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08 Aprile 2022 – Redazione – di Maurizio Belpietro – La Verità

La scelta non è affatto tra pace e aria condizionata: il premier ci deve dire se le nostre aziende possono continuare a produrre senza il gas russo e coi costi dell’energia alle stelle. Ieri la Colussi ha chiuso e questi parlano di fare qualche doccia in meno. Ma per favore! Stretta sui gradi negli uffici pubblici: provano a farci credere che fermeranno i missili così.

Anche a grandi personaggi capita di dire qualche stupidaggine. A Mario Draghiaccadde lo scorso anno, quando ufficializzando l’introduzione del green pass disse che il certificato verde sarebbe stata la garanzia di trovarsi tra persone che non sono contagiose e che non contagiano. Come gli italiani hanno scoperto sulla loro pelle, si trattava di una colossale sciocchezza. Il passaporto green non è un documento che possa dimostrare di essere negativi al Covid, ma al massimo di essersi sottoposti a vaccinazione o a un tampone nelle ultime 48 ore. Punto. È noto a tutti quello che è successo a Massimo Galli, il virologo prêt-à-porter ospite di tutte le trasmissioni tv. Durante una cena con altri sette trivaccinati, tutti provvisti dunque di green pass rafforzato, pur essendo convinto di essere tra persone «che non sono contagiose e non si contagiano», l’esperto si è beccato il Covid e come lui tutti gli altri ospiti.

Vi state domandando perché parli di green pass e corbellerie presidenziali? Perché l’altro ieri a Mario Draghi ne è scappata un’altra. Durante una conferenza stampa, a proposito di sanzioni, il presidente del Consiglio ha detto: «L’embargo del gas non è ancora sul tavolo, ma dobbiamo indebolire la Russia e farla smettere. Preferiamo la pace o il termosifone acceso, o meglio, l’aria condizionata accesa tutta l’estate? Questo secondo me ci dobbiamo chiedere». Ho il massimo rispetto per il premier e non voglio in alcun modo sembrare offensivo. Tuttavia, non posso fare a meno di dire che la domanda posta ai giornalisti è stupida. Qui non si traa di scegliere tra pace e aria condizionata, tra termosifoni accesi e guerra. Si deve decidere se la nostra economia è in grado di sopportare una drastica riduzione dei consumi energetici, se cioè le nostre aziende possono continuare a produrre anche se mancano il gas e la luce o se sono in grado di reggere un ulteriore aumento delle bollette. Questo è il quesito a cui il presidente del Consiglio avrebbe dovuto rispondere, ma è anche la domanda che i colleghi giornalisti gli avrebbero dovuto rivolgere in risposta alla sua, pretendendo però che Draghi chiarisse quale impatto potrebbero avere sul Pil del nostro Paese le sanzioni.

Il presidente di Confindustria ha parlato di una perdita di oltre 40 miliardi di Pil già come primo effetto della guerra. Altro che condizionatori spenti: anche sudando si perderanno soldi e l’idea di abbassare i termosifoni negli uffici pubblici pare un pannicello caldo che difficilmente riuscirà a rinfocolare la ripresa. Il governo ha annunciato un disegno di legge per fissare a 19 gradi il riscaldamento e a 27 il raffrescamento. Premesso che la norma non varrà per gli ospedali, le case di riposo e le cliniche – ma immaginiamo anche per i centri in cui sono conservati server che potrebbero andare in blocco per il surriscaldamento – la misura sembra una presa in giro, perché ammette una tolleranza di due gradi in più o in meno, cioè 21 gradi d’inverno e 25 d’estate. E davvero Draghi pensa che questo basterà a sconfiggere Putin, finanziandolo meno? Davvero il presidente del Consiglio, che è uomo d’esperienza avendo diretto il ministero del Tesoro e governato Banca d’Italia e Bce, crede che alla fine i conti torneranno e avremo chiuso il rubinetto con cui ogni giorno noi – ma anche l’Ucraina – alimentiamo la macchina da guerra del Cremlino? Illudersi che basti qualche grado in meno per fermare l’armata russa è come credere che sia sufficiente una doccia in meno (la geniale idea è della commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, la quale ha suggerito di chiudere l’acqua dicendo: “Prendi questo, Putin!”). Sì, se non ci fossero di mezzo città rase al suolo e cadaveri al ciglio della strada, se cioè non fossimo davanti a una tragedia, ci sarebbe da ridere per la pochezza e la inconcludenza della classe politica, che impone l’embargo di caviale e vodka, ma rinvia quello del carbone ad agosto, quando ci si augura una tregua, se non la fine del conflitto russo-ucraino.

