C’è’ voglia di Verità e sopratutto di divulgare ciò’ che Governo, Parlamento e politici non vogliono raccontare. Tracontagiati e vaccinati c’ècorrelazione..ECCOME!!!!!
Chi mi ha inviato questo stralcio di colloquio scritto, e’ persona seria e Amica. La gravità di ciò che sta accadendo (tra l’altro annunciata) da Veri Luminari della Scienza, e non da virologi di seconda e terza categoria, assoldati per ripetere incessantemente e senza soluzione di continuità le stesse noiosissime e falsissime teorie, e’ sconcertante!
Il Vaso di Pandora delle menzogne si sta per spaccare definitivamente, ed è per questo che gli eletti dalla Massoneria vorrebbero accelerare le loro azioni! La loro corsa e’ contro di noi ma sopratutto contro il tempo, che non sembra più essere dalla loro parte! Non aggiungo altro! A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE!
Per questo pubblico a seguire, il messaggio della dott.ssa in questione di cui non farò il nome per una forma di tutela nei suoi confronti, anche se Lei, mi ha dato il permesso!
“Stamattina ho messaggiato con una mia cugina che lavora nell’ambulatorio di cardiologia di un ospedale della nostra zona…..Queste le sue parole👇“
” È dura restare a lavorare in queste condizioni, siamo sfiniti. Troppe verità scientificamente provate non dette. È proibito emettere i dati dei nuovi contagiati…la maggior parte di loro sono vaccinati. Sono aumentati gli arresti cardiaci, le miocarditi, le dissecazioni arteriose e ti parlo non per sentito dire ma perché vedo con i miei occhi. I medici di base sono stati minacciati dallo stato di venire radiati se emettono certificati di differimento dal vaccino per patologie. Questa cosa che iniettano non è un vaccino e non ti protegge dell’infezione, anzi!” Se vuoi fai pure girare questo messaggio, credo valga di più di cento articoli o sondaggi.
QUESTA E’ UNA DELLE VERITÀ SEMPRE PIÙ EVIDENTI! LE RIPETEREMO ALL’INFINITO TANTO QUANTO IL MAINSTREAM ( PROFUMATAMENTE PAGATO DAI POTERI FORTI) CONTINUA A DIVULGARE NOTIZIE FALSE! LA LOTTA SERRATA E’ APPENA COMINCIATA!!!!! MA CE LA FAREMO!!!!!
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale
FONTE: Corriere del Veneto/ intervista di DonatelloBaldo
Riccardo Szumski è medico di medicina generale e sindaco di Santa Lucia di Piave nel Trevigiano. Durante la pandemia è diventato un punto di riferimento per tutta l’area critica verso la campagna di immunizzazione e le terapie messe in campo per contrastare il Covid-19. E lui il vaccino non lo farà: «No — sottolinea deciso — perché io lo sperimentatore a gratis non lo faccio. E mi meraviglio dei genitori incoscienti che portano i ragazzini sani a fare il vaccino, quando si sa bene che i ragazzini non si ammalano, e se si ammalano non finiscono in ospedale».
Ai suoi pazienti sconsiglia quindi la vaccinazione? «Io dico che questo vaccino non ha superato le sperimentazioni previste per un nuovo farmaco e che ha un meccanismo diverso dal vaccino. È di fatto una terapia che stiamo provando sul campo. Io dico ai miei: se avete fattori di rischio fate quello che ritenete opportuno, perché non è che devo influenzare le volontà dei pazienti in senso negativo».
Ma non vaccinandosi, non li influenza nemmeno in senso positivo… «Io non sono contro alle vaccinazioni in modo ideologico. Ma se permette, visto che è un affare mio, io non mi vaccino. Anche perché se prendo il Covid so curarmi, visto che ho curato gli altri».
E come li ha curati? «Con la mia esperienza, quella che mi sono costruito in quarant’anni di attività. Con antinfiammatori e anticoagulanti, con ottimi risultati. Tra i miei pazienti ho avuto zero decessi dopo un anno e mezzo abbondante di coronavirus. E oltre ai miei pazienti ho curato un sacco di persone che si sono rivolte a me, mi sono arrivate telefonate da tutta Italia: ho passato periodi a dedicare un’ora e mezza la sera a rispondere a tutta questa gente disperata, abbandonata a se stessa».
Lei è diventato un riferimento della galassia No-Vax. «Io faccio il medico e devo curare la gente. Avevamo a che fare con una virosi, non con un morbo sconosciuto. Una virosi con caratteristiche più aggressive, certo, ma pur sempre una virosi che i medici sanno come affrontare. Io nasco pediatra e quando c’è una virosi si applica il cortisone, ed è una balla che con una settimana di terapia con il cortisone si annullano le difese immunitarie. È una balla. E non capisco perché ancora oggi dicono che queste cure devono essere sottoposte a validazione scientifica».
