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M5S fuori dal Governo interventista. Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante”. A dirlo è il presidente M5S della commissione Esteri, Vito Petrocelli, detto “Petrov” tra gli intimi del Movimento per la sua passione per la Russia e l’inclinazione a sostenere le politiche di Putin. Lo ha scritto l’agenzia AGI.
Già noto per la scelta di disertare oggi la seduta della commissione sull’invio degli aiuti militari a Kiev, oggi Petrocelli nel giorno in cui il comico ucraino ha parlato alla Camera, ha deciso di tornare all’attacco: “Confermo la mia contrarietà alla fornitura di armi prevista dal decreto Ucraina, che ci catapulta nel conflitto in corso, complicando enormemente le possibilità di giungere ad un accordo di pace”, ha sostenuto il grillino.
Non c’era il forzista Matteo Dall’Osso. «Trovo imbarazzante che il Parlamento dia tutto questo spazio a questo presidente, a un ex comico che, con le sue parole, spinge verso la terza guerra mondiale. Io non vado in aula perché non voglio essere complice di questa situazione. Io ragiono con la mia testa». Analoghe le motivazioni addotte dai parlamentari della neonata componente di ManifestA, di cui è leader l’ex-sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
«Zelensky non è un leader pacifico, usa metodi che non condividiamo, sia interni che esterni al suo Paese, invoca da settimane una no fly zone, asserendo che la terza guerra mondiale presto travolgerà tutti. Dichiarazioni pericolose». Di «spettacolo teatrale», parla invece l’ex grillino Pino Cabras, ora in Alternativa. «Noi siamo solidali con il popolo ucraino. Ma i Parlamenti sono luoghi in cui si deve discutere e fare domande. Non staremo lì a fare arredo di uno spettacolo teatrale a farci dettare l’agenda da Zelensky».
22 Marzo 2022 – Redazione
Diversi mesi fa, abbiamo espresso almeno “riserve teoriche” sulla vaccinazione di pazienti oncologici o ex pazienti che erano stati curati, a causa del meccanismo alla base dell’iniezione del gene sull’immunità.
Diversi genetisti avevano anche espresso le loro preoccupazioni sulla possibile interferenza tra cellule tumorali attive o dormienti e l’attività della terapia genica sui linfociti in particolare.
Sono passati i mesi e la follia vaccinale si è amplificata, portando al rifiuto dei pazienti senza passaporto negli ospedali (che, come è noto, sono destinati ad accogliere solo persone sane) e alla richiesta di vaccinare i pazienti prima di ricevere qualsiasi cura , compresi i malati di cancro.
Siamo in un mondo impazzito eppure queste storie si moltiplicano, come quella di questo giovane di 22 anni che ha avuto una tosse cronica che ha portato a una radiografia scoprendo una massa mediastinica. I due grandi ospedali parigini che lo hanno accolto si sono rifiutati di iniziare la cura (senza che fosse spiegato in dettaglio) se il paziente avesse rifiutato l’iniezione sperimentale, dagli effetti assolutamente sconosciuti sullo sviluppo dei tumori.
La giustificazione dei medici? Nessuno: “così è”, e noi l’abbiamo accettato!
Silenzio sui colleghi sospesi per mancanza di obbedienza e ancor più sui motivi oggettivi che li hanno portati a preferire perdere il lavoro, la retribuzione, la casa, le famiglie intolleranti anche a queste decisioni, piuttosto che sottomettersi all’ukase presidenziale per accettare sperimentazioni droghe…
Sarebbero più di trecentomila caregiver (una cifra probabilmente molto sottovalutata visto il numero di ospedali e cliniche attualmente costretti a chiudere letti e rimandare gli interventi per mancanza di personale) fossero pazzi, complottisti o deliranti al punto da mettersi in grande pericolo personale, sociale, familiare, professionale e psicologico?
I medici che affermano che la vaccinazione è sicura si sono presi il tempo di guardare le statistiche degli effetti riportati e accettati dalle agenzie ufficiali? Anche FDA, EMA, MHRA sono “cospiratori” quando rilasciano statistiche come nel caso di VAERS, che è entità del CDC:
VAERS dal 26 settembre 2021
Più di 726.000 eventi avversi correlati al vaccino Covid segnalati al VAERS mentre CDC e FDA ribaltano le raccomandazioni del comitato consultivo sul terzo vaccino di Pfizer.
