Archive for the
‘LAVORO’ Category

Ecco cosa cambia in merito all’utilizzo del Green Pass da venerdì 1 aprile 2022, le nuove regole per negozi, lavoro e trasporti. Il Governo  sembra aver capito che l’epidemia è ormai diventata endemica, quindi qualcosa con cui dovremmo convivere (senza continuare a esasperare i cittadini).

Dal 1 aprile, per prima cosa, decade l’obbligo del green pass rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro. Questo obbligo resta però in vigore per il personale sanitario. Medici e infermieri non vaccinati rischiano dunque ancora la sospensione senza stipendio. Capitolo scuola. Per docenti e insegnanti l’obbligo vaccinale resta però fino al 15 giugno. Però, dal primo aprile potranno, almeno recarsi al lavoro, anche se saranno destinati ad incarichi non a contatto con gli studenti.

Inoltre, con l’inizio del nuovo mese, per entrare nei ristoranti, anche al chiuso, servirà solo il green pass base. Questo, lo ricordiamo, è ottenibile anche tramite tampone (rapido o molecolare) negativo. In un primo momento, nella bozza del decreto, era stata prevista questa possibilità solo per i ristoranti all’aperto. Ma alla fine il Governo è tornato sui propri passi, cambiando idea. Il comma 2 dell’articolo 6 del Dl, prevede infatti che l’accesso con il green pass base sia concesso ai “servizi di ristorazione svolti al banco o al tavolo, al chiuso, da qualsiasi esercizio, ad eccezione dei servizi di ristorazione all’interno di alberghi e di altre strutture ricettive riservati esclusivamente ai clienti ivi alloggiati”.

Vediamo ora in dettaglio tutte le nuove regole in vigore da venerdì 1 aprile 2022, quando, finalmente (è il caso di dirlo) andranno al macero molte di quelle regole, alcune complicate, altre assurde, che ci hanno accompagnato in questi mesi.

Green pass 1 aprile: scuola
Iniziamo dal capitolo più importante, quello della Scuola. Sì, perché in questi mesi l’Istruzione non è mai stata un diritto, al contrario della Salute (che invece si è innalzato a Diritto Principe dopo anni di tagli). Con l’inizio del nuovo mese, restano le mascherine ma basta la chirurgica. Non si renderà più necessaria la quarantena per gli alunni asintomatici e tornano le gite. La dad rimarrà solo per gli studenti positivi. Nelle Università è necessario il green pass base almeno per tutto aprile.

Green pass 1 aprile: trasporti
Dal 1 aprile si potranno usare i trasporti pubblici (autobus, metropolitano, aerei e treni) con il Green pass base. Tuttavia rimane necessario ancora per tutto il mese indossare la mascherina Ffp2.

Green pass 1 aprile: negozi e centri estetici
Il Green pass non verrà più richiesto per accedere a negozi e servizi alla persone, come per esempio estetisti e parrucchieri. Anche qui però resterà l’obbligo di indossare una mascherina.

Quarantena dal primo aprile
Cambia anche la Quarantena, che ci saluta quasi del tutto. Chi ha avuto un contatto con un positivo, infatti, non sarà più costretto a restare chiuso in casa. Avrà solo l’indicazione di tenere una mascherina Ffp2 indossata per 10 giorni.

Il Giornale d’Italia

La guerra in Ucraina e l’aumento dei costi di energia e materie prime stanno mettendo in crisi l’economia, ma dal Medio Campidano arriva la proposta per un rilancio che parta dalle terre dell’Isola. “Abbiamo sempre investito nel grano duro in Sardegna, ora ci sono settemila ettari coltivati e l’obiettivo è arrivare nel 2030 a 25/30mila ettari”, annuncia l’imprenditore di Sanluri Alberto Cellino, titolare del pastificio di famiglia. Il progetto è ambizioso ma quella è la strada presa da anni e, considerati gli scenari internazionali, adesso acquista nuovi significati. “Abbiamo sempre investito nel grano duro in Sardegna, già dal 1960 con mio padre Ercole e poi dagli anni Novanta a oggi da quando ci sono io – ricorda l’ex vicepresidente del Cagliari calcio, ai tempi del fratello Massimo -. Da 5/6 anni abbiamo costituito la filiera ‘Ercole punto zero‘ che ci ha portato ad avere contratto con 540 produttori di grano regionale, ma vogliamo crescere”.

