Peter Doshi, redattore capo del British Medical Journal, e professore della School of Pharmacy dell’Università del Maryland, ha commentato poche ore fa l’approvazione del vaccino Pfizer da parte dalla FDA.
La FDA dovrebbe richiedere studi adeguati
e controllati con follow-up a lungo termine e rendere i dati disponibili pubblicamente, prima di concedere la piena approvazione ai vaccini covid-19”, afferma Peter Doshi.
The FDA should demand adequate, controlled studies with long term follow up, and make data publicly available, before granting full approval to covid-19 vaccines”, says Peter Doshi
Il suo messaggio integrale direttamente QUI, sul British Medical Journal.
Bolognetti: “Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa”.
Peter Doshi dalle pagine del BMJ ha letteralmente demolito la decisione della FDA di dare una autorizzazione definitiva al vaccino della Pfizer.
Quindi, e per quanto mi riguarda, non solo restano tutte le obiezioni mosse in questi mesi, ma adesso se ne aggiungono di nuove.
E’ davvero incredibile che la FDA (finanziata dalle compagnie farmaceutiche) abbia deciso di concedere una autorizzazione definitiva proprio nel momento in cui da Israele giungevano notizie sulla perdita di efficacia di questo non vaccino dopo appena 6 mesi.
E’ davvero incredibile che la Fda abbia autorizzato senza che ad oggi ci siano stati chiarimenti su tutte le obiezioni mosse in precedenza.
Dite ai nostri zerbini di regime di smettere di suonare la grancassa.
Buona lettura!
Ecco le conclusioni dell’intervento di Doshi:
“Lo scorso dicembre, con dati limitati, la FDA ha concesso al vaccino di Pfizer un EUA, consentendo l’accesso a tutti gli americani che ne volevano uno. Ha inviato un chiaro messaggio che la FDA potrebbe sia affrontare l’enorme domanda di vaccini senza compromettere la scienza. Una “piena approvazione” potrebbe rimanere un livello elevato.
Ma eccoci qui, con la FDA che, secondo quanto riferito, è sul punto di concedere una licenza di marketing a 13 mesi dall’inizio dello studio cardine di due anni ancora in corso, senza dati riportati oltre il 13 marzo 2021, efficacia poco chiara dopo sei mesi a causa dello smascheramento, prove di protezione in calo indipendentemente dalla variante Delta e segnalazione limitata dei dati di sicurezza. (I rapporti prestampati “diminuzione dell’appetito, letargia, astenia, malessere, sudorazione notturna e iperidrosi erano nuovi eventi avversi attribuibili a BNT162b2 non precedentemente identificati nei rapporti precedenti”, ma non forniscono tabelle di dati che mostrino la frequenza di questi o altri eventi avversi)
Non aiuta le cose che la FDA ora dica che non convocherà il suo comitato consultivo per discutere i dati prima di approvare il vaccino di Pfizer. (Lo scorso agosto, per affrontare l’esitazione del vaccino, l’agenzia si era ” impegnata a utilizzare un comitato consultivo composto da esperti indipendenti per garantire che le deliberazioni sull’autorizzazione o sulla concessione di licenze fossero trasparenti per il pubblico.”)
Prima della prestampa, la mia opinione, insieme a un gruppo di circa 30 medici, scienziati e sostenitori dei pazienti, era che c’erano semplicemente troppe domande aperte su tutti i vaccini covid-19 per supportare l’approvazione di uno quest’anno. La prestampa, purtroppo, ha affrontato pochissime di queste domande aperte e ne ha sollevate di nuove.
Ribadisco il nostro appello : “rallenta e fai la scienza giusta: non c’è motivo legittimo per affrettarsi a concedere una licenza a un vaccino contro il coronavirus”.
La FDA dovrebbe chiedere alle aziende di completare il follow-up di due anni, come originariamente previsto (anche senza un gruppo placebo, si può ancora imparare molto sulla sicurezza). Dovrebbero richiedere studi adeguati e controllati che utilizzino i risultati dei pazienti nella popolazione ormai consistente di persone che si sono riprese dal covid. E le autorità di regolamentazione dovrebbero rafforzare la fiducia del pubblico contribuendo a garantire che tutti possano accedere ai dati sottostanti”.
Peter Doshi , redattore capo, The BMJ
Bolognetti: “Se l’Ema dovesse seguire le orme della FDA non escludo di presentare una integrazione all’ESPOSTO depositato a febbraio 2021”
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
(Fonte: TheItalianTribune)