I dati VAERS rilasciati dal CDC includevano un totale di 726.965 segnalazioni di eventi avversi di tutti i gruppi di età a seguito dei vaccini Covid, inclusi 15.386 decessi e 99.410 complicazioni gravi tra il 14 dicembre 2020 e il 17 settembre 2021.[1]»
O anche l’ANSM, la nostra agenzia francese , che mostra più di 1200 morti accettate come almeno possibilmente legate a queste iniezioni sperimentali.
Tutti gli studi terapeutici per cinquant’anni sono stati interrotti dopo alcuni decessi per indagine (53 decessi hanno interrotto il vaccino H1N1). Qui migliaia di morti nel mondo e bambini vengono aggrediti spudoratamente[2]. Come possiamo continuare a credere che questa sia una politica sanitaria?
Perché questa negazione delle sette più solide da parte di medici teoricamente istruiti, capaci di ottenere informazioni direttamente da fonti attendibili e dotati di cervello?
Paura del boss, del regista, che tra qualche mese sarà inevitabilmente messo in discussione, visto che molti Paesi stanno facendo marcia indietro e anche la Germania vuole uscire dal terrorismo vaccinale, magari in occasione dell’addio della Merkel[3] .
“Le principali organizzazioni di medici a contratto in Germania chiedono la fine immediata delle misure “anti-corona” e la fine della “retorica dell’orrore e della politica del panico” . Ovviamente, i medici ospedalieri francesi a Parigi e altrove non leggono i giornali tedeschi e sono terrorizzati dalle minacce della loro associazione professionale, del loro ministro, diventano kapos[4] e terrorizzano i loro pazienti.
Sempre più testimonianze stanno arrivando
Qualunque siano le loro ragioni inaccettabili, le testimonianze si stanno moltiplicando.
Una giovane ragazza accompagna l’amica al funerale della madre… una tale madre, madre di una compagna di liceo, 34 anni, in remissione da un cancro al seno da due anni, a cui viene iniettato il vaccino e crolla pochi giorni dopo in coma e muore dopo tre giorni di ricovero… Spiegazione politicamente corretta: il cancro è esploso e l’ha portata via. Chiudi il capitolo e la bara.
Un patologo certificato di laboratorio diagnostico segnala un aumento di 20 volte del cancro nei pazienti vaccinati
Cosa avrebbe detto Maigret? [Investigatore storico della polizia]
Ma troppe coincidenze sconvolgono gli investigatori della polizia davanti a un cadavere. Solo i medici non avrebbero il diritto di pensare alle coincidenze del tempo, per esempio: “temporalità” è la loro parola d’ordine…
Come lo slogan fuorviante, “i numeri sono sempre giusti” . Sì , se sono vere e osservate nel mondo reale .
Ma quanta fiducia possiamo avere nelle simulazioni truccate che il governo ei media ci alimentano senza mai specificare che sono solo previsioni o stime? 5] Ma si può fare quello che si vuole con le figure, quando le si sceglie, o le si crea per giustificare l’ipotesi scelta, e i risultati sono totalmente sfumati.
In ogni caso, per quanto riguarda “cancro e iniezione di geni”, la vaghezza purtroppo si dissipa di fronte alla moltitudine di storie terribili.
Dalla collega che vede spuntare sotto le ascelle molteplici “palline” che i controlli in ospedale non spiegano… Ovviamente nessun legame possibile con il vax. Eppure i gangli che compaiono qualche tempo dopo l’iniezione sono un’osservazione frequente dopo queste vax.
Quindi chiaramente sembrano esserci tre situazioni:
- La comparsa di un tumore rapidamente dopo l’iniezione (da due settimane a pochi mesi) e molto progressiva, in una persona che era precedentemente esente da patologie carcinologiche note.
- La ripresa del cancro in un paziente che è in remissione completa da diversi mesi o anni.
- La rapida, persino esplosiva, evoluzione di un cancro che non è ancora controllato.
Al di là delle testimonianze che stanno affluendo da parenti e amici e sui social, un quotidiano svizzero ha finalmente affrontato l’argomento in modo più ampio.