Alberto Cellino  Alberto Cellino

L’obiettivo è quello di estendere questo sistema che ha permesso di creare una rete locale e copre tutti i passaggi della produzione che parte dalla terra e arriva alla tavola. “Speriamo che gli agricoltori aumentino le semine perché noi selezioniamo i semi, abbiamo il sementificio e controlliamo tutta la filiera del grano duro in Sardegna – spiega Alberto Cellino -. Seguiamo tutti i passaggi, a partire dalla selezione genetica del grano prodotto dagli agricoltori, la trasformazione avviene nel nostro mulino che produce semola e farina che vengono poi trasformate nel pastificio, nel biscottificio e nel panificio”. I prodotti della ‘Fratelli Cellino’ raggiungono poi gli scaffali della grande distribuzione in tutta l’Isola. Ora si tratta di guardare al futuro e incrementare la produzione locale in modo da ridurre al massimo la dipendenza dall’estero. “Importiamo grano duro da tutto il mondo – rivela Cellino -, principalmente dal Canada ma anche da Francia, Spagna, Grecia, Kazakistane Russia. Non dall’Ucraina, però, che produce solo grano tenero, mais e orzo”. Sul fronte interno ci sono ampi margini di crescita, con la possibilità di estendere in modo sensibile le coltivazioni in Sardegna. “Abbiamo 540 agricoltori che seminano per noi e coprono una superficie di circa settemila ettari e producono circa 300mila quintali di grano – spiega l’imprenditore di Sanluri -, il nostro fabbisogno è di un milione e 800mila quintali. Per questo la nostra speranza è di arrivare al 2030 a produrre nell’Isola tra 800mila e un milione di quintali, che vuol dire arrivare a 25/30mila ettari di coltivazioni”.

Per raggiungere questi risultati è necessario estendere la coltivazione di grano in Sardegna e coinvolgere nel progetto centinaia di altri agricoltori. “Per chi ha piacere di venire, le porte sono aperte e abbiamo diversi agricoltori che si stanno aggiungendo alla nostra organizzazione – chiarisce – ma tutti dovranno attenersi alle rigide regole del nostro capitolato di qualità che deve essere rispettato dai semi al protocollo di coltivazione: il grano deve essere sempre uguale e costante per dodici mesi all’anno”. Le coltivazioni sono legate alle evoluzioni del meteo e ci possono essere periodi di siccità seguiti da altri troppo piovosi. “La Sardegna è una terra con climi particolari e stiamo studiando tecniche per l’irrigazione a basso consumo – conclude Alberto Cellino -impianti a goccia di tipo israeliano, che ci permetteranno di abbattere del 70% gli sprechi legati all’irrigazione a pioggia”. Gli agricoltori che aderiscono al progetto sono distribuiti lungo il Campidano, dalla zona di Cabras a quella di Sestu, ma nelle pianure dell’Isola ci sono tantissime aree incolte che potrebbero essere sfruttate per da dare nuova vita al grano sardo e minore dipendenza dalle questioni internazionali.

 

17 Marzo 2022 – Redazione

Enrico Ruggeri ha presentato il suo nuovo album “Rivoluzione” in uscita il 18 marzo e si è tolto parecchi sassolini dalla scarpa durante le intervista su quasi tutti i quotidiani: «Se non avessi preso certe posizioni avrei un’altra situazione economica. Ho un record di messaggi privati di colleghi che mi danno ragione, ma nessuno lo ha fatto in pubblico. Oggi se hai un’idea te la fanno pagare cara. Nel 2019-20 ho fatto sette serate su Rai1 con una produzione che costava meno di tante altre che hanno avuto ascolti più bassi. Mi aspettavo di essere richiamato». Invece. “Dopo le mie frasi sulla pandemia la Rai non mi ha più voluto“.

