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05 Marzo 2022 – Redazione

L’inizio della guerra in Ucraina e i combattimenti intorno alla centrale nucleare di Cernobyl hanno innescato in Belgio un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio. Nel Paese che ospita sette reattori nucleari ancora in funzione le compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità.

L’Associazione dei farmacisti belgi ha segnalato che solo giovedì scorso, quando sono arrivate le prime notizie sui combattimenti vicino alla centrale nucleare ucraina nota per il tragico incidente del 1986, sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse. Venerdì e sabato la domanda è salita a 4 mila confezioni al giorno e si stima che lunedì le consegne abbiano toccato quota 30 mila. Ritmi che si stanno avvicinando al record storico registrato nel mese di marzo 2018, quando vennero consegnate fino a 45 mila confezioni di compresse al giorno durante l’attuazione del piano di sicurezza nucleare.

Boom della domanda di pillole allo iodio

Il nuovo boom della domanda ha costretto l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare a ricordare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo su indicazione delle autorità. “L’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso compresse di iodio”, ha rassicurato l’Agenzia su Twitter.

Pillole allo iodio, quando servono

Tecnicamente la pillola serve se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell’aria, a saturare la ghiandola tiroidea, prevenendo così l’assorbimento di iodio radioattivo e il conseguente rischio di cancro alla tiroide.

Come ha dichiarato l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare: “Le pastiglie di iodio non offrono protezione contro altre sostanze radioattive dalle quali, in caso di emergenza, è necessario ripararsi. Inoltre l’uso delle compresse è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d’età. In caso di fuoriuscita di radiazioni, i minori di 18 anni, in particolare i più piccoli, sono maggiormente a rischio di sviluppare tumori. Lo stesso vale per le donne in gravidanza o in allattamento, mentre gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla tiroide. Il rischio si abbassa ulteriormente per gli over 40, rendendo l’uso delle compresse controproducente e persino potenzialmente tossico.” Di qui l’appello ai cittadini a non assumere le compresse per un rischio attualmente inesistente.   www.rainews.it

05 Marzo 2022

Melinda Gates ha criticato il suo ex marito Bill per la sua controversa amicizia con il finanziere pedofilo deceduto, Jeffrey Epstein – accusato dall’ex signora Gates di averle dato “incubi”.

Parlando con CBS Mornings nella sua prima intervista dal suo divorzio dal co-fondatore di Microsoft, Melinda ha detto di aver insistito per incontrare Epstein nel 2011 – quando il suo allora marito era in giro con il pedofilo condannato.

Non mi piaceva che avesse incontri con Jeffrey Epstein. Gliel’ho detto chiaramente. Ho anche incontrato Jeffrey Epstein esattamente una volta. Volevo vedere chi fosse quest’uomo e me ne sono pentita dal momento in cuiho varcato la porta”, ha detto, aggiungendo “Era ripugnante, il male personificato. Ho avuto incubi su di lui in seguito. Ecco perché il mio cuore va in pezzi per queste giovani donne. È così che mi sono sentita, e sono una donna anziana. Era orribile”.

https://youtu.be/CTy7P9iEMbg

French-Gates ha detto alla conduttrice Gayle King che Bill dovrà rispondere delle molte volte che ha incontrato Epstein – e ha raccontato che è stato uno dei motivi del divorzio.

“Non è stata una cosa, sono state molte cose [che hanno portato al divorzio]. Tutte le domande senza risposta su quale fosse il vero rapporto di Bill con lui … di questo Bill dovrà rispondere. Ho detto molto chiaramente come mi sentivo nei suoi confronti”.

Come osserva il Daily Mail, Melinda ha inoltre rivelato come:

  • Bill ha continuato a incontrare il pedofilo nonostante le sue proteste: “Ho reso molto chiaro come mi sentivo nei suoi confronti”
  • Bill in precedenza ha detto che era stato un “enorme errore” incontrare Epstein più volte
  • La coppia è stata fotografata insieme a casa di Epstein a Manhattan nel 2011, dopo che era stato condannato per adescamento di prostitute minorenni
  • Melinda ha anche svelato su come sentiva che la fiducia nel suo matrimonio fosse stata rotta dalla relazione di Bill con una dipendente
  • La coppia è stata sposata per 27 anni prima di annunciare la loro separazione nel maggio dello scorso anno.
  • Ha rivelato che adesso non sono “amici” ma hanno un rapporto “amichevole” e ha detto: “Gli auguro ogni bene”

Ha anche rivelato che Bill aveva più relazioni.

