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06 Marzo 2022 – Redazione

IN QUESTO FINE SETTIMANA, NEL NOSTRO PAESE ED ANCHE IN MOLTE PIAZZE EUROPEE, NON SONO MANCATE NUMEROSE MANIFESTAZIONI, COSIDETTE PACIFISTE, DAL SAPORE TUTTO IPOCRITA E VOMITEVOLE DOVE, NON PERSONE MA PECORE E PECORONI, HANNO SFILATO CON LE BANDIERE DELLA PACE E ANCHE DEI SINDACATI, PER GRIDARE CONTRO UNA GUERRA DI CUI NON SANNO NIENTE, DI CUI NON SI SONO ACCORTI IN QUESTI ULTIMI 8 ANNI, URLANDO, GRIDANDO E RECLAMANDO, COME DEI FORSENNATI, LA PACE. TRA LA FOLLA ABBIAMO INDIVIDUATO ANCHE I POLITICI, AL FIANCO DI QUEL POPOLO COGLIONE CHE NON SI È RESO ANCORA CONTO CHE LA GURRA E’ FOMENTATA PROPRIO DA LORO, UOMINI DI POTERE! NOI, GENTE COMUNE, SOPRATUTTO DOPO LE SOFFERENZE E LE COERCIZIONI SUBITE IN QUESTI ULTIMI DUE ANNI, AVREMMO DOVUTO GIA’ CAPIRE TUTTO, OLTRE AL FATTO CHE, VANTANDOCI AD OGNI PIE’ SOSPINTO DI AVER RAGGIUNTO MASSIMI LIVELLI D’ISTRUZIONE, AVREMMO DOVUTO IMPARARE A NON FARCI INFINOCCHIARE DA QUESTI QUATTRO BARBAGIANNI. MA NON E’ COSI! I TITOLI DI STUDIO BEN SIGLATI DALLA CHINA SU PREZIOSE PERGAMENE, SVENTOLANO INSIEME ALLE BANDIERE ARCOBALENO, CON UN VALORE PIU’ EFFIMERO CHE CONCRETO E REALE! IN PIAZZA NON DOVREMMO SCENDERE PER MANIFESTARE CONTRO UN POPOLO PIUTTOSTO CHE UN ALTRO, MA DECISAMENTE CONTRO I NOSTRI GOVERNANTI, I POTENTI DELLA TERRA CHE SCATENANO I CONFLITTI! SONO LORO CHE, PERIODICAMENTE, FANNO SCOPPIARE L’INFERNO SULLA TERRA PER AFFAMARE I POPOLI! RUSSIA E UCRAINA SONO LE VITTIME DI UOMINI MALEFICI CHE STANNO BEN PIU IN ALTO DEL SINGOLI CAPI DI STATO! QUESTI ULTIMI, SONO SOLO PEDINE AL SERVIZIO DEL NUOVO ORDINE MONDIALE! NON PARTEGGIATE PER ZELENSKY PIUTTOSTO CHE PER PUTIN! ANDIAMO CONTRO I VERI MANDANTI, STUDIAMO E INFORMIAMOCI SU TESTI E FONTI GIUSTE! SOLO UN PENSIERO LIBERO, CHE VADA OLTRE IL MALDESTRO REVISIONISMO STORICO, PUO’ CRESCERE VERI UOMINI E DONNE, E NON MAMMALUCCHI ERUDITI DA 4 NOZIONI SCOLASTICHE E UNIVERSITARIE DI REGIME! LA CULTURA E’ ALTRA COSA! E NELLE PIAZZE SI DOVREBBE URLARE SOLO SE CONSAPEVOLI DI CIO’ CHE SAPPIAMO E STIAMO FACENDO, NON SEGUENDO LA CORRENTE DI CHI CI VUOL FAR VEDERE LUCCIOLE PER LANTERNE! IN GUERRA COME NELLA VITA NON ESISTONO SOLO BIANCO E IL NERO, MA ANCHE QUELLE SFUMATURE DI COLORE, CHE SPESSO FANNO LA DIFFERENZA! E PER INDIVIDUARLE OCCORRONO ATTENZIONE E ACCORTEZZA! MEDITIAMO!