La realtà è più complessa di quella che ci viene rappresentata e non fermeremo le bombe abbassando il riscaldamento, così come non servirà a niente levarsi la giacca e andare in ufficio con la T-shirt, come suggerisce Draghi. Mentre si spengono i condizionatori e si rinuncia alla doccia, le aziende chiudono perché non sono in grado di sopportare l’aumento dei costi. Il primo caso è di ieri. A Petrignano d’Assisi, la Colussi, una delle più importanti imprese alimentari dell’Umbria, ha sospeso la produzione e messo tutti i lavoratori in cassa integrazione. Colpa del caro energia e dell’aumento di prezzo delle materie prime. Che faranno i dipendenti? Lotteranno per riaprire la loro azienda o dichiareranno una lotta dura alla frescura e ai condizionatori? Io suggerirei loro una lotta dura alle fregnacce.

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08 Aprile 2022 – Redazione

In molte città italiane sarebbe dovuto andare in scena l’iconico “Lago dei cigni”, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo. Sarebbe, perché il corpo di ballo ucraino ha cancellato lo spettacolo dopo che gli artisti sono stati contattati dalla National Opera of Ukraine e dal ministero della Cultura ucraino che hanno intimato loro di fermarsi. Il motivo? Il compositore dell’opera è il russo Petr Cajkovskij.

Lo spettacolo era a scopo benefico – Una decisione, secondo quanto si legge, presa dopo i gravi fatti occorsi a Bucha, Hostomel e Mariupol. Lo spettacolo, che era tra l’altro a scopo benefico con l’intento di devolvere l’intero incasso a sostegno del popolo ucraino, sarà sostituito con “Giselle”, balletto classico-romantico in due atti del 1841.
I Comuni hanno fatto sapere di accettare “a malincuore” una simile decisione: “I preziosi contributi degli sponsor avevano permesso, in molte località, di organizzare l’evento a scopo benefico e di devolvere l’intero incasso a sostegno del popolo ucraino. Molti i Teatri che dovranno rimborsare i biglietti già acquistati. tgcom24.mediaset.it

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07 Aprile 2022 – Redazione

Il sindaco di Imperia Claudio Scajola non ha autorizzato la proroga dell’accensione di riscaldamenti ad aprile, come ‘sanzione’ alla Russia contro l’invasione dell’Ucraina. “Ho letto e ascoltato le richieste che sono giunte da alcuni cittadini e dai genitori di qualche alunno per prorogare l’accensione del riscaldamento anche nel mese di aprile“, spiega Claudio Scajola, sindaco di Imperia.

Non senza turbamento, comunico che non ritengo opportuno procedere in questa direzione. Appartengo a coloro che sospenderebbero l’acquisto di gas dalla Russia – precisa Scajola -, perché quei soldi sono utilizzati dal governo di Mosca per finanziare la guerra in corso. Per quanto è in nostro potere, cerchiamo almeno di limitarne l’uso il più possibile. Lo dico in maniera semplice e schietta, senza giri di parole, come sono abituato a fare: in Ucraina è in corso un massacro e davanti a questo non possiamo far finta di nulla – conclude -. Mettere un maglioncino, ad aprile e per qualche giorno, non penso che sia un così grande sacrificio. Diciamocelo con la sincerità che ci contraddistingue”. Lo scrive Euronews.

