei casi (294). Di questi, solo sette casi (2,4%) sono stati considerati correlabili, mentre gli altri 287 sono stati valutati non correlabili o indeterminati/non classificabili.

Al netto di tutte le perplessità sul metodo di raccolta delle segnalazioni e sul metodo di valutazione del nesso di causalità, resta la realtà delle sette vittime e delle altre 3.453 persone ammalatesi seriamente, con causalità accertata. Vagheranno nelle aule giudiziarie alla ricerca di un risarcimento o lo Stato, da promotore della campagna, si farà carico di un equo indennizzo?

FONTE: Marina Amaduzzi/Corriere.it

Il coordinamento di chi ha già avuto il coronavirus: «Sui vaccini e il Green pass chiediamo di essere ascoltati e vanno aperte maggiormente le agende delle visite»

Sono oltre 32mila i bolognesi guariti dal Covid-19 da almeno tre mesi che sono nelle condizioni di ricevere il vaccino. È anche a loro che sono rivolti gli appelli ad immunizzarsi, per mettersi al riparo dal contagio. Non solo. Per loro la validità del Green Pass è di 6 mesi, che ora verrà estesa a 12 mesi purché abbiano fatto una dose di vaccino. I diretti interessati però non ci stanno e chiedono percorsi ad hoc. «Non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti lo stesso titolo anticorpale e gli studi più recenti segnalano che la dose di vaccino va fatta entro un anno», spiega Mattia Baglieri, dottore di ricerca in Scienze politiche all’Alma Mater che fa parte del coordinamento del Gruppo Guariti Covid, insieme a Luigi Ferrara, presidente di Confassociazioni Sicurezza e Renata Salvarani, professoressa di Storia del Cristianesimo a Roma.

Le esigenze dei guariti vanno ascoltate»

“Chiediamo solo più attenzione perché abbiamo esigenze che vanno ascoltate». La loro principale preoccupazione è di essere vaccinati troppo presto, quando il livello di anticorpi è ancora alto. «C’è una circolare del ministero del 21 luglio, firmata da Rezza, che dice come sia preferibile che i guariti si vaccinino entro 6 mesi ma che è giustificata anche l’attesa fino a 12 mesi — spiega ancora Baglieri — ci sono reazioni avverse al vaccino tra i guariti, ma studi specifici non ci sono. Anche l’infettivologo Massimo Galli sostiene che un guarito va vaccinato se non ha anticorpi. Insomma il titolo anticorpale dovrebbe essere il criterio per cui si decide se e quando un guarito va vaccinato».

Il nodo del Green Pass

Le rivendicazioni dei Guariti Covid poi si intersecano con le novità sul Green Pass. Come noto le modifiche al decreto di agosto approvate nei giorni scorsi dalla commissione Affari sociali della Camera andranno, insieme all’intero provvedimento, all’esame della Camera per il primo via libera. E la modifica principale è l’estensione della durata del Green Pass da 9 a 12 mesi. Anche per i guariti Covid che abbiano fatto però la prevista dose di vaccino. «Stiamo avendo anche in queste ore interlocuzioni con i parlamentari perché tengano conto delle nostre preoccupazioni — dice Baglieri —, non diciamo che i guariti non vanno vaccinati, ma diciamo che è inutile vaccinare chi ha passato la malattia e ha il titolo anticorpale alto». Il Gruppo Guariti Covid si rivolge anche a chi dirige la sanità a livello locale, «perché ci vuole più attenzione alla salute psicologica di chi ha passato la malattia e vanno aperte maggiormente le agende della Gastroenterologia e della Pneumologia per non dover aspettare troppo per accertamenti e visite». 

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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FONTE: ModenaToday

Una 24enne, Stefania Valenti, con un problema ad un occhio, ha visto respingere il suo accesso alle cure del pronto soccorso del Policlinico di Modena, da una guardia del servizio di vigilanza. La ragazza di era recata in ospedale da una forte congiuntivite.

