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‘SANITÀ’ Category

03 Febbraio 2022 – Redazione Co.Te.Li

L’Agenzia del farmaco non pubblica bollettini sui danni da vaccino da quattro mesi. Ma abbiamo scoperto che i dati nascosti ai connazionali vengono forniti all’Ema: quasi 18.000 segnalazioni in questo periodo. E una su sei risulta «grave»: miocarditi, pericarditi, embolie polmonari, trombosi. Giallo sul numero dei morti. A rendere noti i dati è La Verità in un articolo di Antonio Grizzuti.

Che fine ha fatto il report dell’Agenzia italiana del farmaco sulle reazioni avverse ai vaccini contro il Covid? Risale ormai a quasi quattro mesi fa, infatti, la diffusione dell’ultimo documento sugli effetti collaterali provocati dal siero. Era il lontano 12 ottobre 2021 quando gli uffici di via del Tritone sfornavano il nono – e finora ultimo – «Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19». Fino a quella data la pubblicazione aveva cadenza mensile, una frequenza dettata – a detta della stessa Agenzia – per assicurare «sufficienti dati per garantire la robustezza delle analisi, della ocomparazione e delle valutazioni». Come spiegato alcuni giorni fa su queste pagine, – si legge su La Verità – a ottobre il voltafaccia: «Considerata la stabilità dell’andamento delle segnalazioni per i diversi vaccini, il Rapporto di sorveglianza sarà pubblicato con cadenza trimestrale». Una scelta discutibile, ma tant’è. L’uscita del nuovo report era prevista dunque intorno al 12 gennaio, cioè tre settimane fa. E invece nulla. Negli ultimi giorni abbiamo provato a più riprese a metterci in contatto con gli uffici dell’ente per ottenere informazioni sulla data di pubblicazione del prossimo aggiornamento. Risultato? Non c’è stata anima viva che si sia degnata di risponderci. E qui non si tratta di essere «no vax», tutt’altro. Perché, come spiega la stessa Agenzia nell’incipit del rapporto, «nessun prodotto medicinale può essere mai considerato esente da rischi», e «verificare che i benefici di un vaccino siano superiori ai rischi e ridurre questi al minimo è responsabilità delle autorità sanitarie che regolano l’immissione in commercio dei prodotti medicinali».

Chi fa da sé fa per tre, dice il proverbio. E così, ispirati dal vecchio adagio, ci siamo mossi per colmare le lacune dell’Aifa. Prima di tutto, – riporta La Verità – confrontando i numeri del rapporto pubblicato lo scorso ottobre con quelli presenti su Eudravigilance, la banca dati continentale dell’Ema per la gestione e l’analisi delle segnalazioni. L’Aifa spiega infatti sul proprio sito che «tutte le segnalazioni di sospette reazioni avverse raccolte nella Rete nazionale di farmacovigilanza sono regolarmente inviate a Eudravigilance», le quali a loro volta vengono poi trasmesse al database Vigibase dell’Organizzazione mondiale della sanità. Obiettivo della nostra ricerca era, in altre parole, comprendere se a essere bloccata fosse solo la pubblicazione del Rapporto mensile oppure l’intero flusso di dati. Con un certo stupore abbiamo appurato che, in effetti, il numero delle segnalazioni presenti sulla banca dati europea risultava più alto rispetto alle cifre rilasciate da Aifa lo scorso autunno. Rilevando un incremento di segnalazioni per tutti i vaccini somministrati in Italia, nell’ordine: Pfizer (+11.262 segnalazioni), Moderna/Spikevax (+6.128), Janssen (+236) e Vaxevria/Astrazeneca (+138). Variazioni che sembrano dimostrare come, in questi ultimi mesi, l’Aifa abbia effettivamente trasmesso i dati alla controparte europea, senza però al tempo stesso rendere conto ai cittadini.

Non paghi del risultato – evidenzia La Verità– abbiamo scavato più a fondo. Nella pagina dedicata alla farmacovigilanza, l’Aifa spiega che i «dati delle segnalazioni di sospette reazioni avverse a vaccini Covid-19 inserite in Rete nazionale di farmacovigilanza sono accessibili dal sistema Ram», consultabili sia per organo o apparato interessato, che per singola reazione avversa. Non senza fatica siamo riusciti ad accedere alla piattaforma: occorre infatti essere titolari di un’utenza Spid, oppure in possesso di una carta d’identità elettronica o tessera sanitaria o carta nazionale dei servizi abilitate. Ma questo è il minimo. Una volta entrati ci siamo imbattuti in una pagina in inglese senza alcun riferimento alla farmacovigilanza dei vaccini Covid. Occorrono diversi ulteriori passaggi, attraverso menù e sottomenù rigorosamente in lingua inglese, per arrivare a destinazione. Finalmente ripagati delle fatiche, davanti ai nostri occhi vediamo materializzarsi i dati delle reazioni avverse aggiornati al 26 gennaio 2022, relativi dunque anche ai periodi successivi al 26 settembre scorso, data di ultimo aggiornamento del report. Le segnalazioni sono divise per singolo vaccino, mese di rilevazione, gravità della reazione, sesso, fascia d’età, descrizione dell’apparato interessato, e per singola reazione avversa.