Queste sono domande a cui Bill deve rispondere“, ha detto quando le è stato chiesto dei rapporti secondo cui abbia mentito in molte occasioni, nonostante in precedenza avesse riconosciuto solo una relazione.

“Credo nel perdono. Ho dato ogni singolo pezzo di me stessa a questo matrimonio. Mi sono impegnata dal giorno in cui ci siamo fidanzati al giorno in cui ne sono uscita”.

La 57enne, che ha scioccato il mondo quando lei e Bill hanno annunciato nel maggio 2021 che stavano ponendo fine al loro matrimonio di 27 anni, in precedenza ha raccontato come ha sopportato momenti emotivamente difficili con il miliardario.

Il divorzio della coppia è stato finalizzato privatamente a Washington – dove ha sede la loro Gates Foundation – ad agosto.

I termini non sono mai stati resi pubblici, ma Bill valeva circa $ 152 miliardi all’epoca, cedendo a Melinda un accordo del 50% di $ 76 miliardi. Ciò non include il vasto portafoglio immobiliare della coppia che comprende case a New York, Washington e California. 

In una dichiarazione Bill Gates ha dichiarato: “Sarò sempre dispiaciuto per il dolore che ho causato a Melinda e alla nostra famiglia. Ammiro Melinda e tutto ciò che fa per migliorare la vita delle donne e delle ragazze di tutto il mondo, e sono grato per il lavoro che continuiamo a fare insieme nella nostra fondazione”.

FONTE: ⤵️

https://www.zerohedge.com/political/melinda-gates-trashes-bill-says-jeffrey-epstein-gave-her-nightmares

05 Febbraio 2022 – Fonte: Giorgio Gandola (La Verita’)

L’ex presidente Rai Marcello Foa: «Al fronte si passa da una notizia emotiva all’altra, scatta la catena mediatica e addio alla verità. Qui per la stampa la priorità non è accertare i fatti, ma ingaggiare crociate per le cause supreme».

È dura quando hai lo «spin» nel fianco. E quando ti devi districare fra bombardamenti rubati ai videogame, quando gli eroici marinai ucraini morti sull’isola dei Serpenti in realtà sono vivi. Epica bellica o balle spaziali? Meglio chiederlo a un esperto come Marcello Foa, ex presidente Rai, da anni studioso del fenomeno e autore di un saggio che spiega tutto dal titolo: Gli stregoni della notizia, come si fabbrica informazione al servizio dei governi. Quindi di Vladimir Putin, dell’assediato Volodia Zelensky, dell’Occidente mai estraneo a queste pratiche poco allegre. Nel frattempo la verità è un optional, anzi un algoritmo.

Partiamo dall’esplosione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Follia russa, attentato ucraino o fake news?
«Se una persona si astrae da considerazioni di parte, la verità non la può sapere adesso. È il classico tentativo di inquinare le acque per far sì che la responsabilità ricada sul nemico. Una volta c’erano gli inviati di guerra che verificavano di persona, oggi la velocità dell’informazione digitale rende difficile ogni approfondimento. Si passa da una notizia emotiva all’altra».

Ieri Putin ha imposto una censura durissima e la Bbc ha ritirato i giornalisti da Mosca.
«È la misura drastica di un regime illiberale. La censura in tempi di guerra è la norma, ma termini così impositivi – 15 anni di carcere per presunte fake news – sono per noi impressionanti. Tutto questo non fa che confermare quanto sia importante la battaglia dell’informazione».

Questa guerra è un manuale di condizionamento psicologico.
«L’altro ieri Putin ha tenuto un Consiglio di guerra in diretta tv e ha detto: in Ucraina sono presenti mercenari stranieri che usano i civili come scudi umani per impedire loro di lasciare le zone di operazione. Un’affermazione forte, ma è vera oppure no? Di sicuro è ben studiata. Nell’opinione pubblica russa che vede rappresentata così la realtà, cresce l’indignazione a sostegno dei “fratelli ucraini oppressi”. E se ci sono vittime civili, la colpa è dei mercenari».

