Nuova sentenza del Il Tar del Lazio. questa volta ha accolto il ricorso presentato da un dipendente pubblico sospeso dal lavoro e dallo stipendio per non essersi vaccinato. Il tribunale ha motivato così la sentenza: “La privazione della retribuzione provoca danni gravi e irreparabili”.
Il dipendente no vax sospeso dal lavoro e dalla retribuzione dovrà essere retribuito. Il ricorso che aveva presentato per chiedere l’annullamento del provvedimento notificato lo scorso 4 gennaio e che lo sospendeva dal servizio e dalla retribuzione fino a che non avesse completato il ciclo vaccinale è stato accolto dal tribunale amministrativo.
Tar: “Sospendere la retribuzione comporta un danno grave e irreparabile”
Nell’accogliere l’istanza cautelare il Tar ha motivato: “Sospendere la retribuzione, unica forma di sostentamento di vita, presenta infatti profili di dannosità grave e irreparabile“.
L’uomo aveva anche chiesto l’annullamento dell’obbligo di certificazione verde per una determinata categoria di lavoratori. In merito alle questioni di legittimità costituzionale sollevate, è stata fissata l’udienza per la trattazione collegiale il prossimo 25 febbraio.
06 febbraio 2022 – di Marcello Pamio (Disinformazione)
Non ci voleva un genio per capire che il Super Bonus era un gran bel pacco.
D’altronde quando mai un governo – tanto più italiano – ha regalato soldi? E poi denari per il benessere ambientale? Non fatemi ridere. E infatti è lo stesso Mario Draghi a dirci che il 110% ha creato delle distorsioni. Enormi distorsioni come l’aumento straordinario dei prezzi dei materiali che servono a fare le ristrutturazioni per il discorso energetico. Risultato oggi: una unità di efficientamento energetico costa molto di più di quanto non costasse prima del Super Bonus. E le emissioni non vanno giù così tanto da assorbire questo aumento di prezzo. Ma che strano 🤔
Lo scopo era proprio quello di far schizzare tutte le materie prime per mettere in ginocchio i settori industriali e stendere il tappeto al Grande Reset…
________________________
COME VOLEVASI DIMOSTRARE LA FREGATURA E’ SERVITA, E QUEL CHE E’ PEGGIO, E’ CHE MILIONI DI ITALIANI HANNO CREDUTO AL PROGETTO SUPERBONUS PER RISTRUTTURARE PALAZZI, APPARTAMENTI E CASE SINGOLE! MA IO MI DOMANDO…..MA COME AVETE FATTO A DARE FIDUCIA AD UN SOLONE, SCAPPATO DI CASA COME CONTE CHE, DURANTE IL PRIMO LOCKDOWN DEL 2020, TIRO’ FUORI DAL CILINDRO, LA FAMOSA LEGGE SUL SUPERBONUS 110% e &. ANCORA CREDETE ALLE AGEVOLAZIONI STATALI?! OLTRE IL FATTO CHE SARA’ PRATICAMENTE IMPOSSIBILE ADEGUATE ALLE IDIOZIE SUL RISPARMIO ENERGETICO, PALAZZI E STRUTTURE D’EPOCA, VANTO DEL NOSTRO PAESE, PER FREGI, STUCCHI E ARCHITETTURE, CHE POCO SI SPOSANO CON LE INNOVAZIONI!
Marzia MC Chiocchi
_______________________
ECCO LA NOTIZIA: Fonte: MONEY.it ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
Superbonus e cessione del credito, è caos: le operazioni sono congelate, le imprese hanno crediti ma non hanno nessuno che li acquisisce. Anche i privati rischiano di aver sprecato i loro risparmi.
Il Superbonus rischia di far fallire centinaia di aziende edili.
Ci sono imprese, infatti, che pur avendo ottenuto il riconoscimento del credito nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate non riescono a cederlo agli istituti di credito, molti dei quali dopo le ultime novità introdotte dal Decreto sostegni ter hanno deciso di bloccare qualsiasi possibilità di acquisizione del credito.
E vale anche per quelle imprese che avevano già ottenuto una garanzia a riguardo e che dunque si erano mosse con la sicurezza che una volta completati i lavori e ottenuto il riconoscimento al Superbonus non avrebbero avuto problemi nel cedere tutto a una banca. Imprese che solitamente, per farsi carico dei costi necessari per portare a termine i lavori, hanno richiesto e ottenuto un prestito ponte da restituire una volta ceduto il credito.
Il problema è che ci sono istituti di credito che alla luce delle ultime novità introdotte dal Governo hanno deciso di bloccare le acquisizioni dei crediti maturati dalle imprese, le quali improvvisamente si sono trovate con un credito riconosciuto nel cassetto fiscale – che tuttavia non riescono a cedere a nessuno – e con un grosso debito nei confronti della banca da dover restituire.
Quella decisa dal Governo, quindi, non è solamente una stretta per i furbetti del Superbonus: il rischio, come spesso accade, è che a pagarne le conseguenze siano centinaia, o forse migliaia, di professionisti, i quali in questo momento stanno attraversando un momento di difficoltà che solamente un intervento della politica potrà risolvere.
Superbonus 110% e cessione del credito: cosa cambia con il Decreto Sostegni ter
Una soluzione che – secondo quanto spiegato dai tecnici del servizio Bilancio – “potrebbe costituire una misura efficace per il contrasto alle frodi nel settore”. Allo stesso tempo, questi sono consapevoli che “la restrizione introdotta andrà a ridurre in maniera significativa le concrete possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati, attraverso lo strumento delle cessioni del credito”.
Una vera e propria stretta per il Superbonus 110%, la quale segue alle perplessità già mostrate da Mario Draghi nel corso delle discussioni per un’eventuale proroga della misura in Legge di Bilancio 2022. Inizialmente, infatti, era stato deciso che la proroga a dopo giugno 2022 dovesse valere solo per le famiglie con ISEE sotto i 25.000,00€, e solo in seguito a una forte pressione del Movimento 5 Stelle è stato deciso di estendere a tutti l’accesso alla misura fino al 31 dicembre 2022 (a patto che il 30% dei lavori sia stato completato entro giugno 2022).
Se tutto sembrava essere tornato al proprio posto, con architetti, geometri e imprese edilizie che hanno ripreso nuovamente ad acquisire lavori sul fronte Superbonus, il Decreto sostegni ter ha rimesso tutto in discussione.
Impedendo una cessione del credito successiva alla prima, infatti, si circoscrive la platea dei concessionari, restringendola alle sole banche, molte delle quali però hanno raggiunto il loro “plafond”, non potendo dunque acquisire ulteriori crediti.