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07 Aprile 2022 – Redazione

Covid, proteina ‘chiave’ dell’infezione trovata negli spermatozoi da uno studio italiano. Identificata infatti per la prima volta da un team di ricercatori dell’Università di Teramo e dell’Università dell’Aquila la presenza della proteina Angiotensin-converting enzyme 2 (Ace2) in spermatozoi umani. Si tratta di una proteina conosciuta da anni e coinvolta in importantissime funzioni biologiche quali la regolazione della vasocostrizione delle arterie e che si trova sulle cellule dell’epitelio polmonare dove protegge il polmone dai danni causati da infezioni, infiammazioni e stress. Recentemente è stata portata alla ribalta dalla dimostrazione del suo coinvolgimento nella patogenesi dell’infezione da Sars-CoV-2, perché si tratta del recettore che permette al virus di legarsi ed entrare nella cellula ospite. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Molecular Science, lo rende noto AdnKronos.

Il team di ricercatori della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie agro-alimentari ed ambientali dell’Università di Teramo, insieme ai colleghi dell’Unità di Andrologia del Dipartimento di Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università dell’Aquila, nell’articolo descrivono la presenza della proteina negli spermatozoi di 40 volontari sani, di età compresa tra 24 e 36 anni, che non sono mai stati affetti da Covid-19.
Si tratta di un risultato “estremamente importante – si legge in una nota dell’ateneo teramano – perché lo studio ha permesso di identificare due forme della proteina, quella classica e una isoforma a più basso peso molecolare. Quest’ultima, scoperta solo di recente, è espressa negli epiteli respiratori nasali e bronchiali umani e la sua espressione aumenta in risposta al trattamento con interferone (Ifn) o dopo infezione da rinovirus, ma non a seguito di contatto con Sars-CoV-2. Lo studio, dunque, da una parte ha consentito di porre all’attenzione degli scienziati una nuova macchina molecolare, potenzialmente coinvolta nei processi che portano i gameti maschili ad acquisire la loro capacità fecondante, dall’altra dischiude nuovi orizzonti nella comprensione delle interazioni tra Sars-CoV-2 e fertilità”.

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07 Aprile 2022 – Redazione –

di Children’s Health Defense

L’ultima serie di documenti Pfizer, rilasciata il 1 ° aprile, conferma che Pfizer sapeva che l’immunità naturale era efficace nel prevenire gravi malattie.

Nel segmento di lunedì di “Rising” di The Hill, il giornalista e commentatore politico Kim Iversenha detto che i documenti hanno inoltre rivelato che il vaccino non poteva essere attestato come sicuro per le donne incinte o le donne alla ricerca di una gravidanza e che la miocardite era una reazione avversa nota al vaccino.

I documenti facevano parte del rilascio ordinato dal tribunale di 340.000 pagine di documentazione presentata alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti da Pfizer nella domanda di autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino.

In risposta a una richiesta del Freedom of Information Act nell’agosto 2021, da parte di Public Health and Medical Professionals for Transparency, la FDA inizialmente ha cercato di ritardare il rilascio completo dei documenti per 75 anni, ma un giudice federale ha imposto il loro rilascio entro otto mesi.

La FDA ha rilasciato nuove 11.000 pagine il 1 ° aprile.

Nella discussione con i co-conduttori di “Rising” Robby Soave e Ryan Grim, Iversen ha identificato la “prima bomba” nei documenti: il fatto che “l’immunità naturale funziona, e Pfizer lo sapeva”.

Iversen ha detto:

“I dati degli studi clinici hanno mostrato che i soggetti con una precedente infezione da COVID non avevano alcuna differenza nell’esito rispetto a quelli vaccinati. Nello studio limitato, nessuno dei vaccinati né quelli con precedente infezione hanno affrontato una malattia grave come definito dalla FDA o dal CDC [Centers for Disease Control and Prevention]”.