Gli ucraini rispondono colpo su colpo.
«Qualche giorno fa è stata diffusa la notizia che un commando ceceno è stato sgominato nel tentativo di uccidere Zelenski; l’attentato sarebbe fallito grazie ai servizi segreti russi che hanno fatto una soffiata agli ucraini. Notizia vera, parzialmente inventata, falsa? Nessuno può saperlo. Ma l’effetto mediatico è sicuro perché dire che i servizi russi hanno allertato gli ucraini è un modo per seminare zizzania fra gli occupanti e far sapere agli ucraini che i russi non sono compatti».

Morale di tuo questo?
«La guerra è un susseguirsi di episodi che hanno come obiettivo il condizionamento psicologico del pubblico per esaltare e motivare la tua parte, screditare e demotivare i nemici. E infine disorientarli perché prendano decisioni sbagliate. Le informazioni che passano sono di tre livelli: quelle dei russi per i cittadini russi, quelle degli ucraini per gli ucraini e quelle dei due contendenti per il mondo. Una macchina infernale dove la disinformazione professionale è la norma. Per esempio i giornali russi hanno avuto la disposizione di non parlare mai di guerra ma di operazione speciale».

In Italia si demonizza perfino Fëdor Dostoevskij.
«È una caratteristica negativa dell’informazione moderna. La grande stampa, nella migliore accezione del termine, dovrebbe aiutare a capire i fatti e invece tende a instaurare un “frame” su cause supreme. Chi non è allineato viene additato come eretico. Questo approccio è sbagliato e pericoloso per la democrazia ma accade ogni sera. Finisce per contare la cornice valoriale e non quella analitica; l’importante è definire cosa è bene e cosa è male. Così si crede ideologicamente al bianco o al nero senza considerare le sfumature. E questo esaspera la polarizzazione».

Come avviene la manipolazione emotiva?
«Associando la cornice valoriale a una forte emozione subliminale. Con il Covid era la paura della peste, con la guerra è la paura atomica, associata a un sentimento di ingiustizia nei confronti del popolo ucraino e la conseguente demonizzazione del nemico russo. Ovviamente la stessa cosa, opposta, accade sul fronte russo».

Così non rischiamo di svuotare la democrazia?
«Il paradosso è questo. Noi occidentali ci battiamo per la libertà di opinione ma quando adottiamo in modo acritico questa formula entriamo in contraddizione con noi stessi perché deprimiamo quei valori per i quali ci battiamo».

E arriva anche la lista di proscrizione dei presunti putiniani stilata da Gianni Riotta.
«Un atteggiamento inaccettabile che colpisce a 360 gradi intellettuali e giornalisti con diverse sensibilità politiche. Con un effetto ultimo: chi ha opinioni diverse dal mainstream, o è molto coraggioso oppure ci penserà quattro volte prima di esprimerle. È la character assassination, ricorda il clima di intolleranza degli anni Settanta. È illuminante il caso di Barbara Spinelli, intellettuale di sinistra e figlia di Altiero, uno dei padri fondatori dell’Europa; è uscita dal seminato ed è diventata immediatamente un’impresentabile».

Si assiste a un festival di fake news belliche trae da film o da videogiochi.
«Sono all’opera i guerrieri dei social, disinformatori professionali che presidiano i network. Il fenomeno è parte integrante delle guerre asimmetriche e i Paesi più esposti sono anche i più attivi. Quando scoppia una guerra questi guerrieri digitali creano immagini false, verosimili o decontestualizzate che condizionano fortemente l’opinione pubblica».

L’esempio più clamoroso?
«Ventidue milioni di persone hanno visto il jet russo abbattuto dagli ucraini, salvo poi sapere che si trattava dell’immagine dell’Associated press di un aereo distrutto in volo in Libia dieci anni fa. Nella concitazione distinguere il vero dal falso è difficile anche nelle redazioni più strutturate; basta che un media rilanci la bufala e parte la catena. È l’effetto ridondanza».

La narrazione crea figure mitologiche e fasulle.
«Ricorda Amina in Siria, la blogger dissidente che emozionò il mondo? Mai esistita. A scrivere il diario era un americano che studiava a Edimburgo. Era un falso artistico, ci sono cascati tutti. Nessuna novità, oggi è il caso di Bondarenko e della Kerimova, sedicenti giornalisti ucraini che sostengono su Facebook le ragioni della Russia: profili con belle foto, ma non esistono. Una tecnica di disinformazione classica».

