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‘AMBIENTE’ Category

08 Giugno 2023 – Redazione

Sono circa 300 le richieste presentate dalle società energetiche a ministero e Regione per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Marco Porcu che, con la collega all’Industria, Anita Pili, ha partecipato alla seduta della commissione “Attività produttive” convocata per discutere delle problematiche legate ai progetti per nuovi parchi eolici in zone di particolare pregio ambientale e in siti di rilevanza culturale. “Ne arrivano circa 30/40 a settimana – ha proseguito Porcu -, su questi progetti la Regione può esprimere solo un parere non vincolante. Questo prevede il Decreto Draghi. La Giunta vuole evitare che questi impianti arrechino danni all’ambiente. Serve fare chiarezza coinvolgendo i comuni nei cui territori ricadono gli interventi. Ora c’è molta confusione, occorrerebbe capire, prima di tutto, qual è il fabbisogno assegnato alla Sardegna per la produzione di energia e in base a quello pensare a una pianificazione con l’individuazione delle aree idonee”.

Anche l’assessora Pili ha sottolineato la necessità di correggere le procedure autorizzative per la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici: “Diciamo no a una procedura calata dall’alto – ha detto -, siamo pronti a dare il nostro contributo per la transizione energetica ma questo non può essere fatto senza tener conto della realtà locali. “Ora, finalmente, abbiamo notizia di una bozza che a metà giugno sarà consegnata dal ministero alla Conferenza Stato Regioni. In base a quel documento si potrà fare un ragionamento compiuto”. Critiche all’operato dalla Giunta sono arrivate dai consiglieri di opposizione: “In materia di energia niente è stato fatto da questa maggioranza – ha detto la consigliera di Alleanza Europa Verde-Sinistra Possibile-Art1, Maria Laura Orrù -. Manca una visione di insieme, la Sardegna si è fatta trovare impreparata”. Per Gianfranco Satta (Progressisti) “non è vero che non si può fare niente per bloccare l’assalto dell’eolico in Sardegna. La Regione è pienamente legittimata a dire dove devono essere realizzati gli impianti come fece Soru nel 2004 bloccando alcuni interventi già in fase avanzata. La realtà è che non volete esercitare questi poteri”.

MA IL POPOLO È GIÀ SUL PIEDE DI GUERRA, COSÌ COME I COMUNI CHE DI CONO BASTA A CHI VUOLE SFRUTTARE L’ISOLA PER CONVENIENZA!

FONTE: SardiniaPost

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19 Maggio 2022 – Redazione – di Valeria Casolaro – L’Indipendente

Fino al 27 maggio numerose tra le spiagge naturalisticamente più pregevoli delle coste sarde saranno ostaggio delle esercitazioni militari della Nato, che vedranno 65 mezzi navali e aerei (sottomarini compresi) provenienti da 7 Paesi dell’Alleanza atlantica allenarsi a fare la guerra. Saranno 4 mila i gli uomini che prenderanno parte all’”assedio” dell’isola. I cittadini sardi hanno deciso di non sottostare a tale imposizione, giunta senza alcun preavviso agli inizi della stagione turistica, e hanno lanciato sulla piattaforma change.org una petizione per dire di no alle esercitazioni militari e “bloccare questa e future iniziative”.

Il titolo della petizione è eloquente di per sé: Mai più esercitazioni militari nelle coste sarde. I cittadini, infatti, sottolineano come siano già tre i poligoni presenti sul territorio sardo: Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada. Nonostante ciò si è deciso di svolgere le esercitazioni dell’Alleanza in 17 aree marittime, alcune delle quali mai coinvolte in operazioni militari e conosciute in tutto il mondo per la loro bellezza. Tra queste vi sono Porto Pino, il Poetto e Teulada. L’operazione “Mare Aperto” impedirà quindi “il transito, la sosta, la pesca, la balneazione e le immersioni” fino al 27 maggio. A preoccupare i cittadini sono soprattutto i rischi di danni ingenti all’ambiente: le esercitazioni rischiano infatti di essere “distruttive e devastanti” per il patrimonio naturalistico e paesaggistico della zona, “messo a dura prova per il diletto delle forze militari della Nato”.

La petizione fa appello alla Regione Sardegna affinché “si faccia portavoce nei confronti del Ministero della Difesa Italiana per bloccare questa e future iniziative militari”. Intanto, per il 22 maggio è prevista una manifestazione di protesta a Capo Teulada, già organizzata da alcune settimane per contestare l’occupazione militare della Sardegna.

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18 Maggio 2022 – Redazione

La Commissione europea ha proposto oggi a Bruxelles, con il suo pacchetto “RePowerEU”, una serie di misure che mirano ad accelerare la fine della dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia e dai carburanti fossili in generale. L’obiettivo per il gas è fare a meno di due terzi delle importazioni dalla Russia entro un anno.

“Proponiamo di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Questo è un piano ambizioso ma realistico”. Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando il RePowerEu.

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18 Maggio 2022 – Redazione – Fonte: SardiniaPost

Si è svolta nelle ultime ore un’operazione di sbarco anfibio nel poligono sardo di Capo Teulada, nell’ambito dell’esercitazione Mare aperto 2022, cominciata il 3 maggio scorso e alla quale in generale prendono parte più di 4.000 tra donne e uomini di sette nazioni della Nato e oltre 65 tra navi, sommergibili, velivoli ed elicotteri, impegnati tra l’Adriatico, lo Ionio, il Tirreno e il Canale di Sicilia. All’esercitazione prendono parte anche diversi velivoli dell’Aeronautica Militare.

