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18 Aprile 2022- Redazione

Controlli a raffica nel Centro Italia. Nel corso del 2021 sono 955 le persone denunciate per percezione del beneficio in violazione della normativa.

In un lasso di tempo di circa un anno, dal primo gennaio del 2021 al mese di febbraio 2022, il Reddito di cittadinanza è stato percepito in modo indebito da ben 955 persone. La somma erogata a questi soggetti, che non avevano diritto al sussidio pubblico, è pari a oltre 5 milioni di euro che sono sono andati a finire nei conti in banca di chi non avrebbe dovuto riceverli. La scoperta è stata fatta dai carabinieri delle Regioni Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Sardegna, inquadrati nel Comando Interregionale “Podgora” e dei locali Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Le persone che sono state denunciate sono 955 persone, accusate di percezione del beneficio in violazione della normativa.

False dichiarazioni per avere il Reddito di cittadinanza

Tra questi c’era anche qualcuno che si era “dimenticato” di dichiarare di essere proprietario di alcuni beni immobili, per i quali percepiva reddito; chi aveva dichiarato il falso riguardo la composizione effettiva del proprio nucleo familiare, con conseguente reddito; chi aveva invece dichiarato il falso riguardo il proprio luogo di residenza; chi non aveva dichiarato misure di prevenzione o cautelari a proprio carico o a carico di suoi familiari; chi lavorava in nero, e anche soggetti stranieri che avevano dichiarato di essere residenti in nel nostro Paese da almeno 10 anni, pur non essendo vero, e che quindi, come prevede la normativa, avevano diritto a percepire il Reddito di cittadinanza.

Come abbiamo precedentemente reso noto, le irregolarità emerse nei comuni del Lazio, Toscana, Marche, Sardegna e Umbria sono 955, ovvero circa il 10% delle 9.575 persone che sono state oggetto di controllo. Tra i denunciati ci sono 584 soggetti già noti alle forze dell’ordine e 472 stranieri. In totale, le irregolarità riscontrate dai militari hanno fatto emergere la cifra di ben 5.245.341 euro percepiti in modo indebito. Una nota dei carabinieri spiega: “Fondamentale si è rivelata la sinergia istituzionale con l’Inps che ha fornito la propria collaborazione all’Arma. All’ente previdenziale, cui è già stata data comunicazione degli illeciti accertati, spetterà inoltre avviare la procedura per il recupero della somma complessiva indebitamente percepita”.

Controllate cinque regioni

Andiamo a vedere la situazione regione per regione. Come reso noto, gli uomini dell’Arma nella regione Lazio hanno denunciato 543 persone su 2.504 di quelle controllate che beneficiavano del reddito di cittadinanza, per un ammontare totale di redditi indebitamente percepiti pari a 3.116.522 euro. In Toscana invece, su 1.810 persone controllate, 153 sono risultate senza i requisiti necessari dalla normativa, con un reddito complessivo indebitamente percepito pari a 636.998. Sono state 67 le persone denunciate nella Regione Marche su 1.447 controllate con 450.075 di redditi indebitamente percepiti. In Sardegna, su 3.260 persone controllate, quelle denunciate sono state 163, con 863.670 euro di redditi indebitamente percepiti. Infine nella Regione Umbria, su 554 persone controllate dai carabinieri, sono risultate prive dei requisiti e sono quindi state denunciate, 29 persone, che hanno percepito indebitamente redditi per 178.075 euro.

Il Reddito di cittadinanza era stato voluto dal Movimento 5 stelle e approvato dal governo Conte con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà. Avrebbe dovuto essere un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.

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29 Aprile 2022 – Redazione – Fonte: ( Come Don Chisciotte) di Lorenzo Merlo
theunconditionalblog.com

Stupido o comandato? In ogni caso, anello della catena del nuovo ordine della vita a punti, imperativo categorico per un’egemonia occidentale tanto in sgretolamento quanto disposta a tutto per mantenere la posizione.

