di Massimo Coppolino
“Incrociando i dati provenienti dalle diverse fonti, si può evincere, dall’ultimo rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità che i decessi per CoViD tra i vaccinati sono molto di meno che tra i non vaccinati (0,36% contro 0,7%). Sarebbe tutto perfetto, se non ci fossero anche le morti legate direttamente ai vaccini, di cui, però, stranamente non si parla. Basta, quindi, prendere il 5° rapporto AIFA sui decessi da vaccino, e ci si rende conto di una sconcertante realtà: l’AIFA sapeva che sarebbero morte persone in seguito alla vaccinazione, ma ne prevedeva circa il doppio di quelle, poi, registrate , il che è considerato un “successo”. Ma, se andiamo a verificare le percentuali, ci rendiamo conto che, tra i vaccinati, in conseguenza degli effetti collaterali dei vaccini, la mortalità dopo la 1^ dose è dello 0,5%, mentre dopo la 2^ dose è dello 0,3%. Quindi, mediamente, si muore di più per gli effetti collaterali del vaccino di quanto lo stesso vaccino protegga dalla CoViD!
Per porre ai ripari, è necessario analizzare le cause dei decessi è questo avviene grazie alle autopsie, che non si devono limitare ad una analisi “di base”, ma estendersi a controlli di fisiopatologia e di analisi biochimica dei tessuti, onde trovare le “cause delle cause” e questo non può prescindere da una anamnesi del paziente deceduto che valuti i fattori di rischio preesistenti per lo sviluppo diuna data patologia. Ad esempio, un tizio accanito fumatore, obeso, con scarsissima attività fisica, colesterolo alto e iperteso, ha una probabilità elevata di sviluppare un infarto in qualsiasi momento, mentre un tipo atletico, in forma, non fumatore, senza patologie coronariche, cardiache, con difetti nella circolazione sanguigna, ha una probabilità di svilupare un infarto improvviso pari a zero. Orbene: tutti e due si vaccinano con vaccino anti covid-19, lo stesso vaccino e muoiono nel breve periodo.
Sarà difficile, se non attraverso esami specialistici atti a trovare tracce di proteina Spike o di RNA virale nei tessuti danneggiati, dmostrare le cause reali di morte del primo soggetto, mentre, essendo la causa prevista tra gli effetti collaterali non essendoci altri fattori di rischio, la correlazione è immediata! Non tengo neanche conto dei ridicoli tentativi di sminuire le morti per vaccini attribuendole, in questo periodo estivo, ai “colpi di calore”, per un motivo semplice: si descrivono morti improvvise, quasi istantanee, mentre il colpo di calore si manifesta con febbre, tremori, palpitazioni e porta al decesso solo se non vengono presi i dovuti provvedimenti medici, un processo, quindi, lungo, con sintomi evidenti, non immediato e asintomatico. E’, quindi, chiaro che la narrazione di questi eventi (e sono tantissimi) è non solo un non senso scientifico, ma una mistificazione della realtà, una disinformazione indegna, mirata a nascondere i reali pericoli dei vaccini.