Archive for Aprile, 2022

Home / 2022 / Aprile

06 Aprile 2022 – Redazione

PUBBLICHIAMO QUESTO ARTICOLO PER METTERE IN EVIDENZA IL PROCESSO DI BOLLITURA E REGRESSIONE COGNITIVA A CUI, IN QUESTI DUE ANNI, SONO ANDATI INCONTRO MOLTI CERVELLI.
SENZA SOTTOVALUTARE IL FATTO CHE, TANTI DI QUESTI, SONO ANCORA PAGATI PER DIRE E SCRIVERE VALANGHE DI MINCHIATE! E LI CHIAMANO SCIENZIATI!

Attento a come parli, potresti trasmettere il Covid più facilmente. L’assurda ricerca arriva dall’Irlanda, dove l’“Irish Journal of Medical Science” ha pubblicato uno studio scientifico secondo il quale la fonetica diversa delle lingue parlate nel mondo avrebbe un effetto sulla trasmissione del virus.

Secondo questa ricerca, dal risultato sorprendente, la ricorrenza della consonante occlusiva “p”, che prevede una rapida emissione di flusso d’aria dalla bocca di chi la pronuncia, sarebbe associata al «numero di riproduzione di base del virus».

Nello studio viene analizzato in particolar modo il comportamento di 4 consonanti (b,d,p,t). E, si legge, “ci sono prove recenti” che rispetto ad altre lettere pronunciate, possano causare una maggiore emissione di goccioline.

Gli scienziati sottolineano però che si tratta di consonanti di uso molto comune nelle lingue di tutto il mondo e la cui frequenza varia  dal 60 all’80%. I risultati della ricerca hanno mostrato che la frequenza di “occorrenza” delle consonanti b,d,t non ha alcuna correlazione con il numero di riproduzione di base del virus. È stata osservata invece una piccola correlazione per quanto riguarda la consonante “p”.

Ciò “potrebbe suggerire” si legge tra le conclusioni, “che le lingue che utilizzano la consonante “p” con più frequenza abbiano una maggiore possibilità di trasmettere il virus”. Ma questo potrebbe non essere vero per tutte le lingue.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

 

 

06 Aprile 2022 – Redazione  – Fonte: Treviso Today

Il doppio lutto in provincia di Treviso: Luciano Michielin, 63 anni, è stato colpito da un malore proprio mentre cercava di salvare il suocero, Marino Tonello, di 93 anni.

Una doppia tragedia avvenuta nell’arco di pochi minuti, due malori risultati fatali per Marino Tonello e Luciano Michielin, deceduti nella mattina di venerdì 1° aprile a San Trovaso di Preganziol, in provincia di Treviso. Secondo una prima ricostruzione, il primo a sentirsi male è stato Marino Tonello, ex agricoltore 93enne colpito da un arresto cardiaco in casa. In suo aiuto è arrivato il genero Luciano Michielin, 63 anni, insieme alla moglie. Per 15 minuti l’uomo ha tentato di rianimare il suocero, chiamando sul posto l’ambulanza del Suem 118. Per l’anziano però non c’è stato nulla da fare. Poco dopo mezzogiorno la seconda tragedia: Luciano Michielin si è accasciato a terra mentre stava consolando la moglie e i familiari di Tonello. Anche lui è stato stroncato da un malore improvviso.

Era passata appena un’ora e mezza dalla morte del 93enne. Sotto choc familiari e soccorritori. Il cuore del 63enne non ha retto al dolore per la perdita del suocero e allo sforzo per provare a rianimarlo invano. Tonello, originario di Ormelle, lascia la moglie Maria e le figlie Suor Elisa, Lucia ed Angela. A piangere Luciano Michielin la moglie Lucia, i figli Davide, Sara, Maria e Giovanni, il fratello Paolo, nipoti, amici e parenti tutti. I funerali dei due parenti saranno celebrati in un’unica cerimonia congiunta martedì 5 aprile alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Trovaso.

05 Aprile 2022 – Redazione

Scontro in Commissione Finanze, al Senato, sull’Iva relativa alla vendita di armi italiane all’estero. Sul decreto legislativo, la commissione presieduta dal dem Luciano D’Alfonso, chiamata a esprimere al governo un parere (non vincolante), ha dato via libera al parere richiesto, con l’astensione del M5S e il voto contrario del senatore del Misto Elio Lannutti. A favore Pd, Lega, Fdi e Iv.

Toni accesi in Commissione, che ha visto il sì della Lega, che già negli scorsi giorni non aveva nascosto malumori per ‘l’incentivo’ alla vendita di armi italiane, sulle quali viene previsto di non far pagare l’Iva e l’accise ai fabbricanti, permettendo di fatto un forte sconto per gli acquirenti.

Per i pentastellati si tratta di una iniziativa che non fa altro che innalzare la tensione in Europa, con una mossa che rischia di passare per una sfida a Mosca, dopo l’aggressione all’Ucraina. Una sorta di corsa al riarmo, mal vista pure dalla Lega, che poi ha deciso di votare a favore.

La norma al centro della polemica, in linea con la direttiva europea (2019/2235), “dispone il regime di non imponibilità ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) e l’esenzione dalle accise in relazione alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi destinate alla realizzazione di un’attività dell’Unione nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc)”.  adnkronos

05 Aprile 2022 – Redazione- Avv. Fusillo

1. A chi si applica l’obbligo di vaccinazione?

Il nuovo obbligo introdotto dal decreto-legge 1/2022 si applica a tutti coloro che abbiano già compiuto 50 anni di età o che li compiranno entro il 15 giugno 2022 e che siano residenti nel territorio della repubblica italiana indipendentemente dalla loro cittadinanza. Chi può, quindi, al fine di sottrarsi all’obbligo è opportuno che sposti la residenza in un paese estero (vedi strategia A).

