Liesbeth Van Campenhout, giovane residente a Jette, comune belga situato nella Regione di Bruxelles-Capitale con un post Facebook ha denunciato giovedì 27 gennaio cosa le è successo dopo la terza dose del vaccino covid.
Il post è, ad oggi, condiviso da quasi 40.000 persone che esprimono vicinanza alla giovane ragazza e, in molti casi,testimoniano altre reazioni avverse anche gravi al vaccino.
Scrive Liesbeth Van Campenhout: “Sabato scorso alle 17:30 sono andata a ricevere la dose booster, con questo risultato, domenica mattina ero così, verso pomeriggio la situazione è peggiorata. Entrambi gli occhi quasi chiusi, i buchi del naso chiusi e dopo un po’ tutta la bocca si è chiusa a causa del gonfiore. Ho avuto una grave reazione allergica al mio vaccino di richiamo”.
Liesbeth Van Campenhout ha anche pubblicato foto terribili dall’ospedale dove è stata ricoverata d’urgenza che evidenziano i gravi effetti avversi della dose booster del vaccino covid.
________________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
Una circolare del presidente dell’Ordine dei Medici impone il vaccino ai medici sospesi e ora guariti per poter riprendere il lavoro. Così si dimostra che il vaccino non c’entra nulla con la prevenzione dell’infezione, è diventato invece una sorta di inaccettabile “iniziazione”.
Il 25 gennaio scorso il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, ha diramato una circolare agli Ordini dei Medici in cui nota che “presso gli Ordini stanno arrivando numerose richieste di revoca della sospensione già comminata per inadempimento vaccinale da parte di sanitari che allegano documentazione attestante la guarigione da Covid – 19.”
Questo pare ovvio, visto che la malattia conferisce immunità come e meglio del vaccino. Tuttavia, nella stessa circolare si legge che “A miglior chiarimento della faq n.16 si evidenzia che, nella fattispecie in esame, trattandosi di sanitario già sospeso, al medesimo potrà essere cancellata la sospensione solo quando fornisca dimostrazione di aver concluso almeno il primo ciclo vaccinale come disciplinato dal comma 5 dell’art.1 lett. b) del dl n.172/2021 non essendo sufficiente il certificato di differimento del medico di medicina generale”. In altre parole, anche se un medico, già sospeso perché non vaccinato, ha avuto da parte del suo medico di famiglia un certificato di differimento, non potrà esercitare la professione se non si farà iniettare almeno una dose di nanoparticelle con mRNA.
Questa raccomandazione del presidente dei medici rappresenta un’interpretazione arbitraria dello spirito e della lettera della stessa legge, che non si confà a un dirigente di questo livello. Si ricorderà che nel d.l. 172/21 la vaccinazione anti-COVID-19 è resa obbligatoria per le professioni mediche “per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2”. Tale disposizione è poi allargata, tramite il cosiddetto “pass allargato” ad altre categorie di lavoratori per lo stesso motivo. Ma le prove scientifiche ed epidemiologiche oggi schiaccianti dimostrano che questa non è una funzione di cui l’inoculo dei prodotti anti-COVID-19 sono capaci. Anzi, chi ha il “super green pass” (che prescinde dal tampone negativo) oggi è altrettanto contagioso di un non vaccinato, o forse di più se prende meno precauzioni.
Il vaccino contro il COVID-19 è diventato un requisito indispensabile per esercitare la medicina, anche se si sa benissimo che non impedisce in alcun modo il rischio di contagio del paziente da parte del medico e viceversa. È noto invece che l’immunizzazione naturale conferisce migliore protezione dalla malattia e dalla reinfezione rispetto al trattamento iniettivo con prodotti a base di mRNA della proteina spike, ancora disegnati contro la sequenza fornita dai cinesi nel gennaio 2020 (si veda ad esempio qui) Oltretutto impedire ai medici di lavorare nel corso di una pandemia è del tutto controproducente per la sanità pubblica e stupisce che il presidente della Federazione non se ne renda conto o non se ne preoccupi.
Allora perché la FNOMCeO insiste sul ricatto vaccinale e pretende almeno una dose, anche da chi ha avuto l’infezione naturale? Perché non viene accettata la prova di laboratorio dell’avvenuta immunizzazione naturale per poter affermare la propria immunità? Dove è finita la scienza dell’immunologia? Non è difficile pensare che i motivi di tale accanimento persecutorio verso i non inoculati siano di natura completamente diversa da quelli originariamente dichiarati dalla legge, che erano di prevenzione delle infezioni. Oggi siamo al brutale: vuoi fare il medico? Prima fatti inoculare, come fosse un “timbro”, nella carne.
