I GIORNALI CONTINUANO A PERDERE LETTORI! DRASTICO CROLLO NELLE VENDITE
09 Aprile 2022 – Redazione – Fonte: Disinformazione.it e L’ Indipendente
Dice il proverbio: non tutti i mali vengono per nuocere! Ed è verissimo: quello che stiamo vivendo sta facendo svegliare un po’ le coscienze. La gente non ne può più delle menzogne e della propaganda del mainstream. Totalmente allineati e proni alla narrazione, fanno di tutto per orientare la massa informe di lettori. Il loro scopo infatti non è informare, ma servire al meglio il padrone (la finanza internazionale) e la sua linea editoriale.
La bella notizia è che i giornali stanno perdendo lettori. Il raffronto febbraio 2021 e febbraio 2022 è illuminante.
Il Gazzettino passa dalle 54.000 copie nel 2021 alle 49.000 dell’anno dopo (calo del 9%);
il Mattino di Padova precipita nel baratro, passando da 26.000 a 13.200 copie (diminuzione del 50%)!
Anche La Repubblica ha un trend negativo: passa da 174.000 nel 2021 e 148.000 nel 2022 (con un calo del 14,5%).
L’unica eccezione è La Verità che vede aumentare le vendite
DEL RESTO, I QUOTIDIANI DI REGIME, NON POTEVANO ESIMERSI DALL’ ORGANIZZARE UNA CAMPAGNA STAMPA INTRISA DI BUGIE E MENZOGNE SU TUTTO CIÒ CHE STA ACCADENDO DA DUE ANNI A QUESTA PARTE!
Infatti, da quando il covid è diventato la principale notizia, i finanziamenti pubblici a sostegno dei giornali sono raddoppiati. È questa la tendenza che ha accomunato tutta Europa e che emerge dal rapporto del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria 2021. L’Italia non è un’eccezione: i finanziamenti pubblici sono passati da 175,6 milioni a 386,6, con un incremento del 120%. I “sostegni diretti”, sono rimasti su 88 milioni circa. Quelli indiretti 64,5 milioni e tra questi compaiono, ad esempio, i contributi alle scuole per l’acquisto di quotidiani (come per l’Opinione), oppure i contributi speciali per le risoluzioni delle crisi aziendali (come quella de Il Sole 24 ore).
Nel 2021, inoltre, lo Stato ha stanziato 232,9 milioni di euro supplementari (143 milioni nel 2020) sotto forma di crediti d’imposta. Particolarmente favorevole per i grandi editori è la “Forfettizzazione delle rese al 95%” per cui si ha Iva agevolata al 4% e che si applica solo al 5% delle copie. Questo ha significato per Cairo, Gedi e Mondadori (fatturato di 2 miliardi nel 2020), un risparmio di 360 milioni. Di cui 71 diretti a giornali diffusi in Italia e il resto suddiviso tra minoranze linguistiche, periodici diffusi all’estero, contributi a giornali per non vedenti e per varie associazioni.
Nella categoria sopracitata si trovano i finanziamenti a quotidiani come Il Foglio(933 mila euro l’anno, dati del 2020),Libero (2,7 milioni), l’Opinione (481 mila euro) o il Secolo d’Italia (467 mila euro), organi della stampa cattolica come l’Avvenire (2,5 milioni l’anno) o Famiglia Cristiana (3 milioni) fino a vere cooperative come il manifesto (1,5 milioni). Sostegni indiretti questi, che hanno come causale “covid”, anche se non è chiaro se siano sostegni per la crisi covid oppure per la sua campagna d’informazione.
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