Archive for Giugno, 2023

Home / 2023 / Giugno

22 Giugno 2023 – Redazione

La manzoniana psicosi da bacilli, insieme all’illusorio potere conferito a normali cittadini, ha portato a stravolgere il concetto di privacy con il diffondersi di azioni volte a discriminare e violare i nostri dati sanitari e quelli dei nostri figli. A fronte delle vostre richieste di aiuto, abbiamo cercato di riassumere il complesso quadro giuridico e di fornire alcuni strumenti di tutela, volti a contenere e contrastare eventuali abusi, soprattutto con richieste riguardo lo stato vaccinale vostro o dei vostri figli e per farlo, dobbiamo innanzitutto delineare i confini normativi per identificare in autonomia quando una richiesta è da considerarsi lecita o quando è illecita.

Partiamo dalla definizione di dati relativi alla salute comunemente valida in tutto il territorio Europeo e normata dal GDPR – Regolamento generale sulla protezione dei dati (UE/2016/679): “i dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che rivelano informazioni relative al suo stato di salute” (GDPR Art. 4, part. 15) e sono ricompresi nella più vasta categoria dei dati soggetti a trattamento speciale (GDPR Art. 9), in quanto in grado di rivelare dettagli molto intimi della persona, e per questo vi è una tutela rafforzata che pone il divieto di “trattare dati personali che rivelino… dati relativi alla salute” (art. 9 GDPR)

Come abbiamo visto, ii dati inerenti la salute godono di misure di garanzia che garantiscono l’interessato sulla figura di chi può trattarli, nei rari casi in cui è possibile farlo. Questo punto è importante ed è la seconda cosa che dovrete comprendere a pieno: i dati relativi alla salute possono essere “trattati da o sotto la responsabilità di un professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri o alle norme stabilite dagli organismi nazionali competenti o da altra persona anch’essa soggetta all’obbligo di segretezza conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri o alle norme stabilite dagli organismi nazionali competenti”. (GDPR Art. 9, part. 3)

Ricapitolando: la normativa europea sancisce che i dati relativi alla salute, compreso ovviamente lo stato vaccinale, sono un diritto fondamentale di ogni cittadino e godono di garanzie particolari che permettono la loro gestione solo in limitatissimi casi e sotto la responsabilità di un professionista sanitario sottoposto a segreto professionale. In linea generale, ogni richiesta riguardante l’accesso a informazioni sullo stato di salute vostro e dei vostri figli che arriva da soggetti che non sono un professionista sanitario è da ritenersi illecita… le cose però non sempre sono così lineari.

Ora veniamo all’oggi e ai vari motivi per cui abbiamo deciso di fornirvi questo tipo di documentazione e, come detto sopra, vi elencheremo una serie di situazioni che ci avete segnalato, in cui la richiesta dello stato vaccinale è stata oggetto di situazioni disdicevoli. Vi mettiamo a disposizione, accanto alle tipologie di situazione, anche la lettera o modulo corrispondente, in modo che possiate facilmente reperire quello più adatto alla singola situazione che si divide in bambino o adulto e al grado di contromisure da adottare, perché lo sappiamo bene, anche se vorremmo che tutti agissero con il massimo vigore contro ogni illecita richiesta di dati, purtroppo, a volte si deve mediare.

P.S. Per ogni situazione abbiamo creato due o quattro moduli diversi. La prima divisione è tra minori e adulti e la seconda divisione è tra diffida e diffida con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Nel secondo caso, oltre che inviare una diffida rifiutandosi di fornire i dati inerenti alla salute, si fa contestuale segnalazione al Garante Privacy chiedendo alla struttura che ha richiesto i dati, di fornirvi anche tutte le specifiche di legge riguardo alla gestione di quei dati, come le finalità. A voi la scelta di quale documento utilizzare.

