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‘FEBBRAIO 2022’ Category

10 Febbraio 2022 – Redazione

Le bodycam saranno usate dagli operatori impegnati nei servizi di ordine pubblico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso dell’informativa al Senato sui fatti accaduti nelle recenti manifestazioni di studenti per la morte di Lorenzo Parelli.

Le bodycam sono le videocamere indossabili dagli agenti durante le ore di servizio, che servono a riprendere quello che fanno e quello che accade di fronte a loro. L’utilizzo di tali apparecchiature – ha detto il ministro – “avverrà nel pieno rispetto delle direttive impartite dal garante della privacy. Credo si tratti di un passo importante per rinsaldare il sentimento di vicinanza che lega i cittadini italiani alle forze di polizia”.

E VOI CREDETE ANCORA AL PIENO RISPETTO?

“Il livello complessivo di efficacia dell’operato delle forze di polizia – ha sottolineato il ministro – dipende in misura non secondaria dalla qualità delle dotazioni tecniche a loro disposizione. Da quelle che hanno come fine la tutela dell’incolumità degli operatori fino ai dispositivi che garantiscono la trasparenza della loro attività. E rendono sempre possibile ricostruire l’esatto andamento dei fatti”.

In merito alle manifestazioni oggetto dell’informativa Lamorgese ha ricordato che “l’intera documentazione visiva, sia quella della Polizia scientifica, sia quella acquisibile da fonti aperte, è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come accade in tutti i casi in cui, nel corso di manifestazioni pubbliche, avvengano fatti integranti ipotesi di reato. La magistratura inquirente, pertanto, è nelle piene condizioni di accertare la dinamica dei fatti e le responsabilità. Comprese quelle riconducibili alla condotta degli operatori di Polizia”.

Della dotazione di bodycam ai reparti impegnati nel mantenimento dell’ordine pubblico si sapeva già da metà gennaio. Le apparecchiature in dotazione saranno comunque meno di mille: 700 alla polizia e 249 ai carabinieri. Si utilizzano montandole sulla divisa in corrispondenza delle spalle o del petto e si attivano solo in determinate situazioni. Le registrazioni verranno conservate per sei mesi a partire da quando sono state effettuate, salvo che non siano oggetto di indagini.

Fonte:  www.secoloditalia.it

9 febbraio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

COMUNICATO CONGIUNTO DEL COMITATO MEDICO SCIENTIFICO E DEL SERVIZIO ASSISTENZA COVID DI IPPOCRATEORG SU STATO EPIDEMIA

A partire dal mese di settembre 2020 il Comitato Medico Scientifico e la Direzione di Assistenza Covid di IppocrateOrg e tutti i medici volontari di IppocrateOrg sono stati impegnati sul fronte del Covid 19, da una parte prendendo in carico, fino ad oggi, quasi 70.000 pazienti, seguendoli fino a guarigione,dall’altra parte a lavorare nell’ambito della ricerca a livello internazionale per l’individuazione e la messa a punto delle cure più efficaci.

A distanza di piu’ di 2 anni dall’inizio dell’epidemia, il Comitato Medico Scientifico e la Direzione di Assistenza Covid vogliono rendere pubblico il risultato delle loro riflessioni riguardo allo stato dell’epidemia in Italia.L’aggressività e la letalità del Covid hanno raggiunto i loro livelli minimi da inizio epidemia. Allo stato attuale la mortalità per Covid, legata

esclusivamente alla variante Omicron, sembra attestarsi su percentuali simili a quelle di un comune stato influenzale stagionale.

