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14 novembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I

Tutti gli over 30 vaccinati nel Regno Unito ora sopportano tassi di infezione molto più alti delle loro controparti non vaccinate. Tuttavia, questo non ci dice nulla su come questo sia successo, o su come possa evolvere. Qui ripresentiamo i dati dell’agenzia in una serie temporale, per promuovere una migliore comprensione delle tendenze e delle implicazioni.

Il Regno Unito ha per lo più vaccinato la sua popolazione in ordine di età, dal più vecchio al più giovanee molto recentemente ha iniziato a vaccinare la sua coorte sotto i 18 anni. Essendo i più recenti vaccinati nel Regno Unito, hanno un grado molto alto di resistenza all’infezione da Covid:

Le persone appena vaccinate vediamo che beneficiano di un miglioramento del 90% nei loro tassi di infezione, il che significa che la loro incidenza di casi è 10 volte migliore di quella delle loro controparti non vaccinate. Questo dato, che è senza dubbio positivo,  fa però sorgere la domanda su quanto possa durare questo alto grado di protezione, e la risposta, purtroppo, è che sembri non durare per molto tempo: 

Il precedente gruppo di età del Regno Unito ad essere vaccinato è stato quello dai  18 ai 29 anni, la metà dei quali è stata vaccinata completamente circa 9 settimane fa. Anche se ancora stanno meglio rispetto ai non vaccinati della stessa fascia d’età, hanno però  perso la maggior parte della loro resistenza relativa all’infezione. Continuando così è plausibile presupporre che alla 12esima settimana quel beneficio sarà completamente scomparso.

Il gruppo di età che è stato vaccinato ancora prima è stato quello dai 30 ai 39 anni. La metà di essi era completamente vaccinata intorno alla 27a settimana, e già alla 39a settimana  (di nuovo circa 12 settimane dopoaveva perso la sua maggiore resistenza all’infezione. Almeno per queste due categorie, sembra dunque che la loro resistenza indotta dal vaccino sia stata ridotta a zero in meno di 3 mesi.

Sfortunatamente, non finisce qua…; analizzando i dati si vede che, man mano che il tempo passa, i vaccinati scendono sempre più in “zona” negativa, ovvero sono sempre meno resistenti al contagio,  il che può portare a chiederci come stiano facendo ora tutte le persone vaccinate per prime…

In termini di vulnerabilità alle infezioni, la risposta purtroppo non è buona ⤵️

I dati di resistenza all’infezione dell’intera comunità di persone vaccinate dai 40 ai 79 anni sonoinfatti, profondamente negativi, in particolare sono adesso sotto il 50%, il che significa che soffrono più del doppio del tasso di infezione rispetto alle loro controparti non vaccinate, e tale trend sembra non arrestarsi, anzi…. Data la tendenza costante e fortemente negativa per tutte le coorti di adulti, è impossibile indovinare dove o quando queste traiettorie potrebbero raggiungere il fondo.

Ma tale tendenza è il risultato di una maggiore vulnerabilità tra i vaccinati? Oppure si sta sviluppando una maggiore resistenza tra i non vaccinati? La risposta sembra stare in entrambe le cose 👇

Gli adulti non vaccinati stanno godendo di tassi di infezione significativamente più bassi, mentre gli adulti vaccinati stanno chiaramente andando nella direzione opposta ⤵️

Tutto ciò porta inevitabilmente alla domanda: “perché i vaccinati devono subire tassi crescenti di infezione, mentre i tassi di casi nei non vaccinati sono sempre più bassi?” Ciò che era più plausibile aspettarsi era infatti che i vaccinati se la dovessero passare meglio…, certamente non peggio. Tuttavia questo è proprio ciò che accade: ⤵️

Come si giustifica tutto questo? Probabilmente l’infezione tra i non vaccinati ha indotto una forte immunità naturale che porta alla loro immunità di gregge. Ma anche i vaccinati sono stati infettati, e, almeno per ciò che concerne i soggetti dai 40 ai 79 anni, in percentuali molto più alte.  Perché allora questo non dovrebbe beneficiare anche i vaccinati? Dobbiamo forse dedurre che l’infezione post-vaccinazione potrebbe non produrre un’immunità ampia simile?

La vaccinazione mira ad alterare la risposta immunitaria post-infezione, che è, ovviamente, l’obiettivo; è concepibile che questa risposta alterata possa mettere a tacere lo sviluppo di un’immunità ampia e duratura che altrimenti risulta normalmente dall’infezione naturale. Questo potrebbe lasciare i vaccinati più esposti alla reinfezione, e potrebbe aiutare a spiegare questi risultati. Ma questa rimane una semplice congettura…, semplicemente ad oggi ancora non lo sappiamo.

Quello che invece sappiamo con certezza, dai dati del Regno Unito, è che chiunque sia stato vaccinato più di qualche mese fa ha adesso un rischio molto più alto di infezione da Covid, ed è quindi molto più probabile che venga infettato rispetto alle controparti non vaccinate.