L’opera del signor Mario
Il signor Mario ci rassicura che il vaccino è indispensabile per non morire e che il grinpaz permette di ritrovarsi in ambiente asettico dal Sars-Cov2. Ma tanta fluida impudenza allude a essere presi dall’esaltante emozione del dominio. Un’esperienza ordinaria quando si ha a che fare con chi consideriamo senza valore, impaurito, impotente.

Il signor Mario si esprime nei confronti del parlamento come nei confronti di un sottoposto. E intima anche di non fargli perdere la pazienza sennò pianta tutto e ci lascia a piedi.

Il signor Mario senza indugio alcuno, come d’obbligo al primo della classe, dichiara che manderà armamenti all’Ucraina. Per la pace naturalmente. Davvero non si avvede dell’incongruenza? Davvero non sa la storia?

Il signor Mario, infatti, chiede se preferiamo la pace o l’aria condizionata a chi gli fa presente gli inconvenienti nazionali dell’adesione alla politica delle sanzioni alla Russia.

Il signor Mario dice di non sapere bene cosa significhi il pagamento in rubli del gas russo, né il pagamento in euro o dollari poi riconvertito in rubli. Ma balbettare corrisponde a sostenere qualcosa che non coincide al pensiero, mentre si teme di essere visti.

Per chi non lo sapesse, il signor Mario non è stato eletto da nessuno. In nessun modo è nostra espressione. In tutti i modi è espressione di potentati, le cui ramificazioni e il cui potere hanno gittate e forze che sovrastano la nostra possibilità di concepirle. Possiamo solo temere che possano fare di noi più o meno ciò che torna loro utile.

Dunque, il signor Mario, nonostante quanto su riferito, non può essere considerato stupido. Visto che si tratta di bugie e/o di espressioni e scelte contrarie alla nostra nazione, il suo è un esercizio di raffinata lucidità.

Sarebbe più semplice sostenere siano stupidi il signor Di Maio, il signor Letta e i loro signori sodali. Ma, anche per questi, vedremmo che crederli stupidi non permetterebbe di trovare l’origine di come tante idiozie possano essere politicamente impunemente pronunciate. E poi, il signor Mario non ha mai ritenuto di doversi scusare o di ravvedersi per quanto detto e fatto. Anche se gli stupidi scelgono di far finta di niente, per una persona del suo calibro non si può credere abbia scelto di non ammettere le sue malefatte per meschina fuga. È più pertinente temere lo abbia fatto per scelta. E, in questo caso, allora, c’è una ragione.

La ragione del signor Mario
E se il signor Mario non può e non deve essere considerato uno stupido, cosa si può addurre per comprendere come abbia potuto e possa esporsi tanto?

Si può addurre sia comandato. Del resto, è stato messo lì da un’autorità nascosta, con una modalità non corrispondente alla democrazia, come già i signori Ciampi, Dini e Monti. Non è un politico, ma un tecnocrate. La sua azione è di tipo imprenditoriale, a lui interessa il profitto. In questo caso, da intendersi secondo la logica del Great reset. Un profitto che si identifica con l’attestazione della nuova normalità: sviluppo sostenibile, intelligenza artificiale, resilienza, 6G, valute e tracciamento digitali, transumanesimo [6], affinché denaro e potere possano essere ulteriormente risucchiati dall’umanità.Un profitto irrinunciabile dopo l’impegno e gli investimenti profusi per lunghi anni. Necessario all’esigenza dell’egemonia economico-militare sul mondo.

Con Fukuyama tutto stava filando liscio (le guerre loro non le contano), ma non era stato previsto il colpo di coda dei terzomondisti. E, adesso che c’è, sembra che l’Occidente, pur di non contraddire la sua predizione, pur di confermarla, sia disposto ad usare ancora una volta la forza.

Comandato si diceva. Infatti, come sennò legittimare, nel senso di trovare rispettabile logica e origine, tanta sfrontatezza, tanta dichiarata svendita di ciò che è nostro, tanta dedizione agli armamenti, tanta dimenticanza dei servizi sociali e tanta serenità nel pronunciare puttanate che costerebbero il posto a chiunque già dopo le prime sillabe?