Il CMS e il SAC ritengono comunque fondamentale continuare con il monitoraggio costante di tutti i pazienti affetti anche se la vera opera di sorveglianza va attuata nei confronti delle categorie fragili che possono andare incontro a complicanze.
Questo significa che tutti i medici, soprattutto quelli del territorio, dovranno continuare a curare i propri pazienti e intervenire, anche col ricovero,in presenza di soggetti portatori di patologie pregresse o di fragilità.Nella fase attuale, in cui l’epidemia sembra volgere ormai al termine, continuare ad allarmare la popolazione esagerandone gli effetti, conduce ad alimentare paure immotivate nei soggetti sani che possono dare luogo a debilitazioni immunologiche e danni psicologici anche permanenti.Il Comitato Medico Scientifico di IppocrateOrg, unitamente alla Direzione di Assistenza, invitano, pertanto, le autorità italiane a:
1. rimuovere le disposizioni sull’uso delle mascherine all’aperto;
2. ripensare la campagna vaccinale escludendo da essa i soggetti con immunità naturale da pregressa malattia ed i soggetti a basso rischioTale invito viene rivolto in considerazione di due fatti:
1. non ci troviamo più in un regime di emergenza;
2. i benefici da vaccino non superano più i rischi.Oggi più che mai, i fattori che realmente rivestono una importanza determinante sulla riduzione della mortalità riguardano la cura precoce ed il monitoraggio a domicilio per cogliere gli eventuali, seppur rari, peggioramenti e il ricorso all’ospedalizzazione per i casi particolarmente seri. Approcci terapeutici e farmaci testati in questi due anni consentono, infatti, di trattare con successo la quasi totalità dei casi, anche quelli particolarmente seri.In questa fase dell’epidemia l’attenzione medica e delle autorità si deve concentrare sull’aspetto terapeutico e sull’attenzione alle categorie fragili.Altri interventi, oltre a disperdere energie e risorse, inducono nella popolazione inutili disagi e nocumento.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su👇

https://cataniacreattiva.it/ippocrateorg-laggressivita-e-la-letalita-del-covid-hanno-raggiunto-i-loro-livelli-minimi-da-inizio-epidemia-comunicato-congiunto-del-comitato-medico-scientifico-e-del-se/

09 Febbraio 2022 – Redazione

KLAUS SCHWAB E’ IL FONDATORE E PRESIDENTE ESECUTIVO DEL WORLD ECONOMIC FORUM, ORGANIZZAZIONE CON SEDE A GINEVRA, PROTAGONISTA E FAUTORE ABERRANTE DEL PIU’ GRANDE PROGETTO DI OPPRESSIONE POLITICA E FINANZIARIA, A SCAPITO DEI POPOLI ED IN PARTICOLARE DELLE CLASSI MEDIE. SCHWAB E’ L’UOMO PIU’ RIPROREVOLE E SCHIFOSO A CUI LA STORIA ABBIA DATO I NATALI, DOPO I RESPONSABILI DEGLI ECCIDI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, E I IL SUO SCOPO, E’ SEMPRE STATO QUELLO DI DOMINARE IL MONDO, ANCHE SE, NONOSTANTE L’ANIMA VENDUTA A CHI FA LE PENTOLE MA NON I COPERCHI, NON CI STIA RIUSCENDO. E’ UN ESSERE VOMITEVOLE PER CORRUZIONE E PERVERSIONE.

VI PREGO DI VEDERE LA SUA FACCIA SUINA MENTRE, QUALCHE TEMPO, FA SI VANTAVA DI AVERE SOTTO SCACCO E BEN ASSOLDATI ECONOMISTI, MEDICI E GIORNALISTI! BABBEO DI UN PERVERTITO! ADESSO AVRAI A CHE FARE COL PADRETERNO, LA STORIA E IL TUO KARMA, EVIDENZE BEN PEGGIORI DEI TUOI AMICI MASSONI! E NON SO SE LO SAI…..MA DIO NON PAGA IL SABATO!

FAREVI AIUTARE NELLA TRADUZIONE DALL’INGLESE! NE VALE LA PENA!

Marzia MC Chiocchi

09 Febbraio 2022 – Redazione

IL SERVIZIO E’ STATO REALIZZATO E MANDATO IN ONDA IERI MARTEDI 8 FEBBRAIO NELLA TRASMISSIONE “FUORI DAL CORO”.