La FDA definisce il covid grave come un caso che richiede supporto di ossigeno. Il CDC lo definisce come un caso che richiede il ricovero in ospedale.

“Ci sono stati zero casi di COVID grave nel gruppo di immunità naturale, indipendentemente dal fatto che siano stati vaccinati o meno”, ha detto Iversen.

Iversen ha inotre detto che i dati hanno mostrato che i tassi di infezione di qualsiasi tipo erano “statisticamente identici” tra i vaccinati e quelli con immunità naturale.

Ha detto:

“Eppure, piuttosto che dire che le persone con immunità naturale non avevano bisogno del vaccino, Pfizer ha invece dichiarato: “I risultati finali di efficacia mostrano che il vaccino ha fornito protezione contro COVID-19 per i partecipanti con o senza prove di precedente infezione”.

Effetti avversi su soggetti più giovani

I dati clinici mostrano anche che Pfizer era a conoscenza di problemi ora ben documentati di reazioni più gravi tra i soggetti più giovani.

Iversen ha detto:

“Un’altra rivelazione dai documenti è stata che le reazioni avverse erano più frequenti e più gravi nei gruppi più giovani.

“Il documento recita: ‘La reattogenicità e gli eventi avversi erano generalmente più lievi e meno frequenti nei partecipanti al gruppo più anziano [55 e oltre] rispetto al gruppo più giovane e nel complesso tendevano ad aumentare con l’aumentare della dose di vaccino”.

“Lo studio stesso era per 16 anni e oltre, quindi gli effetti collaterali erano più frequenti e più gravi nelle persone sotto i 55 anni, anche se sappiamo che più sei giovane meno è probabile che tu abbia un COVID grave”, ha detto Iversen.

Iversen ha citato i dati di The Lancet che mostrano che i 16enni hanno una probabilità del 99,993% di sopravvivere al COVID; 30enni con una probabilità del 99,943% di sopravvivere; e 50enni con una probabilità del 99,572%.

“Solo con il gruppo di 60 anni e più”, ha riassunto Iversen, “c’è un calo al di sotto dei tassi di sopravvivenza del 99%”.

Il modulo di consenso mostra che Pfizer era a conoscenza di miocardite e problemi di fertilità

Secondo un modulo di consenso per i partecipanti allo studio incluso nel rilascio del documento, Pfizer era a conoscenza delle preoccupazioni relative alla miocardite e menzionava esplicitamente la possibilità di un impatto del vaccino sulla salute riproduttiva delle donne.

Iversen ha detto che il modulo elenca diversi possibili effetti collaterali, tra cui la miocardite, “che molti di noi conoscono, ma il documento dice che il tasso di occorrenza è di 10 su 100.000 persone, e non specificano l’età o il sesso, quindi è molto più alto dei tassi precedentemente riportati di 1 su 50.000 persone”.

“Inoltre”, ha detto, “sappiamo che la maggior parte di questi casi si verificano nei maschi più giovani, quindi quando si controlla per età e sesso il rischio aumenta significativamente”.

Il modulo di consenso afferma inoltre che “gli effetti del vaccino COVID-19 sullo sperma, una gravidanza, un feto o un bambino che allatta non sono noti”.

Iversen ha sottolineato come la stampa e i funzionari pubblici abbiano demonizzato l’esitazione sui vaccini tra le donne più giovani e i genitori di ragazze adolescenti.

“Nonostante questi scienziati ammettano in questo consenso che semplicemente non lo sanno, le raccomandazioni pubbliche dichiarano che i vaccini non hanno alcun effetto negativo sulla riproduzione”, ha detto Iversen, “ma il fatto è che semplicemente non lo sappiamo”.

Iversen sostiene che questi documenti appena rilasciati saranno utili in sede legale di contestazione dell’obbligo vaccinale Covid per tutti i soggetti contemplati.