Leggi il rapporto: ⤵️

https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1027511/Vaccine-surveillance-report-week-42.pdf

Molto è stato detto e scritto per dimostrare che i vaccinati sono ugualmente capaci di trasmettere il Covid. Tuttavia, poiché i loro sintomi tendono ad essere più lievi, è anche più probabile che siano in giro e con l’aumento dei tassi di infezione, non c’è dubbio che i vaccinati sono ora il maggior rischio di trasmissione del Covid.

Alla luce di ciò, i passaporti di vaccinazione sono chiaramente privi di significato; anzi, non sono altro che un invito al contagio, per il quale non può più esserci alcuna giustificazione.

Fonte/Source:⤵️

https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1027511/Vaccine-surveillance-report-week-42.pdf

https://grandeinganno.it/2021/11/13/clamoroso-studio-i-non-vaccinati-novax-verso-limmunita-di-gregge-vaccinati-verso-infezioni-continue/

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/clamoroso-report-inglese-ukhsa-i-non-vaccinati-verso-limmunita-di-gregge-vaccinati-verso-infezioni-continue-grafici-dei-dati/

14 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li.

NEI GIORNI SCORSI ABBIAMO AFFRONTATO L’ARGOMENTO SPIAGGE CON UN ARTICOLO CHE PONEVA L’ACCENTO SUL RISCHIO DI ACQUISIZIONE DELLE NOSTRE AREE DEMANIALI COSTIERE, DA PARTE DELLE MULTINAZIONALI. ADESSO L’IMMAGINE DI CIÒ CHE POTREBBE ACCADERE È MOLTO NITIDA SI NOSTRI OCCHI; METTERE IL CAPPELLO SU MOLTE DELLE NOSTRE SPLENDIDE COSTE, DI CUI POTREBBERO GODERNE SOLO I PIÙ RICCHI!

ENTRIAMO ADESSO NELLO SPECIFICO. Grandi problemi e preoccupazioni stanno per arrivare ai gestori che, da decenni, stanno pagando la concessione di tratti demaniali di spiagge, per attrezzarle con tutti i comfort necessari a rendere appetibile ogni stagione balneare. Tutto parte dai canoni di affitto, attualmente di poche migliaia di euro all’anno che, l’UNIONE EUROPEA, vorrebbe rincarare, in quanto ficcare il naso nelle questioni organizzative di ogni singola nazione, è diventato il suo “sport” preferito, ancor più se si parla di Italia. Secondo i dati di Legambiente e Nomisma i fatturati delle spiagge supererebbero di 100 volte il canone che i gestori pagherebbero. Sono 115, secondo quanto riportato da TgCom24, i milioni che lo Stato dovrebbe incassare annualmente, di cui 83 effettivamente riscossi. Gli stabilimenti balneari in Italia sarebbero 12.166 e dovrebbero fruttare molto di più.

Come sappiamo, la sentenza del Consiglio di Stato si ripromette di liberalizzare le concessioni dal 2024, ma nell’attesa della mappatura delle spiagge e dei lidi in concessione, il governo ha alzato il canone annuale minimo, come stabilito dal decreto di agosto, a 2.500 euro annui anziché i 363 precedentemente previsti.

Il grande timore di molti balneari è che in troppi non riusciranno a far fronte all’aumento previsto col rischio che gruppi stranieri, tra cui russi e cinesi, possano mettere le mani sulle nostre coste.
Per non parlare delle tariffe che, nella sfortunata ipotesi, i clienti degli stabilimenti balneari, non potrebbero più permetterdi per l’aumento vertiginoso degli ingressi giornalieri, noleggio lettini/sdraio e ombrelloni, oltre all’abbonamento estivo per la cabina, a cui molte famiglie italiane medie potrebbero rinunciare, dopo anni di fidelizzazione.

Un provvedimento, questo, che appare punitivo per i balneari e che non prospetta niente di buono neanche per l’italiano medio, che ha sempre ricevuto un buon trattamento qualità/prezzo con le sue spiagge. Purtroppo il nostro tempo non ci deve far pensare solo al COVID, ma anche alle innumerevoli conseguenze negative, che tutto questo potrebbe portare in ciascun ambito della nostra vita economica. Derive progettare a tavolino dai Massoni del Grande Reset, e che molti connazionali ancora non vogliono capire!

Di seguito, per chi non l’avesse ancora letto, l’articolo pubblicato pochi giorni fa sull’argomento, dal comitato Co.Te.Li 👇👇👇

https://www.mercurius5.it/2021/11/10/addio-alle-nostre-spiagge-italiane-le-multinazionali-stanno-per-acquisirle-a-danno-della-nostra-economia/

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https://cataniacreattiva.it/spiagge-nel-mirino-di-russi-e-cinesi-i-costi-sfratteranno-le-famiglie-italiane/

