Mega yacht e villoni sequestrati agli oligarchi russi, chi paga? Alle ingenti spese di mantenimento deve provvedere lo stato
09 Marzo 2022 – Redazione- Fonte: Giulio Amaral ( Terre Marsicane)
Le pesanti sanzioni che l’Italia ha deciso di applicare contro la Russia prevedono anche il congelamento dei beni che i miliardari russi hanno in Italia. Ma come ben si sa ogni medaglia ha il suo rovescio: infatti per legge lo stato dovrà provvedere alle spese di mantenimento degli yacht e dei villoni di proprietà degli oligarchi russi che sono stati sequestrati dal governo.
Il decreto legislativo 109 disciplina tutta la procedura ed anche la custodia, la gestione e l’amministrazione delle risorse economiche congelate. Compito che spetta all’Agenzia del Demanio, la quale, sulla base della relazione trasmessa dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza (o anche di altre informazioni disponibili) decide se provvedere direttamente oppure nominare un custode o un amministratore. In entrambi i casi è possibile gestore tutti gli atti di ordinaria amministrazione, mentre per le situazioni straordinarie è necessario richiedere il parere dello stesso comitato di sicurezza finanziaria. Per quanto riguarda le spese, l’articolo 12 prevede che quelle «necessarie o utili per la conservazione e l’amministrazione dei beni sono sostenute dall’Agenzia del demanio o dall’amministratore mediante prelevamento dalle somme riscosse a qualunque titolo». Dunque se le attività sequestrate sono in qualche modo redditizie, verranno usati questi fondi. Se però «dalla gestione dei beni sottoposti a congelamento non è ricavabile denaro sufficiente per il pagamento delle spese» allora il Demanio o l’amministratore attingeranno ad un apposito fondo nel bilancio dello Stato «con diritto di recupero nei confronti del titolare del bene in caso di cessazione della misura di congelamento». Inoltre uno Stato che sequestra un bene è obbligato a non farlo deprezzare, sia nel caso che venga restituito sia nel caso venga venduto.
Sabato scorso il nostro ministero dell’Economiaha annunciato il via ai provvedimenti di sequestro di yacht e ville di proprietà di uomini super ricchi molto vicini a Putin, come Alexei Mordashov, Gennady Timchenko e Alisher Usmanov, oltre al presentatore della televisione russa Vladimir Soloviev. Lucchetti alle ville in costa Smeralda o sulle colline di Capannori, sigilli ai maxi-yacht nel porto di Sanremo o di Imperia in un’operazione da 140 milioni di euro.
GLI YACHT
Bloccare in porto una mega imbarcazione di lusso ha dei costi di mantenimento non indifferenti. Il primo costo è l’ormeggio nel porto. Per imbarcazioni che vanno dai 50 ai 90 metri, quelli che hanno un valore che oscilla dai 50 ai 70 milioni si pagano dai 400 ai 500 euro al giorno.Il costo di permanenza, con luce e acqua, lievita più del doppio. Ma c’è anche un problema di sicurezza, per questo, secondo le norme, le imbarcazioni così grandi devono avere sempre a bordo un capitano, che in caso di natanti superiori alle 500 tonnellate deve avere una specializzazione e ha uno stipendio medio tra i 12 e i 15mila euro al mese, poi un direttore di macchina, anche lui abilitato per motori superiori ai 500 Kw, (circa 8mila euro al mese) e quattro uomini di equipaggio, che hanno uno stipendio medio mensile di circa 4mila euro.