 

2. Da quando si applica l’obbligo?

L’obbligo di avviare la vaccinazione con il primo ciclo decorre dal 1° febbraio 2022. Dal 15 febbraio 2022, al fine di accedere al luogo di lavoro gli ultracinquantenni residenti in Italia devono possedere il c.d. super green pass (certificato verde Covid-19 rafforzato) e, pertanto, essere nelle seguenti alternative condizioni:
– avere completato il ciclo primario di vaccinazione o, scaduto il termine di efficacia del primo ciclo, avere effettuato anche la dose di richiamo (terza dose o booster),
– essere guariti dalla malattia Covid-19,
– avere un’esenzione dal vaccino attestata dal medico di base (MMG medico di medicina generale) oppure dal medico vaccinatore.
L’obbligo dura fino al 15 giugno 2022.

3. Come possono comportarsi gli ultracinquantenni?

Strategia A: Residenza all’estero

Al fine di sottrarsi all’obbligo è opportuno che chi può sposti la residenza in un paese estero. Lo spostamento della residenza in un paese dell’Unione Europea è solitamente molto facile. L’importante è iscriversi anche all’AIRE (anagrafe italiani residenti all’estero). Le istruzioni per farlo si trovano solitamente sul sito del Consolato italiano competente per il luogo dove ci si è trasferiti.
La residenza anagrafica non ha nulla a che vedere con quella fiscale. Si può, ad esempio, essere residenti all’estero ma lavorare e pagare le imposte in Italia. Solo che in questo caso, non essendo soggetti all’obbligo di cui all’art. 4 quater del decreto-legge 44/2021 non ci sarà bisogno, per l’accesso ai luoghi di lavoro, di esibire il cosiddetto super green pass poiché questo è necessario, secondo le disposizioni dell’art. 4 quinquies del decreto-legge 44/2021 solo per chi sia obbligato a vaccinarsi ai sensi dell’art. 4 quater e, quindi, solo ai residenti.
Questo non vale per le categorie che hanno l’obbligo di vaccinazione (es. insegnanti, militari, sanitari) e non permette di aggirare altri obblighi, come ad esempio per il viggio in treno o aereo.
Questa strategia può essere attuata anche dopo essere stati sospesi: ottenuta la residenza all’estero saremo automaticamente reintegrati a lavoro.

 

Strategia B: Ignorare l’obbligo di vaccinazione

La prima possibilità per tutti gli ultracinquantenni è semplicemente quella di ignorare l’obbligo di vaccinazione. Tutti coloro che non abbiano un lavoro dipendente o autonomo che richieda l’uso del super green pass possono semplicemente disinteressarsi dell’obbligo di vaccinazione e l’unico rischio che avranno è quello della multa di 100 euro. I titolari di partita IVA che lavorino per conto proprio (artigiani, professionisti che non rientrino tra le categorie che hanno un obbligo di vaccinazione, titolari di negozi, esercizi commerciali, ambulanti ecc.) non hanno l’obbligo di essere muniti del green pass (in qualsiasi versione) per accedere al luogo di lavoro di cui sono titolari e, quindi, che abbiano compiuto o meno i cinquanta anni, possono continuare a lavorare senza ostacoli. Questo purtroppo non vale per pure essendo autonomo (ad es. a partita IVA) lavora presso la sede del suo datore di lavoro.
Le eventuali sanzioni amministrative irrogate ai titolari di attività sono illegittime e potranno essere contestate prima in sede prefettizia mediante l’invio di osservazioni e poi, se il prefetto dovesse confermare la sanzione, mediante impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione del Prefetto dinanzi al Giudice di Pace.

Vi ricordiamo, inoltre, che il datore di lavoro non è obbligato a sospendere i propri dipendenti: è libero di scegliere di non farlo, ma spesso non lo sa! Un’altra valida strategia è quella di parlarci e spiegarglielo, sia a priori, sia dopo aver applicato la strategia C. Per informazioni sul non-obbligo di sospendere vi rimandiamo al Vademecum per datori di lavoro.

 

Strategia C: creare difficoltà al centro vaccinale

L’obbligo vaccinale introdotto dal governo per gli ultracinquantenni riguarda dei farmaci soggetti a monitoraggio addizionale (c.d. “farmaci sperimentali”). Prima di recarsi al centro vaccinale è utile scrivere alla farmacia o al centro vaccinale la lettera con la richiesta di informazioni e chiarimenti che è allegata qui accompagnata dal consenso informato allegato qui.
N.B.: la lettera va mandata con raccomandata a/r o pec.

A questo punto, qualche giorno dopo aver inviato la lettera oppure il giorno dell’appuntamento nel caso in cui si sia preso un appuntamento a data fissa è opportuno andare presso la farmacia o il centro vaccinale. Non è necessario essere accompagnati da un avvocato. È utile andare con un accompagnatore che potrà fare da testimone. In ogni caso è bene registrare quanto accade presso il centro vaccinale, anche di nascosto tenendo un registratore vocale (va bene anche quello dei telefoni cellulari) acceso in tasca o in borsa. Ovviamente le registrazioni servono per la difesa in giudizio e non potranno essere divulgate.
Occorre portare con sé la copia della lettera di richiesta di informazioni con il consenso informato unitamente alla prova della spedizione a mezzo pec o raccomandata. A questo punto è opportuno chiedere al vaccinatore di procedere all’anamnesi (cioè alle richieste al paziente circa le sue condizioni cliniche e di salute). È ovvio che chiunque abbia una storia di allergie ai farmaci, shock anafilattico, intolleranze o reazioni avverse ai farmaci, chiunque abbia fatto altri vaccini (ad esempio l’antitetanica) in tempi recenti, chiunque sia in cura con farmaci, con particolare riferimento al cortisone, deve fare presenti queste circostanze al vaccinatore, anche se non sono state ritenute idonee per un’esenzione dal medico di medicina generale.
Una volta completata l’anamnesi occorre chiedere al medico vaccinatore anzitutto che risponda ai quesiti già inviati con la richiesta di consenso informato e comunque che consegni al paziente una prescrizione (ricetta medica). Normalmente nei centri vaccinali o nelle farmacie i medici di rifiutano di consegnare la ricetta medica. Ciò è illegittimo perché la prescrizione medica è richiesta dalle determine AIFA di autorizzazione all’immissione condizionata in commercio dei vaccini contro la malattia Covid-19 (prescrizione RRL – ricetta ripetibile limitativa). Sarà opportuno avere con sé le stampe delle determine AIFA e far notare al vaccinatore che su tutte all’ultima pagina è previsto: “Regime di fornitura: Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (RRL) da utilizzare esclusivamente presso le strutture identificate sulla base dei piani vaccinali o di specifiche strategie messe a punto dalle Regioni.”
Ad esempio, tutti coloro che abbiano un’assicurazione sulla vita o contro gli infortuni potranno sottolineare che senza prescrizione, in caso di danno, avrebbero grandi difficoltà ad ottenere gli indennizzi per cui la ricetta medica è necessaria anche per questo.

