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02 Maggio 2022 – Redazione – di Antonio Amorosi – AffariItaliani.it

Negli Stati Uniti nasce il “Disinformation Governance Board”, il ministero della verità del governo. I Repubblicani USA l’hanno paragonato al Ministero della Verità del romanzo distopico di George Orwell “1984”. L’amministrazione di Joe Biden ha annunciato l’istituzione del “Disinformation Governance Board”, un “Comitato di governo della disinformazione”. Il “Disinformation Governance Board” dovrebbe contrastare la diffusione di informazioni false e farlo con montagne di risorse pubbliche USA.

L’organismo sarà sotto il controllo del Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d’America, quell’ente istituito da George W. Bush dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 per proteggere la sicurezza degli Stati Uniti d’America e da attacchi terroristici. Il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti d’America che lo controlla è un organismo armato.

In sostanza il nuovo organismo, il “Disinformation Governance Board”, sta sotto il controllo di un ente simile al ministero dell’Interno italiano e ci dirà cosa sia vero e cosa non lo è. Il responsabile stampa della Casa Bianca, Jen Psaki, ha dichiarato, durante un briefing giovedì scorso, che il Consiglio affronterà la disinformazione su una serie di questioni e il segretario per la sicurezza interna Alejandro Mayorkas ha affermato che una delle attività dell’ente è contrastare la disinformazione in particolare presso la comunità ispanica.

Come se la minaccia si insidiasse in alcune comunità particolari, quasi avessero una speciale menomazione. Mayorkas ha anche spiegato che l’organismo non ha il potere di reprimere la disinformazione, cercherà quindi di combatterla investendo denaro in ciò che vede come problemi e intervenendo con strategie più complesse.

In particolare “Disinformation Governance Board” si occuperà di fake relative alla guerra in Ucraina, di problemi relativi all’immigrazione ma anche di vaccini anti Covid.

Come mai anche di vaccini? Il presidente Biden aveva spiegato in precedenza agli organi di stampa: “La disinformazione è una questione dirimente”… “l’oltraggiosa disinformazione sul vaccino sta uccidendo le persone”.

Chi è a capo del “Disinformation Governance Board” è accusata di notizie fuorvianti

A capo della nuova istituzione è stata scelta Nina Jankowicz. Dal suo curriculum risulta essere stata consulente del ministero degli Esteri ucraino (in una borsa di studio per le politiche pubbliche del J. William Fulbright-Hillary Rodham Clinton), in programmi di assistenza alla democrazia in Russia e Bielorussia presso l’Istituto Nazionale Democratico ed aver lavorato presso il Think Tank Wilson Center, dove risultava Former Global Fellow.

Nel 2016 ha anche espresso sostegno alla campagna presidenziale di Hilary Clinton scrivendo su Twitter l’affermazione, a dir poco singolare, che Donald Trump avrebbe incoraggiato l’ISIS. Quindi non proprio una figura super partes. I Repubblicani hanno più volte accusato la Jankowicz di aver fatto affermazioni che in seguito sono state ritenute false o fuorvianti.

Nell’ottobre 2020, in un’intervista al New York Daily News, Jankowicz ha definito le notizie trapelate dal laptop di Hunter Biden, figlio del futuro presidente e vice di Obama, un “prodotto della campagna di Trump”. In piena campagna elettorale per le elezioni di Joe Biden si scoprì che Hunter aveva organizzato nel 2015 un incontro con il padre, all’epoca vice presidente degli Stati Uniti, e un alto dirigente del Burisma Holdings (società energetica ucraina in cui Hunter era stato nominato ai vertici).

L’esistenza di quei documenti aveva sconfessato Joe Biden che si era detto non essere mai stato coinvolto negli affari del figlio. La notizia sulla veridicità delle notizie sul laptop di Hunter Biden è stata poi confermata dal New York Times.

All’inizio della pandemia Jankowicz aveva anche affermato, rilanciando le convinzioni di alcuni massimi esperti USA, che l’industria della tecnologia pubblicitaria smettesse di pubblicare annunci per le mascherine (anti Covid).

