Una bufala montata ad hoc. Quando parliamo di regime del pensiero unico ci riferiamo a tutti quei racconti che vengono intessuti e ricamati appositamente per difendere l’unica narrazione che vogliono dare.
Allarmismo senza fine, vaccini ad ogni costo, negando pure gli effetti collaterali, mentre i no Green pass sono aggressivi e criminali… L’ultima è quella che fa riferimento al caso di Trieste. Con uno squallido servizio andato in onda sulla Rai, il TG “informa” – “Prima i cortei contro il green pass e adesso l’impennata dei contagi”. Trieste rischia di tornare in zona gialla. È il focolaio più importante del Friuli Venezia Giulia. Colpa degli assembramenti dei giorni scorsi, che la polizia ha dovuto addirittura disperdere con gli idranti. Gli ospedali sono in difficoltà per il gran numero di persone che si sono ammalate di Covid e si sono presentate nei pronto soccorso con i sintomi della polmonite. I letti sono tornati a riempirsi e i reparti dedicati ai positivi e al coronavirus sono saturi”.
Tralasciando per un attimo la verità dei dati, con quanta leggerezza viene data per scontata la certezza con cui si stabilisce in modo assoluto il nesso di causalità tra le manifestazioni di protesta triestine e il peggioramento della situazione ospedaliera?
“Gli ospedali sono in difficoltà per il gran numero di persone ammalate di Covid… I letti sono tornati a riempirsi”. Ma si può davvero ritenere che i casi siano aumentati a Trieste?Il Blog di Nicola Porro smonta la bufala costruita. Dopo la costruzione fornita dalla voce di fondo del servizio del Tg segue la breve intervista a uno dei medici del principale ospedale del capoluogo friulano. Il medico ha dichiarato che dai primi di ottobre i ricoveri causati dal virus sono raddoppiati, passando da 2 a 4 al giorno. “Un dato che, a tutta prima, visto anche l’avvicinarsi dell’inverno, non sembrerebbe particolarmente catastrofico”, viene sottolineato nell’articolo di critica del blog di Porro. I numeri dello scorso anno sono sufficienti comunque per svelare quanto il reportage della Rai, servizio pubblico, sia stato confezionato apposta per descrivere la situazione ospedaliera come prossima al collasso.
LEGGETE BENE!!!!!!!!!!
“Il 30 ottobre del 2020 in Friuli Venezia Giulia si registravano 505 contagi -con 6.107 tamponi eseguiti-, 7 decessi, 35 terapie intensive occupate e 161 pazienti Covid ricoverati in altri reparti. Oggi si contano 249 positivi –con ben 23.036 tamponi fatti-, 3 morti, 12 terapie intensive impegnate e 63 pazienti Covid ricoverati con sintomi”, riferisce il sito.
Insomma, se qualcosa “andrà storto”, qualsiasi cosa, sappiamo già a chi saranno pronti ad addossare le colpe. In questo caso, a fare comodo come capro espiatorio, è toccato ai no-green pass del porto di Trieste. Chi sarà la prossima vittima a finire nel mirino del pensiero unico che criminalizza chiunque si “azzardi” a pensarla diversamente?
FONTE: Il Paragone
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
E PENSARE CHE UNA VOLTA ALLE DONNE INCINTA ERA SCONSIGLIATA PURE L’ASPIRINA…
E’ stata licenziata per aver sconsigliato a una donna incinta di vaccinarsi contro il Covid. Protagonista, come riporta il Resto del Carlino, è una telefonista di Cattolica di 51 anni, dipendente di una cooperativa che gestisce per conto dell’Ausl Romagna il servizio di prenotazione telefonica Cuptel a Cesena. Una giovane di Faenza in gravidanza, due mesi fa, durante una telefonata avrebbe espresso i suoi timori per il vaccino alla centralista e, come risposta, è arrivato il consiglio di evitare l’ inoculazione. “Ricordo di questa donna in gravidanza molto combattuta – ha spiegato l’operatrice telefonica – che esprimeva il suo sfogo e le sue indecisioni sul vaccino, ed io, forse peccando di ingenuità, mi sono lasciata sfuggire le parole ‘io se fossi in lei non lo farei’. Ma alla fine le ho prenotato comunque la prima dose’.
Il marito della giovane incinta ha però sollevato il caso, sottolineando come la Società italiana di ginecologia e ostetricia si sia espressa a favore dell’inoculazione in gravidanza, e che l’operatrice rischiava, così, di recare danni a sua moglie. A seguito delle proteste del marito, l’Ausl Romagna, ha segnalato il caso alla cooperativa presso cui la riminese era dipendente, chiedendo che venissero fatte le opportune verifiche. Di qui il licenziamento della telefonista, che la Ausl Romagna ha archiviato come “ giusta causa”, cui ha fatto seguito l’esclusione di socio dalla cooperativa. “La situazione è stata gestita dai nostri legali – afferma Cristina Gallinucci, presidente della Cooperativa Asso – che hanno preso questo provvedimento–. La Gallinucci si è inoltre giustificata dicendo “Facciamo un lavoro molto delicato e, nel gestire le prenotazioni sanitarie, nessuno può permettersi di dare consigli senza avere le competenze necessarie”. _______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
L’ex collaboratore di Enrico Mattei, ad Ascoli per un convegno a 50 anni dalla morte dal creatore dell’Eni, usa parole durissime:
“Hanno svenduto il nostro Paese. Draghi diede mille miliardi di patrimonio pubblico a Goldman Sach’s, in cambio di una sola lira”.