1. Il grest, scout, campus estivi mi chiede libretto vaccinale.

Questo caso è uno dei più vili, spesso accompagnato da pretese che sfociano in dinieghi di iscrizione oppure adducendo fantomatici obblighi di legge ma la questione è chiarissima a livello normativo: non è possibile in nessun caso richiedere dati relativi allo stato vaccinale di nessun partecipante, né ospiti, né personale assunto e né volontari e ogni richiesta in tal senso deve ritenersi illecita. Non ci sono deroghe, non esiste normativa a supporto di tale richiesta, semplicemente non possono gestire, archiviare, trattare ancor meno divulgare questi dati, fine. Così semplice? Magari…

Come vi abbiamo detto ad inizio articolo, la psicosi da bacilli e l’aver dato finto potere a normali cittadini, ha creato una serie di situazioni per cui a volte il soggetto che illecitamente richiede tale documentazione, è visceralmente convinto di alcuni postulati, in realtà falsi, ma che non c’entrano nulla con la questione del trattamento dati relativi alla salute. A volte viene detto ai genitori che essendoci un obbligo vaccinale che interessa la fascia di età dei partecipanti, allora è estendibile l’obbligo anche a strutture extrascolastiche: non è assolutamente così! Anche perché nemmeno le scuole sono autorizzate ad acquisire e gestire il dato, lo fa la Asl e solo in determinate condizioni, comunicando esclusivamente l’eventuale irregolarità e mai il dato vaccinale completo (es. manca 1 dose o l’intero ciclo? Per quali malattie è vaccinato il bambino? La scuola non deve saperlo).

Di fronte all’assurda richiesta di fornire lo stato vaccinale di minori in ambito extrascolastico, pertanto fuori da ogni fattispecie normativa, il primo consiglio che ci verrebbe da darvi è quello di segnalare al Garante della Privacy l’accaduto e di spendere i vostri soldi altrove, evitando quella struttura. Ovviamente sta a voi la scelta, potete decidere se utilizzare il documento per la diffida o quella con annessa segnalazione al Garante della Privacy.

2. La palestra, il corso di calcio, tennis, equitazione o qualsiasi altro sport mi chiede libretto vaccinale

Questo caso è molto spinoso e necessita di una premessa: la legge 5 marzo 1963, n. 292, prevede l’obbligo vaccinale per la sola antitetanica per tutti gli sportivi agonistici CONI e per comprendere se la richiesta è ”lecita” o “illecita” si deve verificare se l’attività sportiva è agonistica o non agonistica e e se l’attività sportiva agonistica è o non è affiliata CONI. Vi lasciamo ad un nostro articolo esaustivo sul punto che potete consultare qui ma in linea di massima valgono gli stessi principi, ovvero che anche in presenza di una disposizione di legge, i dati relativi alla salute sono trattati solo da un “professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri” e, pertanto, solo al momento della visita di idoneità sportiva di una società sportiva federata CONI, viene richiesto di esibire il documento sanitario comprovante l’avvenuta effettuazione della vaccinazione antitetanica obbligatoria per legge per consentire la prescritta verifica e eventuale annotazione.

Appurato se la richiesta è illecita o no, potete utilizzare il Documento modificabile per diffida o quello con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Noi tendiamo ad essere abbastanza fermi sul punto: la struttura ha raccolto dati sanitari di minori o adulti? Va segnalato al Garante oltre che inviare la diffida. A voi la scelta.

3. Il datore di lavoro mi chiede il libretto vaccinale

Come spesso capita in Italia, quando si scende nel dettaglio le questioni divengono più complesse. In linea generale il datore di lavoro non può venire mai a conoscenza dello stato vaccinale dei dipendenti. Esiste l’obbligo di vaccino antitetanico, che prevede la non idoneità lavorativa solo per alcune professioni ed è normato dalla medesima legge 5 marzo 1963, n. 292, e successive modifiche. Se la vostra professione rientra in quelle normate dalla legge vi invitiamo a leggere un nostro articolo esaustivo sul punto, lo trovate qui.