Secondo quanto ricostruito dal consigliere comunale Piergiulio Giacobazzi (FI) e dal consigliere regionale Michele Barcaiuolo (FdI) – che hanno seguito il caso depositando anche due interrogazioni – la ragazza si sarebbe presentata intorno alle ore 17 insieme al compagno presso il tendone di accettazione davanti all’ingresso principale dell’ospedale di via del Pozzo. Il Pronto Soccorso Oculistico si trova infatti all’interno del corpo centrale dell’ospedale: l’addetta alla vigilanza di Coopservice, di cui evidenziamo in neretto il nome dell’agenzia di servizi, ha però respinto la giovane, in quanto sprovvista di Green Pass. Ci dispiace immensamente non conoscere il nome di questa vigilante così solerte nell’assolvere il suo compito da despota! Ma riusciremo a risalire alla sua identità!

I due ragazzi, si sono recati presso la vicina farmacia Comunale per chiedere un tampone rapido, ma, essendo troppo lunghi i tempi di attesa, i due giovani si sono ripresentati al pronto soccorso, senza transitare dall’accettazione esterna. Qui, la 24enne è stata subito visitata e medicata, con la diagnosi di un problema virale per il quale era necessaria una cura urgente.

Stando così le cose, è chiaro che si è verificato un “cortocircuito”, probabilmente dovuto ad una errata interpretazione delle norme da parte del personale incaricato a fare da filtro presso l’accettazione.

Michele Barcaiuolo commenta: “La Regione ha recepito un decreto ministeriale a fine agosto, ma non è scritto da nessuna parte che anche i pazienti debbano essere provvisti di certificato verde. Negare assistenza primaria è un fatto gravissimo che sarebbe potuto degenerare e creare danni ingenti alla vista della ragazza. Per questo esigo che la Giunta e l’Assessore alla Sanità indaghino sull’accaduto attraverso un confronto col Policlinico: quanto successo non deve ripetersi, il diritto alle cure non può essere condizionato da un pass. E’ una palese violazione di un diritto fondamentale dell’individuo sancito dalla nostra Costituzione”.

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FONTE: Il XIX Secolo/ C.Li.Va Toscana

LE NOTIZIE CHE SPESSO PASSANO IN SORDINA, PERCHÉ’ SCOMODE, NOI LE POSTIAMO E CONDIVIDIAMO.

Paura alla Spezia per un crocierista positivo al Covid-19 sbarcato alle prime luci dell’alba di venerdì scorso dalla Harmony of the Seas della Royal Caribbean, che è attraccata alle 3,27 di ieri mattina. Ad attendere il paziente sulla banchina del porto era già pronta un’ambulanza, che ha traportato l’uomo all’ospedale Sant’Andrea. Si tratta di uno statunitense di 74 anni, con cognome italiano, che si era imbarcato domenica scorsa a Barcellona. Il turista è stato ricoverato nel reparto di Malattie Infettive e ha subito iniziato la cura.

A quanto pare l’americano stava male da un paio di giorni. Febbre alta e dolori che hanno indotto l’equipe medica della Harmony of the Seas della Royal Caribbean a sottoporlo a tampone antigenico che ha subito dato risultato positivo. A quel punto, come prevedono i protocolli, l’uomo è stato isolato nella sua cabina in attesa di arrivare al primo porto di attracco della nave da crociera. La nave partita da Barcellona, lunedì aveva fatto scalo a Palma di Maiorca. Presumibilmente, quella sera il turista americano ha iniziato a stare male.

Martedì 31 agosto dalla nave, che era in navigazione diretta al porto della Spezia, è stata contattata la sanità marittima. A quel punto è stato predisposto di far arrivare la nave prima possibile al porto spezzino visto le condizioni di turista. La Harmony Seas, il cui arrivo era previsto in mattinata è giunta nella notte.

Per l’americano, vaccinato, che prima di imbarcarsi a Barcellona si era stottoposto a due tamponi risultati negati e aveva il Green pass, sono stati momenti difficili nonostante la presenza del personale medico e infermieristico della nave che ha garantito l’assistenza al paziente. Ricoverato, il turista che non parla italiano, è subito stato preso in carico dal personale delle Malattie Infettive dove i medici l’hanno adeguatamente informato sia sulle sue condizioni sia sulla terapia a cui è stato sottoposto immediatamente.

Sulla nave non si è verificato nessun altro caso di Covid. A quanto pare il turista, soffriva anche di altre patologie importanti. La Harmony of the Seas ha poi ripreso la navigazione.
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Dott. Alfredo Borghi

Lei, Caro Papa Francesco, a gennaio affermò: ‘Non so perché qualcuno dice che il vaccino è pericoloso, se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene e non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo? C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino ‘. 