Il “Disinformation Governance Board” paragonato al Ministero della Verità di Orwell e dei sistemi totalitari

Ma è l’esistenza stessa del “Disinformation Governance Board” ad aver sollevato critiche degli opinionisti e soprattutto dei Repubblicani. Il senatore Rob Portman dell’Ohio, membro di spicco del Comitato per la sicurezza interna e gli affari governativi, ne ha criticato con queste parole la creazione: “Combattere la minaccia in continua evoluzione della propaganda straniera e della disinformazione all’estero è una cosa diversa da questa. Non credo che il governo degli Stati Uniti dovrebbe utilizzare sul popolo americano gli strumenti che abbiamo utilizzato per contrastare la propaganda straniera”. E ancora: “Il nostro focus dovrebbe essere su attori cattivi, come Russia e Cina, non sui nostri stessi cittadini”.

Il senatore repubblicano Tom Cotton dell’Arkansas ha direttamente citato Orwell: “Il governo federale non ha nulla a che fare con la creazione di un Ministero della Verità”… “il ‘Comitato per la disinformazione’ del Dipartimento per la sicurezza interna è incostituzionale e antiamericano e presenterò un disegno di legge per definanziarlo”.

Ministero della Verità

Errol Webber, candidato repubblicano al Congresso in California, è stato ancora più pesante con un twitt: “Adolf Hitler aveva un ministero della verità. Joseph Goebbels aveva un ministero della verità. Joseph Stalin aveva un ministero della verità. Joseph Biden ha un ministero della verità”. Il repubblicano Andrew Clyde della Georgia è dello stesso avviso: “Il distopico consiglio di amministrazione della disinformazione di Biden è seriamente pericoloso e del tutto incostituzionale. Chiedo al Congresso di indagare sul Ministero della Verità del DHS, ORA”.

A loro si aggiunge il senatore Rand Paul (è un medico, lo stesso che aveva duramente criticato Fauci per le sue scelte contraddittorie) che ha affermato che gli USA hanno spinto l’Ucraina al massacro contro la Russia in una strategia per aizzare questi ultimi, superando la linea rossa delle superpotenze.

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02 Maggio 2022 – Redazione

Gazprom sostiene che le esportazioni di gas russo verso la Cina sono cresciute del 60 per cento nei primi quattro mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021. Il tutto mentre l’Europa ragiona della possibilità di fermare del tutto le importazioni in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Gazprom ha spiegato che le vendite di gas naturale verso i paesi non appartententi alla Comunità degli stati indipendenti (Csi) è sceso di 50,1 miliardi di metri cubi nei primi quattro mesi dell’anno, con un calo del 26,9 per cento. Ma, in controtendenza, le forniture verso la Cina, che avvengono lungo il gasdotto Power of Siberia, un’infrastruttura che ha iniziato a operare dal 2019, sono in netta crescita per raggiungere l’obiettivo di 38 miliardi di metri cubi entro il 2025.

Gas russo verso la Cina

A febbraio il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno firmato un accordo per una fornitura stimata di gas del valore di 117,5 miliardi di dollari, che include anche 10 miliardi di metri cubi annui attraverso il nuovo gasdotto Power of Siberia 2 dall’isola di Sakhalin fino alla provincia della Cina nord-orientale di Heilongjian.Il totale di fornitura annua dall’Estremo Oriente russo, secondo la stima di Gazprom, dovrebbe arrivare a 48 miliardi di metri cubi annui quando anche questa via sarà aperta, cioè entro il 2026. Nel 2021 la fornitura è stata circa 10 miliardi di metri cubi.

Gazprom, ancora, ha in fase progettuale un ulteriore gasdotto denominato Soyuz Vostok, che raggiungerà la Cina attraversando la Mongolia, e avrà una portata di 50 miliardi di metri cubi addizionali.

