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26 Febbraio 2022 – di Lorenzo Bertolazzi (Atlantico Quotidiano)

Bisognerebbe avere grande onestà intellettuale quando si commenta una vicenda politica per non correre il rischio di parlare o scrivere visibilmente influenzati dalle proprie convinzioni o posizioni ideologiche. Con questa stessa onestà intellettuale, quindi, bisogna dare atto al ministro Speranza di avere un grande coraggio. Sì, perché con la sua gestione della emergenza sanitaria, ci vuole veramente un grande coraggio per occupare ancora la poltrona di ministro della salute, come se gli ultimi due anni fossero trascorsi tutto sommato serenamente. Lo stesso coraggio che Speranza dimostra ogni volta che si presenta in conferenza stampa con la stessa faccia (per decenza, parzialmente nascosta da una mascherina) ad illustrare i suoi provvedimenti, oppure ogni volta che rilascia un’intervista ai giornali dove non vi è mai neanche l’ombra di scuse per i disastri combinati.

Di motivi che rendono inopportuna e, come anticipato, allo stesso tempo coraggiosa la permanenza di Speranza al governo se ne potrebbero trovare a centinaia ma in almeno cinque occasioni le dimissioni sarebbero state una scelta dignitosa oltre che una forma di rispetto nei confronti dei cittadini italiani, troppo a lungo presi in giro. 

1. La prima circostanza che certificò anzitempo la miopia di chi avrebbe dovuto governare l’epidemia si è verificata nelle prime fasi dell’emergenza, quando si è tentato di negarla a tutti i costi. Nel febbraio 2020 la parola d’ordine era “sdrammatizzare”, la maggioranza del governo Conte parlava di emergenza razzista anti-cinese, il presidente della Repubblica organizzò un concerto di scuse al Quirinale con l’ambasciatore di Pechino e nell’opinione pubblica di diffuse il concetto di un’emergenza sanitaria che non corrispondeva al vero, di un allarme ingiustificato. D’altra parte, a rafforzare queste convinzioni, intervenne a gamba tesa il Ministero guidato da Speranza, che finanziò uno spot televisivo girato in un ristorante cinese in cui il testimonial, con tanto di bacchette in mano, pronunciava l’agghiacciante frase “non è affatto facile il contagio”. Non credo servano altre parole. Di lì a pochi giorni, all’evidenza del disastro, dal ministero non arrivò ovviamente alcuna scusa.

2. Il secondo motivo che avrebbe dovuto spingere Speranza a dimettersi o almeno a fare autocritica è l’annuncio dell’acquisto di 400 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca a giugno 2020, durante gli Stati generali organizzati dal governo Conte (un’iniziativa che non ha portato assolutamente a nulla ed è stata ricordata solo per il catering). Sulla sua pagina Facebook, il ministro annuncia trionfante un accordo per 400 milioni di dosi, prevedendone la distribuzione entro la fine dell’anno e aggiungendo che “con la firma di oggi arriva un primo passo avanti per l’Italia e l’Europa”. Di quei vaccini nemmeno l’ombra, l’Italia partirà in ritardo (come tutta l’Ue) nella campagna vaccinale e le prime dosi verranno consegnate e inoculate solo negli ultimi giorni di dicembre 2020.

3. Il terzo motivo è forse quello che rende più incredibile l’attuale presenza di Speranza al governo ed è il caso del libro da lui scritto, pubblicato e poi frettolosamente ritirato dagli scaffali, per ovvi motivi. Fine estate 2020, nella sua opera Speranza usa parole veramente surreali. Nonostante l’Italia fosse il Paese con record negativo di morti e di crollo del Pil, il ministro si autoincensa per la sua gestione della pandemia, rassicura i lettori sul futuro e afferma sostanzialmente che ormai è tutto a posto, tutto finito. Non contento, rincara la dose: la pandemia è un’occasione per “una nuova egemonia culturale della sinistra”, “è il momento di un nuovo grande sforzo collettivo”. 