Scopriamo così che, alla data del 26 gennaio, all’Aifa sono giunte 24.077 segnalazioni in più rispetto all’ultimo rapporto, il 64% delle quali per il Comirnaty (Pfizer/Biontech) e il 30% relativamente allo Spikevax (Moderna). Negli ultimi due mesi le segnalazioni relative allo Spikevax risultano in forte crescita, arrivando a dicembre quasi a «raggiungere» il Comirnaty (2.775 del primo contro 3.132 del secondo). Un altro dettaglio interessante, e per certi versi preoccupante, riguarda la gravità, in costante crescita dalla pubblicazione del primo rapporto. Secondo i dati presenti sul sistema Ram, quasi una reazione su sei (16,7%) viene classificata come «grave». Nella prima edizione del report erano appena una su 14 (7,3%). Colpiscono, scorrendo il dettaglio le segnalazioni di miocardite (412 casi), pericardite (629), embolia polmonare (557), e ancora trombosi (349), trombocitopenia (407) e paralisi di Bell (239). Rimane da chiarire il dato relativo alle segnalazioni con esito fatale. Nell’elenco risultano, infatti, 100 casi di «morte improvvisa» e 44 casi di «morte», cifre che cozzano con i 608 casi di decesso post vaccino citati nel report di ottobre 2020 (16 dei quali giudicati correlabili al vaccino).

Rimane un mistero la ragione per la quale l’Aifa si ostini a non pubblicare il rapporto. Per quale motivo tiene per sé informazioni delle quali in realtà dispone? O meglio, le lascia a disposizione dei cittadini ma al contempo accuratamente «nascoste», senza un’adeguata spiegazione a corredo, favorendo così il rischio di interpretazioni scorrette? Negli ultimi tempi l’Agenzia si è limitata semplicemente ad aggiornare i grafici della pagina dedicata alla farmacovigilanza, i quali però forniscono una visione assai parziale e peraltro priva di alcuna analisi. Diversamente dall’estero, dove il regolatore provvede ad aggiornare costantemente i dati sulle reazioni avverse, accompagnandoli di volta in volta con la giusta chiave interpretativa. Tanto per fare alcuni esempi, nel Regno Unito il report sugli effetti avversi è stato aggiornato appena pochi giorni fa, il 27 gennaio, in Spagna il 26 gennaio, nei Paesi Bassi il 23 gennaio, in Francia 21 gennaio, e in Svizzera il 12 gennaio. Più che a farmacovigilanza, a conti fatti, quella dell’Aifa somiglia a farmacosonnolenza, conclude Antonio Grizzuti su La Verità.

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02 Febbraio 2022 – Redazione Co.Te.Li

Mentre il governo Draghi continua a insistere sulla strada della vaccinazione, resa obbligatoria per tutti gli italiani sopra i 50 anni di età con il resto della popolazione “costretta” comunque dal Green pass a sottoporsi all’inoculazione, il programma Report in onda su Rai Tre ha mandato in onda un servizio sulla vigile attesa. Come annunciato dal conduttore Sigfrido Ranucci, “siamo andati a vedere la sperimentazione di medici per quello che riguarda l’utilizzo degli antinfiammatori nei primi momenti dei sintomi di un paziente che ha il Covid”. Un video che non ha mancato di far discutere.

All’interno del servizio, Report ha preso in esame alcune cure sperimentate dall’Istituto Mario Negri di Milano e che hanno fatto registrare una regressione della malattia nell’80% dei pazienti trattati. “Abbiamo verificato che questi antinfiammatori non solo possono attenuare la sintomatologia della fase iniziale virale – ha detto Fredy Suter, il primario emerito dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – ma possono ridurre le ospedalizzazioni e molto probabilmente anche i casi di morte”.