Lei contesta i protocolli ministeriali che non prevedono questo tipo di approccio all’insorgere dei sintomi dell’infezione? «I protocolli erano quelli di non curare la gente. E non si è mai sentito, non c’è alcuna validazione scientifica rispetto a questo. Quando mi dicono che il mio protocollo non è validato, io rispondo che nemmeno tachipirina e vigile attesa sono stati validati scientificamente. La mia è la medicina dell’esperienza, validata in quarant’anni di attività. Qui vorrebbero che curassimo con i decreti: e allora al posto del medico mettiamo un computer».
Lei è quindi convinto che gli oltre 120mila morti in Italia per Covid siano morti perché curati male? «Ma no, per carità. Anche con l’influenza si muore se si hanno patologie pregresse. Però concomitante c’è stata l’assenza di un intervento di cura. Se lasci la gente per dieci giorni a febbrone si finisce male, da sempre. La gente è stata abbandonata, altrimenti perché avrebbero chiamato me da tutta Italia? Vedesse le lettere che ho ricevuto di ringraziamento, di persone che se la sono vista brutta, con 84 di ossigenazione, curata con le mie terapie e con ossigeno a casa».
Che c’entra invece con la politica? «La politica è tutta opportunismo. Tutti i partiti hanno dato il loro assenso alla violazione della libertà costituzionale. Tutti colpevoli, i piccoli distinguo sono piccoli opportunismi. Vanno a caccia di voti, ma della gente non interessa nulla a nessuno. Questa è l’amara verità».
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Il più grande fenomeno di ipnosi di massa è sotto i nostri occhi (di Silvana De Mari)
Prendiamo un giorno a caso.
Il 3 agosto del 2020, prima che il meraviglioso “vaccino” salvavita comparisse nel mondo, abbiamo avuto
41 pazienti in terapia intensiva
734 pazienti ricoverati
12 morti
il 3 agosto del 2021 con metà della popolazione italiana inoculata doppia dose i dati sono
258 pazienti in terapia intensiva
2196 pazienti ricoverati
27 morti.
Gli altri giorni sono più o meno uguali.
Da questi dati, dati ufficiali, si deducono due cose:
1) non esiste nessuna condizione di emergenza
2) i cosiddetti vaccini non sono certo risolutivi, anzi, si potrebbe avere l’impressione che forse non facciano questa montagna di bene. L’identificazione del vaccino con il Messia è stato molto accentuata in Italia da una spettacolare scenografia. Fino alla prima metà del secolo scorso il potere apparteneva a chi aveva in pugno le produzioni: petrolio, ferro, carbone, industrie, grano, bestiame. Oggi il potere appartiene a chi ha in pugno la comunicazione. L’importanza della comunicazione, della propaganda, del cosiddetto marketing, della sceneggiatura in parole povere, è già stata intuita dalle grandi dittature del secolo scorso. Sia Hitler che Stalin intuiscono che hanno bisogno di registi. Hitler stesso commissiono il film Il trionfo della volontà alla regista Leni Riefenstahl, classico della propaganda politica, che nessuno oggi si sognerebbe di mostrare per qualcosa di diverso di quello che è, un documento per comprendere i meccanismi psicologici necessari per instaurare una dittatura atroce. Il regista di Stalin è Ejzenstejn, con il quale si sono ammorbati cineforum degli anni 70 fino all’indimenticabile urlo del ragionier Fantozzi sul fatto che la mitica corazzata fosse una boiata pazzesca. Aveva ragione il ragionier Fantozzi: si tratta di un film di regime fatto mentre milioni di creature umane venivano uccise o agonizzavano in Siberia in condizioni atroci. Attualmente la propaganda è molto più globale e sottile di quella che avevano in pugno i dittatori del XX secolo. Per subire la propaganda di Hitler o di Stalin bisognava andare al cinema, o anche ascoltare la radio, certo, ma la potenza delle immagini sul nostro cervello non è paragonabile e quella delle parole. La mente umana è stata stravolta dall’arrivo del cinema e poi ancora di più della televisione. Il nostro cervello non è programmato nelle sue parti arcaiche a distinguere il vero dal falso se lo sta vedendo e la televisione è in salotto, è in casa. Qualsiasi propaganda somministrata per immagini ha una potenza che anche i cervelli più smaliziati non sempre riescono a controllare. Ogni immagine che vediamo finisce nel nostro subconscio e lì resta per sempre. Non mettiamo in bocca tutto quello che capita: alla stessa maniera dobbiamo cominciare a fare attenzione a non lasciar entrare nella testa e nel subconscio tutto quello che capita. Se proprio stiamo guardando qualcosa, dobbiamo guardarlo “ da svegli”, essendo consci che è possibile che ci venga somministrata propaganda. Propaganda ci viene somministrata da decenni con i film e con le serie televisive. In due generazioni sono state distrutte le concezioni sulla famiglia e sui rapporti umani. Se in una serie divertente come Friends o The sex and the city i partner vengono cambiati più o meno come si cambiano le scarpe, è evidente che San Paolo che condanna l’adulterio è un superato svanito. Se in tutte queste serie tutte le persone che hanno l’altro stile di vita condannato da San Paolo sono belli, simpatici e approvati, è evidente che San Paolo ha torto, e che va vietato. Al momento delle nazioni dove è stata approvata una legislatura simile a ddl Zan, San Paolo è di fatto vietato, e chi osa leggere la famosa lettera ai romani, si può trovare fisicamente in prigione. Nel momento in cui noi stiamo davanti alla televisione il nostro cervello, se non stiamo attenti, ma proprio attenti, finisce in ritmo alfa, ritmo più lento del beta, che è quello abituale. Questo il motivo per cui davanti alla televisione è più facile addormentarsi. Davanti alla televisione siamo talmente rilassati che il nostro metabolismo rallenta, questo è uno dei motivi per cui, spesso, i forti guardatori di televisione sono obesi. Il secondo è che, se mangiamo guardando uno schermo, siamo tropo distratti per percepire il senso di pienezza e per renderci conto del quantitativo di cibo che introduciamo: le cosiddette confezioni famiglia di popcorn, patatine, coca cola e gelato fingono di essere state concepite per le ormai inesistenti famiglia, ma in realtà sono per il guardatore solitario di televisione. Detto in parole povere la televisione ha un potere ipnotico.