14 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li – Fonte: Il Paragone

CONTINUA LO SMASCHERAMENTO DEI MEDICI PIÙ VIP DEL MOMENTO, MATTEO BASSETTI E MASSIMO GALLI. QUEST’ULTIMO ANCORA IN AUGE NONOSTANTE LE INDAGINI A SUO CARICO PER CONCORSO TRUCCATO! OCCORRE FARE ATTENZIONE CARI CATTEDRATICI BARONI DEI NOSTRI STIVALI! PERCHÉ, CON FACILITÀ, I CONTI POSSONO DIVENTARE CONTESSE, E ALLORA SAI CHE FIGURACCE?!!! EH…MA VI INCAMMINERETE PIANO PIANO SUL VIALE DEL TRAMONTO! NOI CHE NON CREDIAMO A VOI, ATTENDIAMO CON FIDUCIA. NEL FRATTEMPO…ECCO LA NOTIZIA

Durante una puntata di Stasera Italia, trasmissione condotta da Barbara Palombelli, Massimo Galli, infettivologo in pensione del Sacco di Milano, ha dichiarato:Questa dannata variante, che ha preso piede in tutto il Paese e che è diventata assolutamente dominante, ha come caratteristica una grande capacità di infettare anche bambini e adolescenti. Avendo questa capacità, che non aveva ad esempio la variante arrivata per prima, o comunque più diffusa inizialmente in Italia, la 614C, è chiaro che sui grandi numeri essa farà dei morti”. Eppure stando a quanto riporta NicolaPorro.it, i dati dell’indagine di sieroprevalenza, realizzata tra la primavera e l’estate del 2020 dal ministero della Salute e dall’Istat, sembrano smentirlo.

Da tale indagine si è stimato che fino al periodo citato, quando ancora non vi era traccia della variante delta, la fascia di età 0/17 anni sfiorava i 200mila casi, rispetto ai circa 220mila della fascia 18/34 o ai quasi 200mila della fascia 60/69. In rapporto alla popolazione complessiva i bambini e gli adolescenti, con il 2,2% di infettati, risultavano pressoché in linea con le altre fasce di età, che al massimo raggiungevano il 3,1%. Ora si registra un aumento dei contagiati più giovani, ma ciò, NON corrisponde ad una significativa crescita dei casi gravi, ancora del tutto marginali.

A Massimo Galli si affianca, nel “terrorismo mediatico” , anche il primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che nei giorni scorsi era ad una festa tra amici senza mascherina e distanziamento. Durante la puntata del programma “Piazza Pulita” andata in onda su la7 giovedì scorso, Bassetti (lo riporta l’Indipendente) ha affermato che i bambini devono essere vaccinati perché, in base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), «nella fascia tra i 6 e i 10 anni sono stati ricoverati circa 1100 bambini e la mortalità nei loro confronti è di 5 su 1000» mentre nella fascia successiva (11-13 anni) vi sono state «861 ospedalizzazioni, cosa che fa sì che la mortalità sia praticamente dell’1%».

Ma dai dati dell’ISS si apprende che dall’inizio della sorveglianza relativa ai pazienti deceduti e positivi al Covid a morire nella fascia di età 0-19 anni sono state 35 persone. In tal senso siccome da 0 a 19 anni in Italia ci sono circa 10.000.000 individui, la mortalità risulta aggirarsi intorno allo 0,0003%, e non all’1% citato da Bassetti. La letalità invece è pari allo 0,01%. C’è una differenza tra mortalità e letalità: la percentuale relativa alla prima deriva dal rapporto tra il numero dei morti e la quantità della popolazione media (dunque anche quella non risultata positiva al virus). Quella relativa alla seconda, invece, deriva dal rapporto tra i morti e il totale dei soggetti ammalatisi.

Solo Maddalena Loy della Rete Nazionale Scuole in presenza ha obiettato ai dati proposti da Bassetti, ricordando come i dati a nostra disposizione ci dicano che «la percentuale sui decessi da 0 a 19 anni è dello 0,0003%» ed ha definito un «dato inventato» quello della mortalità dell’1% nei bambini citato da Bassetti, che si è poi limitato a correggere le sue dichiarazioni parlando dello «0,9%». Altra percentuale che però, alla luce dei dati la percentuale relativa alla prima deriva dal rapporto tra il numero dei morti e la quantità della popolazione media (dunque anche quella non risultata positiva al virus), risulta comunque essere frutto quantomeno di un errore di comprensione …

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14 novembre 2021 – di Redazione Co.Te.L.I.

C’è anche il presidente provinciale di Federfarma Gorizia, Alberto Rampino, tra i 30 farmacisti a cui è stato notificato il provvedimento in Friuli Venezia Giulia.

Per ora Rampino resta comunque il presidente provinciale di Federfarma e ha comunicato che non intende fare ricorso.

La posizione quella di Rampino trova spiegazione nella mancanza di risposte. Il farmacista, infatti, ha più volte espresso la sua poca convinzione nei vaccini e nella loro funzionalità. Ha chiesto alla stessa azienda sanitaria dei dettagli, che però non gli sono stati forniti. Da qui la sua decisione di non vaccinarsi in quanto non in possesso degli elementi essenziali per decidere in piena consapevolezza.

Come ha commentato M. Bolognetti, giornalista e segretario di Radicali Lucani, al suo 9 giorno di sciopero della fame.

