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Green Pass per i comuni cittadini, non per i parlamentari della Repubblica italiana. Per andare a scuola è obbligatorio aver completato il ciclo vaccinale o spendere i soldi per i tamponi. Per i politici invece nessun obbligo di esibire il Green Pass per aver accesso al Parlamento. È un po’ come se il COVID-19 in Italia circolasse solo tra i comuni cittadini.

Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, a questo proposito prende di mira Matteo Orfini, il quale ieri ha tenuto a precisare che il collegio dei questori ha deciso così per i parlamentari. Nessuno può limitare l’esercizio delle funzioni di un deputato o di un senatore perché così prevede la Costituzione. Come se il diritto al lavoro o il diritto allo studio non siano previsti in egual misura da una Carta Costituzionale che ormai vale solo per alcuni. L’attacco di Marco Rizzo: “#GreenPass. Così quelli in Parlamento sono più “uguali” degli altri. La Costituzione salvaguarda le guarentigie degli eletti ma non anche i diritti dei lavoratori? Questi del PD e chi sostiene il governo Draghi odiano il popolo”.

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INTANTO 40 MILIONI DI ITALIANI HANNO FATTO SOLO LA PRIMA DOSE

(Marcello Pamio – 11 settembre 2021)

Secondo i dati ufficiali aggiornati all’11 settembre il numero delle dosi somministrate in Italia sono poco più di 80 milioni.

La cosa interessante è che la prima dose è stata fatta da 40,9 milioni di persone, mentre quelle che hanno completato il primo ciclo con la doppietta sono meno di 40 milioni

Sicuramente molti sudditi sono in trepidante attesa del secondo magico inoculo, ma molti altri si sono destati dall’anestesia ipnotica e non andranno alla ricerca di altri dosi interrompendo il tristissimo giochetto…

Marzia MC Chiocchi

Con la pubblicazione di questa intervista al ministro Colao e non solo, tentiamo, nuovamente, di svegliare i “dormienti” che ancora non hanno o non vogliono comprendere il progetto del 5 G, collegato al piano criminale che, governo e parlamento, stanno portando avanti! Qualcuno negherà l’evidenza, altri si impauriranno e i rimanenti si prenderanno gioco di noi!
Del resto la Storia insegna che, i corsi e i ricorsi che la caratterizzano, sono frutto di errori fatti e ripetuti, come se l’esperienza fosse un inutile passato…

https://www.facebook.com/100072400463263/posts/110926624664019/?d=n

Che il mondo stia sposando decisioni farneticanti lo si era capito già all’inizio di tutta questa storia pandemica, ma che la Chiesa si prostrasse senza battere ciglio alle decisioni di un Regime, quale quello che sta governando il nostro Paese, non volevo credere accadesse. Stiamo rivivendo un’epoca buia, in cui il potere temporale domina il potere spirituale con il benestare, e questo fa orrore, di un Papa così strano e vicino ai poteri forti, da rimpiangere sempre di più i suoi predecessori. Cosa c’entra la parola di Dio con il vaccino sperimentale! Il ricatto che si sta perpetrando bene non si accorda con la misericordia e il Credo! Sembra di vivere sulla nostra pelle quella parte di Storia, chiamata Santa Inquisizione, dove di santo c’era poco, e di inquisitorio tutto! E questa decisione arriva all’indomani della direttiva che recita: condizione per entrare in seminario e’ la vaccinazione, mandando alle pertiche la VOCAZIONE!

Marzia MC Chiocchi—————————————————-Lo stabilisce un decreto della Diocesi di Milano: “La cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi”

Per svolgere alcuni servizi pastorali caratterizzati da un particolare rischio di contagio da Covid, sacerdoti e operatori dovranno aver ricevuto almeno una dose di vaccino, o in alternativa essere guariti dall’infezione da non più di 6 mesi o aver effettuato un tampone che ha dato esito negativo nelle 48 ore precedenti.

Lo stabilisce un decreto promulgato dal Vicario generale della Diocesi di Milano, mons. Franco Agnesi.