Di fatto, così si blocca tutto ed è quello che già sta succedendo. Ne abbiamo parlato con un architetto, il dottor Dario Marigliani, il quale dopo oltre un anno e mezzo di lavoro grazie a Superbonus e altri bonus casa, rischia di dover buttare tutto all’aria a causa delle nuove regole.
Ma se per lui i problemi sono limitati, per le imprese da lui seguite – come pure per molti clienti – ci sono situazioni che potrebbero costare centinaia di migliaia di euro.
Superbonus: così lo Stato farà fallire centinaia di imprese edili
“Per il Superbonus è tutto fermo ormai dai circa sei mesi”; così l’architetto Dario Marigliani, il quale spiega che dopo lo stop dovuto all’incertezza delle regole che dovevano essere introdotte in Legge di Bilancio 2022 il mercato non si è mai ripreso.
E questa ultima novità del Decreto sostegni ter rischia di porre un ulteriore freno, con ripercussioni importanti sia per imprese che per privati. Partiamo dalle imprese:
“Ci sono aziende che rischiano il fallimento perché improvvisamente si sono viste voltare le spalle dalla banca che aveva dato garanzia di acquisizione del credito”.
Il dottor Marigliani ci ha raccontato d’imprese che si trovano con debiti di centinaia di migliaia di euro senza una prospettiva chiara su come rientrare nei costi sostenuti per tali lavori.
Pensiamo ad esempio a un’azienda che ha accettato un grosso lavoro da 300 mila euro per un condominio, confermando lo sconto in fattura dopo aver ottenuto garanzie da parte di una banca riguardo alla possibilità di cessione del credito una volta che questo sarebbe stato caricato sul cassetto fiscale.
Nel frattempo, per far fronte a tutte le spese, questa ha aperto un prestito presso la stessa banca, con la consapevolezza che una volta ceduto il credito avrebbe potuto estinguerlo senza problemi.
Improvvisamente alla banca viene detto che a sua volta non può più cedere il credito ad altri, e per questa quindi non è più conveniente acquisirlo. Ragion per cui la promessa fatta all’impresa non può essere mantenuta.
Improvvisamente, quindi, l’impresa si trova con un prestito di centinaia di migliaia di euro da dover restituire, e con un credito nel cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate – in quanto nel contempo sono stati completati i lavori – che tuttavia non riesce a cedere. L’unica possibilità sarà quella di trovare un’altra banca disposta ad acquisirlo, altrimenti lo spettro del fallimento potrebbe essere concreto. Ricerca che tuttavia potrebbe anche essere inconcludente visto che molti istituti di credito stanno facendo un passo indietro (la stessa Poste Italiane ha congelato tutte le operazioni riferite al Superbonus).
E attenzione: perché non si tratta di un esempio ma di una situazione concreta di cui però abbiamo preferito mantenere l’anonimato di tutti i protagonisti.
Situazione che riguarda moltissime aziende, tanto che in questi giorni è partita una ricerca spasmodica di banche – ma non solo, ci sono anche compagnie assicurative ad esempio – disposte ancora ad acquisire un credito.
Nel contempo, per lo stesso motivo, molte imprese non accettano più d’iniziare nuovi lavori, visto il timore di dover affrontare una spesa che poi non verrà restituita.
Una situazione che stanno pagando quei privati che nei mesi scorsi hanno investito i loro soldi acquistando una casa da ristrutturare consapevoli di poter abbattere il costo grazie alla possibilità dello sconto in fattura. Ma adesso che il mercato del Superbonus è bloccato, rischiano di dover rinunciare al sogno di una ristrutturazione gratis o quasi, con il pericolo di ritrovarsi con un immobile fatiscente ma senza la liquidità necessaria per sistemarlo a dovere.
Il decreto legge n° 1 del 7 gennaio 2022 impone l’obbligo vaccinale a tutti i cittadini che abbiano compiuto 50 anni [1]. Tale obbligo, sarà esteso a tutte le fasce d’età per il personale scolastico e universitario. Evidentemente, il governo italiano sta continuando a puntare tutta la strategia di contenimento della pandemia sui vaccini, sulle restrizioni e sugli obblighi. Tuttavia, nonostante il paese abbia vaccinato l’84.2% della popolazione con una dose, il 77.3% con due dosi e il 55.3% con tre dosi (Fig. 1), fino a pochi giorni fa contava una media settimanale di 180,000 casi giornalieri (Fig. 2). Tale numero costituisce il record assoluto da inizio pandemia, quando i vaccini contro il Covid-19 non esistevano.
Alla luce di questi fatti, una domanda è d’obbligo: i dati consentono realmente di parlare di “grande successo dei vaccini”, come strumento per affrontare la pandemia, al punto tale da imporne la somministrazione ai cittadini?
Preliminarmente è bene ricordare che, in base alla definizione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Fig. 3), per meritarsi il diritto di chiamarsi vaccini, queste inoculazioni dovrebbero prevenire la malattia infettiva. Di conseguenza, la logica suggerisce che l’aumento della percentuale delle vaccinazioni dovrebbe corrispondere ad una diminuzione dei casi totali.
Tuttavia, la realtà dei fatti smentisce questa correlazione inversa. La retorica risponde che nessun vaccino è mai efficace al 100%. Questo è in parte vero, ma come vedremo in seguito, alcuni dati scientifici riportano addirittura un’efficacia negativa a distanza di tre mesi dalla vaccinazione.
Uno studio dell’università di Harvard, pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, effettuato analizzando dati provenienti da 68 stati e 2947 contee degli USA, riporta che l’incremento dei casi di Covid-19 non è correlato alla percentuale di vaccinazione [2]. Inoltre, riporta che quattro dei cinque paesi con la più alta percentuale di vaccinazione del pianeta, compresa tra 84.3% e 99.9%, venivano identificati (al momento della pubblicazione) come paesi ad alto rischio di contagio dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Uno studio effettuato nel Regno Unito su casi di variante Delta, pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, riporta che i soggetti completamente vaccinati hanno una carica virale paragonabile a quella dei non vaccinati e possono trasmettere efficacemente il virus all’interno degli ambienti domestici, anche a contatti completamente vaccinati [3]. Un recente studio danese (in fase di preprint, i cui risultati non sono quindi ancora ufficialmente pubblicati) ha addirittura riportato un’efficacia negativa della vaccinazione [4]. Più precisamente, i soggetti inoculati con il vaccino BNT162b2 di Pfizer e mRNA-1273 di Moderna avrebbero rispettivamente il 76.5% e il 39.3% di probabilità in più di contrarre la variante Omicron tre mesi dopo la vaccinazione (Fig. 4).