Enrico Ruggeri: “Perché la Rai non mi ha più voluto”

Sempre fuori dal coro, Enrico Ruggeri qualche tempo fa è stato bombardato dai social per aver definito «schiavitù mentale» la scelta di chi ancora usa la mascherina all’aperto. Lui stesso tempera quelle parole ma precisa: «Ho usato parole eccessive. Ma trovo pericoloso abituarsi alle restrizioni. Ci si abitua a tutto, è vero. Con il rischio, però, di atrofizzarsi. Se non avessi usato la parola “schiavitù” sarebbe stato meglio». Nell’agosto scorso fece una battagia per far accedere al suo concerto denza green pass. Propose di fare tamponi ai possesori dei biglietti, cosa che ottenne. Con il nuovo album di cui è già uscito il brano Rivoluzione (anticipato sul Secolo d’Italia) tornerà in concerto da aprile con “La rivoluzione – il tour”. Queste le prime date: 2 aprile al Teatro San Domenico di Crema; 9 aprile al Teatro Nazionale di Milano; 21 aprile al Teatro Ambasciatori di Catania; 26 aprile al Teatro Olimpico di Roma; 30 aprile al Teatro Cavallino Bianco di Galatina (Lecce).

08 Marzo 2022 – Redazione

NELLA MIA INTRODUZIONE VOGLIO RIMARCARE, ANCORA UNA VOLTA, IL VALORE DI CERTE DECISIONI A DISCAPITO DI NOI, POPOLO ITALIANO, CHE IL GOVERNO STA PRENDENDO CONTRO LA SUA GENTE, LA SUA ECONOMIA E IL SUO PATRIMONIO UMANO, CON L’AGGRAVANTE DELLA COMPLICITÀ DI CATEGORIE LAVORATIVE E IMPRENDITORIALI, CHE NE AVALLANO LE STORTURE. SENZA SOTTOVALUTARE LA CARITA’ PELOSA, INTRISA DI BORGHESE E FALSA UMANITÀ NEI CONFRONTI DI POPOLI STRANIERI (IN QUESTO CASO L’UCRAINA), QUANDO GLI STESSI ITALIANI VANNO UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI.

DOPO AVER MASSACRATO I VOSTRI DIPENDENTI NON VACCINATI, SOSPENDENDOLI DALLE LORO MANSIONI, COME GESTIRETE GLI UCRAINI CHE HANNO RIFIUTATO IL SIERO? CARI ITALIANI,ANCESTRALMENTE IPOCRITI, IGNORANTI DISCENDENTI DELLA GENIA DI CAINO, STATE COMBATTENDO LA VOSTRA GUERRA PERSONALE PRESTANDO IL FIANCO AI MASSONI GLOBALISTI CHE, DA DUE ANNI, STANNO FACENDO DI TUTTO PER METTERCI UNO CONTRO L’ALTRO. VORRÒ VEDERE LE VOSTRE FACCE DI FRONTE ALLA BRUCIANTE DELUSIONE CHE PROVERETE, QUANDO SCOPRIRETE IL TRADIMENTO DI CHI VI HA FATTO CREDERE AD UN SACCO DI BUGIE.

Marzia Mc Chiocchi

LA NOTIZIA ⤵️

Nel giorno della festa della donna gli albergatori romagnoli riuniti nella rete Riviera Sicura annunciano che assumeranno a breve 300 donne scappate dalla guerra in ucraina in diversi hotel della riviera con un contratto di lavoro a tempo determinato. Le profughe potranno essere occupate, per un periodo variabile da 3 a 6 mesi, negli alberghi di Rimini e dintorni come cameriere ai piani, aiuto cucina e altre mansioni. Tutti i contratti – spiegano dall’associazione – “prevedono vitto e alloggio e questo consentirà un fortissimo risparmio di risorse economiche da parte dello Stato, riducendo, di fatto, il numero di alloggi da impiegare per l’accoglienza dei rifugiati”.

La prossima settimana Riviera Sicura terrà un incontro con le associazioni delle altre categorie legate al turismo stagionale (ristoranti, stabilimenti balneari, etc.) per ampliare il numero delle assunzioni. “L’economia del nostro territorio – spiega il presidente dell’associazione Giosuè Salomone – necessita di manodopera straordinaria ogni stagione estiva. Avevamo già previsto di ricorrere al decreto Flussi per sopperire alla mancanza di personale, poiché il mercato del lavoro italiano non riesce mai a soddisfare la nostra richiesta in estate”.

