Archive for Maggio, 2022

Home / 2022 / Maggio

02 Maggio 2022 – Redazione – di Andrea Barsanti ( RomaToday)

Altri due episodi venerdì pomeriggio e nella notte tra sabato e domenica, gli interventi sono ormai su base quotidiana.

Continuano le incursioni dei turisti nelle fontane romane, patrimonio storico e culturale della città. L’ultimo episodio sanzionato è avvenuto venerdì pomeriggio, quando un turista straniero si è gettato nella fontana di piazza Navona.

Il tuffo è stato interrotto dagli agenti della polizia locale del gruppo Trevi, che sono immediatamente intervenuti e lo hanno fatto uscire dalla fontana, staccando una multa e – come previsto dalla legge – il daspo urbano.

Il regolamento di polizia urbana prevede infatti per chi si bagna nelle fontane storiche una multa dai 160 ai 450 euro (se pagata subito) a seconda della gravità della violazione. Il daspo urbano, entrato in vigore dal febbraio del 2017, consente invece ai sindaci, in collaborazione con il prefetto, di vietare alla persona sanzionata l’accesso per 48 ore in determinate aree della città.

Sempre in piazza Navona è stato immortalato un altro “tuffatore” che nella notte tra sabato e domenica è rimasto in mutande e, ripreso dagli amici, ha sguazzato nella fontana del Nettuno: in questo caso la bravata non ha prodotto conseguenze, ma il video, finito anche sulla pagina Instagram Welcome to Favelas, ha scatenato una pioggia di commenti.

Fontane storiche come vasche da bagno: i precedenti

Nel I Municipio è una misura che viene adottata praticamente su base quotidiana, soprattutto nelle ultime settimane: complice l’aumento delle temperature e il ritorno dei turisti, molte fontane sono state trasformate in “vasche” in cui immergere i piedi o calarsi interamente.

Qualche esempio: lo scorso 24 aprile un uomo di è liberato della maglietta e a torso nudo si è immerso nella fontana del Tritone del Bernini, in piazza Barberini; il giorno prima un senzatetto aveva immerso invece i piedi nella fontana di piazza Navona. Il giorno prima ancora è stato il turno di due turisti olandesi che sono entrati nella Fontana di Trevi cercando di confodersi con la calca di turisti del pomeriggio.

Ancora, il 16 aprile una giovane turista è stata immortalata mentre, completamente nuda, dopo avere sfilato in piazza Testaccio si è diretta verso la fontana delle Anfore e si è immersa.

Andando ancora indietro nel tempo gli episodi abbondano: lo scorso 16 di ottobre un uomo si era gettato nella Fontana di Trevi – una delle preferite per i”tuffi proibiti” – due giorni dopo due gruppi di giovani turisti si erano immersi nella Fontana dei Quattro Fiumi, sempre a piazza Navona, per bagnarsi i piedi e per scattarsi selfie.
POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

 

02 Maggio 2022 – Redazione

Donald Trump ha chiesto un “test cognitivo” per il presidente Joe Biden. Lo ha detto nel corso del comizio in corso a Greenwood, Nebraska. L’organizzazione dell’ex presidente ha mandato in onda un video che raccoglie i balbettii di Biden e la ormai famosa scena in cui il presidente, alla fine di un discorso, si gira per dare la mano a qualcuno che, in realtà, non c’è. Biden resta con la mano sospesa a metà e poi se ne va. Trump ha poi scherzato con i supporter dicendo che avrebbe “molto più materiale ma non abbiamo tutto il pomeriggio”.

Trump ha definito poi i democratici la “più grave minaccia alla salute pubblica” dell’America e “non il Covid”. “I dati sulla criminalità – ha detto – stanno prendendo la scena, aumentano sparatorie e accoltellamenti. I democratici sono parte del crimine, del caos e della morte”.