Questo studio ha fatto abbondantemente discutere e gli autori sono dovuti correre ai ripari ipotizzando che l’efficacia negativa possa essere dovuta al fatto che gli individui vaccinati, sottoposti allo studio, siano stati in grado di viaggiare di più e di avere più interazioni sociali rispetto ai non vaccinati e, di conseguenza, possano essere stati maggiormente esposti al rischio d’infezione. Possibile, tuttavia doveva essere proprio lo scopo dei vaccini quello di farci tornare alla normalità. In un articolo di corrispondenza alla rivista The Lancet, il professore tedesco Günter Kampf lancia un appello agli alti ufficiali amministrativi, facendo notare che la frase “pandemia dei non vaccinati” non è giustificata dai dati e che quindi non sussiste alcun motivo per discriminare chi non si vaccina [5]. Analogamente, in un articolo di corrispondenza alla rivista su The Lancet Infectious Diseases, lo specialista di malattie infettive, il professore Carlos Franco-Paredes, spiega che nonostante la vaccinazione riduca le probabilità di insorgenza di sintomi gravi e di ricovero in terapia intensiva, non sembra ridurre la trasmissibilità e di conseguenza le politiche riguardanti l’obbligatorietà della vaccinazione andrebbero riviste [6].
Fatti che dovrebbero far riflettere
Un gruppo di 40 psicologi, guidati dal dottor Gary Sidley, ha recentemente scritto alla commissione per la pubblica amministrazione e gli affari costituzionali del governo inglese, chiedendo l’apertura di un’inchiesta sulle pratiche di allarmismo, definite “irresponsabili e immorali”, che sono state applicate durante la pandemia e che hanno avuto un grosso impatto psicologico sui cittadini [7]. Probabilmente, dopo due anni di obblighi, di restrizioni e di allarmismo mediatico, molte persone si sono talmente aggrappate psicologicamente all’unica “ancora di salvezza” che gli è stata presentata, che si rifiutano subconsciamente di porsi il benché minimo dubbio sulla sua efficacia, arrivando addirittura a considerare una minaccia qualsiasi opinione contraria, per quanto affidabile. Tuttavia, Albert Bourla in persona, ovvero l’amministratore delegato della Pfizer, durante un’intervista su Yahoo Finance del 10 gennaio 2022, ha pronunciato pubblicamente le testuali parole, riferendosi alla protezione offerta dai vaccini contro la variante Omicron: «sappiamo che le due dosi del vaccino offrono una protezione molto limitata, se la offrono» [8]. Inoltre, a seguito di un’inchiesta federale nell’ambito di un Freedom of Information act (FOIA), la Food and Drug Administration (FDA) ha richiesto prima 55 e poi 75 anni di embargo per rilasciare tutta la documentazione fornita dalla Pfizer per l’ottenimento dell’autorizzazione per uso d’emergenza del vaccino [9,10]. Avete letto bene, la FDA ha chiesto tempo fino al 2096 per rilasciare dati che ha visionato e autorizzato in appena 108 giorni. La richiesta ha provocato le proteste anche di parte della comunità scientifica, come riporta un editoriale del prestigioso British Medical Journal [11].
La natura ha fatto il suo corso
L’arrivo della variante Omicron cambia radicalmente le “carte in tavola”. Personalmente, ho accolto come un’ottima notizia la comparsa di questa variante, che pare sia più contagiosa, ma molto meno letale [12]. Il processo di mutazione dei virus verso forme più infettive, ma meno mortali, è un processo naturale che potrebbe segnare la fine della pandemia. Vi faccio un breve esempio per spiegarvi il concetto di biologia evoluzionistica in modo semplice. Assumiamo che sul pianeta ci siano solo 100 persone. Un virus che provoca un’infezione con un alto tasso di mortalità, finirebbe per uccidere tutti i suoi ospiti, estinguendosi in breve tempo e quindi sarebbe un virus evolutivamente inefficiente. Lo “scopo” dei virus è quello di aumentare la propria fitness, e di conseguenza è vantaggioso essere il più innocui possibile verso gli organismi ospite, in modo da potersi replicare efficientemente [13]. La comparsa di una variante più aggressiva non costituisce un evento che si può escludere a priori, ma secondo il principio appena descritto la variante più infettiva e meno mortale tenderebbe comunque a prevalere. Ciononostante, la retorica ha pesantemente strumentalizzato la comparsa di questa variante, per creare ulteriore terrorismo psicologico e per promuovere prepotentemente la terza dose. Tuttavia, uno recente studio pubblicato su Nature, riporta che Omicron presenta 55 mutazioni nel genoma del SARS-CoV-2, 32 delle quali si trovano sulla sequenza che codifica per la proteina Spike [14]. Questo comporta una considerevole riduzione dell’efficacia dei vaccini ed è il motivo che ha spinto Pfizer ad adattare il proprio prodotto alla variante Omicron. La versione adattata dovrebbe essere pronta a marzo 2022 e secondo Ugur Sahin, amministratore delegato della BioNTech, richiederà altre tre dosi [15].
Epilogo
Da cosa può dipendere la correlazione tra la quantità di dosi di vaccino e l’aumentata probabilità di contrarre il SARS-CoV-2, riportata negli studi sopracitati? Sembra infatti che dopo una fase iniziale di protezione, l’efficacia dei vaccini diminuisca significativamente in breve tempo, riducendo le prestazioni del sistema immunitario dopo circa tre mesi (Fig. 4). È noto ormai da anni, che la stimolazione ripetuta del sistema immunitario può compromettere il suo corretto funzionamento, risultando in alcuni casi nell’insorgenza di processi di autoimmunità [16]. Inoltre, come ho menzionato precedentemente, la presenza di eventuali anticorpi non neutralizzanti, potrebbe competere con quelli che vengono prodotti dall’immunità naturale [17]. Non a caso, l’11 gennaio 2022 il capo della strategia vaccinale dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), Marco Cavaleri, ha rilasciato una conferenza stampa nella quale ha espresso seri dubbi sulla somministrazione ripetuta delle dosi di richiamo, che potrebbero «sovraccaricare il sistema immunitario» [18]. È solo un’ipotesi, ma questo potrebbe concorrere a spiegare perché Israele, una delle nazioni più vaccinate del pianeta, che al momento sta somministrando la quarta dose, presenta il più alto tasso di casi pro capite al mondo [19]. Il 6 gennaio 2022, il professore Ehud Qimron della Facoltà di Medicina dell’Università di Tel Aviv, ha scritto una lettera aperta al ministro della salute israeliano nella quale critica aspramente la gestione della pandemia [20]. Nella lettera, l’immunologo fa presente che alla fine la verità viene sempre a galla ed esorta il ministro ad ammettere pubblicamente il fallimento.