I cosiddetti vaccini sono farmaci in fase sperimentale ai quali ne la FDA statunitense, né l’EMA europea né l’AIFA italiana hanno mai dato piena approvazione. Questi farmaci sono “consentiti” solo dove ci sia emergenza e dove non ci siano altre cure. La televisione con il suo potere ipnotico ha nascosto queste informazioni, e ha reso i vaccini messianici. Le due sceneggiate, l’effetto Bergamo, i funerali vietati, le bare lasciate accumulare e poi spostate con camion militari di notte a passo d’uomo per essere cremate e l’arrivo dei vaccini il giorno di Natale, scortati da mezzo esercito hanno creato le due menzogne, malattia peggiore della peste nera e vaccino salvatore nella mente di moltissimi. Ora i cosiddetti vaccini non sono più consentiti, ma obbligatori, con una violazione tragica di costituzione e trattati internazionali. Ricevo mail disperate di persone messe con le spalle al muro, che si sommano alle mail disperate di persona che mi segnalano danni tragici da vaccino.
Per rendere la Covid 19 una malattia con alta letalità, l’INPS ha stabilito che ogni paziente con tampone positivo debba essere calcolato come malato covid. Sono scomparsi i morti per comune influenza e sono scomparsi i 40000 morti uccisi tutti gli anni da quella tragica malasanità che sono i batteri antibiotico resistenti contratti in ospedale: tutti classificati come morti covid? Lo stesso Fauci nelle sue mail dichiara che i dati sono enormemente gonfiati.
Tutte le cure sono state demonizzate e bloccate, in quanto non abbastanza sperimentate a favore dei cosiddetti vaccini in fase sperimentale somministrati anche a donne gravide e minori, contrariamente elle indicazioni delle case farmaceutiche, donne incinte e minori che sono in tutto e per tutto cavie.
È stato elegantemente ignorato dai media italiani il durissimo attacco dell’OMS alle nazioni dell’Europa, ogni allusione a Italia e Francia è assolutamente intuibile, che violando le indicazioni delle case farmaceutiche somministrano i cosiddetti vaccini sotto i 20 anni, a una popolazione immune alla malattia ma non certo immune agli effetti collaterali del virus, in massima parte ancora ignoti.
Lo stesso Crisanti ha riconosciuto che il green pass serve solo a spingere al vaccino, lo stesso Ricciardi ha riconosciuto che è la vaccinazione che seleziona le varianti. Tutti dichiarano che sarà necessaria una terza dose, che non è stata sperimentata dalle case farmaceutiche.
Eppure la distruzione delle più elementare libertà, non farsi vaccinare contro la propria volontà, procede.
Il più grande fenomeno di ipnosi di massa è sotto i nostri occhi.
Fonte:
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Non è difficile. Il vaccinato ottiene il foglio verde senza necessità di tampone (può quindi essere positivo, cioè infetto, senza saperlo). Il non vaccinato (che potrebbe anche esserlo per fragilità, non per scelta), se vuole accedere ai luoghi previsti dalla legge, deve avere tampone negativo, cioè essere non infetto. Va però a mescolarsi con vaccinati potenzialmente infetti e esentati da qualunque controllo, che facilmente lo infetteranno.
