Vaticano: Green pass obbligatorio dal 1 ottobre. Anche la Santa Sede punta sul ricatto
di Marzia MC Chiocchi
UNA CHIESA VERGOGNOSA, di cui il PADRETERNO non ha proprio bisogno. Un Papa ancor più discutibile che, come ha scritto nei giorni scorsi l’ ex vaticanista ALDO MARIA VALLI, di cui ABBIAMO PUBBLICATO UN ARTICOLO NEI GIORNI SCORSI e che riportiamo a fine commento, parla più di vaccini che di salvezza delle Anime. Aggiungo solo, oltre al ribrezzo per l’oscurantismo della FEDE che sta vivendo in questo momento la CHIESA, che non mancherà molto ad un nuovo Scisma o a una frattura insanabile all’interno della Stessa! COME RECITA UN VECCHIO ADAGIO: CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA. Povero San Francesco, di cui il Papa, porta indegnamente il suo nome!
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FONTE: Il Giornale d’Italia
Tutti i lavoratori senza certificazione saranno considerati «assenti ingiustificati» e non percepiranno lo stipendio
Beati quelli con il Green pass, che potranno lavorare: la certificazione verde sfonda in Vaticano, e diventa obbligatoria dal 1 ottobre. Una brutta notizia per chi poteva scappare al ricatto del vaccino obbligatorio o dei tamponi eterni. Una scelta che arriva ancora prima dell’ultimatum del presidente del Consiglio Mario Draghi, che invece parte dal prossimo 15 ottobre.
I lavoratori sprovvisti di Green pass in Vaticano rischiano sanzioni e l’allontanamento dal posto di lavoro. Questa misura sarà valida, in maniera indistinta, per personale in organico e collaboratori esterni, nonché a qualunque soggetto che svolga attività presso una struttura sotto la giurisdizione della Santa Sede. Un campanello che suona in anticipo per quei lavoratori italiani che aspettano l’arrivo del fatidico 15 ottobre, e che invece dovranno anticipare di due settimane la presentazione della certificazione verde.
Chi non si presenterà a lavoro per motivi legati alla mancanza della certificazione verde sarà considerato un “assente ingiustificato”. Nel decreto, firmato dal sottosegretario Parolin, si legge: “Il personale sprovvisto di Green pass potrà, in alternativa, esibire una certificazione di negatività al virus Sars-Cov-2, rilasciata in Italia a fronte di un test molecolare o antigenico rapido, con la frequenza indicata dalla Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.” E precisa che, come lo Stato Italiano, non intende muoversi sui prezzi dei tamponi, infatti: “Gli oneri relativi al test non sono a carico dell’Ente”. È previsto, inoltre, il fermo dello stipendio, fatta eccezione delle “ritenute previdenziali ed assistenziali, nonché l’assegno al nucleo familiare”.
Almeno la libertà di culto, per il momento, sembra salva. Forse per non perdere l’appeal di sede della Cristianità, il Green pass non verrà richiesto per i fedeli che entrano in chiesa o assistono alle funzioni religiose. Nel frattempo, Papa Francesco giustifica così la decisione di imporre il Green pass secondo le regole dello Stato italiano: “Perché è necessario assicurare la salute e il benessere della Comunità di lavoro nel rispetto della dignità, dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni suo membro”.
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
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