Non trovate davvero meritorio di riflessione il fatto che Israele, dove i manifestanti sono stati frustrati come bestie (Fig. 5a), oppure l’Olanda, la cui polizia aizza i cani contro la folla (Fig. 5b) nonché l’Australia, il famigerato paese “zero-Covid”, che applica misure di stampo militare (Fig. 5c), siano riuscite ad appiattire la curva dei casi sull’asse delle ordinate? Stiamo assistendo al teatro dell’assurdo. Sembra quasi che più le loro strategie si dimostrano fallimentari, più si accaniscono nell’applicarle, facendo ricadere la colpa del fallimento sui cittadini, che non sono abbastanza responsabili, ubbidienti e ligi alle regole. Una situazione tanto più paradossale perché intrapresa con ancor maggior determinazione dai governi mentre è diventata dominante la variante Omicron, che dalle prime stime sembra essere quasi cento volte meno letale della Delta [24].
Corretto sottolineare come il picco dei decessi sia per ora più basso rispetto ai picchi di aprile e dicembre 2020 (Fig. 6). D’altra parte sono ormai numerose le ricerche scientifiche che testimoniano la capacità dei vaccini nel ridurre ospedalizzazioni e morti tra le fasce di popolazione maggiormente a rischio
Tuttavia, oltre ai vaccini, è corretto altresì notare che ci sono importanti fattori che possono aver contribuito: i) il virus è in continua mutazione verso forme meno mortali; ii) l’apparato sanitario ha accumulato due anni di esperienza nel trattare l’infezione.
Ci sono realtà diverse, come la Svezia, che non hanno scelto la strada dei lockdown e delle restrizioni; oppure paesi dell’Africa e del Sud America che essendo “figli di un Dio minore” non avevano le risorse per fare grandi accordi con Big Pharma [25]. Queste realtà, testimoniano che esistono soluzioni alternative che hanno comunque funzionato, a leggere i dati si potrebbe dire persino meglio, nel tenere sotto controllo la curva di decessi (Fig. 7).
Purtroppo, l’andamento della curva dei decessi cumulativi indica che, nonostante le misure prese, i decessi sono in aumento con una pendenza nettamente superiore rispetto ad alcuni paesi che hanno scelto di gestire la pandemia con strategie diverse, nei quali la tale curva ha raggiunto un plateau più rapidamente.
L’Italia sta continuando a percorrere la strada delle vaccinazioni perpetue tracciata da Israele, paese che ha sempre anteceduto di alcuni mesi il resto del pianeta, quanto a misure adottate e dosi somministrate. Tuttavia, la curva dei decessi di Israele, rappresenta la prova tangibile che dovrebbe far suonare i campanelli d’allarme (Fig. 8).
È come seguire una macchina che viaggia a 100 metri di distanza, la quale percorrendo una determinata strada cade in un burrone, ma noi invece di valutare l’opzione di frenare o svoltare verso altre vie, andiamo dritti verso quella direzione.
Recentemente, la Spagna ha lanciato un appello all’Europa per iniziare a considerare il Covid-19 come un’influenza [27]. L’Inghilterra ha revocato l’uso della mascherina nei mezzi pubblici, nei negozi e nelle scuole e sta addirittura pianificando di rimuovere l’obbligo vaccinale per i lavoratori del sistema sanitario nazionale [28, 29]. L’Irlanda sta valutando di rimuovere il Covid pass [30] e la Danimarca diventa il primo stato europeo a rimuovere tutte le restrizioni, dichiarando la pandemia fondamentalmente finita [31].
Alla luce di questa tendenza internazionale, ma soprattutto considerando i risultati riassunti in figura 7, su quale base i decisori stanno continuando con la linea dura, promuovendo l’obbligatorietà della vaccinazione, perlopiù con dei prodotti farmaceutici ormai “obsoleti” per ammissione di Pfizer stessa?
Sono un Biologo Strutturale devoto alla scienza e considero i vaccini una delle più grandi invenzioni dell’umanità, ma questi determinati vaccini presentano evidenti lacune dal punto di vista dell’efficacia e degli effetti collaterali, come testimoniano non 1, non 10, non 100, ma ben 1011 studi scientifici peer-reviewed [32]. Di conseguenza, a mio parere andrebbero consigliati nei casi evidenti in cui i benefici superino di gran lunga i rischi e sicuramente non ci sono i presupposti logici, scientifici e morali per renderli obbligatori.
Chiunque volesse provare a screditare la validità di questo articolo è invitato al sano confronto scientifico e soprattutto dovrà riuscire a confutare i risultati degli studi citati.
[di Panagis Polykretis – Biologo, PhD in Biologia Strutturale]
Elenco citazioni
[1] Ministero della Salute. Covid-19, obbligo vaccinale dai 50 anni di età, https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5754 (accessed January 17, 2022).
[2] Subramanian SV, Kumar A. Increases in COVID-19 are unrelated to levels of vaccination across 68 countries and 2947 counties in the United States. Eur J Epidemiol2021; 1–4.
3] Allen H, Vusirikala A, Flannagan J, et al. Household transmission of COVID-19 cases associated with SARS-CoV-2 delta variant (B.1.617.2): national case-control study. The Lancet Regional Health – Europe; 0. Epub ahead of print October 27, 2021. DOI: 10.1016/j.lanepe.2021.100252.
[4] Hansen CH, Schelde AB, Moustsen-Helm IR, et al. Vaccine effectiveness against SARS-CoV-2 infection with the Omicron or Delta variants following a two-dose or booster BNT162b2 or mRNA-1273 vaccination series: A Danish cohort study.
5] Kampf G. COVID-19: stigmatising the unvaccinated is not justified. The Lancet2021; 398: 1871.
6] Franco-Paredes C. Transmissibility of SARS-CoV-2 among fully vaccinated individuals. The Lancet Infectious Diseases2022; 22: 16.
[7] Diver T. Government ‘used grossly unethical tactics to scare public into Covid compliance.’ The Telegraph, January 28, 2022, https://www.telegraph.co.uk/politics/2022/01/28/grossly-unethical-downing-street-nudge-unit-accused-scaring/ (January 28, 2022, accessed February 1, 2022).
[8] Wilson R. Pfizer CEO admits current Vaccine offers zero protection against Covid-19. The Expose, https://dailyexpose.uk/2022/01/12/pfizer-ceo-version-1-1-is-required/ (2022, accessed January 13, 2022).