Caro Papa Francesco, riguardo al “negazionismo suicida”, il Prof. Cavanna è andato di cascina in cascina, ha curato i suoi pazienti con l’idrossiclorochina, salvando molte persone. Se ne sono accorti anche all’estero e gli hanno dedicato la copertina del Times, ma la notizia non è arrivata in Vaticano. 
Negate le sue cure.
Pure il Prof. De Donno, curava 58 paz. su 58, con il plasma iperimmune, ma nulla, la cura non ha convinto e anche questa è stata negata.

Molti medici, che accettano la sfida di curare il virus, salvano tanti pazienti con pochi ricoveri ospedalieri, nelle proprie case, con le cure domiciliari.
Il ministero della salute nega tutto. 
Da Lei, caro Francesco, neppure una parola.
Almeno una preghiera! 
Anche questa ci viene negata.
Sempre Lei, Papa Francesco, ha nominato, nella mattinata di venerdì 10 luglio, Mario Draghi membro dell’Accademia delle Scienze Sociali, istituzione nata nel 1994 con lo scopo di fornire alla Chiesa gli elementi da impiegare per lo sviluppo della dottrina sociale e permettere di studiarne gli effetti dell’applicazione nella società contemporanea. 
Onore al Premier! 

Anche l’ex presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer, è stato suo ospite per lungo tempo, nella storica Casina Pio IV, dentro i giardini vaticani.
Che bei gesti di amore ha fatto lei, Francesco, verso questi poveri banchieri che non sapevano dove andare!

Ma veniamo al Premier Draghi.
«L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente chi non si vaccina si ammala e muore.
Non ti vaccini? Contagi e fai morire.»
Pertanto, tutti quei pazienti, che io ed altri medici, abbiamo guarito sarebbero frottole.
Peccato sia FALSO.
Sono un Medico, ma anche un Pubblico Ufficiale, di fronte alla Repubblica Italiana e al Popolo Italiano. Nel periodo della pandemia, ho salvato, come altri colleghi, molti pazienti, tenendoli al proprio domicilio, credendo nelle cure domiciliari e in un tempestivo intervento, evitando così che gli ospedali si intasassero.
Ho lavorato tutti i giorni, non ho mai lasciato, come molti di noi, un paziente da solo nemmeno per un attimo.

E’ stato il lavoro di una vita, abbiamo studiato di notte, cercato in ogni modo di salvare tutti quelli che si poteva.

Scoperto farmaci che poi studi scientifici, pubblicati su autorevoli riviste, hanno confermato essere utili per curare il virus. Abbiamo sacrificato tutto, persino la nostra vita, per salvarne altre.
Abbiamo usato farmaci reperibili in qualsiasi farmacia…non siamo stregoni o millantatori.
Siamo Medici e per ogni mio paziente c’è una cartella clinica consultabile.
È stato un lavoro preciso, metodico, scientifico.
Ho tutti i dati raccolti su tre server. Centinaia di nomi e cognomi con un volto, che ora sono qui con noi.
Nessuno può minimamente immaginare il sacrificio enorme che abbiamo fatto sull’altare della patria.

Tralascio il discorso del vaccino, ma Lei, Draghinon mi venga a dire che chi si contagia muore, perché ciò equivale a spazzare via tutto il lavoro che molti medici hanno svolto con amore, dedizione e sacrificio. Non pretendo certo una medaglia di latta, ne faccio volentieri a meno, ma almeno il rispetto per il lavoro svolto con professionalità e umanità, facendo risparmiare, allo stato italiano, molti soldi e non venendo mai meno al mio giuramento sia di Medico che di cittadino Italiano di fronte alla Costituzione che ritengo sacra e al Giuramento di fronte ai miei Cari Professori dell’Università di Pavia il 20 Ottobre 1994, che mi hanno accompagnato nel mondo dove c’è ancora e sopravvive l’arte Medica.