Ecco alcuni estratti dal loro articolo[6] e dai loro riferimenti[7]:
Pertanto gli autori concludono che è del tutto possibile che questi cambiamenti immunitari possano avere conseguenze indesiderate sulle condizioni del destinatario dell’iniezione genica. Una questione di buon senso davvero!
È stata anche osservata la riattivazione post-vaccinazione di infezioni virali latenti, inclusi il virus dell’herpes zoster, l’EBV (Epstein-Barr) e il virus dell’epatite.
Frequenza dell’evento avverso correlato al vaccino nel cancro
Ci sono già alcune migliaia di osservazioni nelle segnalazioni ufficiali di eventi avversi e nei gruppi di pazienti online. Ci sono certamente vere coincidenze o ritardi diagnostici dovuti a diagnosi ritardate legate al contenimento. Ma non bisogna ignorare gli enormi problemi che queste persone reali hanno colpito nella loro vita quotidiana e ancor di più la responsabilità che i medici oncologici si assumono imponendo l’iniezione prima di qualsiasi trattamento o prosecuzione del protocollo. Il loro argomento principale: “l’abbiamo fatto bene, senza discussione” non sembra degno di una professione un tempo ponderata.
Nell’agosto 2021, il dottor Ryan Cole,[8] patologo americano da molti anni, ha descritto un aumento significativo di alcuni tipi di cancro (es. cancro dell’endometrio, cancro dell’utero) dall’inizio della campagna di vaccinazione di massa covid. Più recentemente, i patologi tedeschi hanno anche notato il problema della disregolazione immunitaria post-vaccinazione e dell’improvvisa crescita del tumore in alcuni pazienti.
Sulle reti francesi diverse testimonianze coincidono con la ricomparsa di emorragie vaginali in donne di età superiore agli 85 anni che portano alla diagnosi di cancro dell’endometrio e morte rapida… La proteina spike prodotta dall’organismo dopo l’iniezione è particolarmente attratta dai genitali, e questa sarebbe una nuova dimostrazione di questo.
Quindi, finché non ne sapremo di più, stiamo attenti, sia medici che assistenti, e non facciamo l’apprendista stregone!
Occorre cautela con tutti i trattamenti sperimentali e ancor di più quando sono il risultato di una tecnica mai utilizzata prima nella patologia infettiva. Primo, non fare del male deve guidare le decisioni di ogni medico fedele al suo giuramento di Ippocrate.
Dott.ssa Nicole Delépine : Pediatra, oncologa, ex capo del dipartimento di oncologia pediatrica dell’ospedale R Poincaré Garches APHP France
Sito:⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
http://www.docteurnicoledelepine.fr/
Appunti:
[1] Più di 726.000 lesioni da vaccino COVID segnalate a VAERS come CDC, FDA annulla le raccomandazioni dei comitati consultivi sul terzo colpo di Pfizer • Difesa della salute dei bambini (childrenshealthdefense.org)
[2] Les simulations, alibi truqué de la vaccination extorquée aux enfants — Dott.ssa Nicole Delépine
[3] Les médecins libéraux allemands pour la fin de « la politique de la panique »
le 27/09/2021 Dr Stephan Hofmeister, Dr Andreas Gassen, Dr Thomas Kriedel KBV Lopata/axentis.de France-Soir Les principali organizzazioni di medici convenzionati it Allemagne exigent la fin immédiate des mesures « anti-corona » et la fin de « la rhétorique de l’horreur et la politique de la panique » . Lors de la convention des délégués des médecins conventionnés allemands, il directeur adjoint de la Kassenärztlichen Bundesvereinigung (KBV, Association nationale des médecins de l’assurance maladie) il Dr Stephan Hofmeister, e il presidente, il Dr Andreas Gassen, ont exigé la fin des mesures dites « anti-Corona » en Allemagne et la fin de la «politique de la panique et la rhétorique de l’horreur».
22 Marzo 2022 – Redazione
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Quando parla un vero Ufficiale (non quelli da scrivania) bisognerebbe ascoltarlo….
Gen. C.A. Marco Bertolini, già capo del Comando operativo interforze e presidente dell’associazione paracadutisti italiani, spiega su la Verità e il Messaggero come stanno davvero le cose riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina.