Formazione delle profughe ucraine

Nel frattempo comincia la formazione delle profughe. “Già lunedì – continua Salomone – inizieremo un corso base di italiano, cui seguiranno corsi di housekeeping, haccp e sicurezza sul lavoro per essere pronti con le assunzioni già a Pasqua. Abbiamo calcolato di potere erogare stipendi per oltre due milioni di euro entro settembre”. L’associazione intende chiedere al governo sgravi contributivi per l’assunzione dei profughi. Attualmente l’accoglienza gratuita è per gli albergatori “raramente al di sotto dei 3.000 euro al giorno”, spiegano. (ANSA).

07 Marzo 2022 – Fonte: Eventi Avversi

Dopo i numerosi provvedimenti favorevoli del Tar Lazio, riassunti nel nostro articolo del 25 febbraio, anche gli altri Tar stanno prendendo una posizione che individua le evidenti criticità delle norme che sospendono dal lavoro i non vaccinati, senza alcun carattere sanitario, ma esclusivamente per punire e affamare chi non si adegua ai desiderata del governo.

Venerdì 4 marzo, la Presidente del Tar Veneto, dott.ssa Maddalena Filippi, tra i più importanti Giudici Amministrativi e con una lunga carriera di Presidente del Tar Marche, Presidente di Sezione del Tar Lazio e Consigliere di Stato dal 2014, ha ripristinato lo stipendio a tre poliziotti non vaccinati.

created by Polish

I poliziotti, tutti cinquantenni che fanno riferimento alla questura di Padova, erano stati sospesi dal servizio tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio. Ora, con i tre decreti emanati dal Presidente del Tar, potranno avere lo stipendio e gli arretrati dal momento della sospensione.

E’ evidente che l’impalcatura dei decreti governativi che impediscono ai non vaccinati di poter lavorare stia crollando. Si è trattato di una scelta scellerata e fortemente discriminatoria del tutto incompatibile con i principi costituzionali.

Esprime soddisfazione il legale del sindacato di Polizia Cosap, avv. Teofilo Migliaccio, che assiste i tre poliziotti: 

«Sia chiaro che non ci troviamo di fronte a degli invasati no vax  assicura – ma a dei poliziotti che hanno dei dubbi sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare dall’assunzione del vaccino. Lo Stato dovrebbe rassicurarli, e invece li ricatta non facendoli lavorare. Se pensiamo che un appartenente alle forze dell’ordine che viene sospeso perché accusato di aver commesso un reato ha comunque diritto a percepire la metà dello stipendio, è evidente che questi agenti vengono trattati peggio dei criminali solo per aver manifestato dei legittimi timori in merito al siero anti-Covid».

I tre padovani sono solo i primi di una lunga lista di poliziotti veneti sospesi dal servizio che già si sono rivolti al sindacato per intentare causa contro il ministero dell’Interno. 

Il Presidente del Tar ha fissato per la trattazione collegiale della domanda cautelare la camera di consiglio del 23 marzo 2022.

«Le restrizioni sono insensate – conclude il legale – perché non servono a impedire la diffusione del contagio tra colleghi, visto che è ormai dimostrato che il covid viene trasmesso anche dai vaccinati. Vedremo se il Tar del Veneto ci darà definitivamente ragione».

06 Marzo 2022 – Redazione

Ai lavoratori pubblici sospesi dal servizio perché non in regola con l’obbligo vaccinale spetta comunque la metà della retribuzione. Lo sottolinea il TAR del Lazio, con l’ordinanza 1234/22 depositata in seguito al ricorso avviato da un dipendente del Ministero della Giustizia. Il TAR si è espresso in merito alla sospensione dal servizio e dallo stipendio fino all’avvio o al completamento del ciclo vaccinale primario, o della somministrazione della dose di richiamo.

Ecco cosa dice la sentenza

L’ordinanza del TAR impone adesso al Ministero di elargire la metà della retribuzione al personale sospeso in attesa dell’udienza pubblica di merito della Consulta prevista per il prossimo 6 maggio, durante la quale sarà discussa la costituzionalità della norma che ha introdotto l’obbligo vaccinale.

⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

Considerato che il ricorso richiede approfondimento di merito, in relazione ai profili di doveroso bilanciamento di valori costituzionali, tra la tutela della salute come interesse collettivo – cui è funzionalizzato l’obbligo vaccinale – e l’assicurazione di un sostegno economico vitale – idoneo a sopperire alle esigenze essenziali di vita, nel caso di sospensione dell’attività di servizio per mancata sottoposizione alla somministrazione delle dosi e successivi richiami, c.d. booster – tenuto conto che la sospensione è dichiaratamente di natura non disciplinare e implica la privazione integrale del trattamento retributivo. Ritenuto, pertanto, di accogliere l’istanza cautelare, nel senso che al ricorrente sia corrisposto un assegno alimentare pari alla metà del trattamento retributivo di attività.

Sindacati all’attacco

L’ANIEF ribadisce l’impegno a chiedere il medesimo pagamento della metà dello stipendio, in attesa della decisione della Consulta, accogliendo le richieste di tutto il personale sospeso che ha aderito ai ricorsi al TAR o che vorrà aderire ai ricorsi al Presidente della Repubblica entro il 15 marzo. Sarebbero ancora in 8mila, infatti, i docenti, amministrativi ed educatori che risultano sospesi.

Contrasto fra giudici

Non è la prima volta che si trova discrepanza di vedute tra i giudici amministrativi. Nei mesi scorsi, infatti, hanno sempre confermato la legittimità della sospensione di medici, infermieri e professori contrari al vaccino. Poi, circa due settimane fa, il Tar Lazio, con il decreto 919/22, ha detto stop alla sospensione di oltre venti militari, accogliendo il ricorso contro i provvedimenti dei rispettivi comandi che li avevano momentaneamente estromessi per non aver adempiuto l’obbligo di vaccinazione. Diverso è invece il discorso del giudice del lavoro sui rapporti coi datori privati: è legittimo sospendere il dipendente non vaccinato, stabilisce ad esempio l’ordinanza 2467/21 del tribunale civile di Modena, perché la perdita dello stipendio non è di per sé «irreparabile» ma è un danno risarcibile ex post come tutte le lesioni dei diritti che derivano da rapporti obbligatori.

04 Febbraio 2022 – Redazione

L’Avvocatura Distrettuale di Stato, con un parere dell’Avvocatessa Lydia Fiandaca della sede di Bari, chiarisce che le note ministeriali che prevedono un obbligo generalizzato al vaccino da parte di tutti gli operatori scolastici sono incompatibili con i principi della Costituzione.

L’associazione professionale sindacale “DIRIGENTI SCUOLA” esprime soddisfazione a riguardo di questa chiara presa di posizione da parte dell’Avvocatura dello Stato e chiede il ritiro dei “pareri” e dei “suggerimenti” del Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione Stefano Versari. 

“In data 24 gennaio 2022 l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari ha trasmesso al Ministero dell’istruzione, all’Ufficio scolastico regionale della Puglia e all’Ambito territoriale di Bari il richiesto parere sull’obbligo vaccinale del personale scolastico in malattia, ricevendo come risposta di attenersi alla lettera della legge (nel caso di specie il decreto-legge 172/2021), che richiede la vaccinazione all’atto in cui il soggetto presta o deve poter prestare servizio, con la “conseguente frequentazione dei locali scolastici da parte dello stesso”.

È evidente – precisa l’Avvocatura – che, sussistendo uno stato di malattia, non può considerarsi un soggetto assente ingiustificato. E, d’altra parte, “non sarebbe nemmeno esigibile, in capo a un soggetto temporaneamente impossibilitato, un comportamento attivo (recarsi in uno dei siti per la somministrazione del vaccino) volto all’assolvimento del suddetto obbligo”.

Pertanto suggerisce di procedere all’invito alla regolarizzazione solo al rientro in servizio del personale in malattia o, in alternativa, a inviare il suddetto invito con l’avviso che il termine per la regolarizzazione e/o la produzione dell’attestazione documentale comprovante l’assolvimento dell’obbligo vaccinale decorrerà dal giorno del rientro in servizio dopo il periodo di malattia.