“Si sono chiuse attività che portavano profitti allo Stato come la Nuovo Pignone, la Lebole, la chimica di base. Si distrusse l’Eni. Il patrimonio immobiliare dell’Eni, che valeva mille miliardi di lire, è stato venduto a Goldman Sach’s per una lira..
Quindi vi fu un attacco allo Stato imprenditore organizzato dalle grandi banche d’affari, che convinsero Ciampi e Amato a liberalizzare il settore pubblico. Mario Draghi, allora direttore generale del Ministero del Tesoro, spinse verso la privatizzazione. Venne distrutto lo Stato imprenditore, l’Eni da 130 mila dipendenti si ridusse a 30 mila, scaricando ai cittadini il costo di questa operazione”.
L’ex collaboratore di Enrico Mattei, ad Ascoli per un convegno a 50 anni dalla morte dal creatore dell’Eni, uso’ parole durissime: “Hanno svenduto il nostro Paese. Draghi diede mille miliardi di patrimonio pubblico a Goldman Sach’s, in cambio di una sola lira”. “Si sono chiuse attività che portavano profitti allo Stato come la Nuovo Pignone, la Lebole, la chimica di base. Si distrusse l’Eni. Il patrimonio immobiliare dell’Eni, che valeva mille miliardi di lire, è stato venduto a Goldman Sach’s per una lira..
Quindi vi fu un attacco allo Stato imprenditore organizzato dalle grandi banche d’affari, che convinsero Ciampi e Amato a liberalizzare il settore pubblico. Mario Draghi, allora direttore generale del Ministero del Tesoro, spinse verso la privatizzazione. Venne distrutto lo Stato imprenditore, l’Eni da 130 mila dipendenti si ridusse a 30 mila, scaricando ai cittadini il costo di questa operazione”.
QUESTO IL VIDEO DI 10 ANNI FA IN CUI LIVI RACCONTO’ TUTTO QUESTO👇👇👇
Benito Livigni su Enrico Mattei, contrario alle privatizzazioni. Chi era e perché fu ucciso👇
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CREDO CHE OGNI TERMINE CALZANTE SIA STATO UTILIZZATO PER DESCRIVERE I NOSTRI “ILLUSTRISSIMI” GOVERNANTI, MA SCAVANDO NEI CASSETTI DELLA MEMORIA, UNA NUOVA SIMILITUDINE SI PUÒ TROVARE, PARAGONANDOLI AL CLAN DEI MARSIGLIESI. IL LORO UNICO OBIETTIVO È RAGGIUNGERE I PROPRI SCOPI AD OGNI COSTO, E COSÌ, IN UN MOMENTO PARTICOLARMENTE CAOTICO A LIVELLO SOCIALE E ECONOMICO, CON PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE RISCHIANO LA CHIUSURA O HANNO GIÀ ABBASSATO LA SARACINESCA, ANZICHÉ AIUTARLE A RIMANERE IN VITA, I FILOCINESI DEL NOSTRO “ENCLAVE” POLITICO, STANNO A GUARDARE COME INSAZIABILI FAINE CHE GODONO NELL’UCCIDERE E DISOSSARE LA PREDA. LORO DECIDONO VITA E MORTE ECONOMICA (E NON SOLO) DEL POPOLO, A MENO CHE NON NE ABBIANO ANCORA BISOGNO, PER SVILUPPARE I DISEGNI MACHIAVELLICI, A LORO AFFIDATI DAI DEMONI DELLA TERRA, E NON ANCORA TERMINATI. IN QUESTA PROSPETTIVA, MENTRE LE PENSIONI MEDIE E BASSE RIMANGONO AL PALO SENZA RICEVERE DA TEMPO GLI ADEGUATI AUMENTI, MENTRE MOLTI IMPRENDITORI ATTENDONO CONTRIBUTI DI AIUTO, E PARTI DI TERRITORIO ITALIANO SI TROVANO IN STATO DI EMERGENZA, PER LA MANIPOLAZIONE METEO CLIMATICA (PERCHÉ DI QUESTO SI TRATTA) A ROMA COSA DECIDONO?!……….DI AUMENTARE LO STIPENDIO AI SINDACI!!!
QUESTO SIGNIFICA FARE BINGO PER I LORO LOSCHI AFFARI! PECUNIA NON OLET...E VISTO CHE CON I SOLDI, MOLTO SPESSO, SI OTTIENE TUTTO, ECCO SERVITO L’INCIUCIO. I SINDACI SONO COLORO CHE POSSO AGIRE A MANI PIENE (SEMPRE SECONDO i “MARSIGLIESI” DI CUI SOPRA) CIASCUNO NEI PROPRI TERRITORI. E QUALE MIGLIORE DECISIONE, SE NON COMPRARE LE PERSONE CON IL DANARO?! A VOI LE CONCLUSIONI, INVITANDOVI ANCHE A RIVEDERE UN FILM CHE SU QUESTO TEMA HA CENTRATO IL MESSAGGIO PIÙ DI OGNI ALTRO…”L’AVVOCATO DEL DIAVOLO”… BUONA RIFLESSIONE….
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Pubblichiamo questo articolo con le parole pronunciate da un medico/sindaco guerriero, appena appresa la decisione del governo…
“Ecco come comprano il consenso i bastardi al governo: “Nella finanziaria, Draghi ha aumentato le indennità dei sindaci…..da sindaco, quale sono, una vergogna in questo momento storico”.