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07 Aprile 2022 – Redazione

COMUNICATO STAMPA PAS PRONATURA

La sottoscritta associazione eco-culturale “Pan Assoverdi Salvanatura”, riconosciuta, dal 1995, “ente di volontariato”, ai sensi della legge statale 266/1991, L.R. Campania 9/1993, premesso che, nel rispetto del pluralismo democratico, ha sempre nutrito – in passato – sentimenti di stima, ammirazione, simpatia per l’anziano ed esperto giornalista friulano Tony Capuozzo, 73 anni – già inviato di guerra nelle isole Falkland, nella ex Jugoslavia, in Somalia, Afghanistan, ecc. – significa quanto segue.

CONSIDERATO che le gratuite e surreali dichiarazioni (sulla falsariga dei comunicati del Cremino) rese, dall’ex vicedirettore del TG5 – nella serata del 4 aprile 2022, alla trasmissione televisiva, di Rete 4, “Quarta Repubblica”, condotta da Nicola Porro – tese ad ingenerare dubbi sulla strage di Bucha, compiuta dai soldati russi in Ucraina, benché corroborata dall’UE, dai funzionari del Trib. Penale dell’Aja, da decine di testimoni oculari, dai mass media di tutto il mondo e da immagini satellitari, pubblicate dal “New York Times”, hanno provocato l’indignazione dei propri soci e di larghi strati dell’opinione pubblica sull’isola d’Ischia.

RILEVATO che, undici anni fa, il sig. Capuozzo vinse il “Premio Ischia di Giornalismo 2011” (già assegnato a Peter Arnett, Paolo Mieli, Mario Orfeo, Giovanni Floris, Paolo Graldi, Giovanna Botteri, Diego Bianchi, Franca Leosini, ecc.).  Un trofeo destinato a professionisti prestigiosi, i quali hanno sempre onorato i valori deontologici “al servizio della verità oggettiva, della corretta informazione, del progresso civico e socio-culturale della collettività”.

VISTO che le ripetute affermazioni (non verificate, come nel caso dell’eccidio del teatro di Mariupol) di cui sopra – duramente stigmatizzate, in “real time”, dall’ex deputato Daniele Capezzone, anch’egli ospite del programma di Rete4 – creano imbarazzo e sconcerto per la categoria dei giornalisti (se gli ucraini fossero in grado di falsificare immagini così icastiche, meriterebbero il premio Oscar per gli effetti speciali!) e costituiscono un messaggio devastante per le giovani generazioni, che vedevano in Capuozzo “un modello di riferimento di alta credibilità” la revoca del “Premio Ischia”, conferito – nel giugno 2011 – al sig. Tony Capuozzo, come “inviato speciale”, poiché gli orientamenti palesati dal giornalista-scrittore il 4-4-22 contrastano coi principi a cui il riconoscimento, promosso dalla Fondazione Valentino, s’ispira.

Ischia, 6 aprile 2022

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07 Aprile 2022 – Redazione – Fonte: Eventi Avversi

I vaccini geneticamente modificati adottati in Europa hanno un’incidenza senza precedenti di gravi effetti collaterali e decessi. Ciò è dimostrato dai dati delle banche dati ufficiali delle due organizzazioni dell’UE EMA e ECDC.

Vediamo che tutti i preparati hanno tassi molto alti di effetti collaterali. A 3 dosi, le probabilità di problemi cardiaci sono in:

  • Pfizer: 1 su 4747
  • Moderna: 1 su 4555
  • Novavax: 1 su 1684
  • Janssen: 1 su 3333

A 3 dosi, le probabilità di disturbi del sistema nervoso sono in:

  • Pfizer: 1 su 863
  • Moderna: 1 su 711
  • Novavax: 1 su 546
  • Janssen: 1 su 303

Tuttavia, va tenuto presente che vi è una notevole sotto-segnalazione. Non solo perché i medici evitano lo sforzo non retribuito, ma anche perché le segnalazioni di effetti collaterali sono attivamente soppresse. Il numero di casi non segnalati è almeno compreso tra 10 e 20 volte gli effetti collaterali segnalati.