Il cosiddetto vaccino – ricordiamo che è ancora in fase III di sperimentazione –non è più un farmaco più o meno utile, è divenuto una sorta di “status symbol”, una sorta di “iniziazione”, un requisito per far parte della casta. Chi rifiuta un inoculo, della cui efficacia e sicurezza con buone e sempre più solide ragioni non è convinto, non ha diritto di appartenere alla classe medica. Siamo all’apocalisse dell’etica medica, della logica, del buon senso. Giuridicamente, la Magistratura potrebbe verificare se un invito del genere, fatto agli altri Ordini territoriali, integri il reato di incitazione a delinquere.
La FNOMCeO non è nuova a questo tipo di prese di posizione, funzionali alle decisioni dello Stato in politica vaccinale. Sotto la presidenza della dottoressa Roberta Chersevani (radiologa), emanò (8 luglio 2016) un documento specificamente dedicato alla questione delle vaccinazioni (clicca qui). Questa presa di posizione rappresentò l’inizio e il primo strumento della “caccia” ai medici che non si uniformano al pensiero dominante, comportando sanzioni, ammonizioni, sospensioni e persino radiazioni in alcuni casi.
Tale documento della Federazione è inconsistente dal punto di vista scientifico e ripete molti luoghi comuni sulla presunta efficacia delle vaccinazioni (senza dire quali) come salvezza dell’umanità. Se la prende poi con le informazioni della “rete”, incolpate di deviare i genitori ignoranti dalla retta via indicata dalle autorità sanitarie. Curiosamente, primo riferimento bibliografico del documento della FNOMCeO è un libro (“I vaccini dell’era globale”) scritto da Rino Rappuoli, guarda caso capo del gruppo di ricerca del settore vaccini di Novartis e poi di GSK, la stessa azienda che produce i vaccini iniettati nei bambini italiani. Ma non lo dicono.
Eppure sempre questo documento FNOMCeO rappresenta ancora la “guida” per i provvedimenti disciplinari contro gli “inadempienti”, particolarmente in campo vaccinale: “solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. Invero, pare evidente che qui il testo si fonda equivocamente sulla locuzione “casi specifici“: il fatto che si fornisca come esempio “alcuni stati di deficit del sistema immunitario”, così genericamente indicati e senza le dovute distinzioni e precisazioni nonché correlazioni, risulta omissivo e confondente rispetto alla possibilità che vi siano altre ragioni per sconsigliare i vaccini, le quali vengono taciute.
Quest’ultima omissione è grave perché ce ne sono molte di ragioni. L’estensore del documento doveva sapere che i deficit del sistema immunitario sono delle controindicazioni solo per i vaccini con virus attenuati, mentre le controindicazioni a tutti i vaccini sono le reazioni allergiche gravi a un componente del vaccino o al lattice. Poi la valutazione pre-vaccinale deve considerare anche la eventuale presenza di malattia acuta grave o moderata, con o senza febbre. Il medico dovrebbe considerare anche la storia clinica e l’ereditarietà (clicca qui). Altrettanto equivoca è la pretesa di inquadrare il compito del medico nel senso che questi “può sconsigliare”, quindi mai “deve”, l’intervento vaccinale.
Cosa significa informare sulle controindicazioni così distortamente e omissivamente enunciate, e poi sostenere che il consiglio di non vaccinarsi“nelle restanti condizioni” “costituisce infrazione deontologica”, vale a dire addirittura illecito? Quali sarebbero le “restanti condizioni”, se le precedenti di riferimento non sono nemmeno esposte? Il documento della FNOMCeO rappresenta quindi una evidente minaccia e un chiaro ostacolo alla libertà di giudizio del medico in scienza e coscienza, una forma di condizionamento che non esiste per nessun altro farmaco, neppure i più pericolosi. Altrettanto continua a fare l’attuale presidente con circolari quali quella recentissima sopra citata.
I cittadini “utenti” dei servizi sanitari dovrebbero capire quanto la perdita dell’indipendenza di giudizio del medico sia foriera di conseguenze negative soprattutto per loro. L’obbligo vaccinale subito dai medici e imposto alla popolazione ha distrutto il rapporto di fiducia con gli assistiti, soverchiato da condizionamenti e forzature derivate dall’intreccio perverso tra politica, istituzioni, economia e informazione. La maggior parte dei medici oggi subisce il limite di essere dipendenti pubblici oppure, se liberi professionisti, di avere convenzioni che in ogni caso vincolano la loro operatività. Coloro che non sono né dipendenti pubblici né in convenzione, si trovano oggi sotto il controllo dell’ordine provinciale il quale a sua volta, come si è visto, ubbidisce pedissequamente ai diktat governativi. La principale organizzazione della professione medica, anziché tutelare la qualità del lavoro nell’interesse dei cittadini, diventa un “poliziotto” capace di sanzionare, sospendere e costringere.
Ma se il medico non segue più la “scienza e coscienza”, oppure nel caso estremo gli viene impedito di lavorare, la prima vittima è il suo assistito. E ciò che si vede nel corso dell’attuale situazione epidemica ne è una tragica conferma.