(Riccardo Szumski)
In totale, per finanziare la misura, sono disponibili 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 milioni a decorrere dal 2024. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti
Dicono che a ogni tornata elettorale per le amministrative sia sempre più difficile trovare persone disposte a candidarsi come sindaco in una città media o grande. Il motivo? Gli stipendi, giudicati troppo bassi. Sarà per questo motivo che il governo di Mario Draghi ha deciso di aumentare le paghe dei primi cittadini. Nella manovra appena approvata dal Consiglio dei ministri si aumenta l’indennità di funzione spettante ai sindaci. In totale, per finanziare la misura, sono disponibili 100 milioni per il 2022, 150 milioni per il 2023, 220 milioni a decorrere dal 2024.
Nella bozza della legge di bilancio si legge che l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario “può essere incrementata, in misura graduale per ciascuno degli anni 2022, 2023 e in misura permanente a decorrere dall’anno 2024, sulla base del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni“. Gli aumenti saranno del 100 per cento per i sindaci metropolitani, con percentuali a calare per gli altri comuni in base al numero dei residenti. Lo stipendio crescerà dell’80 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di regione e per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100.000 abitanti; del 70 per cento per i sindaci dei comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100.000 abitanti; del 45 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; del 35 per cento per i sindaci comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti; del 30 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione da 10.001 a 30.000 abitanti; del 29 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti; del 22 per cento per i sindaci dei comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16 per cento per i sindaci comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti. (ANSA). La bozza, raddoppio per primi cittadini delle metropoli.
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L’ARGOMENTO VACCINI STA RIEMPIENDO LA SCENA MONDIALE ORMAI DA 20 MESI, E PER QUESTO, DOBBIAMO EVITARE OGNI TIPO DI DISTRAZIONE ANCHE SU ALTRI ARGOMENTI, ALTRETTANTO IMPORTANTI E URGENTI, CHE STANNO PRODUCENDO DECISIONI SCELLERATE A SCAPITO DEI POPOLI. IN ITALIA, CON L’ARRIVO A PALAZZO CHIGI DI DRAGHI, CAVALIER SERVENTE DELL’EUROPA FINANZIARIA E BANCARIA, IL CONSIGLIO DEI MINISTRI E IL PARLAMENTO STANNO APPROVANDO LEGGI E LEGGINE CHE GRAVERANNO SULLE TASCHE DELLE CLASSI MEDIO/BASSE. TUTTO QUESTO FINIRÀ IN POCO TEMPO SE LA NOSTRA COESIONE SARÀ TOTALE! RICORDIAMOCI CHE ANCHE CHI SI CREDE AL SICURO, SUBIRÀ! LOTTARE IN COMUNIONE D’INTENTI CI PORTERÀ VELOCEMENTE FUORI DA QUESTO NUOVO TOTALITARISMO. LEGGENDO CHE ALCUNE DI QUESTE NORMATIVE ENTRERANNO IN VIGORE FRA DUE/TRE ANNI, NON TRINCERIAMOCI DIETRO AD UNA FRASE DEL TIPO: “MA TANTO TUTTO QUESTO NON ACCADRÀ SUBITO…QUALCHE SANTO AIUTERÀ!” PERCHÉ NON FUNZIONA COSÌ E DOBBIAMO LOTTARE PER PREVENIRE. RICORDIAMICI CHE, ANCHE PARTE DEL MONDO ASSICURATIVO, E’ IN MANO AI POTENTI DELLA TERRA, E VI E’ CERTEZZA CHE NON AIUTERANNO A FAR LEGGI PER IL NOSTRO BENEFICIO, MA SOLO PER IL LORO TORNACONTO. MEDITATE…
Marzia MC Chiocchi
______________________ FONTE: IL Paragone.it/ notizia anche su Tg Sky/Adnkronos
Come al solito, viene tutto architettato a scapito dei cittadini e a favore delle grandi compagnie, in questo caso di assicurazioni. Sembrerebbe una barzelletta ma non è così: LA POLIZZA DIVENTERÀ OBBLIGATORIA ANCHE PER CHI NON USA L’AUTO. A CHIEDERLO E’ LA CARA MATRIGNA EUROPA.
l’assicurazione andrà pagata anche se il mezzo non viene utilizzato. Chi quindi parcheggia l’auto nel proprio cortile o nel garage, in un terreno privato o in un ricovero al chiuso dovrà comunque avere l’assicurazione rc-auto. E ciò indipendentemente dal fatto che il mezzo non venga messo in circolazione”.
Gli unici mezzi che verranno risparmiati saranno quelli totalmente privi della capacità di trasporto, ovvero, i “relitti” -così li definisce l’agenzia- privi di ruote o di motore, tanto da potersi ritenere ormai delle carcasse incapaci di circolare. La direttiva europea in materia di Rc auto è stata approvata in via definitiva la settimana scorsa dal Parlamento europeo e non consentirà neanche di sospendere una polizza assicurativa Rc auto quando non si utilizza il veicolo.
Le nuove regole, che modificano la direttiva 2009/103, non andranno in vigore subito: dopo l’adozione formale da parte del Consiglio Ue e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, gli Stati avranno a disposizione due anni di tempo per l’adattamento. Mentre attualmente le norme italiane non impongono l’obbligo di copertura in aree private, per cui non c’è sanzione, ma in caso d’incidente è il proprietario a dover pagare di tasca propria i danni; con le modifiche appena introdotte, verrà eliminata la limitazione dell’obbligo assicurativo alle sole aree pubbliche o aperte al pubblico e verrà estesa anche alle aree private.