SERVIZIO DA BRIVIDI DELLA DURATA DI DUE MINUTI, IN CUI EMERGONO LE PROVE FORNITE DA UN MEMBRO DEL CTS, CHE DRAGHI, SPERANZA, CONTE ED ALTRI POLITICI NON HANNO ASCOLTATO ALCUN PARERE SCIENTIFICO PRIMA DI PRENDERE LE LORO DECISIONI

L’OBBLIGO DI INOCULARSI UN SIERO SPERIMENTALE DAL CONTENUTO IGNOTO E’ NATO DALLA POLITICA, NON DALLA SCIENZA!

I POLITICI SARANNO TUTTI RESPONSABILI DEI DISASTRI UMANITARI IN ITALIA E NEL MONDO!

IL GREEN PASS GESTITO DA SOGEI ED EMESSO DAL MINISTERO DI ECONOMIA E FINANZE, E’ UN DOCUMENTO PURAMENTE AMMINISTRATIVO, AMMINISTRATO E UTILIZZATO DA DECISIONI POLITICHE

09 Febbraio 2022 -Redazione

Il deputato Colletti ha presentato la denuncia al tribunale di Roma. “Cosa sarebbe successo se avesse detto le stesse parole a un esponente di entia rom?”

La pandemia finisce a carte bollate. Con tanto di querela per il reato di minaccia. Il motivo? Pierpaolo Sileri avrebbe proprio minacciato i novax, incitando all’odio. È questa la tesi che ha spinto Andrea Colletti, deputato dell’Alternativa (fondata da vari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle), a presentare una denuncia al sottosegretario alla Salute. Una presa di posizione forte da parte del parlamentare no-pass. “Immaginiamo cosa sarebbe successo se un sottosegretario dell’Interno in tv avesse usato certe espressioni di fronte a un esponente di etnia rom”, dice Colletti a Il Giornale. “Avremmo avuto intellettuali e fior di giornalisti indignati, che avrebbero chiesto la testa del rappresentante del governo. Perché in questo caso dovrebbe essere diverso?”, aggiunge.

Le parole di Sileri sotto accusa

L’atto è stato depositato al Tribunale di Roma nelle ultime ore e Il Giornale ha potuto visionarlo. Sotto accusa sono le frasi pronunciate da Sileri, durante la trasmissione di Martedì. Nella puntata dello scorso 25 gennaio, il numero due di Roberto Speranza e ormai volto mediatico del governo in materia di Covid-19, si è espresso con durezza nei confronti dei non vaccinati. Non è stata la prima volta. Ma nello studio di Giovanni Floris, in quell’occasione, è andato giù duro per polemizzare con chi rifiuta l’idea di fare il vaccino. “Noi per tutelare gli italiani, vi renderemo la vita difficile, come stiamo facendo. Perché il non vaccinato e chi non rispetta le regole è pericoloso”.

Parole che provocarono già una reazione sui social da parte dei novax. Ed era del resto prevedibile. Meno immaginabile che la questione avesse uno strascico in Tribunale. Certo, toccherà al pm decidere se procedere o meno con le indagini e l’eventuale inizio del processo. Ma l’atto di sicuro c’è. “L’intento di tale affermazione, riferita da un esponente del governo, in considerazione delle concrete circostanze di tempo e di luogo, era chiaramente volto ad ingenerare timore in chi risulti esserne il destinatario”, si legge nella querela. E ancora: “I soggetti destinatari, con la frase pronunciata dal Dott. Sileri, hanno subìto un effetto intimidatorio volto a coartare la loro libertà morale e psichica di scelta”.

L’ipotesi di istigazione all’odio

Infine, il dito viene puntato contro la possibilità di scelta dei cittadini. “L’affermazione, riferita con la coscienza e la volontà di minacciare un danno ingiusto, paventa ai soggetti non vaccinati un pericolo oggettivamente contra ius, al fine di coartare la libera scelta di sottoporsi all’inoculazione del vaccino Covid19 nonché compromettendo la capacità di autodeterminarsi”. Un’azione che non vuole essere simbolica. Anzi. “È un atto politico”, rivendica Colletti. “Raramente un esponente del governo – insiste il deputato – minaccia una classe, in questo caso da intendere come classe sanitaria, di cittadini di non farli più vivere serenamente. La querela dimostra che c’è qualcuno che si oppone. Bisogna evidenza che in questo caso può configurarsi anche incitazione all’odio nei confronti dei no vax. È questo che accade quando qualcuno viene considerato un pericolo pubblico, odio sanitario”. Così, conclude il parlamentare di Alternativa, “visto che il Parlamento non conta più nulla, si tenta la strada giudiziaria”.