Prima della guerra ucraina la Russia esportava verso l’Europa qualcosa come 170 miliardi di metri cubi all’anno. Il consumo totale cinese lo scorso anno è stato 372,5 miliardi di metri cubi, dei quali 167,5 miliardi di metri cubi sono stati importati.  (askanews)

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02 Maggio 2022 – Redazione

Sempre più Medici manifestano dubbi e disagi nei confronti dei propri Ordini di appartenenza.
Crea perplessità la linea ufficiale troppo ossequiosa e acriticamente ligia alle decisioni e alle ingerenze della politica sanitaria e del Governo, che in accordo con il CTS impone protocolli prestabiliti lontani dalla Medicina Umanistica e numerosi e babelici Decreti Legge d’eccezione senza possibilità alcuna di dialogo e di confronto.
Dopo Torino, anche l’Ordine dei Medici di Udine si ritrova con un bilancio annuale bocciato con voto contrario di maggioranza.
Stessa sorte sfiorata anche presso l’Ordine dei Medici di Roma e di Venezia.
Durante le assemblee questi Medici coscienziosi prendono coraggiosamente la parola per proporre e condividere con la propria comunità scientifica dubbi e quesiti di grande interesse e gravità: come tutelare l’indipendenza e la responsabilità professionale del medico a fronte di protocolli terapeutici palesemente non efficaci? Perché, di fronte all’evidenza clinica, non si denuncia apertamente l’aumento di morti improvvise, di gravi patologie e di numerosi eventi avversi (peraltro contemplati in autorevoli articoli scientifici e negli stessi documenti delle case produttrici) causati da una vaccinazione indiscriminata e imposta persino ai sanitari (e, come parrebbe, anche agli insegnanti) guariti dalla Covid-19 dopo appena 90 giorni sotto ricatto di sospensione lavorativa? “Cosa sta succedendo?” chiede preoccupata un medico veneziano.
Come negare l’evidenza che i vaccinati sono ugualmente contagiosi?
Cosa rimane del metodo scientifico basato sull’osservazione?
Cosa rimane del codice deontologico del Medico e del Giuramento di Ippocrate?
Davvero l’Ordine difende quei Medici che rispettano e tutelano la vita?

 

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02 Maggio 2022 – Redazione

Un menu speciale tutto dedicato all’Ucraina da oggi arriva nelle scuole comunali di Roma, dall’infanzia alla secondaria di primo grado: un modo per agevolare l’integrazione delle bambine e dei bambini provenienti dal paese in guerra e che da diverse settimane hanno iniziato a frequentare le lezioni negli istituti comprensivi della Capitale. I piatti forti sono i varenyky al burro, una sorta di raviolo di pasta fresca a forma di mezza luna (o triangolo) e pollo alla Kiev: due grandi classici della cucina dell’Ucraina che i bimbi romani avranno il piacere di provare.

Menu ucraino, tappa in tutti i municipi

Esiste un vero e proprio calendario: il menu ucraino, una tantum, farà pian piano tappa in tutti i municipi. Le specialità rientrano in un “menù speciale collegato a particolari progettualità a carattere didattico-educativo”, si legge nella circolare del Dipartimento Scuola del Campidoglio che ha accolto positivamente la proposta avanzata da due municipi, il I e il VI, e ha deciso di estenderla a tutta Roma. L’iniziativa fa parte delle variazioni alla dieta che di solito coincidono con particolari festività: Natale, carnevale, Pasqua e così via.

La comunicazione è stata data alle famiglie da diversi giorni e sui siti web le scuole romane hanno pubblicato la circolare ‘Menu progettuale ucraino” con la descrizione: dunque il primo piatto solitamente è ripieno di carne con i trovano patate, cavoli, funghi e formaggio morbido. Il secondo, invece, è una versione del cordon bleu francese con crema di burro, impanato e cotto al forno. Immancabili le patate la burro come contorno, altro grande classico. Un modo diverso, che stavolta passa dalla tavola, per far sentire i piccoli profughi un po’ più a casa.

tgcom24.mediaset.it

 

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02 Maggio 2022 – Redazione – di Andrea Barsanti ( RomaToday)

Altri due episodi venerdì pomeriggio e nella notte tra sabato e domenica, gli interventi sono ormai su base quotidiana.

Continuano le incursioni dei turisti nelle fontane romane, patrimonio storico e culturale della città. L’ultimo episodio sanzionato è avvenuto venerdì pomeriggio, quando un turista straniero si è gettato nella fontana di piazza Navona.

