Mario Draghi arriva al tavolo circolare del Consiglio dei ministri. L’incontro, il primo dopo l’elezione di Sergio Mattarella, fila via in poco più di mezz’ora. Il premier, prima di iniziare, non lesina sorrisi: entra quando i ministri sono già tutti seduti e decide di salutarli uno per uno, accostandosi dietro alla sedia di ognuno. Appena seduto chiama l’applauso per Sergio Mattarella. “Voglio prima di tutto ringraziarlo per la decisione di rimanere per un secondo mandato. Le priorità che ha espresso cioè la lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica del Paese sono le stesse del Governo”. È quanto ha riportato il Giornale.
Una certa irrequietezza di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, è notato da alcuni mentre interloquisce con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il titolare della Salute parla della proroga delle misure anti-Covid, il leghista sbotta: “E bastaaaa!Come spieghiamo alle categorie?”. Giorgetti ribadisce la necessità di introdurre “una qualche forma di indennizzo o risarcimento per i fragili che hanno riportato danni a causa di effetti avversi del vaccino. È una mia personale sensibilità”, spiega alla platea. Pare che le infami imposizioni di Speranza stiano cominciando, finalmente, a creare le prime crepe tra i ministri.
E ALLORA FORZATE LA MANO AFFINCHE’ IL MURO CROLLI DEFINITIVAMENTE!
Il Consiglio d’Europa (organizzazione con sede a Strasburgo, distinta dall’Ue, istituita nel 1949 dalla Convenzione europea dei diritti umani con 47 Paesi firmatari, tra cui l’Italia) dà una bella stoccata all’obbligo vaccinale e al Green pass, misure introdotte formalmente o surrettiziamente nella maggior parte dei Paesi europei tra cui l’Italia. Come racconta Stefano Valentino su Il Fatto Quotidiano, “un rapporto approvato a fine gennaio a larga maggioranza ha bocciato l’utilizzo delle certificazioni per punire i non vaccinati. Gli Stati vengono esortati a ‘informare i cittadini che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole e a garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato’”.
Il testo, intitolato “Vaccini Covid-19: questioni etiche, legali e pratiche”, sostiene che il concetto di passaporto vaccinale (Green pass) è “contrario alla scienza”, in assenza di dati sull’efficacia dei vaccini nel ridurre la contagiosità e sulla durata dell’immunità acquisita. Questo testo, spiega ancora Il Fatto, “scredita di fatto i decreti dell’esecutivo di Mario Draghi che penalizzano i non vaccinati con divieti volti testualmente alla ‘prevenzione di SarsCov2’, ossia alla neutralizzazione di infezioni e contagi. Non impediscono invece al virus di infettare l’organismo e trasmettersi a terzi. È quanto emerge da trial clinici, bugiardini e studi condotti sulle varianti Delta e Omicron”. E quindi non dai no vax.
Secondo il dossier consegnato recentemente al Senato dall’avvocato Renate Holzeisen, “decadrebbe anche il mutuo riconoscimento tra i Paesi dell’Ue delle certificazioni vaccinali che, secondo la normativa comunitaria, è subordinato ad evidenze scientifiche sull’interruzione delle catene di trasmissione. Una settimana prima era stato il Comitato internazionale per l’etica della biomedicina (Cieb) a prendere di mira l’Italia. La rete scientifica internazionale creata da docenti ed esperti per promuovere un dibattito critico sulla gestione politica della crisi Covid ha chiesto l’abolizione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e del Green pass”.
Ha invitato gli altri Paesi e le organizzazioni internazionali a fare pressioni sul governo italiano affinché ponga fine alla “sperimentazione di massa di un medicinale sperimentale impropriamente denominato vaccino”. E ora sono diverse le associazioni civiche che negli ultimi mesi hanno presentato esposti alla Corte penale internazionale de L’Aia per crimini contro l’umanità. Sarebbero tali “le imposizioni dei trattamenti con sostanze sperimentali col ricatto (privazione di diritti fondamentali come quello al lavoro, ai servizi pubblici e alla libera circolazione)”, dichiara Holzeisen riferendosi all’art 7 dello Statuto della Corte. Facciamo basta con questa follia del Green pass?