Le forze in campo simulano scenari ad alta intensità e in veloce mutamento attraverso cui verificare le capacità di intervento in svariate aree. Ad essere esplorate sono nuove combinazioni di impiego delle forze assegnate: tra queste, l’Expeditionary advanced baseoperations, in studio nella Us Navy, per estendere il raggio di azione delle forze marittime e controllare così zone di mare strategiche. L’intera esercitazione terminerà il prossimo 27 maggio e ha, tra i suoi principali obiettivi, anche il proseguimento della campagna di sviluppo delle capacità del nuovo velivolo di quinta generazione F-35 B, propedeutica al raggiungimento della ‘Initial operational capability‘ nel 2024, e del processo di integrazione con le altre Forze armate e con le Marine estere. L’attività coinvolge lo staff della Brigata Marina San Marco e quelli delle diverse divisioni navali in cui si articola l’organizzazione operativa della Marina.

Questa operazione è da giorni che sta creando polemiche in Sardegna. Solo ora si sanno i numeri precisi. Il tema delle servitù è molto sentito perché il 60 per cento di tutta la superfice di basi e poligoni militari italiane è concentrata nell’Isola. Proprio Teulada con i suoi veleni e i suoi quasi 600mila colpi sparati dal 2009 al 2015 è al centro di una inchiesta della Procura di Cagliari. Indagati cinque capi militari che rischiano il processo per disastro ambientale.

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20 Aprile 2022 – Redazione

Scatterà dal primo maggio la stretta sui consumi energetici per ridurre la dipendenza dal gas russo. E si comincia con lo stop al condizionatore selvaggio negli uffici pubblici. È quanto stabilisce un emendamento al decreto bollette con le regole che saranno in vigore fino al 31 marzo 2023.

Condizionamento e riscaldamento
La stretta riguarda condizionamento e riscaldamento – si legge su Tgcom24 -, ma sono gli impianti per rinfrescare che ci fanno consumare di più: negli uffici il 57% dei consumi energetici annuali è legato infatti ai climatizzatori. Con le nuove regole in inverno non si potrà riscaldare oltre i 19 gradi (oggi ne sono previsti 20) e in estate non si potrà scendere sotto i 27, con due gradi di tolleranza.

Per il momento le nuove regole non riguarderanno ospedali, cliniche e case di cura. Mentre il governo starebbe valutando una norma anche per risparmiare sull’illuminazione pubblica, riducendo il numero dei lampioni accesi o le ore della luce notturna.

Risparmi previsti

Con le norme messe in campo con questo decreto, la previsione è di risparmiare circa 4 miliardi di metri cubi di gas nel 2022. Ancora però non è chiaro chi gestirà i controlli per verificare che le regole vengano rispettate. Le sanzioni previste vanno tra i 500 e i 3mila euro.

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13 Aprile 2022 – Redazione

Dpcm del premier e controfirmato dal ministro Guerini per ridurre il Parco di San Rossore di 730mila metri quadrati e costruire poligoni, caserme, magazzini, palestre, piscine e piste di atterraggio per 440 metri quadri. E dopo le proteste dei dem locali arriva anche il messaggio del Nazareno. Il capogruppo in Regione Toscana: “Finiti i tempi in cui decideva tutto Roma”.

Una base militare nel Parco naturale di San Rossore, con una parte dei soldi e con la corsia preferenziale del Recovery Plan. Per il governo Draghi la costruzione del nuovo presidio dei carabinieri – che dovrebbe ospitare Gis, paracadutisti del Tuscania e centro cinofili – dovrebbe avvenire a Coltano, in un segmento di una riserva naturale che si estende sulla fascia costiera delle province di Pisa e Lucca. Si tratterebbe di 440 metri cubi di nuovi edifici, in un’area recintata di 730mila metri quadrati di area protetta. Cemento tra campagna e pinete, a 13 chilometri dalla Torre di Pisa. Le strutture militari – secondo il Dpcm di Draghi – verranno edificate sopra e intorno al Radar, come lo chiamano i circa 400 abitanti della zona: è un ex edificio militare in disuso con il quale fino al 2006 gli statunitensi controllavano i cieli italiani dalla vicina Camp Darby, una delle basi americane più importanti d’Europa. Il progetto prevede una pista di atterraggio per elicotteri, due poligoni di tiro, caserme, centri di addestramento, laboratori, magazzini, palestre, uffici, piscine, officine, infermeria, mensa, 18 villette a schiera e un autolavaggio. Tutto andrebbe al condizionale in realtà perché nonostante il decreto abbia la firma – oltre che del premier – anche del ministro della Difesa Lorenzo Guerini a protestare c’è anche il Pd nazionale, che come noto è guidato da un segretario pisano, Enrico Letta. “Il Pd, nei suoi organismi del territorio, in verità si è già pronunciato pubblicamente e si espresso contro, definendola una scelta sbagliata” ha fatto sapere il Nazareno.

Il decreto di Draghi e Guerini, due mesi dopo la firma, è arrivato finalmente anche sulla scrivania di Lorenzo Bani, il presidente del Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli (questo il nome integrale). “Una decisione non concordata, ed essendo il decreto già stato firmato, non c’è più margine di discussione” dice Bani, ex assessore all’Ambiente a Pisa che dice di essersi trovato davanti al fatto compiuto. L’iter che ha portato all’approvazione della nuova base militare a Coltano infatti è stato quello di una “procedura semplificata” in quanto “opera destinata alla difesa nazionale”. Questo significa che può essere costruita in una zona sottoposta a vincoli ambientali senza che sia necessaria l’autorizzazione paesaggistica, per la quale sarebbe stato fondamentale l’assenso del parco. Bani ha capito che c’è poco da fare e ora chiede al governo di finanziare almeno delle “opere compensative“: realizzazione di un parco verde in una vecchia caserma non utilizzata e la restaurazione e realizzazione, in un vecchio edificio limitrofo all’area interessata, di un polo dedicato all’agricoltura biologica e al cibo di qualità.