E sull’Ucraina ha sostenuto, davanti a centinaia di supporters, che con lui alla Casa Bianca il presidente russo Vladimir Putin “non avrebbe mai invaso” l’Ucraina. “Putin – ha aggiunto – ha visto la debolezza. Ha visto l’incompetenza” nell’amministrazione Biden.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

1 Maggio 2022 – Redazione

Alcuni datori di lavoro, sebbene l’obbligo scada il 30 aprile, stanno tentando di imporre le mascherine con protocolli e circolari. Non possono farlo. Abbiamo predisposto un modello di diffida da inviare al datore di lavoro e alleghiamo anche una spiegazione del perché nessuno, nemmeno il Signor Speranza con il suo provvedimento del 28 aprile 2022 – che non riguarda i luoghi di lavoro – può imporre le mascherine a partire dal 1° maggio 2022.

ECCO COSA HA DETTO L’AVVOCATO FUSILLO IN UN VIDEO. CLICCA SUL LINK PER GUARDARE E ASCOLTARE ⤵️

IMG_6841

Diffida mascherina sul lavoro:

https://www.difendersiora.it/documenti/diffida-mascherine-maggio-2022

Considerazioni legali:

https://www.difendersiora.it/articolo-evento/mascherine-il-dpcm-non-e-piu-efficace

L’AVVOCATO SPIEGHERÀ  IN DETTAGLIO LA QUESTIONE IN UN VIDEO LA PROSSIMA SETTIMANA!

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

1 Maggio 2022 – Redazione

LEGGETE COSA HA MESSO NERO SU BIANCO IL SENATO ITALIANO SU QUESTI PSEUDO VACCINI. 

E’ IL DOCUMENTO PIU’ IMPORTANTE CHE CONFERMA LE DICHIARAZIONI DI MOLTI ESPERTI RICERCATORI, BIOLOGI, VIROLOGI, IMMUNOLOGI, PATOLOGI E MEDICI SPECIALISTI IN GENERALE.

TUTTI I VACCINATI CHE DA ALLORA SI SENTONO STANCHIE HANNO QUALCHE GENERE DI PROBLEMA PIÙ SERIO, COSI’ COME I PARENTI DELLE PERSONE MORTE DOPO LAVACCINAZIONE,

udite udite! ….. 

POTRANNO RICHIEDERE RISARCIMENTI DANNI A CHI GLI HA INOCULATO IL VACCINO SENZA UNA REALE CONSAPEVOLEZZA.

ANCHE I MEDIA E I GIORNALISTI SONO COINVOLTI NELLO SCEMPIO.

Sappiate che il governo (vedere link www.senato.it, alla fine del messaggio) con l’atto di sindacato ispettivo n 1-00388 della legislatura 18, afferma che i “vaccini Anticovid” che sono stati messi in commercio sono  SPERIMENTALI, con dati molto limitati sulla sicurezza a breve termine o non disponibili (…).

La tecnologia del vaccino mRNA non è mai stata approvata per l’uso sull’uomo(..). 

I potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per manifestarsi.

Non lo dice qualcuno in chat ma chi governa. 

Nel frattempo le cure domiciliari efficaci esistevano giá da tempo ma le hanno impedite per giustificare l’uso del mRNA.

Chi ha firmato il consenso informato per l’inoculazione non si rendeva conto di ciò che faceva. Proprio perché convinto bonariamanete dal proprio medico o dal medico degli Hub di vaccinazione. 

Fonte: Senato della Repubblica

DOCUMENTO: Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00388 ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1299973

ERA SCONTATO CHE ACCADESSE TUTTO QUESTO! IN QUANTI AVETE DEFINITO COMPLOTTISTI E TERRAPIATTISTI, COLORO CHE AVEVANO CAPITO E PREVISTO L’EVOLUZIONE DEI FATTI! BASTAVA AVERE LUCIDA MEMORIA SU COSA LA STORIA CI HA INSEGNATO, CON I SUOI RICORSI, LE SUE TEORIE DEL PRECEDENTE E I SEGNALI CHE GLI STOLTI NON SANNO COGLIERE, LASCIANDOSI, INVECE, TRAVOLGERE DALLA PAURA E DA CHI VUOL SOPRAFFARE LE NOSTRE MENTI.

DALL’INIZIO DEL PANDELIRIO, E FORSE DA PRIMA, AVEVAMO AVUTO SENTORE SU COME IL GOVERNO AVREBBE RESO OGNI SUO ATTO UN ABUSO CRIMINALE, MA TUTTE LE CATEGORIE PROFESSIONALI, ECCEZION FATTA PER LE SINGOLE PERSONE CHE HANNO SAPUTO TENERE LA TESTA SULLE SPALLE, SON CADUTE IN TRAPPOLA CON TUTTE LE SCARPE!