Fonte: IlGiornale.it

09 Febbraio 2022 – Redazione

Scatola nera obbligatoria sulle auto. In nome della sicurezza, teoricamente. Ma anche tra le proteste degli utenti preoccupati dall’ennesima violazione della privacy in arrivo, promossa ancora una volta dall’Unione Europea e già pronta per essere accolta dall’Italia. Come anticipato dal Sole 24 Ore, infatti, dalla prossima estate scatterà una vera e propria rivoluzione nel mondo delle quattro ruote, con l’entrata in vigore dal 6 luglio del regolamento europeo che introdurrà nuovi requisiti di omologazione. Ecco, nel concreto, cosa cambierà.

Tra le novità, innanzitutto ci sarà l’obbligo di montare degli Adas, ovvero dispositivi di assistenza avanzata alla guida, dei quali già oggi esistono diversi tipi. Non è detto, però, che quelli già acquistati siano sufficienti: servirà infatti un dispositivo in grado di attivare la frenata automatica in caso di rilevamento di un ostacolo e correggere la traiettoria all’occorrenza. Poi sarà anche necessario avere a bordo una scatola nera. Di cosa si tratta?

La scatola nera è un dispositivo elettronico dotato di un localizzatore Gps che, una volta installato a bordo, permette di monitorare il percorso del veicolo. Attraverso alcuni elementi, è in grado di fornire informazioni anche, per esempio, sul modo di guidare del concudente, così da favorire la ricostruzione della dinamica di eventuali incidenti. Come fatto notare da tanti utenti sui social, però, di fatto chi si trova al volante sarà monitorato per tutto il viaggio, ogni giorno, come in un Grande Fratello.

Nonostante manchino ancora diversi mesi, gli umori degli automobilisti italiani sono già nerissimi. Altro problema, non secondario: chi possiede già una scatola nera, quella promossa dalle assicurazioni, dovrà comunque acquistarne un’altra, quella appunto imposta dall’Ue. I due dispositivi, infatti, non coincideranno, salvo interventi normativi successivi, visto che hanno caratteristiche diverse. Con il rischio, tra l’altro, che in caso di incidente forniscano versioni diverse dell’accaduto.

ITALIANI…..USCIAMO DALL’EUROPA!

09 Febbraio 2022 – Redazione

Hanno preso carta e penna, o meglio computer e tastiera, per scrivere una lettera aperta al Governo e alla Regione Veneto per protestare contro una parte delle nuove regole per l’attività scolastica in tempo di Covid, in particolare dove si distinguono gli alunni vaccinati da quelli non vaccinati.

Sono già più di 150, ma le adesioni stanno crescendo anche in queste ore, le firme di insegnanti e dirigenti scolastici sotto la lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’assessore all’Istruzione Elena Donazzan e al direttore generale dell’USR Veneto Carmela Palumbo.

“Siamo un gruppo di insegnanti e dirigenti della provincia di Treviso, accomunati dalla professione, non da specifiche appartenenze politiche, né da etichette di altro tipo”, esordiscono nel testo riferendosi al decreto legge entrato in vigore venerdì 4 febbraio e relativo alle “Misure urgenti in materia di certificazioni verdi Covid-19 e per lo svolgimento delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico e formativo”.

I firmatari scrivono di aver apprezzato l’intenzione del Governo di ridurre il più possibile la didattica a distanza e ancor di più l’innalzamento del numero di positivi per classe prima di far scattare le misure di sospensione delle lezioni, così come la riduzione della quarantena da dieci a cinque giorni.