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Per la serie “Malori improvvisi”… La strage silenziosa continua… nel silenzio assordante del Main Stream, o, ancora peggio, nella ostinata negazione di ogni correlazione… Ma si sa… i negazionisti sono sempre gli “altri”…, ovvero tutti coloro che ancora si affidano alla logica ed all’evidenza… (MT)
Questa la notizia, così come riportata da PalermoToday: ⤵️
di Federica Virga) – Un quartiere sotto choc per una morte “senza senso”. Lo Sperone piange Katia Spataro, 15 anni, l’adolescente dagli occhi scuri che nella zona in tanti conoscevano.
La ragazzina si è spenta nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 30 gennaio, nel sonno. Probabilmente un infarto, anche se sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.
Frequentava l’istituto Di Vittorio, ma alla scuola – dice chi la conosceva – preferiva la parrocchia. Voleva avvicinarsi a Dio. “Aveva da poco chiesto il battesimo. Voleva battezzarsi, diventare una cristiana. Stava bene nella nostra comunità” dice a PalermoToday padre Ugo Di Marzo, della parrocchia Santa Maria delle Grazie a Roccella, distrutto dal dolore.
Un colpo per l’intero quartiere che ora si trova a piangere una ragazzina che si era appena affacciata alla vita e aveva ancora tutti i suoi sogni da realizzare. “Esuberante, ribelle. Non frequentava facilmente la scuola – continua il parroco, che all’istituto Di Vittorio era anche il suo docente di religione -. Era gioiosa, allegra, solare e a suo modo molto generosa. Ieri pomeriggio aveva mal di testa, si è coricata ed è morta nel sonno. Quando il fratello è entrato nella sua cameretta, lei non si è più svegliata”.
Il parroco a PalermoToday prosegue: “Faceva parte di quella fetta di studenti legati alla dispersione scolastica. Non voleva andare a scuola. Però amava la chiesa, la parrocchia, il nostro oratorio. E lo frequentava volentieri”. Adesso sono proprio i ragazzi dell’oratorio a non darsi pace per l’improvvisa perdita della loro amica. “Quello che è successo non ha senso. E’ dura anche per noi da accettare, per noi che siamo uomini di chiesa, per noi che crediamo in Dio. Le domande sono tante. In questo momento non possiamo far altro che unirci e dare forza anche ai ragazzi. Da ieri un quartiere intero piange per Katia. Amava l’estate, in inverno tornava a eclissarsi”. Non ha senso, continua a ripetere incredulo. “Vedremo l’autopsia cosa dirà – conclude padre Di Marzo -. A chi specula dando la colpa al vaccino rispondo che era vaccinata da più di cinque mesi. Adesso aspettiamo che la salma venga restituita alla famiglia per darle l’ultimo saluto e pregare per lei chiedendole di darci la forza di andare avanti”. (Fonte: PalermoToday)
________________________ La ragazzina si era vaccinata 5 mesi fa… Ovviamente NESSUNA CORRELAZIONE con il vaccino… “A chi specula dando la colpa al vaccino rispondo che era vaccinata da più di cinque mesi”: queste le parole del parroco Ugo Di Marzo (secondo quanto riportato da Palermo Today). Come se questo bastasse ad escludere ogni correlazione… Come se tale “speculazione” potesse giovare a qualcuno… L’unica “speculazione” semmai dovrebbe essere quella delle case farmaceutiche produttrici dei vaccini o dei farmaci volti a curare i mali da essi potenzialmente derivanti… Intanto, mentre noi discutiamo e “speculiamo”…, i nostri giovani continuano a morire… (Monica Tomasello)
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Con queste parole, il 29 gennaio, Mons. Viganò si è rivolto a tutte le forze dell’ordine italiane:
“CIASCUNO DI VOI, cari fratelli delle Forze dell’Ordine, ha prestato giuramento all’inizio del proprio incarico, e ad ogni promozione esso è stato da voi rinnovato con la convinzione di chi è consapevole del proprio ruolo in difesa della Legge e del bene comune. Questo giuramento si fonda su valori antichi, quali l’onore e il rispetto della parola data, chiamando Dio a vostro testimone. Ma nel giurare fedeltà alla Costituzione, come in passato si giurava fedeltà al Re, voi non vi siete privati delle vostre facoltà: rimanete esseri pensanti, dotati di un intelletto e di una volontà, in grado di discernere il bene dal male, poiché è questo che fa di voi degli esseri umani e non degli automi. In questi due anni, come tutti i cittadini, avete assistito ad un colpo di stato globale, progettato e realizzato col pretesto di una pandemia, nel quale i più elementari principi del diritto, della scienza e dell’etica professionale sono stati calpestati impunemente da persone che, come voi, avevano giurato: i governanti e i magistrati, di rispettare le leggi naturali e positive per il bene della Patria; i medici, di curare i malati e adoperarsi per salvare loro la vita; i giornalisti, di divulgare la verità. Dinanzi a quanto vediamo accadere in tutto il mondo, comprendiamo quanti abbiano tradito il giuramento prestato, quanti abbiano rinnegato gli impegni assunti, quanti si siano dimostrati corrotti e asserviti al potere.