Fra scoop falsi e censure, alla fine a cosa dobbiamo credere?
«A una battuta di Groucho Marx. Il segreto del successo è la sincerità, se riesci a fingerla ce l’hai fatta».

04 Febbraio 2022 – Redazione

L’Avvocatura Distrettuale di Stato, con un parere dell’Avvocatessa Lydia Fiandaca della sede di Bari, chiarisce che le note ministeriali che prevedono un obbligo generalizzato al vaccino da parte di tutti gli operatori scolastici sono incompatibili con i principi della Costituzione.

L’associazione professionale sindacale “DIRIGENTI SCUOLA” esprime soddisfazione a riguardo di questa chiara presa di posizione da parte dell’Avvocatura dello Stato e chiede il ritiro dei “pareri” e dei “suggerimenti” del Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione Stefano Versari. 

“In data 24 gennaio 2022 l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari ha trasmesso al Ministero dell’istruzione, all’Ufficio scolastico regionale della Puglia e all’Ambito territoriale di Bari il richiesto parere sull’obbligo vaccinale del personale scolastico in malattia, ricevendo come risposta di attenersi alla lettera della legge (nel caso di specie il decreto-legge 172/2021), che richiede la vaccinazione all’atto in cui il soggetto presta o deve poter prestare servizio, con la “conseguente frequentazione dei locali scolastici da parte dello stesso”.

È evidente – precisa l’Avvocatura – che, sussistendo uno stato di malattia, non può considerarsi un soggetto assente ingiustificato. E, d’altra parte, “non sarebbe nemmeno esigibile, in capo a un soggetto temporaneamente impossibilitato, un comportamento attivo (recarsi in uno dei siti per la somministrazione del vaccino) volto all’assolvimento del suddetto obbligo”.

Pertanto suggerisce di procedere all’invito alla regolarizzazione solo al rientro in servizio del personale in malattia o, in alternativa, a inviare il suddetto invito con l’avviso che il termine per la regolarizzazione e/o la produzione dell’attestazione documentale comprovante l’assolvimento dell’obbligo vaccinale decorrerà dal giorno del rientro in servizio dopo il periodo di malattia.

È da sperare che il parere reso dall’Avvocatura, al di là del caso specifico, induca l’Amministrazione a maggior cautela prima di lanciarsi – anche in modo irrituale, addirittura con improvvisate conferenze di servizio on line nell’ultimo giorno – in personalissime interpretazioni ultra legem, così come era avvenuto con la risalente nota 1237/2021 sull’equivalenza della dichiarazione di assenza ingiustificata nei primi quattro giorni e della sospensione dal servizio e da ogni emolumento a decorrere dal quinto giorno, sempre per mancata esibizione del Certificato verde: invece tenute distinte dal legislatore, fino a quando la successiva normazione primaria le ha poi equiparate sotto l’aspetto retributivo.

È una cautela dovuta, poiché Il risultato di questi pareri o meri punti di vista, imprecisati e approssimativi, lungi dal facilitare l’azione dei dirigenti scolastici, è quello di incrementare la confusione e indurre un loro ulteriore stress, che è già oltre i limiti di guardia.

Possono infatti decidere di seguire i pareri di un Capodipartimento – nei cui confronti, è bene precisarlo, non sussiste alcun vincolo gerarchico, che pure e per opposti versi fornirebbe loro una copertura – ancorché gravidi di incertezze e di contraddizioni. Ma saranno ben consapevoli delle diffide e delle denunce cui si espongono.

Oppure vorranno agire secondo la legge, “pronti ad assumere rischi e decisioni”, compreso l’avvio di procedimenti disciplinari attivati da solerti funzionari territoriali per non essersi eseguito il Vangelo proveniente da Viale Trastevere!