Il libro avrà fortuna sul mercato nero e nei siti di acquisti online, non certo nei negozi fisici dal momento che, allo scoppio della seconda ondati di contagi, fu fatto sparire d’urgenza e con molto imbarazzo dalle librerie. Con una tale vicenda, che dimostra la totale impreparazione della macchina governativa e di Speranza stesso che ha occupato l’estate a scrivere, chiunque avrebbe mollato il suo incarico per andarsi a nascondere. Invece, incredibilmente, le parole di Speranza furono profetiche, lui rimase al suo posto e la pandemia si rivelò davvero un’occasione per affermare una nuova egemonia culturale della sinistra: uno Stato onnipotente e onnipresente, un QR code al quale sono subordinati i diritti civili del cittadino, un perenne stato di allerta sanitaria per presunte nuove varianti in arrivo. Così si è affermato e consolidato il comunismo pandemico.

4. Nelle prime settimane dell’estate 2021, sopravvissuto al ricambio di tutta la vecchia gestione (Conte, Arcuri, Borrelli), Speranza stava per riuscire a combinarne un’altra, arrivando quasi a sabotare la campagna vaccinale che con l’arrivo del generale Figliuolo aveva preso un ottimo slancio. Dopo lo stop al vaccino AstraZeneca per gli under 60, il ministro decise unilateralmente e perentoriamente di procedere ad un mix: chi avesse fatto la prima dose con il vaccino anglo-svedese avrebbe ricevuto la seconda di una marca completamente diversa. Ai cittadini fu impedito di proseguire in modo omogeneo la propria terapia vaccinale e fu imposta loro un’altra strada testata su numeri molto piccoli. Dopo pochi giorni, in conferenza stampa, Draghi, con al suo fianco Speranza (o un suo cartonato), smentì tutta la linea di quest’ultimo, continuando ad offrire la possibilità di un richiamo AstraZeneca.

5. Ultimo motivo, ma solo in ordine cronologico, è il caos creato tra dicembre 2021 e gennaio 2022 sui tamponi e sulle quarantene. Con l’arrivo della variante Omicron, fortunatamente innocua, anche grazie alla vaccinazione, ma decisamente più contagiosa, le regole sulle quarantene paralizzarono di fatto il Paese. Un cittadino sano ma positivo ad un tampone poteva arrivare a rimanere chiuso in casa sino a 21 giorni! Il Ministero arrivò troppo tardi all’alleggerimento delle norme e ancora non ha previsto una fase nella quale il Covid-19non sia trattato come malattia speciale: chi sta bene e non ha alcun sintomo non venga inseguito con i tamponi e con i confinamenti forzati, sia lasciato libero di lavorare, di rispettare le scadenze e di svolgere le attività che preferisce. Capisco che sarebbe decisamente un passo troppo lungo per Speranza, un ritorno così accelerato alla normalità renderebbe incompatibile la sua presenza al Ministero.

È veramente incredibile che un rappresentante dei cittadini con queste enormi responsabilità politiche sia ancora indisturbato al suo posto di ministro della salute. Ma forse in questa folle Italia è ormai inutile stupirsi di simili contraddizioni.

26 Febbraio 2022

L’obbligo vaccinale può davvero essere compatibile con la Costituzione italiana? O si tratta di una norma che viola i suoi principi, calpestando i diritti e le libertà dei cittadini? Una domanda che sarà al centro del dibattito giuridico per molti mesi, con la Consulta chiamata a pronunciarsi dopo che il Tar della Lombardia ha sollevato la questione di legittimità costituzionale per l’articolo 4 del decreto legge 44 del 1 aprile 2021, quello che prevede la sospensione dei lavoratori del settore sanitario non vaccinati. E che di sicuro sarà costretta a esprimersi altre volte ancora.

Non c’è, infatti, soltanto il personale medico. A dover obbedire a un’imposizione dall’alto in materia sanitaria sono anche gli insegnanti, i dipendenti delle forze armate e i cittadini con più di 50 anni: per tutti loro, in caso di mancata vaccinazione, sono previste sanzioni. Con annunci di ricorsi già arrivati da ogni Regione d’Italia. Non resta che chiedersi, a questo punto: quale sarà il risultato dei vari casi in cui i giudici invocheranno la pronuncia della Consulta per capire se l’obbligo vaccinale è compatibile con la Costituzione?