Ora molti di voi, che nella fase iniziale dell’emergenza erano rimasti disorientati dall’incoerenza e dalla contraddittorietà delle informazioni, dei decreti, dei provvedimenti nominalmente volti al contenimento del contagio, hanno compreso di essere stati usati come strumenti di repressione delle legittime proteste dei cittadini, come se non aveste anche voi dei genitori anziani ricoverati in ospedale, dei figli che non possono frequentare le scuole, dei parenti privati del lavoro a causa della loro libera e legittima decisione di non sottoporsi all’incoulazione del siero genico sperimentale.
Vi hanno usati come automi, pensando che foste disposti a un’obbedienza cieca e irrazionale verso un potere sempre più autoritario, repressivo e tirannico. Nessuno vi ha chiesto cosa pensaste dell’assurdità di certi decreti, né se foste disposti a calpestare la Costituzione per eseguire ordini che hanno come solo scopo quello di distruggere il tessuto sociale, morale ed economico della Nazione. Nessuno ha tenuto in considerazione il vostro senso di frustrazione nel vessare i vostri concittadini per le ragioni più assurde, esponendo voi e il Corpo che rappresentate al disprezzo delle persone oneste, colpevoli di non volersi sottoporre a una vaccinazione di massa sperimentale di cui iniziamo a vedere i risultati devastanti. E mentre eravate impegnati a multare l’anziana disabile o lo studente senza mascherina; mentre disperdevate la folla dei manifestanti con gli idranti e gli operai licenziati con i manganelli, i criminali erano deliberatamente lasciati liberi di rubare, aggredire, violentare gli Italiani.
Quante volte, mentre imponete il rispetto di regole illegittime e incostituzionali, vi siete sentiti rimproverare per questo tradimento del vostro ruolo e del giuramento che avete fatto? E quante volte avete pensato che le proteste dei cittadini erano giustificate, così come è giustificata la delusione che essi provano nel vedervi eseguire ordini degni di un regime totalitario? Quante volte avreste voluto dire loro: «Sono dalla vostra parte, la penso come voi, mi vergogno di ciò che mi è stato ordinato»?
Molti di voi, liberamente e in conformità col diritto naturale e con le leggi vigenti, hanno scelto di non essere vaccinati: la vostra libera scelta vi ha privati del lavoro e della retribuzione; altri sono stati emarginati e costretti a consumare i pasti sui gradini della Questura o all’esterno della caserma; molti hanno ceduto, sotto la pressione psicologica dei superiori e dei colleghi, al ricatto infame di chi ha deciso, contro la Costituzione e le convenzioni internazionali, di discriminare una parte della popolazione. Era questo che vi sareste aspettati, quando in alta uniforme avete gridato «Lo giuro», all’inizio della vostra carriera?
Oggi questo colpo di stato, la cui evidenza è provata dalla premeditazione del disegno criminale in tutto il mondo e da un unico copione sotto un’unica regia, sembra vacillare in molti Stati; in Italia, dove un governo non eletto tradisce impunemente le basi del vivere civile e del diritto nel silenzio dei magistrati, i cittadini sono ostaggio di un’autorità autoreferenziale asservita a poteri sovranazionali e che agisce contro il popolo, impossibilitato a opporre resistenza alla sopraffazione e indifeso dalle Forze dell’Ordine, anzi da queste ulteriormente oppresso e punito.
Questa ingiustizia grida vendetta al cospetto di Dio e chiede una presa di posizione netta e determinata. Il silenzio, l’obbedienza cieca- pronta-assoluta, il rispetto delle regole per quietovivere o per paura di ritorsioni non può costituire una giustificazione al protrarsi di una situazione ormai insostenibile. Ricordatevi di Norimberga, e di quanto sia valso ai condannati il giustificarsi con «eseguivo gli ordini».
Vi esorto tutti, cari fratelli delle Forze dell’Ordine, a ricordarvi che non siete automi, come qualcuno vorrebbe farvi credere; che non siete droni senz’anima nelle mani di sconsiderati e traditori della Patria.
Siete persone capaci di gesti eroici, siete professionisti che hanno dedicato la propria vita alla difesa degli onesti e alla repressione del crimine, siete Cristiani che nel servizio della comunità devono conquistare il Cielo e diventare santi.
