Archive for the
‘GENNAIO 2022’ Category

14 Gennaio 2022 – Fonte: IlParagone.it

Alla fine è arrivato l’atteso via libera per Fabio Messina, l’agente di commercio diventato suo malgrado protagonista di un caso di rilevanza nazionale dopo essersi ritrovato bloccato a Villa San Giovanni, a Reggio Calabria, senza poter attraversare lo Stretto per poter raggiungere la Sicilia in quanto sprovvisto di Super Green pass. L’uomo, che non si è sottoposto a vaccinazione, ha ricevuto il via libera dal Tribunale civile per imbarcarsi sul traghetto e tornare a casa.

Bloccato da lunedì 10 gennaio a Villa San Giovanni, l’uomo si era trovato costretto a dormire in un sacco a pelo, denunciando di poter nemmeno andare in albergo perché anche lì gli avrebbero impedito di affittare una camera in quanto sprovvisto della certificazione virtuale imposta dal governo. Alla fine, era stata una famiglia calabrese a ospitarlo, in attesa di una soluzione definitiva arrivata soltanto in queste ore. Messina aveva presentato ricorso tramite i suoi legali, gli avvocati Grazia Cutino e Maura Galletta.

A prendere la decisione in suo favore è stato alla fine il giudice Elena Luppino, che ha dato il via libera per “procedere all’imbarco immediato del ricorrente sul traghetto per Messina” dopo acquisto del biglietto e “previa esibizione dell’esito di un test antigenico attestante la sua attuale negatività al virus, con espressa esenzione dalla esibizione della certificazione verde”, ma “con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per tutta la durata della traversata sin dal momento dell’imbarco e fino al compiuto sbarco”.

Una decisione storica, che è un colpo durissimo, definitivo al Super Green pass voluto e difeso dal governo Draghi: di fatto, è stato stabilito che l’obbligo di certificazione virtuale non può schiacciare i diritti degli italiani, impedendo nel caso specifico a un cittadino di tornare nella propria Regione di residenza. Una sentenza arrivata sull’onda delle proteste di questi giorni, con tanti utenti a chiedere attraverso i social una risposta decisa di fronte a una clamorosa ingiustizia.

________________________
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/un-giudice-demolisce-il-super-green-pass-disposto-limbarco-per-la-sicilia-di-fabio-messina-anche-senza-vaccino/

14 Gennaio 2022

CARISSIMI POLIZIOTTI, DOPO QUEST’ULTIMA USCITA DEL MINISTRO LAMORGESE, NON AVETE ANCORA CAPITO DA CHE PARTE STARE? SVEGLIATEVI E VENITE DALLA PARTE DEL POPOLO CONSAPEVOLE. SIAMO DI FRONTE AI MINISTRI PIÙ NEUROLOGICAMENTE FULMINATI DELLA STORIA DELLA REPUBBLICA! DOPO IL MOVIMENTO ONDULATORIO DEL FURGONE DI PIAZZA DEL POPOLO DEL 9 OTTOBRE SCORSO, CI MANCAVANO LE MASCHERINE ROSA!!!!!😂😂😂😂😂😂 TOC…TOC…C’È ANCORA VITA NEI VOSTRI CERVELLI?!

Marzia MC Chiocchi

“Ci è sembrato doveroso scrivere al Capo della Polizia, Lamberto Giannini, poiché in alcune province sono arrivate forniture di Ffp2 di colore rosa. In questo momento in cui, l’uso dei suddetti dispositivi è diventato obbligatorio, in molte più occasioni rispetto alle disposizioni del precedente decreto legge, ci è sembrato non decoroso per la divisa ricevere degli apparati di protezione come quelli giunti in alcune province”. Così Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, che ha inviato una lettera al capo della Polizia per portare all’attenzione “l’inusuale” fornitura di mascherine Ffp2 di colore rosa che sta avvenendo in “numerose Questure, tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia”. L’ennesimo scivolone del ministro Luciana Lamorgese, uno dei tanti, degli ultimi mesi.

Il problema – spiega in una nota – non nasce da un pregiudizio sul colore, ma dal fatto che l’uso dell’uniforme è regolamentato. Sulla base del giuramento fatto, è necessario anche che gli indumenti vengano portati con decoro e rispetto per l’Istituzione a cui si appartiene. Soprattutto in un momento storico, in cui la narrativa ci racconta di una crescente avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine – prosegue Paoloni -, diventa necessario adottare sobrietà e rispetto per le divise indossate. Cose che devono far parte dell’ambito di chi è chiamato a far rispettare le regole. Diventa pertanto sconsigliato l’uso di accessori non idonei e che non rappresentano l’Amministrazione. Riteniamo pertanto che gli indumenti e gli accessori utilizzati debbano essere consoni e coerenti con la divisa, così come è sconsigliato utilizzare mascherine vistose o con ornamenti eccessivi e che non portino simboli di richiamo all’Istituzione”.