Marzia MC Chiocchi

LA NOTIZIA ⤵️– FONTE: R2020

25,8 miliardi di euro di spesa militare. 8,3 miliardi di euro per i nuovi armamenti. È un record per il nostro Paese. Cifre mostruose in sé, e ancora più vergognose se si considera il momento storico in cui versa il popolo italiano.

«Ci dobbiamo dotare di una difesa molto più significativa e bisognerà spendere molto di più di quanto fatto finora». Aveva dichiarato Mario Draghi il 29 settembre scorso. Detto fatto. Oggi, secondo i dati riportati dall’Osservatorio Mil€x, «Il Bilancio del Ministero della Difesa per il 2022 sfiora i 26 miliardi di euro con un aumento di 1,35 miliardi, a cui vanno poi aggiunti gli stanziamenti di altri ministeri». Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, mai come in questi anni si è dato da fare per far approvare dal Parlamento un numero senza precedenti di programmi di riarmo. Nel solo 2021 parliamo di un valore di ben 15 miliardi di euro e un onere complessivo di oltre 30 miliardi di euro.

C’è di tutto: F35, caccia Tempest, eurodroni classe Male,  aerei Gulfstream per la guerra elettronica, batterie missilistiche antiaeree per missili Aster, blindati Lince, cacciatorpedinieri lanciamissili classe Orizzonte (prodotti da Fincantieri), navi supporto per le operazioni subacquee… E si potrebbe andare avanti così ancora per molto.

Un giro di soldi e di sangue mai visto. Portato avanti sulle spalle dei cittadini, dai soliti (poco) noti.

Proprio in questi giorni trapela infatti l’ennesimo scandalo. Massimo D’Alema, già Ministro degli esteri e vicepresidente del Consiglio del governo Prodi e presidente del Consiglio dal ’98 al 2000 (quando, con Sergio MattarellaVicepresidente del Consiglio con delega ai Servizi di Sicurezza, in aperta violazione della Costituzione e senza alcun mandato dell’ONU, aveva scaricato sulla Jugoslavia più bombe di quante mai sganciate su una nazione europea dopo la Seconda Guerra Mondiale), sarebbe oggi al centro di un affare miliardario inerente una commessa offerta al governo colombiano di navi, sommergibili e aerei da guerra prodotti dalle aziende di Stato italiane. In particolare da Leonardo, l’ex Finmeccanica presieduta dall’ex banchiere di area Ulivo Alessandro Profumo, tra l’altro indagata per frodi elettorali internazionali e nazionali. Lo stesso che – guarda caso – partecipò alla cena da mille euro a coperto per finanziare la fondazione di D’Alema. Era il 2015, e la cena andò molto bene.

Da quanto riportato dal giornale La Verità, a metà febbraio l’ambasciatrice colombiana a Roma ha chiamato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè per comunicargli di aver ricevuto una chiamata da D’Alema (oggi santo protettore di Speranza) che si offriva come mediatore della fornitura per incarico di Leonardo. Alla richiesta di spiegazioni di Mulè, Leonardo nega tutto. Il problema è che l’ex premier, in barba alla legge 185 che vieta l’utilizzo di mediatori nelle forniture di armi e nonostante una trattativa ufficiale già in corso, quell’incarico dalla azienda del suo amico Profumo l’ha ricevuto davvero. Leonardo ha infatti dato mandato allo studio di Miami “Robert Allen Law”, società che in realtà è di copertura di D’Alema.

Insomma, se la cantano e se la suonano, da decenni, e oggi – Con il fumo negli occhi della pandemia, progettata come una vera e propria operazione militare, l’annebbiamento delle menti, lo scontro sociale sempre più acceso, la crisi economica, che avanza imperterrita e le sirene di una nuova emergenza, già annunciata – ancora di più.

