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‘NOVEMBRE’ Category

11 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Da Massimo Cacciari a Carlo Freccero, passando per il filosofo Giorgio Agamben. A Torino ieri, mercoledì 11 novembre, si sono riuniti i principali intellettuali che contestano le politiche del Governo di gestione della pandemia. A riunirli attorno allo stesso tavolo ci ha pensato Ugo Mattei, giurista ed ex candidato sindaco per la città di Torino. Sede dell’incontro è stata l’International University College of Turin di piazza Paleocapa. Un modo per mettere ordine in un mondo variegato e difficile da decifrare che strizza l’occhio ai manifestanti no green pass, ma che allo stesso tempo vuole avere un taglio scientifico.

Sul tavolo il principale argomento di discussione è stato il green pass e le misure che il Governo ha deciso di mettere in atto nei confronti di chi non ha la carta verde. “La prospettiva non è di un’emergenza che finisce, ma di trasformare il green pass in una forma di sorveglianza permanente sempre più pervasiva”, ha detto Massimo Cacciari all’inizio del suo intervento.

Il filoso e politico ha poi spiegato che a suo modo di vedere potrebbe non esserci un termina all’emergenza pandemica che però potrebbe assumere caratteri diversi: “Il virus muterà e ci sarà bisogno della terza vaccinazione, poi della quarta e della quinta. Bisognerà che ognuno di noi abbia in mano una carta o un documento che testimoni del suo stato di salute o di essersi sottoposto all’ultimo vaccino. Mi pare di capire che si passerà da una situazione di emergenza a una in cui si va via via ristrutturando un sistema di governo tecnico politico che usa, volente o no, questa situazione per neutralizzare anche preventivamente le ragioni del conflitto”. È stato poi lo stesso Cacciari a lanciare l’idea di creare una sorta di coordinamento che possa far emergere in modo chiaro le ragioni di chi contesta le misure adottate dal Governo: “Bisogna che ci organizziamo in modo che i dati, le informazioni, le tesi e le prospettive emergano con continuità. Non possono emergere a spot. È un discorso di sistema”, ha detto Cacciari.

Esigenza condivisa da tutti i presenti al convegno. A Torino dunque è nato il primo coordinamento degli intellettuali che si schierano contro le politiche pandemiche del Governo. I giornalisti sono stati ammessi, non senza diffidenze, e c’è stato pure qualche momento di tensione ma alla fine ha prevalso la linea del dialogo. La conferenza è iniziata alle 10 del mattino è terminata nel tardo pomeriggio, dove in intellettuali, medici e politici hanno parlato della certificazione verde. E l’ospite più atteso è stato Cacciari: «La pandemia non finirà – ha detto -. Il virus muterà e ci sarà bisogno di altre vaccinazioni, con ognuno che dovrà avere una carta per vivere liberamente. Il governo si sta riorganizzando in chiave tecnocratica per neutralizzare preventivamente dei conflitti che tra poco saranno enormi, visto che saremo in una stagione delicatissima, tra il debito e i fondi da spendere». Il fatto è che la linea moderata, quella non complottista», va in parallelo con l’altra. Mariano Bizzarri, della Sapienza, ha citato studi e ricerche tra le più accreditate al mondo. Ma poi non si trattiene: «Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo». Mattei arriva a sostenere la necessità «di un Aventino scientifico». Freccero – uno dei più importanti nomi nella storia della tv italiana – ha sffermsto che «la battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione». Coerentemente, alla richiesta se fosse possibile intervistare i presenti, la risposta degli organizzatori è stata «prima le altre testate». Ad esempio? «Byoblu», il portale che ha sostenuto l’esistenza del complotto del «Piano Kalergi» sull’immigrazione.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/torino-cacciari-lancia-il-coordinamento-contro-le-forme-di-sorveglianza-permanenti-del-governo-a-raccolta-molti-intellettuali-tra-cui-freccero/