“Ahinoi questo vale solo per la scuola primaria e per l’infanzia. Questo nostro sollievo deriva sia dalla comprensione del fatto che il quadro sta evolvendo in modo finalmente positivo, per tutta la popolazione, sia dal fatto che, a scuola, si cercherà di ridurre l’impatto della Didattica a Distanza, che è stata un utile palliativo alla non frequenza scolastica. Da insegnanti e genitori siamo, però, consapevoli che esse non potranno mai porsi come un’alternativa davvero valida alla didattica in presenza”.

I toni della missiva cambiano quando si tocca l’argomento successivo: “Abbiamo appreso con indignazione la notizia che il nuovo decreto prevede la distinzione di trattamento scolastico tra alunni vaccinati/guariti e alunni non vaccinati. Questa norma ci sembrava già iniqua quando proposta ed attuata nella scuola secondaria; ci risulta ancora più inaccettabile se applicata alla scuola primaria”.

Citando l’articolo 3 della Costituzione, che afferma il principio che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge e impone alla Repubblica di rimuovere “gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, i firmatari sottolineano l’esistenza di una discriminazione in base alle condizioni di salute e le scelte sanitarie.

“Trovarsi nella situazione di dover controllare il Green pass per poter accogliere o meno nella scuola dell’obbligo un alunno per noi è inaccettabile. Non ce la sentiamo di guardare negli occhi i nostri alunni e dire loro ‘Tu puoi stare a scuola perché hai un lasciapassare’ sapendo di contraddire quanto insegnato con tanta passione e con tanta convinzione”.

Riferendosi ancora alla Costituzione, articolo 34 sulla scuola aperta a tutti, obbligatoria e gratuita, gli insegnanti ribadiscono di non volere “che i nostri bambini siano distinti tra vaccinati e non vaccinati, non vogliamo che essi stessi si riconoscano tra loro per una etichetta. Questa norma, oltretutto, carica anche gli alunni non vaccinati della scuola primaria di un peso che non è una loro responsabilità, ma una scelta (lecita peraltro) delle loro famiglie”.

Chiudendo la loro lettera, i firmatari sottolineano che l’opportunità di ricevere la migliore istruzione possibile, quella in presenza, non può essere un riconoscimento dato solo alle famiglie che hanno effettuato la scelta vaccinale per i loro figli. “Per noi insegnanti, il diritto all’istruzione ha il volto di Marco, di Hajar, di Marina, di Andi, di Giacomo… ha il volto di ciascuno dei nostri alunni e delle nostre alunne. Non vogliamo sapere se sono vaccinati contro il Covid o se non lo sono, se hanno già contratto il virus nell’ultimo periodo. A nessun bambino è mai stato chiesto di frequentare la scuola a distanza perché non vaccinato contro epatite B, pneumococco, morbillo…o una delle dieci vaccinazioni già riconosciute dallo Stato come obbligatorie. La scuola è un bene e un diritto per tutti i bambini”.

Le firme provengono in gran parte dal trevigiano, ma anche da altre province venete. Ci sono insegnanti di Istituti Comprensivi di Altivole, Asolo, Breganze, Caerano di San Marco, Cappella Maggiore, Carbonera, Cologna Veneta, Conegliano, Cornuda, Follina e Tarzo, Giavera del Montello, Mira, Montebelluna, Paese, Pederobba, Pieve del Grappa, Preganziol, Quero Vas, Resana, San Martino di Lupari, San Zenone degli Ezzelini, Sandrigo, Sernaglia della Battaglia, Spresiano, Tezze sul Brenta, Trevignano, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Villa Estense, Volpago del Montello. La firma l’hanno messa anche insegnanti di alcune scuole per l’infanzia e istituti superiori.

Fonte: Qdpnews.it

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Il Tribunale di Napoli azzera i vertici M5S: intervista all’avvocato Lorenzo Borrè, colui che sta conducendo la battaglia legale

08 Febbraio 2022 – Redazione

Con la decisione del Tribunale di Napoli, per prima cosa, “decade la carica di Giuseppe Conte. In secondo luogo emerge l’incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali”. Lo dice all’Adnkronos Lorenzo Borrè, l’avvocato degli attivisti che hanno presentato il ricorso a Napoli contro il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle e contro l’elezione di Giuseppe Conte alla guida del M5S: delibere sospese dal Tribunale in via cautelativa.