“L’Avvocatura dello Stato – commenta il Presidente Fratta – non ha fatto altro che  confermare quello che DIRIGENTISCUOLA ha sostenuto da sempre. Siamo stati costretti, purtroppo, anche a contestare duramente l’Amministrazione, arrivando persino a chiedere il ritiro dei “pareri” e dei “suggerimenti” del Capo Dipartimento Versari e un incontro ad hoc con il Ministro per chiarire una situazione diventata ingestibile. Non è possibile che i dirigenti scolastici, che stanno portando avanti la scuola con spirito di servizio in condizioni di disagio inimmaginabile, si trovino costretti a dover scegliere tra il dover applicare la legge, e, quindi, operare in maniera contraria rispetto ai “pareri ministeriali” rischiando di essere sottoposti a provvedimenti disciplinari, e applicare le note ministeriali contra legem rischiando denunce da parte del personale…come già ci ha insegnato il caso Marche!”,

FONTI: ⤵️

https://www.dirigentiscuola.org/sullobbligo-vaccinale-del-personale-scolastico-in-malattia-una-pronuncia-dellavvocatura-distrettuale-dello-stato-di-bari/

https://www.eventiavversinews.it/wp-content/uploads/2022/03/parere-Avvocatura-dello-Stato-di-Bari-Avv.-Lydia-Fiandaca.pdf

04 Febbraio 2022 – Redazione

FIGLIUOLO E LA BANDA BASSOTTI GOVERNATIVA STANNO RASENTANDO LA TRAGICOMICITA’ PIU ESTREMA. L’ULTIMA SORTITA L’AVETE LETTA NEL TITOLO DI QUESTO ARTICOLO. I MASSONI, RIDOTTI ALLA CANNA DEL GAS, METTERANNO IN CAMPO TUTTA LA LORO CAPTATIO BENEVOLENTIAE PER CONVINCERE GLI UCRAINI A VACCINARSI! 🤣🤣🤣🤣🤣 E, CONCEDETEMI UNA RISATA LIBERATORIA, PRIMA DI COMUNICARE A LOR SIGNORI CHE, PROBABILMENTE, NON HANNO BEN COMPRESO CON CHI AVRANNO A CHE FARE.
GLI UCRAINI, COME TUTTI I POPOLI DELL’EST, HANNO UN CARATTERE E UN TEMPERAMENTO INVIDIABILI, FATTO DI DETERMINAZIONE E CAZZIMMA. MA SE IL GEN. FIGLIUOLO O IL CORVO SPERANZA HANNO PENSATO DI ASSOGGETTARLI, HANNO PROPRIO SBAGLIATO OBIETTIVO. LORO, CHE DA SEMPRE SONO SOTTOPOSTI A COERCIZIONI, GUERRE E DITTATURA, HANNO SVILUPPATO LE CARATTERISTICHE DEI PIU RESISTENTI GUERRIERI, CHE MANIFESTERANNO IL LORO DINIEGO AI NOSTRI POLITICI CRIMINALI, COME GLI ITALIANI NON SONO MAI STATI CAPACI DI ESPRIMERE!

Marzia MC Chiocchi

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LA NOTIZIA ⤵️

Via libera alle vaccinazioni anti-Covid per i rifugiati in arrivo in Italia dall’Ucraina. Lo riporta una lettera del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, alle Regioni.

“A seguito degli eventi attualmente in corso in Ucraina, nei giorni scorsi sono giunti in Italia numerosi cittadini di nazionalità ucraina e tale flusso continuerà certamente nelle prossime settimane. Ciò premesso, in analogia a quanto già posto in essere lo scorso mese di agosto in favore dei cittadini di nazionalità afghana, si ritiene opportuno offrire” loro “la possibilità di vaccinazione” contro il coronavirus, scrive Figliuolo.

Vaccini per i rifugiati ucraini

Il generale chiede alle Regioni “di provvedere alla vaccinazione dei cittadini di nazionalità ucraina ospitati in Italia attraverso la generazione dei codici Stp, straniero temporaneamente presente“. (Adnkronos)

04 Marzo 2022 – di Karolina Frankov (scrittrice) 

Tanti mi chiedono perché non pubblico niente su quello che accade in Ucraina. Perché non commento e non dico quello che penso.
Allora rispondo. Questo non perché mi sento sconvolta o spaventata e sicuramente non perché non ho coraggio di parlare. E che non vedo il senso di parlare. Ho parlato tanto nel 2014, 15, 16… quando Ucraina sterminava a centinaia i civili a Donbass. Anzi, ho gridato quando la città dove vive mia madre andava bombardata, quando i pezzi di carne.. gambe, braccia, teste dei bambini e dei vecchi erano letteralmente sparsi sui marciapiedi e nei parchi.

