In questi giorni al rettorato di Torino la situazione è tesa. Studenti e lavoratori no green pass occupano da ieri l’aula magna della struttura, ma ieri pomeriggio è arrivata la soffiata ed e’ arrivata la DIGOS. Al momento dell’accaduto i presenti erano circa una trentina, ma pochi hanno avuto il coraggio di rimanere. Preoccupati infatti i giovani universitari hanno lasciato immediatamente l’aula, senza pensare ai propri effetti personali, che al momento sono ancora dentro. Poco dopo la soffiata sono effettivamente arrivate le forze dell’ordine, che hanno subito bloccato le due entrate del palazzo, impedendo a chiunque di rientrare.
La DIGOS entrata nell’aula occupata ha preso i nominativi dei ragazzi rimasti all’interno, intimandoli di uscire. Nessuno di loro ha però per ora intenzione di lasciare il rettorato: “Non usciamo finché il rettore non apre un confronto con noi.Non solo con noi rimasti, ma anche tutti gli altri studenti no green pass che in questo momento sono fuori a sostenerci. Stiamo cercando di trattare, abbiamo messo i nostri striscioni alla finestra. I viveri ci sono, ma si può solo uscire, non entrare” ci dice Luigi, studente di scienze politiche che da ieri occupa l’aula magna.
Questa la lettera che gli studenti hanno fatto recapitare al Rettore: “Tra di noi ci sono studenti che hanno il green pass e anche la terza dose. Anche chi tra noi è vaccinato vuole entrare all’Università come cittadino avente diritti e non come persona che si è fatta tre vaccini. Noi non siamo no vax, pensiamo che debba essere una questione di scelta e non di discriminazione all’interno dell’Università”.
Fa rabbia sapere che solamente il mese scorso un altro gruppo universitario, gli studenti indipendenti, avevano occupato il rettorato per ben una settimana senza essere in alcun modo infastiditi dalla polizia. Evidentemente si può lottare, ma solo se si ha il green pass. Le ultime indiscrezioni parlano della volontà del rettore di chiudere l’università per i prossimi giorni e di denunciare i presenti se non se ne andranno. Non c’è ancora nessuna conferma, la vicenda si sta ancora evolvendo in queste ore.
L’appello ai ragazzi delle altre universita’ e’ di unirsi nella lotta, ad effetto domino
In un recente discorso pronunciato a Bruxelles, la sopravvissuta all’Olocausto Vera Sharav ha descritto i sorprendenti parallelismi tra ciò a cui ha assistito da bambina nella Germania nazista ele politiche Covid messe in atto oggi dai governi di tutto il mondo. Una lezione vitale dall’Olocausto è che il genocidio è stato facilitato dal silenzio globale, dall’indifferenza e dal mancato intervento. L’Olocausto è stato messo in moto quando la libertà personale, i diritti legali e i diritti civili sono stati spazzati via.L’autore Primo Levi, ebreo italiano sopravvissuto ad Auschwitz, ha avvertito: “È successo. Quindi può accadere di nuovo. Può succedere ovunque”. Lo ha scritto Children Health Defense.
“Come sopravvissuta all’Olocausto, sono inorridita dai poseurs che controllano la narrativa dell’Olocausto. Negano la rilevanza dell’Olocausto per l’attuale discriminazione e gli editti sempre più aggressivi e repressivi. Questi vigilantes censurano e mettono a tacere coloro che parlano. Negando la rilevanza dell’Olocausto per l’attuale repressione, i vigilantes sono negazionisti dell’Olocausto. Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz e premio Nobel, era considerato la voce delle vittime. Ha dichiarato: “L’indifferenza e il silenzio delle persone hanno portato all’Olocausto. Rimanere in silenzio e indifferenti è il peccato più grande di tutti”.
“Oggi, i sopravvissuti sono scossi dalle misure allarmistiche e divisive e discriminatorie contro una minoranza. Scene orribili di poliziotti in uniforme nera che attaccano brutalmente i manifestanti nelle città europee, in Australia e, sì, in Israele. Questi sono dolorosi ricordi del preludio all’Olocausto in cui i nazisti: hanno usato le armi psicologiche della paura e della propaganda per imporre un regime genocida.Hanno demonizzato gli ebrei come diffusori di malattie e la causa della loro miseria. Hanno sistematicamente cancellato le norme e i valori morali.Hanno distrutto la coscienza sociale in nome della salute pubblica”.