Al centro vaccinale si rifiuteranno di rilasciare informazioni o documenti ma insisteranno affinché il paziente sottoscriva il modulo di consenso. A questo punto si può scrivere a mano sotto al modulo di consenso, sopra allo spazio per la firma quanto segue: “Non presto il consenso al trattamento che mi viene imposto obbligatoriamente e sotto la minaccia di perdere il lavoro e di essere multato. Faccio presente di non essermi recato presso il centro vaccinale di mia spontanea volontà ma perché vittima di un’estorsione che mi riservo di denunciare in sede penale.”
A questo punto occorre chiedere alla farmacia o al centro vaccinale di rilasciare una dichiarazione scritta del seguente tenore:
“Il sottoscritto [indicare il nome del medico] dichiara di non poter rilasciare la prescrizione medica del vaccino [indicare il nome del vaccino] per il/la signor/a [indicare il nome del paziente] e di non poter rispondere alle richieste di cui al modulo di consenso informato inviato a mezzo pec.]”
Se ci sarà un rifiuto di sottoscrivere il documento risulterà dalla registrazione e comunque ne prenderà nota il testimone.
In ogni caso è essenziale chiedere ed annotare il nome e cognome delle persone con le quali si parlerà (medico vaccinatore, farmacista, infermiere ecc.). Non possono rifiutarsi di fornire il nome.

In caso di totale chiusura dei medici del centro vaccinale al rilascio di qualsiasi tipo di dichiarazione scritta è possibile chiedere l’intervento delle forze dell’ordine (polizia o carabinieri) affinché un pubblico ufficiale verbalizzi quanto accade al centro vaccinale e cioè: – identifichi tutte le persone, ivi compreso il medico vaccinatore, – verbalizzi che non viene data risposta alle domande fatte al centro vaccinale (potrete lasciare alle forze dell’ordine una copia della pec o della raccomandata inviata perché sia allegata al verbale), – verbalizzi che non viene rilasciata una prescrizione medica.

Tutto ciò che c’è da fare e da sapere è descritto in questo video.
Presentarsi avendo stampato ed a disposizione:
1- Il consenso informato predisposto dallo Studio Fusillo
2- Le 5 determine AIFA che prevedono la prescrizione medica dei vaccini (si trova scritto all’ultimo punto dell’ultima pagina): PfizerAstrazenecaModernaJ & JNovavax

Sono possibili 2 esiti distinti:

1. Il medico vaccinatore non ritiene di assumersi la responsabilità di effettuare la vaccinazione e rilascia un certificato di differimento o esenzione della vaccinazione. Con questo certificato si ottiene il Super Green Pass e non si è più soggetti all’obbligo vaccinale fino alla scadenza del certificato.

2.  Il medico vaccinatore non rilascia nulla, ma noi abbiamo la registrazione o/e il verbale delle forze dell’ordine.

Che fare se il medico vaccinatore, preso atto delle mie condizioni cliniche mi prescrive degli esami o dice che devo essere vaccinato/a in ambiente protetto (ospedale con struttura di rianimazione in caso di shock anafilattico)?
Il certificato del medico che prescrive ulteriori analisi è un certificato di differimento del vaccino. Il certificato esenta chi lo ha dall’obbligo di vaccinarsi sino al completamento delle analisi.
In caso di indicazione di effettuare il vaccino in ambiente protetto occorre ripetere tutta la sequenza già utilizzata per il centro vaccinale e, quindi, inviare la richiesta di consenso informato e rivolgere al medico vaccinatore nell’ambiente protetto le stesse cose chieste presso il centro vaccinale.

 

    4. A cosa serve la strategia attuata presso il centro vaccinale?

Lo scopo della strategia presso il centro vaccinale è quello di ottenere un documento dal quale risulterà che la vaccinazione non è stata possibile perché mancano le informazioni e la prescrizione medica. Questo documento potrà essere utilizzato quando il datore di lavoro vorrà sospendere il lavoratore ultracinquantenne per mancata vaccinazione. Pertanto, dopo l’accesso al centro vaccinale e prima del 15 febbraio 2022 è opportuno che i lavoratori ultracinquantenni inviino ai loro datori di lavoro la lettera allegata qui.

    5. Posso chiedere un assegno alimentare durante la sospensione?

Solo i pubblici dipendenti possono chiedere l’assegno alimentare ai sensi dell’art. 82 del Testo Unico n. 3/1957. Questa regola non vale per l’impiego privato. Il modello di lettera per chiedere l’assegno alimentare è allegata qui.