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Wilbur Smith, uno degli autori famosi al mondo, è morto ieri, sabato 13 novembre, a Cape Town, in Sudafrica. Aveva 88 anni. A darne notizia è stato il suo sito: ”Se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso”.

L’autore di bestseller globale Wilbur Smith è morto inaspettatamente questo pomeriggio nella sua casa di Città del Capo dopo una mattinata passata a leggere e scrivere con sua moglie Niso al suo fianco”, spiega il suo sito ufficiale. ”Maestro indiscusso e inimitabile della scrittura d’avventura, i romanzi di Wilbur Smith hanno catturato i lettori per oltre mezzo secolo, vendendo oltre 140 milioni di copie in tutto il mondo in più di trenta lingue. La sua serie più venduta Courtney, la più lunga nella storia dell’editoria, segue le avventure della famiglia Courtney in tutto il mondo, attraversando generazioni e tre secoli, attraverso periodi critici dall’alba dell’Africa coloniale alla guerra civile americana e all’era dell’apartheid in Sud Africa.

L’autore di bestseller globale Wilbur Smith è morto inaspettatamente questo pomeriggio nella sua casa di Città del Capo dopo una mattinata passata a leggere e scrivere con sua moglie Niso al suo fianco”, spiega il suo sito ufficiale. ”Maestro indiscusso e inimitabile della scrittura d’avventura, i romanzi di Wilbur Smith hanno catturato i lettori per oltre mezzo secolo, vendendo oltre 140 milioni di copie in tutto il mondo in più di trenta lingue. La sua serie più venduta Courtney, la più lunga nella storia dell’editoria, segue le avventure della famiglia Courtney in tutto il mondo, attraversando generazioni e tre secoli, attraverso periodi critici dall’alba dell’Africa coloniale alla guerra civile americana e all’era dell’apartheid in Sud Africa.

Nei 49 romanzi che Smith ha pubblicato fino ad oggi, ha trasportato i suoi lettori nelle miniere d’oro in Sud Africa, tra i pirati nell’Oceano Indiano, alla ricerca di tesori nascosti in isole tropicali, nel conflitto in Arabia e Khartoum, nell’antico Egitto, in Germania e nella Parigi della seconda guerra mondiale, in India, nelle Americhe e persino nell’Antartico, incontrando spietati commercianti di diamanti e schiavi e cacciatori di selvaggina grossa nelle giungle e nella boscaglia delle terre selvagge africane. Tuttavia, è stato con Taita, l’eroe della sua acclamata serie egiziana, che Wilbur si è maggiormente identificato, e River God rimane uno dei suoi romanzi più amati fino ad oggi”, si legge ancora nella nota che annuncia la sua morte. ”Il primissimo romanzo di Wilbur Smith “When the Lion Feeds”, pubblicato nel 1964, è stato un bestseller istantaneo e ciascuno dei suoi romanzi successivi è apparso nelle classifiche dei bestseller, spesso al numero uno, dando all’autore l’opportunità di viaggiare in lungo e in largo alla ricerca di ispirazione e avventura.

E’ nell”Antico Egitto che Wilbur Smith lascia i suoi lettori nell’ultimo romanzo che vede la luce in questi giorni, ‘Il nuovo Regno’, scritto con lo scrittore e giornalista inglese Mark Chadbourn, in libreria in Italia per Harper Collins nella traduzione di Sara Caraffini.

L’Egitto mi ha sempre affascinato, rappresenta il crocevia dei continenti, le fondamenta della storia della civiltà: è successo tutto lì” diceva pochi giorni fa Wilbur Smith che con i suoi romanzi ha venduto oltre 140 milioni di copie in tutto il mondo, con traduzioni in oltre 30 lingue.

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14 novembre 2021 – Comunicato di Maurizio Bolognetti

No ai Ricatti di Stato! Sì al rispetto dell’art.17 della Costituzione! Immediata moratoria vaccinazioni anti-Covid ai minori. 

Presidente Mattarella, lei sta tradendo il suo ruolo di garante del dettato costituzionale!

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani (in sciopero della fame da venerdì 8 novembre):

Non intendo accettare divieti eversivi, che hanno quale unica finalità l’inaccettabile, preventiva e pretestuosa limitazione dei diritti sanciti dall’art. 17 della Costituzione.
Non intendo avallare, tacendo, l’operato di uno Stato che ricatta i suoi cittadini attraverso l’assunzione di provvedimenti discriminatori e antiscientifici, quali il “Green Pass”. Intendo, una volta di più, rivolgermi al Presidente della Repubblica per chiedergli ragione del ruolo di garante all’incontrario che ha assunto nel corso di questa emergenza sanitaria che, come previsto, ha aggravato la pregressa emergenza democratica.
Gioverà ricordare una volta di più che i presunti vaccini anti-covid sono stati autorizzati a condizioni, ai sensi del regolamento della Commissione Europea 507/2006.