Ma dentro il governo e in particolare dentro al Pd che ne è uno dei principali sostenitori e per giunta esprime proprio il ministro della Difesa i toni sono quelli di una decisione tutt’altro che definitiva. A parlare per primo era stato il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli che aveva parlato di un progetto “non sostenibile per il territorio”. “Con tutto il rispetto per la sicurezza nazionale – aggiunge – sono finiti i tempi nei quali si poteva pensare da Roma di realizzare un intervento di queste dimensioni, in un’area di elevato pregio ambientale, derogando a tutte le leggi di tutela dell’ambiente e del territorio in nome della difesa nazionale, scavalcando completamente le istituzioni del territorio e ignorando le criticità evidenziate da tutti gli enti competenti, a cominciare dall’ente Parco”. Il Pd porterà la questione all’attenzione del consiglio con un atto ad hoc per chiedere al presidente Eugenio Giani di “attivare ogni strumento” per un confronto con ministero e vertici militari. Obiettivo: “Scongiurare un intervento così impattante in un luogo protetto”.

E Giani si è fatto sentire oggi, spiegando di aver richiesto tutti i progetti “di cui io allo stato attuale non sono a conoscenza, ma che dovranno essere approfonditi perché gli interventi in questo Paese, soprattutto nella delicatezza di quello di cui si parla, di un’area protetta, devono essere ben considerati“. “Voglio affrontare le cose con grande rispetto verso l’Arma dei carabinieri, perché quello che l’Arma dei carabinieri fa lo fa al servizio del Paese – ha aggiunto – quindi sono convinto che l’approfondimento, e anche l’eventuale rimessa in discussione, dei progetti che sono stati formulati, avverrà in modo concordato, con un approfondimento che troverà sicuramente le autorità dell’Arma a disposizione delle popolazioni attraverso le loro istanze territoriali”.

Il parco di San Rossore, oltre 23mila ettari di verde, è l’area protetta più militarizzata d’Italia. Comprende due poligoni di tiro, la sede del Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari (il Cisam), il centro di addestramento degli incursori Col Moschin e l’insediamento del Comando delle forze speciali dell’esercito (Comfose) che, inaugurato due anni fa, è costato alle casse dello Stato 42 milioni di euro. Inoltre è presente dal 1951 la base militare americana Camp Darby che occupa circa 2mila ettari. Detiene nei suoi 120 bunker il più grande arsenale militare Usa all’estero. Per questo ormai si parla di “Cittadella militare”: eguaglia quasi per metà la grandezza del centro storico di Pisa.

Da parte sua il comando provinciale dei carabinieri di Pisa assicura che la nuova base “avrà un basso impatto ambientale”: “L’area avrà un’estensione complessiva di 72,9 ettari, ma 28 saranno mantenuti a superficie verde e le edificazioni ne copriranno solo 5 (lo 0,02% del parco)”. L’Arma precisa tra l’altro che nell’area che sarà tolta al Parco ma non sarà interessata da nuove costruzioni sarà “valorizzata con un’estesa piantumazione di vegetazione autoctona per incrementare l’assorbimento di anidride carbonica e ben 40 ettari saranno adibiti a viabilità e servizi, con idonee opere di regimazione e di vegetazione: i criteri di progettazione perseguono un bassissimo impatto ambientale e paesaggistico, tutti gli edifici avranno un’altezza massima di tre piani e garantiranno emissioni pressoché nulle grazie al ricorso a sistemi di riscaldamento e condizionamentocon impianti fotovoltaici e solaretermico“. Il sedime interessato “è in parte già costruito e per il resto è classificato zona agricola di recupero ambientale”. Per valorizzare il territorio sotto il profilo della sicurezza ambientale e della salvaguardia della biodiversità, nella nuova base ci sarà anche “un distaccamento carabinieri per la biodiversità e sarà trasferita la stazione dei carabinieri forestali di Pisa, dotata di unità a cavallo per la vigilanza sul parco”. Infine, nella base “lavoreranno quotidianamente diverse centinaia di carabinieri, dei quali molti vi risiederanno con le loro famiglie e che presso quella base, saranno ospitati corsi e delegazioni, producendo un flusso costante di visitatori presso le strutture ricettive locali, con i conseguenti benefici sull’indotto economico della periferia pisana”. Asilo nido e impianti sportivi della base saranno messi “a disposizione anche della collettività”.

“Si tratta di un intervento all’interno dell’area naturale protetta che, di fatto, annullerebbe anni di lavoro per la conservazione della natura” sottolinea il presidente di Federparchi GiampieroSammuri. “I parchi in Italia coprono il 12% del territorio svolgendo una preziosa funzione di tutela della biodiversità – aggiunge – Qui la discussione non riguarda il merito della base, le cui decisioni spettano ad altri, ma il dove; c’è un 88% di territorio fuori dai parchi dove poter scegliere”. Per Sammuri, “non mancano certo alternative e la decisione di intervenire in una zona dedicata alla conservazione della natura è abbastanza incomprensibile, considerando anche la volontà espressa più volte dal governo di dare rilevanza ai temi della sostenibilità ambientale alla luce anche delle politiche europee”. Stupefatto Alessandro Giannì, direttore campagne di GreenPeace Italia che a ilfattoquotidiano.it it dice: “Trovo bizzarro che il ministero delle Transizione Ecologica abbia avviato nel 2021 il processo di definizione della Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030, che delinea una visione di futuro e di sviluppo incentrata sulla necessità di invertire a livello globale l’attuale tendenza alla perdita di biodiversità e al collasso degli ecosistemi, e che ad oggi vengano approvati e spesi soldi così“. Legambiente Pisa sottolinea che nello statuto dell’ente parco “si dichiara che sua finalità la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale. Sono questo obiettivi di pace con la natura in un contesto di pace tra le persone e i popoli”. “La ‘ripresa e la resilienza’ – aggiungono gli ambientalisti – dovrebbero essere perseguite con un cambiamento di rotta capace di superare la presente crisi economica, ambientale e sociale. Il sacrificio di un prezioso bene ambientale si muove in direzione opposta”. Increduli anche i pacifisti-ecologisti di Un Ponte per che in un comunicato si domandano: “Com’è possibile che il governo Draghi – mentre aumenta la spesa militare al 2% del Pil – decida senza opposizione di deviare risorse del Pnrr dalla ripresa economica italiana (e dalla transizione ecologica) verso le infrastrutture militari, a scapito dell’ecosistema di un parco che dovrebbe generare turismo sostenibile?”.