A dare una prima risposta è stato il giornalista Francesco Carraro attraverso le pagine del Fatto Quotidiano. Ricordando come l’articolo 32 della Costituzione reciti: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Secondo lo scrittore, l’obbligo vaccinale è condizionato da una riserva di legge solo in apparenza: “Può essere imposto esclusivamente in virtù di un atto avente forza di legge. Non, quindi, da un regolamento o da un qualsivoglia atto collocato in posizione subordinata (rispetto alle leggi dello Stato) nella gerarchia delle fonti”.

Lo stesso articolo 32 specifica poi che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. La Costituzione detta anche un limite sostanziale: un eventuale obbligo vaccinale non può prevaricare la dignità della persona umana. Secondo Carraro, “non v’è dubbio che privare, se non del lavoro tout court, anche solo dello stipendio (indispensabile per vivere) un lavoratore non pare affatto in sintonia né con l’articolo 32 né con gli articoli 1 e 2 della stessa Costituzione”. Il verdetto? “Con questi numeri, e alla luce delle premesse di cui sopra, dubito che la Corte Costituzionale potrà dare il suo placet all’obbligo, sia pure limitato, per categorie professionali o per classi di età”.

Fonte: IlParagone

26 Febbraio 2022 – Redazione

Sono atterrati ieri pomeriggio i primi infermieri e le prime infermiere dall’estero per sopperire alla carenza di personale sanitario nelle strutture e nei servizi della provincia di Ravenna.

L’arrivo di questo primo gruppo, in tutto 6 professionisti provenienti dalla Tunisia, è il frutto della collaborazione tra Confcooperative Romagna e Consorzio Solco Ravenna, che hanno lavorato con le Prefetture e le Istituzioni locali e internazionali affinché questa operazione fosse possibile. Lo scrive Ravenna24ore.

«Rivolgersi all’estero per reperire personale sanitario è servita a dare continuità a servizi pubblici socio-sanitari che rispondono ad esigenze primarie delle persone non autosufficienti del nostro territorio e delle loro famiglie – commenta Antonio Buzzi, vicepresidente Confcooperative Romagna e presidente del Consorzio Solco -. Le ingenti assunzioni di infermieri che l’Ausl ha dovuto fare in questi ultimi due anni, hanno sottratto personale che stava lavorando nelle Case Residenza Anziani, nei Centri Residenziali per Disabili, ecc, e i nuovi diplomati in uscita dai percorsi universitari erano e sono ancora molto pochi. Il rischio era di non poter più garantire questi servizi. Se abbiamo retto fino ad ora lo dobbiamo all’impegno straordinario dei soci lavoratori che da due anni a questa parte hanno rinunciato alle ferie e si sono caricati di ore di straordinario. A loro va tutta la nostra riconoscenza».

Nelle prossime settimane è previsto l’arrivo di altri 30 infermieri da Tunisia, India e Albania per un totale di 36 professionisti.

L’operazione è stata possibile grazie a una procedura semplificata prevista dal Testo unico Immigrazione e a una deroga legislativa valida fino al 31 dicembre 2022, introdotte per fronteggiare la grave carenza di personale sanitario. Queste procedure consentono di accelerare le operazioni di ingresso di infermieri e professionisti sanitari stranieri nel nostro paese, per impiegarli in strutture anche private o accreditate, purché impegnate nell’emergenza covid.

Il gruppo arrivato ieri a Ravenna con regolare visto d’ingresso dovrà ora osservare il periodo di quarantena previsto per legge e attendere di ricevere il permesso di soggiorno.

Nel frattempo grazie al piano di accoglienza messo a punto da Confcooperative Romagna e Solco Ravenna con la cooperativa LibrAzione, i nuovi arrivati verranno accolti in appartamenti dislocati in tutta la provincia, vicino alle strutture e ai servizi in cui verranno inseriti, e riceveranno tutta l’assistenza necessaria per il disbrigo delle pratiche burocratiche.