1) Le armi all’Ucraina sono un atto di ostilitŕìà, mai visto prima, che rischia di coinvolgerci nella guerra: bastavano le sanzioni, anche inasprite.
2) Putin non è per niente un pazzo né, tantomeno, il nuovo Hitler: “Voleva interrompere il percorso che avrebbe dovuto portare l’Ucraina nella Nato” per non perdere “l’agibilità nel Mar Nero”.
3) Il governo italiano non conta nulla e Di Maio che dà dell’ “animale” a Putin “ci taglia fuori da ogni trattativa”, diversamente dalla Francia di Macron.
4) Guai a seguire Zelenskyy sulla no fly zone, “significherebbe avere aerei Nato sull’Ucraina e l’incidente sarebbe inevitabile”.
5) I negoziati non sono un bluff, ma una “dimostrazione di buona volontŕ delle due parti”.
6) La sconfitta di Putin esiste solo nei nostri sogni e nella propaganda occidentale: la Russia s’è già presa l’Est, collegando Crimea e Donbass; “le grandi città al momento sono state risparmiate e non è partita la caccia a Zelensky” per “precisa volontà” di Mosca, che finora ha limitato al minimo “i bombardamenti dall’alto” per non moltiplicare le stragi e non provocare un “intervento Nato”.
7) Putin non ha bombardato la centrale di Zaporizhzhia: “Non ho visto missili, ma bengala per illuminare gli obiettivi” degli scontri con gli ucraini lì vicino: le radiazioni avrebbero colpito pure il Donbass e la Russia, che le centrali vuole controllarle, non farle esplodere.
8) Putin non vuole conquistare l’Europa né rifare l’Urss né “governare l’intera Ucraina”, ma “trattare una ricomposizione”: un regime fantoccio sull’intero Paese scatenerebbe anni di guerriglia antirussa. “La Russia vuol essere europea e noi non facciamo che schiacciarla verso Asia e Cina”.
Un successo ucraino è fuori discussione.
I possibili esiti sono due: una vittoria russa dopo “una lunga guerra”; o un negoziato che i soli mediatori credibili – Israele, Francia, Cina e Turchia – possono favorire se aiutano le due parti a trattare con reciproche concessioni anziché “istigarle a proseguire” nella guerra.
Questa è la verità e non quella paventata dai vari pseudo giornalai che vogliono far passare, ad ogni costo, il presidente Ucraino come il nuovo Che Guevara europeo, sacrificando anche la popolazione benché inerme e incolpevole.
Chi è il Gen. Marco Bertolini ⤵️
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Marco_Bertolini
21 Marzo 2022 – Redazione
Rafael Nadal è stato colpito da improvvisa grave difficoltà respiratoria. Ieri ha perso in soli due set la finale del torneo di Indians Wells contro l’americano Taylor Fritz e alla fine del match ha spiegato di avere importanti problemi respiratori. ”Tutto quello che posso dire è che respirare ora è difficile per me. Non so quali siano i motivi, quando provo a respirare è doloroso e molto complicato. Non so se è qualcosa nelle costole, non lo so ancora. Quando respiro e mi muovo è come se avessi un ago dentro tutto il tempo. Mi fa venire un po’ di capogiro perché è doloroso. È un tipo di dolore che mi limita, molto. Non è solo per il dolore: non mi sento molto bene perché influisce sul mio respiro”.
Il dolore al petto di Nadal è iniziato sabato durante la semifinale a Indian Wells contro il collega spagnolo Carlos Alcaraz.Già nella finale contro Fritz, Nadal ha chiesto due volte l’assistenza dei servizi medici per aiutarlo con i dolori al petto e non si è mai trovato a suo agio in campo. “Onestamente, sono triste perché non sono stato in grado di competere”, ha detto. Il 6 gennaio a Melbourne, nel pieno della diatriba giudiziaria che ha coinvolto il suo storico rivale Novak Djokovic, Rafael Nadal aveva dichiarato, nell’intervista andata in onda su Euronews: “Io credo negli esperti che conoscono i farmaci e, se ci dicono di vaccinarci, ci dobbiamo vaccinare”. Lo ha riportato il sito web sport.es.