Ipredatori di oggi usano la paura e lapropaganda per mantenere uno stato di ansia e impotenza. L’obiettivo è identico: condizionare le persone a diventare obbedienti e a eseguire gli ordini senza dubbi. L’assalto globale alle nostre libertà e al nostro diritto all’autodeterminazione è facilitato dalla militarizzazione della medicina. Allora come oggi, l’establishment medico ha fornito una patina di legittimità all’omicidio medico di massa”.
“L’obiettivo dei nazisti moderni è la riduzione della popolazione globale. Gli oligarchi globali sono determinati a ottenere il controllo assoluto delle risorse mondiali: naturali, finanziarie e umane. Le iniezioni di COVID utilizzano una tecnologia sperimentale di trasferimento genico. Il suo test sulla popolazione globale è in grave violazione del principale diritto umano al “consenso volontario e informato”. Coloro che rifiutano di essere iniettati sono diffamati come diffusori di un virus mortale. Sono soggetti a pene e discriminazioni sempre più severe. Germania, Austria e Italia sono ancora una volta travolte da un’orgia di odio fascista. Questa volta i non vaccinati vengono presi di mira”.
La logica rivendicata per gli obblighi vaccinali era quella di proteggere le persone dall’ottenere e trasmettere l’infezione. Tuttavia, le prove incontrovertibili dimostrano che le iniezioni di COVID non impediscono l’infezione o la sua trasmissione e non forniscono immunità.Molti scienziati indipendenti avvertono che queste iniezioni sono armi biologiche di distruzione di massa. Decine di migliaia di medici, scienziati e infermieri rifiutano le iniezioni, anche se ciò significa perdere il lavoro e le licenze. I dati governativi di Regno Unito, Israele, Stati Uniti e L’EMA confermano che sono stati segnalati morti e danneggiati in massa”.
“Quasi 38.000 europei sono morti in seguito ai vaccini. E più di 3.390.000 hanno subito lesioni. Sani, atletici, giovani adulti sono morti. I bambini soffrono di miocardite e coaguli di sangue. Le malattie neurodegenerative stanno emergendo nei vaccinati. Siamo a un bivio catastrofico nella storia umana. I predatori di oggi hanno scatenato un’arma biologica iniettabile progettata per fornire una proteina spike velenosa.Dobbiamo scegliere se disobbedire e affermare la nostra libertà e i nostri diritti come esseri umani o essere ridotti in schiavitù”.
Alla sopravvissuta ad Auschwitz, Mariann Turski, una giornalista polacca, è stato chiesto se un Olocausto possa accadere di nuovo. Lei risponde: “Potrebbe succedere. Se i diritti civili vengono violati, se i diritti delle minoranze non vengono rispettati e aboliti”. Ha esortato tutti a “difendere la Costituzione, difendere i propri diritti, difendere la propria democrazia. I diritti delle minoranze devono essere protetti… Non sarai indifferente quando una minoranza subisce discriminazioni. Non illudetevi; il nemico non sono i non vaccinati. Il primo passo sul pendio scivoloso verso il genocidio è la stigmatizzazione di una minoranza. Il silenzio invita a restrizioni repressive sempre crescenti. Se vogliamo sopravvivere come esseri umani liberi, dobbiamo denunciare la discriminazione.Non dobbiamo mai più tacere. Non oggi, non domani, non mai”.
Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano non ha dubbi: Roberto Speranza è inadeguato. «Alcuni errori erano inevitabili, altri restano incomprensibili». Inoltre, le «misure adottate dal ministro della Salute sono ridicole, metà dei contagi è colpa sua». In una lunga e circostanziata intervista a Panorama la virologa analizza gli errori del ministro, del Cts e dello stesso premier Draghi.