In questo periodo, inoltre, frequenteranno un corso di italiano intensivo online, per essere pronti a integrarsi non appena sarà loro possibile.

MA I TUNISINI,ILSUPER GRENN PASS RICHIESTO AGLI OPERATORI SANITARI ITALIANI, LO HANNO PER POTER LAVORARE NELLE NOSTRE STRUTTURE SANITARIE? CARI INFERMIERI E MEDICI ITALIANI, VOI, SIETE SOLO E SOLTANTO DEI FANTOCCI PRIVI DI SPINA DORSALE E DIGNITÀ! ECCO DOVE VI HANNO PORTATO COLORO CHE, IN QUESTI DUE ANNI, VI HANNO INCULCATO DI METTERVI IN LOTTA SILENZIOSA A BRACCIA CONSERTE! MA FORSE NON LO CAPIRETE MAI!

25 febbraio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.

L’Unione europea, dopo il 2017, ha versato nelle casse ucraine aiuti per oltre 5 miliardi di euro. 
L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale. Ma chi governa l’Ucraina? Riposta semplice e brutale: gli oligarchi, in maniera più o meno diretta.Di: Alberto Negri

ALBERTO NEGRI E’ UNO DEI GIORNALISTI MASSIMI ESPERTI DI GEOPOLITICA INVIATO DI GUERRA DEL SOLE 24 ORE. HA SEGUITO I PRINCIPALI CONFLITTI ED EVENTI POLITICI INTERNAZIONALI DAGLI ANNI ‘80 AD OGGI

https://www.remocontro.it/2022/02/17/ucraina-a-perdere-fallimento-europeo-e-atlantista-alberto-negri/

Sul filo del rasoio. L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale.