Tremonti a Concita De Gregorio: «Signora, si studi la Costituzione, se vuole le mando una fotocopia» 0
21 Marzo 2022 – Redazione
Giulio Tremonti: «La modifica del titolo V della Costituzione è stata votata dal centrosinistra. Tutta la macchina politica che c’è stata raccontata non sta in piedi».
VEDETE E ASCOLTATE TUTTO IL PASSAGGIO DELL’INTERVISTA IN QUESTI TRE MINUTI E MEZZO ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
21 Marzo 2022 – Redazione
Neppure il macello progressivo, neppure la strage di giornalisti frenano l’entusiasmo delle groupie di Putin. Poi dicono il pensiero unico. Ma qui, più che di pensiero si tratta di rimozione, supportata da falsi storici e autentiche menzogne: si rimarca, con dovizia di circostanze, l’espansionismo della Nato, che però sulla tragedia dell’Ucraina non muove un destino, ma l’espansionismo russo, che data da Pietro il Grande e arriva sino a Putin, quello non disturba, basta contrabbandarlo per legittima difesa, per liberazione di Paesi che nella Nato si sono infilati sì, ma per libera scelta.
Si confonde anche, ad arte, il concetto etico di democrazia con quello tecnico: sul fatto che la democrazia liberale non sia il paradiso in terra siamo tutti d’accordo, il potere tende per sua natura ad alimentarsi e lo fa nel modo più spregiudicato; ma pareggiare la “falsa democrazia americana” con le democrazie progressive russa o cinese, considerare le bombe su Kiev irrilevanti rispetto all’obbligo del pur odioso Green Pass, è qualcosa che non si può sentire: negli Stati Uniti, come in Europa, ci sono elezioni sicuramente manipolate ma essenzialmente libere, c’è una alternanza di presidenti, non un autocrate a vita; sopravvive un dialogo, un diritto di critica, i giornalisti non vengono fatti sparire e trattati col polonio, chi pronuncia la parola “guerra” ancora non è cancellato, abusi ed errori vengono rilevati e fatti pesare; si mantiene una divisione dei poteri almeno formale e non la concentrazione in un Politburo o un Comitato che risponde e a cui risponde una cricca di mafiosi. C’è il Deep State? Certo, dappertutto, il potere profondo è quello che determina le scelte, ma nell’infame Occidente il cigno nero è sempre possibile, la variabile impazzita che manda all’aria la presunta onnipotenza del Grande Reset prima o dopo arriva. Oggi il Grande Reset va di moda chiamarlo Nato, per dire una entità che tutto determina, tutto inquina e contro la quale tutto è lecito. In soccorso velato dei Putin, degli Xi accorrono avventurieri in fama di reporter indipendenti, siccome i giornalisti accreditati, che Grillo chiama “giornalai”, sono costituzionalmente vigliacchi e meritano di essere fatti fuori.
Ma restiamo al punto: c’è o non c’è una invasione di uno stato sovrano, operata da un dittatore dietro impulso di un dittatore ancora più grande? C’è e allora non resta, come dice Daniele Capezzone, fare una scelta di campo: o con la libertà o con l’invasore. Tutto il resto è speculazione, è “né-né” ipocrita, come un tempo si diceva né con lo stato né con le BR, ma un po’ più con queste ultime. I putiniani “in soccorso della libertà” non si accorgono di ripetere pedissequamente le ragioni della propaganda cinese e se se ne accorgono gli sta bene così. Ma la propaganda cinese è immensa, da quando la Cina è entrata nel WTO, avviata a diventare la prima potenza commerciale al mondo, sono stati impiegati miliardi e miliardi per orientare l’informazione occidentale, istruendola, pagandola. È un segreto di Pulcinella che coinvolge intellettuali, media, partiti. Il risultato è il gioco peloso del risalire su per li rami della storia, ai patti violati, all’imperialismo americano (aspramente contestato già negli anni ’60 dall’America e dall’Occidente al completo), ai missili di Cuba, al Vietnam e alla Corea, a Hiroshima, al generale Custer. D’accordo: e allora? Per dire che in questo gioco si può infilare tutto, fino a Ciro il Grande, e allora onestà impone di ricordare anche i “tradimenti” di Putin, l’espansionismo in Crimea e Cecenia, la brutalità interventista in Siria, la Grande Madre Russia da ricostituire a qualsiasi prezzo. Senza contare che l’America è criminale quando esporta democrazia, e ci può stare, ma anche quando, con Trump, annuncia passi indietro nell’influenza militare, abbandonando popoli derelitti al loro destino. Un’altra apertura di credito alla follia dello zar.