Il tuffo è stato interrotto dagli agenti della polizia locale del gruppo Trevi, che sono immediatamente intervenuti e lo hanno fatto uscire dalla fontana, staccando una multa e – come previsto dalla legge – il daspo urbano.

Il regolamento di polizia urbana prevede infatti per chi si bagna nelle fontane storiche una multa dai 160 ai 450 euro (se pagata subito) a seconda della gravità della violazione. Il daspo urbano, entrato in vigore dal febbraio del 2017, consente invece ai sindaci, in collaborazione con il prefetto, di vietare alla persona sanzionata l’accesso per 48 ore in determinate aree della città.

Sempre in piazza Navona è stato immortalato un altro “tuffatore” che nella notte tra sabato e domenica è rimasto in mutande e, ripreso dagli amici, ha sguazzato nella fontana del Nettuno: in questo caso la bravata non ha prodotto conseguenze, ma il video, finito anche sulla pagina Instagram Welcome to Favelas, ha scatenato una pioggia di commenti.

Fontane storiche come vasche da bagno: i precedenti

Nel I Municipio è una misura che viene adottata praticamente su base quotidiana, soprattutto nelle ultime settimane: complice l’aumento delle temperature e il ritorno dei turisti, molte fontane sono state trasformate in “vasche” in cui immergere i piedi o calarsi interamente.

Qualche esempio: lo scorso 24 aprile un uomo di è liberato della maglietta e a torso nudo si è immerso nella fontana del Tritone del Bernini, in piazza Barberini; il giorno prima un senzatetto aveva immerso invece i piedi nella fontana di piazza Navona. Il giorno prima ancora è stato il turno di due turisti olandesi che sono entrati nella Fontana di Trevi cercando di confodersi con la calca di turisti del pomeriggio.

Ancora, il 16 aprile una giovane turista è stata immortalata mentre, completamente nuda, dopo avere sfilato in piazza Testaccio si è diretta verso la fontana delle Anfore e si è immersa.

Andando ancora indietro nel tempo gli episodi abbondano: lo scorso 16 di ottobre un uomo si era gettato nella Fontana di Trevi – una delle preferite per i”tuffi proibiti” – due giorni dopo due gruppi di giovani turisti si erano immersi nella Fontana dei Quattro Fiumi, sempre a piazza Navona, per bagnarsi i piedi e per scattarsi selfie.
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02 Maggio 2022 – Redazione

Donald Trump ha chiesto un “test cognitivo” per il presidente Joe Biden. Lo ha detto nel corso del comizio in corso a Greenwood, Nebraska. L’organizzazione dell’ex presidente ha mandato in onda un video che raccoglie i balbettii di Biden e la ormai famosa scena in cui il presidente, alla fine di un discorso, si gira per dare la mano a qualcuno che, in realtà, non c’è. Biden resta con la mano sospesa a metà e poi se ne va. Trump ha poi scherzato con i supporter dicendo che avrebbe “molto più materiale ma non abbiamo tutto il pomeriggio”.

Trump ha definito poi i democratici la “più grave minaccia alla salute pubblica” dell’America e “non il Covid”. “I dati sulla criminalità – ha detto – stanno prendendo la scena, aumentano sparatorie e accoltellamenti. I democratici sono parte del crimine, del caos e della morte”.

E sull’Ucraina ha sostenuto, davanti a centinaia di supporters, che con lui alla Casa Bianca il presidente russo Vladimir Putin “non avrebbe mai invaso” l’Ucraina. “Putin – ha aggiunto – ha visto la debolezza. Ha visto l’incompetenza” nell’amministrazione Biden.

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1 Maggio 2022 – Redazione

Alcuni datori di lavoro, sebbene l’obbligo scada il 30 aprile, stanno tentando di imporre le mascherine con protocolli e circolari. Non possono farlo. Abbiamo predisposto un modello di diffida da inviare al datore di lavoro e alleghiamo anche una spiegazione del perché nessuno, nemmeno il Signor Speranza con il suo provvedimento del 28 aprile 2022 – che non riguarda i luoghi di lavoro – può imporre le mascherine a partire dal 1° maggio 2022.