E anche, come non dare importanza all’eventualità che il signor Mario, sospinto da un’ola d’entusiasmo per il migliore, avviata dalla curva dei media sottomessi e mercenari, divenga a breve presidente di una Repubblica presidenziale? Tipo di stato il cui consenso è in via di pasturazione da tempo. E tipo di stato che nulla ha a che fare con ciò che fino a ieri intendevamo. L’epoca della consapevolezza analogica è stata spinta nel cesso. Quella della stretta di mano non è che un graffito scolpito in una morale che ormai sa di leggenda, della quale in futuro si dubiterà l’effettiva apparizione nella storia.

Siamo, quindi, in attesa di una Repubblica presidenziale della nuova normalità, ad ammiraglio tecnocratico-digitale. Non è solo un’evoluzione, non è solo un’esponenzializzazione di quella analogico-tradizionale. Non sarà solo sburocraticizzazione ed efficienza. È un tassello mancante. Nella logica globalista, la guerra per la supremazia occidentale, la volontà di egemonia, il terrore di vedersi ridurre l’onnipotenza del Destino manifesto, il rischio di sedersi sul banco degli imputati in numerosi processi di varie Norimberghe, certificano e garantiscono un robotico made in risolutezza che una volta era vanto delle stirpi che la protodemocrazia non esitava a mandare a morte. Stalin, Hitler e via dicendo, uomini analogici, impiegavano la brutalità. Ora si usa il controllo, la persuasione, il punteggio, il volontariato obbligatorio. Ora che non si capisce più nulla, il signor Mario può affermare posizioni analogicamente senza speranza di seguito, ma digitalmente ordinarie e funzionali.

Il signor Mario sta dunque solo seguendo la procedura del dichiarato progetto della Quarta rivoluzione industriale [7] .

Vista così, la stupidità diviene intelligenza. E l’intelligenza espressione di un potere di cui evidentemente non abbiamo unità di misura per stimare le dimensioni. Al massimo possiamo arrivare a certificare che è sufficiente per proteggere quanto il signor Mario ha dimostrato di poter dire e fare.

C’è da chiedersi cosa la cricca abbia promesso al signor Mario, la segreteria della Nato forse? O alla Nato hanno promesso un uomo fedele e fidato? E se ha venduto certamente bene se stesso, anche noi sì, stupidamente, siamo stati venduti, se non portati in dono, affinché l’Italia torni grande anche e soprattutto in quanto roccaforte occidentale della Nato.
Del resto, nel do ut des, se l’affare è buono si può anche far finta di essere stupidi.

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19 Aprile 2022 -Redazione – Fonte: Il Tempo.it

La notizia arriva dalla Svizzera dove la casa farmaceutica Pfizer ha ottenuto dall’ente regolatorio la proroga della scadenza del proprio vaccino a 12 mesi. Se non avesse ottenuto questa proroga molte fiale (circa 400mila) sarebbero state da buttare via questa primavera.

L’Istituto per gli agenti terapeutici Swissmedic ha spiegato che “l’estensione della durata di stabilità è valida da subito per tutti i lotti attualmente disponibili e per quelli futuri”. In pratica il prolungamento concesso è di tre mesi. Anche l’Italia a settembre scorso aveva stabilito una proroga simile, prolungando la validità da marzo a giugno 2022. Al momento non si sa se verrà concessa una ulteriore proroga. Sono circa 10 milioni le dose inutilizzate Pfizer nel nostro Paese. Molte di queste verranno donate ai paesi più poveri.   www.iltempo.it

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18 Aprile 2022 – Redazione

Cinquanta medici del Comitato per le terapie domiciliari precoci, guidato da Erich Grimaldi, hanno querelato l’infettivologo genovese Matteo Bassetti «per averli diffamati nel corso della trasmissione “Zona Bianca” andata in onda su Rete4 il 19 gennaio 2022». Secondo il Comitato, «il professor Bassetti definiva i predetti medici quattro santoni millantatori, fattucchieri e maghi, che hanno curato la gente con la liquirizia e gli infusi sulle cosce d’acqua fredda». Bassetti, sempre secondo il Comitato, «incautamente affermava, nel corso della trasmissione, che “anzi non l’hanno curata in quanto è morta un sacco di gente”, e sosteneva che dietro alle terapie domiciliari ci fosse solo un grande business senza alcuna volontà di curare i pazienti, con terapie addirittura paragonate a quelle di stregoni e millantatori».