«L’enfasi catastrofista ha creato un danno psicologico, sociale ed economico assolutamente paragonabile a quello della pandemia», premette la dottoressa Gismondo, riconoscendo che «abbiamo sbagliato tutti nell’emergenza», ma che «alcune cantonate restano inaccettabili». Ad esempio, «sono stata sempre contraria al green pass. Piuttosto, il governo doveva avere il coraggio di imporre l’obbligo. Ma non si può andare avanti così: a vaccino e cappuccino».
Spiazzante, poi, la sua risposta ad Antonio Rossitto sui vaccini ai bambini dai 5 anni in su. «Nella fascia da 0 a 19 anni, dice l’Iss, ci sono stati 34 morti per Covid, non sappiamo se con altre patologie. E l’Aifa sostiene che, ogni 10.000 somministrazioni, c’è un caso di endocardite, magari non grave. Lei, padre, correrebbe questo pericolo?». E ancora: «Per conoscere gli effetti a lungo termine di qualsiasi farmaco, bisogna osservarlo per 10 o 15 anni. Questo dice la scienza. E ricordarlo non vuol dire essere no vax. D’altronde, pure la copertura doveva durare un anno, ora s’ è scoperto che crolla dopo tre mesi. E il governo, a ruota, ad accorciare la durata dell’inutile green pass».
Gismondo boccia Speranza: “Nel rapporto di Lancet il Cts è il peggiore d’Europa”
Quindi la spietata analisi della condotta del ministro della Salute, Roberto Speranza. È inadeguato? «Alcuni errori erano inevitabili, altri restano incomprensibili. A partire da “tachipirina e vigile attesa”. Posso capire all’inizio. Ma il protocollo, totalmente inadeguato, viene confermato il 26 aprile 2021: quando già l’Istituto Mario Negri ha presentato uno studio sulle cure domiciliari, azzerando praticamente i ricoveri. Ma c’è un Cts? Ha mai letto una pubblicazione? Non a caso, Lancet l’ha definito il peggiore d’Europa. Nato per combattere una malattia da virus, non ha nemmeno un virologo». Altre mancanze?«Speranza ha consigliato misure ridicole e inadeguate, dalla scuola ai trasporti. Ma soprattutto è responsabile almeno della metà dei contagi, perché ha dato indicazioni fuorvianti sui vaccini. E non ha neppure rettificato le sbalorditive parole del premier, Mario Draghi». Come quelle sul green pass, che avrebbe dato la sicurezza di «ritrovarsi tra persone non contagiose». «Una frase che ha finito per acuire un deleterio senso di sicurezza». Continuiamo però a dirci che siamo i migliori d’Europa.«Inutile autoreferenzialità. Pensiamo piuttosto alla connivenza con l’Oms, sul piano pandemico. È stata vergognosa. Solo un anno dopo, hanno pubblicato un elenco di buone intenzioni. Insomma, continuiamo a navigare a vista».
In queste settimane di proteste che hanno visto tante categorie (in ultimo i tabaccai, pronti allo sciopero) manifestare la propria insoddisfazione contro le nuove norme adottate dal governo Draghi, gli esponenti dell’esecutivo si sono nascosti con insistenza dietro una frase, ripetuta a pappagallo: “Gli italiani sono dalla nostra parte”. Sostenendo, insomma, che a fronte di qualche insoddisfatto, la maggior parte degli abitanti dello Stivale percepirebbe come giuste scelte quali l’introduzione del Super Green pass, ormai obbligatorio per avere accesso a una vita normale. Ma le cose stanno davvero così? A guardare i sondaggi, in realtà, la verità sembra un’altra.
Come rivelato da una ricerca fatta dall’Istituto Piepoli sui possibili scenari politici, infatti, la fetta di popolazione contraria alle scelte dell’esecutivo sembra infatti decisamente più consistente di quanto certa stampa vorrebbe far credere. L’ipotesi di un partito No Green pass, schierato dalla parte dei cittadini e contro le discriminazioni tra vaccinati e non attuate dal governo Draghi, sembra infatti piacere, e parecchio. Nello specifico, il 23% degli intervistati si è detto propenso a votare un’eventuale formazione nata con l’obiettivo di mandare in pensione il certificato virtuale, come d’altronde molti paesi d’Europa (in primis il Regno Unito di Boris Johnson) stanno già facendo.t, si mettesse alla guida di un partito No Green pass, sareste disposti a votarlo?”. I risultati sono stati decisamente sorprendenti.