Nei trent’anni seguiti alla dissoluzione dell’Urss, il Paese ha fatto ancora più passi indietro rispetto agli Stati confinanti. Nel 1992 il reddito medio ucraino era il 90% di quello polacco, attualmente è meno del 40%. All’origine del fallimento uno stato debole e lo strapotere degli oligarchi che genera corruzione.Washington e Bruxelles faticano a prenderne atto.L’Ucraina passa così da una crisi economica all’altra, con un assetto istituzionale fragile, un’economia debole e una corruzione pervasivaQuesto nonostante riceva aiuti occidentali, economici e militari, dal 2014, l’anno della guerra civile con 14 mila morti, due milioni di profughi e l’annessione russa della Crimea. Ma si continua a guardare il problema ucraino attraverso la lente russa, trascurando le debolezze strutturali di Kiev.L’Ucraina ha acquistato la propria sovranità solamente dopo l’implosione sovietica. In precedenza il territorio era suddiviso tra gli imperi zarista e austro-ungarico, arrivando all’indipendenza per un breve periodo dopo la fine della prima guerra mondiale, prima di essere incorporata nell’Unione Sovietica.L’Ucraina post-sovietica si è trovata di fronte al difficile problema di costruire uno Stato e in questo difficile processo sono emerse le divisioni della società ucraina. La religione stessa è un elemento di separazione. La popolazione è a maggioranza ortodossa – l’ortodossia è nata a Kiev – ma esiste una consistente minoranza cattolica di rito greco.Nel gennaio 2019 il patriarca ecumenico di Constantinopoli, Bartolomeo, primus inter pares fra i capi religiosi ortodossi, ha conferito alla Chiesa ortodossa di Ucraina l’indipendenza autocefala. Questa scelta è stata determinata dalla volontà di ridurre la storica influenza di Mosca e ha creato un’ulteriore divisione tra i fedeli, che devono decidere se obbedire al patriarca ucraino o a quello moscovita.Il paese è bilingue. La questione linguistica divide la società ed è diventata strumento di lotta politica, soprattutto da parte di quei partiti che vogliono creare un’identità ucraina in opposizione alla parte in cui si parla il russo. Il penultimo presidente, Poroshenko, parla il russo meglio dell’ucraino, mentre l’attuale presidente Zelensky ha lavorato come comico per una tv di lingua russa. Nel 2019 il parlamento ha votato una legge che stabilisce l’ucraino come lingua ufficiale del paese e sostituisce il russo nelle scuole medie in cui prima veniva usato.Il Paese è diviso anche economicamente: la parte a est del Dnepr è più industrializzata, quella a ovest è storicamente a vocazione agricola. L’Est è il cuore industriale del paese in cui vengono prodotti acciaio, armi, auto e prodotti aereospaziali. È la zona della prima industrializzazione in epoca zarista sulla quale si è innestata quella successiva sovietica. La capitale Kiev è il maggior centro di produzione terziaria del paese, dove hanno sede imprese del settore aereonautico, energetico (Naftohaz) e telefonico (Kyivstar).Ma chi governa l’Ucraina? Riposta semplice e brutale: gli oligarchi, in maniera più o meno diretta. Gli oligarchi hanno formato una rete di imprese e attività disparate acquisendo un enorme potere. Qualunque presidente e primo ministro ucraino è sempre stato dipendente dagli interessi e dall’influenza dei vari Akhmetov, Firtash, Kolomojsky, Medvedchuk, Poroshenko, Tymoshenko. Gli ultimi due – il primo come presidente, la seconda come premier – hanno direttamente governato il paese. Non si è dunque formata una classe dirigente in grado di definire gli interessi nazionali e controllare i potentati economici.L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale. La Ue ha erogato 5 miliardi di euro, il Fondo un prestito da 17 miliardi, ma questi soldi o sono stati spesi male oppure neppure sono arrivati per l’incapacità di gestione dei governi di Kiev. Nonostante i tentativi di combattere la corruzione, la situazione non è migliorata. Anzi, sembra sia addirittura aumentata dopo l’elezione di Zelenskj.L’Ucraina è il simbolo di un cattivo affare dell’atlantismo. C’erano due obiettivi. Uno: con gli aiuti militari e finanziari occidentali, era contenere la Russia e dissuaderla dal sostenere le repubbliche autoproclamate del Donbass e di Luhansk (che la Duma di Mosca vorrebbe riconoscere). Il secondo era ideologico: costruire in Ucraina uno Stato a imitazione del sistema occidentale, con l’ovvia conseguenza dell’adesione alla Nato. È però evidente che l’Ucraina non sarà ammessa nella Nato perché questo significherebbe uno scontro armato con la Russia.L’Europa dovrebbe chiedersi qual è il vero stato dell’economia e della società ucraine, abbandonando il pregiudizio che tutto quello che non funziona è determinato dalla pressione russa. La crisi non può essere risolta senza un’intesa tra Russia e Ucraina, a sua volta parte di un più ampio accordo tra Mosca e l’Occidente. Si possono cambiare molte cose di un Paese, non la sua geografia.

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/ucraina-fallimento-europeo-e-atlantista/

Questo quanto riportato dall’ANSA: ⤵️
Quando a Mosca erano quasi le 6, Putin ha annunciato in tv l’attacco russo all’Ucraina. Subito si sono avvertite forti esplosioni nelle città ucraine a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto. Bloccata la navigazione el mare d’Azov, Il ministero della difesa russo annuncia: “Annientate le difese aeree” ucraine, Kiev fa sapere di avere abbattuto cinque aerei e un elicottero russi. Forze russe sarebbero entrate in Ucraina anche da Bielorussia e Crimea. Il presidente bielorusso Lukashenko ha convocato i capi delle forze armate. Per il Guardian il messaggio di Putin sull’avvio delle operazioni sarebbe stato registrato, probabilmente lunedì 21.

Almeno sette persone sono morte e altre nove sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi in Ucraina.

Alle 10 è stata convocata a Palazzo Chigi una riunione del Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica.