I veterostalinisti come Canfora, i veteronostalgici come Cardini, le filosofe dell’ovvio come questa De Cesare omettono i problemi reali, per loro l’islam teocratico degli ayatollah o dei tiranni alla Saddam è meglio delle dittature occidentali e il vezzo masochistico dell’autodafè completa il quadro. Quando Biden, timidamente, solleva la questione dei diritti umani in Cina, la Cina risponde: pensate a voi, che fate strage di afroamericani e avete il Black Lives Matter a testimoniarlo. Una malafede palese, insostenibile, ma incoraggiata da un Occidente fanatico nel vergognarsi di sé. Tendenza suicida in cui ormai cade anche la destra. Più i regimi islamisti, cinese, post sovietico infieriscono sull’Occidente corrotto, effeminato, molle, fascista e più l’Occidente dà loro ragione, fornisce pezze d’appoggio al limite del demenziale. La conseguenza è che non si era mai vista una indifferenza, perfino un cinismo così sconcertante per la sorte di milioni di persone massacrate.
Nulla sfugge più al ribrezzo di sé, tutto è da abbattere, da sbianchettare, dal linguaggio alla cultura, dalle cattedrali all’istruzione, dalla tradizione filosofica che ha portato al lungo cammino verso i diritti civili, la laicità, la tutela delle minoranze, fino al lascito religioso che con la filosofia si confronta; per non parlare della musica, delle arti, della letteratura: non si salvano più neppure Dumbo e Braccio di Ferro. Con argomentazioni peggio che idiote, ma è quanto Cina e Russia vogliono sentire. Ogni volta che una radiosa testa di cemento pone riserve, rivaluta “le ragioni di Putin”, mette una zeppa, una crepa nello spirito italiano, europeo, occidentale che è già sfibrato. Come mai Putin, che l’Ucraina la punta da 25 anni, si è mosso proprio adesso? Ma lo dicono, non lo nascondono: lo Zar e lo Xi vedono, sanno che l’America ha un presidente irrilevante, che l’Unione europea è una astrazione che fa il loro gioco, mentre lui invadeva il Paese Bruxelles stava in “settimana verde” dopo estenuanti lavori parlamentari sui paguri e gli smalti per gli infanti.
Dicono che l’Armata Rossa sia in difficoltà, ma Putin avanza e le sanzioni non sembrano frenarlo, le sanzioni distruggono solo i poveri cristi cui la propaganda dei giornali occidentali, ispirati da Pechino, risponde: se l’Europa ha fatto scelte suicide, affidandole a una testimonial petulante, se ci ritroviamo dipendenti come tossici dal gas russo, se non abbiamo più i soldi per comprarlo, se a cascata viene a mancare tutto, la soluzione non è tentare una indipendenza energetica ma tornare al Medioevo delle carestie, lavarsi poco e con acqua ghiaccia. Come dice Milena Gabanelli. È su questa resa che crescono le smanie imperialistiche sino-russe e ha ragione Federico Rampini quando spiega che l’Ucraina è un test, serve a saggiare il livello di porosità dell’Occidente in funzione di altre invasioni. Taiwan tornerà cinese, dice Xi, a qualsiasi costo e a Taiwan si fanno i semiconduttori, i microchip che alimentano la totalità del parco tecnologico mondiale. Un ricatto perfino peggiore di quello energetico e che comunque a questo si salda.