ECCO COSA HA DETTO L’AVVOCATO FUSILLO IN UN VIDEO. CLICCA SUL LINK PER GUARDARE E ASCOLTARE ⤵️

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Diffida mascherina sul lavoro:

https://www.difendersiora.it/documenti/diffida-mascherine-maggio-2022

Considerazioni legali:

https://www.difendersiora.it/articolo-evento/mascherine-il-dpcm-non-e-piu-efficace

L’AVVOCATO SPIEGHERÀ  IN DETTAGLIO LA QUESTIONE IN UN VIDEO LA PROSSIMA SETTIMANA!

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1 Maggio 2022 – Redazione

LEGGETE COSA HA MESSO NERO SU BIANCO IL SENATO ITALIANO SU QUESTI PSEUDO VACCINI. 

E’ IL DOCUMENTO PIU’ IMPORTANTE CHE CONFERMA LE DICHIARAZIONI DI MOLTI ESPERTI RICERCATORI, BIOLOGI, VIROLOGI, IMMUNOLOGI, PATOLOGI E MEDICI SPECIALISTI IN GENERALE.

TUTTI I VACCINATI CHE DA ALLORA SI SENTONO STANCHIE HANNO QUALCHE GENERE DI PROBLEMA PIÙ SERIO, COSI’ COME I PARENTI DELLE PERSONE MORTE DOPO LAVACCINAZIONE,

udite udite! ….. 

POTRANNO RICHIEDERE RISARCIMENTI DANNI A CHI GLI HA INOCULATO IL VACCINO SENZA UNA REALE CONSAPEVOLEZZA.

ANCHE I MEDIA E I GIORNALISTI SONO COINVOLTI NELLO SCEMPIO.

Sappiate che il governo (vedere link www.senato.it, alla fine del messaggio) con l’atto di sindacato ispettivo n 1-00388 della legislatura 18, afferma che i “vaccini Anticovid” che sono stati messi in commercio sono  SPERIMENTALI, con dati molto limitati sulla sicurezza a breve termine o non disponibili (…).

La tecnologia del vaccino mRNA non è mai stata approvata per l’uso sull’uomo(..). 

I potenziali effetti a insorgenza tardiva possono richiedere mesi o anni per manifestarsi.

Non lo dice qualcuno in chat ma chi governa. 

Nel frattempo le cure domiciliari efficaci esistevano giá da tempo ma le hanno impedite per giustificare l’uso del mRNA.

Chi ha firmato il consenso informato per l’inoculazione non si rendeva conto di ciò che faceva. Proprio perché convinto bonariamanete dal proprio medico o dal medico degli Hub di vaccinazione. 

Fonte: Senato della Repubblica

DOCUMENTO: Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00388 ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1299973

ERA SCONTATO CHE ACCADESSE TUTTO QUESTO! IN QUANTI AVETE DEFINITO COMPLOTTISTI E TERRAPIATTISTI, COLORO CHE AVEVANO CAPITO E PREVISTO L’EVOLUZIONE DEI FATTI! BASTAVA AVERE LUCIDA MEMORIA SU COSA LA STORIA CI HA INSEGNATO, CON I SUOI RICORSI, LE SUE TEORIE DEL PRECEDENTE E I SEGNALI CHE GLI STOLTI NON SANNO COGLIERE, LASCIANDOSI, INVECE, TRAVOLGERE DALLA PAURA E DA CHI VUOL SOPRAFFARE LE NOSTRE MENTI.

DALL’INIZIO DEL PANDELIRIO, E FORSE DA PRIMA, AVEVAMO AVUTO SENTORE SU COME IL GOVERNO AVREBBE RESO OGNI SUO ATTO UN ABUSO CRIMINALE, MA TUTTE LE CATEGORIE PROFESSIONALI, ECCEZION FATTA PER LE SINGOLE PERSONE CHE HANNO SAPUTO TENERE LA TESTA SULLE SPALLE, SON CADUTE IN TRAPPOLA CON TUTTE LE SCARPE!

DA DUE ANNI A QUESTA PARTE L’ITER PER ADULARE E POI FREGARE IL PROSSIMO, È SEMPRE STATO LO STESSO…….