DA DUE ANNI A QUESTA PARTE L’ITER PER ADULARE E POI FREGARE IL PROSSIMO, È SEMPRE STATO LO STESSO…….

2 Giugno 2020 – Festa della Repubblica. MOLTI MEDICI E INFERMIERI (OSPEDALE DI BERGAMO IN TESTA) SONO STATI INSIGNITI DEL CAVALIERATO DELLA REPUBBLICA, PER LO STRAORDINARIO LAVORO SVOLTO NELLE CORSIE DELLE TERAPIE INTENSIVE, NON DIMENTICANDO CHE, IN MEZZO A QUESTE STRAORDINARIETÀ, C’È CHI HA ESEGUITO ORDINI MOLTO DISCUTIBILI PER LE INTUBAZIONI E LE TERAPIE ANTICOVID CON TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA! MA NELL’APRILE DEL 2021 ECCO ARRIVARE L’OBBLIGO VACCINALE! E PER CHI NON ACCETTA……SOSPENSIONE DAL LAVORO!

POI È TOCCATO AGLI INSEGNANTI. MA CHE BRAVI……ENCOMIATI PERCHÉ DURANTE LA DAD HANNO SEGUITO CON DEDIZIONE E PROFESSIONALITÀ GLI STUDENTI, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ’ CHE PREVEDONO LE STREAMING! ALLA FINE……STESSO OBBLIGO E PERCORSO DI CUI SOPRA! E COSI PER LE FORZE DELL’ORDINE E……ETC……ETC……

AVETE VISTO CHE BELLA RICONOSCENZA DIMOSTRA LO STATO?!

AVETE ANCORA BISOGNO DI ESEMPI PER COMPRENDERE?!!!!!!!

A VOI L’ARDUA SENTENZA!


POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM
⤵️

https://t.me/mercurius5giornale

1 maggio 2022 – Redazione

Gli eserciti ucraino e russo sono sfiancati ma la guerra non si ferma, tutt’altro. Ospite di L’aria che tira, su La7, il generale Leonardo Tricarico analizza il momento delicato del conflitto e commenta gli sforzi, quasi nulli, della comunità internazionale di porre la parola fine al conflitto. Nella puntata di sabato 30 aprile l’ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare spiega che i raid ucraini in territorio russo, come quello registrato nella serata di ieri, sono episodi sporadici e “dimostrativi, come i missili lanciati dai russi a Kiev” durante l’incontro tra Volodymyr Zelensky e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Per il generale i due eserciti “sono sfibrati, non possono permettersi attività su larga scala” fuori dal teatro di guerra del Donbass. I russi stanno finendo le scorte, gli ucraini vengono armati dall’Occidente e questo provoca uno stallo.

La prospettiva di una tregua però è molto lontana, con Kiev e Mosca che parlano solo di vittoria sul nemico, non di negoziati. “La pace è lontana perché nessuno l’ha chiesta”, spiega Tricarico. “Chi dovrebbe promuovere un negoziato getta secchiate di benzina su incendio che appare indistinguibile“, dice il generale che entra nel merito. C’è il “pacchetto di mischia guidato dagli Stati Uniti” di Joe Biden, spiega l’ufficiale, Gli unici malumori sono politici, non istituzionali. E l’Italia? Il presidente del Consiglio Mario Draghi “dovrebbe rispolverare la sua credibilità, e rimetterla in campo. Ma finora non lo ha ancora fatto”.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

1 Maggio 2022 – Redazione – Fonte: di Raffaele De Luca – L’ Indipendente

Le istituzioni italiane sembrerebbero non essere in possesso dei documenti necessari a verificare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti Covid, i quali consentirebbero di mantenere il regime di autorizzazione condizionata: è questo sostanzialmente quanto emerso da un estenuante lavoro di indagine e ricerca effettuato da alcuni legali dell’associazione IDU (Istanza Diritti Umani) e dell’associazione DUS (Diritti umani e salute) nei confronti dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) e del Ministero della Salute. Una vera e propria ricerca della verità che, sulla base delle risultati emersi, il 4 marzo scorso ha portato l’associazione IDU a depositare presso la Procura di Roma una querela contro l’Aifa, il Ministero della Salute, il Cts (Comitato tecnico scientifico), e l’Iss (Istituto superiore di sanità), accusati di aver commesso i reati di omissione d’atti d’ufficio, abuso d’atti d’ufficio, omicidio colposo, lesioni personali, falsità ideologica, procurato allarme, falso in atto pubblico.