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14 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li.

NEI GIORNI SCORSI ABBIAMO AFFRONTATO L’ARGOMENTO SPIAGGE CON UN ARTICOLO CHE PONEVA L’ACCENTO SUL RISCHIO DI ACQUISIZIONE DELLE NOSTRE AREE DEMANIALI COSTIERE, DA PARTE DELLE MULTINAZIONALI. ADESSO L’IMMAGINE DI CIÒ CHE POTREBBE ACCADERE È MOLTO NITIDA SI NOSTRI OCCHI; METTERE IL CAPPELLO SU MOLTE DELLE NOSTRE SPLENDIDE COSTE, DI CUI POTREBBERO GODERNE SOLO I PIÙ RICCHI!

ENTRIAMO ADESSO NELLO SPECIFICO. Grandi problemi e preoccupazioni stanno per arrivare ai gestori che, da decenni, stanno pagando la concessione di tratti demaniali di spiagge, per attrezzarle con tutti i comfort necessari a rendere appetibile ogni stagione balneare. Tutto parte dai canoni di affitto, attualmente di poche migliaia di euro all’anno che, l’UNIONE EUROPEA, vorrebbe rincarare, in quanto ficcare il naso nelle questioni organizzative di ogni singola nazione, è diventato il suo “sport” preferito, ancor più se si parla di Italia. Secondo i dati di Legambiente e Nomisma i fatturati delle spiagge supererebbero di 100 volte il canone che i gestori pagherebbero. Sono 115, secondo quanto riportato da TgCom24, i milioni che lo Stato dovrebbe incassare annualmente, di cui 83 effettivamente riscossi. Gli stabilimenti balneari in Italia sarebbero 12.166 e dovrebbero fruttare molto di più.

Come sappiamo, la sentenza del Consiglio di Stato si ripromette di liberalizzare le concessioni dal 2024, ma nell’attesa della mappatura delle spiagge e dei lidi in concessione, il governo ha alzato il canone annuale minimo, come stabilito dal decreto di agosto, a 2.500 euro annui anziché i 363 precedentemente previsti.

Il grande timore di molti balneari è che in troppi non riusciranno a far fronte all’aumento previsto col rischio che gruppi stranieri, tra cui russi e cinesi, possano mettere le mani sulle nostre coste.
Per non parlare delle tariffe che, nella sfortunata ipotesi, i clienti degli stabilimenti balneari, non potrebbero più permetterdi per l’aumento vertiginoso degli ingressi giornalieri, noleggio lettini/sdraio e ombrelloni, oltre all’abbonamento estivo per la cabina, a cui molte famiglie italiane medie potrebbero rinunciare, dopo anni di fidelizzazione.

Un provvedimento, questo, che appare punitivo per i balneari e che non prospetta niente di buono neanche per l’italiano medio, che ha sempre ricevuto un buon trattamento qualità/prezzo con le sue spiagge. Purtroppo il nostro tempo non ci deve far pensare solo al COVID, ma anche alle innumerevoli conseguenze negative, che tutto questo potrebbe portare in ciascun ambito della nostra vita economica. Derive progettare a tavolino dai Massoni del Grande Reset, e che molti connazionali ancora non vogliono capire!

Di seguito, per chi non l’avesse ancora letto, l’articolo pubblicato pochi giorni fa sull’argomento, dal comitato Co.Te.Li 👇👇👇

https://www.mercurius5.it/2021/11/10/addio-alle-nostre-spiagge-italiane-le-multinazionali-stanno-per-acquisirle-a-danno-della-nostra-economia/

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/spiagge-nel-mirino-di-russi-e-cinesi-i-costi-sfratteranno-le-famiglie-italiane/

13 Novembre 2021- di Marzia MC Chiocchi e Redazione Co.Te.Li

QUANDO CONTE, IN PIENA PANDEMIA, DISPOSE IL BONUS PER I MONOPATTINI, FUMMO IN MOLTI A CAPIRE CHE SAREBBE STATA UNA FREGATURA! CHI MAI, IN QUESTO PAESE, HA REGALATO QUALCOSA E PER MOLTO TEMPO? GRATIS, AHIMÈ, È MORTO DA TEMPO. MA LA COSA CHE CREÒ PIÙ PREOCCUPAZIONE, FU IL FATTO CHE, DEI VEICOLI COSÌ ESILI, SENZA STRUMENTAZIONE CHE SEGNALASSE LA LORO PRESENZA IN STRADA E SENZA ASSICURAZIONE ETC, POTESSERO ESSERE GUIDATI ANCHE DA MINORENNI, SENZA PATENTE. IL MEZZO, IN FONDO, SI PRESENTAVA DA SUBITO, DIVERSO DA UNA BICICLETTA! STRANEZZE TUTTE ITALIANE, CHE DOVEVANO NASCONDERE QUALCOSA. NONCURANTE DEI PERICOLI, SE PUR CONSAPEVOLE, IL GOVERNO HA LASCIATO CHE, PER MESI, GLI ACQUISTI DEL MONOPATTINO SIANO ANDATI A GONFIE VELE E MEGLIO DI OGNI PIÙ ROSEA PREVISIONE, PER POI APPLICARE NORME CHE SAREBBERO DOVUTE ESISTERE SIN DALL’INIZIO, ANCHE SE ANCORA QUALCOSA MANCA.