Secondo l’Aifa “i vaccini simulano il primo contatto con l’agente infettivo evocando una risposta immunologica simile a quella causata dall’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze”.
Quelli che alcuni continuano a definire vaccini e altri definiscono non vaccini o vaccini non sterilizzanti, vaccini imperfetti, come è del tutto evidente non solo non impediscono la trasmissione del virus, ma non prevengono nemmeno l’infezione. Per accertarsi della veridicità di quanto affermo basterebbe analizzare i report diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità.
I sieri autorizzati quindi non sono vaccini, ma strumenti terapeutici; una cura preventiva non priva di incognite e dall’efficacia che tende a calare rapidamente con il trascorrere delle settimane. Basterebbe pensare che, in base a uno studio finanziato dalla Pfizer, il vaccino originariamente denominato Comirnaty dopo 5 mesi ha una efficacia nel prevenire la malattia del 47%. Le cose andrebbero anche peggio se considerassimo uno studio israeliano, nel quale si afferma che nello stesso lasso di tempo l’efficacia del vaccino Pfizer scende al 39%.

Questo per non dire dei dubbi espressi a più riprese, dalle pagine del British Medical Journal, dal dr. Peter Doshi e delle posizioni di scienziati, medici e premi Nobel per niente convinti della sensatezza dell’attuale campagna di vaccinazione di massa.
In Italia, in 22 mesi, i decessi attribuiti al Sarscov2 nella classe d’età 0-49 anni sono stati 1.645; un dato – lo dico con il dovuto rispetto per coloro che ci hanno lasciato e per i loro famigliari – statisticamente vicino allo zero. Su un totale di 2.769.299 casi censiti di Sarscov2, abbiamo registrato in 22 mesi 1.645 decessi, il che significa lo 0,06% in rapporto ai casi.

Detto che non ho mai sostenuto che il virus non esiste, affermo che queste cifre dovrebbero far riflettere. Si badi bene, la sopra citata percentuale ci accompagna dall’inizio della pandemia. Tra l’altro, nella maggior parte dei decessi registrati nella classe d’età 0-39 anni erano presenti gravi patologie pregresse.
Entrando ancor più nel dettaglio, gioverà sottolineare che nella classe d’età 0-19 anni abbiamo registrato 36 decessi su un totale di 793.993 casi censiti. Questo significa, tradotto in percentuale, che i decessi in rapporto ai casi sono stati lo 0,005%.
Sulla base degli elementi disponibili, delle conoscenze scientifiche disponibili verrebbe da chiedersi che senso abbia il tentativo di imporre o il solo proporre l’inoculazione di questi vaccini non sterilizzanti anche agli under 12 e più in generale ai minori.
I rischi di tutta evidenza sarebbero di gran lunga superiori ai presunti benefici.
Nei giorni scorsi il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, ha testualmente dichiarato: “Se un bambino è sano non vedo la necessità di vaccinarlo.

La solidarietà sociale da chi ha meno di dodici anni rasenta l’ideologia e il fanatismo”.
Di certo non concordano con Vaia la Sip (Società Italiana di Pediatria), i cui congressi hanno goduto in questi anni della “sponsorizzazione non condizionante” delle industrie farmaceutiche,
e pediatri come Franco Locatelli, che nel 2020 dichiarava di aver offerto consulenze alla Pfizer, alla Novartis e ad altre aziende farmaceutiche. Anche il prof. Alberto Mantovani, che ha ricevuto onorari per conferenze da Pfizer, Astrazeneca e Jansenn, è sulla stessa linea di Locatelli.
Ma il pensiero dei pediatri e della totalità del mondo scientifico italiano è sulla stessa linea della Sip? Direi proprio di no. La Rete Sostenibilità e Salute, per dirne una, nel maggio scorso ha lanciato un appello nel quale a chiare lettere si chiede una moratoria delle vaccinazioni Covid-19 ai bambini e nel quale è dato leggere quanto segue: “La vaccinazione dei bambini non comporta sostanziali benefici diretti ai riceventi, data la bassa incidenza e le manifestazioni cliniche moderate della malattia nelle fasce pediatriche, né benefici di rilievo per la collettività, poiché i bambini non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2”.

L’appello, di fatto clandestino, ad oggi è stato sottoscritto da oltre 1300 sanitari e tra questi tanti pediatri, tra i quali il prof. Sergio Bernasconi, professore ordinario di Pediatria.

Per quanto mi riguarda, affermo che proporre l’inoculazione di questi sieri ai minori è un atto scellerato. Buona parte delle certezze che ci hanno venduto in questi mesi si sono letteralmente liquefatte, ad iniziare dall’immunità di gregge. Oggi si limitano a dire che questi vaccini imperfetti servono a mantenere sotto controllo l’epidemia in atto.

A una scienza, che si è fatta scienza di regime e dogmatica, voglio ricordare le parole pronunciate il 23 ottobre di quest’anno dal virologo Geert Vanden Bossche: “Poiché l’uso sperimentale degli attuali vaccini Covid-19 solleva serie preoccupazioni riguardo alla loro efficacia e al loro potenziale di causare gravi danni sia agli individui che al pubblico in generale, si può solo concludere che i mandati di vaccinazione sono completamente immorali”.