Pensate ai vostri colleghi che, in epoche che credevamo lontane, hanno saputo dire di no agli abusi e alla violenza della dittatura, rifiutandosi di collaborare con un potere tirannico nel perseguitare e discriminare i propri concittadini, anche a prezzo della loro vita. Pensate agli attieroici dei vostri compagni contro il crimine organizzato, e a quale sarebbe il loro giudizio sul vostro operato di oggi, sulla vostra connivenza a norme assurde e illegittime. Pensate al discredito che il vostro comportamento getta sulla vostra immagine, e chiedetevi se esso non sia voluto da chi, invocando l’istituzione di un esercito europeo, cerca di destabilizzare la sicurezza nazionale e di indebolire le istituzioni ad essa preposte. Perché è evidente che, nella perpetua rivoluzione imposta dall’alto, la distruzione dell’autorità inizia proprio nel renderla odiosa alle masse, nell’utilizzarla contro i cittadini e non contro i criminali, nello screditarla agli occhi degli onesti.
Tra le vostre fila, in grandissima maggioranza, vi sono persone oneste a cui noi tutti guardiamo con rispetto e con gratitudine.
Ricordatevi del giuramento prestato, della parola data, dell’onore di servire la Patria e soprattutto del giudizio di Dio, che vi chiederà conto di ciò che avete fatto come servitori dello Stato, come rappresentanti delle Forze dell’Ordine, come Cristiani.
Ricevete la mia paterna Benedizione, con la speranza che sappiate ritrovare l’orgoglio della vostra professione e la pace che potrete avere solo compiendo il bene e operando per la giustizia.” + Carlo Maria Viganò, Arcivescovo 29 Gennaio 2022
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La modella Claire Bridges, 20 anni, della Florida, vaccinata con doppia dose, ha comunque contratto il Covid finendo in ospedale, tra la vita e la morte.
Claire è stata ricoverata al Tampa General Hospital il 16 gennaio con un forte dolore alle gambe e le è stata diagnosticata miocardite, rabdomiolisi , polmonite lieve, cianosi e acidosi. Poche ore dopo essere stata ricoverata, il suo cuore si è fermato.
Due settimane fa, la salute di Claire è peggiorata rapidamente: il suo cuore e altri organi si sono improvvisamente ammalati. È stata ricoverata in terapia intensiva con supporto vitale.
Suo padre, Wayne, ha ricevuto una chiamata dal medico di terapia intensiva che lo informava che a sua figlia era stata somministrata la RCP perché il suo cuore si era fermato. Nell’arco di un’ora e mezza, la ventenne ha dovuto essere rianimata altre due volte. La mattina successiva, è stata sottoposta ad un intervento al cuore. E solo poche ore dopo, è stata sottoposta a dialisi a causa dei suoi reni che hanno ceduto.
Mentre tutto questo accadeva, la pressione man mano aumentava nelle sue gambe, impedendo al sangue di fluire correttamente. Alla fine, è stato deciso che il danno alle sue gambe era troppo grave e irreversibile: dovevano essere amputate. Entrambe le gambe sono state rimosse chirurgicamente venerdì.
“Quando è arrivato il momento di informarla della perdita delle gambe, il dottore l’ha gestita magnificamente ma non ha omesso nulla. Claire ha sussurrato ‘ Voglio gambe bioniche ‘ ed ha sorriso”
Suo padre spera che sarà in grado di continuare la sua lotta e fare ciò che ama.
“Sappiamo solo che è una lunga strada di recupero con l’intervento chirurgico, quindi speriamo solo che tutti la sostengano con la preghiera”.
Sono state create due diverse pagine GoFundMe per aiutare la famiglia di Claire ad affrontare le spese delle cure mediche e del soggiorno. Finora sono stati raccolti più di $ 90.000 tra le due pagine di raccolta fondi. Su un post delle pagine si legge:
“Claire è stata ricoverata al Tampa General Hospital domenica 16 gennaio, con forti dolori alle gambe e Covid. E Sì, … era stata vaccinata!”
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31 Gennaio 2022 – di Paolo Maddalena(Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale)
Mentre i politici e l’immaginario collettivo sono giustamente distratti dalla elezione del Presidente della Repubblica, l’obiettivo neoliberista di distruggere totalmente l’economia italiana avanza sempre più rapidamente.
Apprendo che il governo Draghi ha inserito nel decreto fisco la possibilità di pareggiare i conti pubblici con i derivati, cioè con delle pure scommesse, la cui perdita, data sempre al 50%, finisce, come è ovvio, sulle spalle di tutti i cittadini, nelle sue varie articolazioni.
Inoltre compare sempre nel dl concorrenza anche l’assurdo obbligo dei Comuni di dare in concessione i servizi pubblici locali, e, nel caso si ritenga di gestirli direttamente, si sancisce l’obbligo dei Comuni stessi a spiegare, con apposita relazione, per quali motivi non si è proceduto alla concessione a terzi.
Due scelte profondamente incostituzionali: la prima, in netta violazione dell’articolo 41 Cost., secondo il quale l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, la libertà, la sicurezza e la dignità umana. Ed è chiaro che esporre, per legge, la popolazione a pagare i debiti di gioco (i derivati, si ripete, sono scommesse) è una violazione palese di questo principio precettivo e imperativo.