L’ipotesi di un partito No Green pass, schierato dalla parte dei cittadini e contro le discriminazioni tra vaccinati e non attuate dal governo Draghi, sembra infatti piacere, e parecchio. Nello specifico, il 23% degli intervistati si è detto propenso a votare un’eventuale formazione nata con l’obiettivo di mandare in pensione il certificato virtuale, come d’altronde molti paesi d’Europa (in primis il Regno Unito di Boris Johnson) stanno già facendo.
“Draghi è servo dell’Europa, fa quello che gli impone l’Europa e non si preoccupa dei danni che produce all’economia italiana. In questo modo egli ci porta alla rovina”.
di Stefano Montanari – Il virgolettato, che riporto così come mi arriva, sarebbe di Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale(vedi video in fondo all’articolo). Stando a Maddalena, sempre che il virgolettato sia suo e che io ne capisca il senso, Draghi non potrebbe essere né presidente del Consiglio, né presidente della Repubblica perché agirebbe contro la Costituzione, vale a dire in disprezzo della garanzia insopprimibile che il governante deve necessariamente al governato.
Per quanto so, Mario Draghi non ha ottenuto nessun voto popolare e, benché il nostro sistema politico lo consenta, trovo quanto meno curioso che un signore qualunque, senza alcun titolo che arrivi democraticamente dalla Nazione, sieda alla presidenza del Consiglio dei ministri e, per di più, possa esercitare tanto potere, apparentemente senza alcun limite e senza che chi di dovere lo fermi. In aggiunta, scorrendo la biografia curricolare di Draghi, temo ci possa essere più di un motivo per non essere particolarmente tranquilli se ce lo ritroveremo alla presidenza della Repubblica. Magari, in un’ipotesi che solo ipotesi è, ma è da incubo, accoppiato ad un presidente del Consiglio che gli succeda pedissequamente in tutto e per tutto. In aggiunta, accompagnato da un parlamento di yes-men.
Io non sono certo un indovino, ma non mi pare occorra esserlo per pronosticare ciò che potrà accadere se continueremo lungo la china sempre più ripida sulla quale ci siamo lasciati condurre. Ogni giorno io ricevo messaggi di ogni tipo (l’ultima telefonata pochi minuti fa da parte di un’infermiera) di persone pesantissimamente danneggiate da prodotti chiamati “vaccini”,spacciati per “obbligatori” a dispetto di ogni legge, compresa quella morale, e a dispetto di ogni conoscenza farmacologica. Ne ricevo da persone che, chissà perché, sperano che io abbia qualche soluzione perché s’impedisce loro di spostarsi, di lavorare, di andare a scuola, di fare sport, di frequentare musei e teatri. Ne ricevo da membri delle forze dell’ordine che non paiono entusiasti della situazione. Ne ricevo da medici che vorrebbero fare i medici. Ne ricevo da persone che mi domandano dove possano emigrare per evadere da questa prigione sempre più truce. Ne ricevo da persone disperate per aver perso le possibilità di sussistenza, e ne ricevo da altre terrorizzate di perdere i propri averi. Ne ricevo… Ma che ci posso fare io? Il mio potere è zero.
Cari italiani, la sola cosa che posso fare è ricordarvi che siete i protagonisti della Costituzione e che l’Italia vi appartiene di diritto. Se continuerete a strisciare, se continuerete a regalare addirittura i vostri figli, sarà una scelta vostra. Per quanto mi riguarda, io sono allergico ad ogni tipo di violenza e, dunque, mai vorrei avere notizia di una manganellata o, peggio ancora, di un colpo di arma da fuoco. Per questo, vi esorto a far sentire pacificamente la vostra voce, recuperando la dignità che è stata avvilita da tanti di voi per ignoranza, per paura, per codardia, per miserabile interesse personale.