“Signor presidente (che passerà alla storia come il più inetto, incapace e servile mai eletto) ci stupisca con un gesto forte e coraggioso. Tanto tra vent’anni né la io né lei ci saremo più, e i vostri giochetti di palazzo non li ricorderà più nessuno. Si faccia ricordare invece per una reazione virile. Bocci i provvedimenti anticostituzionali di questi cialtroni, tutti riuniti nel governo a cui lei ha dato consenso e vita. Perché se il foglio verde non ha alcun senso da un punto divista della prevenzione sanitaria, a che altro serve? È solo il primo passo verso un controllo sanitario occulto, e in futuro personale, sul modello dei crediti cinesi. Se accettiamo questa palese violazione della nostra privacy, che ha l’evidente scopo di limitare i nostri diritti costituzionali se non obbediamo ai diktat politici del satrapo di turno, è finita. Cioè, se non fosse chiaro dal disegnino: ai nostri menzogneri governanti (che non riceveranno più il lo mio voto, posto che me lo lascino esprimere, da qui all’eternità) non interessa in alcun modo che la pandemia rallenti o si fermi (visto che i vaccinati trasmettonoserenamente il virus). Interessa solo spingere, con l’inganno, verso quella obbligatorietà vaccinale che l’Europa vieta esplicitamente, e che – come il foglio verde – ha tutt’altri obiettivi rispetto a quello dichiarato della tutela della salute pubblica”
Interessasse qualcosa a costoro della pubblica salute si muoverebbero con incisività (come con Ampas richiediamo da anni) contro cancro, malattie cardiovascolari, diabete (tutte patologie contrastabili con dieta, divieto di fumo e pesticidi, controllo degli inquinanti e tassa sullo zucchero) che nel loro insieme uccidono in Italia ogni giorno più di mille persone, non le 15-20 (spesso gonfiate) che muoiono con Covid.
La stampa e la TV, allineate e prezzolate con in più la vergogna del nostro canone (che darebbe diritto a vedere rappresentate le opinioni di tutti), tacciono invece colpevolmente sia sui decessi da infarti e cancri così come tacciono sulle rivolte di piazza in Francia e in tutta Italia anti foglio verde (attivo, in tutto il mondo, solo nell’Italia e nella Francia dei servi Draghi e Macron), tacciono sui più di 20.000 decessi da vaccino descritti dall’EMA (sito Eudravigilance), e sull’incidenza drammatica di miocarditi fatali post vaccinali negli adolescenti. Ci mostrano invece ristoratori sorridenti che inneggiano alla democraticità delle nuove leggi e virologi da spiaggia vestiti da modelli. E l’ordine dei giornalisti: muto.
Sappiano che non dimenticheremo un solonome.
Serve disobbedire, serve ribellarsi ora. Fare capire che ci siamo, che siamo in tanti, che questo paese è anche nostro e che, anche se indegnamente guidato da chi si fa beffe dei nostri diritti costituzionali, non molleremo di un centimetro.
Chi obbedisce oggi è complice. Noi non obbediremo e lotteremo con ogni mezzo fino all’ultimo perché nessuno possa impunemente prendersi gioco dei diritti che i nostri padri hanno conquistato a rischio della propria vita.
Il futuro dei nostri figli vale più di una partita di calcio o di una serata al ristorante o in discoteca. Siamo tanti, non abbiamo paura, vinceremo.
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La censura di “FacciaLibro” Zuckerberg colpisce ancora!
Il “paladino” della “verità” (la sua!), colui che si è erto a difensore della “scienzah”, continua nella sua opera “filantropica” a servizio dell’intera umanità social.
Anche oggi l’ennesima testimonianza…
di Maurizio Bolognetti
Facebook mi ha bloccato per 24 ore dopo la pubblicazione di un post in cui segnalavo uno studio approvato dall’Institutional Rewiew Board di Htd e dall’Oxford Tropical Reserarch Committee, University of Oxford, Uk!!!
Le purghe staliniste di questi signori sono inaccettabili!
Lo studio si intitola: “Transmission of SARS-CoV-2 Delta Variant Among Vaccinated Healthcare Workers, Vietnam”, ovvero “Trasmissione della variante Delta SARS-CoV-2 tra gli operatori sanitari vaccinati”
Conclusioni dello studio:
“Le misure di distanziamento fisico rimangono fondamentali per ridurre la trasmissione della variante Delta SARS-CoV-2”
Cosa da fastidio di questo studio? Che fa emergere una volta di più che stiamo parlando di vaccini non sterilizzanti che non impediscono la trasmissione? Vaccini imperfetti che hanno una efficacia di circa sei mesi e non impediscono al vaccinato di infettarsi e di infettare? Deve sparire come sono sparite le dichiarazioni del Presidente dell’Ordine dei medici di Roma e di chiunque abbia provato a far riflettere? CLICCA SUI LINK👇👇👇👇👇
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Philippe Guillemant, ingegnere fisico specialista in Intelligenza Artificiale del CNRS, in questo articolo del 2020 , sottolinea un importante aspetto della gestione della crisi pandemica che riguarda l’implementazione di tecniche di intelligenza artificiale, al fine di realizzare una governance mondiale di sorveglianza di massa. Secondo Guillemant questo progetto non si realizzerà, ma molto dipenderà dal livello di accettazione del vaccino e da quanto esso potrà essere reso, direttamente o indirettamente, di fatto obbligatorio. (Fonte: L’AntiDiplomatico.
Il principale scopo della vaccinazione di massa
(di Philippe Guillemant)
Il principale scopo della vaccinazione è giungere ad una normalizzazione dell’uso dell’identità digitale per ogni cittadino. Ciò renderà possibile che il controllo del diritto di accesso dei cittadini ai diversi luoghi (ristoranti, negozi, stazioni ecc.) avvenga in maniera automatica, portando con ciò all’apertura di un immenso mercato, quello dei dispositivi connessi, così allettante da riuscire a trasformare gli informatici in virologi. Ciò permetterà anche l’introduzione di una moneta elettronica, già predisposta, con la soppressione progressiva del denaro contante.
