Biden: da Usa all’Europa 50 miliardi di metri cubi di gas liquido entro il 2030
25 Marzo 2022 – Redazione
Sì all’intesa Stati Uniti-Commissione Ue per costruire una rete di stoccaggio del Gnl in tutto il continente e le infrastrutture di distribuzione.
“Siamo qui insieme per ridurre la dipendenza dell’Ue dall’energia russa. Putin ha usato le sue risorse energetiche per manipolare i suoi vicini, è così che le ha usate. Ha usato quei profitti per condurre la sua macchina da guerra”. Così il presidente americano Joe Biden, illustrando, in una dichiarazione congiunta con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, i dettagli dell’accordo Usa-Ue annunciato questa notte a Bruxelles, che mira a ridurre la dipendenza dell’Ue dalla Russia per l’approvvigionamento energetico.
“Lavoreremo per garantire un ulteriori 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto Gnl quest’anno e intanto lavoriamo per interrompere il gas russo ben prima del 2030 per garantire un’ulteriore domanda del mercato dell’Ue per 50 miliardi di metri cubi entro il 2030”, ha spiegato Biden nel corso di un punto stampa con von der Leyen.
“Qualche tempo fa – ha continuato Biden – ho annunciato che gli Usa avrebbero bandito qualsiasi importazione di energia dalla Russia, per rendere chiaro” che gli Usa non partecipano a “sovvenzionare la guerra brutale e ingiustificata in Ucraina. All’epoca, ho notato che siamo stati in grado di fare questo passo, a differenza di altri, perché gli Usa sono esportatori netti di energia, con una forte industria domestica”.
L’accordo sulle forniture di Gnl da parte degli Usa ha avuto un immediato riflesso sulle quotazioni del gas alla borsa di Amsterdam. I future sulla piazza olandese, benchmark del prezzo del metano in Europa, hanno segnato un ribasso del 4,1% a 107 euro, in scia agli impegni siglati dal presidente Usa.
Nuova rete per la ricezione del Gnl
In un altro passaggio, il presidente Usa ha spiegato che la Commissione Ue “lavorerà con gli Stati membri per costruire una rete di stoccaggio del gas in tutto il continente e le infrastrutture necessarie per ricevere il gnl nonché per l’uso efficiente del gas”. “Tutto ciò verrà fatto in modo che non sia in contrasto con la strategia a emissioni zero. Dobbiamo far sì che le famiglie, nel mentre, superino questo inverno e il prossimo. Questa ad ogni modo è un’opportunità per raddoppiare i nostri sforzi per un futuro sostenibile attraverso l’uso della giusta tecnologia”, ha aggiunto.
“Usa e Ue investiranno in soluzioni per creare idrogeno pulito e rinnovabile, queste misure aumenteranno la sicurezza economica energetica e nazionale. Creeremo a questo proposito una task force composta da membri della Casa Bianca e della Commissione europea”, ha annunciato poi Biden a Bruxelles. “So che eliminare la dipendenza dal gas russo avrà costi per l’Europa ma non è solo la cosa giusta da fare da un punto di vista etico, ci metterà anche su un percorso più sicuro dal punto di vista strategico”, ha aggiunto.
La dipendenza
Il piano degli Stati Uniti per aumentare le forniture di gas naturale liquefatto all’Unione Europea era stato anticipato il 24 marzo dal Financial Times, che aveva quantificato l’invio nel vecchio Continente fino a 15 miliardi di metri cubi di Gnl entro la fine del 2022, così da ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia.
Sempre ieri, parlando al Parlamento europeo prima della visita di Biden, Ursula von der Leyen aveva affermato che la Ue sta cercando ulteriori forniture di Gas dagli Stati Uniti «per i prossimi due inverni». I paesi dell’Unione Europea importano il 90% del gas naturale utilizzato per generare elettricità, riscaldare le abitazioni e fornire l’industria, con la Russia che fornisce quasi il 40% del gas alla Ue e un quarto del suo petrolio. Bruxelles sta ora cercando modi per ridurre la sua dipendenza dal gas russo diversificando i fornitori.
I timori tedeschi
In Germania la situazione dell’approvvigionamento di gas naturale sta per deteriorarsi e, secondo quando riporta Bloomberg, un importante gruppo energetico tedesco ha esortato il governo di Berlino a emettere il primo livello di allerta nel suo piano di emergenza.
La Bdew, che rappresenta i principali fornitori di gas ed elettricità della Germania, ha affermato di non poter escludere interruzioni delle forniture, come conseguenza della richiesta da parte di Vladimir Putin del pagamento in rubli.
Le previsioni di Goldman Sachs
Secondo gli analisti della banca Goldman Sachs, più che un aumento della produzione statunitense, Washington penserebbe a dirottare verso l’Europa un quantitativo di gas naturale liquefatto sufficiente ad aiutare l’Europa a ricostituire le sue scorte a livelli di sicurezza prima del prossimo inverno. L’incognita, ora, però, è che il flusso di gas dalla Russia possa interrompersi, dopo l’acuirsi della crisi anche a seguito della richiesta di Vladimir Putin di essere pagato in rubli.
Goldman Sachs ha però anche fatto notare che è poco probabile che le forniture Usa saranno in grado di limitare la crescita dei prezzi del gas, finché non ci sarà una significativa crescita delle catene di fornitura globali. Scenario previsto per il 2025.