D’altro canto obbligare i Comuni a dare in concessione i servizi pubblici locali, che nel 1903 il governo Giolitti, saggiamente, aveva municipalizzato, viola apertamente il demanio costituzionale, cioè l’appartenenza dei servizi pubblici alla proprietà pubblica del Popolo italiano nelle sue varie articolazioni, come si evince chiaramente dall’articolo 43 della Costituzione.
Questo processo contrario agli interessi italiani prosegue con l’annunciata svendita di ITA Airwais a Lufthansa, una svendita precostituita, essendosi conferite ad ITA tutte quelle caratteristiche che Lufthansa chiedeva per l’acquisto. I primi 2 mesi e mezzo di Ita, ricavi del 50% al di sotto delle previsioni. Possibile un’alleanza prima dell’estate
E non è tutto, prosegue l’agonia delle telecomunicazioni, e in particolare di Telecom, costituita nel 1994, come una S.p.A. di proprietà dell’IRI, già privatizzata nel 1992 dal governo Amato, e ciò nonostante, in quanto comunque S.p.A. appartenente allo Stato, essa aveva raggiunto una posizione economica di altissimo livello.
E fu proprio per questo che, per fare cassa, Romano Prodi, nel 1997, proprio nell’anno della maggiore espansione economica di detta impresa, ritenne assurdamente di venderla sul mercato azionario per la modica cifra di 14 miliardi di euro.
Ora, come sottolineato oggi sul Corriere della Sera da Milena Gabanelli: “Lanciata come ‘la madre di tutte le privatizzazioni’… ha trovato imprenditori rapaci che l’hanno uccisa per fare soldi. Caricata di debiti non è più riuscita ad investire nella modernizzazione della rete. Nessuno Stato permette che venga compiuto un simile scempio su un asset così strategico!…”.
E la considerazione più amara è che tra i nomi proposti come Presidente della Repubblica ci sono quelli che maggiormente hanno danneggiato l’Italia con le privatizzazioni e le svendite, senza tenere in alcun conto gli interessi del Popolo italiano e quanto dispone la Costituzione per la tutela della proprietà pubblica demaniale del Popolo e per l’osservanza dei limiti posti all’iniziativa economica privata, specie quando i beni finiscono in mano straniera.
30 gennaio 2022 – Redazione co.Te.L.I. – (di Vincenzo Mannello)
Questa volta ho commesso un errore di sopravvalutazione, ero (quasi) convinto che Mario Draghi sarebbe divenuto il 13mo Presidente della Repubblica Italiana.
Non potevo ritenere possibile che un personaggio di tale statura (negativa, chiariamo ..) internazionale, con notevole caratura nella “Italia che conta”, non avesse trovato naturale e logico il suo ascendere al Colle, quasi per diritto divino.
Draghi, supportato dai componenti la giunta dittatoriale al governo, avrebbe dovuto trionfalmente raccogliere il consenso dei peones chiamati a ratificare le “superiori decisioni”.
Avrebbe sostituito nella cabina di regia Mattarella che, esaurito il proprio compito nello avergli affidato la Presidenza del Consiglio, sarebbe potuto “andare in pensione”. Come detto e dichiarato al mondo intero e dopo aver persino traslocato (con tanto di affitto pagato).
Una volta esaurito il protocollo dello insediamento, avrebbe indicato a succedergli a Palazzo Chigi qualcuno/a di sua fiducia.
Magari accontentando i satrapi politici suoi sodali con qualche incarico ministeriale.
Così facendo avrebbe “regnato” indisturbato per (almeno) altri 7 anni e, vista la assoluta inconsistenza dei leader di partito presenti e futuri, avrebbe superato tranquillamente la farsa teatrale delle elezioni politiche 2023 e successivi assetti istituzionali.
Tutto (secondo me) previsto ed organizzato .. non perfettamente, visti gli esiti.
Non mi avventuro nell’indicare perché, per come e, soprattutto, per colpa di chi il piano sia andato in fumo .. certamente Draghi esce fortemente ridimensionato dal NO alla sua candidatura espresso nelle segrete stanze e (di fatto) in tutte le votazioni effettuate. Tra candidate al macello (Casellati) e candidature farsa (Berlusconi, Frattini, Casini e via dicendo) è saltata fuori, con attento e preciso tempismo, la “indicazione di voto” per Mattarella .. e per Draghi è finita !
Fino ad ieri era il Presidente della Repubblica a poter essere messo in difficoltà con la minaccia di abbandono dell’incarico da parte del Presidente del Consiglio, trovandosi a pochi mesi dalla scadenza del mandato.
Da domani sarà al contrario: ci sono, in piena legittimità, altri 7 anni di incarico.