11 Novembre 2021 – di Marzia MC Chiocchi e Redazione Co.Te.Li – Foto di copertina Monica Tomasello

QUANDO LA MATTINA MI ALZO, SPERO SEMPRE, COME MOLTI DI VOI, CHE QUELLO VISSUTO FINO AD ORA SIA STATO UN BRUTTO SOGNO. MA LA REALTÀ MI RIPORTA CON I PIEDI PER TERRA, E L’UNICO RICORDO ONIRICO BENEFICO, CHE ACCOLGO DURANTE LE MIE GIORNATE, È RIPENSARE A QUEI POLITICI CHE NEGLI ANNI ‘70/80, SEPPUR CON LUCI ED OMBRE (MA CHI A QUEI LIVELLI NON NE HA) GOVERNAVANO PENSANDO, SI, AI LORO INTERESSI, MA SENZA PROVOCARE E INCATTIVIRE IL POPOLO CHE, AVEVANO BEN CAPITO, ERA MEGLIO TENERE DALLA PROPRIA PARTE. INVECE QUESTI OMINICCHI E DONNICIUOLE DA TRE SOLDI CHE CI RITROVIAMO OGGI TRA I PIEDI, MIRACOLATI DALL’IDIOZIA POLITICA POST TANGENTOPOLI, STANNO INZOZZANDO PARLAMENTO E SOCIETÀ, AFFRONTANDO LA POLITICA COME SE FOSSE UN GIOCO DA TAVOLO TIPO “RISIKO”. MA QUEL CHE E’ PEGGIO E’ CHE QUESTI SONO IMPENITENTI ARROGANTI E ANALFABETI COSTITUZIONALI, E TRA LORO, IL PRIMO PREMIO SE LO AGGIUDICA LUCIANA LAMORGESE, MINISTRO DEL CIARPAME E DELLA STRAFOTTENZA, DELL’INCAPACITÀ DI PENSIERO E DI PAROLA. E DOPO LA GAFFE SULLA TENUTA ONDULATORIA DI UNA CAMIONETTA DELLA POLIZIA ECCO L’ENNESIMA SORTITA SUL PROPRIO STIPENDIO.
MALA TEMPORA CURRUNT!!!

ECCO LA NOTIZIA👇👇👇👇👇- FONTE: Il Giornale.it

Tutti dobbiamo fare squadra, io sono sempre pronta a dare una mano e ci metto tutta la mia professionalità, conquistata in tanti anni di servizio, che niente e nessuno può togliermi”. La ministra dell’Interno, nonché ex prefetto, Luciana Lamorgese – intervenendo all’Assemblea nazionale dell’Anci in corso alla Fiera di Parma – risponde indirettamente alle critiche e alle polemiche sollevate da alcune parti politiche fino al punto di chiederne le dimissioni dal Viminale.

“la mia paga da ministro dell’Interno è bassa”

Raccogliendo le lamentele dei sindaci per il loro onorario troppo misero rispetto alle responsabilità che vengono affidate ai primi cittadini, Lamorgese osserva che “anche la mia busta paga da ministro dell’Interno è bassa”, aggiungendo sempre con un riferimento implicito alle accuse politiche ricevute: “Qualcuno chiede che io mi guadagni lo stipendio che ricevo: ebbene, forse dopo aver visto la mia busta paga non lo direbbe più…”

La Lamorgese si lamenta del suo stipendio da ministro? Ma dimentica un paio di cose. Qualcuno chiede che io mi guadagni lo stipendio che ricevo: ebbene, forse dopo aver visto la mia busta paga non lo direbbe più…”. Luciana Lamorgese lancia il guanto di sfida della povertà. Anche se sembra suonare più come una inconscia ammissione di colpevolezza, come a dire: per quel poco che prendo, vi lamentate pure? Un modo insolito di rispondere alle critiche, quelle ormai costanti provenienti dalla Lega e da Fratelli d’Italia soprattutto, sul suo operato da titolare del Viminale.

Un modo impervio per dimostrare di essere una sorta di icona della spending review. Ma speriamo che non sia questo il vero intento del ministro. Tuttavia, per provare a tirarle su il morale😂😂😂le ricordiamo le parole che lei stessa ha pronunciato prima della consueta stretta di mano con il Presidente della Repubblica: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. NON SI GIURA SU UN IBAN!!!E per quanto 4500 euro netti al mese (mah!) possano essere anche una cifra esigua per il compito che si trova ad affrontare un ministero dell’Interno, la spinta non deve venire dal portafoglio ma da qualcosa di ben più nobile. Ci piace pensare che ci sarebbero persone disposte ad assumere la sua carica anche per molto meno. E siamo certi che lei stessa prima di giurare sulla Carta fosse ben consapevole delle cifre che avrebbe contemplato la sua busta puga. Insomma, esimio ministro, con l’auspicio che la sua sia stata solo un’uscita di carreggiata e che il suo lavoro sia animato dallo spirito di servizio per cui in molti la apprezzano (ma chi?!😂) le auguriamo buon lavoro, sperando che il cedolino non alberghi più nella sua mente.