L’ALTERNATIVA?…NON AVERE L’AUTO!
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Un’imbarcazione da trasporto colma di banchi a rotelle, destinati a essere smaltiti in discarica: l’immagine è stata diffusa ieri da molti utenti dei social veneziani. Ma e’ quello che sta cadendo in molte città italiane. A decidere di disfarsi dei banchi è stato un liceo di Venezia, il Benedetti-Tommaseo, che li aveva acquistati un anno fa, al tempo dell’appalto Consip. I banchi con le rotelle erano stati pensati per garantire maggiore distanziamento tra gli alunni nelle aule scolastiche.
Sono costati 119 milioni di euro, alcuni sono durati meno di una stagione. Poi i presidi sono stati costretti a chiuderli in magazzino, perché provocavano mal di schiena ai ragazzi. Nelle scuole veneziane ne sono arrivati 10 mila, le prime decine sono già al macero.
Stefania Nociti, la preside del Benedetti-Tommaseo, ha deciso di disfarsene. Nei giorni scorsi, vista l’impossibilità di utilizzarli, la dirigente ha chiamato una ditta chioggiotta di trattamento rifiuti ingombranti, che ieri ha effettuato il trasporto. La vicenda è diventata spunto di polemiche di politici locali, tra cui il deputato leghista Alex Bazzaro, in particolare contro l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e l’ex commissario Covid Domenico Arcuri.
«I banchi a rotelle della Azzolina sono un fallimento. Lo abbiamo sempre detto, lo ripetiamo adesso a maggior ragione dopo aver visto le incredibili immagini delle chiatte a Venezia dove vengono gettati per portarli in discarica. – spiegano i consiglieri regionali della Lega Roberta Vianello e Gabriele Michieletto – La scelta dell’Istituto scolastico di liberarsi degli ingombranti banchi con le rotelle, era la più logica e doverosa, dopo il loro non utilizzo perché ritenuto causa del mal di schiena ai ragazzi ed accantonati nei magazzini, occupando spazio inutile per qualcosa che non verrà mai usato. Il problema politico però è capire come si sia potuti arrivare a questo scempio. Perché il danno economico resta, eccome: sono stati spesi oltre 100 milioni di euro».
Raffaele Speranzon, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale, ha commentato: «Quel mucchio di banchi destinati al macero fa infuriare: sono stati spesi oltre cento milioni di euro di denaro pubblico, un investimento completamente inutile visto che sono passati direttamente dai magazzini alla discarica. Perché si è insistito tanto per acquistarli, quando tutti si erano dichiarati perplessi, se non esplicitamente contrari? Mi auguro che su questo fatto intervenga la Corte dei Conti: la foto di quella barca piena di banchi da buttare è la testimonianza di un fallimento e di un danno grave per le casse dello Stato, e qualcuno deve prendersene la responsabilità».
VIDEO👇👇👇
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QUESTO PERIODO STORICO E’ GIUNTO AD UN BIVIO IN CUI CIASCUNO DI NOI DOVRÀ SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE! E NON SARÀ SOLO NECESSARIO MA INDISPENSABILE! CONSAPEVOLI CHE NON POTRÀ MAI ESISTERE UN MONDO PERFETTO E NEPPURE L’OMOLOGAZIONE DI PENSIERO (ANCHE SE STANNO PROVANDO IN TUTTI I MODI AD APPIATTIRE LA MENTE CRITICA), CONTINUIAMO A FAR LEVA SU CIÒ CHE E’ IMPORTANTE SAPERE E CHE ANCORA PUÒ SFUGGIRE A CHI, IMPAURITO E IMPANICATO, SI STA LASCIANDOTRAVOLGERE DAGLI EVENTI RISPONDENDO SEMPRE SIGNORSÌ
NON MOLLIAMO E MANTENIAMO SEMPRE LA MENTE APERTA! IN QUANTI SANNO QUALE MINISTERO EMETTE IL GREEN PASS? POCHISSIMI! EBBENE…I DATI DEL GREEN PASS SONO GESTITI DALLA SOGEI SI TRATTA DELLA SOCIETÀ GENERALE D’INFORMATICA CONTROLLATA AL 100% DAL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE. MA DORMITE SONNI TRANQUILLI, PERCHÉ I NOSTRI POLITICI VORREBBERO FARCI CREDERE CHE LA QUESTIONE E’ SOLO SANITARIA!!!
Carlo Freccero, esperto di media e linguaggi televisivi, ospite ieri a Piazza Pulita (La 7) con Formigli e Myrta Merlino continua la sua battaglia contro governo e mainsteam «So che per voi è tutto assurdo ma purtroppo c’è qualcosa che si agita, molto importante. Attraverso il green pass, che altro non è che una tessera digitale, si sta affermando un sistema autoritario senza precedenti in un nessun altro sistema»
«È così semplice. Le élite e il potere hanno capito che il sistema cinese è quello che sta riuscendo meglio a far crescere l’economia. Anche noi stiamo sviluppando un sistema cinese…» dice Freccero, ma Formigli sbotta: quindi Draghi vuole trasformare l’Italia nella Cina?
«Se volete banalizzate fatelo, ma lo sapete che IL GREEN PASS APPARTIENE AL MINISTERO DELLE FINANZE? SE NON LO SAPETE STUDIATE PRIMA DI FARE I MORALISTI. È ovvio che serve a controllare, se ne parla già».