Se Draghi volesse o dovesse abbandonare, Mattarella avrebbe tempo ed opportunità per gestire la situazione. Prima e dopo le elezioni politiche che definiranno il nuovo parlamento.
DRAGHI È SOTTO SCACCO… Ammesso che ci sia un reale accordo per “subentrare” nel 2023, dubito fortemente che il “tecnico” possa superare il NO dei parlamentari che verranno confermati o di quelli neo eletti.
Concludendo: SI PUÒ SCORDARE IL QUIRINALE.
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di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, già membro della Presidenza del Prntt e del Consiglio nazionale dei Club Pannella.
Signor Presidente, non me ne voglia, ma da cittadino di questa non Repubblica, che è e resta uno Stato criminale e canaglia sul piano tecnico-giuridico, uno Stato che non rispetta la sua propria legalità, non posso in coscienza partecipare al coro di osanna che stanno accompagnando la sua rielezione.
Non so, signor Presidente, se lei sia l’uomo della provvidenza, ma so che lei non ha onorato fino in fondo il ruolo di garante e custode di un dettato costituzionale che viene vilipeso e oltraggiato da 70 anni
Con il suo operato, lei ha contribuito in questi due anni ad alimentare un clima d’odio e di inaccettabile ricatto. Ricatti di Stato e di regime.
Lei, probabilmente mal consigliato, dall’alto della sua cattedra ha diffuso non verità a reti unificate e non una parola è uscita dalla sua bocca sul patente attentato contro i diritti politici del cittadino che per l’ennesima volta è andato consumandosi.
Non mi complimento con lei per come ha gestito un’emergenza sanitaria che, come era prevedibile, ha aggravato la pregressa emergenza democratica. Non mi complimento per le sue firme in calce a DPCM incostituzionali, per i suoi silenzi sulla criminale “vigile attesa” del ministro Speranza, per il non detto sulla mancanza di interventi finalizzati a ridare dignità a un Servizio Sanitario sfasciato da un ceto politico che certo non ha agito per il bene comune.
Nell’aula di Montecitorio la sua rielezione, probabilmente scontata, è stata accolta da una stucchevole standing ovation e dalle grida di giubilo di un ceto partitocratico dedito al più becero trasformismo, senza visioni e senza slanci ideali. Persino l’amico del regime cinese, quel Luigi Di Maio che voleva metterla sotto accusa, si è spellato le mani.
Sono avvenute in questi mesi e in questi giorni cose mai viste nella storia di questa Repubblica, assurta a Banana Republic. Basti pensare all’autocandidatura del Presidente Draghi, che ha utilizzato lo scranno di Presidente del Consiglio come trampolino di lancio per raggiungere il Quirinale, mentre rassicurava sul fatto che il governo non sarebbe caduto anche nel caso di una sua ascesa al Colle.
tutto è avvenuto mentre monta la bancarotta politica, sociale, economica e istituzionale, prodotta da questo settantennio di metamorfosi del male e di banalità del male.
Non sente l’olezzo emanato dalla putrefazione, signor Presidente? Non vede quanto la nostra, e non solo la nostra, sia sempre più una democrazia reale?
Non citerò quel Carlo Rosselli che nei suoi Scritti dell’Esilio scriveva: “Socialismo, democrazia, comunismo, sono forme vuote se gli uomini che si dicono socialisti, democratici, comunisti, non hanno un sentimento vigoroso della propria dignità e libertà; se non hanno coscienza della propria umanità. Uomini vogliamo, non schede, non numeri, non tessere”. Voglio però ricordarle, signor Presidente, quel Luigi Sturzo che il 18 luglio 1958, prendendo la parola nell’emiciclo del Senato diceva: “Un punto difficile da affrontare subito è quello di ridare al Parlamento la sua indipendenza da estranee ingerenze, specialmente da quelle dei partiti, smantellando la sovrastruttura partitocratica che si è andata formando durante le due precedenti legislature, in modo da paragonarsi a una piovra che a poco a poco soffoca e stronca”.
No, non posso complimentarmi, ma le chiedo di vestire finalmente i panni di “garante” e di contribuire a pacificare un paese devastato.
Le ricordo, signor Presidente, che a settembre del 2021 le ho indirizzato una lettera aperta (n.d.r. vedi: ⤵️
alla quale lei non ha mai ritenuto di dover rispondere. In quella lettera invocavo la verità, lo Stato di diritto democratico, la Costituzione.
E tra poco parte per il Quirinale.
Questi sono i viaggi della nave stellare Quirinale.
Qualcuno si sta chiedendo se i renziani avrebbero votato la Cartabia. Io che renziano non sono, avrei votato Groucho Marx.