In Italia si sta consumando una guerra tragica: è quella di chi ci governa, contro il suo popolo. Le macerie, i morti e i danni, che ora si stanno iniziando a vedere presto saranno talmente evidenti da non poterli più nascondere sotto un tappeto di qualche studio televisivo. La Resistenza è da fare qui e ora, contro questi mostri, che di umano non hanno nulla.   

IN CHIUSURA, POSTIAMO UNA FAMOSA POESIA DI TRILUSSA SULLA GUERRA, SCRITTA 108 ANNI FA E MUSICATA NEGLI ANNI SETTANTA DA CLAUDIO BAGLIONI ⤵️

Trilussa

LA NINNA NANNA DELLA GUERRA

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
.

Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.

So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

Trilussa

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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05 Marzo 2022 – Redazione

L’inizio della guerra in Ucraina e i combattimenti intorno alla centrale nucleare di Cernobyl hanno innescato in Belgio un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio. Nel Paese che ospita sette reattori nucleari ancora in funzione le compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie su semplice presentazione della carta d’identità.

L’Associazione dei farmacisti belgi ha segnalato che solo giovedì scorso, quando sono arrivate le prime notizie sui combattimenti vicino alla centrale nucleare ucraina nota per il tragico incidente del 1986, sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse. Venerdì e sabato la domanda è salita a 4 mila confezioni al giorno e si stima che lunedì le consegne abbiano toccato quota 30 mila. Ritmi che si stanno avvicinando al record storico registrato nel mese di marzo 2018, quando vennero consegnate fino a 45 mila confezioni di compresse al giorno durante l’attuazione del piano di sicurezza nucleare.

Boom della domanda di pillole allo iodio

Il nuovo boom della domanda ha costretto l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare a ricordare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo su indicazione delle autorità. “L’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso compresse di iodio”, ha rassicurato l’Agenzia su Twitter.

Pillole allo iodio, quando servono

Tecnicamente la pillola serve se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell’aria, a saturare la ghiandola tiroidea, prevenendo così l’assorbimento di iodio radioattivo e il conseguente rischio di cancro alla tiroide.

Come ha dichiarato l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare: “Le pastiglie di iodio non offrono protezione contro altre sostanze radioattive dalle quali, in caso di emergenza, è necessario ripararsi. Inoltre l’uso delle compresse è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d’età. In caso di fuoriuscita di radiazioni, i minori di 18 anni, in particolare i più piccoli, sono maggiormente a rischio di sviluppare tumori. Lo stesso vale per le donne in gravidanza o in allattamento, mentre gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla tiroide. Il rischio si abbassa ulteriormente per gli over 40, rendendo l’uso delle compresse controproducente e persino potenzialmente tossico.” Di qui l’appello ai cittadini a non assumere le compresse per un rischio attualmente inesistente.   www.rainews.it

04 Marzo 2022 – di Karolina Frankov (scrittrice) 

Tanti mi chiedono perché non pubblico niente su quello che accade in Ucraina. Perché non commento e non dico quello che penso.
Allora rispondo. Questo non perché mi sento sconvolta o spaventata e sicuramente non perché non ho coraggio di parlare. E che non vedo il senso di parlare. Ho parlato tanto nel 2014, 15, 16… quando Ucraina sterminava a centinaia i civili a Donbass. Anzi, ho gridato quando la città dove vive mia madre andava bombardata, quando i pezzi di carne.. gambe, braccia, teste dei bambini e dei vecchi erano letteralmente sparsi sui marciapiedi e nei parchi.

Mi sembrava di vivere all’inferno quando vedevo le facce soddisfatte e sorridenti delle mie “amiche” ucraine alla vista delle foto dei cadaveri… quelli di Odessa, quelle persone bruciate vive. Ora. Ora mi sento anestetizzata emotivamente. Faccio fatica ad essere empatica. Mi sento in imbarazzo quando gli amici mi raccontano dello shock e della paura che provano, perché io non provo più niente.