POVERA ITALIA!!!

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https://cataniacreattiva.it/il-ministro-lamorgese-e-le-innumerevoli-meschinita-senza-vergogna-ha-affermato-la-mia-paga-e-bassa/

11 novembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

Servizio di Fabiana Bianca per TgTRIS Sr.
Ad essere intervistata, in merito alla recente ordinanza che impone nuove restrizioni alle manifestazioni “No Green Pass”, è Barbara Cannata, vice presidente dell’Associazione Nazionale Partite Iva.

https://youtu.be/1cw6T-wxczc

In merito a quest’argomento puoi leggere anche:

https://cataniacreattiva.it/notizia-ultimora-versione-blogger-cominciano-ad-avere-paura-il-viminale-decide-la-stretta-sui-no-green-pass-solo-sit-in-e-niente-cortei-e-lontani-dal-centro/

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https://cataniacreattiva.it/nuova-ordinanza-impone-no-cortei-in-centro-barbara-cannata-misura-estremamente-repressiva-ed-ulteriormente-lesiva-della-liberta-di-espressione/

10 novembre 2021 – di Monica Tomasello

Si vocifera che Fedez si stia preparando per entrare in politica…  Per il momento non c’è nulla di ufficiale, soltanto la registrazione di un dominio sul web, ma tanto basta per ipotizzare “la discesa in campo” di Fedez.

In effetti, secondo quanto rileva il “Corriere della Sera”, il dominio fedezelezioni2023.it – attualmente inattivo – potrebbe facilmente far ipotizzare la volontà del rapper di entrare in politica in occasione delle prossime consultazioni, che si terranno nel 2023.

In attesa di una conferma o di una smentita, si sono già registrate (vedi video sotto) le prime reazioni alla notizia⤵️

https://youtu.be/E2kh7mFHnMU

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https://cataniacreattiva.it/fedez-entra-in-politica-le-prime-reazioni-degli-italiani-alla-notizia-video/

10 Novembre 2021 – di Marzia MC Chiocchi e Monica Tomasello (Redazione Co.Te.Li)

Marzia MC Chiocchi: Credo che, dopo questa notizia, ci si possa ritenere quasi giunti al capolinea. Sono notoriamente pacifista ma concretamente determinata e risolutiva, quando comprendo che, oltre ai buoni propositi, sia urgentemente necessario schierarsi e non mandarle più a dire, andando oltre la cortina di ciò che, i noiosissimi ipocriti, amano definire politicamente corretto. In questo lungo periodo (due anni a febbraio) di pandemia creata ad arte dagli schifosissimi massoni, a cui stanno reggendo il gioco i diavoli del nostro governo che, definire uomini, sarebbe un’offesa a Dio che ci ha creati, abbiamo letto e stiamo leggendo di tutto su ogni cosa. Le montagne di bugie non si contano più’ e siamo in milioni (altro che 4 gatti) ad esserci rotti le balle. E so anche che arriva un momento nella vita, in cui la goccia fa traboccare il vaso e l’acqua si espande a macchia d’olio inondando, fino a spazzare via, senza selezione, tutto e tutti. È quello che sta capitando a noi, persone che hanno capito il gioco del Nuovo Ordine Mondiale, dopo aver letto questa notizia di una gravità estrema. Ho sempre professato e professo l’equilibrio, ma dal momento che i banditi che ci governano, DRAGHI E I 4 LADRONI SCALZACANI della malora, con cui vogliono VENDERCI, distruggerci per dominarci, abbrutirci e farci perdere dignità e libertà, andrò sempre contro quegli italiani imbecilli, cretini, idioti e PARASSITI, che hanno creduto e stanno credendo a tutto quello che viene loro detto in TV e dal mainstream in generale!! Si, proprio dalla TV, che conosco molto bene per averci lavorato 25 anni, scappandomene via, mandando a quel paese chi voleva anestetizzare il mio cervello, per farmi dire ciò che voleva! Sono stata coraggiosa e sono rinata da me stessa perché ho le palle, quelle che molti connazionali, baciapile, e lacchè non hanno. Uomini e donne inutili e passivi, ma vi rendete conto dove vogliono arrivare? Volete veramente che accada tutto questo? Volete veramente diventare sudditi e schiavi, perdendo ciò che avete costruito con sacrificio? Volete arrivare al reddito universale, alla cessione della proprietà privata? RINCOGLIONITI senza speranze, NOI, milioni di NON manipolati, NON accetteremo di andare a fondo per colpa vostra! E spero che, oltre alle manifestazioni, ci sia un monito di orgoglio più forte, che ci porti fuori da questo incubo. Si al pacifismo, ma un guizzo di reazione in più non guasterebbe!