Mi sembrava di vivere all’inferno quando vedevo le facce soddisfatte e sorridenti delle mie “amiche” ucraine alla vista delle foto dei cadaveri… quelli di Odessa, quelle persone bruciate vive. Ora. Ora mi sento anestetizzata emotivamente. Faccio fatica ad essere empatica. Mi sento in imbarazzo quando gli amici mi raccontano dello shock e della paura che provano, perché io non provo più niente.

Per 8 lunghi anni mia madre sentiva gli spari, ululati delle bombe e le notizie dei nuovi morti. La gente di Donbass è abituata. Tutto questo è diventato una quotidianità. Qualcuno ha pregato per loro? Qualcuno di voi? O forse il presidente americano? O Europa? Sapete cosa dice la gente di Lugansk? Ve lo riferisco: Dio benedica Vladimir Putin e la Russia. Finalmente è stata avviata l’operazione di smilitarizzazione di Ucraina!

Da parte mia posso solo augurare e sperare che nessuno in Ucraina vedrà i propri bambini nelle bare o a vivere con i moncherini e con le protesi! L’unica cosa per cui prego!

Potete trovare il messaggio sulla pagina Facebook della scrittrice, pubblicato una settimana fa ⤵️

04 Febbraio 2022 – Redazione

Continua a tenere banco nella comunità scientifica il tema “vaccini”. Sono ancora molti i team di ricercatori che si stanno adoperando nell’analisi dei sieri prodotti dalle maggiori case farmaceutiche. Ecco quindi che arrivano altri dati a supporto della comunità, dati destinati a far discutere.

La nuova ricerca pubblicata sul NEJM

Nella giornata di ieri è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine un nuovo studio scientifico sull’efficacia dei vaccini. I sieri presi in analisi sono stati Pfizer, Moderna e AstraZeneca. «Un rapido aumento dei casi di malattia da coronavirus 2019 (Covid-19) dovuto alla variante omicron (B.1.1.529) della sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 in popolazioni altamente vaccinate ha suscitato preoccupazioni sull’efficacia degli attuali vaccini.» recita in apertura lo studio. I ricercatori spiegano poi il metodo usato: «Abbiamo utilizzato un disegno caso-controllo negativo al test per stimare l’efficacia del vaccino contro la malattia sintomatica causata dalle varianti “omicron” e “delta” in Inghilterra. L’efficacia del vaccino è stata calcolata dopo l’immunizzazione primaria con due dosi di vaccino BNT162b2 (Pfizer–BioNTech), ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca) o mRNA-1273 (Moderna).

La “omicron” buca i sieri

Tra il 27 novembre 2021 e il 12 gennaio 2022, sono state identificate un totale di 886.774 persone idonee infettate dalla variante omicron, 204.154 persone idonee infette dalla variante delta e 1.572.621 controlli negativi al test idonei. In tutti i momenti studiati e per tutte le combinazioni di vaccini primari e di richiamo, l’efficacia del vaccino contro la malattia sintomatica è stata maggiore per la variante delta rispetto alla variante omicron. L’efficacia del vaccino è stata inferiore per la variante omicron rispetto alla variante delta a tutti gli intervalli dopo la vaccinazione e per tutte le combinazioni di cicli primari e dosi di richiamo studiate. Tra coloro che avevano ricevuto due dosi di ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca), quasi nessun effetto protettivo della vaccinazione contro la malattia sintomatica causata dalla variante omicron è stato notato da 20 a 24 settimane dopo la seconda dose. Tra coloro che avevano ricevuto due dosi di BNT162b2 (Pfizer), l’efficacia del vaccino è stata del 65,5% da 2 a 4 settimane dopo la seconda dose, scendendo al 15,4% dopo 15-19 settimane e scendendo ulteriormente all’8,8% dopo 25 o più settimane. L’efficacia del vaccino di due dosi di vaccino mRNA-1273 (Moderna) ha avuto una riduzione simile nel tempo dal 75,1% dopo 2-4 settimane, al 14,9%.