Questa mattina la conferma ufficiale sulle modifiche al Codice della Strada in materia di monopattini elettrici: dovranno avere le frecce, essere meno veloci e sarà vietato parcheggiare sul marciapiede. E se vengono “truccati”, saranno confiscati.

Il legislatore è intervenuto espressamente con queste disposizioni, non solo per porre rimedio ai numerosi incidenti che si sono verificati finora, ma anche per evitare il fenomeno dei parcheggi selvaggi.

FRECCE E STOP – Tra le novità dell’emendamento approvato ieri sera dalle commissioni Ambiente e Lavori pubblici della Camera vi sono l’obbligatorietà degli indicatori di direzione e di stop a partire dal 1 luglio 2022 (i monopattini in circolazione prima dell’1 luglio 2022 dovranno adeguarsi entro l’1 gennaio 2024), la riduzione da 25 a 20 km/h della velocità massima fuori dalle aree pedonali (dove la velocità consentita è di 6 km/h) e l’obbligo di fotografia al termine del noleggio dei mezzi in condivisione (provvedimento per evitare la sosta selvaggia sui marciapiedi). I monopattini potranno quindi essere parcheggiati negli stalli riservati a biciclette e ciclomotori, ma i comuni potranno individuare delle specifiche zone di sosta. L’approvazione definitiva della norma e’ avvenuta il 9 novembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

LE ALTRE REGOLE – Al momento, quindi, salta l’obbligatorietà dell’assicurazione, provvedimento che era stato inizialmente ipotizzato. L’obbligo dell’assicurazione è previsto e confermato per i mezzi in sharing. Per il resto l’emendamento racchiude in un unico “pacchetto” tutte le norme che riguardano i monopattini. Nello specifico, questi dispositivi dovranno essere sempre condotti da una singola persona, non devono avere posti a sedere, devono avere una potenza massima non superiore a 0,5 kW, devono essere dotati di segnalatore acustico e di regolatore di velocità, devono avere luce bianca o gialla all’anteriore, e luce rossa fissa posteriore (dopo il tramonto o in condizioni di scarsa visibilità le luci devono essere sempre accese e il conducente deve avere giubbotto retroriflettente). I monopattini, che potranno essere condotti da 14enni muniti di casco, non possono transitare sui marciapiedi (è ammessa la circolazione solo se condotti a mano), e contromano sulle strade. È altresì consentito circolare sulle strade urbane con limite di velocità di 50 km/h (su strada la velocità massima consentita è di 20 km/h), piste ciclabili, e percorsi pedonali.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della VERITÀ sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Siamo arrivati anche ai blocchi di partenza della nuova querelle sul clima. Gia’ incamminatosi sulla via del tramonto il mantra dei vaccini ecco che, il Nuovo Ordine Mondiale, ci presenta la sceneggiatura di una nuova commedia dell’assurdo dal titolo “ EMERGENZA CLIMATICA”. Ma la Storia, gli studi e gli ultimi eventi, ci insegnano che i fenomeni meteorologici si possono manipolare. Per questo, invito tutti voi cari lettori, a leggere questo interessante articolo della collega Monica Tomasello, (con cui abbiamo costituito il Co.Te.Li -Comitato Tecnico Libera informazione) che riporta con accuratezza e preparazione, tutto ciò che c’è da sapere, per un buon approccio alla materia. All’interno dell’articolo stralci di documenti con relativi link, con cui poter approfondire l’argomento. Un plauso a Monica per il lavoro svolto e l’impegno di ricerca. Vogliamo cogliere l’occasione anche per ripubblicare, in apertura, un articolo a mia firma di un mese fa circa, sulle scie chimiche e la manipolazione meteo che sta avvenendo sopra le nostre teste. Buone letture

Marzia MC Chiocchi

https://www.mercurius5.it/2021/08/02/incendi-scie-chimiche-i-veleni-che-corrono-nei-cieli-e-i-cambiamenti-climatici/

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27 ottobre 2021 (di Monica Tomasello)

Non per fare la “complottista”…, ma alla luce degli ultimi eventi accaduti ieri (vedi:

https://cataniacreattiva.it/sicilia-catania-ciclone-si-trasforma-in-uragano-video-un-uomo-muore-annegato-a-gravina/

e previsti anche per domani 👇

https://cataniacreattiva.it/nuovo-vortice-ciclonico-in-arrivo-a-catania-il-capo-della-protezione-civile-curcio-giunto-stamani-a-catania-per-un-vertice-alla-prefettura-pogliese-chiede-lo-stato-demergenza

in Sicilia ed in particolare a Catania, era inevitabile che una come me, che da sempre ama analizzare ogni evento, sia esso di natura politica e/o sociale, fisica e/o psichica, naturale e/o spirituale, sotto ogni sua “angolatura”, facesse un minimo di ricerca su un argomento così “affascinante” come la geo-ingegneria e le sue possibili applicazioni nel controllo del clima. Il mio qui vuole dunque soltanto essere uno spunto su cui riflettere…

La storia insegna

Fermo restando che nel corso della storia la Terra ha conosciuto numerosissimi eventi climatici naturali più o meno catastrofici, basti pensare ad esempio all’era glaciale che causò la scomparsa dei dinosauri, è pur vero anche che sin dall’antichità gli uomini hanno cercato (e stanno continuando a cercare) di manipolare la forza degli elementi naturali anche per usi bellici.