Il cancro del nostro Paese, come è noto, di sviluppa in metastasi quali: la corruzione, l’evasione e l’organizzazione criminale.
La digitalizzazione è la soluzione per affrontare le questioni indicate attraverso l’immagazzinamento di miliardi di dati in calcolatori enormi, capaci di elaborarli in secondi. Per questo, allo stato attuale, il vero controllo e’ attuato principalmente sulle singole persone, sul popolo bue, che non si pone domande. Ed e’ chiarissimo ogni giorno di più, che il green pass non ha alcuna validità sanitaria, ma di controllo anche fiscale. Attenzione a ciò che spendete, come spendete, dove andate e quando. E mi rivolgo in particolare a voi baristi e ristoratori, che alcune volte non rilasciate ricevuta, per non rimanere schiacciati dalla continua ed elevata pressione fiscale! Fate attenzione a consegnare sempre gli scontrini a chi si presenta con il green pass, sopratutto con l’arrivo della stagione invernale, che vedrà molti clienti, costretti ad usufruire del servizio ai tavoli, all’interno dei locali. Con i registratori di cassa di ultimissima generazione, collegati direttamente all’agenzia delle entrate, e con le mille trappole che il governo s’inventa per complicare la vita, pensate se decidesse di controllare l’esatta corrispondenza del numero di clienti greenpassati con le fatture e le ricevute emesse! MA IL MIO RIFERIMENTO È PER QUEI LOCALI IN CUI, NON SOLO TI RECITANO IL MENU’ A MEMORIA SENZA DARTI IL CARTACEO CON I PREZZI DI OGNI PIETANZA, MA TI FANNO PAGARE SENZA RILASCIARTI RICEVUTA FISCALE, MA SOLO CONTABILE! E IL MOTIVO PER CUI NE PARLO NON È PERCHÉ LA COSA MI DIA FASTIDIO, MA SEMPLICEMENTE PERCHE’, SE GLI UOMINI DELLA GUARDIA DI FINANZA, DECIDESSERO DI CONTROLLARE GLI SCONTRINI EMESSI IN BASE AI GREEN PASS, I DUOLI SAREBBERO ASPRI! PERCIÒ VI INVITIAMO A NON PRESTATE IL FIANCO ALLOSTATO CHE VA A CACCIA SOLO DEI PESCI PICCOLI! RICORDATE CHE, NEL NOSTRO PAESE, L’ EVASIONE FISCALE, QUELLA DELLA GRANDE INDUSTRIA, DELLE MULTINAZIONALI ETC, NON VIENE VOLUTAMENTE COMBATTUTA! AD ESSERE SEMPRE CONTROLLATI SONO, INFATTI, I SOLITI NOTI, VESSATIANCHE PER UN AMMANCO DI POCHI EURO!
MEDITATE…..E CONTINUATE A LOTTARE…
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Prima di tutto… Giù tanto di capello! A tutti quelli che sono riusciti a trasformare il Coronavirus in una crisi sanitaria mondiale, in una pandemia globale. Ringraziamo i media allarmisti, i politici dittatoriali, gli scienziati corrotti e dogmatici. Con questo articolo, vogliamo esprimervi tutta la nostra gratitudine
Gratitudine che ha le medesime radici dalla parola “grazia”, intesa come dono. Si, siamo stati toccati dalla grazia, … grazie a voi. Questa crisi è una rivelazione, uno svelamento, un’apocalisse. E dopo l’apocalisse viene un altro mondo. Non torneremo mai più al mondo di prima, Malgrado tutti coloro che ci si attaccano ancora. Ormai già da molti anni percepivamo che qualcosa andava storto in questo mondo. Presi dalla vita di ogni giorno, con questo sentimento confuso di qualcosa che non andava, Vagavamo senza comprendere, attaccandoci a questo mondo stantio per evitare il dolore di staccarsene. Per fortuna il virus e la sua narrativa burlesca, invadendo tutta la superficie del pianeta, ci ha travolti e strappato via i nostri paraocchi, permettendoci di contemplare il disastro. Prima di tutto abbiamo tentato di capire, e, posso dirvelo: non abbiamo mai lavorato così tanto. Siamo tutti volontari! Abbiamo spulciato gli articoli di scienza, tutte le informazioni, leggi, decreti e ordinanze. Abbiamo letto tutte le informazioni, quelle dei media mainstream, cosi come quelle dei complottisti. Abbiamo imparato a padroneggiare internet, le piattaforme dei social, i media, la grafica, la comunicazione non violenta. Abbiamo scritto, filmato, pubblicato, coordinato, disegnato, cantato, danzato, creato opere d’arte. Ci alziamo all’alba, e andiamo al letto quando ci si chiudono gli occhi.Volevate impoverirci… ci avete arricchiti così tanto. Le nostre conoscenze sono più vaste. Abbiamo scoperto nuovi talenti. Abbiamo superato i nostri limiti. Più che mai ci siamo riempiti di speranza, di coraggio e di allegria. Volevate la nostra morte, ma noi ci sentiamo più vivi e raggianti che mai. Volevate farci disperare? non abbiamo più bisogno di speranza per darci da fare. Grazie a voi abbiamo potuto identificare ciò che non vogliamo. Non vogliamo vivere mascherati, Non vogliamo vivere diffidando gli uni dagli altri, Non vogliamo vivere nel senso di colpa di ipoteticamente “dare la morte” ai nostri carI trasmettendogli un virus, Non vogliamo vivere con l’obbligo di vaccinarci ogni mese per tutti i virus che esistono o che verranno, Non vogliamo il passaporto sanitario, il riconoscimento facciale, Non vogliamo vivere schedati, Non vogliamo essere incarcerati nelle nostre case Volevate separarci? Ci avete riuniti! Volevate farci paura? Siamo usciti dalla caverna. Giocate da soli con le nostre ombre. Volevate rimbambirci davanti alle nostre televisioni, le abbiamo spente e domani butteremo dalla finestra tutti i vostri beni di consumo dall’obsolescenza programmata. Volevate imporci il passaporto sanitario, sorvegliarci, seguirci con il riconoscimento facciale? Abbiamo fame di libertà. Volevate venderci medicinali costosi dalla dubbia efficienza e scarsa sicurezza, Noi esaminiamo altre vie per la nostra salute. Volevate imporci la vostra visione del mondo mercantilistica, basata sul debito perenne, con l’obiettivo dell’esproprio totale fino addirittura a quello della nostra medesima vita? Stiamo posando le prime pietre per un nuovo mondo basato sulla gratitudine, la gioia ed il sostegno al prossimo. Allora… un immenso Grazie a voi Per tutti questi benefici.