Putin ha annunciato l’operazione militare in Ucraina, affermando di dover proteggere il Donbass. Il presidente della Russia ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e “andare a casa”, assicurando che i piani di Mosca non includono l’occupazione dell’Ucraina ma smilitalizzare il Paese con una operazione speciale. La Russia “non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente”: lo ha affermato Vladimir Putin. “Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire” in Ucraina “sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato”, ha detto il presidente russo citato dalla Tass Un’ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili, ha aggiunto Putin. L’inviato di Mosca alle Nazioni Unite ha affermato che la Russia sta prendendo di mira la “giunta al potere a Kiev”. La Russia sta usando “armi di alta precisione per distruggere infrastrutture militari ucraine”. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando Interfax. Altre forze russe stanno entrando in Ucraina dalla Bielorussia. “Le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse“, sostiene il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

Testimoni oculari riferiscono che a Kiev si stanno formando “lunghe file ai benzinai” e il traffico nelle strade, specie in periferia, “è intenso”. Le immagini che arrivano da Kiev mostrano tutto il dramma che stanno vivendo gli ucraini. Lunghe colonne di macchine, di fatto ferme, tutte in fila neltentativo di uscire dalla città e cercare un rifugio sicuro temendo l’arrivo dell’esercito russo. 

La Nato “condanna con forza” l’attacco ingiustificato della Russia contro l’Ucraina e chiede a Mosca “di fermare immediatamente la sua azione militare”. Inoltre, ribadisce il suo sostegno al popolo ucraino e riafferma che farà “tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati”. E’ quanto si legge in una dichiarazione diffusa dal segretario generare dell’Alleanza Jens Stoltenberg.

Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza”, afferma Biden dopo l’annuncio del presidente russo di condurre un’operazione militare in Ucraina. Gli Stati Uniti e gli alleati “imporranno sanzioni dure alla Russia”: “continueremo a fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione”. Lo ha detto il presidente americano a quello ucraino Volodymyr Zelensky.

“E’ il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Presidente Putin, nel nome dell’umanità, porta indietro le truppe russe”. Lo ha detto Antonio Guterres. “Questo conflitto deve fermarsi ora”, ha aggiunto: “Quello che mi è chiaro è che questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu”. Il Regno Unito condanna l’azione militare intrapresa da Mosca in Ucraina: lo afferma il primo ministro britannico, Boris Johnson, che in un messaggio si dichiara “inorridito” per quello che definisce “un attacco non provocato”. Il presidente Vladimir Putin – denuncia Johnson – “ha scelto la strada del bagno di sangue e della distruzione”. L’operazione militare russa è “una violazione eclatante” del diritto internazionale. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

“L’Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin: il momento di agire è ora”: così il ministro degli Esteri ucraino Kuleba dopo l’annuncio dell’operazione militare della Russia. “Putin ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina: le nostre pacifiche città sono sotto attacco, questa è una guerra di aggressione”, aggiunge Kuleba. L’Ucraina impone la legge marziale nel paese. Lo afferma il presidente Volodymyr Zelensky. “State calmi e state a casa”: il presidente ucraino invita a non lasciarsi prendersi dal panico, L’operazione russa in corso in diverse città dell’Ucraina mira a “distruggere lo Stato ucraino, impadronirsi del suo territorio con la forza e stabilire un’occupazione”: lo ha denunciato in un comunicato il ministero degli Affari esteri ucraino. Kiev ha anche invitato la comunità internazionale ad “agire immediatamente”. “Solo azioni unite e forti possono fermare l’aggressione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin”, aggiunge il ministero. 

Articolo ANSA ⤵️

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/02/23/ucraina-putin-annuncia-loperazione-militare-e-chiede-la-resa-delle-forze-di-kiev-nel-donbass_370ac469-172c-4c8d-ac7b-1bf08d3fa2af.html

Il video YouTube de La Stampa: ⤵️

https://youtu.be/nrfQfZv48lU

IL DISCORSO DI PUTIN DOTTOTITOLATO ⤵️

https://www.open.online/2022/02/24/vladimir-putin-discorso-24-febbraio-sottotitolato-video/

Discorso integrale del presidente Putin del 24 02 2022
“La continua espansione verso est della Nato minaccia l’esistenza stessa della Russia”

https://youtu.be/-afRVXYibcg

Per riflettere… ⤵️
ASCOLTA IL NOSTRO PODCAST SU SPREAKER

https://www.spreaker.com/episode/44875709

Lettura consigliata: ⤵️

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-spiegel_documenti_1991_confermano_versione_russa_usa_promisero_non_allargamento_nato/82_45227/

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https://cataniacreattiva.it/ucraina-24-febbraio-2022-e-scoppiata-la-guerra-video-podcast/

25 Febbraio 2022 – Redazione

«La prossima volta cercherò di spostare l’agenda bellica per parlare con Mario Draghi ad un’ora precisa». Lo scrive via Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo che il premier Mario Draghi questa mattina aveva detto di aver provato a contattare il presidente ucraino senza riuscirci, scrive l’Ansa.