2 Giugno 2020 – Festa della Repubblica. MOLTI MEDICI E INFERMIERI (OSPEDALE DI BERGAMO IN TESTA) SONO STATI INSIGNITI DEL CAVALIERATO DELLA REPUBBLICA, PER LO STRAORDINARIO LAVORO SVOLTO NELLE CORSIE DELLE TERAPIE INTENSIVE, NON DIMENTICANDO CHE, IN MEZZO A QUESTE STRAORDINARIETÀ, C’È CHI HA ESEGUITO ORDINI MOLTO DISCUTIBILI PER LE INTUBAZIONI E LE TERAPIE ANTICOVID CON TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA! MA NELL’APRILE DEL 2021 ECCO ARRIVARE L’OBBLIGO VACCINALE! E PER CHI NON ACCETTA……SOSPENSIONE DAL LAVORO!

POI È TOCCATO AGLI INSEGNANTI. MA CHE BRAVI……ENCOMIATI PERCHÉ DURANTE LA DAD HANNO SEGUITO CON DEDIZIONE E PROFESSIONALITÀ GLI STUDENTI, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ’ CHE PREVEDONO LE STREAMING! ALLA FINE……STESSO OBBLIGO E PERCORSO DI CUI SOPRA! E COSI PER LE FORZE DELL’ORDINE E……ETC……ETC……

AVETE VISTO CHE BELLA RICONOSCENZA DIMOSTRA LO STATO?!

AVETE ANCORA BISOGNO DI ESEMPI PER COMPRENDERE?!!!!!!!

A VOI L’ARDUA SENTENZA!


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1 maggio 2022 – Redazione

Gli eserciti ucraino e russo sono sfiancati ma la guerra non si ferma, tutt’altro. Ospite di L’aria che tira, su La7, il generale Leonardo Tricarico analizza il momento delicato del conflitto e commenta gli sforzi, quasi nulli, della comunità internazionale di porre la parola fine al conflitto. Nella puntata di sabato 30 aprile l’ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare spiega che i raid ucraini in territorio russo, come quello registrato nella serata di ieri, sono episodi sporadici e “dimostrativi, come i missili lanciati dai russi a Kiev” durante l’incontro tra Volodymyr Zelensky e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Per il generale i due eserciti “sono sfibrati, non possono permettersi attività su larga scala” fuori dal teatro di guerra del Donbass. I russi stanno finendo le scorte, gli ucraini vengono armati dall’Occidente e questo provoca uno stallo.

La prospettiva di una tregua però è molto lontana, con Kiev e Mosca che parlano solo di vittoria sul nemico, non di negoziati. “La pace è lontana perché nessuno l’ha chiesta”, spiega Tricarico. “Chi dovrebbe promuovere un negoziato getta secchiate di benzina su incendio che appare indistinguibile“, dice il generale che entra nel merito. C’è il “pacchetto di mischia guidato dagli Stati Uniti” di Joe Biden, spiega l’ufficiale, Gli unici malumori sono politici, non istituzionali. E l’Italia? Il presidente del Consiglio Mario Draghi “dovrebbe rispolverare la sua credibilità, e rimetterla in campo. Ma finora non lo ha ancora fatto”.

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1 Maggio 2022 – Redazione – Fonte: di Raffaele De Luca – L’ Indipendente

Le istituzioni italiane sembrerebbero non essere in possesso dei documenti necessari a verificare l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti Covid, i quali consentirebbero di mantenere il regime di autorizzazione condizionata: è questo sostanzialmente quanto emerso da un estenuante lavoro di indagine e ricerca effettuato da alcuni legali dell’associazione IDU (Istanza Diritti Umani) e dell’associazione DUS (Diritti umani e salute) nei confronti dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) e del Ministero della Salute. Una vera e propria ricerca della verità che, sulla base delle risultati emersi, il 4 marzo scorso ha portato l’associazione IDU a depositare presso la Procura di Roma una querela contro l’Aifa, il Ministero della Salute, il Cts (Comitato tecnico scientifico), e l’Iss (Istituto superiore di sanità), accusati di aver commesso i reati di omissione d’atti d’ufficio, abuso d’atti d’ufficio, omicidio colposo, lesioni personali, falsità ideologica, procurato allarme, falso in atto pubblico.