Monica Tomasello: Le nostre splendide spiagge italiane in mano alle multinazionali straniere? Ce lo aspettavamo… D’altronde la direttiva dell’Unione europea 2006/123/CE conosciuta come direttiva Bolkestein, che prevede anche per operatori di altri Paesi dell’Ue, di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali, era stata emanata già nel 2006, per poi essere recepita dall’Italia con decreto legislativo nel 2010. 

Il decreto legge Milleproroghe di fine 2009 ha però fatto in modo di prorogare in maniera automatica e generalizzata le concessioni demaniali marittime su tutta la costa italiana fino al 31 dicembre del 2020. Questo fino al 14 luglio di quest’anno, data in cui tale proroga è stata bocciata dalla Corte Ue. Quindi? Quindi “tempo scaduto”!

Il piano di globalizzazione dell’economia (e non solo!) voluto dai grandi gruppi economico-finanziari, che si sono arrogati il diritto di governare l’intero pianeta, è stato già deciso da tempo, e tutte le piccole imprese vanno dunque eliminate, comprese quelle balneari. Lo scopo è quello di distruggere completamente il tessuto economico, sociale e culturale italiano per l’esclusivo sporco tornaconto della “solita” élite (alias “gruppo Bilderberg”).

Già nel 2016 il settore in questione manifestava forti e più che giustificati timori e perplessità in merito a questa “scure” che sapevano stare per abbattersi sulle loro teste (a tale proposito vi invito a leggere questo “vecchio” articolo di MondoBalneare.it: Il piano delle multinazionali per rapinare le piccole imprese balneari:.

https://www.mondobalneare.com/il-piano-delle-multinazionali-per-rapinare-le-piccole-imprese-balneari/

Lo sapevamo già dove “lor signori” volevano andare a parare… E lo sappiamo ancor di più adesso… Ma niente… E mentre la maggior del popolo italiano dorme… non si accorge che gli stanno a rubar tutto, anche la dignità. Per amor del cielo! SVEGLIATEVI!

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QUESTO L’ARTICOLO 👇👇👇👇👇

di Jacopo Brogi (ComeDonChisciotte.org)

Il Consiglio di Stato proroga le concessioni balneari solo fino a dicembre 2023.

Le spiagge italiane saranno molto presto date in pasto ai grandi gruppi multinazionali. L’Unione Europea ce lo chiede da anni. E in data 5 novembre us. aveva dato l’ordine:

L’Italia dell’ex banchiere centrale Mario Draghi esegue, ma senza metterci la faccia. Così come la Lega di governo: per il momento si salva (in attesa di prendere il 3% alle prossime elezioni), ma non il settore balneare.

Ci ha pensato il Consiglio di Stato (sotto la presidenza di Filippo Patroni Griffi, ex ministro del governo Monti), a togliere le castagne dal fuoco a governo e parlamento, lo ha fatto nell’adunanza plenaria di ieri (9 novembre u.s.) che ha sancito l’apertura al mercato del settore delle concessioni balneari.

Il Potere giudiziario arriva addirittura a neutralizzare il potere legislativo, disinnescando di fatto il Parlamento e la sua funzione di indirizzo politico, celebrando così la vittoria della legge sovranazionale europea.

Poi aziona la bomba economica, in quanto la drastica decisione della magistratura rischia di mandare sul lastrico un intero comparto del nostro Paese.

Reagisce così Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia (3).

Il nostro pensiero va alle decine di migliaia di famiglie coinvolte, indotto incluso.

Questa è l’Italia di Draghi, tutta la società è sotto attacco: non solo l’economia, non solo il patrimonio, non solo il lavoro ma anche la tua nuda vita.

E’ il Grande Reset imposto dalle multinazionali. E se il loro esecutore materiale riuscirà a salire al Quirinale, sarà solo l’inizio.