[9] Greene J, Greene J. Wait what? FDA wants 55 years to process FOIA request over vaccine data. Reuters, November 18, 2021, https://www.reuters.com/legal/government/wait-what-fda-wants-55-years-process-foia-request-over-vaccine-data-2021-11-18/ (November 18, 2021, accessed January 17, 2022).
[10] Greene J, Greene J. ‘Paramount importance’: Judge orders FDA to hasten release of Pfizer vaccine docs. Reuters, January 7, 2022, https://www.reuters.com/legal/government/paramount-importance-judge-orders-fda-hasten-release-pfizer-vaccine-docs-2022-01-07/ (January 7, 2022, accessed January 17, 2022).
[11] British Medical Journal: i ricercatori devono avere i dati grezzi sui vaccini, ora. L’INDIPENDENTE, https://www.lindipendente.online/2022/01/21/british-medical-journal-i-ricercatori-devono-avere-i-dati-grezzi-sui-vaccini-ora/ (accessed January 26, 2022).
[12] SAGE says Omicron needs to be 90% milder than Delta to avoid major NHS pressure | Daily Mail Online, https://www.dailymail.co.uk/news/article-10339089/Omicron-Covid-MILDER-three-major-studies-confirm-Research-England-Scotland-South-Africa.html (accessed January 26, 2022).
[13] Wargo AR, Kurath G. Viral fitness: definitions, measurement, and current insights. Current Opinion in Virology 2012; 2: 538–545.
[14] Planas D, Saunders N, Maes P, et al. Considerable escape of SARS-CoV-2 Omicron to antibody neutralization. Nature2021; 1–7.
[15] Burger L, Erman M. Pfizer, BioNTech vaccine neutralises Omicron with three shots. Reuters, December 8, 2021, https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/biontech-pfizer-say-test-shows-3-doses-vaccine-neutralise-omicron-2021-12-08/ (December 8, 2021, accessed January 13, 2022).
[16] Tsumiyama K, Miyazaki Y, Shiozawa S. Self-Organized Criticality Theory of Autoimmunity. PLOS ONE 2009; 4: e8382.
[17] Il Green Pass e l’immunità naturale confrontata con quella indotta dai vaccini. L’INDIPENDENTE, https://www.lindipendente.online/2021/10/26/il-green-pass-e-limmunita-naturale-confrontata-con-quella-indotta-dai-vaccini/ (accessed January 17, 2022).
[18] L’Ema avvisa: “Non possiamo continuare con booster ogni 3-4 mesi.” L’HuffPost, https://www.huffingtonpost.it/entry/lema-avverte-non-possiamo-continuare-con-booster-ogni-3-4-mesi_it_61ddbd74e4b061afe3b8d52d (2022, accessed January 13, 2022).
[19] Staff T. Israel has highest rate in world of new coronavirus infections per capita — TV, https://www.timesofisrael.com/israel-has-highest-rate-in-world-of-new-coronavirus-infections-per-capita-tv/ (accessed January 22, 2022).
[20] Professor Ehud Qimron: “Ministry of Health, it’s time to admit failure.” Swiss Policy Research, https://swprs.org/professor-ehud-qimron-ministry-of-health-its-time-to-admit-failure/ (2022, accessed January 14, 2022).
[21] Police whip, hose and arrest protesters at anti-vaccine demonstration near Bennett’s house – Israel News – Haaretz.com, https://www.haaretz.com/israel-news/police-whip-hose-and-arrest-anti-vaccines-protesters-near-bennett-s-house-1.10478688 (accessed January 15, 2022).
[22] Amnesty International calls for probe into police Malieveld violence. DutchNews.nl, https://www.dutchnews.nl/news/2021/03/amnesty-international-calls-for-probe-into-police-malieveld-violence/ (2021, accessed January 15, 2022).
[23] Osborne P. Officials overhaul vaccine rollout plan. The Armidale Express, https://www.armidaleexpress.com.au/story/7307404/officials-overhaul-vaccine-rollout-plan/ (2021, accessed January 15, 2022).
[24] Matthews S. Omicron may be nearly 100 TIMES less deadly than Delta, scientists say. Mail Online, https://www.dailymail.co.uk/news/article-10358361/Omicron-nearly-100-TIMES-deadly-seasonal-flu-scientists-believe.html (2022, accessed January 27, 2022).
[25] News B. South Africa Asks J&J, Pfizer to Stop Sending Vaccines – BNN Bloomberg. BNN, https://www.bnnbloomberg.ca/south-africa-asks-j-j-pfizer-to-stop-sending-vaccines-1.1686641 (2021, accessed January 17, 2022).
[26] Covid, Bassetti contro il report dei contagi: “Non ha senso, anche i dati dei deceduti sono falsati” – la Repubblica, https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/covid-bassetti-contro-il-report-dei-contagi-non-ha-senso-anche-i-dati-dei-deceduti-sono-falsati/405626/406336 (accessed January 17, 2022).
[27] Spain Calls for Debate to Consider Covid as Endemic, Like Flu. Bloomberg.com, January 11, 2022, https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-01-11/spain-calls-for-debate-to-consider-covid-as-endemic-like-flu (January 11, 2022, accessed January 15, 2022).
[28] Walker P, Weale S, Gregory A. All plan B Covid restrictions, including mask wearing, to end in England. The Guardian, January 19, 2022, https://www.theguardian.com/world/2022/jan/19/boris-johnson-announces-end-to-all-omicron-covid-restrictions-in-england (January 19, 2022, accessed January 19, 2022).
[29] Siddique H. NHS England could employ unvaccinated staff after 1 April, says regulator. The Guardian, January 30, 2022, https://www.theguardian.com/society/2022/jan/30/nhs-england-could-employ-unvaccinated-staff-after-1-april-says-regulator (January 30, 2022, accessed January 31, 2022).
[30] Covid restrictions Ireland: Covid passes and hospitality curbs to go as Nphet clears the way for easing of almost all restrictions in coming days. independent, https://www.independent.ie/irish-news/politics/covid-passes-and-hospitality-curbs-to-go-as-nphet-clears-the-way-for-easing-of-almost-all-restrictions-in-coming-days-41262429.html (accessed January 22, 2022).
[31] CNN SM Livvy Doherty and Lauren Kent. Denmark becomes first EU country to lift all Covid-19 restrictions. CNN, https://www.cnn.com/2022/02/01/europe/denmark-lifts-covid-restrictions-intl/index.html (accessed February 1, 2022).
________________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
07 Febbraio 2022 – Redazione – Fonte:(Silvana De Mari)
Nasce un nuovo soggetto, Il dottor Luca Speciani è uno dei fondatori sella SIM. Gli ho chiesto di rispondere a qualche domanda
Perché avete fondato questa associazione?