6. Come funziona il procedimento sanzionatorio (multa dei 100 euro)?

Per prima cosa guarda il video specificatamente  dedicato a questo tema.
La nuova norma prevede una multa di 100 euro per gli ultracinquantenni che non si vaccineranno. Si tratta di una multa, cioè di una sanzione amministrativa. Non ha natura penale, non va sul casellario o su alcun registro.
L’Agenzia delle Entrate verifica tramite la banca dati della tessera sanitaria chi è vaccinato e chi no. Ricordiamo a tutti, quindi, di oscurare il fascicolo sanitario elettronico. È una difesa in più che potrà essere utilizzata perché l’accesso illegittimo alle banche dati potrebbe essere denunciato come violazione dei diritti alla privacy anche se la norma prevede che l’Agenzia delle Entrate abbia diritto ad accedere alla banca dati. Ci sono, però, dei profili di illegittimità dell’accesso in base alla normativa dell’Unione Europea in materia di protezione dei dati personali (GDPR).
L’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione a tutti coloro che risulteranno non vaccinati invitandoli a comunicare entro dieci giorni alla Azienda Sanitaria di appartenenza e all’Agenzia delle Entrate le ragioni per la mancata vaccinazione. Un modello di risposta è disponibile qui. (versione documento aggiornata al 5 Aprile 2022)
A questo punto l’Agenzia delle Entrate ha 180 giorni per trasmettere agli ultracinquantenni renitenti all’obbligo di vaccinazione un avviso di addebito (analogo ad una cartella esattoriale) con l’irrogazione della multa prevista di 100 euro. Contro l’avviso è possibile ricorrere al Giudice di Pace della città di residenza entro trenta giorni dalla ricezione dell’avviso. Trattandosi di una sanzione di valore inferiore ad euro 1.100 non è necessaria la difesa tecnica di un avvocato e sarà possibile difendersi da soli. Pubblicheremo degli schemi di ricorso al Giudice di pace quando arriveranno le prime multe.

05 Aprile 2022 – Redazione

Tensioni a Torino davanti a Palazzo di Città dove da questa mattina si sono dati appuntamento gruppi di no vax, no green pass, tassisti, per contestare il presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi in visita e atteso in Comune per la firma del patto per Torino. Quando le forze dell’ordine hanno incominciato ad allontanare circa un centinaio di manifestanti c’è stato uno ‘spingi-spingi’ e contro i reparti sono state lanciate bottiglie di vetro e petardi di grosse dimensioni. Tra gli slogan insulti a Draghi e un ‘duce duce’.

QUESTO È CIÒ CHE È ACCADUTO. CLICCA SUL LINK PER GUARDARE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

IMG_6334

Che cosa prevede il patto per Torino

Il patto per Torino è un accordo siglato tra Palazzo Chigi e il Comune di Torino, che accende una linea di finanziamento ventennale per le casse municipali, in cambio del quale anche Palazzo civico si impegna a degli interventi economici. Così, solo per il bilancio in corso (in profondo rosso: la città è la più indebitata di Italia con 3800 euro procapite), Roma regala  70 milioni di euro e Torino ne mette altri 28. Le risorse totali per il 2022 – circa 100 milioni – verranno utilizzate per le assunzioni necessarie per il rilancio della macchina amministrativa, per il pagamento degli interessi sul debito e far fronte al caro energia. Ma non solo. Nei fondi per la ripartenza  Roma metterà a disposizione 1,2 miliardi in vent’anni, più della metà destinati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica. Altri 202,9 milioni dovranno sostenere gli interventi di coesione e inclusione sociale. Torino – che si impegna a ridurre il debito e a potenziare le attività di riscossione – riceverà inoltre fondi per potenziare scuole e servizi e 43,7 milioni per interventi di riqualificazione edilizia e ambientale alle Vallette, in Borgo San Paolo e nell’area di Porta Palazzo.

 

05 Aprile 2022 – Redazione

Il visionario uomo più ricco del mondo, con la necessità di diversificare il suo portafoglio, dal suo profilo chiede: volete l'”edit button”?

Elon Musk diventa il maggiore azionista di Twitter. Il patron di Tesla ha acquisito una quota del 9,2% della società che cinguetta. Una partecipazione pari a 73,5 milioni di azioni dal valore di 2,9 miliardi di dollari, e con la quale apre un nuovo capitolo con il social media creato da Jack Dorsey. Proprio nel passo indietro di Dorsey dalla guida di Twitter potrebbero affondare le radici della decisione di investimento di Musk, l’uomo più ricco del mondo con la pressante necessità di diversificare il suo portafoglio.

Secondo indiscrezioni, il cambio della guardia nella società che cinguetta avrebbe agitato il patron di Tesla preoccupato da un possibile aumento della censura sulla piattaforma. Il tema della libertà di espressione è caro a Musk, che di recente non ha risparmiato critiche alla piattaforma social davanti i suoi 80 milioni di follower.

“Dato che di fatto Twitter è una piazza pubblica, il fatto di non aderire ai principi fondamentali della libertà di espressione mette a rischio la democrazia”, ha twittato Musk nelle ultime settimane avviando un sondaggio fra i suoi follower, al quale ha chiesto di dichiarare se, a loro avviso, Twitter rispetta o meno i principi della libertà di parola.

“Le conseguenze di questo sondaggio saranno importanti. Per favore votate con attenzione”, ha aggiunto in una sorta di avvertimento che ora sembra acquistare senso. Sulla carta la quota del miliardario visionario in Twitter è “passiva”, come sono ritenute agli occhi di Wall Street tutte quelle sotto il 10%. Ma, fanno notare gli analisti, cosa possa celarsi dietro l’operazione non è ancora chiaro. Né Musk né Twitter hanno commentato.

Elon Musk lancia sondaggio per tasto modifica su Twitter – A poche ore dall’essere diventato maggiore azionista di Twitter, Elon Musk dal suo profilo lancia un sondaggio informale sulla piattaforma: volete il tasto modifica? L”edit button” così detto è da tempo richiesto da molti utenti e presente su altri social come Facebook e Instagram, ed è la possibilita’ di modificare un post già scritto. Nel sondaggio lanciato da Musk vincono i sì con il 74%.

05 Aprile 2022 – Redazione – Dr. Dr. Franziska Tischler

L’infiammazione del muscolo cardiaco dopo l’iniezione di mRNA modificato – come vaccino contro il COVID-19 – si traduce in malattie gravi e potenzialmente pericolose per la vita che si verificano con frequenza spaventosa, specialmente nei giovani. Anche i decorsi apparentemente lievi possono portare a conseguenze a lungo termine come insufficienza cardiaca, aritmie cardiache o morte cardiaca improvvisa.