La denuncia è stata presenta alla Procura della Repubblica di Napoli e riguarda anche il deputato Andrea Romano. «Il professor Bassetti e il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbero solo far tesoro delle esperienze dei medici volontari (medici di medicina generale, specialisti, ospedalieri ed ex docenti) che andrebbero ringraziati, senza indugio, atteso che, in questi 2 anni, senza alcun profitto, hanno sottratto migliaia di pazienti Covid ad un’ospedalizzazione certa», precisa Grimaldi.

«Esigo rispetto per chi è stato accanto ai cittadini colmando un vuoto della sanità territoriale, motivo per cui ci costituiremo parte civile al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni conseguenza delle condotte illecite poste in essere da Bassetti, che dimentica di essere stato, con Agenas, tra gli autori delle prime linee guida di cura domiciliare che prevedevano la vigile attesa con il paracetamolo nei primi giorni dai sintomi, indicazione terapeutica confermata da una sentenza solo politica del Consiglio di Stato», conclude Grimaldi, garantendo che «eventuali somme liquidate a titolo risarcitorio verranno devolute in beneficenza». Lo ha riportato il Messaggero.

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18 Aprile 2022 – Redazione

E’ morta a 77 anni Catherine Spaak. Nata in Francia da una famiglia belga, aveva conosciuto il successo in Italia come attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina. Malata da tempo, era ricoverata in una clinica di Roma. Due anni fa era stata colpita da un’emorragia cerebrale. Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, se ne va “un’artista poliedrica, colta ed elegante che nel nostro Paese ha trovato una casa che l’ha accolta e amata”.

Dal grande al piccolo schermoLa sua fama è esplosa in Italia negli anni Sessanta e Settanta: ha recitato, tra gli altri, in film come “Il sorpasso” e “La voglia matta”, dove interpretava una spregiudicata adolescente. In tv è stata per 15 stagioni al timone di “Harem” su Rai3 e, all’inizio degli anni Ottanta, è stata la prima conduttrice di “Forum”. Ha anche partecipato a “Ballando con le stelle” all'”Isola dei Famosi”.

Nel corso del suo lungo percorso cinematografico la Spaak ha lavorato con alcuni dei più grandi regista della nostra commedia, da Mario Monicelli (“L’armata Brancaleone”) a Dino Risi (“Il sorpasso”), da Luciano Salce (“La voglia matta”) a Nanni Loy (“Made in Italy”), da Luigi Comencini (“La bugiarda”) fino al più recente Paolo Virzì (“I più grandi di tutti”). Ma a lei si sono affidati altri mostri sacri come Alberto Lattuada, Marco Ferreri, Dario Argento, Damiano Damiani, Roger Vadim e l’elenco sarebbe ancora lungo.

Il matrimonio con Johnny Dorelli Anche la sua vita privata è finita spesso all’onore delle cronache: quattro matrimoni, il primo nel 1963, giovanissima, durato pochi mesi con Fabrizio Capucci. Il secondo il più celebre, con Johnny Dorelli, durato 15 anni e dal quale ha avuto un figlio, Gabriele. Nel 1993 le terze nozze con l’architetto Daniel Rey, durate 17 anni, poi la relazione con Vladimiro Tuselli, di 18 anni più giovane di lei.

Nel 2020 la rivelazione sul suo stato di saluteA settembre 2020, durante la promozione televisiva del suo nuovo film “La vacanza”, aveva raccontato dei suoi problemi di salute. “Non provo nessuna vergogna a parlarne. Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice”. “Un’emorragia non fa piacere a nessuno – aveva detto -, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti”.