Per 8 lunghi anni mia madre sentiva gli spari, ululati delle bombe e le notizie dei nuovi morti. La gente di Donbass è abituata. Tutto questo è diventato una quotidianità. Qualcuno ha pregato per loro? Qualcuno di voi? O forse il presidente americano? O Europa? Sapete cosa dice la gente di Lugansk? Ve lo riferisco: Dio benedica Vladimir Putin e la Russia. Finalmente è stata avviata l’operazione di smilitarizzazione di Ucraina!

Da parte mia posso solo augurare e sperare che nessuno in Ucraina vedrà i propri bambini nelle bare o a vivere con i moncherini e con le protesi! L’unica cosa per cui prego!

Potete trovare il messaggio sulla pagina Facebook della scrittrice, pubblicato una settimana fa ⤵️

2 marzo 2022 – Redazione

Informatissimo e non lesina documentazione come al solito il nostro Francesco Amodeo che studia come funziona l’Universo osservando le connessioni fra gli uomini di potere invece di ascoltare la propaganda di quegli uomini di potere sul mainstream.
Ecco come non solo capisce ma prevede addirittura.  Non succede per caso.
Non ci aspettavamo di meno dall’autore di Matrix Europea e Diego Rivoluzionario.

Iscrivetevi al suo canale YouTube… può essere che il Ministero della Verità glielo lasci ancora per un po’, fortunatamente ha anche un canale Telegram.

https://youtube.com/user/MrFrancescoamodeo

https://t.me/francescoamodeo

http://www.francescoamodeo.it/

Così si legge sul Canale Telegram “Buffonate di Stato” Ed a queste parole segue un video di Amodeo per Canale Italia, che abbiamo ascoltato attentamente e che per l’esattezza, l’imparzialità e la chiarezza dei suoi contenuti, di seguito Vi proponiamo. In esso vengono analizzate le cause della guerra e tutti i retroscena, gli interessi economici e geopolitici dietro l’ascesa di Zelensky in Ucraina ⤵️

https://cataniacreattiva.it/wp-content/uploads/2022/03/IMG_9002.mp4

https://youtu.be/bHtjniVlSdk

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https://cataniacreattiva.it/francesco-amodeo-svela-in-un-video-tutti-retroscena-gli-interessi-economici-e-geopolitici-dietro-lascesa-di-zelensky-in-ucraina/

2 marzo 2022 – Redazione

L’operazione militare sul territorio ucraino ordinata da Vladimir Putin ha offerto all’opinione pubblica un nuovo nemico da sconfiggere e discriminare: il russo. Un fenomeno che si inizia a manifestare in modo significativo negli Stati storici del Vecchio Continente, ma che si osserva anche nei “nuovi arrivati”.

La Repubblica Ceca minaccia fino a 3 anni di carcere per pensieri filo-russi

Il procuratore Supremo della Repubblica CecaIgor Stríž ha avvisato, infatti, i suoi cittadini che, in caso di approvazione pubblica dell’intervento militare della Russia, si rischia il carcere fino a 3 anni.

“L’ufficio del procuratore Supremo considera necessario informare i cittadini che l’attuale situazione collegata all’attacco della Russia in Ucraina potrebbe avere implicazioni sulla loro libertà d’espressione”si legge in un comunicato stampa datato 26 febbraio 2022. “Se qualcuno approva pubblicamente, accetta o supporta gli attacchi russi in Ucraina – prosegue il comunicato – incluse manifestazioni, Internet o social network, potrebbe incorrere a imputazioni criminali sotto certe condizioni”. Le leggi che vengono menzionate nella dichiarazione includono il divieto di “approvare crimini” e “negare, mettere in dubbio, approvare e giustificare il genocidio”. La Repubblica Ceca è membro sia dell’Unione europea che della NATO.