«Questa mattina alle 10:30 agli ingressi di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati pesanti combattimenti. Le persone sono morte. Nel frattempo, l’Ucraina continua a lottare per il suo popolo», ha tagliato corto Zelensky.

25 Febbraio 2022 -Redazione – Fonte:Bufale

Un brutto scivolone per il TG2, dove qualcuno ha scambiato le immagini della guerra in Ucraina con quelle di War Thunder

War Thunder è un famoso gioco di guerra multiplayer rilasciato e diffuso fin dal 2012. Come tutti i videogiochi moderni, si vanta di grafiche e situazioni estremamente realistiche, ed è forse per questo che, qualcuno nella redazione del tg TG2,vi ha visto le immagini della guerra in corso.

Uno scivolone, un errore compiuto forse nella fretta di montare il servizio giusto, visti i momenti concitati che stiamo vivendo e la necessità di informare gli spettatori il prima possibile. (SIAMO SENZA PAROLE! TUTTE SCUSE!) Ma il danno è fatto: il reportage è andato in onda con le immagini del videogioco, nello specifico quelle del video qui sotto, segnalato da Bufale.

DAL TG2 ⤵️

https://www.youtube.com/watch?v=mlYWs-pD83g

QUESTO IL VIDEO GIOCO ⤵️

https://youtu.be/ofcEon9Y-Ys

E’ ovvio che non riporta nulla di ciò che sta accadendo in Ucraina. Anche per una semplice questione di datazione: il video è stato caricato mesi prima dell’invasione, nel dicembre 2021. Si segnala che il video originale del TG2 è stato rimosso e non si trova neppure sui canali social legati alla redazione.

Ma tutti hanno fatto in tempo a vederlo e al momento l’argomento è, comprensibilmente, in trending su Twitter. Questo non cambia nulla di ciò che sta avvenendo. Ma al servizio pubblico questo non di perdona!

Fonte: Bufale

25 Febbraio 2022 – Redazione

Il vero numero di casi di effetti avversi dei vaccini potrebbe essere alto, altissimo. Molto più di quanto i dati ufficiali non dicano. A sostenerlo è Andreas Schöfbcek, ceo della compagnia di assicurazioni tedesca Bkk Pro-Vita, che in queste ore ha rilasciato dichiarazioni che stanno facendo discutere parecchio: “In sette mesi e mezzo, 216.695 assicurati su un campione di un milione hanno avuto bisogno di cure mediche dopo la vaccinazione”. Un dato decisamente preoccupante.

Come spiegato da Patrizia Flodder Ritter sulle pagine della Verità, basta infatti proiettare la cifra sulla popolazione totale per ottenere un numero impressionante: 3 milioni di casi di reazioni avverse da vaccino. Un totale dodici volte più alto rispetto a quello fornito dal ministero della Salute. Secondo la compagna Bkk, tra le possibili cause di questa clamorosa sottostima ci sarebbe il tempo richiesto per le segnalazioni: una procedura che porta via al medico di turno oltre mezz’ora e che quindi in molti preferirebbero risparmiarsi.

Una notizia che ha scosso non poco la Germania e alla quale ha dato spazio anche il quotidiano Die Welt, spiegando: “Per la prima volta sono disponibili i dati di una grande associazione assicurativa sanitaria tedesca sugli effetti dei vaccini anti-Covid”. Nell’elenco dei casi avversi sono stati conteggiati infezioni, sepsi, rash cutanei e un lungo elenco di complicanze: “L’analisi della Bkk mostra che abbiamo a che fare con una chiara sottostima del fenomeno”.