Per comprendere al meglio la vicenda, però, c’è bisogno di fare una breve premessa. I vaccini anti Covid-19 non hanno ricevuto da parte dell’Ema o dell’Aifa l’autorizzazione incondizionata alla commercializzazione, bensì l’autorizzazione condizionata, una procedura subordinata a precisi requisiti che le case farmaceutiche dovrebbero garantire e sottoporre alla verifica delle autorità. Sono gli stessi foglietti illustrativi dei vaccini anticovid-19 a specificarlo, ma non solo. Ciò che probabilmente è ancora più importante è il fatto che a mettere nero su bianco tale concetto è anche la stessa Aifa, che con la determina n.318 del 23 dicembre 2020 ha sostanzialmente chiesto alle aziende di depositare i seguenti documenti: il primo “Psur” (Rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza) entro 6 mesi successivi all’autorizzazione e le relazioni intermedie di sicurezza, da fornire a partire dal gennaio 2021 fino al dicembre 2023, mese in cui dovrebbe essere messa a disposizione la relazione finale.

È proprio con la volontà di verificare il rispetto di tali requisiti, dunque, che i legali delle associazioni decidono di formulare, in data 29 novembre 2021, l’istanza di accesso agli atti all’Aifa richiedendo la consegna delle “Relazioni Intermedie” e degli “Psur”. Quest’ultima però, in data 28 dicembre 2021 e nella persona del Direttore Generale Nicola Magrini, afferma di non possedere la documentazione richiesta in quanto tali dati avrebbero “natura riservata” essendo di “proprietà esclusiva delle aziende produttrici”. I richiedenti vengono però invitati a rivolgersi all’Ema per reperire le Relazioni intermedie, mentre per consultare gli Psur viene fornito un link di collegamento del sito della medesima, il quale riporta tuttavia ad una pagina non più esistente. Allora in data 29 dicembre viene inoltrata istanza di accesso agli atti al Ministero, richiedendo la consegna degli Psur e delle Relazioni Intermedie di Sicurezza. Anche quest’ultimo però, nella persona del Direttore Generale Dott. Giovanni Rezza, il 2 febbraio 2022 afferma di non essere in possesso della documentazione in questione. Eppure, il regolamento UE 507/2006 all’art. 9 prevede che le relazioni periodiche di aggiornamento sulla sicurezza sono presentate all’Agenzia e agli Stati membri immediatamente su richiesta o almeno ogni sei mesi dopo il rilascio o il rinnovo di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, motivo per cui lo Stato Italiano, in quanto Stato membro, avrebbe a quanto pare tutto il diritto di richiedere la consegna.

Ad ogni modo l’indagine prosegue ed il 29 dicembre 2021 l’istanza viene inoltrata all’Ema, che inizialmente afferma di non comprendere quali siano le relazioni richieste, poi sostanzialmente tergiversa, ed infine in data 9 febbraio 2022 oppone il proprio diniego all’accesso agli atti per una serie di motivi tra cui quello per cui l’agenzia non avrebbe individuato nessun interesse pubblico prevalente che giustifichi la divulgazione dei documenti richiesti e che prevalga sulla tutela dell’interesse privato: la diffusione dei documenti, infatti, pregiudicherebbe gravemente il processo decisionale.

È per tutti questi motivi, dunque, che si è giunti al deposito della querela. Per avere però un’idea più chiara riguardo al pensiero di coloro che hanno condotto questa ricerca della verità, abbiamo chiesto un commento all’avvocato Enzo Iapichino, uno dei legali che ha indagato sulla vicenda. «Cosa significa tutto ciò? Significa che in Italia abbiamo la legislazione del ricatto», ha affermato l’avvocato, sottolineando che «se da un lato determinate categorie di soggetti che scelgono di non vaccinarsi non possono essere retribuiti, dall’altro se si decide di chiedere i documenti a sostegno di efficacia e sicurezza dei vaccini essi non vengono forniti, e non si sa neanche se esistono».

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