Un presidio è stato organizzato davanti alla sede del Coni di via Piranesi di Milano. Queste le motivazioni “Ormai non possiamo più nasconderlo: la vaccinazione nell’ambito delle attività sportive amatoriali e professionistiche sta causando un numero enorme di conseguenze avverse.”
A SEGUIRE IL VIDEO ⤵️
_______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
UNA RIFLESSIONE SULL’OPPORTUNITA’ DI IMPUGNARE LA FAMOSA SANZIONE DI €.100 PER GLI OVER 50 CHE NON SI SONO VACCINATI. OPPORTUNITÀ O TRAPPOLA, PER FAVORIRE UNA SENTENZA DI COMODO DELLA CORTE COSTITUZIONALE DOPO LA NOMINA A PRESIDENTE POLITICO GIULIANO AMATO?
L’AVVOCATO MARCO MORI, CHE HA PREPARATO, TRA L’ALTRO, GLI INCARTAMENTI DA PRESENTARE NELLE PROCURE ITALIANE PER DENUNCIARE IL GOVERNO DRAGHI, HA SPIEGATO, IN QUESTO VIDEO, I SUOI DUBBI E LE EVENTUALI SOLUZIONI. GUARDATE E ASCOLTATE ATTENTAMENTE ⤵️
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Si moltiplicano in Toscana le iniziative spontanee di gruppi di cittadini contro la follia greenpass.
“Le attività che non vogliono i nostri soldi non li avranno: non affannatevi a mettere cartelli all’entrata o guardie a controllare i codici a barre, non entriamo dove si preferisce DISCRIMINARE”. Questo il senso dei cartelli esposti in molte realta’ italiane, contro i commercianti che non hanno ancora capito il vero significato del green pass: portarli al fallImento!
“Cari proprietari e lavoratori delle attività commerciali: noi possiamo resistere senza prendere un aperitivo o comprare una borsa, voi quanto pensate di resistere da APERTI ma VUOTI?”
Vi hanno ingannato con “il greenpass è lo strumento per ripartire” ma non avete considerato che:
– Chi si è vaccinato spontaneamente dopo 3 dosi gira con la ffp2 e ha paura a fare vita sociale perché terrorizzato dai media
– Chi si è vaccinato con il RICATTO di stato NON utilizza il greenpass
– Chi non si è vaccinato non può accedere per una vostra scelta di seguire una legge folle
Aperti ma vuoti, il futuro però è nelle nostre mani: Potete toglierci tutto ma mai LA LIBERTÀ!
Capri di No al Green pass, e si aggiunge all’ormai felice lungo elenco di chi inizia a opporsi a questa assurdità. La politica va da una parte, la società dall’altra. Capri non ci sta all’obbligo del Green pass per accedere ai negozi. E così, su alcune vetrine, sono comparse locandine polemiche dal chiaro messaggio: “Discriminare è una vergogna”. Come riporta l’Ansa è successo, ad esempio, ad Anacapri dove alcuni esercenti hanno esposto un manifesto con un cuore rosso fiammante poggiato su due mani aperte con la scritta sovrastante “Love Pass, un mondo senza discriminazioni”.
In questi giorni, soprattutto, hanno voluto assicurare la loro presenza i proprietari dei tipici negozi di souvenir che d’estate vengono presi d’assalto dai turisti. Ma su tutti quello che ha fatto più discutere è stato il manifesto affisso da Capri Watch, nell’elegantissima strada delle griffe internazionali, su una delle vetrine del brand ormai conosciuto in tutto il mondo. Chiaro il messaggio: “Nel negozio come accade da ben 58 anni sono benvenuti tutti i clienti”.
E ancora: “No al Green Pass, no alle discriminazioni, no alle leggi ‘raziali’. Discriminare chi entra in un negozio è una vergogna”. Un concetto che il patron di Capri Watch Silvio Staiano ha voluto rendere pubblico per dissociarsi da un’iniziativa che lui ritiene che non riguardi l’aspetto sanitario, ma che viola i diritti di libertà delle persone e che non riduce i contagi, anzi ha ribadito Staiano, “molti, forti di questo lascia passare, hanno abbandonato i dispositivi e le altre misure di prevenzione”.
