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23 Marzo 2022 – Redazione
Il presidente della Commissione Esteri del Senato: “Invito tutti i colleghi 5 stelle ad una riflessione su questa proposta”.
“Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante”. Lo dice all’AGI Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato.
“Che senso ha confermare la fiducia ad un governo interventista? La maggioranza degli italiani non vuole alcun coinvolgimento del nostro paese in una guerra dagli esiti imprevedibili. Invito tutti i colleghi 5 stelle ad una riflessione su questa proposta” aggiunge Petrocelli.
“Intanto io confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal Decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace” continua.
Petrocelli spiega: “Condanno fortemente l’invasione russa come gravissima violazione della Carta delle Nazioni Unite, e mi preoccupa che da giorni l’operazione militare, da limitata e in difesa delle popolazioni russofone del Donbass – vittime di anni di gravi crimini da parte delle milizie in particolare quelle dichiaratamente neonaziste – possa assomigliare sempre più alle tristi campagne e sanguinose occupazioni della Nato e degli Usa in Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia. L’obiettivo di tutti è impedirlo. Arrivare ad un accordo che garantisca la sovranità territoriale dell’Ucraina e le istanze di sicurezza della Russia in un quadro più generale di nuova pacificazione dell’Europa. In questo scenario, con l’invio di armi l’Italia ha deciso di ridurre al minimo la possibilità di un suo ruolo di mediazione, oltre che derogare per l’ennesima volta all’articolo 11 della Costituzione”.
Petrocelli conclude: “Il mio messaggio al Movimento 5 Stelle è chiaro. Ci sono diversi motivi per staccare la spina a questo governo; partecipare in qualche modo a questa terribile guerra è solo l’ultimo e il più grave. Da questo momento io non gli darò più la fiducia”.
M5S fuori dal Governo interventista. Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante”. A dirlo è il presidente M5S della commissione Esteri, Vito Petrocelli, detto “Petrov” tra gli intimi del Movimento per la sua passione per la Russia e l’inclinazione a sostenere le politiche di Putin. Lo ha scritto l’agenzia AGI.
Già noto per la scelta di disertare oggi la seduta della commissione sull’invio degli aiuti militari a Kiev, oggi Petrocelli nel giorno in cui il comico ucraino ha parlato alla Camera, ha deciso di tornare all’attacco: “Confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace”, ha sostenuto il grillino.
Non c’era il forzista Matteo Dall’Osso. «Trovo imbarazzante che il Parlamento dia tutto questo spazio a questo presidente, a un ex comico che, con le sue parole, spinge verso la terza guerra mondiale. Io non vado in aula perché non voglio essere complice di questa situazione. Io ragiono con la mia testa». Analoghe le motivazioni addotte dai parlamentari della neonata componente di ManifestA, di cui è leader l’ex-sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
«Zelensky non è un leader pacifico, usa metodi che non condividiamo, sia interni che esterni al suo Paese, invoca da settimane una no fly zone, asserendo che la terza guerra mondiale presto travolgerà tutti. Dichiarazioni pericolose». Di «spettacolo teatrale», parla invece l’ex grillino Pino Cabras, ora in Alternativa. «Noi siamo solidali con il popolo ucraino. Ma i Parlamenti sono luoghi in cui si deve discutere e fare domande. Non staremo lì a fare arredo di uno spettacolo teatrale a farci dettare l’agenda da Zelensky».