Negli ultimi due anni l’Occidente “imperialista e fascista”, in esso precipuamente il nostro Paese, ha subito una mole impressionante di attacchi concentrici: finanziario, commerciale, economico (l’Italia è di fatto svenduta), umano con la tratta dei migranti, culturale, mediatico, energetico, virale, farmaceutico, col tripudio della psicosi delle mascherine e dei vaccini, dei lockdown e dei lasciapassare che replicano perfettamente l’andazzo cinese. Una post democrazia repressiva e premiale che non si ha nessuna voglia di superare, nella complicità pressoché di tutte le forze politiche, del Colle, del governo. Siamo rimasti l’unico Paese che si comporta come a inizio pandemia mentre la pandemia non c’è più, ma l’oscuro ministro Speranza riesce a spuntare la perennità del Green Pass e il suo consigliere Ricciardi soffia sul fuoco delle immunizzazioni a vita. Adesso hanno bruciato D’Alema, dopo l’ultima storia tra la Colombia e la Puglia. E l’hanno bruciato in concomitanza con l’invasione russa. È una vendetta del Politburo piddino, preoccupato dal suo ritorno alla casa madre? E forse a Draghi non dispiace: tolto di mezzo D’Alema, intermediario di Pechino e grande protettore di Speranza, l’inamovibilità di quest’ultimo cade. Spezza l’anello forte e quelli deboli cederanno da soli.
Era ora, ma adesso vedremo se questo Paese, dipendente in tutto da tutti, riuscirà ad affrancarsi almeno dalla vergogna di essere rimasto l’unico stato concentrazionario col pretesto di una sicurezza sanitaria rivelatasi più letale del virus. Tanto più che ormai i cittadini non ne possono più di sentirsi chiamare ogni due mesi a farsi bucare una spalla, hanno altro e di più urgente da pensare, come riempire il serbatorio, come riempire il carrello, sapendo che non ci riusciranno.
Le autorità ucraine: «Nessun morto nell’attacco al teatro di Mariupol». Dal mainstream solo “bufale” 0
19 Marzo 2022 – Redazione
L’attacco contro la struttura avrebbe provocato solo un ferito. La “sperata” strage dei media italiani, non c’è stata
L’attacco compiuto dalla Russia contro il teatro rifugio di Mariupol ha prodotto un solo ferito grave e nessun morto. Lo hanno riferito le autorità locali. In precedenza era stato comunicato che 130 persone erano uscite vive dalla struttura, bombardata da Mosca nonostante dall’alto fosse ben visibile la scritta «deti» («bambini»). Lo scrive Tgcom24.
Gli attacchi stanno diventando dei simboli della propaganda, che in questa guerra viene utilizzata per far pressione sull’opinione pubblica internazionale. Subito dopo il bombardamento, infatti, l’Ucraina ha immediatamente denunciato un massacro di civili senza precedenti. Ma la Russia ha immediatamente replicato negando le accuse di aver colpito il teatro, e accusando a sua volta i soldati del battaglione Azov, gli ultranazionalisti ucraini, di essere gli autori della strage, compiuta per poi poter accusare Mosca in quella che è stata definita una «nuova sanguinosa provocazione, facendo saltare in aria l’edificio del teatro minato da loro». E la stessa Human Rights Watch ha chiarito di non poter escludere che nel teatro, o nelle vicinanze, ci fosse un obiettivo militare.
UDITE UDITE……HA CONFERMATO CHE SI TRATTA DI UNA COLOSSALE BUGIA, ANCHE LUCA TELESE, UNO DEI BALUARDI DEL MAINSTREAM! LEGGETE IL SUO POST ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
19 Marzo 2022 – Redazione
Il 13 marzo Ornella Mariani Forni ha diffuso un suo video in cui fa appello al presidente russo Vladimir Putin a che, nell’attuare le sue sanzioni, faccia l’opportuno distinguo fra il popolo italiano, manipolato ed ignaro, ed il suo attuale governo ‘abusivo’ rappresentato da Draghi & company… Contestualmente invoca l’aiuto del premier russo nella ‘liquidazione’ di tale governo e nell’uscita da una Unione Europea ‘corrotta e nazista’.
La condotta del governo italiano, non è l’ostilità del popolo italiano. Questi atteggiamenti sono di un gruppo di abusivi, che non si identificano con la volontà popolare. La Costituzione è archiviata e noi siamo costretti a rappresentarci in proprio. I suoi nemici, non sono il popolo italiano, ma Draghi, i mazzattari di regime che assecondano il suo delirio e il Quirinale, che non ha fatto nulla nella rimessa in atto dell’art 11 della Costituzione.