Sulla base di ciò che è dato conoscere affermo che nessun obbligo può essere introdotto e che il tentativo di introdurlo surrettiziamente, attraverso ignobili ricatti di Stato avallati dalla Presidenza della Repubblica, è inaccettabile. La vaccinazione non può che avvenire su base volontaria: non c’erano e non ci sono margini che giustifichino obblighi per chiunque.

Mentre prosegue ininterrotto l’attentato contro i diritti politici del cittadino, voglio ricordare a me stesso le parole pronunciate dal dr. Guido Rasi nel maggio scorso, parole immediatamente inghiottite dal silenzio: “In Italia, dove le strutture sanitarie ci sono, i medici ci sono e ci sono degli ottimi clinici, mi si deve spiegare perché la mortalità per Covid-19 è così alta. Qualcosa non deve aver funzionato in termini di standardizzazione delle cure perché non è possibile che si muoia così tanto”. E già, qualcosa non ha funzionato, dr. Rasi. Di certo non ha funzionato l’approccio vigile attesa-paracetamolo da lei stesso definito “minimalista” e che io, invece, definisco criminale.

Divertito ho seguito nelle scorse ore il siparietto che ha avuto per protagonisti Ursula Von der Leyen e il Ceo della Pfizer Albert Bourla. Ursula e Alberto; Ursula che premia un Albert, che ricorda vagamente Alberto Sordi, in occasione dei “Distinguished Leadership Awards”, con tanto di video che celebra il potente Ceo ritratto con alle spalle il Presidente Biden o nell’atto di abbracciare bambini. NOTHING IS IMPOSSIBLE, per dirla con la Presidente della Commissione Europea. Già, nulla è impossibile come dimostra l’assenza di una vaccino-vigilanza attiva e l’occultamento di quella che definisco una pandemia di eventi avversi.

Per raccontarla tutta questa brutta storia avrei bisogno non di qualche migliaio di battute, ma di centinaia di pagine. Parlare mi è costato caro, molto caro. Mi è costato il non tacere, il provare a capire, il tentativo di inoculare dubbi, il maledetto vizio di fare domande, il tentativo di far emergere ciò che viene occultato, secretato, reso clandestino.

No, non posso tacere e non intendo farlo. Non posso non evidenziare gli innumerevoli conflitti d’interesse che coinvolgono larga parte degli scienziati, medici e ricercatori che si sono occupati della vicenda Covid-19.”

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13 Novembre 2021- di Marzia MC Chiocchi e Redazione Co.Te.Li

QUANDO CONTE, IN PIENA PANDEMIA, DISPOSE IL BONUS PER I MONOPATTINI, FUMMO IN MOLTI A CAPIRE CHE SAREBBE STATA UNA FREGATURA! CHI MAI, IN QUESTO PAESE, HA REGALATO QUALCOSA E PER MOLTO TEMPO? GRATIS, AHIMÈ, È MORTO DA TEMPO. MA LA COSA CHE CREÒ PIÙ PREOCCUPAZIONE, FU IL FATTO CHE, DEI VEICOLI COSÌ ESILI, SENZA STRUMENTAZIONE CHE SEGNALASSE LA LORO PRESENZA IN STRADA E SENZA ASSICURAZIONE ETC, POTESSERO ESSERE GUIDATI ANCHE DA MINORENNI, SENZA PATENTE. IL MEZZO, IN FONDO, SI PRESENTAVA DA SUBITO, DIVERSO DA UNA BICICLETTA! STRANEZZE TUTTE ITALIANE, CHE DOVEVANO NASCONDERE QUALCOSA. NONCURANTE DEI PERICOLI, SE PUR CONSAPEVOLE, IL GOVERNO HA LASCIATO CHE, PER MESI, GLI ACQUISTI DEL MONOPATTINO SIANO ANDATI A GONFIE VELE E MEGLIO DI OGNI PIÙ ROSEA PREVISIONE, PER POI APPLICARE NORME CHE SAREBBERO DOVUTE ESISTERE SIN DALL’INIZIO, ANCHE SE ANCORA QUALCOSA MANCA.

Questa mattina la conferma ufficiale sulle modifiche al Codice della Strada in materia di monopattini elettrici: dovranno avere le frecce, essere meno veloci e sarà vietato parcheggiare sul marciapiede. E se vengono “truccati”, saranno confiscati.

Il legislatore è intervenuto espressamente con queste disposizioni, non solo per porre rimedio ai numerosi incidenti che si sono verificati finora, ma anche per evitare il fenomeno dei parcheggi selvaggi.