Esiste anche l’obbligo di vaccino anti-epatite B per le professioni sanitarie, ma in linea di massima valgono gli stessi principi, ovvero che anche in presenza di una disposizione di legge, i dati relativi alla salute siano trattati solo da un “professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri” pertanto al momento della visita di idoneità lavorativa potrà essere richiesto di comprovare l’avvenuta effettuazione della vaccinazione obbligatoria per legge, ma solo dal medico competente che non potrà divulgare al datore di lavoro il vostro stato vaccinale ma solo l’idoneità o meno a svolgere la mansione.

Di fronte ad una richiesta diretta da parte del datore di lavoro o altro personale di presentare documenti sanitari, potrete utilizzare il Documento modificabile per diffida e nei casi più estremi, valutando la situazione lavorativa, avete a disposizione anche quello con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Rispetto alle precedenti situazioni qua siete in ambito lavorativo e capiamo benissimo che il tema è ben più spinoso. Una volta capita la norma, potrete anche spiegare a voce la situazione della richiesta illecita, senza neppure ricorrere ai nostri documenti e se mai utilizzarli in fasi successive qualora la situazioni non si sistemi da sola.

FONTE: Associazione Corvelva

 

UNISCITI A MERCURIUS5 SU TELEGRAM⤵️

https://t.me/mercurius5giornale

 

19 Giugno 2023 – Redazione

Nacque a Benevento, ma ben presto fu “adottato” dalla città di Napoli. Non smise di prestare la sua instancabile opera a servizio degli infermi, senza mai chiedere la parcella ai poveri. E mentre sanava i corpi, allo stesso tempo curava amorevolmente le anime.

Prima di iniziare l’autopsia, si fa il segno della Croce da­vanti al cadavere che gli hanno portato. Poi dovrà ta­gliare, aprire, esaminare, nell’interesse della scienza. Ma innanzitutto rende onore a quel corpo che Dio ha ama­to e fatto vivere. Un gesto consueto per Giuseppe Moscati, il medico italiano nostro contemporaneo, il laico proclama­to santo da Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987.

Nato nel 1880, settimo dei nove figli di un magistrato, Giuseppe segue i trasferimenti del padre da Benevento ad Ancona e poi a Napoli, dove nel 1903 consegue la laurea a pieni voti in medicina. Lavora dapprima agli Ospedali Riuniti, poi a quello di Santa Maria del Popolo, detto degli “Incurabili”, nel quale diventerà primario per esami nel 1911. Vive tra scienziati illustri, maestri di medicina quasi tutti positivisti e materialisti; rigidamente avversi alle cose di fede, questi luminari riconoscono però in Moscati l’uo­mo votato alla scienza.

Si succedono per lui gli incarichi di responsabilità: cura degli infermi, direzione della ricerca, insegnamento. Un ricco curriculum medico, accanto al quale non ce n’è un al­tro speciale e distinto: un curriculum da santo. Lui è medi­co e santo insieme, ogni giorno. Per lui vivere è lavorare, è pregare, è studiare. A un giovane medico scrive: «Non la­scerete di coltivare e rivedere ogni giorno le vostre cono­scenze. Il progresso sta in una continua critica di quanto apprendiamo». E lui non “lascia di coltivare” anche la pro­pria formazione culturale cristiana, di pari passo con quel­la scientifica.

Ricerca quotidiana e comunione quotidiana per lui so­no due momenti dello stesso impegno. Per deriderne la fe­de, qualcuno lo attira in un equivoco tranello, e lui si “ven­dica” entrando a pregare in una chiesa, per tornare poi tranquillo al microscopio, alla corsia, agli studenti. Sarà considerato un precursore della moderna biochimica. E in­tanto, già sui trent’anni, le sue diagnosi fulminee ed esatte lo rendono famosissimo, molto stimato anche dal sommo clinico Antonio Cardarelli. Insomma, ha tutto per diventa­re uno dei massimi “baroni”.