Per comprendere al meglio la vicenda, però, c’è bisogno di fare una breve premessa. I vaccini anti Covid-19 non hanno ricevuto da parte dell’Ema o dell’Aifa l’autorizzazione incondizionata alla commercializzazione, bensì l’autorizzazione condizionata, una procedura subordinata a precisi requisiti che le case farmaceutiche dovrebbero garantire e sottoporre alla verifica delle autorità. Sono gli stessi foglietti illustrativi dei vaccini anticovid-19 a specificarlo, ma non solo. Ciò che probabilmente è ancora più importante è il fatto che a mettere nero su bianco tale concetto è anche la stessa Aifa, che con la determina n.318 del 23 dicembre 2020 ha sostanzialmente chiesto alle aziende di depositare i seguenti documenti: il primo “Psur” (Rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza) entro 6 mesi successivi all’autorizzazione e le relazioni intermedie di sicurezza, da fornire a partire dal gennaio 2021 fino al dicembre 2023, mese in cui dovrebbe essere messa a disposizione la relazione finale.

È proprio con la volontà di verificare il rispetto di tali requisiti, dunque, che i legali delle associazioni decidono di formulare, in data 29 novembre 2021, l’istanza di accesso agli atti all’Aifa richiedendo la consegna delle “Relazioni Intermedie” e degli “Psur”. Quest’ultima però, in data 28 dicembre 2021 e nella persona del Direttore Generale Nicola Magrini, afferma di non possedere la documentazione richiesta in quanto tali dati avrebbero “natura riservata” essendo di “proprietà esclusiva delle aziende produttrici”. I richiedenti vengono però invitati a rivolgersi all’Ema per reperire le Relazioni intermedie, mentre per consultare gli Psur viene fornito un link di collegamento del sito della medesima, il quale riporta tuttavia ad una pagina non più esistente. Allora in data 29 dicembre viene inoltrata istanza di accesso agli atti al Ministero, richiedendo la consegna degli Psur e delle Relazioni Intermedie di Sicurezza. Anche quest’ultimo però, nella persona del Direttore Generale Dott. Giovanni Rezza, il 2 febbraio 2022 afferma di non essere in possesso della documentazione in questione. Eppure, il regolamento UE 507/2006 all’art. 9 prevede che le relazioni periodiche di aggiornamento sulla sicurezza sono presentate all’Agenzia e agli Stati membri immediatamente su richiesta o almeno ogni sei mesi dopo il rilascio o il rinnovo di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, motivo per cui lo Stato Italiano, in quanto Stato membro, avrebbe a quanto pare tutto il diritto di richiedere la consegna.

Ad ogni modo l’indagine prosegue ed il 29 dicembre 2021 l’istanza viene inoltrata all’Ema, che inizialmente afferma di non comprendere quali siano le relazioni richieste, poi sostanzialmente tergiversa, ed infine in data 9 febbraio 2022 oppone il proprio diniego all’accesso agli atti per una serie di motivi tra cui quello per cui l’agenzia non avrebbe individuato nessun interesse pubblico prevalente che giustifichi la divulgazione dei documenti richiesti e che prevalga sulla tutela dell’interesse privato: la diffusione dei documenti, infatti, pregiudicherebbe gravemente il processo decisionale.

È per tutti questi motivi, dunque, che si è giunti al deposito della querela. Per avere però un’idea più chiara riguardo al pensiero di coloro che hanno condotto questa ricerca della verità, abbiamo chiesto un commento all’avvocato Enzo Iapichino, uno dei legali che ha indagato sulla vicenda. «Cosa significa tutto ciò? Significa che in Italia abbiamo la legislazione del ricatto», ha affermato l’avvocato, sottolineando che «se da un lato determinate categorie di soggetti che scelgono di non vaccinarsi non possono essere retribuiti, dall’altro se si decide di chiedere i documenti a sostegno di efficacia e sicurezza dei vaccini essi non vengono forniti, e non si sa neanche se esistono».