Un segnale MRI allarmante per tali possibili danni tardivi nella miocardite dopo la vaccinazione con mRNA è dimostrato da nuovi studi dalla letteratura. [1]

Rischio di miocardite significativamente aumentato dalla vaccinazione a mRNA

Il rischio di sviluppare miocardite dopo la seconda dose di vaccinazione a mRNA è significativamente aumentato per adolescenti e adulti fino a 49 anni di età, secondo un ampio studio statunitense [2]. Negli adolescenti di sesso maschile tra i 12 e i 15 anni, il rischio dopo la seconda iniezione del vaccino a mRNA BioNTech/Pfizer è 133 volte superiore al rischio normale a questa età. Un aumento a volte drastico può essere visto anche nelle ragazze e nelle giovani donne: nella fascia di età di 16 – 17 anni, ad esempio, il rischio è aumentato di 26 volte dopo la seconda iniezione del vaccino mRNA BioNTech / Pfizer.

Questo è tanto più grave perché gli adolescenti e i giovani adulti sono difficilmente minacciati da gravi decorsi COVID-19 e Long Covid.

Questo rischio acuto di miocardite da vaccinazione a mRNA è noto da tempo, e nel frattempo sono stati pubblicati anche alcuni studi che forniscono nuovi risultati piuttosto inquietanti per quanto riguarda le conseguenze a lungo termine.

Ma prima, alcune informazioni sulla miocardite.

Quanto è pericolosa la miocardite?

Il Paul Ehrlich Institute [3] scrive sulla miocardite dopo la vaccinazione a mRNA: “La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco, che può manifestarsi come dolore toracico, palpitazioni, aritmie cardiache fino all’insufficienza cardiaca”.

Uno studio statunitense sulla miocardite nei bambini [4] ha rilevato che il 10% dei bambini affetti non ha subito un recupero completo, il 12% è morto e un altro 12% ha avuto bisogno di un trapianto di cuore. In uno studio retrospettivo di Taiwan [5] per 5 anni, è stata riscontrata una letalità del 22% nei bambini. In 203 pazienti adulti (25 – 39 anni), la letalità è stata del 4,4% dopo un periodo di follow-up mediano di 57 mesi. [6]

La prognosi a lungo termine della miocardite correlata al virus è piuttosto sfavorevole, secondo un’analisi dei cardiologi tedeschi: quasi il 40% dei pazienti muore entro 10 anni. [7]

Quanto sia pericolosa e potenzialmente fatale la miocardite da vaccino a mRNA, non esiste ancora una valutazione conclusiva. Una valutazione iniziale è fornita dalle singole segnalazioni di casi e dalle cifre allarmanti riportate nei portali degli effetti collaterali:

Il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti ha un numero eccezionalmente elevato di 6.095 casi di miocardite e pericardite nei giovani di età compresa tra 12 e 39 anni dopo la vaccinazione contro COVID-19 in un periodo dall’inizio della campagna di vaccinazione. In confronto, nel 2018 e nel 2019, ad esempio, ci sono stati un totale di 43 casi segnalati per tutti i vaccini segnalati. [8]

A proposito, il CDC ha verificato in alcuni dei casi di miocardite, se questi soddisfacessero i rigorosi criteri CDC per la mio / pericardite (clinica, laboratorio, ECG, risonanza magnetica, ecc.) ed ha confermato il 67% dei casi. Quindi non è assolutamente vero che la maggior parte dei casi non siano reali.

Secondo uno studio della popolazione danese, il tasso di mortalità nei pazienti affetti da miocardite vaccinati con vaccini BioNTech / Pfizer è stato stimato al 2,1% e anche il tasso di insufficienza cardiaca è stato stimato al 2,1%(periodo di studio da ottobre 2020 a ottobre 2021). [9]

La miocardite è difficile da diagnosticare – spesso sintomi non specifici

La miocardite è spesso difficile da rilevare e diagnosticare. I sintomi sono spesso abbastanza aspecifici, nei bambini “i sintomi cardiaci sono spesso completamente assenti” [10]. A volte compaiono solo sintomi gastrointestinali, cioè dolore addominale, ecc. Anche le donne spesso reagiscono in modo molto atipico. È possibile che il rischio per le donne sia sottovalutato a causa dei sintomi spesso aspecifici e spesso quasi impercettibili. [11] [12] Le donne spesso riportano solo la dispnea (difficoltà respiratorie) come sintomo.

Se la miocardite rimane non trattata, alcuni pazienti sviluppano aritmie potenzialmente letali o insufficienza cardiaca progressiva. Nei bambini, questi numeri sono allarmanti: l’80% dei bambini affetti sviluppa malattie cardiache croniche con miocardite non trattata. [13]

Insidiose conseguenze a lungo termine della miocardite

La cosa particolarmente insidiosa della miocardite è che anche dopo periodi di mesi o addirittura anni senza sintomi poco appariscenti – anche dopo un presunto recupero – possono improvvisamente verificarsi aritmie cardiache potenzialmente letali o insufficienza cardiaca progressiva. [14-17].

Ad esempio, un articolo di revisione sulla miocardite nei bambini e negli adolescenti descrive le conseguenze a lungo termine:

“Un recente studio a lungo termine sulla miocardite pediatrica ha dimostrato che il più grande carico di miocardite potrebbe non essere visibile fino a 6-12 anni dopo la diagnosi, quando i bambini muoiono o devono sottoporsi a un trapianto di cuore per cardiomiopatia cronica dilatativa”. [18]

La Società tedesca per la cardiologia pediatrica avverte nelle linee guida S2k “Cardiologia pediatrica: miocardite nell’infanzia e nell’adolescenza“:

“I bambini con miocardite pregressa richiedono regolari controlli cardiologici pediatrici ambulatoriali a lungo termine, poiché è stato descritto anche un peggioramento tardivo“. [19]

L’American Heart Association nella sua dichiarazione scientifica sulla miocardite nei bambini, sostiene che un muscolo cardiaco danneggiato può lentamente ricostruirsi con buoni risultati nonostante il presunto recupero e diventare miopatico però in età avanzata. [20] Inoltre, il rischio di morte cardiaca improvvisa non sembra essere correlato alla gravità della malattia ed è stato anche osservato con la normale funzione cardiaca sistolica.