L’omaggio dei colleghi Classe, garbo, eleganza, talento, fascino aristocratico: così colleghi e fan ricordano Catherine Spaak. “Gentile e garbata, per me con il suo ‘harem’, una musa ispiratrice. Mi dispiace moltissimo”, scrive Simona Ventura. “Libera, affascinante, misteriosa, discreta… ciao Catherine Spaak”, è il ricordo di Antonella Clerici.

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17 Aprile 2022 – Redazione – Fonte Adnkronos

Il leader triestino delle battaglie no Green pass Stefano Puzzer è stato licenziato. A rivelarlo è stato lo stesso portuale in un lungo video su Facebook. «Sono insieme alla mia famiglia

che è tuttora al mio fianco», ha detto Puzzer, che ha aggiunto: «Sono tranquillissimo, sereno».

Puzzer ha raccontato di aver avuto la lettera di licenziamento ieri pomeriggio: «Alle 16.30 sono arrivato a casa e ho trovato una raccomandata. Era della mia azienda, c’era scritto che sono stato licenziato. Era una cosa a cui sapevo che potevo andare incontro, ma la preoccupazione è tutta per la mia famiglia», ha spiegato, aggiungendo: «Non voglio rendermi martire, sono orgoglioso di quello che ho fatto io, i miei colleghi, i cittadini di Trieste e i cittadini che sono venuti qui da tutta Italia».

«Sono fiero di essere stato coerente e di non essermi piegato al sistema. Sono fiero di aver detto il 15 ottobre “non andrò a lavorare finché l’ultimo dei miei colleghi non potrà lavorare”. Non giudico chi è rientrato. Vi metto solo al corrente che sono stato licenziato, una decisione dell’azienda contro cui mi batterò.

GUARDATE E ASCOLTATE IL VIDEO DI STEFANO PUZZER. CLICCATE SUL LINK ⤵️
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16 Aprile 2022 – Redazione

Diecimila persone al Colosseo, una donna russa e una ucraina portano insieme la croce. Cambiato il testo della XIII stazione.

Diecimila persone per la Via Crucis con Papa Francesco al Colosseo. Una folla immensa per l’evento che tornava accessibile ai fedeli dopo i due anni di restrizioni dovute al Covid.  Da Roma Bergoglio è tornato a invocare la pace. Ancora una volta. Già prima dell’inizio della celebrazione, il pontefice ha lanciato una preghiera via Twitter: “Signore, converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia”, le parole scritte da Francesco.

E poi la Via Crucis che ha vissuto il suo momento clou proprio quando Irina, infermiera ucraina, e Albina, specializzanda russa, hanno portato insieme la croce alla XIII stazione, quella che ricorda la morte di Gesù sulla croce. La Santa Sede non è indietreggiata di un millimetro, nonostante le polemiche che hanno preceduto la celebrazione. Confermato dunque il programma anche se la scelta di Francesco era stata definita inopportuna – a guerra ancora in corso – sia da parte dell’ambasciata ucraina nella Santa Sede, sia dalla Chiesa cattolica di Kiev. Per protestare contro la compresenza i media cattolici ucraini non hanno trasmesso la Via crucis.  “Testate come Live TV della Chiesa greco-cattolica ucraina, la rivista cattolica CREDO, Radio Maria e EWTN hanno rifiutato” di mandare in onda la celebrazione, si legge sul sito del Servizio di Informazione Religiosa Ucraina (Risu), affiliata alla Chiesa greco-cattolica. Stessa scelta hanno fatto i canali televisvi nazionali. “Gli ucraini – si legge sul sito della Risu – ritengono che gesti di riconciliazione siano possibili solo dopo la fine della guerra e il pentimento dei russi”.

Ma il Papa non si è fermato al gesto simbolico con le due donne, colleghe e amiche in Italia da dieci anni. La Santa Sede ha anche modificato il testo della XIII stazione, altro punto oggetto del contendere alla vigilia: “Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo”, il breve invito che ha sostituito la meditazione. Il portavoce vaticano Matteo Bruni ha spiegato che si è trattato di “un cambiamento previsto, che limita il testo al minimo per affidarsi al silenzio e alla preghiera”.