Non passa giorno, ormai, senza che questo governo, o il suo ministero della salute, non inventino qualche nuova restrizione ai nostri diritti costituzionali e alla nostra libertà di espressione, di lavoro, di socialità. Nei confronti di noi medici e sanitari, in particolare, il governo (attraverso la complicità dei suoi “bracci armati” del CTS, del ministero, dell’ordine e delle ASL) ha usato mano particolarmente dura. È stato infatti fissato l’obbligo vaccinale per tutti i sanitari, prima che per chiunque altro, ignorando bellamente il diritto-dovere del medico di valutare per ogni trattamento sanitario il rapporto rischi-benefici, e il diritto del cittadino (sancito dalla Convenzione di Oviedo e dal pronunciamento 953/21 dell’Unione europea) di scegliere liberamente a quali trattamenti sottoporsi, senza per questo poter essere in alcun modo discriminato.
Incuranti degli appelli provenienti da più fonti (ultima Amnesty International) e da eserciti di legali che denunciano la totale incostituzionalità del provvedimento, tutti questi organi – come macchine schiacciasassi ubbidienti ad un solo comandante – hanno portato avanti con ottusa determinazione l’obbligatorietà legale della vaccinazione, imponendo sanzioni gravissime verso tutti i medici che, anche con valide motivazioni (come ad esempio il fatto di essere guariti e di disporre di alto titolo anticorpale) ritenevano di non doversi sottoporre ad un trattamento che in quelle condizioni poteva essere non solo inutile ma anche dannoso. Chi non ha rispettato le dure intimazioni degli ordini o delle ASL si è visto tempestivamente sospendere (o radiare nei casi più gravi), nonostante a più riprese sia stato dimostrato che la vaccinazione, anche con tripla dose, non impediva in alcun modo il contagio e la trasmissione della malattia.
Lei che parte ha?
Fin dal 2011 sono presidente di Ampas, l’associazione dei medici di segnale, che conta ad oggi più di 1200 medici iscritti che non concordano con la narrazione pandemica in corso e ritengono che il medico non debba essere schiavo di conflitti di interesse o al servizio retribuito dell’industria del farmaco. La situazione però è a tal punto degenerata (impedendo di fatto a medici e sanitari di esercitare in Scienza e coscienza la loro nobile professione, se non in accordo con i desideri dei produttori) da richiedere un passo di coraggio in più. È così che alla fine dello scorso anno un gruppo di medici e di sanitari delusi dalle istituzioni e impossibilitati a svolgere il proprio lavoro in libertà e autonomia hanno deciso, spinti anche dalla pressante richiesta di molti pazienti, di costituire una rete di associazioni sanitarie che avesse come obiettivo la liberazione degli operatori dal giogo del conflitto di interesse, e consentisse loro – come da giuramento di Ippocrate – una piena libertà di scelta terapeutica, nel rispetto di una altrettanto piena libertà di scelta di cura da parte del paziente.
Il 21/1/22 finalmente, dopo lungo e travagliato parto, ben dieci associazioni sanitarie (comprendenti medici e odontoiatri, psicologi, farmacisti, biologi, infermieri, fisioterapisti, veterinari ecc.) e un sindacato hanno costituito la SIM, Società Italiana di Medicina, Unione di associazioni sanitarie, i cui aderenti, il cui manifesto e la cui mission sono visibili sul sito www.societaitalianamedicina.it dal quale è già oggi possibile a qualunque associazione sanitaria regolarmente costituita (o che abbia una sezione sanitaria) richiedere direttamente l’iscrizione, in attesa dell’approvazione del consiglio direttivo.
Già all’atto della costituzione la rete SIM conta qualcosa come 3000 medici e altrettante figure sanitarie a vario titolo. Ma l’obiettivo nel giro di poche settimane è quello di raggiungere i 10.000 medici iscritti e possibilmente altrettante figure esercenti le altre professioni sanitarie. Ricordando che 10.000 medici significa suppergiù dieci milioni di pazienti, in grado di far sentire con forza la propria voce.
Quali vantaggi ha un medico che si iscriva?
Uno degli scopi più importanti della SIM è quello di consentire ad ogni operatore – sia esso sospeso o radiato per motivi d’opinione (una vergogna che contraddice l’essenza stessa dell’essere medico) – di riprendere a lavorare senza dover sottostare a obblighi di obbedienza a regole fissate dalla politica o peggio ancora da interessi commerciali. Ogni medico deve garantire al proprio paziente la migliore cura possibile su basi scientifiche, certo, ma anche sulla base della specifica situazione individuale del singolo e del rapporto rischi-benefici nella sua particolare situazione. Come può un medico oggi essere costretto a suggerire la vaccinazione a un bimbo di 6 anni, quando metà dei paesi europei la sta vietando e quando tutti i dati epidemiologici indurrebbero alla prudenza? E come si può non esentare pazienti dal vaccino (se non per gravi reazioni pregresse o allergie documentate a componenti del vaccino stesso) quando vediamo ogni giorno situazioni cardiovascolari o oncologiche gravi che richiederebbero grande cautela? Oggi un medico o un sanitario che esprima dei più che leciti dubbi sulla disinvolta gestione della campagna vaccinale o sull’efficacia di qualche assurdo provvedimento legislativo viene immediatamente sospeso o radiato, con il risultato (forse cercato da qualcuno) di creare una casta di medici e sanitari proni ai desideri del potere politico, e in un certo senso acritici esecutori dello stesso.
Vi definiscono no vax?
A noi che abbiamo creato SIM questa etichetta non andava più bene, con i nostri pazienti che ci chiedevano, da sospesi “Ma dottore… adesso che vi hanno sospesi, dove lo troviamo un medico che ci possa assistere in Scienza e coscienza, invece che secondo i comandi delle aziende farmaceutiche?”. Forse l’ordine non si rende conto del danno di immagine che ha creato con il suo comportamento ricattatorio e sanzionatorio verso medici che hanno solo cercato di difendere e tutelare i diritti dei propri pazienti. Che erano disperatamente alla ricerca di un medico che non si limitasse ad applicare il protocollo criminale della “Tachipirina e vigile attesa” che tanto ha contribuito al dramma pandemico e all’incremento dei decessi.
Chi aderisce alla SIM ha smesso da tempo di riconoscersi in questi comportamenti e ha cercato da tempo una via “interna” per emendarsi dalle nefaste ingerenze di big pharma nell’attività del medico.