Le attività per le quali è richiesto il rispetto di tali misure sono la visita degli ammalati (salvo i casi di persone in punto di morte), la distribuzione della Comunione, gli incontri di catechismo, le attività educative e didattiche gestite dalle parrocchie, i cori parrocchiali. Al rispetto di tali norme sono quindi tenuti i ministri ordinati (vescovi, presbiteri e diaconi), gli accoliti e i ministri straordinari della Comunione, i catechisti, i coristi e i cantori maggiorenni, gli educatori maggiorenni degli oratori, gli operatori maggiorenni di doposcuola, scuole di italiano e di qualsiasi attività didattica o educativa gestite dalle parrocchie.

Come precisato da una nota esplicativa dell’Avvocatura della Curia, non sono previste specifiche misure di verifica. Alle persone interessate dal provvedimento – esclusi i sacerdoti – verrà chiesto di firmare un’autodichiarazione. «Ai ministri ordinati non è richiesto di assumere questo specifico impegno in forma scritta avendo già un particolare dovere di obbedienza in virtù del vincolo dell’Ordinazione».

“La cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi – spiega mons. Franco Agnesi nel decreto -: anche in questo tempo di emergenza la Chiesa ha sempre continuato ad annunciare il Vangelo, celebrare i Sacramenti e aiutare i poveri adottando adeguati protocolli in grado di prevenire infezioni da SARS-CoV-2. Compito della comunità cristiana è adottare tutte le misure necessarie a ridurre quanto più possibile il rischio del contagio, sempre nel rispetto della libertà dei singoli».

SINE VERBIS

“È una sinistra che viaggia contromano in autostrada. È meglio se se ne sta in salotto, perché il popolo non è più alla riscossa con le bandiere rosse. Anzi, non ne sopporta più i leader», scrive Francesco Storace su Affari Italiani. «I giorni che scorrono segnano aspre contestazioni agli alfieri di uno schieramento che non ha più nulla da dire agli italiani. Perché di chiacchiere ce ne sono state fin troppe. Emblema della rottura con la piazza è stato ieri Roberto Gualtieri», si legge su Affari. Il candidato del Pd a sindaco di Roma è stato travolto dalle contestazioni dei lavoratori di Alitalia. Ai tempi belli erano osannati i capi partito della sinistra proprio nei luoghi del conflitto sociale. Ieri mattina Gualtieri non è riuscito a pronunciare alcunché. E il motivo lo riguarda personalmente, perché con le sue firme da ministro dell’Economia nel governo Conte ha portato alla rovina la compagnia di bandiera e i dipendenti sotto la minaccia di migliaia di esuberi.

«Tutti si sono accorti che a sinistra non possono garantire più nessuno. Il sociale diventa appannaggio delle battaglie altrui, le bandiere le devono nascondere per non farsi riconoscere. Se una folla inferocita ti grida buffone devi capire che hai torto tu e non quelli che strillano», sottolinea Storace.

Il giorno prima era toccato proprio a Giuseppe Conte, contestato di brutto in Brianza. Gli hanno scaraventato in faccia persino la parola «assassino», da quelle parti la pandemia è stata più devastante che altrove in termini di vite umane e di disastro per l’economia. Qualche settimana fa i fischi se li era beccati, nelle Marche, il ministro della Salute Roberto Speranza. Poverino, inaugurava una farmacia, mal gliene incolse».

Il più dritto della compagnia è Enrico Letta, che a Siena e dintorni si fa vedere in luoghi chiusi con l’accesso consentito ai portatori di green pass», scrive ancora Storace «Gli improperi arrivano da fuori: urlano quelli del Montepaschi che sono candidati agli esuberi e non a un seggio alla Camera. I comizietti del segretario del Pd sono comunque al riparo di grosse contestazioni, stanno accorti i compagni.————————————————-

Il popolo comincia realmente a svegliarsi? Credo proprio di sì, aggiungiamo noi di Mercurius 5. Finalmente una presa di coscienza da parte di chi, si sta rendendo conto che tutta questa storia, al netto del virus rafforzato dalle varianti, generate dalle vaccinazioni “volutamente” programmate in piena evoluzione virale, sta raggiungendo livelli assurdi, di spudorato tentativo di dittatura. Comprendiamo che i vertici di governo sono stati pagati dai grandi massoni per annientarci, ma i conti non si fanno senza l’oste, e qualcuno lassù ancora ci ama, per vederci distruggere così. Se e’ vero che le ultime due generazioni (dagli anni ‘70 ad oggi sono le più istruite) dovrebbe essere scontato comprendere come sono nate le dittature e prevenire…AVANTI ITALIA! NON MOLLIAMO!