Quando verrà il momento di votare, sempre che non si arrivi a limitarne il diritto, vi esorto a scartare tutti i partiti che siedono oggi in parlamento, un parlamento in cui, fuori da ogni regola democratica, non esiste opposizione. Fatelo per non depredare i vostri figli e per non dover lasciare che il nostro paese sia additato alla vergogna dalla storia.
Non cedete alla tentazione suicida di continuare con la comoda scusa di scegliere “il meno peggio.” Già dove ci ha portato “il meno peggio” lo abbiamo visto e lo stiamo pagando a carissimo prezzo. Insomma, riprendiamoci una volta per tutte le chiavi di casa nostra e accompagniamo gentilmente alla porta tutti coloro che ci stanno portando alla rovina, sperando che la situazione non sia già irreversibile. Nessuna vendetta: semplicemente, mettiamoli in condizione di non fare più danni, e dimentichiamoli. Ma facciamo presto!
Stefano Montanari
Paolo Maddalena su Facebook: Draghi è servo dell’Europa⤵️⤵️⤵️⤵️💫
______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
La Serbia ha deciso di annullare tutti i permessi concessi alla multinazionale mineraria anglo-australiana Rio Tinto Group relativi al progetto Jadar per l’estrazione di litio nella zona sud-ovest del paese balcanico. Una decisione a sorpresa della premier serba, Ana Brnabic, arrivata il 20 gennaio, qualche giorno dopo il ritorno forzato del tennista serbo Novak Djokovic, numero uno del mondo, espulso dall’Australia perchè non vaccinato e per questo escluso e escluso dall’Open di Melbourne. Rio Tinto ha investito 450 milioni di euro. Lo scrive www.italiaoggi.it
L’attività estrattiva della miniera serba di Rio Tinto sarebbe cominciata nel 2026, secondo il programma, con l’ambizione per il gruppo di diventare il maggiore fornitore d’Europa di questo minerale indispensabile per la realizzazione delle batterie delle automobili elettriche. Il gigante minerario contava di estrarre 58 mila tonnellate di carbonato di litio all’anno che avrebbero permesso di realizzare batterie per equipaggiare oltre un milione di vetture elettriche del continente europeo che deve, per ora, attuare la propria transizione ecologica con il litio proveniente dall’America latina e dall’Australia.
Il progetto della miniera di Rio Tinto era molto contestato dalla popolazione per motivi ambientali. Le proteste si stavano moltiplicando proprio a ridosso delle elezioni del 3 aprile. Così, la premier ha scelto di cancellare il progetto di Rio Tinto, un investimento pianificato da oltre 15 anni che avrebbe fruttato 600 milioni di euro l’anno.
Cara Australia, pensavo di dominare il mondo con la tua arroganza. Ora incarta e porta a casa!
Mentre in Italia/Draghistan si arriva a vietare perfino lo sport (anche all’aperto!) ai ragazzini a partire dai dodici anni di età, se non hanno il super green pass…, in Israele si annuncia che il green pass verrà definitivamente cancellato entro fine gennaio.
La notizia era già stata diffusa dall’autorevole quotidiano Jerusalem Post la settimana scorsa. Il Ministro delle Finanze dello Stato di Israele, Avigdor Liberman, tramite un tweet spiega che non c’è più alcuna “logica medica ed epidemiologica nel green pass”, idea peraltro condivisa da “molti esperti”. “Quello che c’è, invece, è un impatto diretto sull’economia, sul funzionamento quotidiano (del Paese) e un contributo significativo alla diffusione del panico tra i cittadini”, ha precisato il ministro, il quale aveva già annunciato di essere impegnato “con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine di vita normale per tutti”. Il numero di persone che contrae il virus nonostante il vaccino o la guarigione è salito alle stelle con la variante Omicron, e tale sistema va dunque, secondo il Ministro, cancellato.