Speriamo che una nuova rete associativa, divisa in gruppo legale, gruppo scientifico, e gruppo comunicazione, possa rappresentare un buon punto di partenza per far riflettere le istituzioni sul tipo di medicina che vogliamo offrire a questo paese. Una medicina gestita da medici liberi e indipendenti, che lavorano – anche sbagliando – in scienza e coscienza, oppure una medicina asservita a interessi commerciali, che per definizione non può essere né libera né corretta.
Proviamo a fare sì che SIM sia un primo importante passo in questa direzione, per il bene di tutti.
07 Febbraio 2022 – Finte: Margherita Montanari (Corriere.it-Bologna)
Un bimbo deve subire un delicato intervento chirurgico al cuore all’ospedale Sant’Orsola di Bologna ma la famiglia, del Modenese, è «no vax» e rifiuta trasfusioni di sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19.
La storia
Da una parte, una famiglia no vax modenese, che esige per il proprio figlio una trasfusione di sangue esclusivamente da persone non vaccinate, dall’altra l’ospedale Sant’Orsola di Bologna e il centro trasfusionale, decisi a non assecondare tale richiesta. Sarà il giudice tutelare a decidere su questo caso delicato, che ruota attorno a un bambino in attesa di un intervento chirurgico al cuore. La vicenda risale a qualche settimana fa. Una famiglia modenese, il cui figlio è in cura all’Ospedale Sant’Orsola – una delle eccellenze del panorama nazionale – ha fatto sapere ai medici di non esser disposta ad accettare per il piccolo una trasfusione da donatori già sottoposti alla profilassi antiCovid. Ha richiesto quindi che fosse utilizzato sangue donato da persone non vaccinate.
L’OSPEDALE
L’ospedale, in accordo con il centro trasfusionale felsineo, ha negato ai genitori questa eventualità. Non sono bastati i chiarimenti dei medici a placare le convinzioni dei genitori. E così dalle parole sono passati agli avvocati: per ottenere quanto richiesto, la famiglia del bambino ha scelto di proseguire per vie legali, al punto che un giudice tutelare deciderà se dar ragione a lei o al Sant’Orsola e al centro trasfusionale bolognese. Nel frattempo i genitori del piccolo si sono mossi per dimostrare al giudice che ci sono molte persone non vaccinate disposte a rispondere al loro appello e a donare sangue no vax per il figlio. In totale, hanno reperito 40 volontari (di cui comunque non è accertata la compatibilità con il gruppo sanguigno del bambino).
Il giudice
La famiglia modenese, chiede che venga destinato al proprio figlio solo sangue di persone che non si siano sottoposte alla profilassi. Una difficile questione su cui in giornata è chiamato ad esprimersi il giudice tutelare di Bologna. Potrà prendersi più tempo per approfondire la questione. Se invece deciderà, potrà stabilire di accettare la lista dei 40 no vax proposta dalla famiglia oppure di dar ragione al no dell’Ospedale e del centro di trasfusione. In questa eventualità, non è escluso che la famiglia del bambino possa decidere di abbandonare il centro di cura, rivolgendosi a strutture che accettino di eseguir l’intervento chirurgico alle condizioni richieste.
È ormai in quasi ogni tweet la «Dichiarazione pubblica d’interessi di Franco Locatelli», coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità.
Dal documento di evince che nel 2020 avrebbe effettuato consulenze per l’azienda Pfizer.
DA SOTTOLINEARE QUANTO QUESTO PARASSITA SIA COLLUSO E ANCORA CAPACE DI PROMUOVERE LA CAUSA DEI VACCINI, PER I BAMBINI DA ZERO A 5 ANNI. A SEGUIRE LE SUE SCHIFOSISSIME DICHIARAZIONI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
“Direi che potrebbe essere ragionevole ipotizzare l’orizzonte dell’inizio della primavera per avere questi vaccini a disposizione, dopo che le agenzie regolatorie avranno dato il via libera. Ovviamente le agenzie regolatorie sono chiamate a formulare il loro parere autorizzativo in funzione dei dati che verranno a cumularsi rispetto al profilo della sicurezza, ma qui personalmente non ho la minima perplessità”, ha detto Locatelli.
RAZZA DI INVERTEBRATO, E DOVE SAREBBERO I DATI SULLA SICUREZZA DEL SIERO MAGICO? DIREI CHE SAREBBE RAGIONEVOLE CHE SI ABBATTESSE, DOVE SAPPIAMO IN MOLTI, UN LIBERATORIO METEORITE!
07 Febbraio 2022 – di Irene Giurovich – Il Giornale di Udine
Sta male dopo la terza dose. Nessuno però la degna di una visita. Telefonate e telefonate alla guardia medica di Udine, senza risposta. Dal Pronto soccorso dell’ospedale di Udine la rimandano alla guardia medica perché – stando alla testimonianza della trentenne udinese – il pronto soccorso non tratta queste situazioni.
Protagonista della disavventura è una dipendente statale che, come categoria obbligata al siero (è collaboratrice scolastica), ha dovuto presentarsi la mattina del 4 febbraio, alle 10, al centro vaccinale a Martignacco. Nel pomeriggio compaiono alcuni fastidi. Il peggio arriva la mattina seguente: stordimenti, vertigini, disequilibrio, forte malessere, febbre. Sabato 5 febbraio è un giorno lavorativo per S. (tuteliamo la privacy come ci è stato chiesto dalla interessata, ndr), quindi iniziano i numerosi tentativi per contattare la Guardia medica dopo che il suo medico di base le aveva consigliato di farsi visitare, poiché si trattava di effetti collaterali del siero. «Non potevo di certo predisporre un certificato di malattia: avrei commesso un falso in atto pubblico, dal momento che la mia assistita non ha una malattia, bensì presenta gli effetti avversi causati dal booster. In questi casi è fondamentale che ci sia una certificazione precisa e collegata ai sintomi post-vaccinali».
Nessuno si fa carico del suo malessere
La giovane decide allora di chiamare l’ospedale di Udine: l’operatore del centralino le dice che non vengono trattati questi casi; poi, dopo essersi messa in contatto con il Pronto soccorso del nosocomio cittadino, si sente rispondere che non si occupano di questi casi e che ci si deve rivolgere alla guardia medica. «Sono stata inutilmente rimbalzata da una parte all’altra: certo è che se dici di star male perché il giorno prima hai fatto il vaccino, tutti mettono le mani avanti come per paura, alla fine ti senti da solo e abbandonato. Nessuno si fa carico di questi problemi».