Francesco, insomma, non ha cambiato di una virgola la sua linea, concludendo la celebrazione con queste parole: “Signore, porta gli avversari a stringersi la mano, disarma la mano del fratello alzata contro il fratello” e fà che “gustino la concordia”. Il Papa chiude come aveva iniziato, ricalcando il tweet che aveva preceduto la Via Crucis. Un ennesima preghiera per la pace che accomuna tutti quelli che nella pace vogliono credere. Di qualunque fede, colore o nazionalità essi siano.

DI SEGUITO IL VIDEO DELLA VIA CRUCIS DEL PAPA. CLICCA SUL LINK ⤵️

https://youtu.be/VRMgoUmvqhI

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15 Aprile 2022 – Redazione – Fonte Fanpage

La commissione sull’astensionismo istituita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha lanciato alcune proposte per garantire una più ampia partecipazione al voto.

In vista delle amministrative di giugno e delle politiche si continua a ragionare sull’opportunità di introdurre in Italia il voto anticipato come antidoto al forte astensionismo, fenomeno che progressivamente si è accentuato negli anni anche per la presenza di molti fuori sede, che in Italia sarebbero circa 4,9 milioni (10%), considerando gli elettori che lavorano o studiano lontano dalla loro residenza.

Fra le proposte per arginare il problema, e garantire una maggiore partecipazione dei cittadini, c’è quella di autorizzare il voto nei giorni precedenti all’election day in qualunque parte d’Italia, in uffici postali o comunali con apposite cabine elettorali. L’idea è stata lanciata in occasione della presentazione del libro bianco “Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l’astensionismo e favorire il voto”, iniziativa della commissione sull’astensionismo istituita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, coordinata da Franco Bassanini.

“La partecipazione al voto sì ridotta sempre nel corso del tempo: siamo passati dal 94 percento nel dopoguerra al 72 delle ultime politiche”, ha spiegato D’Incà durante la conferenza stampa. La commissione ha identificato tre tipologie principali di astensionismo: quello di protesta, quello per indifferenza e quello involontario. Quest’ultimo gruppo – che comprende oltre agli elettori fuori sede, anche gli anziani e le persone con gravi difficoltà motorie – si stima comprenda circa otto milioni e mezzo di persone ed è quello su cui si concentrano le proposte del libro bianco.

Anche per permettere il voto anticipato presidiato presso strutture autorizzate, viene suggerito di introdurre il certificato elettorale digitale (election pass), in sostituzione delle tessere elettorali cartacee, sfruttando la tecnologia largamente sperimentata con il Green pass. L’election pass potrà essere scaricato sul proprio smartphone o stampato, e sarà verificato in tempo reale al seggio attraverso un’apposita app: i cittadini non dovranno più preoccuparsi dello smarrimento della loro tessera elettorale, né di rinnovarla una volta esaurita. Votando prima del giorno delle elezioni la scheda a quel punto verrebbe inserita in apposita busta e spedita al seggio fisico di riferimento.

Un’altra proposta per combattere l’astensionismo è quella di consentire il voto, nel giorno delle elezioni, in seggi diversi dal proprio, purché collocati nella stessa circoscrizione o collegio elettorale. Questo darebbe possibilità ad anziani e disabili, per esempio, di recarsi a votare in seggi privi delle barriere architettoniche.

D’Incà ha spiegato anche che la commissione non ha trovato una correlazione diretta tra il tipo di legge elettorale e la partecipazione al voto, ma ha aggiunto che a suo giudizio “un cambiamento verso il proporzionale potrebbe essere di giovamento“. Il ministro ha poi aggiunto che  l’astensionismo “è il sintomo di una malattia della non partecipazione alla vita pubblica del nostro paese, la vita pubblica la si fa attraverso il voto per quanto riguarda le democrazia moderne, e questa malattia porta a un degrado e depauperamento della democrazia del paese, e sappiano quanto sia importante il valore della democrazia”.