Ci sono due casi da considerare: – L’uso dell’identità digitale non intimamente legata al corpo: cellulare, braccialetto, orologio, borsello. – L’uso dell’identità digitale intimamente legata al corpo: anello, chip sottocutaneo, identificazione genica… Nel secondo caso sarà impossibile, salvo operazioni chirurgiche , sbarazzarsi della propria identità.
In una prima fase, possiamo prendere seriamente in considerazione solo il primo caso. Solo dopo che l’identità digitale verrà normalizzata dall’abitudine (di vivere in un altro modo), il secondo caso si imporrà in maniera naturale per renderne più sicuro l’utilizzo.
Oggi, l’identità digitale esiste già tramite i nostri cellulari, ma non se ne è fatto un grande utilizzo, salvo nel caso dell’app TousAntiCovid (l’App Immuni francese, ndt) . Tutti hanno il diritto di entrare in qualsiasi negozio e di viaggiare senza essere obbligati ad avere un cellulare. D’altro canto, il tracciamento degli spostamenti consentito da un cellulare è assai grezzo, con una precisione che va da 1 metro ai 10 metri.
Possiamo ritenere che, per il momento, avere un cellulare sia un fatto innocuo. Tutto ciò potrebbe cambiare col controllo vaccinale automatizzato e la generalizzazione dei dispositivi collegati via 5G e anche 4G. In particolare, il tracciamento non sarebbe più realizzato dal GPS, ma per analisi e triangolazione dei segnali tramite gli oggetti circostanti e man mano che la tecnologia si evolverà diventerà da 100 a 1000 volte più preciso
L’uso dell’identità digitale non collegata al corpo in un contesto di oggetti connessi (casa, auto, strade, città…) permetterebbe la raccolta dei dati sotto riportati tramite l’IA (Intelligenza Artificiale): – Verifica dell’autorizzazione all’accesso per i vaccinati – Controllo della velocità e della sosta (autovettura connessa) – Identificazione di tutti i tipi di infrazioni alla guida – Identificazione delle persone con le quali si pranza – Memorizzazione di tutti gli spostamenti – Calcolo del tempo di lavoro o del tempo di permanenza in un luogo – Rilevamento degli spostamenti non abituali
Va notato che nessuna legge potrebbe impedire l’implementazione degli algoritmi corrispondenti, ma soltanto vietarne l’utilizzo. Tuttavia, sarebbe estremamente difficile rilevare che effettivamente non ne venga fatto uso. Solo il loro sfruttamento potrebbe essere visibile, ma rimane molto spazio per uno sfruttamento non riconosciuto, ad esempio da parte di una compagnia di assicurazioni, dove il calcolo del premio è già realizzato per via telematica.
Consideriamo ora il secondo caso -(n.d.r.: l’usodell’identità digitale intimamente legata al corpo) – e allunghiamo la lista precedente: – Casa Intelligente (interazioni, comandi, dialoghi) – Analisi delle attività private (dormire, leggere, far l’amore) – Sorveglianza delle attività dei bambini – Analisi delle interazioni familiari – Analisi di situazione (riposo, attività, cadute) – Analisi dei comportamenti (gesti bruschi, attività sportive) – Rilevamento e memorizzazione delle abitudini Sicuramente ne dimentico qualcuna, dato che è difficile immaginare in anticipo tutto ciò che la quarta rivoluzione industriale potrebbe inventare per noi.
Parlo qui solo di un transumanesimo soft, quasi accettabile, senza fare riferimento a tutto ciò che può essere intrusivo come un chip nel cervello, dei nanorobot nelle vene una visione artificiale connessa. Ma va da sé che l’accettazione di queste tecnologie intrusive è condizionata all’accettazione dell’uso dell’identità digitale.
Se entreremo effettivamente in questo “nuovo mondo” o meno, dipende dal livello di accettazione del vaccino. È in effetti poco probabile che si obblighino tutti i cittadini a portare con sé un’identità digitale nei loro spostamenti se il 50% della popolazione non sarà vaccinata, poiché non si può limitare la libertà di circolazione sino a questo punto.
D’altra parte, se soltanto il 5% della popolazione non si vaccinerà, è molto probabile che si entrerà in questo “nuovo mondo”. La realtà sarà con ogni evidenza ben più complessa di questa semplificazione binaria, il cui unico scopo è aprire gli occhi su quella che è la vera posta in gioco.
Dunque, con questo virus non ci troviamo davanti a un problema sanitario. Questo problema è secondario rispetto alla scelta del tipo di società che ci si prospetta, alla politica di governance mondiale che sembra sia già stata progettata per noi.
Ma, lo ripeto ancora una volta, il mio parere è che non entreremo in questo “nuovo mondo”.
Philippe Guillemant, ingegnere fisico specialista in Intelligenza Artificiale del CNRS.