“Anche i cinque vicepresidenti decadono, essendo cariche non previste dal vecchio statuto”, prosegue il legale. Quindi ora che succede nel Movimento? “Il M5S si trova all’anno zero con l’azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto”. Scusi, quindi chi comanda ora nel Movimento? “In questo momento la guida non c’è, il M5S è stato totalmente decapitato”, chiosa Borrè.

ECCO L’INTERVISTA ALL’AVVOCATO BORRE’ ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.youtube.com/watch?v=C293j8tr6vs

08 Fenbraio 2022 – Redazione

«Non vaccino mia figlia, perché il vaccino non è una religione, ma una medicina», così ha dichiarato Giorgia Meloni in un’intervista rilasciata a Massimo Giannini per La Stampa. Dichiarazioni che non sorprendono quelle della leader di Fratelli d’Italia, già nota per il suo scetticismo sulla campagna vaccinale del governo Draghi. Secondo Meloni infatti: «Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine», aggiungendo inoltre che questo «è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023», scrive Il Giornale d’Italia.

LA VIDEO INTERVISTA A GIORGIA MELONI A “NON E’ l’ARENA”.CLICCA QUI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.la7.it/nonelarena/video/giorgia-meloni-non-vaccinero-mia-figlia-mi-preoccupa-come-viene-trattato-il-tema-e-chi-ha-dubbi-e-06-02-2022-421839

Valuto “il rapporto rischi-beneficio”

«Non vaccinerò mia figlia Ginevra, lo rivendico. Spaventa molto come affrontiamo questo dibattito sui vaccini in Italia. […] Mi preoccupa che chiunque abbia dei dubbi venga trattato come se fosse un criminale o un terrorista», aveva in precedenza affermato la politica intervenendo a Non è l’arena. Sulla vaccinazione, specie quella dei minori, Meloni afferma di valutare “il rapporto rischi-beneficio” piuttosto che affidarsi ciecamente alle dichiarazioni dell’esecutivo, il quale secondo l’ex ministra non starebbe ottenendo “dei grandissimi risultati” con la sua azione di contrasto alla pandemia.

«Tutto il mondo – afferma Meloni – sta uscendo dalla pandemia. L’Italia ò il Paese con i provvedimenti più aggressivi e, al contempo, è tra le nazioni con il più alto tasso di contagio e con la maggiore letalità».

In risposta alle dichiarazioni di Meloni sui vaccini non ci ha messo molto ad arrivare la replica di Pierpaolo Sileri, da sempre favorevole alla vaccinazione in età infantile. Ospite della trasmissione L’Aria che tira, il sottosegretario ha così commentato le parole della politica: «Non c’è l’obbligo vaccinale per quella fascia d’età quindi c’è libertà di scelta, però l’evidenza scientifica è tanta. Vi è una bontà innegabile nei vaccini in età pediatrica» scrive Il Giornale d’Italia.

08 Febbraio 2022 – Redazione

ContiamoCi! GSO (Gruppo Scientifico Operativo)

Se proprio vi piacciono le sigle anglofone, chiamateli “non-vax”. Sono i non-vaccinati con i vaccini a trasferimento genico per la COVID-19; nulla a che vedere con quelli che per motivi personali (e non discutibili) sono contro ogni vaccino a priori. I non-vax sono persone informate e ben consapevoli dei rischi cui vanno incontro in caso di infezione, ed anche in caso di vaccinazione con gli attuali vaccini a mRNA e a DNA. Hanno fatto un bilancio rischio-beneficio, e hanno optato per la non vaccinazione. I motivi possono essere tanti e diversi: una patologia che potrebbe aggravarsi con il vaccino, l’essere già immuni per aver contratto e superato la malattia, l’avere paura di effetti avversi immediati o futuri. E sappiamo che non ci sono solo quelli fatali più o meno immediati, ci sono molti altri effetti avversi permanenti (documentati da pubblicazioni scientifiche).  