NOTE

https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_05.11.2021_18.43_62610626?refresh_ce=1

https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/-/l-adunanza-plenaria-pronuncia-sulla-proroga-automatica-delle-concessioni-demaniali

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10 Novembre 2021 – di Co.Te.Li -Fonte (Il Paragone)

CARI LETTORI, I BOOMERANG DI BUGIE, LANCIATI NELL’ETERE DALL’INIZIO DI QUESTA COVID STORY, STANNO TORNANDO AL MITTENTE, E, QUALCUNO È GIÀ STATO COLPITO DALLA POTENZA DISTRUTTIVA DI CUI SONO CAPACI. INVITO A LEGGERE L’ARTICOLO PER COMPRENDERE! E COME SCRISSE AGATHA CHRISTIE NELLA SUA OPERA PIÙ FAMOSA “DIECI PICCOLI INDIANI”, ATTENDIAMO CHE AL PIÙ PRESTO QUESTI DISSACRATORI DELLA VITA UMANA, SPARISCANO IN LUOGHI LONTANI O NELLE MINIERE DEL CONGO PER POTER DIRE “E NON NE RIMASE NESSUNO”

Il tweet di Gianni Riotta è fantastico. Un clamoroso autogol che rischia di diventare il simbolo perfetto del cortocircuito governativo. Scrive Gianni Riotta sulla “quarta ondata” Covid: “Bambini figli di no vax a scuola contagiano i compagni che poi a loro volta mandano in terapia intensiva le nonne fragili e per fortuna vaccinate. È una dolorosa storia di cari amici e mi chiedo: fin quando tollereremo questi pericolosi intolleranti?”. Tralasciando la prima parte, vergognosa, in cui attacca direttamente i bambini, nella seconda parte del tweet sostanzialmente ammette che a finire in terapia intensiva sono le persone vaccinate.

Adesso sulla bocca di tutti ci sono i bambini “no vax”, sono loro i nuovi untori da convertire, se proprio non si riesce a convertire quei genitori brutti e cattivi che non tengono alla salute pubblica e a quella dei loro figli. Secondo i massoni del nostro governo, sono i bambini i colpevoli di mandare in quarantena i compagni di classe e all’altro mondo le nonne. Clamoroso autogol di Riotta, nel tweet ammette: “In terapia intensiva le nonne vaccinate”:SCRIVE NICOLA PORRO👇

PRIMO: “dipende dall’età dei pargoli in questione (sotto i 12 anni, per ora, tutti i bambini sono “no vax”), ma poco cambia essere figli di Puzzer o eredi di fieri sostenitori del generale Figliuolo. I vaccini, come noto, non proteggono al 100% dall’infezione dunque anche il figlio di un vaccinista convinto come Fauci potrebbe trasmettere il virus”.

SECONDO : “Se il siero serve per evitare la malattia grave e, in subordine, il decesso dei “più fragili”, che colpa ne hanno i pericolosissimi poppanti figli di “no vax” se l’infezione ha bucato la protezione del siero dei compagni (vaccinati?) che a loro volta hanno portato il virus a casa, mandando in terapia intensiva i nonni? Ci sarà anche un po’ di sfiga, in questa storia. Se poi quegli anziani signori erano protetti da Pfizer o Moderna, c’è poco da star sereni nel dire che “per fortuna” erano vaccinati. Perché il siero magari se lo erano fatto inoculare proprio per evitare di finire intubati e per poter vedere i nipotini senza preoccuparsi delle conseguenze. Se non ha funzionato, il problema è un altro”. Bisognerebbe poi far leggere a Riotta quel che afferma Francesco Vaia. 👇👇👇
Secondo il direttore dello Spallanzani di Roma, “sottoporre alla campagna vaccinale i bimbi ha senso”. Se i bambini sono sani, Vaia non vede la “necessità di vaccinarli”. E i motivi sono tre👇👇👇

Uno: qualsiasi farmaco può dare effetti collaterali” e questi vanno evitati “quando non è indispensabile”.

Due: “Si dice che i piccoli si contagiano e contagiano anche gli altri, ma analizzando i dati non si può dire che al momento la loro incidenza sul propagarsi del virus sia forte”.

Tre: “La solidarietà sociale da chi ha meno di 12 anni rasenta l’ideologia e il fanatismo. Il vaccino non va fatto ai bambini per impedirgli di contagiare gli adulti, ma solo se sono fragili di loro”. Non ha senso, ragiona Vaia, vaccinarli per “proteggere gli anziani”. E l’autogol di Riotta resterà negli annali.