Gli italiani vogliono vedere liquidato questo parlamento e Draghi ed uscire dall’edificio corrotto e nazista che si chiama Unione Europea, lei può aiutarci.
Nelle risoluzioni che attuerà, la preghiamo di fare un distinguo, le applichi nei confronti di Draghi e dei suoi soci e non nei confronti di un popolo inerme e indifeso, che grazie al servilismo dei mass media, disinformato. Lei è l’ultima possibile difesa dei valori dell’occidente, dell’etica e dalla cultura del mio paese. Grazie Putin.”
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
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19 Marzo 2022 – Redazione
Dopo la vergognosa figura de La Stampa, che nella giornata del 17 marzo ha pubblicato in prima pagina una foto della strage di Donetsk (da parte ucraina su quella popolazione), accompagnata da articoli sull’assedio di Kiev, e che ha fatto il giro del mondo facendo pubblicamente indignare anche il Cremlino, il prof. D’Orsi, giornalista, storico e docente universitario, ha pubblicato il suo addio al giornale di cui è stato collaboratore da molti anni.
Scrive il prof. indirizzando la lettera a Massimo Giannini: «Gentile Direttore, ho collaborato alla Stampa per decenni, e sono stato allontanato, senza una parola, naturalmente, con l’arrivo di Molinari, giunto al giornale a portarvi il suo carico di sionismo e iperatlantismo (e già allora di russofobia)».
Continua D’Orsi: «Avevo sperato che un giornalista proveniente da “la Repubblica” come Lei, avrebbe compiuto uno sforzo di riequlibrare l’orientamento di questa testata a cui sono rimasto legato. Invece no. E i vostri servizi, se così vogliamo chiamarli, sulla guerra in Ucraina, lo dimostrano, in modo avvilente. Ma con la prima pagina di oggi il giornale da Lei diretto ha toccato il fondo della disonestà giornalistica: una immagine relativa alla strage compiuta due giorni fa dalle truppe governative di Kiev ai danni dei civili di Donetsk (14 morti), viene presentata in modo che il pubblico pensi che siano stati i russi cattivi. Siamo oltre ogni artefizio giornalistico, lo lasci dire a uno che è iscritto all’Ordine dal 1971, e che ha avuto nel 2021 la targa d’argento come veterano del giornalismo piemontese. Uno che è stato allievo di Norberto Bobbio, e oltre ad aver insegnato per più di 40 anni all’Università, ha lavorato per le maggiori testate italiane, e anche qualche testata straniera, pubblicando molte centinaia di articoli».
Scrive D’Orsi: «Mi aspetto che il giornale domani, con lo stesso rilievo faccia una formale autocritica e spieghi, come e quando e da chi ha ricevuto la foto, chi ne sia l’autore, come la foto è giunta a voi (e se avete i diritti di utilizzo), e in quale situazione è stata scattata. Aggiungo che tutta l’impaginazione, dai titoli dei commenti tutti a senso unico, fino al pezzo che vorrebbe essere sarcastico su Luciano Canfora, e che fa ridere solo chi l’ha scritto, è a di poco inquietante».
Conclude la lettera: «State spingendoci verso la terza guerra mondiale, consapevolmente o meno. La storia non vi ha proprio insegnato nulla. Che pena. Segnalerò comunque l’episodio all’Ordine. E smetterò di comprare, ovviamente, il Suo giornale. Prof. Angelo D’Orsi, Università di Torino».
CHI E’ IL PROF. ANGELO D’ORSI
Angelo d’Orsi è uno storico, giornalista e accademicoitaliano. Fa parte di diversi comitati scientifici di riviste e ha fondato alcune collane editoriali e alcune riviste: Nuova Sinistra. Appunti torinesi (1971-1974), Nuvole (1991, da cui poi si è allontanato), Quaderni di Storia dell’Università di Torino (1996-2001), Historia Magistra. Rivista di storia critica(2009 – in corso), Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci (2015-in corso). Ha inoltre fondato FestivalStoria (2003, 1ª edizione 2005). Ha collaborato con diverse testate giornalistiche (Il Sole 24 ORE, Corriere della Sera, La Stampa, Quotidiano dei lavoratori, il Fatto Quotidiano). In vista delle elezioni comunali di Torino del 2021è stato il Candidato Sindaco.