A tal proposito ho trovato un articolo davvero interessante, che non viene dal sito “www.complottistiallariscossa.com”, e nemmeno da “bufalari.doc”, bensì dal decisamente più autorevole www.carabinieri.it e che vi invito a leggere cliccando sul link seguente: https://www.carabinieri.it/editoria/natura/la-rivista/home/tematiche/ambiente/armi-climatiche  e dove troverete tante belle informazioni… tipo questa 👉Il cloud seeding è un processo che comporta l’inserimento di particelle di ioduro di argento nelle nubi per aumentare le precipitazioni. E’ una procedura utilizzata fin dagli anni cinquanta negli USA e successivamente in Russia, Cina e  Indonesia” 

Un altro interessante articolo lo potete trovare sul sito della rivista internazionale OrientalReview.org; questo il link:

https://orientalreview.org/2021/08/04/do-climate-weapons-exist/

Per chi non fosse molto avvezzo con l’inglese, ho deciso di tradurlo e condividerne qui i contenuti 👇

Do Climate Weapons Exist? – ESISTONO DAVVERO LE ARMI CLIMATICHE? – Written by Leonid SAVIN on 04/08/2021 – Scritto da Leonid Savin il 4 agosto 2021

Le fortissime piogge che hanno colpito i Paesi dell’Europa e dell’Asia, gli incendi che hanno devastato il mondo, hanno rilanciato un vecchio argomento: può l’uomo controllare i fenomeni naturali?

Se una tale tecnologia esistesse davvero, sorgerebbe forte una domanda: può essere usata per scopi distruttivi? In altre parole, esistono armi climatiche(geomagnetiche, stratosferiche, etc.)?

Non ci addentreremo nel merito di teorie normalmente considerate cospirazioniste/complottista. Ci limiteremo a considerare l’argomento in modo razionale.

Non c’è dubbio che le tecnologie per modificare il clima esistano. Basti pensare a come vengono disperse le nuvole in occasione di eventi importanti all’aperto, in modo che la pioggia non possa rovinarli. Tuttavia, in un contesto più ampio, queste tecnologie sono direttamente collegate all’ideologia politica.

Il controllo degli elementi fu discusso seriamente in America nella prima metà del XIX secolo, quando si stava sviluppando la dottrina del “destino fatale” — ovvero della “funzione divina” dell’America … il diritto a dominare il mondo.

Questa tecnologia fu usata per la prima volta nel 1916 in Texas (con successo), quando Charles Hatfield usò una sua invenzione per generare fortissime piogge. È difficile, tuttavia, definirlo un successo nel senso lato del termine, perché causarono distruzione e perdita di vite umane. E poi, il ruolo svolto da Hatfield restò sempre in discussione, considerando che i precedenti tentativi non avevano avuto successo.

Fin dagli anni ’90 si è parlato, in Occidente, della necessità di tali tecnologie come parte integrante dell’agenda ambientale.
Dagli anni 2000 è stato introdotto il termine “geoingegneria”considerata da alcuni Governi come una strategia inestricabilmente legata alla politica estera.

Nel 2011, ad esempio, il quotidiano britannico The Guardian scrisse che: “Gli schemi di geoingegneria sono stati progettati per affrontare direttamente gli effetti del cambiamento climatico, rimuovendo dall’aria la CO2 o limitando la quantità di luce solare che raggiunge la superficie del pianeta. Nonostante la geoingegneria su larga scala sia ancora allo stadio concettuale, i suoi sostenitori affermano che potrebbe diventare essenziale per evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico. I critici, al contrario, sostengono che la geoingegneria non sia realistica e che si tratti solo di una distrazione dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica”.
Al contrario, esiste una gran varietà di possibili tecnologie, come l’uso di polimeri plastici, l’aggiunta di calce nell’acquail pompaggio della CO2 nelle vecchie miniere di carbone, il pascolo più razionale del bestiame, il lancio di solfati nella stratosfera per riflettere la luce del sole, lo spruzzare acqua di mare nell’aria per aumentare la copertura nuvolosa, il dipingere i tetti di bianco per aumentare la riflettività e persino il posizionare piccoli specchi nello spazio tra la Terra e il Sole.

 Si è persino pensato che“… se i solfati stratosferici rilasciati in una grande eruzione nell’emisfero settentrionale fossero prontamente contrastati da un deliberato rilascio di solfati in quello meridionale, entrambi gli emisferi si raffredderebbero.
La ITCZ [Intertropical Convergence Zone] resterebbe immutata e così si potrebbero evitare fenomeni di siccità. Sarebbe una fantastica vittoria”.
Ma, visto che non si possono effettuare adeguati esperimenti, tali ipotesi restano al livello di speculazione teorica.

The Guardian riconosce, inoltre, che la gestione di qualsiasi schema di geoingegneria sollevi ovvie questioni di geopolitica e di governance globale … e questo è già un chiaro conflitto d’interessi fra i diversi Stati.