La notizia era già stata diffusa dall’autorevole quotidiano Jerusalem Post la settimana scorsa. Il Ministro delle Finanze dello Stato di Israele, Avigdor Liberman, tramite un tweet spiega che non c’è più alcuna “logica medica ed epidemiologica nel green pass”, idea peraltro condivisa da “molti esperti”. “Quello che c’è, invece, è un impatto diretto sull’economia, sul funzionamento quotidiano (del Paese) e un contributo significativo alla diffusione del panico tra i cittadini”, ha precisato il ministro, il quale aveva già annunciato di essere impegnato “con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine di vita normale per tutti”. Il numero di persone che contrae il virus nonostante il vaccino o la guarigione è salito alle stelle con la variante Omicron, e tale sistema va dunque, secondo il Ministro, cancellato.
______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
Un invito alla disobbedienza civile in vista dell’ingresso del Piemonte in zona arancione arriva dalla pagina Facebook di Marina Pittau, sindaco di Mattie, un paese della Valle di Susa. «Abbiamo distrutto la sanità pubblica per quella privata, prodotto norme incostituzionali, limitato la libertà di parola e pensiero, credo che da servitore dello stato sia giunto il momento di esprimere un pensiero pubblico ai mie cittadini e non solo». Pittau e link invita «i colleghi a fare la stessa cosa». “Forza è ora di farci sentire e invito i colleghi a far la stessa cosa”.Lo ha riportato Torino Oggi.
“Organizzare delle manifestazioni in tutte le piazze d’Italia contemporaneamente e dire ai signori di palazzo che la realtà oltre palazzo è un tantino diversa”. Ancora una volta il popolo degli spontanei ha dato l’esempio e sempre di più coraggiosi esponenti politici, della cultura, dello sport stanno prendendo esempio esponendosi.
Il terremoto giudiziario che sta colpendo Salerno, dall’arresto del consigliere regionale Nino Savastano a quello del ras delle cooperative Fiorenzo Zoccola, sull’intreccio tra politica e appalti con la gestione di interi pacchetti di voti, aveva anche un indagato eccellente: il governatore Vincenzo De Luca. A rivelare la notizia è stato Massimo Giletti, con un video sul sito del Corriere della Sera. Secondo quanto anticipato dal conduttore di “Non è l’Arena” su La7, la polizia ha notificato al governatore un avviso di proroga delle indagini preliminare. Atto consegnato nella sede del Genio Civile di Salerno dove De Luca registra ogni venerdì la sua tribuna social.
Il reato contestato
Il governatore, dunque, era già indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative. Ma la circostanza non era ancora nota. Il reato contestato sarebbe quello di corruzione. La proroga di indagini avrebbe interessato almeno un’altra persona vicina al presidente della giunta regionale.
Il filone di inchiesta
La proroga delle indagini potrebbe avere un ulteriore effetto dirompente anche alla luce delle rivelazioni del ras delle cooperative, Fiorenzo Zoccola, che in due interrogatori ha parlato con i magistrati per oltre 14 ore, svelando un sistema che – secondo quanto da lui confermato – sarebbe in piedi da diversi anni coinvolgendo politici e cooperative. La Procura, alla vigilia delle elezioni comunali di Salerno, ha anche avviato un ulteriore filone d’inchiesta su un messaggio audio inviato da un esponente delle coop ai lavoratori invitandoli a votare per un candidato deluchiano.
Fonte: Mag24Es
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24 gennaio 2022 – a cura di Monica Tomasello, Redazione Co.Te.L.I. – (Fonte: LaPressa.it)
E con questa abbiamo davvero raggiunto l’apice della follia…:
nel silenzio generale, anche di chi gridava nelle piazze “Giù le mani dai bambini!”…, da due settimane a questa parte per i ragazzi dai 12 anni in su, i cui genitori non hanno scelto per loro la vaccinazione, è vietata ogni attività sportiva. All’aperto e al chiuso.
Non valgono tamponi giornalieri, non valgono certificati medici. Nulla: o vaccino (ancor oggi non obbligatorio per legge, tantomeno per i minorenni) o fuori. Fuori da un gruppo che si ritrova magari all’aperto, lo stesso gruppo con cui gli stessi bimbi condividono lo spazio a scuola. Al chiuso. Addio a calcio, basket, pallavolo, tennis, pattinaggio, danza…
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