“Reputiamo dunque che colori che non siano coerenti con la divisa diano una parvenza di minore autorevolezza, sempre tenendo presente il particolare periodo storico e il pregiudizio che alcuni nutrono nei confronti delle Forze dell’Ordine”, sottolinea il segretario generale del Sap. Che, come anche scritto nella lettera, dice: “non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione e suscita perplessità la scelta di approvare tale acquisto”. Il Sap chiede così “un immediato intervento volto ad assicurare che i colleghi prestino servizio con mascherine di un colore diverso (bianche, azzurre, blu o nere) e comunque coerenti con l’uniforme della Polizia di Stato evitando dispositivi di altri colori o con eventuali decorazioni da ritenere assolutamente inopportuni soprattutto se acquistati e forniti dall’Amministrazione”.

“Con la presente – scrive il Sap al capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini portiamo alla Sua attenzione l’inusuale fornitura di mascherine FFP2 di colore rosa che sta avvenendo in numerose Questure tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia. Non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione e suscita perplessità la scelta di approvare tale acquisto”.

Secondo il sindacato, a quasi due anni dall’inizio della pandemia “risulta difficile immaginare difficoltà nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale che rappresentano, come noto, uno dei principali strumenti volti al contrasto della diffusione del virus. Appare altresì chiaro che la rilevanza delle funzioni svolte dalla polizia di Stato impone all’Amministrazione di preservare il decoro dei propri operatori, evitando che gli stessi siano comandati a svolgere attività istituzionale con dispositivi di protezione di un colore che risulta eccentrico rispetto all’uniforme e rischia di pregiudicare l’immagine dell’Istituzione”.

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/lamorgese-ormai-fuori-controllo-ffp2-rosa-per-la-polizia-protesta-il-sindacato/

13 gennaio 2022 – di Monica Tomasello (Redazione Co.Te.L.I.)

Il testo girava già questa estate, ma oggi Vittorio Sgarbi lo fa ascoltare in un suo video diffuso sui social e poi su YouTube.

Il contenuto del video riguarderebbe una sentenza inappellabile, e le parole sarebbero quelle scritte dal prof. Beniamino Deidda, ex magistrato ora in pensione e direttore della scuola superiore di magistratura.

Saranno davvero le parole dell’ex magistrato Deidda? Qualcuno dice di no…, che lui non avrebbe mai scritto/detto nulla del genere e che, quindi, quelle affermazioni sarebbero un falso (Vedi: https://www.lapekoranera.it/2022/01/13/sgarbi-diffonde-un-audio-dellex-magistrato-deidda-che-gira-nei-social-ma-e-un-falso/ ) Ma in quest’epoca di confusione mediatica chi può davvero dire dove stia la verità?  

Su una cosa però non dovrebbero esserci dubbi, o per lo meno così dovrebbe essere: il principio della certezza del diritto. Un principio che però ultimamente sembra, ahinoi, venir meno sempre di più.

Apro una piccola parentesi giuridica soltanto per ricordare come la  certezza del diritto è il principio in base al quale ogni persona deve essere posta in condizione di valutare e prevedere, in base alle norme generali dell’ordinamento, le conseguenze giuridiche della propria condotta, e che costituisce un valore al quale lo Stato deve necessariamente tendere per garantire la libertà dell’individuo e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Ed è incontestabile laddove la norma sia scritta chiaramente (“In claris non fit interpretatio”) come nel caso delle leggi sopracitate.

Perché se è vero che, in base al principio della positività e della flessibilità del diritto, ogni norma è interpretabile, è anche vero che l’interpretazione delle fonti normative sono governate in primo luogo dall’interpretazione letterale, come si evince proprio dall’art. 12 delle disposizioni preliminari al codice civile.

Senza scendere ulteriormente nei “meandri” giuridici delle mie reminiscenze universitarie e di ex docente di diritto, dico soltanto che poco importa chi abbia detto/scritto quelle parole… L’unica cosa che davvero conta è che il riferimento sia a norme chiare ed incontrovertibili. 