E Sempre a Lei, Francesco, in questi giorni….
«una società che mette al centro gli interessi invece delle persone è una società che non genera vita.»
Ebbene, per generare vita non dovrebbero esserci gli aborti di feti sani per fare i vaccini… tanto per essere precisi. 
Come la intendo io da Cristiano: ogni uomo non deve essere considerato come un numero anonimo, bensì come una vita sacra e irripetibile, alla quale dare ascolto perché capace di generare vita, di generare amore e aiuto.
Ogni uomo va rispettato nelle proprie libertà. Cristo, salì sulla Croce per questo. Non cadde in accordi con i farisei.
Penso che per un nuovo mondo libero, abbia a prevalere amore, libertà, ascolto e accoglienza, non negazione.
E adesso, come buoni amici, stringetevi pure la mano, che Dio vi veda e ne sia testimone.”

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Tutto va bene perché c’è un’emergenza sanitaria? Tutti a sollecitare meccanismi autoritari, come sostanzialmente è l’obbligo di vaccinazione”. Massimo Cacciari motiva e illustra dubbi e perplessità sul green pass in Italia e sull’eventuale obbligo vaccinale. 

“Il governo è legittimato a imporre un trattamento sanitario, è vero. Se ne discute la legittimità in chiave culturale, etica e politica. Tutto va bene perché c’è un’emergenza sanitaria? E’ lecito chiedere in base a quali criteri cesserà lo stato d’emergenza? Finirà quanto non c’è più un malato in terapia intensiva o quando nessuno ha più di 37,5 di febbre? Tutti a sollecitare meccanismi autoritari, come sostanzialmente è l’obbligo di vaccinazione. Ma scherziamo? Ai virologi non frega nulla delle derive culturali e politiche di questa società?”, dice Cacciari a Quarta Repubblica. “La forma a volte fa sostanza: sento usare parole come ‘stanare’ chi non si vaccina. Ma ci rendiamo conto?”, dice Cacciari. “Se arriva l’obbligo, bene: almeno sparisce l’ipocrisia. Mi arrivano centinaia di mail al giorno di medici e scienziati che mi danno ragione e mi dicono che non possono parlare”. 

Provvedimenti come il green pass o l’eventuale obbligo vaccinale devono inserirsi in un quadro in cui “deve essere sempre garantito il rispetto della dignità della persona, la giurisdizione indica che la persona sia perfettamente informata. Mi domando se possiamo dire che le persone siano state correttamente informate. Non esiste nessuna situazione priva di rischi, le aziende farmaceutiche non conoscono però le conseguenze a medio e lungo termine dei vaccini. In queste condizioni, come si fa a imporre il green pass? Siamo già arrivati al 70-80% della popolazione vaccinata, si continui così” cercando di convincere gli italiani. “Quando siamo arrivati a vaccinare tutta la popolazione sopra i 40-50 anni, che bisogno c’è di vaccinare gli adolescenti, che non corrono alcun rischio reale?”, afferma. “Non è vero che la situazione sia uguale ovunque: in moltissimi paesi non c’è obbligo di vaccinazione. In Danimarca la situazione si è normalizzata, in Germania non si sognano di vaccinare gli adolescenti”. 
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ORMAI E’ CHIARO E LAMPANTE A TUTTI, PURE A COLORO CHE NON VOGLIONO AVERE OCCHI PER VEDERE E ORECCHIE PER SENTIRE!!!! I milioni di euro che sono stati suddivisi tra le varie testate giornalistiche europee, hanno prodotto tanti piccoli uomini faziosi, suddivisi tra giornalisti, commentatori e opinionisti, il cui compito e’ quello di diffondere il verbo dei vaccini, in nome del Regime, il cui motto e’ Niente dubbi, nessuna opinione, solo certezze!

Dalle grandi alle piccole realtà editoriali, il pensiero “filocinese” imperversa senza soluzione di continuità, in barba alla Democrazia, alla Libertà’ e sopratutto all’ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA! Tra i giovani DIRETTORI/DITTATORi, in questi giorni, spicca STEFANO FELTRI direttore del “Domani”, a cui ha risposto, con il solito piglio, Vittorio Sgarbi.

QUESTO IL VIDEO DI SGARBI👇👇👇👇👇

https://youtu.be/e7V6yAkSnss

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https://cataniacreattiva.it/stefano-feltri-evasori-vaccinali-sgarbi-tu-sei-un-evasore-mentale/