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Il Green Pass, secondo Bassetti, «va superato una volta che non sarà più rinnovato lo stato d’emergenza»
«Come in ogni guerra, una volta esaurita a marzo l’emergenza, in questo caso sanitaria, credo sia necessaria una sorta di amnistia per i non vaccinati»: è quanto ha affermato Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive San Martino di Genova, in un’intervista a La Nazione-Carlino-Giorno, riporta Meteoweb.eu.
«Quello che è stato è stato». «Non ha più senso protrarre misure come il Green Pass che sono nate per favorire la vaccinazione e non per comprimere la vita delle persone». «Tra due mesi ci avvicineremo ulteriormente al 95% di popolazione over 12 vaccinata, senza contare che, da qui alla primavera prossima, l’infezione se la piglieranno anche coloro che ancora si ostinano a rifiutare la profilassi. Saranno immunizzati anche loro», ha proseguito l’infettivologo. «A quel punto il Green Pass avrà esaurito la sua funzione, continuare a chiederlo per entrare nei negozi o per prendere un caffè rischierebbe solo di far chiudere il Paese», nell’ottica «del fallimento delle attività commerciali».
Il Green Pass, secondo Bassetti, «va superato una volta che non sarà più rinnovato lo stato d’emergenza». «Tanto a quel punto resteranno solo un due milioni circa di italiani 50 enni non protetti con la vaccinazione, è una cifra che ci possiamo permettere». «Stiamo poi anche parlando di una fascia d’età che generalmente non sviluppa una malattia grave».
Il prossimo autunno? «Questo virus non se ne andrà, resterà con noi. I casi positivi ci saranno, ma l’infezione diverrà del tutto endemica e non più emergenza», secondo Bassetti. «Di fronte a un quadro clinico di polmonite bilaterale torneremo a fare diagnosi differenziale. Non penseremo subito e solo al Covid».
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Ok. Prendendo atto di quanto detto da Bassetti, è concordando con lui nella sostanza di quanto affermato, non si può però fare a meno di notare un ‘piccolo’ particolare: la parola “amnistia” riferita ai c.d. “no-vax”…
A tal proposito riportiamo le parole del giornalista e segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti.
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Con l’avvicinarsi della fine dell’emergenza Covid, il Comitato tecnico-scientifico va verso lo scioglimento: “Non ci sarà più bisogno di noi tecnici straordinari”.
Il Comitato tecnico-scientifico va verso lo scioglimento. Non si tratterà di un atto immediato, ma di un processo graduale che arriverà al compimento quando l’Italia sarà definitivamente uscita dall’emergenza Covid-19. Il Cts infatti è una struttura d’emergenza, nata con e per la pandemia, che con la fine dell’emergenza “è destinata a sciogliersi” anche perché “lo prevede la legge”. A comunicarlo è Fabio Ciciliano, componente del Comitato, che ha spiegato come verso le fasi finali di ogni emergenza si passi al cosiddetto “hand over”.
Il Cts si scioglie
Cosa significa? In sostanza le prerogative dell’organismo costituito per la gestione dell’emergenza “vengono ricondotte nell’alveo della gestione ordinaria”, come ad esempio ai ministeri competenti. E a quel punto “non ci sarà più bisogno di noi tecnici straordinari”. L’avvicinarsi dello scioglimento del Cts restituisce la fotografia di un quadro epidemiologico in Italia in miglioramento rispetto alle scorse settimane, quando il forte incremento dei contagi aveva fatto temere un’ulteriore stretta ai danni dei cittadini.
Ora la situazione sembra viaggiare sui binari giusti e sul calendario è cerchiata in rosso la data del 31 marzo: per quel giorno è stata fissata la fine dello stato di emergenza, e per molti potrebbe rappresentare davvero l’uscita dall’incubo Coronavirus. Mentre aumenta il pressing per far cessare lo stato di emergenza, il ministro Roberto Speranza frena e rimanda al mese prossimo tutte le dovute riflessioni sulla questione.
La nuova fase Covid
Si sta per aprire una nuova fase nell’ambito della lotta al Coronavirus. Lo scioglimento del Comitato tecnico-scientifico sarebbe il sinonimo di una buona situazione epidemiologica in Italia, e allo stesso tempo vorrebbe dire una maggiore assunzione di responsabilità da parte della politica.