Marzia MC Chiocchi

Sono un insegnante e considero la questione del green pass da un punto di vista educativo. Sono preoccupato perché sembra mancare tra i professori un pensiero critico su quanto sta avvenendo. Io sono a favore del vaccino per gli adulti e ho fatto le mie due dosi, ma sono contrario al green pass come lasciapassare nelle scuole. 

Essendomi vaccinato mesi fa potrei essere portatore asintomatico del virus, ma col green pass posso accedere comunque a scuola. Impedire, quindi, ad un professore di entrare in aula, cioè ad una persona di andare a lavorare, non può essere una forma di tutela. Malgrado questa evidente contraddizione, la maggior parte dei professori è disposta ad accettare una direttiva così visibilmente imprecisa. 

Si vuole giustificare questo provvedimento con la parola “responsabilità” che il singolo dovrebbe avere nei confronti degli altri, ma il concetto posto in questi termini risulta povero e fuorviante. Se si passa il messaggio che una parte della popolazione può essere isolata perché potenzialmente malata di COVID mentre l’altra accolta perché munita di “certificazione verde”, allora già solo per questo il concetto di responsabilità è snaturato e sostituito da una comunicazione volta a dividere e non a proteggere.

Porgendo la giusta considerazione a chi è stato toccato da vicino dalla malattia e a chi vorrebbe una vaccinazione obbligatoria per tutti, qui la mia attenzione è rivolta al fatto che la maggioranza dei cittadini è convinta che il green pass sia la migliore forma di tutela possibile. Quest’idea porta a tollerare un intervento di discriminazione sociale e individuale, e noi professori stiamo accettando una simile disposizione proprio all’interno della scuola. 

A prescindere da complottismi e fanatismi, qui stiamo parlando di consapevolezza e responsabilità. Il discorso ha una portata tale da reclamare riflessioni profonde. Dovremmo prenderci il tempo necessario, metterci in ascolto, lasciar perdere facili conclusioni e aiutare i ragazzi a costruire un pensiero organico e multiforme.

Tra pochi giorni entrerò in classe per insegnare apertura ed equilibrio, bellezza e complessità. E gli studenti che sapranno raggiungere simili risultati, cosa potranno mai pensare, allora, del green pass? 

Mi rivolgo, quindi, ai professori: partendo da questi presupposti, che cosa vogliamo fare? Proviamo a dire qualcosa di nuovo? 

PROF. TOMASO BOZZALLA (Montemarcello (Sp)

Nessun obbligo vaccinale ma un GreenPass sempre più stringente e limitante per i cittadini italiani. Il Governo non ha ancora preso una decisione ufficiale sulla possibile introduzione dell’obbligatorietà della vaccinazione anti Covid-19, ma la misura in vigore da agosto, la tessera verde, è di fatto un costringimento per la popolazione, obbligata a sottoporsi alla vaccinazione firmando un consenso informato: in caso contrario, non si potrà partecipare a eventi sportivi e culturali, entrare in determinati luoghi al chiuso come bar e ristoranti o prendere mezzi pubblici come aerei o treni.

Il raggio d’azione della tessera si acuisce quando si entra nel mondo del lavoro: sospesi tantissimi lavoratori del personale sanitario, così come tanti del mondo della scuola.

Il Prof. Becchi, docente di Filosofia del Diritto all’ Universita di Genova, insieme ad altri 300 colleghi – tra i quali lo storico Alessandro Barbero – ha firmato l’appello degli insegnanti contro il Green Pass, poi sottoscritto da altre centinaia di colleghi: un manifesto che ne evidenzia le contraddizioni e che ne chiede l’abolizione in quanto, come si legge sulla stessa petizione, “suddivide la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi i diritti fondamentali”.