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9 novembre 2021 – di Monica Tomasello

Il Viminale dice che vuole assicurare il diritto alla protesta di chi è contrario al Green Pass, ma mentre lo dice ci comunica anche un “irrigidimento delle regole”… Non sarà più possibile organizzare manifestazioni nei centri storici, saranno ammessi solo sit-in e non grossi cortei e comunque sia tutto dovrà essere lontano da obiettivi “sensibili”, ovvero sedi di partiti, di sindacati, banche, e qualsiasi luogo istituzionale. Praticamente ci stanno dicendo: “Protestate pure…, ma fatelo in silenzio e senza disturbare.” Scusate… ma che senso ha? La protesta è per definizione un modo per farsi sentire, per attrarre l’attenzione… Qualcosa mi sfugge… Forse che cominciano ad avere paura?

La ministra Luciana Lamorgese ha infatti inviato le nuove disposizioni più restrittive a tutti i prefetti delle città in cui sono state chieste autorizzazioni a scendere in piazza anche il prossimo sabato. Ma non basta. E’ in corso proprio in queste ore, al Viminale, una valutazione: si pensa anche di imporre l’obbligo di mascherina ai manifestanti. Negli stadi invece pare che non ce ne sia bisogno… Anche i relativi festeggiamenti in caso di vittoria della propria squadra del cuore pare che siano ammessi; in corteo o meno, con mascherina o senza, lì non importa, lì il virus non colpisce; lo sanno con certezza; glielo ha assicurato il comitato tecnico scientifico.

Il primo a dichiarare necessaria questa stretta voluta da Lamorgese è stato il sindaco di Trieste, la città diventata epicentro simbolico della protesta, dove “si vocifera” che si sia registrata una improvvisa impennata di nuovi casi Covid. Mentre le docce fredde degli idranti sui manifestanti giurano siano state soltanto benefiche! Anzi! Se non li avessero silurati con acqua sparata a pressione, i casi di Covid sarebbero stati certamente molti di più! Meno male…

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah😂 Quando ci si mettono sanno anche essere spiritosi😂😂 Ahahahahahahah 😂😂😂

Questa la versione “blogger” della notizia. L’articolo originale, in versione “serio giornalista”, è il seguente (la sostanza non cambia molto…🤷‍♀️ ma per completezza d’informazione, era giusto che mettessi la fonte 😉 👇👇👇

https://www.lastampa.it/politica/2021/11/09/news/il_viminale_decide_la_stretta_sui_no_green_pass_solo_sit_in_e_niente_cortei_e_lontani_dal_centro-404095/

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https://cataniacreattiva.it/notizia-ultimora-versione-blogger-cominciano-ad-avere-paura-il-viminale-decide-la-stretta-sui-no-green-pass-solo-sit-in-e-niente-cortei-e-lontani-dal-centro/

 9 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

SIGFRIDO RANUCCI NON SI È LASCIATO INTIMORIRE DALLE MINACCE DI CHI GLI AVREBBE VOLUTO TAPPARE LA BOCCA E SOSPENDERE LA TRASMISSIONE DI RAI 3 “ REPORT”, PER LE INCHIESTE CONDOTTE SULL’EMERGENZA COVID. COSÌ IERI SERA, DOMENICA 8 NOVEMBRE, HA POSTO L’ACCENTO SULL’INCHIESTA CHE HA FATTO IL GIRO DEL MONDO: LA SOPPRESSIONE DEL DOSSIER SULLA GESTIONE DELLA PANDEMIA IN ITALIA, FRUTTO DEL LAVORO DEI RICERCATORI OMS DELLA SEDE DI VENEZIA.

QUESTO LO SPAZIO DI PUNTATA DEDICATO👇👇👇

https://youtu.be/AAj9EB7cSCQ

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9 novembre 2021,  di Monica Tomasello

In Italia giornali e giornalisti schieraticon un partito o con un gruppo di politici rappresentano un fenomeno pressoché normale da sempre, e la propaganda fascista fu soltanto l’esempio più eclatante di informazione a servizio del potere.