Carol e Louis Fouché
Questa è la lettera in videomessaggio👇👇👇👇👇
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Risorse dimezzate per il cashback. Nella nuova versione del Recovery plan ci saranno meno soldi per la misura voluta da Giuseppe Conte, che ora rischia lo stop nel 2022. Risultato, anziché erodere quasi 5 dei 209 miliardi in arrivo da Bruxelles, ne assorbirà al massimo due e mezzo. Il resto delle risorse sarà dirottato verso altri strumenti in grado di favorire l’uso della moneta elettronica. I tecnici del Mef stanno facendo i conti e alla luce di come sta andando il cashback stimano che per pagare i rimborsi ordinari (fino a 150 euro a semestre per utente) possano bastare nel 2021 circa 2 miliardi di euro, a cui va sommata una spesa di 300 milioni di euro per erogare il supercashback destinato ai maggiori utilizzatori di carte e app di pagamento.
Il grosso del risparmio (almeno un miliardo) deriverebbe però dallo stop anticipato: l’attuale data di scadenza del cashback indica giugno del 2022, ma visto che gli unici rimasti a difenderlo sono i Cinquestelle, più che altro per un senso di riconoscenza nei confronti dell’ex premier, l’ipotesi che cali il sipario sulla misura con sei mesi di anticipo sta prendendo sempre più forza con il passare dei giorni. L’Europa del resto non vede di buon occhio l’iniziativa: alla fine dell’anno scorso la Bce aveva pure espresso le sue perplessità sull’efficacia del cashback. Per giunta le risorse di Bruxelles utilizzate per il cashback non rientrano tra i contributi a fondi perduto: verranno prese a prestito e andranno restituite.
Ma i rimborsi di Stato finora hanno coinvolto meno di otto milioni di italiani e secondo le previsioni di via XX settembre la platea dei partecipanti non salirà oltre la soglia dei 10 milioni di utenti quest’anno. Il rimborso medio per semestre non dovrebbe superare invece i 100 euro. Nubi scure pure sul supercashback, il premio da 1500 euro per i primi 100 mila che effettueranno più pagamenti digitali nell’arco di un semestre. Il problema dei furbetti del cashback, che quando fanno benzina frazionano i pagamenti per scalare più rapidamente la classifica che porta al maxi-premio, non è ancora stato risolto. Come affermato anche dal sottosegretario all’Economia Maria Cecilia Guerra, la società in house di Palazzo Chigi che gestisce il cashback, PagoPa, è al lavoro per individuare le transazioni cosiddette anomale che potrebbero essere escluse dal conteggio. Non si tratta però di un’operazione semplice e nonostante il rafforzamento dei controlli si rischia comunque che il supercashback finisca poi sui conti di qualche furbetto. Ragion per cui non è escluso che la corsa al maxi-premio venga fatta ripartire da zero, imponendo un limite giornaliero ai micro-pagamenti pari o inferiori a un euro che è possibile effettuare nello stesso negozio, soluzione caldeggiata in primis dai gestori di impianti di carburante. In caso di ripartenza, il supercashback verrà rinviato a dicembre e i 100 mila fortunati riscuoteranno alla fine dell’anno tremila euro in un colpo solo. Stando al piano, il tesoretto derivante da un eventuale taglio al cashback verrà speso per altre iniziative a favore della diffusione della moneta elettronica che il nuovo governo reputa più efficaci. Una parte delle risorse recuperate potrebbe andare ai corsi di formazione sui pagamenti digitali destinati al personale delle amministrazioni pubbliche locali.
Si era parlato anche di sospendere il cashback già da giugno, ma le resistenze dei grillini non rendono praticabile questa strada. Nel frattempo si è conclusa la fase dei pagamenti relativi all’extra cashback di Natale, gestita da Consap. Questa la mappa dei rimborsi: sono stati in tutto 3,2 milioni i partecipanti all’extra cashback di Natale che a dicembre hanno raggiunto la soglia minima delle 10 transazioni e di questi il 3,1 per cento ha totalizzato 150 euro di cashback. ______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale che europea, che mondiale]
L’Aula di Palazzo Madama, con voto segreto, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola”, chiesta da Lega e Fratelli d’Italia, che fa saltare l’esame degli articoli ed emendamenti al testo. Iter bloccato per 23 voti, secondo il Pd ne mancano all’appello almeno 16 favorevoli al disegno di legge. Esultano Salvini e Meloni. Di Maio: un voto “vergognoso”. Letta: “Il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”. Tensione in Forza Italia, accuse tra dem e renziani.