Un’imposizione equivale alla licenza di infliggere deliberatamente e consapevolmente gravi lesioni alle persone o addirittura di causare morti con una probabilità non così bassa. In uno Stato di diritto, questo non può che essere impensabile e impossibile.

 

 

06 Aprile 2022 – Redazione – di Augusto Sinagra

Sono i cd “giornalisti” (stampa e televisione) i peggiori responsabili di quel che potrà accadere e che Dio non voglia che mai accada.
Asserviti o pagati stanno consapevolmente creando il “nemico” da odiare. Accreditano una narrazione dei fatti che sfida il ridicolo, ma la gente ci crede. Aizzano l’opinione pubblica verso il “mostro” di turno che va eliminato in tutti i modi e con tutti i mezzi, per favorire interessi stranieri che possono disporre di organizzazioni militari internazionali dedite al delitto, al crimine.

Essi, i giornalisti, non solo nascondono la verità degli eventi, ma propalano consapevolmente notizie totalmente false. E la gente purtroppo ci crede. Essi nascondono il servaggio di tanti governi (e quello italiano primeggia) verso la cricca criminale che ci sta conducendo ad una guerra totale e devastante che sarà l’ultima.

Mi domando: quella cricca di criminali che se ne farà di un mondo distrutto dalle armi nucleari?
Pensano forse che le distanze oceaniche li mettono al riparo, abituati come sono a combattere le loro guerre di aggressione in casa altrui? Le guerre cessano non favorendo con le armi la prevalenza di una parte sull’altra, ma favorendo l’accordo e la pace nella giustizia.

Dio punisca coloro che ora hanno voluto e provocato la guerra in atto nel cuore dell’Europa, come pure hanno voluto e provocato per laidi interessi tutte le altre guerre da essi scatenate dal 4 luglio 1776 per bramosia di potere, per soldi e per feroce e disumana cattiveria.

AUGUSTO SINAGRA – – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO.

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06 Aprile 2022 – Redazione – di  ( Star Magazine)

Ceo delle Big Pharma guadagnano ormai quanto quelli di JPMorgan o Goldman Sachs. Ecco le rivelazioni del Financial Times sugli stipendi dei numeri uno di Moderna, Pfizer e Biontech

Nel biennio 2020-2021, secondo i calcoli del Financial Times, le retribuzioni dei tre Ceo delle tre case farmaceutiche – Moderna, Pfizer e Biontech – hanno superato i 100 milioni di dollari anche grazie ai loro innovativi vaccini realizzati con la tecnologia mRna che hanno aumentato i ricavi delle società.

IL PREZZO DELLE AZIONI

La rivoluzione della tecnologia mRna ha portato le biotech a trasformarsi e questo ha fatto sì che i prezzi delle azioni aumentassero in maniera consistente.

Nel caso di Pfizer, riferisce il Ft, è aumentato del 60% negli ultimi 24 mesi, mentre il valore delle azioni di BioNTech e Moderna è rispettivamente triplicato e quintuplicato.

PRIMO POSTO PER BOURLA (PFIZER)

Albert Bourla, promosso da direttore operativo ad amministratore delegato di Pfizer nel gennaio 2019, ha visto quasi raddoppiare i suoi compensi.

Infatti, se nel biennio 2018-2019 aveva incassato 27,7 milioni di dollari, nel 2020-2021 ha ricevuto 45,3 milioni.

SAHIN, CEO DI BIONTECH E PARTNER DI PFIZER

Non è andata male nemmeno a Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, partner tedesco di Pfizer nello sviluppo di uno dei più somministrati vaccini anti Covid.

Il Ceo di BioNTech, che ha fornito la tecnologia utilizzata da Pfizer, nel 2020-2021 ha guadagnato 30,8 milioni di dollari rispetto agli 8,5 milioni del 2018-2019.

La loro partnership, afferma il Ft basandosi sui dati di Airfinity, l’anno scorso ha prodotto 37,5 miliardi di dollari di entrate.