Il servilismo della stampa, e più in generale dei media, ha però oggi oltrepassato ogni limite di decenza. E non ci sono nemmeno più “ideali”, per quanto discutibili, a giustificare un tale scempio! Non ci si preoccupa di salvare più nemmeno le apparenze… Non ci si prende nemmeno più la briga di provare a “confezionare” bene una palese menzogna o manipolazione della notizia. Il giornalismo, se così ancora lo si può chiamare…, si è fatto sfacciatamente di parte. Si nega l’evidenza, si censura, si tappano le bocche di quanti gridano “verità”.

Di questo “caso” se ne è occupata anche ByoBlu; Qui il video dell’intervista👇👇👇

https://youtu.be/_a4KbfUlhdE

Che fine ha fatto il giornalismo d’inchiesta? Quasi del tutto scomparso, tranne, come evidenziato sopra, qualche rara eccezione… Purtroppo, nella maggior parte dei casi, non possiamo più parlare di vero giornalismo, nel suo significato più intrinseco, ovvero di attività volta ad una quanto più corretta e “libera” informazione, ma di becera propaganda di regime!

I FONDAMENTI DEL GIORNALISMO

Qualche anno fa lessi un libro estremamente interessante, che ogni tanto riapro… Si intitola “I fondamenti del giornalismo”, Ed. 2007. È stato scritto da due giornalisti, Bill Kovach (New York Times) e Tom Rosenstiel (già Los Angeles Times e poi direttore del Project for Excellence in Journalism). È il risultato di un lavoro di indagine che ha coinvolto 300 giornalisti e 3000 cittadini, con 21 assemblee pubbliche. L’idea è nata da un incontro tra 25 dei più noti giornalisti e direttori americani riunitisi nel 1997 all’Harvard Faculty Club.
In questo libro, alla domanda “A cosa serve il giornalismo?” così troviamo scritto:Lo scopo primario del giornalismo è fornire ai cittadini le informazioni di cui necessitano per essere liberi e autogovernarsi.” E già, a questa definizione, se pensiamo al giornalismo  che siamo costretti tutti i giorni a subire, o ci scappa da ridere o ci viene da piangere… Senza mezze misure. Ma andiamo avanti. – Il libro così continua: “Per adempiere a questo compito:

  1. Il primo obbligo del giornalista è nei confronti della verità.
  2. La sua prima lealtà è verso i cittadini.
  3. La sua essenza è la regola della verifica.
  4. Chi lo pratica deve mantenere l’indipendenza dai soggetti trattati.
  5. Deve fungere da osservatore indipendente del potere.
  6. Deve fornire un forum per le critiche del pubblico e l’intermediazione.
  7. Deve aspirare a rendere interessante e rilevante ciò che è significativo.
  8. Deve fornire informazioni complete e proporzionate.
  9. Chi lo pratica deve poterlo fare secondo la propria coscienza.

Scommetto che vi è bastato leggere queste poche righe per comprendere come in Italia, soprattutto in questo particolare momento storico, di tutto si possa parlare fuorché di giornalismo.

Basta sfogliare un qualsiasi giornale, o, ancora meglio (si fa per dire…) guardare in tv un qual si voglia TG o programma di informazione (a parte Report, che infatti vorrebbero censurare… vedi: censurare-report-lo-chiede-il-pd-dopo-la-messa-in-onda-dei-servizi-che-smascherano-gli-affari-dietro-il-vaccino ) per rendersi conto di come nessuno dei suddetti principi venga osservato.

Dov’è la ricerca della VERITÀ?
Dove la LEALTÀ verso i cittadini?
Che fine ha fatto la regola della VERIFICA?
Dov’è l’INDIPENDENZA dai soggetti trattati e, soprattutto, dal potere?
Dov’è l’INTERMEDIAZIONE tra gli opposti?
Dove il SIGNIFICATIVO?
Dove la COMPLETEZZA DELLE INFORMAZIONI? Ma soprattutto…
che fine ha fatto la COSCIENZA?