Decide allora di andare di persona dalla guardia medica: suona più volte, nessuna risposta. Nel corridoio, che si vede dall’esterno, non ci sono pazienti. Finalmente risponde un medico al citofono. «Gli spiego che sto male – il giorno precedente mi ero dovuta sottoporre al terzo richiamo – e non sono in grado di recarmi al lavoro». Sperava in una visita, almeno. Invece «mi viene dato un certificato su cui è barrata la casella di ‘visita’, sebbene io non sia stato affatto visitata dal medico! Inoltre, la diagnosi riportata è influenza, quando in realtà io non ho l’influenza!».
Le autorità latitano
A questo punto le autorità, tutte dedite a controllare i lasciapassare e i farmacisti impegnati nel servizio tamponi, dovrebbero piuttosto indagare su altri fronti: persone che stanno male dopo i sieri e non sono ritenute degne di una visita; pronto soccorso che non le riceve, guardia medica che non le visita e rilascia certificati di una visita non effettuata e con una diagnosi falsata.
Il medico di base della malcapitata chiede che si faccia chiarezza anche perché i responsabili potrebbero rischiare la formulazione dell’ipotesi di reato di falso in atto pubblico e omissione di soccorso. In cauda venenum: si censurano i medici che curano i propri pazienti affetti da covid con terapie efficaci, certamente non Tachipirina e vigile attesa, mentre chi si macchia di questi comportamenti viene lasciato agire impunemente!
BENVENUTO RISVEGLIO…..E IL GIOCO FINISCE QUI! Per la formazione Under 17 della Polisportiva Carignano, militante nel girone “D” del campionato regionale di categoria, non ci saranno più partite o allenamenti. Il motivo? L’obbligo di green pass rafforzato – ovvero la vaccinazione – per chi svolge attività agonistica. Siano esse partite o allenamenti.
Giovani calciatori rifiutano il vaccino
Un numero importante di calciatori avevano detto “no” alla vaccinazione. E così, il presidente Guido Pochettino ha dovuto compiere un gesto che è un pugno nello stomaco per qualsiasi patron: ritirate la formazione, comunicando la rinuncia alla Figc con una posta elettronica certificata datata 28 gennaio 2022 e inviata al Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta.
Come precisato dal giudice sportivo, la Polisportiva Carignano risulterà ultima classificata: le squadre che dovevano giocare contro, fruiranno di un 3-0 a tavolino. E a fine anno arriverà la retrocessione nella categoria provinciale. www.torinotoday.it
SARÀ PURE UN PUGNO NELLO STOMACO PER IL SUO PORTAFOGLI, PRESIDENTE, MA PER NOI E’ UNA GRANDE SODDISFAZIONE SAPERE CHE, DEI RAGAZZI, HANNO AVUTO LE PALLE PER OPPORSI A LEI E A TUTTI GLI OPPRESSORI DI QUESTO PAESE. SPERO CHE L’ESEMPIO SIA SEGUITO DA MOLTE ALTRE SQUADRE CALCISTICHE….OLTRE CHE DA TUTTE LE ALTRE FEDERAZIONI SPORTIVE DEL CONI!
Si dice sempre che una delle più grandi risorse del nostro Paese sia il turismo. Peccato che per colpa di una gestione sempre più folle di questo governo, ormai nei giornali internazionali fra le mete consigliate per andare in vacanza l’Italia non appare più. Persino i tag usati dai siti Internet non comprendono mai l’Italia tra le mete da raggiungere. E anche questo, nell’epoca della rete, è un dettaglio assai significativo. Per renderci meglio conto della situazione, è interessante riprendere un articolo pubblicato dal prestigioso Guardian, che racconta questo: “I viaggiatori sono stati avvertiti di controllare i loro piani di vacanza a metà termine per assicurarsi che soddisfino le regole di vaccinazione Covid quando viaggiano verso le destinazioni dell’UE poiché un numero crescente di paesi impone nuove restrizioni”. L’Italia è tra questi, e viene sconsigliata proprio per la troppa burocrazia e le troppe regole.
“Le persone che viaggiano in Italia potrebbero trovare più difficile recarsi in ristoranti, musei e altri luoghi al chiuso se non sono stati potenziati. I leader del turismo hanno esortato i ministri a negoziare con i paesi europei per prevenire scene caotiche negli aeroporti mentre l’industria dei viaggi inizia a riprendersi”. Chris Rowles, presidente di Aito, che rappresenta le compagnie di viaggio specializzate spiega al Guardian: “Ormai è troppo tardi perché i regolamenti cambino. I viaggiatori, in particolare con i minori di 18 anni, dovranno essere attenti e ben consapevoli delle normative dei singoli paesi per garantire che possano viaggiare senza problemi”.
Craig Burton, amministratore delegato di Ski Solutions, ha affermato: “Le regole all’interno dei paesi suonano spaventose, ma è gestibile. Sono stato in Italia la scorsa settimana. Hanno il Super Green pass verde. Scarichi il codice QR dalla tua app del SSN, lo salvi come screensaver, lo mostri agli impianti di risalita e poi vai”. Paul Charles, amministratore delegato della società di consulenza di viaggio PC Agency, ha dichiarato: “Nel complesso, è chiaro che siamo in una fase di terra di nessuno uscendo dalla pandemia. Sta causando molta confusione perché le persone devono fare calcoli su quando hanno avuto il vaccino e, se hanno figli, se hanno avuto abbastanza vaccini.
“Stiamo vedendo emergere un puzzle di restrizioni e i clienti sceglieranno un posto più facile da raggiungere”, afferma Tom Jenkins, amministratore delegato di ETOA, l’associazione di categoria dei tour operator nelle destinazioni europee. “Questo è stato un fenomeno ai margini della consapevolezza della maggior parte dei viaggiatori. Ora si ritroveranno in mezzo a tutto questo. Siamo abituati a vedere viaggiatori extracomunitari in coda per entrare a Parigi o in Italia. Ora i cittadini britannici faranno parte di quella coda”.
Fonte: IlParagone
_________________________[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
Torna in campo, come da mesi, la protesta contro l’obbligo, ora anche più stringente, di presentazione del Green pass. Imponente la folla, inizialmente stimata dalla Questura in un migliaio di persone ma andata aumentando con il passare dei minuti. Sul palco, senza peli sulla lingua, anche ROSY DELLA TORTERIA DI CHIVASSO, PALADINA DI UNA LOTTA CHE, A MAGGIO SCORSO, LA VIDE SOLA CONTRO TUTTI E CHE, ADESSO E FORTUNATAMENTE, SONO IN MOLTI AD AVER SEGUITO E IMITATO. SENTITE
ASEGUIRE IL VIDEO CHE L’HA VISTA PROTAGONISTA IERI A VERONA. CLICCATE SUL LINK⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️