Il Council on Foreign Relations, nel suo blog, si riferisce direttamente all’uso come armi di queste tecnologie:
“La geoingegneria si riferisce a quelle tecnologie di manipolazione del clima che vengono impiegate nei beni comuni globali (CBG).
Possono agire nella stratosfera o in alto mare e comprendono l’iniezione di aerosol stratosferico, la fertilizzazione degli oceani con il ferro e la creazione delle nuvole in mare.
Il CBG non è ancora governato in modo completo dal Diritto Internazionale. Le leggi ambientali e quelle di guerra si applicano solo indirettamente o in condizioni specifiche. Tuttavia, il quadro della sicurezza nazionale è inseparabile dalle questioni scientifiche, legali ed etiche che circondano il CBG, proprio come lo fu per lo sviluppo della bomba atomica.
Se una grande potenza come gli Stati Uniti decidesse di utilizzare il CBG, questo potrebbe essere visto come un tacito permesso alle altre grandi potenze, come la Cina, o medie potenze con buone capacità scientifiche, come il Regno Unito, di fare la stessa cosa, specialmente se considerassero questa tecnologia come un vantaggio strategico o tattico.
Tutto questo potrebbe poi sfociare in una sorta di ‘corsa agli armamenti climatici’, in cui ogni Stato potrebbe manipolare il clima a proprio vantaggio”.

Si tratta di un palese riconoscimento all’esistenza delle armi climatiche.

La rivista “Foreign Affairs” del “Council on Foreign Relations” ha spinto il tema della geoingegneria per molti anni. Le sue preoccupazioni riguardo una corsa agli armamenti climatici non dovrebbero essere fraintese. Gli Stati Uniti, in effetti, possiedono un certo numero di brevetti in questo settore. La legalizzazione di tali tecnologie e il loro uso a livello internazionale porterebbero non solo enormi profitti alle aziende americane, ma darebbe loro una sorta di diritto morale ad essere in cima alla piramide nella gestione di questi processi.

Uno dei primi brevetti in questo settore è lo US3613992. Nome: Metodo di modifica del clima. L’inventore è Robert Knollenberg e il brevetto è stato depositato nel marzo 1966. Da allora, il Governo degli Stati Uniti ha sperimentato tutti i tipi di innovazione per cercare di modificare il clima.

Un brevetto simile è lo US3564253: “Sistema e metodo per l’irradiazione delle superfici dei pianeti”. L’inventore è Arthur Buckingham della Westinghouse Electric Corporation, mentre il brevetto è stato registrato il 16 febbraio 1971. Con questo metodo non si tratta più di “inseminare”le nuvole (cosa che si può fare semplicemente usando gli aerei), ma di un’applicazione più mirata che assomiglia alla meccanica di un’arma.

Fra i brevetti più recenti è interessante lo US5762298: “Uso di satelliti artificiali in orbite terrestri per modificare l’effetto della radiazione solare sul clima terrestre”. L’inventore è Franklin Chen e il brevetto è stato concesso nel giugno 1998.
Inoltre, c’è un certo numero di “brevetti chiusi” — in altre parole, i dettagli sono secretati per ragioni militari o d’Intelligence degli Stati Uniti.

Ci sono già diverse aziende — esistenti o in fase di sviluppo — che producono sistemi e dispositivi basati su queste tecnologie. Ma ci sono anche alcune organizzazioniche ne monitorano l’emersione e che descrivono in dettaglio il loro impatto. Quindi, non è un segreto per nessuno che ci siano di per sé delle armi climatiche. 

Ciò che è più difficile da determinare è l’interdipendenza tra fenomeni meteorologici gravi e il possibile uso di tecnologie di geoingegneria.
Per ora, i globalisti occidentali danno tutta la colpa al riscaldamento globale e propongono di combatterlo con i metodi che, seppur in parte, abbiamo visto sopra.

Haarp: le foto satellitari Nasa che dimostrano la manipolazione climatica 

Le immagini satellitari della NASA hanno rivelato ciò che viene definita “la prova scioccante della geoingegneria climatica”.

Come potete osservare: 

L’immagine sopra, insieme a quelle mostrate di seguito, mostrano quelle che sono definite come “varianti degli impatti delle radiofrequenze”: 

Secondo Dane  Wigington, giornalista per Wakeup-World, le regioni costiere africane sono un focolaio per gli esperimenti di geoingegneria, nonostante questi eventi siano citati dai media mainstream come il risultato di “polvere” nell’aria…

In quest’ultima foto possiamo osservare modelli di nuvole dall’ aspetto unico che si sono formati vicino ad una stazione HAARP

Un’altra interessante lettura la potete trovare cliccando sul seguente link👇

https://www.segnidalcielo.it/la-cia-ammette-di-usare-la-geoingegneria-e-manipolazione-climatica-come-arma-di-guerra/

https://cataniacreattiva.it/incendi-scie-chimiche-i-veleni-che-corrono-nei-cieli-e-i-cambiamenti-climatici/

https://cataniacreattiva.it/sapete-che-la-modifica-dellatmosfera-con-le-scie-chimiche-e-prevista-dalla-legge/

https://www.mercurius5.it/2021/08/03/sapete-che-la-modifica-dellatmosfera-con-le-scie-chimiche-e-prevista-dalla-legge/

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/emergenza-climatica-geoingegneria-e-manipolazione-del-clima-forse-e-il-caso-cercare-di-saperne-un-po-di-piu/

Il nubifragio che per ore si e’ abbattuto su Catania ha trasformato le strade della citta’, e in particolare la centralissima via Etnea, in un fiume in piena, e piazza Duomo in un lago.

https://twitter.com/MariaSikula/status/1452970231475933186?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1452970231475933186%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fsicilia-catania-ciclone-si-trasforma-in-uragano-video-invaso-dalle-acque-il-dipartimento-di-chimica-universitaria-un-uomo-muore-annegato-a-gravina%2F

Il nubifragio che per ore si e’ abbattuto su Catania ha trasformato le strade della citta’, e in particolare la centralissima via Etnea, in un fiume in piena, e piazza Duomo in un lago.