MANCA QUALSIASI CONTRADDITTORIO

Manca ogni tipo di confronto o contraddittorio! E quando lo si permette è soltanto uno “specchietto per le allodole”…, spesso una vera e propria “trappola” organizzata ad arte per far passare da imbecille chiunque, anche fosse un premio Nobel, osi sostenere idee diverse da quelle del  main stream, che, guarda caso, combaciano sempre con quelle dei poteri forti…

(Vedi: Lo-spettacolo-indegno-del-giornalismo-al-tempo-del-virus )

CONCLUDENDO

Ci sarebbe ancora molto da dire riguardo a quest’argomento…, ma, proprio per la sua vastità, preferisco trattarlo in “pillole”.
Ripromettendomi dunque di tornarci su, per il momento concludo, e voglio farlo con una citazione dell’amico nonché vecchio collega d’università a Scienze Politiche, dott. Andrea Giuffrida:

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8 Novembre 2021 – di Redazione Co.Te.Li – FONTE: Il Paragone

Tra gli indagati nell’inchiesta sulla fondazione Open compare anche Pietro Di Lorenzo, patron della Irbm di Pomezia, diventato celebre durante la pandemia come “Mr Astrazeneca”. Oltre che della Irbm, Di Lorenzo è anche a capo della Cnsccs, società consortile partecipata anche dal Cnr e dall’Istituto superiore della sanità, e presentato dalla stampa come colui che ha contribuito allo sviluppo del vaccino anglo-svedese.

Le sue aziende, tuttavia, sono (secondo una lunga informativa della GdF analizzata da Domani) anche tra i principali finanziatori di Open. Tra il 2014 e il 2017 avrebbero versato nelle casse di Matteo Renzi, Luca Lotti e Maria Elena Boschi – attualmente indagati per finanziamento illecito – ben 180 mila euro totali. Soldi che, secondo la GdF, sarebbero stati “finalizzati a consolidare e rafforzare i rapporti con esponenti politici del Partito democratico, collegati alla fondazione Open, potenzialmente funzionali agli interessi imprenditoriali di Irbm e Promidis Srl”.

Renzi – Boschi – Lotti

Nella loro inchiesta, le Fiamme Gialle elencano incontri ed sms tra Di Lorenzo ed esponenti del Pd. Come Alberto Bianchi, presidente di Open, Lotti, Marco Carrai e l’ex vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio. Deputati del Pd come Andrea Marcucci e Renzi stesso.Contatti che iniziano nel 2014, quando il futuro di “Mr Astrazeneca” gira a Open i primi bonifici. Di Lorenzo, ricordiamo, è anche presidente della fondazione Versiliana: gli investigatore segnalano che a fine 2015, nella corrispondenza, risulta anche un “contratto” in discussione tra lui e bianchi. Quando la mole dei bonifici ad Open si intensifica, Di Lorenzo comincia a chiedere indietro alcuni favori per le sue aziende.

Pressa Bianchi per incontrare il presidente della Rai “in relazione a un canale scientifico europeo” – mai fatto – e vuole un appuntamento con la Boschi. Renzi, nel 2016, visita anche il suo stabilimento a Pomezia. Doveva presenziare anche Smeriglio, e “Mr Astrazeneca” non manca di sollecitarlo, anche relativamente a fondi della Regione Lazio alla Irbm per ben 4 milioni di euro. “Lo stiamo facendo” assicura Smeriglio. “Renzi viene in Irbm? Sono contento amico mio, te lo meriti … l’importante è che ci sia Zinga, tu ricorda a tutti che c’è un vicepresidente eccezionale, ahahah”. Due settimane dopo, Smeriglio (non indagato) annuncia trionfalmente a Di Lorenzo “novità positive”: i quattro milioni sono sbloccati.

IRBM a Pomezia

Tutto sembra procedere per il meglio, il sogno della tv per Di Lorenzo è vicino (a giugno 2018 Cnr e la società controllata da Irbm sottoscrivono una convenzione). Poi arriva Anac a guastare tutto. Nicola Morra, a marzo 2019, firma un’interrogazione parlamentare con altri deputati M5S sul punto. Questo non piace a Di Lorenzo che scrive a Beppe Grillo: “Incredibilmente è arrivato un attacco assurdo da Morra … pazzesco … noi lo facciamo solo per il prestigio che conferisce alla ricerca scientifica italiana. C’è modo di spiegare a Morra che gli hanno fatto fare una cosa senza senso?”. “Ho sentito Morra, il problema è del Cnr non nel tuo progetto, mi manderà una relazione” replica Grillo. “Mr Astrazenca” aveva scritto anche a Di Maio. Ma nonostante ciò, le cose non vanno in porto: il Cnr aveva già girato 5 milioni a Di Lorenzo per il suo progetto televisivo, ma ha recentemente stracciato il contratto chiedendone la restituzione. “Non abbiamo speso niente, avevamo capito che erano in corso verifiche”, dice a Domani “Mr Astrazeneca“.

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