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

 

1 Maggio 2022 – Redazione – di Flaminia Camilletti – La Verità 

Come purtroppo previsto, la carenza di materie prime impatta sui medicinali: case costrette a disporre il contingentamento della produzione. Antitumorali, trombolitici, antibiotici: l’elenco dell’Aifa include dispositivi essenziali per i pazienti fragili.

L’incubo dei farmaci carenti non è finito. Già a novembre era stato lanciato l’allarme che riguardava lo shortage di principi attivi per alcuni farmaci, soprattutto pediatrici, per la cura delle malattie più comuni. Oggi il report dei medicinali carenti si aggiorna ancora una volta. La situazione però, invece di migliorare, peggiora. Tra le cause principali c’è la mancanza di materie prime, in questo caso di principi attivi, molti dei quali delocalizzati nei Paesi asiatici come Cina e India.

Ad andare in carenza, ci sono i soliti antibiotici disponibili sempre a singhiozzo, come l’acido clavulanico con amoxicillina conosciuto anche come Augmentin, ciclicamente assente dagli scaffali delle farmacie. Adesso però nell’ elenco delle carenze, sono comparsi decine di nuovi farmaci, alcuni salvavita e fondamentali per le terapie di migliaia di italiani. Actilyse è uno di questi. Questo farmaco adesso impossibile da reperire, è a base del principio attivo Alteplasi, appartenente alla categoria dei trombolitici e nello specifico enzimi. Va somministrato il prima possibile in caso di infarto del miocardio o di ictus per ridurre il rischio di mortalità. In questo caso, per questo farmaco è previsto il contingentamento da parte dell’azienda in accordo con Aifa. Il medicinale andrà quindi razionato: gli ordini saranno gestiti tenendo in considerazione le scorte disponibili e gli ordini già evasi. Inutile sottolineare che la sua indisponibilità nel comparto ospedaliero potrebbe risultare fatale.

Sono infatti i soggetti più fragili a soffrire di più la carenza dei farmaci, per i quali l’attenzione dovrebbe essere sempre tenuta ai massimi livelli. Attenzione che ancora una volta da parte del governo continua a mancare. Nella categoria dei soggetti fragili rientra naturalmente quella degli immunodepressi, per loro questa volta a mancare sono il Cuvitru e l’Octanorm due farmaci a base del principio attivo Immunoglobulina Umana Normale che contengono anticorpi contro batteri e virus. Gli anticorpi proteggono il corpo e ne aumentano la resistenza alle infezioni. Vengono utilizzati come terapia sostitutiva nei pazienti nati con ridotta capacità o incapacità di produrre immunoglobuline o nei pazienti con tumori come la leucemia linfocitica cronica o il mieloma multiplo o anche nei pazienti con carenza di anticorpi prima e dopo un trapianto di cellule staminali. Non solo. A mancare dalle forniture ospedaliere anche il Bleoprim un farmaco antineoplastico che serve a curare alcuni tipi di tumore. Viene usato negli adulti per inibire la divisione e la crescita delle cellule tumorali, ostacolando la crescita del tumore in alcuni tessuti, in particolare la pelle. A rientrare nella lista dei farmaci carenti c’è anche il Ciqorin, a base del principio attivo ciclosporina. Appartiene ad un gruppo di medicinali conosciuti come agenti immunosoppressori. Questi farmaci sono usati per diminuire le reazioni immunitarie dell’organismo.

Inoltre, continua a mancare, anche nel canale retail, il Levetiracetam, farmaco antiepilettico di eccellenza, tra i più utilizzati e acquistati. Tra gli antibiotici in carenza si aggiunge anche la Rifampicina, medicinale utilizzato per curare la tubercolosi e utilizzato in alcuni casi di meningite. Anche alcuni farmaci comuni sono finiti nell’elenco dei farmaci carenti. Come il Beclometasone che risulta mancante sia nelle farmacie che nei canali ospedalieri e serve per il trattamento delle sindromi delle vie respiratorie.