Allagato lo storico mercato della ‘Pescheria’ e invasa anche la fontana da dove emerge per un tratto il fiume sotterraneo Amenano.

https://www.facebook.com/Sikanianetwork/videos/417443836607182/

https://www.facebook.com/irene.longo.378/videos/1239635256549258/

Ad aggravare la situazione anche l’acqua piovana che si riversa in citta’ dai paesi eteni e arriva copiosa su Catania e un blackout elettrico che interessa il centro storico e che ha interessato anche il Municipio.

Alcuni Tweet testimoniano la tragedia in atto:

https://twitter.com/danyg_77/status/1452987645672493059?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1452987645672493059%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fsicilia-catania-ciclone-si-trasforma-in-uragano-video-invaso-dalle-acque-il-dipartimento-di-chimica-universitaria-un-uomo-muore-annegato-a-gravina%2F

Fiume in piena in via Etnea ed autobus in difficoltà.

Video di LiveSicilia.it: 

https://youtu.be/GKKNvyA1q6s

La tragedia: uomo muore annegato a Gravina di Catania

Un uomo è morto a Gravina di Catania annegato nel fiume in piena creato dal nubifragio che da ore si abbatte sul capoluogo etneo e in provincia. Secondo una prima ricostruzione la vittima sarebbe scesa da una vettura invasa dall’acqua e sarebbe stata travolta. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale e personale del 118.

https://livesicilia.it/2021/10/26/allerta-rossa-nuova-tempesta-allagamenti-tra-catania-e-messina-live/

15:30 ALLAGAMENTI A SIGONELLASpostamenti in kayak nella base militare, dove un’inondazione ha costretto a evacuare parte degli alloggi.

Allagato anche l’Ospedale di Nesima

Tweet di un cittadino catanese:

https://twitter.com/GioITA2/status/1453006005831360512?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1453006005831360512%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fsicilia-catania-ciclone-si-trasforma-in-uragano-video-un-uomo-muore-annegato-a-gravina%2F

Gli interventi dei Vigili del Fuoco di Catania.

I vigili del fuoco di CATANIA hanno, fino alle 12.30 di oggi,  eseguito 214 interventi movimentando 429 operatori. Nel dettaglio hanno soccorso complessivamente 61 persone, eseguiti 91 interventi per danni da acqua o dissesto statico e 31 per rimozione di alberi o parti pericolanti.

I VIGILI DEL FUOCO RACCOMANDANO: le persone devono rimanere in casa, chi si trova ai piani bassi cerchi di raggiungere i piani più alti dell’abitazione o degli edifici, dalle scale interne se ce ne sono, senza uscire di casa.

Allerta rossa, nuove previsioni

“Le previsioni non sono delle migliori”, queste le parole di Salvo Cocina, direttore generale della Protezione Civile della Regione Siciliana, che invita tutti alla massima cautela ed attenzione e all’attivazione di tutte le misure di prevenzione, in quanto l’ondata di maltempo non si è ancora conclusa. 

Previsioni di 3Bmeteo per Catania

mercoledì, 27 ottobre: Cieli molto nuvolosi al mattino con deboli piogge, in temporaneo assorbimento nel pomeriggio, ma in ripresa dalla sera, è previsto 1mm di pioggia. Durante la giornata di domani la temperatura massima registrata sarà di 21°C, la minima di 18°C, lo zero termico si attesterà a 2993m. I venti saranno al mattino tesi e proverranno da Est-Nordest, al pomeriggio tesi e proverranno da Est-Nordest. Mare agitato. Allerte meteo previste: vento.

giovedì, 28 ottobre, ARRIVA IL CICLONE MEDITERRANEO, FORTE MALTEMPO: Giornata perturbata con piogge e rovesci diffusi, anche a carattere temporalesco; possibili nubifragi, allagamenti e disagi. Durante la giornata di dopodomani la temperatura massima registrata sarà di 19°C, la minima di 17°C, lo zero termico si attesterà a 3116m. I venti saranno al mattino forti e proverranno da Nordest, al pomeriggio molto forti e proverranno da Nordest. Mare agitato. Allerte meteo previste: pioggia e vento.

Per tutti i dettagli sulle previsioni vai alla sezione 3B

https://www.3bmeteo.com/meteo/catania

Aggiornamento ore 16.00: Il MESSAGGIO DEL SINDACO DI CATANIA SALVO POGLIESE👇

Da ieri la nostra Città vive una drammatica situazione legata alle condizioni meteorologiche che stanno flagellando tutta la parte orientale della Sicilia, eventi eccezionali senza precedenti per violenza e intensità.

Purtroppo un uomo è morto a Gravina, vittima di fenomeni atmosferici estremi che, come a Scordia, ci colpiscono con altri lutti.

Per la gravità della situazione ho disposto, in accordo con il Prefetto, LA CHIUSURA IMMEDIATA DI TUTTE LE ATTIVITÀ COMMERCIALI fino alla mezzanotte di oggi MARTEDÌ 26 OTTOBRE, a eccezione di farmacie, delle attività alimentari e di prima necessità.

Tutti gli uomini e le donne della Protezione Civile con i volontari stanno lavorando per rispondere alle centinaia di chiamate di emergenza, insieme ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell’Ordine. Sono tanti i cittadini intrappolati che chiedono interventi di emergenza per lo straordinario livello di forza raggiunto dalla pioggia.

Esorto tutta la popolazione a NON USCIRE DI CASA se non per ragioni di emergenza, perché le strade sono invase dall’acqua. Sono in contatto con la Protezione civile nazionale e nelle prossime ore faremo una riunione con il Prefetto e le altre forze dell’ordine per fronteggiare il disastro di queste ore.”

https://youtu.be/a1IyV5_EQTw

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