👇👇👇QUESTO IL SUO INTERVENTO👇👇👇

https://www.youtube.com/watch?v=5g4GTCOm0Ss

In più occasioni è stata etichettata come notizia falsa l’informazione che segnala come nei vaccini per il Covid-19 siano usate o presenti cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti. E analoga etichetta viene posta all’informazione che i vaccini per il Covid-19 contengano OGM (Organismi geneticamente modificati).

CERCHIAMO DI FARE CHIAREZZA

Nel foglietto illustrativo di Vaxzeria, prodotto da Astrazeneca, si legge:

«Prodotto in cellule renali embrionali umane geneticamente modificate (HEK) 293 e mediante tecnologia del DNA ricombinante. Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).»

JANSSEN

Nel foglietto illustrativo di Janssen, prodotto da Johnson&Johnson, si legge:«Prodotto nella linea cellulare PER.C6®️ TetR e mediante tecnologia del DNA ricombinante. Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).»

PFIZER E MODERNA

Nulla del genere compare nei foglietti illustrativi dei vaccini Pfizer (Comirnarty) e Moderna (Spikevax) il che non significa, pero’, che non ci possano essere omissioni descrittive.

In realtà, i fatti sono un po’ più complessi.

ASTRAZENECA

Astrazeneca ha usato/usa la linea cellulare HEK 293 nelle fasi di ricerca e sviluppo, produzione e conferma con test di laboratorio, in quest’ultima ha usato anche la linea cellulare MR-5. Johnson&Johnson ha usato/usa la linea cellulare PER.C6 in tutte e tre le fasi. Moderna e Pfizer hanno usato la linea cellulare HEK 293 solo nella fase di conferma e test di laboratorio.

Vi spiego, ora, cosa sono queste linee cellulari.

HEK 293. Coltura cellulare ottenuta da cellule renali estratte da un feto di sesso femminile nel 1972. Tutti i documenti relativi a questo aborto sono andati perduti.

MR-5. Coltura cellulare ottenuta da tessuto polmonare di un feto di sesso maschile abortito a 14 settimane nel 1966, il feto fu espiantato da una donna di 27 anni per ragioni psichiatriche.

PER.C6. Coltura cellulare ottenuta da tessuto retinico prelevato da un feto di 18 settimane abortito nel 1985 per motivazioni sociali.

Va segnalato che il tessuto fetale, per essere utilizzabile ai fini di ricerca scientifica, deve essere in “stato vitale”, questo implica che il feto sia stato, con estrema probabilità, sezionato da vivo.

Cosa significa “coltura cellulare ottenuta da cellule embrionali”?

Le cellule embrionali estratte dal feto sono state clonate, geneticamente modificate per renderle immortali (le cellule tumorali sono immortali) e moltiplicate in vitro. Il processo di clonazione e moltiplicazione non le rende meno “umane”, anche se non vengono più estratte direttamente dal feto. Il procedimento di immortalizzazione può renderle, invece, pericolose, perché fin dall’inizio della sua applicazione ha dato luogo a cancerogenicità (possono generare tumori). Già a questo punto possiamo affermare che la frase “I vaccini per il Covid-19 hanno usato cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti” corrisponde a verità inoppugnabile e valida per tutti i vaccini autorizzati in Italia. Analogamente la frase “I vaccini per il Covid-19 contengono OGM” corrisponde a verità inoppugnabile per i vaccini Astrazeneca e Johnson&Johnson, come apertamente dichiarato nel foglietto illustrativo e per le altre marche vale lo stesso discorso anche se non dichiarato nel “ bugiardino”. 

Veniamo alla frase “I vaccini per il Covid-19 contengono cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti”.

Nel processo produttivo, quando si utilizzano queste linee cellulari, è prevista la purificazione del siero per eliminare il materiale genetico di origine umana, ma non si tratta di un procedimento perfetto al 100%, per il semplice motivo che in scienza e medicina il 100% non esiste. Non a caso la stessa università di Oxford, che ha sviluppato Astrazeneca, dopo aver descritto il processo di purificazione dichiara che è “improbabile” che resti materiale umano nel vaccino finito. Improbabile” non “impossibile”.