Un tale caso di una conseguenza tardiva a lungo termine è descritto in questo articolo da”Circulation“: un 15enne con miocardite clinica è rimasto asintomatico per lungo tempo. Dopo due anni, è morto improvvisamente di morte cardiaca improvvisa. L’autopsia ha rivelato tipici cambiamenti fibrotici nel cuore istologicamente (cioè nell’analisi microscopica del tessuto fine). [21]

La Nota Tecnica (Scheda Tecnica) per “Operatori sanitari che somministrano il vaccino” elenca, ad esempio, per il vaccino Pfizer/BioNTech negli Stati Uniti le informazioni ancora mancanti sulle conseguenze a lungo termine della miocardite e della pericardite [22]:

“Non sono ancora disponibili informazioni su potenziali sequele a lungo termine. (…)”

Ossia: “Non ci sono ancora informazioni sulle possibili conseguenze a lungo termine”.

Sempre più nuovi studi dimostrano che ci sono davvero indicazioni inquietanti di danni tardivi:

Nuovi studi: segnali preoccupanti nella risonanza magnetica cardiaca nella miocardite da vaccino mRNA

In questi nuovi studi, oltre alle solite frasi rassicuranti sul decorso acuto solitamente lieve, ci sono evidenze preoccupanti per quanto riguarda le possibili conseguenze a lungo termine della miocardite da vaccino a mRNA.

Ad esempio, ci sono spesso risultati nella risonanza magnetica cardiaca che indicano una prognosi sfavorevole:

Qui in uno studio dell’Università del North Dakota [23]:

“La presenza di amplificazione tardiva del gadolinio nella risonanza magnetica cardiaca ha suggerito necrosi / fibrosi miocardica e sono necessari ulteriori studi per determinare la prognosi a lungo termine della malattia”.

L‘88,3% dei pazienti sottoposti a risonanza magnetica presentava un tale aumento tardivo del gadolinio (LGE).

Uno studio dell’Università dello Utah [24] :

“I risultati evidenti nella risonanza magnetica cardiaca erano comuni”. “Delle 97 risonanze magnetiche eseguite, il 76,3% ha mostrato prove di aumento tardivo del gadolinio …” Questo risultato è stato anche visto in 6 su 15 risonanze magnetiche eseguite dopo più di 30 giorni a 88 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, che è un segno particolarmente sfavorevole.

In un altro studio, i risultati positivi di LGE sono stati trovati nell’81% dei pazienti sottoposti a studi di risonanza magnetica con miocardite da vaccino a mRNA. [25] Un altro meta-studio descrive risultati LGE positivi nel 94,1% dei pazienti. [26] In uno studio su 15 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni, LGE è stato trovato nell‘80% dei pazienti con miocardite da vaccino a mRNA. [27]

I risultati di uno studio a lungo termine su sette pazienti sono particolarmente preoccupanti:
durante i controlli dopo 6 mesi, i risultati LGE positivi sono stati ancora trovati in cinque pazienti nella risonanza magnetica cardiaca. [28]

Cosa significa “aumento tardivo del gadolinio” (LGE)?

Gli agenti di contrasto contenenti gadolinio vengono somministrati durante la risonanza magnetica cardiaca per migliorare il significato diagnostico. Un cosiddetto aumento tardivo del gadolinio – late gadolinium enhancement (LGE) significa – per dirla semplicemente – che circa 10 – 20 minuti dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, le aree del muscolo cardiaco sono luminose, il che è associato a danni acuti del muscolo cardiaco e necrosi miocardica, nonché fibrosi e cicatrici nella miocardite. [29]

Tali cicatrici sul muscolo cardiaco possono innescare aritmie cardiache e / o portare a insufficienza cardiaca o cardiomiopatia.

Sul pericolo di cicatrici, il giornale HNA cita il cardiologo pediatrico Dr. Stefan Renz il quale afferma che non esiste una miocardite lieve, il rischio di cicatrici è sempre presente in una malattia corrispondente. Tali cicatrici potrebbero in seguito anche portare a morte cardiaca improvvisa. [30]

LGE come segno di cicatrici sul muscolo cardiaco – indicazione di aumento della mortalità

La LGE positiva ha un’importanza prognostica nella stima di eventi cardiovascolari avversi come la mortalità per tutte le cause e la mortalità cardiaca. La LGE positiva è un forte predittore di esito avverso nella miocardite e nella miocardite clinicamente sospetta.

Soprattutto nel caso degli esami mri, che vengono effettuati pochi mesi dopo l’insorgenza dei sintomi, l’esistenza di LGE parla di fibrosi e quindi di una prognosi sfavorevole.

Un meta-studio con 3 anni di follow-up ha mostrato che gli esiti peggiori si sono verificati principalmente in pazienti con LGE positivo. Gli autori hanno concluso che la LGA positiva è un forte predittore di scarso esito nella miocardite e nella miocardite clinicamente sospetta. Questo è anche indipendente dal livello di LVEF (frazione di eiezione ventricolare sinistra), che a volte è anche visto come un predittore.

Uno studio tedesco ha dimostrato che entro cinque anni, quasi il 20% dei pazienti con miocardite è morto in cui l’accumulo tardivo di gadolinio, LGE, aveva indicato cicatrici. [31]

Un meta-studio del 2021 ha rilevato che, sulla base dei dati di 2328 pazienti di 11 coorti indipendenti, la presenza di LGE ha portato un rischio significativo e 3 volte maggioredell’endpoint combinato di mortalità per tutte le cause ed eventi cardiaci avversi gravi. [32]

Pertanto, l’insorgenza e, soprattutto, la persistenza di LGE positivi nella miocardite da vaccino a mRNA è un segno allarmante di possibili conseguenze a lungo termine.