Ma Giuseppe si sente soltanto veicolo di conoscenze pro­venienti da Dio e destinate a chi soffre. Per le visite in casa, l’onorario è regolato da un cestino con una scritta: Chi può metta qualcosa, chi ha bisogno prenda. Quando il malato è lontano e povero, è lui stesso che gli porta anche denaro. Come porta l’aiuto spirituale durante le cure e do­po, come si preoccupa di raddrizzare esistenze, di orienta­re i confusi. Sempre medico e sempre apostolo, a ritmo intensissimo. Un’esistenza consumata presto, a soli 47 anni. Il 12 aprile 1927, giorno della sua morte, è stato ancora giorno di visita. Tre anni dopo, le sue spoglie sono state tu­mulate nella chiesa del Gesù Nuovo in Napoli.

FONTE: Famiglia Cristiana

UNISCITI A MERCURIUS5 SU TELEGRAM⤵️

https://t.me/mercurius5giornale

08 Giugno 2023 – Redazione

Sono circa 300 le richieste presentate dalle società energetiche a ministero e Regione per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Marco Porcu che, con la collega all’Industria, Anita Pili, ha partecipato alla seduta della commissione “Attività produttive” convocata per discutere delle problematiche legate ai progetti per nuovi parchi eolici in zone di particolare pregio ambientale e in siti di rilevanza culturale. “Ne arrivano circa 30/40 a settimana – ha proseguito Porcu -, su questi progetti la Regione può esprimere solo un parere non vincolante. Questo prevede il Decreto Draghi. La Giunta vuole evitare che questi impianti arrechino danni all’ambiente. Serve fare chiarezza coinvolgendo i comuni nei cui territori ricadono gli interventi. Ora c’è molta confusione, occorrerebbe capire, prima di tutto, qual è il fabbisogno assegnato alla Sardegna per la produzione di energia e in base a quello pensare a una pianificazione con l’individuazione delle aree idonee”.

Anche l’assessora Pili ha sottolineato la necessità di correggere le procedure autorizzative per la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici: “Diciamo no a una procedura calata dall’alto – ha detto -, siamo pronti a dare il nostro contributo per la transizione energetica ma questo non può essere fatto senza tener conto della realtà locali. “Ora, finalmente, abbiamo notizia di una bozza che a metà giugno sarà consegnata dal ministero alla Conferenza Stato Regioni. In base a quel documento si potrà fare un ragionamento compiuto”. Critiche all’operato dalla Giunta sono arrivate dai consiglieri di opposizione: “In materia di energia niente è stato fatto da questa maggioranza – ha detto la consigliera di Alleanza Europa Verde-Sinistra Possibile-Art1, Maria Laura Orrù -. Manca una visione di insieme, la Sardegna si è fatta trovare impreparata”. Per Gianfranco Satta (Progressisti) “non è vero che non si può fare niente per bloccare l’assalto dell’eolico in Sardegna. La Regione è pienamente legittimata a dire dove devono essere realizzati gli impianti come fece Soru nel 2004 bloccando alcuni interventi già in fase avanzata. La realtà è che non volete esercitare questi poteri”.

MA IL POPOLO È GIÀ SUL PIEDE DI GUERRA, COSÌ COME I COMUNI CHE DI CONO BASTA A CHI VUOLE SFRUTTARE L’ISOLA PER CONVENIENZA!

FONTE: SardiniaPost

UNISCITI A MERCURIUS5 SU TELEGRAM⤵️

https://t.me/mercurius5giornale

07 Giugno 2023 – Redazione

La Commissione europea ha seguito gli Stati Uniti nell’approvare il primo vaccno al mondo per il virus respiratorio sinciziale, che deve essere utilizzato da adulti di età pari o superiore a 60 anni, ha affermato mercoledì il suo produttore GlaxoSmithKline.

Gli Stati Uniti hanno approvato il farmaco, chiamato Arexvy, il mese scorso, mentre il vaccno è il culmine di una caccia decennale per proteggere le persone vulnerabili dalla malattia comune.

Gli analisti prevedono che il mercato potrebbe valere più di 10 miliardi di dollari nel prossimo decennio, con prodotti simili di altri produttori tra cui Pfzer e Moderna che dovrebbero seguire presto.