Il Ddl Zan si blocca al Senato. L’Aula di Palazzo Madama, con voto segreto, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola” che fa saltare l’esame degli articoli ed emendamenti al testo (CHE COS’È LA TAGLIOLA). A favore della tagliola, chiesta da Lega e Fratelli d’Italia, hanno votato 154 senatori, mentre 131 hanno detto no e due si sono astenuti: ad affossare la legge sono quindi 23 voti. Secondo il Pd, mancano all’appello almeno 16 voti favorevoli al Ddl. Tante le reazioni dopo l’esito della votazione. Esulta Matteo Salvini: “Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle”. Soddisfatta anche Giorgia Meloni. Per Luigi Di Maio è stato un voto “vergognoso”. “Chi gioisce per il sabotaggio vada a dirlo al Paese”, ha detto Giuseppe Conte. “Hanno voluto fermare il futuro. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”, ha commentato Enrico Letta. Dal Pd accuse ai renziani. Tensione in Forza Italia, con Elio Vito che ha rivendicato il suo voto contro la tagliola e ha lasciato gli incarichi nel partito. Il commento della Cei, con il presidente Gualtiero Bassetti: “Il voto del Senato offre un’ulteriore considerazione nel segno del concetto stesso di democrazia: una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza. Tra l’approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell’obiettivo del rispetto reciproco”. Il testo contro la omotransfobia era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020. Il disegno di legge non potrà più essere riproposto e un nuovo ddl con un tema analogo dovrà aspettare sei mesi per essere trattato in Senato (COSA PREVEDE – I PUNTI CONTROVERSI).
Cos’è successo al Senato
Oggi, mercoledì 27 ottobre, in Senato si parlava di Ddl Zan. Conclusa la discussione in Aula, la presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati ha riferito che erano state presentate due richieste di “non passaggio all’esame degli articoli”, da Lega e FdI. I due partiti hanno anche chiesto che il voto avvenisse a scrutinio segreto. “L’ennesima trappola sul cammino del ddl”, aveva commentato subito il deputato Pd Alessandro Zan su Twitter, chiedendo di respingere la richiesta (VIDEO). “Non si tratta di un voto truffa o peggio ancora una trappola, è un istituto previsto”, aveva ribattuto il senatore della Lega Roberto Calderoli. La presidente del Senato ha accettato la richiesta di Lega e FdI. “Il presidente ritiene ammissibili le due richieste di votazione segreta in base al regolamento e ai precedenti. La mia decisione, per quanto legittimo contestare, perché si tratta di interpretazione, ha delle solide fondamenta di carattere giuridico – ha spiegato Casellati –. Io sono stata chiamata esclusivamente a giudicare sulla votazione segreta, che è una questione puramente giuridica, infatti ho citato il regolamento e i precedenti che mi hanno indotto alla concessione del voto a scrutinio segreto”. Il voto segreto quindi c’è stato e l’Aula del Senato ha detto sì alla “tagliola”.
I NUMERI
senatori presenti in Aula erano 288, 287 i votanti. Da quanto risulta finora ai singoli gruppi su presenze e assenze, 2 senatori della Lega erano assenti sul totale di 64 e 3 gli assenti di Forza Italia rispetto al totale di 49. Si tratta di Niccolò Ghedini, Renato Schifani e Massimo Ferro. Per Fratelli d’Italia, invece, presenti tutti i 21 senatori. Nel Pd si contano 2 assenze su 38, 4 (tra cui Matteo Renzi) nel gruppo di Italia viva su 16 e 2 tra gli scranni del M5S sul totale di 74. Per il gruppo delle Autonomie un’assenza su 8 senatori, così come per L’alternativa c’è (ex M5S, che sono oggi nel gruppo Misto): presenti 3 su 4. I favorevoli alla tagliola sono stati 154, mentre 131 senatori hanno detto no e due si sono astenuti: un risultato accolto da un lungo applauso del centrodestra trionfante, che si è detto pronto a “ripartire da zero”. “Noi ci aspettavamo 140 voti di chi era a favore del Ddl e quindi contro la tagliola, ne mancano all’appello almeno 16″, hanno spiegato fonti del Pd al Senato. Ora il partito cercherà di capire se i franchi tiratori sono dentro il Pd o nell’area più allargata che ufficialmente era a favore del Ddl Zan. I parlamentari democratici hanno subito puntato l’indice su Italia viva, anche se qualcuno non ha escluso sabotatori interni di area riformista. Lo stesso Goffredo Bettini della direzione del partito è convinto che siano state le “giravolte di sovranisti e riformisti ad affossarlo”. I renziani hanno invece accusato Pd, M5S e Leu.
LE REAZIONI: ESULTANO MELONI E SALVINI
“Sconfitta l’arroganza di Letta e dei 5Stelle: hanno detto di no a tutte le proposte di mediazione, comprese quelle formulate dal Santo Padre, dalle associazioni e da molte famiglie, e hanno affossato il Ddl Zan. Ora ripartiamo dalla proposte della Lega: combattere le discriminazioni lasciando fuori i bambini, la libertà di educazione, la teoria gender e i reati di opinione”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. Soddisfatta anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Cala il sipario sul ddl Zan, una pessima proposta di legge che Fratelli d’Italia ha contrastato con coerenza e nel merito fin dall’inizio”.