Controllo delle comunicazioni online

Il controllo del pensiero verrà esercitato direttamente dalle forze dell’ordine ceche, impegnate a spulciare commenti ed espressioni ideologiche che non dovessero rappresentare gli interessi decisi dall’alto, e che rappresenterebbero quindi un crimine. Secondo quanto riportato da Radio Prague International, la polizia ha già iniziato a controllare le comunicazioni online in cerca di pensieri “sbagliati”. “La legge ceca punisce con fino a tre anni di carcere chi supporta crimini contro l’umanità e genocidi”, ha affermato il portavoce del presidio di polizia della Repubblica Ceca, Ondrej Moravcík. L’ambasciata ucraina in Repubblica Ceca ha comunicato in un tweet che sono stati eseguiti già due arresti sulla base dell’infrazione del Codice penale.

Provvedimenti simili in Slovacchia e Lettonia

E alla Repubblica Ceca si aggiungono anche Slovacchia e Lettonia. L’emittente televisiva slovacca RTV-Spravy riportache “chiunque in una situazione di crisi cerchi di ostacolare la pace in alcun modo, promuove la guerra, oppure supporta la propaganda bellica, verrà punito con una pena detentiva dai 10 ai 25 anni, oppure l’ergastolo”. La polizia ha fatto riferimento all’articolo 417 del Codice penale. Storia analoga in Lettonia, dove viene chiesto l’aiuto dei cittadini, segnalando alle autorità commenti e pensieri atti a giustificare l’intervento militare della federazione russa.

Anche la UE censura le notizie filo-russe

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha promesso di “vietare nell’UE i media del Cremlino” nel mezzo dell’operazione speciale russa, in corso per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina. “Russia Today e Sputnik, di proprietà statale, così come le loro sussidiarie, non saranno più in grado di diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e per seminare divisione nella nostra unione”, ha affermato.Per approfondimenti puoi leggere QUI.

L’eredità dell’emergenza sanitaria?

Durante l’emergenza sanitaria, gli Stati occidentali hanno avuto modo di sperimentare le reazioni dei cittadini quando messi di fronte ad una limitazione della libertà di espressione. E quanto appreso nel corso degli ultimi due anni, può essere ora applicato senza alcuna opposizione, anzi con l’appoggio della maggioranza tirannica, costruita ad hoc dall’Agenda setting dei mass-media. Non solo la Thought Police (Polizia del Pensiero) punisce severamente pensieri controcorrente, ma addirittura richiede l’adesione religiosa al pensiero unico.

All’Occidente serve un nemico?

E così il direttore d’orchestra russo Valery Gergiev non potrà più dirigere nei Paesi occidentali, visto che “non ha preso le distanze da Putin”. Mentre nelle università italiane si vuole impedire lo studio di un autore con pochi eguali come Fëdor Michajlovič Dostoevskij. “Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto interna in questo momento di forte tensione”, ha scritto il rettorato dell’Università Bicocca al professor Paolo Nori comunicando la sospensione del corso, ritrattando poi quanto deciso in seguito alle forti critiche ricevute.

Atleti russi di ogni sport vengono esclusi dalle più importanti competizioni internazionali, come se la decisione di invadere il territorio ucraino fosse anche loro responsabilità. Mentre la Bologna Children’s Book Fair 2022 sospende ogni collaborazione con editori russi, che non potranno partecipare alla prossima Fiera.

Le democrazie occidentali hanno forgiato un nuovo tipo di società, nella quale bisogna odiare per sopravvivere. Ieri il “no vax”, oggi il russo, domani chissà…

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02 Febbraio 2022 – Redazione – Marzia MC Chiocchi

“PER QUANTO NON SI POSSA DIRE PUBBLICAMENTE IL FATTO E’ CHE L’EUROPA, PER NASCERE, HA BISOGNO DI UNA FORTE TENSIONE RUSSO/AMERICANA E NON DELLA DISTENSIONE. COSI COME PER CONSOLIDARSI, ESSA, AVRÀ BISOGNO DI UNA GUERRA CONTRO L’UNIONE SOVIETICA, DA SAPER FARE AL MOMENTO BUONO.