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Una delle fake news più evidenti diffuse dai telescienziati nei loro giornalieri deliri in tv è che chi non si vaccina favorirebbe lo sviluppo delle varianti. In realtà, avviene l’esatto contrario. Sono i vaccinati che, offrendo resistenza la virus, lo spingono a mutare in maniera vigorosa.
La conferma arriva anche da Walter Ricciardi, consulente personale deministro della salute Speranza, come si può vedere in questo video risalente a qualche settimana fa.
Alla domanda della giornalista Concita de Gregorio che chiede dell’origine di tutte queste varianti, Ricciardi gli risponde: il virus trovando un soggetto vaccinato che gli resiste, sviluppa varianti per aggirare la vaccinazione. In sostanza, sono i vaccinati a creare varianti. immediato l’intervento dell’altro giornalista, Davide Parenzo, che ha provveduto a cambiare subito argomento!
Ciò spiega uno dei principi fondamentali dell’immunologia secondo cui non si vaccina mai durante le epidemie, proprio per evitare la creazione e diffusione di varianti.
E allora perché cercano di vaccinare tutti? La risposta è terribilmente semplice: per una questione di denaro. Se l’epidemia si esaurisse e si iniziasse a vaccinare dopo, la domanda di vaccini sarebbe molto bassa dato che il coronavirus, nel frattempo, si sarebbe trasformato in una comune influenza.
Hanno quindi vaccinato ora e subito, incuranti del rischio della nascita di varianti (che poi si è concretizzato) ponendo in essere consapevolmente un atto di gravità inaudita.
E quindi viene logico domandarsi: Speranza è stato informato di questo dal suo “consulente”? Se si, allora il ministro potrebbe avere commesso il reato di epidemia colposa (art. 452 c.p.)?
Ai fini della configurazione del delitto in esame è necessario non soltanto la violazione di regole cautelari, ma anche la prevedibilità dell’evento e il giudizio di esigibilità nei confronti dell’agente (in questo caso il ministro della salute).
Speranza avrebbe cioè, autorizzando la somministrazione di vaccini in Italia, non solo violato le più comuni regole cautelari, ma se – come sembra – il suo consulente lo ha avvisato del rischio che attraveso i vaccini potrebbe essere favorita la diffusione di varianti, allungando in sostanza la vita al coronavirus, egli ha potuto prevedere la possibilità dell’evento ed era nelle condizioni di intervenire per impedirlo.
Pertanto, chi volesse sporgere denuncia contro il ministro Speranza per epidemia colposa, si troverà nella necessità di citare come testimone proprio il dott. Walter Riccardi di cui video costituisce un importante elemento di prova a suo carico.
Cosa avrebbe dovuto fare invece Speranza? Non autorizzare la somministrazione di vaccini, aspettare che l’epidemia si esaurisse attraverso il mantenimento delle misure restrittive e solo dopo che tutto si sarebbe concluso, poiché nel frattempo la sperimentazione dei vaccini sarebbe terminata, autorizzare la loro diffusione.
(Fonte: mementoius – 25 agosto 2021)
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La decisione dopo il decesso di un cinquantunenne.
27 agosto 2021 – (di Redazione)
Muore 3 giorni dopo aver fatto il vaccino e per precauzione le autorità sequestrano la fiala e l’Ulss blocca il lotto del siero anti-Covid. E’ accaduto a Mira, in provincia di Venezia, dove un umo di 51 anni, Alessandro Cavarretta, è deceduto dopo essersi sottoposto alla vaccinazione contro il Covid.
L’uomo era andato il 18 agosto al drive through di Oriago, dove gli era stata somministrata una dose del vaccino Pfizer. Poco dopo avrebbe accusato febbre e gonfiore alle gambe, prima che le sue condizioni peggiorassero drasticamente. La madre dell’uomo ha quindi chiamato i soccorsi che, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. L’ipotesi principale dei medici è che la morte dell’uomo sia stata causata da una tromboembolia, ma solo gli esami autoptici potranno fornire una risposta certa.
I carabinieri del Nas di Venezia hanno sequestrato tutti i documenti clinici del cinquantunenne e una fiala utilizzata per somministrare il vaccino Pfizer ad Alessandro Cavarretta. Il campione, prelevato a seguito degli accertamenti disposti dalla Procura sarà utilizzato per eventuali future analisi. Nel frattempo, l’Ulss ha scelto in via cautelativa di non utilizzare la restante parte del lotto, segnalandolo alle autorità competenti.
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Il Presidente de “LE PARTITE IVA” Angelo Distefano, comunica che alla manifestazione che si terrà a Roma, sabato 28 Agosto con inizio alle ore 18, 00 parteciperà con numerosissimi associati per rivendicare il no al green pass, insieme a tutte le altre organizzazioni che hanno deciso di prendere parte senza alcuna insegna partitica.
E’ un dovere nei confronti di tutte le categorie che sono in possesso di partita IVA, dice il Presidente Distefano.