Milioni di italiani vengono insultanti, derisi e discriminati su tutti i grandi media e persino dalle più alte cariche dello Stato. I toni contro coloro che vengono erroneamente definiti NO VAX, si stanno inasprendo ponendo le basi per una vera e propria guerra civile! Mentre gli episodi di attacco a chi ha scelto di non vaccinarsi si moltiplicano, il nostro Paese si sta incamminando verso una pericolosa dittatura, con la perdita quotidiana dei più importanti diritti civili.

GUARDATE E ASCOLTATE QUESTO VIDEO, PER POI DARNE LA MASSIMA CONDIVISIONE!

https://youtu.be/-Nt31LQ5w0E

FONTE: StopCensura

Valentina Maccotta non doveva vaccinarsi per gli stessi vaccinatori che l’hanno esentata dalla II dose. Eppure, nonostante alcuni problemi di salute dichiarati, la commissione aveva dato il via libera alla prima dose perché «non sono note controindicazioni». E’ stata tra la vita e la morte per un trombo e oggi rischia l’infertilità. «Ho denunciato Astrazeneca. I medici? Hanno lo scudo penale», dice lei alla Bussola. Intanto il legale non trova consulenti di parte: «Ne ho contattati venti: hanno paura dell’Ordine». Procura di Roma al lavoro: «Se si riconoscesse la responsabilità dell’Asl 2 di Roma, si aprirebbe il vaso di pandora delle anamnesi mancate e la vaccinazione di massa andrebbe in crisi». Lo riporta La NuovaBQ.

Lo sfogo della 35enne: ”Mi sono comportata da cittadina modello, mi sono vaccinata, mi sono fidata e affidata, ho perso un ovaio, una tuba, litri di sangue e probabilmente anche la possibilità di avere figli, devo perdere anche il lavoro? Ha un senso logico tutto ciò?”.

ECCO LE DICHIARAZIONI DI VALENTINA MACCOTTA.