TRATTO DA: (DIARIO EUROPEO 1948-1969. DI ALTIERO SPINELLI )PAG. 175 ED. IL MULINO

QUESTA LA DICHIARAZIONE DI UNO DEI PADRI FONDATORI DELL’EUROPA CHE, DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE, VENNE FATTO PRIGIONIERO NELL’ISOLA DI VENTOTENE.
L’UOMO, PARTENDO DA UN SOGNO PACIFISTA CHE RESE NOTO AL MONDO SCRIVENDO IL FAMOSO “MANIFESTO” DURANTE LA RECLUSIONE, PASSO’ AL DISINCANTO, PREVEDENDO GIA’ DURANTE GLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA (1947-1953), QUELLO CHE SAREBBE ACCADUTO TRA EST E OVEST NEI DECENNI A VENIRE E FINO AI NOSTRI GIORNI.( OGGI SCRIVIAMO USA-RUSSIA, MA AI TEMPI DI SPINELLI ERA USA E URSS).

NON AGGIUNGIAMO ULTERIORI E INUTILI SCONTATI COMMENTI, SU UNA GUERRA ECONOMICA E MONDIALISTA, GIÀ PROGETTATA E PROGRAMMATA DA TEMPO, E PORTATA A COMPIMENTO CON L’ELEZIONE DEL GUERRAFONDAIO DEMOCRATICO BIDEN, E DEL PRESIDENTE UCRAINO ZELENSKY (FIGURA ALQUANTO DISCUTIBILE PER ORIGINE E TRASCORSI.

MA PER I POTENTI DELLA TERRA IL DADO E’ TRATTO. IL TEMPO NON PROTEGGERA’ E PERDONERA’ I LORO ATTI. È QUESTIONE DI POCO

1 Marzo 2022 – Redazione

Rudik, donna eletta al parlamento ucraino dice  a Fox News: “Non solo combattiamo per l’Ucraina, combattiamo per il nuovo ordine mondiale”.

 membro del parlamento ucraino Kira Rudik ha detto ad alta voce, tutta bella e tranquilla a Fox News, quale sia la posta in gioco nella guerra in Ucraina.

Durante l’intervista, Rudik ha dettagliato gli sforzi che gli ucraini stanno facendo per difendersi dall’azione militare di Putin, sottolineando come innumerevoli civili abbiano “preso le armi” e siano pronti, compresa lei stessa.

Le persone sono “pronte a combattere” per il loro paese, ha detto.

Tuttavia, c’è qualcos’altro per cui stanno combattendo e non c’entra nulla il Donbass o Kiev. Secondo Rudik, il popolo ucraino sta mettendo la propria vita in pericolo per la democrazia nei termini del “Nuovo Ordine Mondiale”.

Rudik ha spiegato:

“Non sono sorpresa nel vedere la determinazione ucraina a combattere. Abbiamo combattuto Putin negli ultimi 8 anni e abbiamo avuto altre tre rivoluzioni nel nostro paese quando non eravamo d’accordo con quello che stava accadendo.

“Ma in questo momento è un momento critico perché sappiamo che non solo combattiamo per l’Ucraina, ma combattiamo per il Nuovo Ordine Mondiale e per i paesi ‘democratici’. Sappiamo che siamo lo scudo per l’Euro. Sappiamo che stiamo proteggendo non solo l’Ucraina, ma stiamo proteggendo tutti gli altri paesi che sarebbero i prossimi ad essere aggrediti se fallissimo. Ecco perché non possiamo fallire”.

IL VIDEO ANDATO IN ONDA SU FOX NEWS ⤵️

https://twitter.com/TimRunsHisMouth/status/1498312171159228421?s=20&t=HPldDkmZV748fR6VizFDVw

1 Marzo 2022 – Redazione

Sia chiaro, la guerra mi fa orrore e mi ritengo un non violento.

Non credo nemmeno che al giorno d’oggi ci siano leader particolarmente illuminati o meno stronzi. Oggi sono tuttavia parecchio preoccupato perché questa crisi potrebbe diventare presto molto seria e inglobarci senza nemmeno il tempo di dire “ma”.