Questa autorizzazione per Arexvy significa che gli adulti idonei, possono essere vaccnati contro la malattia da RSV per la prima volta”, ha dichiarato Tony Wood, direttore scientifico di GSK, in una nota.

Le azioni della società sono state scambiate invariate nelle prime operazioni londinesi dopo l’atteso annuncio di approvazione. In aprile, l’organo di controllo dei farmaci dell’Unione Europea ha raccomandato l’approvazione di Arexvy a seguito di una sperimentazione su 25.000 partecipanti in 17 Paesi.

Secondo l’Agenzia europea per i medicinali, i risultati hanno dimostrato che il vaccno è efficace all’83% nel proteggere dalle malattie legate all’RSV nelle persone di età pari o superiore a 60 anni, con effetti collaterali generalmente lievi(…).

Il vaccino utilizza una proteina ingegnerizzata e una sostanza adiuvante per promuovere anticorpi e cellule T che aiutano a combattere l’infezione da RSV.

Moderna spera che il suo vaccno contro l’RSV venga approvato e reso disponibile entro la fine dell’anno.

Nel 2022 l’UE ha approvato un trattamento preventivo contro l’RSV, sviluppato dall’azienda farmaceutica britannica AstraZeneca e dalla francese Sanofi, che funziona in modo simile al vaccino.

FONTE: Eventi Avversi

UNISCITI A MERCURIUS5 SU TELEGRAM⤵️

https://t.me/mercurius5giornale

1 Giugno 2023 – Marzia MC Chiocchi

SI SALVI CHI PUÒ DALLA FOLLIA GREEN! POCO FA NE ABBIAMO SCOPERTA UN’ALTRA! SONO GIÀ STATE COMMERCIALIZZATE, DA ALCUNE AZIENDE EUROPEE, BOTTIGLIE DI PLASTICA CON TAPPI ATTACCATI PERCHE’ NON SI DISPERANO NELL’AMBIENTE!

No, non è un problema di chiusura difettosa, ma semplicemente l’avvio di un processo che entro luglio 2024 diventerà la normalità. ALMENO COSÌ DICONO!

Gli ambientalisti più integralisti, invece di sostenere battaglie più interessanti, che potrebbero portare alla sostituzione del materiale plastico con il vetro, complicano la vita anche agli imprenditori del settore, con idee che non porteranno affatto miglioramenti ecologici! Chi vuole buttare la plastica nelle aree verdi, infatti, lo fara’ col tappo annesso, senza porsi alcun problema. Ma dal momento che la raccolta del vetro, con un eventuale sistema “redivivo” del vuoto a perdere (come accadeva fino alla fine degli anni 80), non porterebbe guadagni alle multinazionali, ecco uscire l’ennesima buffonata!

Come sempre il punto di partenza è l’ennesima direttiva europea risalente al 2019, che impone la riduzione dell’incidenza della plastica nell’ambiente entro il 2024. Tutte le bottiglie, per poter essere commercializzate, dovranno essere fornite di tappo inseparabile. Il loro nome sarà TETHERED CUP e sono state pensate per agevolarne il riciclo. DICONO SEMPRE LORO!

In Italia, i tappi attaccati al collo della bottiglia sono già stati introdotti da alcuni brand mentre altri sono in fase di sperimentazione. Stesso discorso vale per le confezioni di bevande in cartone poli accoppiato che dovranno parimenti adeguarsi.

Domanda: tutto questo circo basterà a preservare il nostro pianeta? Preferiamo astenerci da qualsiasi inutile commento! QUELLO CHE DOVREBBE ESSERE INCENTIVATO È UN PROGRAMMA DI EDUCAZIONE CIVICA AD AMPIO SPETTRO, CHE SICCOME NON PORTEREBBE INTROITI NELLE TASCHE DELL’ELITE, NON VERRÀ AL MOMENTO CONTEMPLATO!

 

FONTE: Gelsiambiente

UNISCITI A MERCURIUS5 SU TELEGRAM⤵️
https://t.me/mercurius5giornale