Maurizio Bolognetti
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
«In occasione della designazione da parte del Parlamento di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica per un secondo mandato, il teatrino della politica si è esibito in uno spettacolo indecoroso che ci fa toccare con mano per l’ennesima volta il marciume etico che è intrinseco al sistema della partitocrazia consociativa che, unitamente allo strapotere della Magistratura e della burocrazia, hanno assoggettato lo Stato di diritto, svenduto l’Italia e defraudato gli italiani dei valori inviolabili e dei diritti inalienabili alla vita, dignità e libertà», lo scrive Magdi Allam nel sito.
Stato ladrone, corrotto, inefficiente, vessatorio e aguzzino
«Per l’ennesima volta prendiamo atto, anche attenendoci alle dichiarazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che non esiste più alcuna discriminante ideologica o anche semplicemente ideale che sostanzia la specificità dell’essere di destra, di centro, di sinistra, o di centrodestra e di centrosinistra. Tra i soggetti politici che oggi occupano il Parlamento senza essere stati scelti dagli italiani perché il sistema elettorale con cui sono stati indicati non contempla il voto di preferenza che garantisce il rapporto fiduciario tra gli elettori e gli eletti, c’è una sola linea di separazione: da un lato chi sta dentro il Palazzo del potere e dall’altro chi aspira a farne parte. Ma tutti comunque hanno la loro fetta di potere che si sostanzia in poltrone e in denaro. Un fiume ininterrotto e incontrollato di denaro pubblico, frutto del lavoro dei cittadini, che rende lo Stato onerosissimo, ladrone, corrotto, inefficiente, vessatorio e aguzzino».
Dittatura finanziaria, sanitaria e mediatica
«Abbiamo la conferma che questo Stato è collassato, che questa democrazia è marcia, che questa Giustizia è morta, che la nostra civiltà è decaduta.» afferma Allam »Siamo sottomessi a una dittatura finanziaria, sanitaria e mediatica rappresentata in Italia da Mario Draghi, autorevole esponente della grande finanza speculativa globalizzata che domina il Mondo e ci sta spogliando della nostra sovranità e umanità per essere fagocitati nel Nuovo Ordine Mondiale.»
A Torino, 20 feriti, a Roma 14. Sono questi i numeri dei ragazzi che, esercitando un loro diritto fondamentale ”manifestare” sono stati caricati e manganellati dalle forze dell’ordine inviate da uno stato che sempre più repressivo e autoritario. Ai cortei di Roma del 23 Gennaio e a quelli di Torino di venerdi, i ragazzi, da due anni privati dei loro diritti e reclusi, hanno deciso di dare un forte segnale di resilienza, manifestando per la morte di Lorenzo Parelli, ragazzo ucciso, mentre si apprestava a lavorare in un’ azienda di Udine per completare l’ingiusta ed inutile “alternanza scuola lavoro”, dalla caduta improvvisa di una trave di ferro da un’impalcatura di 15 metri. Le proteste dei ragazzi erano quindi sacrosante, obbligatorie, e la reazione delle forze dell’ordine è stata fin da subito intransigente, come a voler stroncare sul nascere la manifestazione, non per le modalità in cui avveniva, ma proprio perché, nell’infelice epoca in cui viviamo, il diritto di protestare è sempre meno legittimo e contemplato.
QUESTO IL VIDEO DELLA CARICA DELLA POLIZIA CONTRO GLI STUDENTI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
E’ curioso, a proposito dei 34 feriti di questa settimana, notare l’atteggiamento e la linea editoriale di alcuni media main stream. Fanpage, ad esempio, che con i servizi di Saverio Tommasi si è sempre schierato con fermezza dalla parte di manifestanti, come quelli del g8, non menziona i ragazzi contusi a Roma e dimezza il numero delle vittime di Torino. Questa narrazione che viene fatta non solo è incoerente e contrastante con la linea “giornalistica” seguita fino ad oggi, ma è il segnale che le azioni del governo sono diventate intoccabili: qualsiasi critica che verrebbe mossa al Draghikistan potrebbe decretare un biglietto per entrare nella blacklist dei no vax e degli eversori, anche se su argomenti totalmente diversi da quelli riguardanti il green pass e degli altri abomini fatti fino ad ora. Fanpage infatti scrive : “non ci sarebbero, per fortuna, feriti né tra gli studenti né tra i rappresentati delle forze dell’ordine, così come nessuno dei manifestanti sarebbe stato, al momento, fermato dalla polizia.”
Non sono certo da meno i telegiornali e i giornali mainstream, ormai cantori monotoni dei nuovi sovrani così come lo sono stati di quelli ormai tramontati. Fra chi le definisce “ragazzate” e chi le commenta dicendo “hanno fatto bene i poliziotti!”, ciò che sconcerta è l’ormai diffusa intolleranza per il dissenso e per la protesta. In principio sono stati i cortei dei free vax lentamente soffocati con Daspo, cariche di celerini e “identificazioni a tappeto”. Ma ora la deriva passa a sopprimere altri dissensi e altre proteste in un contagio democratico che rischia di essere ben più pericoloso di quello del Covid.