Il Governo prenda atto dei dati scientifici

L’articolata ricerca scientifica, appena pubblicata, pone l’accento sulla scarsissima durata dell’efficacia dei vaccini prodotti dalle tre famose case farmaceutiche in merito alla prevenzione della malattia sintomatica della variante “omicron”. Assunto come sia impensabile sottoporre a molteplici “booster” ravvicinati l’intera popolazione mondiale, considerato il rapporto rischi/benefici ed essendo consapevoli che più richiami ravvicinati possono provocare addirittura una paralisi immunitaria, ecco che forse il Governo – e tutti coloro che “si fidano della scienza – cit.” dovrebbero prendere atto dei reali dati che arrivano, appunto, dalla comunità scientifica, togliendosi i paraocchi sulle strategie vaccinali obsolete e potenzialmente dannose, annullando le ormai desuete restrizioni anti-covid e procedendo, di conseguenza, al ripristino del Stato di Diritto ordinario. 

03 Febbraio 2022 – Redazione

BOLOGNA. La Bologna Children’s Book Fair-Bcbf, insieme alle sue iniziative collegate, “condanna la guerra dichiarata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina” e “sospende ogni collaborazione con le organizzazioni ufficiali russe per la partecipazione alla prossima edizione della Fiera con effetto immediato”. Lo comunica in una nota la Bcbf. Lo scrive https://bologna.repubblica.it

Banditi i libri russi

Bologna Children’s Book Fair, BolognaBookPlus e Bologna Licensing Trade Fair “hanno sempre sostenuto, e continuano a sostenere, la Ukrainian Publisher’s Association e promuoveranno gli editori, i libri, gli illustratori e gli autori ucraini anche quest’anno, benché purtroppo assenti. I libri sono da sempre ponti tra le culture e mai come oggi l’industria editoriale, per bambini, ragazzi e per tutti i lettori, è di fondamentale importanza per costruire la pace” viene sottolineato nella nota.

L’Associazione Italiana Editori-Aie sostiene con forza la decisione della Bologna Children’s Book Fair di sospendere ogni collaborazione con le organizzazioni ufficiali russe per la partecipazione alla prossima edizione della Fiera. “È una decisione dolorosa ma doverosa – ha affermato il presidente Aie Ricardo Franco Levi – come gesto concreto di supporto alla cittadinanza ucraina e al mondo della cultura in particolare che oggi subisce l’aggressione militare russa”.

2 marzo 2022 – Redazione

Informatissimo e non lesina documentazione come al solito il nostro Francesco Amodeo che studia come funziona l’Universo osservando le connessioni fra gli uomini di potere invece di ascoltare la propaganda di quegli uomini di potere sul mainstream.
Ecco come non solo capisce ma prevede addirittura.  Non succede per caso.
Non ci aspettavamo di meno dall’autore di Matrix Europea e Diego Rivoluzionario.

Iscrivetevi al suo canale YouTube… può essere che il Ministero della Verità glielo lasci ancora per un po’, fortunatamente ha anche un canale Telegram.

https://youtube.com/user/MrFrancescoamodeo

https://t.me/francescoamodeo

http://www.francescoamodeo.it/

Così si legge sul Canale Telegram “Buffonate di Stato” Ed a queste parole segue un video di Amodeo per Canale Italia, che abbiamo ascoltato attentamente e che per l’esattezza, l’imparzialità e la chiarezza dei suoi contenuti, di seguito Vi proponiamo. In esso vengono analizzate le cause della guerra e tutti i retroscena, gli interessi economici e geopolitici dietro l’ascesa di Zelensky in Ucraina ⤵️

https://cataniacreattiva.it/wp-content/uploads/2022/03/IMG_9002.mp4

https://youtu.be/bHtjniVlSdk

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/francesco-amodeo-svela-in-un-video-tutti-retroscena-gli-interessi-economici-e-geopolitici-dietro-lascesa-di-zelensky-in-ucraina/

2 marzo 2022 – Redazione

L’operazione militare sul territorio ucraino ordinata da Vladimir Putin ha offerto all’opinione pubblica un nuovo nemico da sconfiggere e discriminare: il russo. Un fenomeno che si inizia a manifestare in modo significativo negli Stati storici del Vecchio Continente, ma che si osserva anche nei “nuovi arrivati”.

La Repubblica Ceca minaccia fino a 3 anni di carcere per pensieri filo-russi

Il procuratore Supremo della Repubblica CecaIgor Stríž ha avvisato, infatti, i suoi cittadini che, in caso di approvazione pubblica dell’intervento militare della Russia, si rischia il carcere fino a 3 anni.