Risultato

  • Con la miocardite, c’è sempre il rischio di conseguenze a lungo termine. Anche i decorsi apparentemente lievi possono portare ad aritmie cardiache, insufficienza cardiaca e morte cardiaca improvvisa, anche dopo un periodo privo di sintomi.
  • Nuovi studi mostrano notevoli cambiamenti nella risonanza magnetica cardiaca (aumento tardivo del gadolinio) in molti pazienti con miocardite da vaccino a mRNA. Particolarmente preoccupanti sono i risultati di uno studio in cui questi cambiamenti sono persistiti per 6 mesi dopo la malattia.
  • Questi cambiamenti nella risonanza magnetica cardiaca parlano di cicatrici del muscolo cardiaco e rappresentano un’indicazione allarmante di possibili danni tardivi e scarsi risultati come l’aumento del rischio di morte.

Osservazioni conclusive personali sulle pubblicazioni citate

Naturalmente, nella maggior parte delle pubblicazioni, nonostante tutti questi dati preoccupanti, si ripete come un mantra che i benefici della vaccinazione superino comunque i rischi connessi. Il motivo è fin troppo comprensibile: è certamente molto difficile pubblicare uno studio al momento senza fare dichiarazioni simili. Non si dovrebbe accusare gli autori di questo.

Chiunque conosca il mondo scientifico sa quanto sia difficile per i ricercatori (m, f, d) in un mondo di risorse finanziarie limitate e posizioni spesso limitate nel tempo, quanto siano importanti le pubblicazioni e i fondi di ricerca per lo sviluppo e l’avanzamento professionale. La stragrande maggioranza dei ricercatori sono persone oneste e serie che si impegnano per la libertà e l’obiettività della scienza e il benessere delle persone. Pertanto, non sorprende che allo stesso tempo si dichiari ripetutamente nelle pubblicazioni in merito a tali effetti collaterali del vaccino come la miocardite – anche se in un linguaggio scientifico cauto, ma comunque chiaramente – che si sappia molto poco o nulla sulle conseguenze a lungo termine e che ci sia ancora un grande bisogno di ricerca. O in termini concreti: che in caso di persistenza del danno, come indicato da lgE, siano necessari un monitoraggio a lungo termine e ulteriori studi a causa del rischio per i pazienti.

Fonti:

  1. https://www.tctmd.com/news/prognosis-myocarditis-following-covid-19-vaccination-favorable
  2. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2788346
  3. https://www.pei.de/SharedDocs/Downloads/DE/newsroom/dossiers/sicherheitsberichte/sicherheitsbericht-27-12-20-bis-30-11-21.pdf?__blob=publicationFile&v=9
  4. https://www.cambridge.org/core/journals/cardiology-in-the-young/article/abs/outcomes-for-children-with-acute-myocarditis/FF05BBE0E9114207D68C7EC9C8DD6506
  5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21703554/
  6. https://www.termedia.pl/Characterization-and-long-term-outcomes-of-patients-with-myocarditis-a-retrospective-observational-study,35,43639,1,1.htm l
  7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7660832/
  8. Tutti i dati recuperati da https://www.nvic.org/, il 02.04.2022
  9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8683843/
  10. https://www.herzstiftung.de/infos-zu-herzerkrankungen/herzmuskelentzuendung/diagnose
  11. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31464553/
  12. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34281357/
  13. https://www.cincinnatichildrens.org/health/m/myocarditis
  14. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11334844/
  15. https://www.nature.com/articles/s41569-020-00435-x
  16. https://heart.bmj.com/content/97/9/709
  17. https://www.klinikum.uni-heidelberg.de/fileadmin/medizinische_klinik/Abteilung_3/ICH/Herz__Virus_und_Immunsystem_Kaya_Website.pdf
  18. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19357408/
  19. https://extranet.who.int/ncdccs/Data/DEU_D1_Myocarditis%20in%20children%20and%20adolescents.pdf
  20. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIR.0000000000001001
  21. https://www.ahajournals.org/doi/full/10.1161/CIRCULATIONAHA.107.693085
  22. https://www.fda.gov/media/153713/download
  23. https://www.cureus.com/articles/75720-clinical-presentation-and-outcomes-of-myocarditis-post-mrna-vaccination-a-meta-analysis-and-systematic-review
  24. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCULATIONAHA.121.056583
  25. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8856022/
  26. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/rmv.2318
  27. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34374740/
  28. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109722003084?via%3Dihub
  29. https://www.management-krankenhaus.de/topstories/medizintechnik/kardiale-mrt-goldstandard-bei-fokalen-narben
  30. https://www.hna.de/gesundheit/corona-impfung-kinder-jugendliche-nebenwirkung-herzmuskelentzuendung-biontech-moderna-90908632.html
  31. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109712001581
  32. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCIMAGING.120.011492

05 Aprile 2022 – Redazione

Un truffatore si è finto operatore dell’istituto con alcuni dipendenti, contattati al telefono, che hanno il conto alla ‘Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia’ (Csr). Uno si è insospettito e ha avvertito il service desk, smascherando il tentativo di frode. Lo riporta ‘Verità&Affari‘ da oggi in edicola.

Un hacker, per giorni, è entrato nei sistemi della ‘Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il personale della Banca d’Italia’ (Csr) e ha messo a rischio stipendi e pensioni, violando la sicurezza dei conti e dei correntisti dell’istituto di via Nazionale. L’hacker avrebbe anche rubato i risparmi di alcuni dipendenti, eventualità che verrebbe confermata dalla decisione di sospendere alcune funzionalità dell’home banking di Csr, fra cui la quella di effettuare bonifici istantanei. E’ la notizia riportata sul primo numero del nuovo quotidiano ‘Verità&Affari, diretto da Franco Bechis, da oggi in edicola.