Fatta questa doverosa premessa, qualcuno se la ricorda la strage di Odessa, cioè il massacro avvenuto il 2 maggio 2014 presso la Casa dei Sindacati in piazza Euromaidan? In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone

Sapete che nel Donbass, ad oggi, sono state ammazzate circa 15.000 persone, tra cui donne e bambini? Perché questa guerra è nata proprio nel 2014, quando in Ucraina fu compiuto un colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti (Biden vicepresidente e Hillary Clinton segretario di Stato) che esautorarono il Presidente ucraino filo-russo Janukovyč (rifugiato a Mosca), presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo-americano. 

Dopo il colpo di stato, il nuovo governo emanò delle leggi anti russe. Sappiamo che l’Ucraina è un paese notoriamente diviso in due, a ovest ucraini, nazionalisti e vicini all’Europa, ad est e in Crimea la popolazione è russa.

Fu così che la Russia con un colpo di mano si riprese la Crimea senza sparare un colpo (perché in quella penisola il 90% della popolazione è russa e fu inoltre condotto un referendum sull’autodeterminazione). 

Mentre nelle altre province nazionaliste furono compiute persecuzioni (multe a chi parlava in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano di 15.000 morti fra civili e militari nel Donbass in 7 anni. 

Nel 2014 ci fu la strage di Odessa, ma le TV ne parlarono poco, perché forse in quegli anni c’erano altre priorità culturali, tipo il Grande Fratello o Uomini e Donne. 

Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all’incendio furono uccisi a colpi di fucile. Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbass, ma nessuno nei media occidentali ha approfondito.

La strage fu principalmente condotta per opera del battaglione “Azov”, cioè un reparto militare ucraino neonazista con compiti militari e di polizia, inquadrato nella Guardia nazionale dell’Ucraina e istituito con lo scopo principale di contrastare le crescenti attività di guerriglia dei separatisti filo-russi del Donbass.

Il reparto è divenuto famoso a seguito di accuse di crimini di guerra e tortura. Nel 2017 fu eletto Trump e l’Ucraina rimase da sola, a lui non interessava. Ci fu un “cessate il fuoco” e furono intrapresi gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell’Ucraina come regioni a statuto speciale.

Arriviamo così all’elezione di Biden nel 2021, il quale appena eletto affermò subito che Putin era un killer e che gliel’avrebbe fatta pagare.

Interessante notare che il figlio di Biden, Hunter, possiede diversi gasdotti in Ucraina per un giro di affari milionari. Biden ha chiesto subito l’ingresso nella Nato dell’Ucraina: inaccettabile per la Russia. 

Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca, oltre che su Pechino (infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi). 

Da dicembre è così iniziata l’isteria americana sull’inizio della guerra. L’attuale presidente Zelensky è stato incoraggiato a bombardare di nuovo il Donbass per riprenderselo con la promessa americana di un aiuto militare

LUI CI E’ CASCATO!!!!!

Così la Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribadivano che l’Ucraina avesse il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l’Ucraina e renderla uno stato cuscinetto, un po’ come la Svizzera, per il transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no.

28 febbraio 2022 – Redazione

Il Consiglio dei ministri “ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, con possibilità di revoca in caso di necessità, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”.

Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice cha ha approvato il nuovo decreto con ‘ulteriori misure urgenti contro la crisi in Ucraina’.

In particolare, è arrivato il via libera agli aiuti, anche militari, per Kiev. Inoltre, “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”.

Il “decreto Ucraina” prevede:

  • l’invio di soldati e mezzi militari sul fronte orientale della Nato;
  • stanzia fondi per gli aiuti umanitari in Ucraina;
  • rafforza, nel periodo del conflitto, l’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri per la tutela degli italiani all’estero e la Protezione civile, che potrà intervenire anche in Ucraina in caso di emergenze umanitarie.