“L’ufficio del procuratore Supremo considera necessario informare i cittadini che l’attuale situazione collegata all’attacco della Russia in Ucraina potrebbe avere implicazioni sulla loro libertà d’espressione”si legge in un comunicato stampa datato 26 febbraio 2022. “Se qualcuno approva pubblicamente, accetta o supporta gli attacchi russi in Ucraina – prosegue il comunicato – incluse manifestazioni, Internet o social network, potrebbe incorrere a imputazioni criminali sotto certe condizioni”. Le leggi che vengono menzionate nella dichiarazione includono il divieto di “approvare crimini” e “negare, mettere in dubbio, approvare e giustificare il genocidio”. La Repubblica Ceca è membro sia dell’Unione europea che della NATO.

Controllo delle comunicazioni online

Il controllo del pensiero verrà esercitato direttamente dalle forze dell’ordine ceche, impegnate a spulciare commenti ed espressioni ideologiche che non dovessero rappresentare gli interessi decisi dall’alto, e che rappresenterebbero quindi un crimine. Secondo quanto riportato da Radio Prague International, la polizia ha già iniziato a controllare le comunicazioni online in cerca di pensieri “sbagliati”. “La legge ceca punisce con fino a tre anni di carcere chi supporta crimini contro l’umanità e genocidi”, ha affermato il portavoce del presidio di polizia della Repubblica Ceca, Ondrej Moravcík. L’ambasciata ucraina in Repubblica Ceca ha comunicato in un tweet che sono stati eseguiti già due arresti sulla base dell’infrazione del Codice penale.

Provvedimenti simili in Slovacchia e Lettonia

E alla Repubblica Ceca si aggiungono anche Slovacchia e Lettonia. L’emittente televisiva slovacca RTV-Spravy riportache “chiunque in una situazione di crisi cerchi di ostacolare la pace in alcun modo, promuove la guerra, oppure supporta la propaganda bellica, verrà punito con una pena detentiva dai 10 ai 25 anni, oppure l’ergastolo”. La polizia ha fatto riferimento all’articolo 417 del Codice penale. Storia analoga in Lettonia, dove viene chiesto l’aiuto dei cittadini, segnalando alle autorità commenti e pensieri atti a giustificare l’intervento militare della federazione russa.

Anche la UE censura le notizie filo-russe

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha promesso di “vietare nell’UE i media del Cremlino” nel mezzo dell’operazione speciale russa, in corso per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina. “Russia Today e Sputnik, di proprietà statale, così come le loro sussidiarie, non saranno più in grado di diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e per seminare divisione nella nostra unione”, ha affermato.Per approfondimenti puoi leggere QUI.

L’eredità dell’emergenza sanitaria?

Durante l’emergenza sanitaria, gli Stati occidentali hanno avuto modo di sperimentare le reazioni dei cittadini quando messi di fronte ad una limitazione della libertà di espressione. E quanto appreso nel corso degli ultimi due anni, può essere ora applicato senza alcuna opposizione, anzi con l’appoggio della maggioranza tirannica, costruita ad hoc dall’Agenda setting dei mass-media. Non solo la Thought Police (Polizia del Pensiero) punisce severamente pensieri controcorrente, ma addirittura richiede l’adesione religiosa al pensiero unico.

All’Occidente serve un nemico?

E così il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev non potrà più dirigere nei Paesi occidentali, visto che “non ha preso le distanze da Putin”. Mentre nelle università italiane si vuole impedire lo studio di un autore con pochi eguali come Fëdor Michajlovič Dostoevskij. “Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto interna in questo momento di forte tensione”, ha scritto il rettorato dell’Università Bicocca al professor Paolo Nori comunicando la sospensione del corso, ritrattando poi quanto deciso in seguito alle forti critiche ricevute.

Atleti russi di ogni sport vengono esclusi dalle più importanti competizioni internazionali, come se la decisione di invadere il territorio ucraino fosse anche loro responsabilità. Mentre la Bologna Children’s Book Fair 2022 sospende ogni collaborazione con editori russi, che non potranno partecipare alla prossima Fiera.

Le democrazie occidentali hanno forgiato un nuovo tipo di società, nella quale bisogna odiare per sopravvivere. Ieri il “no vax”, oggi il russo, domani chissà…

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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