Secondo quanto riportato in prima pagina, a lanciare l’allarme è stato in una chat interna un dipendente, dirigente sindacale della First Cisl, contattato dallo stesso hacker al telefono ai primi di marzo. Come raccontato dal quotidiano, l’hacker ha chiamato al telefono, da un numero apparentemente identico a quello dei centralini dell’istituto, un dipendente di Banca d’Italia. Alla vittima, fingendosi operatore della cybersicurezza di Palazzo Koch, ha chiesto di effettuare alcune operazioni necessarie per prevenire frodi, fornendo addirittura un numero di ticket. Il dipendente che ha ricevuto la chiamata, però, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, si è insospettito e rimanendo al telefono con il falso operatore, ha chiamato da un’altra linea il service desk della Banca d’Italia, che lo ha aiutato a smascherare il tentativo di truffa. Ma, come spiega il quotidiano, per “uno che non ci è cascato, decine di altri si sono visti portare via dal conto corrente i propri risparmi”.

POTETE SEGUIRCI ANCHE  SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

4 aprile 2022 – Redazione

Mosca ha respinto le accuse di aver ucciso civili a Bucha, la cittadina del nord-ovest della capitale ucraina.

Lo ha detto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass, bollando le foto ed i video sui morti di Bucha come “fake” prodotti da Kiev e dai media occidentali. Mosca ha aggiunto che la cittadina è stata bombardata dagli ucraini quando era ancora controllata dai russi.

“Foto fabbricate, fake news”

”Un pacchetto tv prodotto ad hoc da Kiev per i media occidentali”: questo, secondo il ministero della Difesa russo, è stato il filmato di Bucha, in aperto contrasto con la versione ucraina che viene smontata punto su punto.

Mosca aggiunge anche dei dettagli logistici a supporto della sua tesi. Le truppe russe, infatti, si sono ritirate dalla città di Bucha lo scorso 30 marzo. Tutte le unità militari russe si sono completamente ritirate il giorno dopo il round di colloqui faccia a faccia tra Russia e Ucraina in Turchia. I residenti si sono spostati liberamente per la città e hanno usato i loro telefoni cellulari mentre la città era sotto il controllo delle truppe russe e anche dopo il loro ritiro. Sarebbero stati i media occidentali ad aver «prodotto» le immagini dei morti. Una provocazione, la definisce il Cremlino, sottolineando che nel periodo in cui Bucha era sotto il controllo delle forze armate russe, nessun residente locale ha subito azioni violente.

La narrazione russa è ricca di particolari: racconta che tutti i corpi delle persone le cui immagini sono state pubblicate, «dopo almeno quattro giorni, non si sono irrigiditi, non avevano le caratteristiche macchie da cadavere e c’era sangue che non si coagulava nelle ferite su di loro».

L’excusatio apparsa sulla stampa russa parte dal 24 febbraio, quando è stata lanciata un’operazione militare speciale per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, osservando che «le Forze armate colpiscono solo le infrastrutture militari e le truppe ucraine». Il loro obiettivo era il Donbass, non altro. Inoltre Mosca annuncia di aver consegnato 452 tonnellate di carico umanitario nella regione di Kiev.

Ed ecco l’accusa: il presunto genocidio Bucha? Si tratta niente altro che di fake news di ucraini e dei media occidentali, visto che la cittadina è stata bombardata dagli ucraini quando era ancora controllata dai russi.

Fatti che, secondo il ministero della Difesa russo, fanno accostare Bucha all’altro caso inquietante, ovvero quello dell’ospedale pediatrico di Mariupol, che lo scorso 20 marzo era stato bombardato: anche in quel caso tutti accusarono la Russia, rea di aver deliberatamente attaccato le unità sanitarie ucraine, ma Mosca respinse le accuse, anzi, sostenne che le forze armate ucraine usavano quei siti come scudi per le attività militari. Infatti l’ambasciata russa in Israele diffuse un video in cui si vedeva un battaglione ucraino operativo vicino all’ospedale. Di lì un’altra narrazione, che secondo Mosca faceva ricondurre il tutto alla volontà di spargere fake news.

Interessante l’articolo di Maurizio Blondet che puoi leggere cliccando qui ⤵️
https://www.maurizioblondet.it/la-strage-di-civili-a-bucha-e-un-ovvvio-false-flag/

MERCURIUS5 E’ ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

_______________________________
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/ucraina-mosca-non-abbiamo-ucciso-civili-a-bucha-foto-fake/

04 Aprile 2022 – Redazione

Il mondo del tennis ha reagito con shock dopo che entrambi i favoriti: Paula Badosa e Jannik Sinner si sono ritirati dai quarti di finale del Miami Open durante la sessione diurna.

Abbiamo visto Badosa in lacrime mentre è stata costretta a rinunciare ai quarti di finale dopo un malore, avrebbe dovuto confrontarsi contro l’americana Jessica Pegula.

Lunedì, Badosa aveva ammesso di non essere sicura di riuscire a giocare nel match di quarto turno che ha successivamente vinto.

Tuttavia, la spagnola era in evidente disagio quando si è dovuta ritirare per motivi di salute.

Sul lato maschile del sorteggio, anche il fenomeno italiano Jannik Sinner è stato costretto al ritiro contro il numero 103 del mondo Francisco Cerundolo.

Subito dopo un’impressionante esibizione per sconfiggere l’australiano Nick Kyrgios nel quarto roundSinner ha dovuto abbandonare per motivi di salute.

Cerundolo ha ammesso che è stato “strano” vedere il suo amico riuscire a malapena a camminare dall’altra parte del campo.

“Non sapevo nulla”, ha detto Cerundolo nella sua intervista in campo.

“Quando stavo servendo sul 3-1, 30-0, l’ho visto piegarsi. E’ stato davvero strano.

Spero che stia bene, è un grande giocatore”.

In totale, ci sono stati 15 ritiri / ritiri durante il Miami Open.

I fan sono rimasti scioccati dal doppio ritiro di due stelle in una sola giornata di tennis.