 

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15 Aprile 2022 – Redazione

Il sospetto è che parte di quei soldi siano stati investiti in paradisi fiscali. La Guardia di Finanza indaga sui percorsi bancari delle super provvigioni.

Inchiesta mascherine, 120 mln di provvigioni sospette

L’emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo non è ancora finita. I segnali che arrivano dall’Asia sono preoccupanti, il virus è ancora presente e continuano a crearsi nuove varianti. Intanto sul fronte delle indagini – si legge sulla Verità – prosegue la maxi inchiesta sulla compravendita di mascherine da parte dell’Italia, attraverso l’ex commissario all’emergenza Domenico Arcuri, con super commissioni per gli intermediari. La Guardia di Finanza cerca di vederci chiaro su un giro d’affari solo di provvigioni pari a 120 milioni, che sarebbero stati riconosciuti dai consorzi cinesi ai broker.

L’ipotesi – prosegue la Verità – è che parte di quei soldi, possa essere stata investita addirittura in bond finiti in paradisi fiscali come le isole Cayman. Nel verbale depositato il 22 febbraio 2021 dell’ex capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, si fa riferimento ad “addebiti su indicazione del commissario Domenico Arcuri, anche sui conti che raccoglievano i soldi dei cittadini“. Nella lunga lista compaiono aziende di 55 Paesi del mondo. Non sono presenti però i tre prescelti dal commissario per la super commessa da 1,25 mld di euro. Le indagini della Gdf proseguono.

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15 Aprile 2022 – Redazione

VEDETE E ASCOLTATE IL VIDEO (Video di Piacenza24) ⤵️

https://youtu.be/_bwz12y9od8

Miocarditi in aumento – Nel 2021 si è riscontrato un aumento dei casi di miocardite giovanile e negli atleti. Anche le morti improvvise tra i calciatori sono superiori alla media. Dagli studi emerge un legame significativo con i vaccini mRna, il Ministero non dovrebbe minimizzare. Il problema è più accentuato negli atleti maschi e giovani, specie a causa dei livelli di catecolamine”.

Lo scrive in un articolo il medico piacentino Alessandro Capucci, Ordinario di Malattie Cardiovascolari (già direttore della Clinica di Cardiologia, Università Politecnica delle Marche). “La cronaca ci mostra come molti atleti abbiano avuto problemi di miocardite, problemi che li hanno tenuti lontano dai terreni di gioco”.

 

La miocardite acuta può anche essere fatale, non parliamo di una percentuale alta: la miocardite da vaccino non pare essere fatale, però è difficile esprimersi in maniera precisa perché dipende anche dall’individuo e da quando si scopre di avere questo problema”.

“Recenti dati della UK Health Security Agency, relativi alla situazione nel Regno Unito, ci mostrano come sia i casi di malattia sia le ospedalizzazioni sia, infine, i decessi avvengano in prevalenza in persone vaccinate (72%, 74% e 82% rispettivamente) ponendo dei seri dubbi sulla decantata sicurezza ed efficacia degli attuali vaccini anti-Covid (JR Hope, The Desert Review, April 2022)”, scrive Capucci in un articolo.

Miocarditi in aumento tra giovani e atleti

Ma perché soprattutto i giovani e gli atleti? Capucci cita uno studio brasiliano, condotto da Flavio Cadegiani:

“Gli atleti, particolarmente di sesso maschile, hanno usualmente livelli elevati di catecolamine attive anche in condizioni di riposo, come si può osservare dall’analisi delle catecolamine urinarie notturne che risultano nettamente superiori negli atleti rispetto ai non atleti; tutto questo mentre la loro eliminazione rimane simile nei due gruppi. Inoltre i giovani ne presentano un livello più elevato rispetto agli atleti più anziani (> 40 anni) ed i maschi rispetto alle femmine”.

“Succede quindi che soprattutto gli atleti maschi, che sono già esposti ad elevati livelli di catecolamine, ne incrementano ancora il livello, a seguito dell’inoculazione di questi vaccini, con conseguente necrosi di parti del tessuto muscolare miocardico”.

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