TENSIONI IN FORZA ITALIA
Anche Forza Italia ha ufficialmente votato a favore della tagliola: tra i presenti, però, c’è stato almeno un voto in dissenso. Barbara Masini, infatti, ha spiegato in Aula: “Il Ddl Zan resta una legge imperfetta che avrebbe potuto essere migliorata e liberata da alcune ambiguità che la rendono di difficile condivisione per tutti, ma dal momento in cui è diventato chiaro che l’alternativa sarebbe stata quella di non avere nessuna legge che tuteli una comunità, che da 25 anni aspetta il riconoscimento del suo diritto di esistere e di non avere paura, allora la mia storia personale e la mia coscienza mi hanno costretto a votare contro le mozione di non passaggio agli articoli presentata da Lega e FdI, andando anche contro il mio gruppo di riferimento”. A luglio la senatrice, protagonista di un coming out mesi prima, aveva fatto un intervento commosso in Aula dicendo di essere favorevole al disegno di legge Zan, pur con alcune riserve. Dopo il voto di Forza Italia, inoltre, Elio Vito ha scritto una lettera al presidente Silvio Berlusconi per lasciare gli incarichi interni al partito: “Per coerenza con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera quando pur nella posizione contraria del gruppo fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l’incarico che mi hai affidato”.
ITALIA VIVA: L’ARROGANZA DI M5S E PD HA PRODOTTO LA SCONFITTA INCREDIBILE
Dopo l’esito della votazione, dal Pd sono arrivate accuse ai renziani. Non si è fatta attendere la risposta di Italia Viva. “Per mesi ho chiesto di trovare un accordo per evitare di far fallire il Ddl Zan. Hanno voluto lo scontro e queste sono le conseguenze. Chi polemizza sulle assenze dovrebbe fare i conti con i 40 franchi tiratori. La responsabilità di oggi è chiara: e dire che per Pd e Cinque Stelle stavolta era facile, più facile dei tempi di ‘O Conte o morte’. Non importava conoscere la politica, bastava conoscere l’aritmetica”, ha commentato il leader Matteo Renzi. “L’arroganza di M5S e Pd ha prodotto una sconfitta incredibile non solo per il Parlamento, che ha perso l’occasione di far approvare una legge di civiltà, ma per le tante donne e uomini che aspettavano di essere finalmente tutelati da aggressioni e discriminazioni. La cecità e l’ostinazione di pochi ha fatto affossare una legge necessaria al Paese “, ha detto la presidente dei deputati di Iv Maria Elena Boschi. “Dopo essere sopravvissuti di un solo voto a scrutinio palese a luglio, accettare oggi la roulette russa di un voto segreto senza un piano e senza paracadute, rifiutando anche un rinvio di qualche giorno per trovare una soluzione, è il più raro esempio di insipienza e dilettantismo cui mi sia capitato di assistere in questi anni di politica”, ha aggiunto il sottosegretario all’interno Ivan Scalfarotto (Iv).
LA DELUSIONE DI PD E SINISTRA
Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”, ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. “È evidente che c’è stato un travaso di voti dal centrodestra, ma sinceramente non mi aspettavo questo voto. Bisognerà fare una riflessione anche su come è stata gestita questa vicenda. Se questa è la conclusione vuol dire che errori sono stati fatti”, ha detto invece Andrea Marcucci, senatore del Pd. “Il voto di oggi affossa una legge che mirava ad ampliare i diritti senza toglierne a nessuno. Una legge contro la discriminazione, l’intolleranza e l’odio che sin dall’inizio la destra ha voluto solo abbattere nascondendosi dietro una bugiarda disponibilità al dialogo che si è dimostrata oggi inesistente. Ma i numeri dicono chiaramente che questo risultato negativo è stato reso possibile solo dalle defezioni di alcuni che a parole hanno detto di voler discutere la legge in Aula, come sarebbe stato non solo giusto ma anche doveroso fare, e nel voto hanno invece fatto la scelta opposta”, ha attaccato la capogruppo di LeU al Senato Loredana De Petris. “Oggi il Senato, anche grazie alla decisione della sen. Casellati che ha favorito l’imboscata, scrive una pagina nera sul libro dei diritti. La bocciatura della legge Zan è una pessima notizia per il Paese e per tutti noi”, sono invece le parole del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
M5S “ VERGOGNOSO”M5S
Delusione e rabbia anche nel M5S. “Tutti si erano schierati dalla parte dei diritti civili, ma alla fine il Ddl Zan è stato spazzato via, nel segreto dell’urna, al Senato. Vergognoso”, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5S). “Il Ddl Zan – ha aggiunto – doveva diventare legge in pochi giorni, invece sono passati mesi su mesi, scuse su scuse, fino a far saltare il provvedimento. Diciamocelo chiaramente: in Italia ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questa è la verità. In un Paese moderno questo è inaccettabile”. “Sul ddl Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari”, ha scritto invece il presidente del M5S Giuseppe Conte. Nel Movimento, poi, c’è chi se la prende con gli alleati: il “M5S si è fidato dell’esperienza del Pd, questo è il risultato”, ha commentato Alessandra Maiorino. (Fonte: RaiNews, Tg24)
Per approfondimenti puoi leggere 👉Che cos’è la “tagliola” che ha affossato il Ddl Zan al Senato, de ”Il Sole 24 ore”:
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]