L’autunno scorso, a mancare dagli scaffali, anche i vaccini pediatrici più comuni. Il rischio se si continua così è quello di mettere a repentaglio la copertura da malattie che oggi risultano sotto controllo ma che domani potrebbero non esserlo più. Come nel caso del morbillo. Proprio il Priorix, infatti, vaccino che serve a proteggere da morbillo parotite e rosolia, risulta ancora dopo mesi nell’elenco delle carenze Aifa. Peccato che l’Unicef e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) parlino di un aumento dei casi di morbillo nel mondo del 79 % nei primi due mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. Un allarme che non andrebbe sottovalutato come invece si decide di fare nelle stanze del ministero della Salute.

La tendenza del governo è sempre stata quella di normalizzare il fenomeno delle carenze, come si trattasse di eventi episodici, non suscettibili di creare allarme. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha minimizzato il problema rispondendo che «se i farmaci si comprano all’estero il problema è risolto». Sottovalutando il fatto che quello della carenza dei principi attivi è un tema di respiro mondiale al quale anche le case farmaceutiche guardano con timore. La stessa Lucia Aleotti, azionista e membro del board di Menarini, ha dichiarato in una conferenza quanto nessuno sia felice di avere il 74% dei principi attivi dei farmaci delocalizzati in Cina e India. Peccato che le aziende non facciano di tutto per produrre da sé questi principi attivi che rendono poco e che evidentemente possono essere comprati a prezzi vantaggiosissimi in quei Paesi dove, come ricorda la Aleotti, le tasse ambientali, fiscali e i controlli sul lavoro sono praticamente nulli.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costanella stessa occasione aveva risposto a domanda de La Verità che per rispondere alla carenza di farmaci è necessario: «diventare autonomi nel settore farmaceutico, non solo nella produzione, ma anche per tutto quello che serve per produrre». Peccato che il ministero della Salute non abbia dato seguito a queste magnifiche intenzioni. In questi mesi ha dimostrato anzi di dedicare attenzione solo alla pandemia. Un’attenzione morbosa, eccessiva se paragonata a quella di altri Paesi e che non è servita in nessun modo a fermare i contagi. Roberto Speranza ha puntato tutto sul Covid tralasciando tutto il resto, ogni altro aspetto della salute pubblica. Con il caos burocratico che ha creato a breve resteremo anche senza medici: in tre anni ben 8 mila camici bianchi si sono dimessi, lasciando il loro posto nei nostri ospedali. Un disastro completo quindi: i farmaci non ci sono, il covid c’è ancora e i medici scappano a gambe levate.

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale

1 Maggio 2022 – Redazione – AffariItsliani

Non si placa la bufera social, e non solo, su Alessandro Orsini, il docente universitario della Luiss criticato per le sue analisi in tv sulla guerra in Ucraina. Nella sua ultima partecipazione ad Accordi & Disaccordi, venerdì sera sul Nove, per spiegare perché l’ingresso di nuovi Paesi nella Nato rappresenterebbe a suo avviso un pericolo, il professore ha usato un paragone con la seconda guerra mondiale, affermando che Hitler non voleva certo scatenarla, ma che fu colpa degli accordi tipo “articolo 5” del patto della Nato. L’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, affidato «dalla Luiss  al Professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato. Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet ‘sicurezza internazionale’, da oggi non sono più attivi» ha comunicato l’ateneo in una nota.

In tv Orsini ha detto che «il primo settembre del ’39 la Germania invase la Polonia e poiché Inghilterra e Francia si erano alleate con la Polonia si creò un effetto domino, a cui Hitler non aveva interesse…». Come scrive il Corriere della Sera si tratta di «parole che, al di là delle smentite, devono aver costituito la goccia finale che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del prestigioso ateneo intitolato a Guido Carli. Già il 4 marzo scorso, infatti, all’alba della guerra e del “fenomeno Orsini”, la Luiss aveva preso posizione, esprimendo «piena solidarietà al popolo ucraino» e invitando «chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l’Osservatorio sulla Sicurezza internazionale», cioè proprio Orsini, ad «attenersi al rigore scientifico dei fatti, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare la reputazione dell’ateneo».

POTETE SEGUIRCI ANCHE SU TELEGRAM ⤵️
https://t.me/mercurius5giornale