I governi in questi anni molte volte hanno atteso il parere degli esperti prima di varare provvedimenti, consultando gli scienziati per avere un giudizio sulle norme anti-Covid da intraprendere. Invece, in mancanza del Cts, l’esecutivo avrà più autonomia decisionale e ciò comporterà un maggiore coinvolgimento dei ministeri competenti.
A tracciare la rotta è stato il premier Mario Draghi, che nel Consiglio dei ministri di ieri ha fatto sapere che nelle prossime settimane “andremo avanti su questo percorso di riapertura”. A stretto giro infatti verrà annunciato “un calendario di superamento delle restrizioni vigenti”, ovviamente sulla base dell’evidenza scientifica e dell’andamento della curva epidemiologica.
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Virginia Raggi, contraria a questi sieri genici sperimentali, chiede la testa del sottosegretario nonché compagno del M5s, Pierpaolo Sileri. La posizione della Raggi, sul fronte dei non vaccinati, da quando non è più sindaco di Roma, appae sempre più marcata. Sulla falsariga dell’ex collega grillina Sara Cunial, l’ex primo cittadino della Capitale si schiera ancora più apertamente. Almeno nelle chat del Movimento pentastellato.
Gli screenshot in possesso di Repubblica, riportano che la Raggi abbia preso apertamente le distanze dal sottosegretario grillino Pierpaolo Sileri. Anzi, davanti a chi propone il siluramento del compagno di partito, scrive tre parole che sono una pietra tombale sul sottosegretario alla Salute: «Dio sia lodato». Tale considerazione arriva da chi è stato eletto nel comitato nazionale dei Garanti M5s. E cioè nell’organismo che ha il compito di vigilare sugli iscritti grillini ed eventualmente espellerli. Un clima da fronda interna o da tutti contro tutti. Lo ha riportato il giornale Mag24.es.
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Le balle sul virus e sulla sua gestione stanno venendo a galla. Una a una. E presto qualcuno dovrà renderne conto. Soprattutto alle vittime dirette e indirette di questa follia. Negli ultimi mesi, il microbiologo Andrea Crisanti ha iniziato ad esempio a rivelarne alcune, svelando dei retroscena che noi proviamo a raccontare da mesi passando per sovversivi e no vax. Se lo fanno i televirologi, però, allora va bene e su certi argomenti ci si può anche iniziare a ragionare. La folgorazione e conversione di Matteo Bassetti è un altro caso esemplare. Nel corso della trasmissione “L’aria che tira”, in onda nella mattinata di mercoledì 2 febbraio 2022 e condotta da Myrta Merlino, Crisanti ha interpretato gli ultimi dati disponibili, lanciando quella che per molti è stata una vera bomba. Ma era semplicemente la verità, arcinota ma nascosta dai Telegiornali unici del governo: “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate”.
Ha spiegato Crisanti: “Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinati saranno 20 o 30 al giorno – prosegue il microbiologo -. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa. La maggior parte dei decessi sono persone vaccinate e vulnerabili”, ribadisce ancora una volta. Come scrive Byoblu, riaffiorano così alla mente le conferenze stampa in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno dichiarato che “due terzi delle terapie intensive” fossero occupati da pazienti non vaccinati. Una fake news?
La conduttrice vira poi il discorso sulle mascherine ffp2, con un altro attacco di Crisanti alla decisione del governo sulla proroga dell’obbligo all’aperto: “Non penso che le mascherine all’aperto abbiano un grande impatto”, commenta. La decisione presa lunedì 31 gennaio in sede del Consiglio dei ministri e che ha previsto la proroga dell’obbligo di mascherina all’aperto sarebbe quindi una scelta politica, piuttosto che sanitaria? Ma le rivelazioni di Crisanti non si fermano qui.
La Merlino incalza il professore riguardo il Green Pass senza scadenza per chi ha effettuato la terza dose. “La decisione è conseguenza della mancata trasparenza dei dati dei trial clinici. Noi lo dovremmo sapere a questo punto se la terza dose è protettiva o meno. Perché le case farmaceutiche dovrebbero avere i dati”, afferma Crisanti. “E quindi non lo sappiamo al momento?”, chiede una Merlino quasi sorpresa. “Non lo sappiamo, è evidente”, replica il microbiologo. Ecco in mano a chi siamo.
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