Vessare queste persone, impedendo loro di vivere il quotidiano, escluderle dalla società, e finanche augurare loro la morte (in forme più o meno raccapriccianti), dovrebbe bastare a soddisfare le voglie di sopraffazione e di vendetta (di cosa, poi?) dei politici, dei virostar, dei tanti giornalisti allineati alle politiche governative, e anche di quella fetta di popolazione che è stata trascinata più o meno convintamente in questa caccia all’untore. E del resto, è ormai dimostrato dalla letteratura scientifica e dai dati epidemiologici che il vax e il non-vax possono parimenti contrarre e diffondere il virus. 

E allora perché insistere nel voler vaccinare tutti, ma proprio tutti, dagli 0 anni (vedi proposta di Locatelli) e fino all’ultimo sul letto di morte? Si dirà, perché lo stato è buono e vuole proteggere tutti dal virus. Ma i non-vaccinati sono tali perché non possono o non c’è razionale scientifico (perché già immuni, ad esempio) per essere obbligati a vaccinarsi. E poiché non sono loro a diffondere le varianti pericolose, contrariamente a quanto a-scientificamente fu detto dalle virostar e dai politici, perché non ce li teniamo? In fondo, rischiano sulla propria pelle. Ma in cambio sono utilissimi alla Scienza. Perché questi non-vax sono il “braccio di controllo” che in qualsiasi sperimentazione scientifica degna di questo nome deve esserci come gruppo di confronto per poter determinare in modo inequivocabile l’efficacia, l’efficienza e, soprattutto, la sicurezza di un nuovo trattamento medico.

Infatti, per valutare il rapporto beneficio/rischio nel breve, medio e lungo periodo di questi “vaccini” di nuova generazione, sarebbe indispensabile fare il confronto tra il gruppo sottoposto a vaccinazione e un gruppo di controllo (non inoculato con il vaccino sperimentale, bensì con un ‘placebo’ o molecola inerte) per tutto il periodo della fase sperimentale. Ma le cose non sono andate come previsto dai protocolli di studio. Nel caso specifico del vaccino a mRNA Comirnaty di Pfeizer/Biontech, sin dal 23 dicembre 2020 il protocollo di studio veniva modificato con il beneplacito di FDA e “ai partecipanti maggiori di 16 anni che originariamente hanno ricevuto il placebo, veniva offerta l’opportunità di ricevere BNT162b2 (ndr Comirnaty) a punti definiti come parte dello studio”. Di fatto, lo studio di fase 3 di Pfizer/Biontech (ma vale anche per quello di Moderna) è ormai completamente invalidato ed ha perso qualsivoglia elemento di “scientificità” in quanto non vengono più seguiti in parallelo, come si sarebbe dovuto fare, due coorti di pazienti l’uno vaccinato e l’altro no. In altre parole, l’attuale somministrazione sperimentale dei vaccini è falsata per il fatto che il “braccio di controllo”, ovvero la parte della popolazione destinata a non ricevere il vaccino (gruppo placebo) è stata (volutamente) perduta già dopo pochi mesi dall’inizio della sperimentazione, in quanto è stato loro offerto di vaccinarsi, ufficialmente per motivi etici. 

Come detto sopra, la presenza del gruppo di controllo è parte essenziale negli studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza di un nuovo farmaco, e ciò vale a maggior ragione per vaccini a trasferimento genico sui quali non abbiamo sufficiente esperienza. La forzatura alla vaccinazione di massa con questi vaccini ancora sperimentali tenderà alla soppressione del gruppo di controllo, e ciò non consentirà di poter poi fare valutazioni scientificamente accurate sulla reale efficacia, efficienza e, soprattutto, sulla sicurezza di questi vaccini. E allora, per il bene della Scienza e soprattutto per il bene delle persone e dar loro la possibilità di scegliere a ragion veduta, teniamoci cari questi non-vax: sono il gruppo di controllo che ci permetterà di fare le valutazioni scientifiche controllate del rapporto beneficio/rischio della vaccinazione.