Chi vuole discriminare i lavoratori autonomi e non, attraverso un green pass, non conosce minimamente il lavoro autonomo, e di conseguenza crea delle divisioni inutili e provocatorie.
E’ impossibile e non rientra nelle mansioni dei commercianti e delle partite IVA controllare i clienti o gli avventori come vorrebbero si facesse.
Le partite iva non hanno alcun titolo per allontanare coloro che non sono in possesso dei requisiti richiesti e resi obbligatori da leggi che lasciano seri dubbi di costituzionalità, non a caso importanti giuristi e costituzionalisti discutono animatamente sulla effettiva validità del dispositivo messo in atto dal governo.
Ribadiamo poi che non è stata preso alcun provvedimento che favorisca il rilancio dell’economia, nessuna riforma, e, dopo la lunga chiusura che ha visto tanti esercenti chiudere definitivamente le loro imprese, non è stato previsto alcun recupero di questi lavoratori, o un qualsiasi aiuto che indicasse la via ad nuovo inserimento.
Siamo stati tutti abbandonati, asserisce il Distefano, nonostante tutti gli sforzi fatti e gli investimenti per essere in regola con le norme, per poi sentirci dire che quegli adeguamenti erano inutili.
Imprenditori con i loro dipendenti, di fatto, abbandonati e costretti a chiudere.
Una manifestazione molto sentita che non può che vederci che partecipativi ed in maniera numerosa, conclude il Presidente, auspicando di un pronto ravvedimento del governo.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
Agire subito, alla comparsa di qualunque potenziale sintomo Covid, ben prima del tampone. E non aspettare assumendo Tachipirina in caso di febbre e restando in “vigile attesa”, come continuano a suggerire – a questo punto viene da dire inspiegabilmente – i protocolli del ministero della Salute. L’evidenza clinica in questo anno di pandemia ha dimostrato che il Covid è subdolo, e se non preso per tempo può trasformarsi e degenerare in qualcosa di estremamente serio, se non addirittura fatale.
Agire subito, per uscire dalla pandemia
Lo sa bene il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2018 e autore di più di 1440 pubblicazioni su riviste internazionali, nonché di 16 libri, unico italiano ad essere stato membro del Comitato di redazione delle riviste “The Lancet” e “New England Journal of Medicine”, e membro del “Gruppo 2003”, cioè gli scienziati italiani più citati al mondo della letteratura scientifica.
Dalla sua osservazione, Remuzzi ha capito che è fondamentale prendere vantaggio sul virus. Appena si avvertono i primissimi sintomi, come tosse, febbre, spossatezza, dolori ossei e muscolari, mal di testa o diarrea, bisogna iniziare subito il trattamento, senza aspettare i risultati del test molecolare.
È evidente, dopo un anno, che il Coronavirus non se ne andrà facilmente, e anzi probabilmente resterà endemico, come un raffreddore o una semplice influenza. E che è un virus che va combattuto prevalentemente a casa, se vogliamo uscire dalla fase emergenziale ormai continua.
È inimmaginabile che la malattia da Covid-19 possa essere trattata solo in ospedale. Perché se si arriva lì, rischia di essere troppo tardi. …
Cosa aveva dimostrato il primo studio di Remuzzi e Suter
Il primo documento per la cura domiciliare del Covid-19 era stato ottenuto dall’esperienza di Bergamo. Era frutto del lavoro di Remuzzi e Fredy Suter, dal titolo A recurrent question from a primary care physician: How should I treat my COVID-19 patients at home?”, pubblicato su Clinical and Medical Investigations (lo potete visionare qui).
Durante la prima fase dell’epidemia, le indicazioni per curare i pazienti a casa sono state condivise con alcuni medici dell’ATS di Bergamo, che le hanno messe in pratica su più di 100 pazienti positivi al Covid con sintomi, guariti tutti senza ricorrere al ricovero ospedaliero.
Secondo quanto elaborato da Suter e Remuzzi, se la febbre non è l’unico sintomo presente, i farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS come l’Aulin, così come anche l’acido acetilsalicilico – la comune aspirina – sono da preferirsi al paracetamolo (la Tachipirina è il più famoso paracetamolo, ma ce ne sono tanti altri generici).
Il paracetamolo, infatti, spiega Remuzzi, non solo ha una bassa attività antinfiammatoria ma, secondo alcuni esperti, diminuisce le scorte di glutatione, una sostanza che agisce come antiossidante. La carenza di glutatione potrebbe portare ad un ulteriore peggioramento dei danni causati dalla risposta infiammatoria, che si verifica durante l’infezione Covid.
I FANS invece potrebbero ridurre l’infiammazione, e interrompere la progressione della malattia. Esempi di FANS utili in caso di presunto Covid sono il celecoxib e la nimesulide (l’Aulin ad esempio). Grazie ai FANS assunti tempestivamente, si può prevenire la reazione infiammatoria che, se viene presa in tempo, è curabile a domicilio dal medico di famiglia.