Una notizia che ha scosso non poco la Germania e alla quale ha dato spazio anche il quotidiano Die Welt, spiegando: “Per la prima volta sono disponibili i dati di una grande associazione assicurativa sanitaria tedesca sugli effetti dei vaccini anti-Covid”. Nell’elenco dei casi avversi sono stati conteggiati infezioni, sepsi, rash cutanei e un lungo elenco di complicanze: “L’analisi della Bkk mostra che abbiamo a che fare con una chiara sottostima del fenomeno”.

25 Frbbraio 2022 – Fonte: Grandeinganno.it

Lord Jacob Rothschild si è rivolto agli investitori del suo fondo RIT Capital Partners con un messaggio tradizionale. Contiene non solo e non tanto i risultati finanziari del fondo, che è gestito dallo stesso Rothschild, ma i suoi pensieri sullo stato delle cose nella politica e nell’economia mondiale. RIT Capital Partners è la “punta dell’iceberg” dell’impero privato di una nota famiglia nel mondo finanziario, e si distingue per essere una delle pochissime strutture “Rothschild” i cui risultati finanziari sono noti al grande pubblico. 

Per certi versi, questa è anche una pubblicità per la straordinaria performance economica di Lord Rothschild: dal 1998, questo fondo di investimento ha registrato un rendimento totale del 2400%. Per risultati che invidierebbe qualsiasi altro istituto finanziario e per la specifica reputazione della famiglia che controlla il fondo, i messaggi dei Rothschild sono ascoltati con interesse in tutto il mondo. Le lettere del signore vengono ricevute solo dai suoi investitori, ma prima o poi continuano a “trapelare” ai media, e quindi semplicemente RIT Capital Partners pubblica sul proprio sito web ⤵️

http://www.ritcap.com/sites/default/files/250490%20RIT%20R%26A%20Interim%20HiRes%20WEB.pdf

La lettera, del 30 giugno 2018, rivela l’atteggiamento piuttosto scettico del management del fondo nei confronti della “ripresa senza precedenti” dell’economia globale dopo la crisi finanziaria globale e il timore per le sorti dell’ordine mondiale che finora ha tanto favorito gli affari familiari .

Va notato che Lord Rothschild, i cui partner commerciali includono figure iconiche come Warren Buffett e Henry Kissinger, ha da tempo sottolineato le vulnerabilità dell’economia globale ed è molto attivo nel criticare le azioni delle banche centrali occidentali, che hanno fermato le conseguenze di la crisi finanziaria mondiale con l’ausilio delle macchine da stampa. 

Nel 2016 ha scritto ⤵️

https://www.telegraph.co.uk/finance/personalfinance/investing/funds/11445631/Lord-Rothschild-Investors-face-a-geopolitical-situation-as-dangerous-as-any-since-WW2.html

che le banche centrali stanno conducendo “il più serio esperimento di politica monetaria” nella storia dell’umanità e ha sottolineato che nessuno può prevedere quali saranno le “conseguenze indesiderate” di questo esperimento.

Per completare il quadro, Rothschild ha detto agli investitori che, a causa degli elevati rischi, ritiene necessario concentrarsi principalmente sulla conservazione del capitale e non preoccuparsi troppo dei rendimenti a breve termine che gli investimenti del fondo possono portare.

25 Febbraio 2022 – Redazione

Il conduttore Mediaset Giuseppe Brindisi continua ad insultare impunemente chi ha fatto una scelta libera, quella di non iniettarsi il siero genico sperimentale. Ecco le sue ultime farneticazioni su Twitter: “Leggi i deliri dei disagiati No Vax (e dei loro ideologi primatisti, patriarchisti, patrioti, fascisti etc etc). Scopri che inneggiano tutti all’invasione russa dell’Ucraina. E hai la certezza di essere dalla parte giusta della barricata”. La scorsa volta invece affermò che i no vax sono dei “parassiti per fortuna vicini all’estinzione“.

QUESTO E’ CIO’ CHE HA SCRITTO SU TWITTER ⤵️