Detto questo, buona visione, ma soprattutto BUON ASCOLTO!

https://youtu.be/-_P_aFZLFHg

Lo stesso video è stato postato anche su Facebook ⤵️

https://www.facebook.com/SgarbiVittorio/videos/413170783926986/

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su 👇👇👇👇👇

https://cataniacreattiva.it/se-non-ti-vaccini-ti-licenzio-e-reato-di-estorsione-il-principio-della-certezza-del-diritto-e-le-presunte-parole-di-deidda/

14 Gennaio 2022 – Fonte: (Il Paragone)

Il pessimo spettacolo della nostra politica, il pessimo spettacolo dei nostri televirologi. E l’Italia resta impantanata nella malagestione e nella repressione delle libertà dei cittadini. Mentre gli altri Paesi tornano alla normalità e iniziano a vedere l’inizio della fine di questo incubo. L’ultimo saggio di tragicommedia all’italiana è andato in onda a “Non è l’arena“, dove si è assistito a una “scazzottata” mediatica tra Crisanti e Bassetti. Dopo le canzoncine di dubbio gusto, e alle opinioni puntualmente smentite dopo qualche giorno, ora siamo agli insulti. Massimo Giletti ha chiesto ad Andrea Crisanti un parere sulla proposta del collega Matteo Bassetti di sospendere il report quotidiano sul Covid, limitandosi a fornire i dati una volta a settimana. Il risultato? 

Apriti cielo, la risposta del professore di microbiologia è di fuoco. “Quando lei guida in autostrada – dice Cristanti rivolto a Giletti, ripreso da Il Tempo – per capire se va veloce guarda l’indicatore di velocità e può controllare se si mette in pericolo. Sul cruscotto della pandemia gli indicatori sono il numero dei casi, l’incidenza RT e il numero delle persone che vanno in ospedale e in rianimazione sono un effetto collaterale della diffusione del virus. Penso che le dichiarazioni – riferendosi alle parole di Bassetti – siano da analfabeti di epidemiologia”.

“Continuo a pensare – aveva detto Bassetti all’Agi – che il report giornaliero andrebbe evitato. Siamo gli unici in Europa, un conto era un anno fa, un altro oggi con la popolazione vaccinata al 90%. Nei nostri reparti siamo ben oltre il 35% di ricoverati che con il Covid-19 non c’entrano nulla. Non hanno della malattia nessun sintomo, ma solo la positività al tampone per l’ingresso in ospedale. Anzi, dirò di più, questo avviene anche nella registrazione dei decessi: se il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati”. Crisanti, dal canto suo, gli ha dato dell’analfabeta epidemiologico.

13 Gennaio 2022 – Redazione

Tutti i giocatori della Lazio sono stati vaccinati per volere del presidente della squadra, Claudio Lotito. Le prime somministrazioni a tutti i calciatori sono state effettuate a fine luglio ad Auronzo di Cadore (Belluno) dove i biancocelesti sono stati in ritiro, grazie ad un accordo tra Lotito e la Regione Veneto.

In quell’occasione, il governatore veneto Zaia disse: “un dovere di ospitalità e un piacere”

Le vaccinazioni, con Pfizer, si sono svolte nella palestra del PalaTre Cime, presente lo stesso Lotito, e senza alcuna defezione tra i componenti del club.

Ora, il centrocampista 29enne della Lazio, di nazionalità ivoriana, Jean-Daniel Akpa-Akpro sta male, ha il covid ed una grave polmonite acuta.

Il commissario tecnico della Costa d’Avorio Patrice Baumelle ha detto: “Ha avuto una forma molto grave di Covid nel suo club alla Lazio. Ha seguito il protocollo di 10 giorni in Italia. Gli esami a cui si è sottoposto hanno evidenziato una polmonite. Non può viaggiare e salire di quota, questo è un grosso rischio per la sua salute. È sotto antibiotico e deve sottoporsi a cure per almeno 15 giorni. Ha perso comunque il 50% della sua capacità respiratoria. Speriamo che guarisca da solo. Gli servono almeno 20 giorni per poter riprendere la normale attività“

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/il-centrocampista-vaccinato-della-lazio-akpa-akpro-colpito-da-grave-polmonite-covid-capacita-respiratoria-ridotta-al-50/

13 Gennaio 2022 – Redazione (Fonte: LaPekoranera)

La Procura di Como sta inviando decine di richieste archiviazione ‘fotocopia’ alle case di riposo accusate di omicidio colposo ed epidemia colposa per  le centinaia di ospiti deceduti durante la prima ondata 

Non si può dire se le case di riposo siano o meno colpevoli della morte di decine di anziani durante la pandemia considerando che “il loro decesso non può essere direttamente correlabile con certezza assoluto al virus” perché “erano tutti di età avanzata e presentavano patologie gravi”.