Cosa devono fare i medici di famiglia e l’esperienza del Comitato Cure Domiciliari Covid
Remuzzi ha più volte insistito sul ruolo dei medici di famiglia, che dovrebbero essere in grado di valutare la gravità della malattia e fare tutto il possibile per curare a casa i pazienti. Nella gestione domiciliare del Covid è assolutamente necessario che i medici di famiglia seguano i pazienti giorno dopo giorno.
Eppure, questa pandemia ha evidenziato falle enormi nel sistema di medicina territoriale, spolpata da politiche ormai ventennali di privatizzazioni selvagge e depauperamento delle risorse pubbliche (“modello Lombardia” docet). Sono ancora troppo pochi i medici di base che curano adeguatamente i pazienti Covid a casa. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti
E proprio da questa grave mancanza è nata l’esperienza del Comitato Cure Domiciliari Covidfondato dall’avvocato Erich Grimaldi, che oggi, anche grazie all’attivissimo gruppo Facebook formato da medici e infermieri che forniscono aiuto gratuitamente, sta salvando centinaia di pazienti ogni giorno, con una rete territoriale che ci auguriamo faccia scuola.
Se gli antinfiammatori non bastano
E quando gli antinfiammatori non bastano, che succede? Si passa ad altri farmaci, ma prima è necessario sottoporsi ad alcuni esami del sangue, con un prelievo a domicilio, per controllare alcuni valori essenziali:
globuli rossi e dei globuli bianchi, che danno un’idea della situazione immunologica;
PCR, o Proteina C Reattiva, per accertare l’andamento dell’infiammazione;
creatinina, albumina ed elettroliti per verificare lo stato di salute dei reni;
glucosio per la presenza di ipoglicemia e iperglicemia;
enzimi epatici per controllare lo stato di salute del fegato;
D-dimero, PT, PTT e fibrinogeno per controllare la coagulazione del sangue.
Il nuovo studio di Remuzzi
Ora, finalmente, quelle che erano indicazioni utili raccolte dal prof. Remuzzi e dai suoi collaboratori sono diventate uno studio in versione pre-print che ha riaperto il dibattito sulle cure domiciliari Covid. È bene chiarire che uno studio in pre-print non viene sottoposto a “revisione dei pari” o “peer-review”, per velocizzare la disponibilità dei risultati.
Lo studio di cui Remuzzi è coautore stato pubblicato su MedRxiv con il titolo “A simple, home-therapy algorithm to prevent hospitalization for covid-19 patients: a retrospective observational matched-cohort study” (Un semplice algoritmo per il trattamento domiciliare di pazienti Covid-19 per prevenire l’ospedalizzazione: uno studio di osservazione retrospettiva).
Si propone, come altri studi attualmente in corso, per il trattamento domiciliare dei pazienti Covid-19, di presentare ai medici di Medicina Generale una possibile cura precoce nelle prime fasi dell’infezione. Studi clinici randomizzati in pazienti con Covid-19 curati a casa, condotti per confrontare l’efficacia di diversi regimi di trattamento, non erano ancora mai stati compiuti finora.
Come si evolve il Covid e cosa fare
Pur essendo in attesa della pubblicazione ufficiale, Remuzzi ha pensato di rendere noti i dati emersi alla comunità scientifica perché i risultati sull’ospedalizzazione “sono di un certo interesse”. Nei primi 2-3 giorni, il Covid è in fase di incubazione: la persona non presenta ancora sintomi, ovvero è pre-sintomatica.
Nei 4-7 giorni successivi, la carica virale aumenta facendo comparire i primi sintomi, come tosse, febbre, stanchezza, dolori muscolari, mal di gola, nausea, vomito, diarrea. Intervenire in questa fase, iniziando a curarsi a casa e trattando il Covid come si farebbe con qualsiasi altra infezione respiratoria, ancora prima che sia disponibile l’esito del tampone, potrebbe aiutare ad accelerare il recupero e a ridurre l’ospedalizzazione.
Cosa dimostra lo studio di Remuzzi
Lo studio retrospettivo mostra chiaramente che 90 pazienti con Covid lieve sono stati trattati a casa dai loro medici di famiglia, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, secondo l’algoritmo proposto. I risultati ottenuti da questi pazienti sono stati confrontati con i risultati di pazienti che presentavano le stesse caratteristiche per età, sesso e comorbidità, ma che avevano ricevuto altre terapie.
Un trattamento accurato dei pazienti Covid-19 a domicilio da parte dei medici di famiglia, secondo il regime di raccomandazione proposto nel documento, ha avuto un effetto importante sulla necessità di ricovero in ospedale. Ciò si è tradotto in una riduzione di oltre il 90% del numero complessivo di giorni di ricovero e dei relativi costi di trattamento.
Il tempo mediano per la risoluzione dei sintomi principali è stato di 18 giorni per i pazienti trattati secondo le nuove raccomandazioni, 14 giorni nel gruppo di controllo. Cosa significa questo? Che trattare precocemente il Covid a casa non influenza in modo particolare la durata della malattia, quanto invece il suo fenotipo, cioè l’insieme di tutte le manifestazioni cliniche, con una conseguente riduzione della necessità di ospedalizzazione.
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]