FRECCE E STOP – Tra le novità dell’emendamento approvato ieri sera dalle commissioni Ambiente e Lavori pubblici della Camera vi sono l’obbligatorietà degli indicatori di direzione e di stop a partire dal 1 luglio 2022 (i monopattini in circolazione prima dell’1 luglio 2022 dovranno adeguarsi entro l’1 gennaio 2024), la riduzione da 25 a 20 km/h della velocità massima fuori dalle aree pedonali (dove la velocità consentita è di 6 km/h) e l’obbligo di fotografia al termine del noleggio dei mezzi in condivisione (provvedimento per evitare la sosta selvaggia sui marciapiedi). I monopattini potranno quindi essere parcheggiati negli stalli riservati a biciclette e ciclomotori, ma i comuni potranno individuare delle specifiche zone di sosta. L’approvazione definitiva della norma e’ avvenuta il 9 novembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

LE ALTRE REGOLE – Al momento, quindi, salta l’obbligatorietà dell’assicurazione, provvedimento che era stato inizialmente ipotizzato. L’obbligo dell’assicurazione è previsto e confermato per i mezzi in sharing. Per il resto l’emendamento racchiude in un unico “pacchetto” tutte le norme che riguardano i monopattini. Nello specifico, questi dispositivi dovranno essere sempre condotti da una singola persona, non devono avere posti a sedere, devono avere una potenza massima non superiore a 0,5 kW, devono essere dotati di segnalatore acustico e di regolatore di velocità, devono avere luce bianca o gialla all’anteriore, e luce rossa fissa posteriore (dopo il tramonto o in condizioni di scarsa visibilità le luci devono essere sempre accese e il conducente deve avere giubbotto retroriflettente). I monopattini, che potranno essere condotti da 14enni muniti di casco, non possono transitare sui marciapiedi (è ammessa la circolazione solo se condotti a mano), e contromano sulle strade. È altresì consentito circolare sulle strade urbane con limite di velocità di 50 km/h (su strada la velocità massima consentita è di 20 km/h), piste ciclabili, e percorsi pedonali.

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13 Novembre – Redazione Co.Te.Li – Fonte: Il Tempo

Un sondaggio della EUROMEDIA RESEARCH DI Alessandra Ghisleri, ha condotto un sondaggio su quanto gli italiani siano disposti a farsi iniettare la terza dose di siero sperimentale (chiamiamolo sempre con il suo vero nome). Una prima statistica di risposte è stata presentata, in esclusiva, nel corso della trasmissione Tagadà su La7, condotta da Tiziana Panella, e il dato che ne è emerso è stato particolarmente significativo.  ALLA DOMANDA: LEI FARÀ LA TERZA DOSE? IN MODO AFFERMATIVO IL 79% degli intervistati A dare una risposta affermativa è il 70,9, UN SI CONVINTO MA NON UNANIME!

E LA RESTANTE PERCENTUALE? UN RIFIUTO NETTO PER IL 7% DEGLI ITALIANI, E IL DATO PIÙ SIGNIFICATIVO È il 22% DI INDECISI, che rischiano di diventare uno scoglio da superare per i virologi superstar e per il proseguimento della campagna vaccinale. IN POCHE PAROLE QUASI IL 30% DEGLI ITALIANI NON È CONVINTO DEL RICHIAMO CHE DOVREBBE FARE. Presente in studio anche l’immunologo Francesco La Foche, docente all’ Universita’ La Sapienza di Roma, che non ha nascosto una certa preoccupazione (CERTO! ALTRIMENTI LE CASE FARMACEUTICHE SI ARRABBIANO CON I LORO SOLDATINI!).

I DUBBI, POI, DIVENTERANNO CERTEZZE, QUANDO COMINCERANNO AD ARRIVARE NOTIZIE SUI GRAVI EVENTI AVVERSI DOPO LA SOMMINISTRAZIONE DELLE TERZE INOCULAZIONI…COME PURTROPPO SÌ STA VERIFICANDO! TUTTO NEL SILENZIO DEI GRANDI MASS MEDIA BEN PAGATI ALL’UOPO!

A SEGUIRE IL VIDEO SUL DIBATTITO RELATIVO ALLA TERZA DOSE NELLA TX TAGADA’. NON POTEVA MANCARE IL CIALTRONISSIMO PARENZO. CLICCA PER VEDERE👇👇👇

https://www.la7.it/tagada/video/david-parenzo-commenta-il-sondaggio-di-alessandra-ghisleri-sulla-terza-dose-11-11-2021-407988

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13 Novembre 2021 – di Marzia MC Chiocchi – Redazione Co.Te.Li – Foto di Monica Tomasello

Matteo Bassetti, il Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, e superstar del piccolo schermo, come riporta Il Tempo, lo scorso 28 ottobre avrebbe pubblicato una storia su Instagram che lo avrebbe visto partecipare ad una festa in compagnia di amici senza mascherina ne’ distanziamento.

Di per se’ la cosa non ci turberebbe affatto, se non fosse per i proclami su mascherina si…no…forse…distanziamenti arisi…arino…ariforse…che l’esimio Bassetti quotidianamente professa attraverso i vari canali TV, ora dopo ora come se fosse a reti unificate. E ciò che balza più all’occhio, è l’atteggiamento strafottente di quest’Essere che non solo avrebbe annullato per se’ e i suoi strettissimi amici ogni regola imposta al Popolo, ma si sarebbe presentato, come mostra la foto di copertina, con una maglietta che sulla schiena riportava la scritta “ BASSETTI CORONABUSTER” con il logo del film statunitense “Ghostbuster”.