Decine di archiviazioni tutte uguali

Lo scrive la Procura di Como in una delle decine di richieste di archiviazione ‘fotocopia’ per le morti nelle Rsa della provincia durante la prima ondata. Il caso specifico è quello di un uomo ospite di una di queste strutture deceduto il 18 aprile 2020 all’ospedale Valduce dove era stato ricoverato con la febbre e altri sintomi riconducibili al Covid.

In quel mese si erano registrati 23 pazienti morti rispetto a 1 e 3 nello stesso mese degli anni precedenti e 35 ospiti su  105 erano risultati positivi.

La Procura scagiona la Rsa da entrambi i reati che erano stati ipotizzati. “Difficilmente appare dimostrabile una ‘colpa di organizzazione’ da parte della struttura – si legge a proposito dell’ipotesi di omicidio colposo – perché il loro decesso non può essere direttamente correlabile con certezza assoluta al virus, in ragione delle preesistenti condizioni di decadimento dovute all’età e di salute; la compresenza di più fattori non permette di ricondurre le cause della morte al solo contagio”.

Inoltre, “assume rilevanza la condizione di eccezionalità generata dall’epidemia globale” che ha portato a un “susseguirsi di prescrizioni provenienti da differenti autorità spesso a brevissima distanza tra loro proprio nel tentativo di migliorare le direttive precedentemente impartite e di far fronte alle carenze di personale sanitario specializzato da dedicare all’emergenza, attrezzature e dispositivi di protezione”.

Non c’è il reato di epidemia colposa

Quanto all’ipotesi di epidemia colposa,  il ragionamento è quello già letto in analoghe archiviazioni in tutta Italia. Poiché questo è un tipo di reato in cui la giurisprudenza dice con costanza da anni che “non è configurabile la responsabilità a titolo di omissione” non si  possono configurare delle responsabilità delle rsa nel non avere posto in essere atti che invece avrebbero dovuto compiere.

______________________
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

13 Gennaio 2022 – Redazione

Nel video realizzato dall’avvocato Alessandro Fusillo [il link in fondo all’articolo] dove vi è una prima parte dell’analisi del nuovo DL 1 che la cabina di regime ha varato il giorno della Befana, c’è una dichiarazione importante che condividiamo.

«C’è una gradualità del male, una gradualità della malvagità di persone che vogliono rovinare la vita a un numero sempre crescente di cittadini. – afferma Fusillo – L’avevamo detto fin dal principio, purtroppo i fatti ci stanno dando ragione. Questo è il momento di resistere è il momento di resistere in massa».

«Il mio appello a tutti i cittadini ultracinquantenni, che non siano convinti per ragioni loro di farsi il trattamento magico, è quello di rifiutarsi, di ribellarsi, di accettare anche le conseguenze negative che ci saranno per tutti, perché è importante dire di ‘no’».

«Noi l’abbiamo sottolineato tantissime volte: questo è il momento di una ribellione corale degli italiani – afferma con fermezza l’avvocato –  Non solo: io esorterei anche quelli che hanno voluto fare la puntura di allearsi con i loro concittadini che stanno combattendo per la libertà. Perché qui non è il tema puntura non puntura, quello è un tema del tutto secondario rispetto a ciò che sta succedendo».

«Qui è in atto un attacco alla libertà di tuttie non ci si può trincerare dietro al fatto ‘ma vabbè io ho fatto la puntura quindi sono a posto‘. A parte che, come si è visto, l’aver fatto la puntura non significa assolutamente niente, perché l’intenzione qui è di punturarvi ogni 3-4 mesi, perché ci sono i padroni delle case farmaceutiche che devono fare fatturato».

«Ma anche se uno fosse convinto di fare la puntura ogni tre mesi non è questo il tema. Non può essere un buon motivo per opprimere tutti gli altri, per opprimere quelli che invece non la vogliono fare».

«Anche in Germania, negli anni ’30, chi era ariano poteva dire ‘vabbè ma io sono ariano, tutto sommato che cosa me ne importa‘. No, perché abbiamo tutti il dovere di combattere, per la libertà di tutti quanti  e il fatto di trovarci per ragioni casuali in una situazione favorevole al diktat della dittatura non significa che questo ci salvi in futuro, e non significa che non ci sia un dovere di solidarietà con tutte le altre persone, perché ne va della nostra libertà».

TRATTI DAL VIDEO: CLICCA QUI PER VEDERE ⤵️

https://rumble.com/vsabdb-over-50-come-difendersi-dal-d.l.-1-del-2022.html

13 Gennaio 2022 – Redazione

Green pass si cambia ancora. Verrebbe da dire altro giro altra corsa. Infatti il governo farà o dovrebbe fare un nuovo Dpcm che apporterà modifiche sull’utilizzo e sulla obbligatorietà del green pass base o rafforzato. Correggendo così la norma precedentemente emessa.

