Catanzaro: grave reazione allergica dopo la terza dose, ricoverata per il Covid
22 Febbraio 2022 – Redazione
Il dramma di una donna di Catanzaro con una grave reazione allergica manifestatasi dopo la terza dose di vaccino e non ancora terminata. «Abito a Catanzaro e ho quasi 30 anni. Vi racconto la mia esperienza con la terribile sanità catanzarese. Dieci giorni fa, – spiega la giovane a Calabria7 – venerdì 11 febbraio alle 15.30 ho avuto una reazione allergica grave di tipo 1 su metà viso e metà cranio meno di un’ora dopo aver fatto la terza dose di vaccino Pfizer che mi era stato inoculato alle 14:40. Sentivo il volto esplodere, scosse alla testa, all’orecchio e all’occhio. Ho contattato immediatamente la mia dottoressa curante che non mi ha voluta visitare perché ha paura del Covid e non riceve i pazienti. Mi ha chiesto di mandarle una foto via mail e mi ha dato una cura sbagliata. La situazione è peggiorata in breve tempo. Sono corsa in ospedale, tamponi a destra e a sinistra, risulto positiva al Covid. Entro alle ore 20:00 di giovedì 17 febbraio e finalmentee vengo ricoverata nel reparto di Medicina Covid alle 4:00 di notte».
Il ricovero in ospedale
«Mi fanno flebo su flebo, così forti – racconta – che mi rendevano debole e mi facevano dormire di continuo. In poche ore mi si è gonfiato l’occhio a tal punto da non poterlo aprire. Chiedo informazioni alle infermiere che mi dicono che io venivo curata solo ed esclusivamente per Covid.Per quanto riguarda il mio problema della reazione allergica al vaccino no. Mi inizio ad agitare e tento di andare incontro al dermatologo che non visita i pazienti Covid, però gira in ospedale senza guanti con una mascherina chirurgica senza l’Ffp2 di sotto come invece indossano gli altri sanitari del reparto. Il medico chiama il dermatologo che non mi ha voluta visitare perché aveva paura del Covid. Nonostante le mille chiamate dei medici e delle infermiere che con insistenza chiedevano la consulenza per capire quali cure dovessero darmi non si è mai presentato. Così come ha fatto l’oculista che si è rifiutato di venire a visitarmi per timore di contrarre il coronavirus».
Le dimissioni
«Credo che – afferma con rammarico a Calabria7 – ogni medico abbia l’obbligo di visitare i pazienti altrimenti non è degno di indossare un camice. Questi atteggiamenti sono da denuncia. Nonostante avessi il Covid ero asintomatica, quindi non aveva senso rimanere lì senza cure e sabato 19 febbraio ho firmato le dimissioni e sono andata via. Gli infermieri e il dottor Spagnolo sono stati gentilissimi, ma potevano curarmi solo per il Covid. Mi hanno portato a casa in ambulanza, mentre l’occhio continuava a gonfiarsi e la testa mi girava. Mi sono stati dati dei fogli con la terapia e le dimissioni da sotto una porta. I medicinali che mi avevano prescritto in ospedale non mi erano stati somministrati quindi ho chiamato in reparto per chiedere a cosa servissero. E mi viene detto che avendo fatto una cura sbagliata data dal mio medico di base e non essendo stata curata in ospedale probabilmente le condizioni erano peggiorate trasformandosi da reazione allergica al vaccino in herpes zoster».
Ritardi telematici all’Asp di Catanzaro
«Oggi – spiega – sono andata a fare il molecolare all’Asp di Catanzaro e mi hanno detto di non aver ricevuto nessuna comunicazione dall’Ospedale Pugliese quindi non potevano eseguirlo. Chiamo in Ospedale e mi dicono che l’iter era partito, ma evidentemente c’era stato un ritardo telematico. Mi bloccano il green pass. Non posso prendere sole o stare alla luce perché mi fanno male alla testa, di conseguenza non posso uscire. Contatto la mia dottoressa che continua a non volermi visitare, le dico che è da denuncia e mi sbatte il telefono in faccia. In tutto ciò io sono peggiorata. La sanità catanzarese ti cura solo per il Covid, per il resto puoi anche morire. Non so più che fare e non so più come guardarmi allo specchio, perché sono un mostro. In più al Pugliese Ciaccio sapevano benissimo che io avevo allergie, nonostante avessi preso l’antistaminico prima di fare il vaccino evidentemente c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto. Eppure l’avevo detto a voce e lo avevo scritto sui fogli di avere allergie. Se ne sono lavati le mani con i 15 minuti di attesa standard. Il dermatologo, l’oculista, la dottoressa medico curante non volendomi visitare (e dandomi cure sbagliate) hanno manifestato un atteggiamento criminale. È una vergogna», scrive Calabria7.