È da sperare che il parere reso dall’Avvocatura, al di là del caso specifico, induca l’Amministrazione a maggior cautela prima di lanciarsi – anche in modo irrituale, addirittura con improvvisate conferenze di servizio on line nell’ultimo giorno – in personalissime interpretazioni ultra legem, così come era avvenuto con la risalente nota 1237/2021 sull’equivalenza della dichiarazione di assenza ingiustificata nei primi quattro giorni e della sospensione dal servizio e da ogni emolumento a decorrere dal quinto giorno, sempre per mancata esibizione del Certificato verde: invece tenute distinte dal legislatore, fino a quando la successiva normazione primaria le ha poi equiparate sotto l’aspetto retributivo.

È una cautela dovuta, poiché Il risultato di questi pareri o meri punti di vista, imprecisati e approssimativi, lungi dal facilitare l’azione dei dirigenti scolastici, è quello di incrementare la confusione e indurre un loro ulteriore stress, che è già oltre i limiti di guardia.

Possono infatti decidere di seguire i pareri di un Capodipartimento – nei cui confronti, è bene precisarlo, non sussiste alcun vincolo gerarchico, che pure e per opposti versi fornirebbe loro una copertura – ancorché gravidi di incertezze e di contraddizioni. Ma saranno ben consapevoli delle diffide e delle denunce cui si espongono.

Oppure vorranno agire secondo la legge, “pronti ad assumere rischi e decisioni”, compreso l’avvio di procedimenti disciplinari attivati da solerti funzionari territoriali per non essersi eseguito il Vangelo proveniente da Viale Trastevere!

“L’Avvocatura dello Stato – commenta il Presidente Fratta – non ha fatto altro che  confermare quello che DIRIGENTISCUOLA ha sostenuto da sempre. Siamo stati costretti, purtroppo, anche a contestare duramente l’Amministrazione, arrivando persino a chiedere il ritiro dei “pareri” e dei “suggerimenti” del Capo Dipartimento Versari e un incontro ad hoc con il Ministro per chiarire una situazione diventata ingestibile. Non è possibile che i dirigenti scolastici, che stanno portando avanti la scuola con spirito di servizio in condizioni di disagio inimmaginabile, si trovino costretti a dover scegliere tra il dover applicare la legge, e, quindi, operare in maniera contraria rispetto ai “pareri ministeriali” rischiando di essere sottoposti a provvedimenti disciplinari, e applicare le note ministeriali contra legem rischiando denunce da parte del personale…come già ci ha insegnato il caso Marche!”,

FONTI: ⤵️

https://www.dirigentiscuola.org/sullobbligo-vaccinale-del-personale-scolastico-in-malattia-una-pronuncia-dellavvocatura-distrettuale-dello-stato-di-bari/

https://www.eventiavversinews.it/wp-content/uploads/2022/03/parere-Avvocatura-dello-Stato-di-Bari-Avv.-Lydia-Fiandaca.pdf

02 Febbraio 2022 – Redazione

Gli effetti collaterali della guerra in Ucraina si fanno sentire nella dorata Costa Smeralda. Dopo l’embargo Ue agli oligarchi russi che rientrano nella sfera d’influenze di Putin, i miliardari che hanno visto congelati i loro affari oltre cortina, iniziano a licenziare i lavoratori delle proprietà di lusso nel paradiso vip della Sardegna.

«Stamattina ho ricevuto decine di segnalazioni da lavoratori ai quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro» racconta Mirko Idili, segretario territoriale della Cisl Gallura.
A ricevere il benservito dai finanzieri e industriali che sono proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda e di questo angolo di Sardegna, sono manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori. E con i loro licenziamenti stanno arrivando anche disdette su disdette a numerose imprese edili locali impegnati in lavori di riqualificazione e manutenzione delle splendenti proprietà immobiliari dei magnati russi.

Un disastro per il turismo sardo

«La nostra è una realtà nella quale vi è una ingente presenza di capitali ed investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi», continua Idili. In Gallura, secondo l’Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze.

E IL CRETINO DEL MINISTRO DI MAIO CHE TRA L’ALTRO, E’ FIDANZATO CON UNA RAGAZZA SARDA, IERI E’ STATO CAPACE DI DIRE ⤵️

https://www.lapekoranera.it/2022/03/02/di-maio-con-le-sanzioni-stiamo-facendo-collassare-leconomia-russa/

A NOI SEMBRA CHE STIA ANDANDO SEMPRE PIU’ NEL BARATRO QUELLA ITALIANA