RICORDATE: SE CI OPPORREMO TUTTO QUESTO FINIRÀ IN 48 ORE.

La spesa al supermercato o nei negozi di alimentari, la farmacia, l’ospedale, l’ambulatorio del medico di base o il veterinario. Una denuncia se si è vittime di reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori. Sono queste, secondo quanto si apprende, alcune eccezioni all’obbligo di esibire il green pass per l’accesso a servizi e attività commerciali in arrivo con il Dpcm previsto dall’ultimo dl Covid, in preparazione. Ad essere consentite senza certificato (base o rafforzato) dovrebbero essere quindi le esigenze alimentari (ma non nelle attività di somministrazione, come i bar) e quelle sanitarie, oltre a quelle di giustizia e pubblica sicurezza.

L’ultimo decreto Covid, che ha introdotto tra l’altro l’obbligo di vaccino per gli over 50, prevede dal 20 gennaio l’obbligo di presentare il green pass base o il super green pass per l’accesso ai servizi alla persona e per i colloqui in carcere, e dal 1 febbraio l’obbligo di pass anche per l’ingresso negli uffici pubblici, in posta, in banca e nelle attività commerciali. Il governo ha 15 giorni di tempo (dall’entrata in vigore del decreto l’8 gennaio) per esentare con un Dpcm le attività necessarie “per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.

Il governo sta ancora lavorando al dpcm  La proposta sarà del ministero della Salute d’intesa con i ministri dell’economia e delle finanze, della giustizia, dello sviluppo economico e della pubblica amministrazione e, sempre secondo quanto si apprende, questa volta non si dovrebbe procedere, come accaduto in passato, a individuare le attività attraverso i codici Ateco. 

12 gennaio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ammette che le VACCINAZIONI e i BOOSTERS causano problemi con la risposta immunitaria e affaticano il sistema immunitario della popolazione che le riceve.
Guarda il VIDEO: ⤵️

https://www.ilmattino.it/video/ema_non_possiamo_continuare_con_booster_ogni_3_4_mesi-6434660.html

E adesso? Cosa farà l’Italia? Continuerà imperterrita in questa sua “follia”? Attendiamo speranzosi nuovi “sviluppi”…

________________________

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

Puoi leggere anche su 👇

https://cataniacreattiva.it/ema-video-vaccinazioni-e-boosters-causano-problemi-al-sistema-immunitario-e-adesso/

12 Gennaio 2022 – Antonio Di Siena (L’Antidiplomatico)

SASSARI, una donna incinta si presenta al pronto soccorso ginecologico con perdite e forte mal di pancia. È vaccinata con doppia dose e in attesa della terza, ma senza tampone. Non la fanno entrare. Devono farle un molecolare ma non subito, prima del giorno successivo non si può. E così la rimandano a casa, praticamente in vigile attesa. Nemmeno il tempo di arrivare al parcheggio e la perdita diventa copiosa: aborto spontaneo. Magari sarebbe successo lo stesso, ma dov’è il servizio sanitario? Dove stracazzo è il diritto a essere prontamente assistiti e curati?

OLBIA una donna con un grave tumore deve imbarcarsi per “il continente” direzione ospedale Gemelli di Roma, dove dev’essere sottoposta a un urgente intervento chirurgico. È vaccinata con una dose quindi senza super greenpass. Non la fanno partire. Resta al porto. I sardi quindi – esattamente come i siciliani e tutti gli altri isolani – sono stati condannati al sequestro permanente. A un confino che gli altri italiani, grazie al cielo, riescono ancora a eludere e mitigare per ragioni meramente geografiche. Vi sembra normale tutto questo? Vi sembra moralmente ed eticamente accettabile?

Si fosse trattato di qualche migrante sulle coste del maghreb si sarebbe mobilitato un intero esercito di Mimmi Lucani, per chiedere aqualche ong di disobbedire a una legge ingiusta in nome dei tanto sbandierati “diritti umani”. Ma in questo caso no. In tempo di pandemia le capitane coraggiose con le treccine si sono date alla macchia, tornando nelle loro borghesi e lussuose dimore. E diventa possibile tollerare che anche i più elementari e inalienabili diritti vengano impunemente conculcati, sentendosi, per giunta, dalla parte dei buoni. Ma potete raccontarlo a voi stessi e ai vostri amici da che parte credete di essere voi che appoggiate questo psicotico regime di brutale segregazione legalizzata.