L’Aifa dice no alla quarta dose: la clamorosa decisione sui vaccini
25 Marzo 2022 – Redazione
Somministrare la quarta dose a una fetta sempre più ampia della popolazione, non più limitata soltanto ai pazienti con particolari fragilità? No, almeno per ora. A dirlo è l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che non ha risposto in maniera positiva alle sollecitazioni ricevute in queste settimane dal governo Draghi. Una decisione motivata dall’assenza di un numero sufficiente di dati, un problema sottolineato già da diversi esperti. E che è stata in ogni caso storica: mai prima d’ora l’ente si era infatti opposto alle richieste dell’esecutivo, durante la pandemia.
La commissione tecnico-scientifica di Aifa – si legge nella nota – ha iniziato il 24 marzo 2022 la valutazione dell’opportunità di una seconda dose di booster dei vaccini contro il COVID-19 per particolari categorie di soggetti. Considerato il complesso dei dati disponibili, la commissione ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati dello studio in corso in Italia”.
Un annucio che stronca, almeno per ora, la possibilità di estendere la quarta dose anche a fasce della popolazione che al momento non sono obbligate a riceverla. Nelle ultime settimane, in particolare, si era discusso sull’opportunità di far vaccinare anche gli over 70, con parere favorevole, per esempio, del consultente del ministero della Salute Walter Ricciardi. Matteo Bassetti ha invece applaudito la decisione dell’Aifa: “Una scelta di buonsenso, fare ora una quarta dose a tutti significherebbe sottoporci nel giro di un anno a tre dosi di vaccino. Serve al più presto un vaccino aggiornato, altrimenti dobbiamo essere duri e dire che fare la quarta dose a chi è immunodepresso non ha una valenza scientifica”.
La scelta dell’Aifa è arrivata mentre i dati sui contagi continuano a far respirare ottimismo: nelle scorse ore sono stati scoperti poco più di 82 mila positivi, trend in linea con quello delle settimane precedenti e che non spaventa le strutture ospedaliere, che al momento non risentono di pressioni nei reparti di terapia intensiva a causa del Covid. Di quinte ondate all’orizzonte, al momento, non sembra esserci l’ombra. E così la quarta dose è stata rimandata a data da destinarsi.