IN CONTROTENDENZA BANCEL DI MODERNA MA…

In calo rispetto al biennio precedente è la remunerazione del Ceo di Moderna, Stéphane Bancel, che è passata dai 67,5 milioni di dollari del 2018-2019 ai 31,1 milioni del 2020-2021.

C’è però un ‘ma’, come scrive il Ft, il guadagno record di 67,5 milioni di dollari era dovuto a una plusvalenza una tantum in seguito all’IPO di Moderna nel 2018 che gli aveva fruttato 58,6 milioni di guadagni in stock option.

Moderna, stando ai dati di Airfinity, nel 2021 con il suo vaccino ha incassato 17 miliardi di dollari.

Inoltre, il quotidiano finanziario osserva che Bancel e Sahin “sono diventati miliardari, grazie alle loro quote del 7,8% e del 17,1% ciascuno nella propria azienda, che vengono rispettivamente valutate circa 5,4 e 7,8 miliardi di dollari”.

IL TOTALONE

Dunque, la somma dei guadagni nel 2020-2021 dei Ceo di Moderna, Pfizer e BioNTech è di 107,2 milioni di dollari contro i 103,7 milioni del biennio precedente.

A CHI NON SONO PIACIUTE LE BUSTE PAGA

Alcuni esperti di retribuzione interpellati dal Ft hanno notato che i guadagni nel settore biofarmaceutico sono sempre più vicini a quelli dei Ceo delle maggiori banche di Wall Street come JPMorgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bank of America.

A indignarsi per i “re dei vaccini” non sono state solamente le associazioni di attivisti ma anche la senatrice democratica Elizabeth Warren, la quale ha invitato la SEC a prendere in considerazione riforme normative “che impediscano pratiche abusive” che hanno permesso ai Ceo di generare “profitti a cascata”.

I PROFITTI A CASCATA

Bancel, infatti, secondo quando riferito dal Ft ha potuto incassare così tanto grazie alla vendita di 404 milioni di dollari di azioni da gennaio 2020 e anche Bourla ha venduto 5,6 milioni di dollari di azioni il giorno in cui Pfizer e BioNTech hanno dichiarato che il loro vaccino era efficace al 90%.

Sahin, invece, non ha fatto alcuna vendita significativa di azioni.

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06 Aprile 2022 – Redazione

“Due cani contro le oche del consigliere. Vicinanza per il fatto increscioso” dice il fondatore delle Sardine in Consiglio a Bologna. E parla “a nome del Pd”.

“Desidero esprimemere vicinanza al consigliere Celli e alla sua famiglia per il fatto increscioso avvenuto lo scorso giovedì”, dice Mattia Santori con tono grave, quasi solenne, intervenendo al Consiglio comunale di Bologna, a nome del Pd e della maggioranza Lepore. E quale sarebbe il fatto increscioso? “Nei pressi di Monzuno due cani scappati al controllo del padrone si sono avventati sulle oche che la famiglia Celli tiene nel giardino della propria abitazione“, racconta il fondatore delle sardine, il secondo consigliere più votato nelle scorse amministrative bolognesi, con una campagna elettorale che verrà ricordata per la proposta di costruire uno stadio per il frisbee a Bologna.

“È difficile, per chi come me non ha animali domestici, capire il rapporto che si sviluppa giorno dopo giorno tra una persona e un cane, figuriamoci tra una persona e due oche scontrose e chiassose”, continua Santori nel suo surreale intervento, prima di spiegare le peculiarità dei molossi, la famiglia di razze canine a cui pare appartenessero le due bestie “assassine” e concludere puntando il dito contro proprietari irresponsabili e allevatori indisciplinati. Il tutto a nome del Pd, appunto. Che a Roma avrà tante grane, ma a Bologna al contrario sembra proprio di no.

QUESTO IL SUO DEFICIENTISSIMO INTERVENTO . CLICCATE SUL LINK PER VEDERE E ASCOLTARE FATEVI DUE RISATE PER NON PIANGERE!  ⤵️

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