Ma i protagonisti del film si vantavano di aver liberato la città di New York dagli ectoplasmi, e il nostrano infettivologo? Di avere sconfitto il COVID?!…

”MA MI FACCIA IL PIACERE…!” amava ripetere il grande TOTÒ, racchiudendo in questa frase un mondo di ironiche interpretazioni!
Continuando sull’onda cinematografica, comparo il Bassetti superstar anche ad un altro protagonista del Movie System…CITIZEN KANE del filM “QUARTO POTERE” di Orson Welles, pellicola, purtroppo, dal finale drammatico.

CITIZEN (Charles) e’ il magnate della stampa che tutto domina e tutto ottiene con la conseguenza di creare il vuoto attorno a sé e rimanere solo. L’arido Bassetti lo vedo così, con quell’atteggiamento dispotico il cui pensiero e’ racchiuso in una frase del film, pronunciata da CITIZEN stesso, e che riporto qui sotto👇

«Io sono un’autorità su come far pensare la gente»
(Charles Kane al maestro di canto di sua moglie)

Il problema, per lui, è che e’ talmente antipatico, arrogante, supponente, privo di empatia nello sguardo, che non sta convincendo tutti quelli che avrebbe voluto. In più e’ così indigesto con quella vocetta da topolino squitt…squitt..che per salvarti i padiglioni auricolari dallo stridore disarmonico del tono vocale, giri canale! Santo telecomando! Basta un click sulla tastiera e…..CIAONE!!!!!

Tante le frasi indegne pronunciate dal CITIZEN de ‘noantri, che mal tolleriamo, come ho già spiegato, più per il suo atteggiamento che per le teorie, perché in fondo, in una Democrazia, quale spererei fosse ancora l’ITALIA, ognuno ha diritto di dire la Sua e il Dovere di ascoltare la controparte, MA SEMPRE CON GARBO ED ELEGANZA! Ma chi e’ pressato dalle case farmaceutiche può esserlo? AI CONTEMPORANEI L’ARDUA SENTENZA…e così, sul finale, ho scomodato pure il MANZONI, anche se ho sostituito posteri con contemporanei. Ma per la causa sarò scusata!

MALA TEMPORA CURRUNT…

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12 Novembre 2021 – Marzia MC Chiocchi – Redazione Co.Te.Li

Grande caos nel mondo dei NAVIGATOR. Li ricordate? Adesso è il governo a dover cercare loro un lavoro.Se non fosse una situazione drammatica, ci sarebbe da mettersi a ridere. SEMBRA UNA COMMEDIA DEL TEATRO DELL’ASSURDO. E intanto si continua a parlare di reddito di cittadinanza e di come riformularlo (la misura intanto è stata rifinanziata dal governo Draghi), il termine navigator è sparito dalla circolazione. Il governo si comporta come se i navigator fossero stati ologrammi, concretamente inesistenti, quasi un incidente di percorso. A loro era stato affidato il compito di aiutate a cercare un’occupazione ai disoccupati di questo Paese, previo concorsone a cui parteciparono circa 80 mila candidati, selezionati per Titoli. I Navigator hanno insegnato a scrivere currucula e lettere di presentazioni a potenziali datori di lavoro. ADESSO TUTTO È STATO BUTTATO VIA CON UN COLPO DI SPUGNA. Nessuno vuole tornare su questa storia. Neppure il Movimento 5 stelle che li ha ‘inventati’”.

Ma facciamo un passo indietro. Chi ha creato i Navigator? Il professor Mimmo Parisi, ex presidente dell’Anpal che Geomap vuole in Mississippi nonostante abbia alle spalle un’inchiesta della Corte dei Conti. Da segnalare che nel governo non c’è neppure la volontà di fare un bilancio della loro attività. I NAVIGATOR SONO STATI VOLUTAMENTE SCARICATI Il loro censimento dice che sono oltre 2mila, hanno lavorato per tre anni nei centri per l’impiego, di cui un anno in periodo Covid.

Navigstor in protesta

Finita l’emergenza è arrivato il licenziamento in blocco. Oltre seicento hanno trovato una collocazione stabile nei centri per l’impiego regionali, per tutti gli altri non è stato fissato alcun percorso di stabilizzazione e neanche di riconoscimento dell’esperienza maturata sul camp. Ora i sindacati dei precari FeLsa Cisl, Nidil Cgil e Uil Temp hanno organizzato una mobilitazione nazionale sotto il ministero del Lavoro il prossimo 18 novembre.

Da ora in poi saranno società come Adecco e Manpower ad aiutare coloro che devono trovare ore di lavoro per giustificare il Reddito di Cittadinanza percepito. Adecco o Manpower tornerebbero, senza concorrenza, come scritto nella legge finanziaria, ad occuparsi delle politiche attive del lavoro per i prossimi 5 anni, come da legge finanziaria del PNRR (PIANO NAZIONALE RIPRESA RESILIENZA).

E COME DICE UN ADAGIO POPOLARE “A CHI TOCCA NON S’INGRUGNA”.
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