Bene, è giunto il momento di parlare, non posso più aspettare fiduciosa che la giustizia faccia il suo corso da sola perchè a quanto pare non è la stagione giusta. 
Non ho la pretesa, al contrario della maggior parte delle persone che ascolto esprimersi sul tema, di sapere dove sia la verità, non mi piacciono le etichette, so di non sapere ma so cosa mi è successo in prima persona e voglio raccontarlo, perchè spero che porti a uno spunto di riflessione talmente alto da non poter essere incasellato in una fazione di bianchi o neri, guelfi e ghibellini, giusti e sbagliati. 
Perdonatemi se non saprò essere concisa e preferisco essere puntuale, ma più di tutto (e chi mi conosce lo sa) giuro che sarò sincera. 
Il 9 marzo 2021, essendo supplente di scuola dell’infanzia, sono letteralmente corsa a vaccinarmi presso il Centro La Nuvola della ASL Roma 2. Avevo molte perplessità sul tipo di vaccino, avendo all’attivo una storia gravidica difficile (sei aborti di cui una extrauterina) e varie patologie autoimmuni anche di tipo coagulatorio, malgrado ciò mi viene somministrato Astrazeneca perchè all’epoca “non abbiamo elementi che ce lo controindicano nel suo caso”. L’11 aprile un semplice corpo luteo emorragico diventa in due ore una tragedia, letteralmente il mio ovaio destro esplode con annessa la tuba, perdo moltissimo sangue, mi salvano perchè evidentemente non avevo ancora finito di rompere le scatole al prossimo in questa Vita, sono infertile in modo permanente (se non addirittura sterile, l’ovulazione dal 9 marzo non c’è più stata) ma porto a casa la pelle.  
Il 26 maggio mi reco nuovamente alla Nuvola per l’ipotetica seconda dose, racconto ciò che mi è accaduto, ricevo tante scuse e manifestazioni di vicinanza, vengo catalogata come “NON VACCINABILE PER REAZIONE AVVERSA GRAVE AL VACCINO” e tanti saluti. Mi recherò ancora presso la Nuvola nelle settimane successive per ottenere la mia documentazione, manderò email su email, telefonerò anche ai giardinieri in forza alla ASL Roma 2, vedrò letteralmente responsabili scrivere indirizzi email e sparire alla mia vista rifiutandosi di ricevermi e ne entrerò in possesso solo dopo una denuncia e il sequesto richiesto dai Carabinieri (e ovviamente dopo lo scadere dei termini di 90 giorni previsti dall’evento avverso per denunciare, ma ovviamente non c’è malafede). 
Non finisce qui. 
In questo periodo si è fatta evidente la necessità per la sottoscritta di un green pass o di qualsiasi altro colore lo Stato Italiano, il Generale Figliuolo, il Ministero della Salute e tutto il cucuzzaro ritengano io possa rientrare al fine di lavorare, prendere i mezzi pubblici, provvedere a mio figlio e, più semplicemente, campare. 
Ebbene, avendo notato che dall’aggiornamento della chiusura del ciclo vaccinale del 26 maggio non mi era pervenuta nessun tipo di certificazione, il 19 agosto ritorno presso la Nuvola, anche perchè ormai me ce so’ affezionata, parlo con il Responsabile Medico del Centro Vaccinale che mi conferma, soprattutto dopo l’anamnesi della poliabortività, l’infelice scelta dell’Astrazeneca (che fino a giugno era consigliata in open day agli under 50 e che poi è stata sostituita con Pfizer o Moderna anche come seconda dose nonchè praticamente ritirata o comunque proposta solo a over 60 ma non si trova un documento ufficiale che sia uno che spieghi IL MOTIVO), lo stesso insieme al responsabile della cooperativa che gestisce la parte amministrativa del Centro Vaccinale affermano che deve esserci stato un disguido amministrativo e che no, tranquilla, stavolta il ciclo vaccinale è chiuso, tra due o tre giorni avrà il green pass o l’esenzione o quello che è. 
Okay. 
Oggi, 30 agosto, per tutte le necessità di cui sopra, mi reco presso il Centro Vaccinale di Anzio e con sommo gaudio scopro di essere stata vittima di un altro sfortunato disservizio e che sapete cosa risulta sul portale a mio nome? NIENTE. Solo la fortunatissima vaccinazione del 9 marzo. Vengo praticamente mandata via asserendo che non ci si può fare nulla, che dovrò ritornare alla Nuvola. Di nuovo. 
Chiedo a voi, che tutto sapete: con che animo dovrei andarci? Cosa dovrei dire? Come mi dovrei sentire? 
Dovrei sentirmi tutelata? Posso permettermi di pensare che se uno Stato OBBLIGA di fatto i suoi cittadini per motivi di forza maggiore a fare qualcosa, allora lo stesso Stato dovrebbe essere OBBLIGATO ad agire secondo principi di TUTELA, TRASPARENZA E RISPETTO nei confronti dei propri cittadini? 
Posso sentirmi scoraggiata e frustrata dal fatto che non si trovi uno straccio di documento ufficiale in riferimento a tutta questa storia e che probabilmente non verrò risarcita neanche di un centesimo, posso essere disgustata da questo modus operandi omertoso e scaricabarile e che non possa di fatto appellarmi a nessuna forza dell’ordine per ciò che mi sta succedendo perchè NON ESSENDOCI LEGGI NON CI SONO RESPONSABILI? 
Mi sono comportata da cittadina modello, mi sono vaccinata, mi sono fidata e affidata, ho perso un ovaio, una tuba, litri di sangue e probabilmente anche la possibilità di avere figli, devo perdere anche il lavoro? Ha un senso logico tutto ciò?
Ho promesso a me stessa di non emettere giudizi, e non lo farò. 
Anzi, parafrasando l’illuminante Gialal al-Din Rumi, dirò che “ben oltre le idee di pro e no vax c’è un campo, aspetterò la giustizia laggiù”.
A chiunque voglia leggere, condividere (secondo l’assurdo meccanismo social, più persone raggiungo e più possibilità ho di arrivare a quella giusta), consigliare, aiutare, rispondere, va il mio più sincero ringraziamento. Per chiunque voglia confrontarsi su questo tema, sono a disposizione.