Nel dettaglio, il decreto prende in considerazione l’eventualità per cui del flusso di profughi provenienti dall’Ucraina ce ne siano circa 250.000 in arrivo in Italia.

Novità e decisioni che non si fermano al lato del supporto umanitario, ma anche in campo militare. Sul fronte militare infatti il decreto Ucraina prevede, sempre in territorio Nato, l’invio di mezzi e militari italiani. Nel dettaglio:

  • invio di 250 soldati in Lettonia;
  • invio di 130 soldati e 14 aerei per il pattugliamento in Romania;
  • invio di 2 navi, un aereo e 235 marinai per il pattugliamento del Mar Nero.

Inoltre sono state attivate le “forze ad alta prontezza”, cioè un gruppo di 1.350 soldati, 77 mezzi terresti, 2 navali e 5 aerei pronti ad agire in caso di emergenza. Con questi l’Italia ha preparato, in difesa delle zone di confine con l’Ucraina della Nato, un totale di 1.970 soldati.

Infine, per completezza, il decreto Ucraina prevede l’invio di materiale militare non letale gratuitamente, come protezione per i soldati e per lo sminamento.

Stato di emergenza per la fornitura di gas

Vi è poi una parte dedicata al rischio imprevisto per “il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale”. A tal proposito, viene autorizzato in anticipo l’utilizzo di misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gaspreviste in casi di emergenza.

Tale norma permette di ridurre – qualora necessario – la riduzione del consumo di gas nelle centrali elettriche oggi attive, “attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale”.

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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28 febbraio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.

(di Francesco Amodeo) –

Onde evitare una scissione della popolazione stile NoVax in versione bellica, tracciamo dei punti fermi.

Siete tutti con il popolo ucraino?

Sì.

Siete tutti contrari alla guerra?

Sì.

Volete l’immediato cessate il fuoco?

Sì.

La reazione di Putin è stata spropositata?

Sì.

Ora però passiamo al punto di vista geopolitico.

Pensate che Putin potesse tollerare l’espansione della NATO (organizzazione nata in funzione antirussa) ai suoi confini più prossimi?

NO.

Pensate che gli USA e la NATO non sapessero che piazzare missili nelle basi Nato dei paesi della ex Unione Sovietica avrebbe costretto Putin a reagire per una questione di sicurezza nazionale?

Certo che lo sapevano.

Pensate che la UE, i cui paesi fondatori sono tra i principali membri della NATO, non potessero fare nulla per evitarlo?

Certo che avrebbero potuto evitarlo.

Pensate che sia giusto che nel 2014 gli USA finanziarono la rivolta popolare in Ucraina definita Euromaidan per destituire un presidente democraticamente eletto solo perché stava stringendo accordi con la Russia e non con la Unione Europea?

Non mi sembra giusto. Mi sembra una inaccettabile ingerenza nelle questioni di un altro stato.

Vi sembra normale che in Donbass i cittadini filo russi vivano da 8 anni in uno stato di guerra, spesso vittime di organizzazioni neonaziste tollerate dal governo ucraino?

Non mi sembra giusto. La guerra va condannata sempre.

Tiriamo le somme: prendendo sempre le distanze da chi opta follemente per i conflitti armati.
Cosa avrebbe dovuto fare Putin?

Trovarsi i nemici storici dentro casa? i missili in cortile? I russi del Donbass trucidati? L’Ucraina nella Nato? Gli americani che gli rovesciavano i governi ai propri confini?

Fatemi capire. La guerra mi fa schifo. Vorrei poter stringere a me ogni singolo cittadino ucraino innocente e vittima. Ma basta con la retorica. Hanno provocato uno statista proveniente dai servizi segreti non un boyscout. E se ad uno del genere gli rendi la guerra inevitabile stai pur certo che quella guerra non la evita.

È fondamentale che la condanna sia unanime da ambo le parti. Soprattutto contro chi la guerra l’ha resa una delle poche opzioni possibili. Altrimenti non siete pacifisti siete ipocriti.

Francesco Amodeo

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