Secondo il primario, intervistato da Report, mentre la tachipirina non cura l’infiammazione, i farmaci antinfiammatori vanno alla radice del problema riducendo la probabilità di arrivare a un’infiammazione grave. Quando gli è stato chiesto come mai queste cure, nonostante gli ottimi risultati, non siano state generalizzate, Suter ha risposto che gli enti regolatori (come l’Agenzia Italiana del Farmaco) possono dare indicazioni soltanto sulla base di studi scientifici estremamente rigorosi.

https://twitter.com/AvvErich/status/1488399293354586113?s=20&t=yqqq9aAjBdug9YJd_B6Sxg

Il nostro studio ha dei limiti – ha chiarito Suter – Cercheremo di farne uno il più possibile corretto da tutti i punti di vista”. Una risposta che, secondo Report, era “diplomatica”. Ranucci ha sottolineato come, al momento di far emergere questo protocollo, sarebbero state riscontrate delle difficoltà con le istituzioni, visto che si sarebbero creati contrasti con il protocollo ministeriale della vigile attesa. Emblematico un fiori onda del primario, che pensava di non essere più registrato: “Solo con questa norma, avremmo risparmiato migliaia di morti”.

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02 Febbraio 2022 – Redazione

Anche i virologi, nel loro piccolo, si arrabbiano. Dopo aver difeso per mesi e mesi le scelte del governo, anche le più cervellotiche, gli scienziati-vip del nostro piccolo schermo hanno detto basta, passando al contrattacco e iniziando a invocare un allentamento delle restrizioni anti-Covid, vista la minor pericolosità della variante Omicron per la salute dei cittadini. Prima è stata la volta di Matteo Bassetti, che ha auspicato lo stop all’obbligo di mascherine all’aperto e al Green pass. Ora quella di Andrea Crisanti, che attraverso le pagine del Fatto Quotidiano ha puntato a sua volta il dito contro le misure ancora in vigore nel nostro Paese.

Crisanti ha parlato innanzitutto della recente evoluzione della pandemia: “Sta passando la buriana della variante Omicron, la cui caratteristica è che i vaccinati si infettano e trasmettono con i numeri pazzeschi che abbiamo visto. La mia impressione, guardando anche ai dati dell’Inghilterra, è che stiamo raggiungendo una situazione di equilibrio ma a livelli piuttosto elevati. Se c’è un momento per liberalizzare è tra due-tre settimane, nel momento di massima protezione della popolazione”.

Se si vuole varare un allentamento nelle restrizioni e dare fiato alla popolazione, insomma, il momento è questo: “Non significa che il virus se ne sia andato, sia chiaro. Significa solo che la maggior parte della popolazione è protetta perché ha fatto la terza dose da poco o perché si è infettata da poco”.

Sempre secondo Crisanti, visto l’alto numero di italiani vaccinati o guariti dal Covid, l’obbligo vaccinale “dal punto di vista della trasmissione del virus ha impatto zero. Secondo me quando si raggiunge un certo livello di protezione non ha più senso andare oltre. Costa troppo dal punto di vista economico e sociale. Ci sono persone che non vogliono vaccinarsi”.

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02 febbraio 2022 – di Monica Tomasello – Redazione Co.Te.L.I.

Finalmente si comincia a vedere “una luce” in fondo a questo lunghissimo “tunnel” che ci ha portato da inizio pandemia Fini ad oggi…

La comunità scientifica, sulla base dei recenti dati scientifici ed epidemiologici, si esprime, infatti, sempre più compatta, a favore di un deciso allentamento della morsa di misure restrittive e compressive dei diritti e delle libertà individuali volte al contenimento di un virus che ormai non fa più paura…

Dopo Bassetti (vedi: ⤵️

https://www.mercurius5.it/2022/02/01/via-subito-le-mascherine-poi-dovra-sparire-anche-il-green-pass-le-richieste-di-bassetti-al-governo/

è la volta di Francesco Vaia, direttore dell’Ospedale Spallanzani di Roma , che così afferma:

Non possiamo fare a meno di notare come Vaia abbia scritto la parola “Persone” in maiuscolo… Il messaggio appare chiaro…, speriamo soltanto che anche al governo sappiano cogliere questo “dettaglio” e che presto venga restituita libertà e dignità ai cittadini… (M.T.)

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1 febbraio 2022 – Redazione Co.Te.L.I. – a cura di Monica Tomasello – (Fonte:AdnKronos, Sputnik News)

Via le restrizioni, il covid non è più una malattia ‘socialmente critica’

La Danimarca diventa il primo paese dell’Unione Europea a eliminare tutte le restrizioni sul coronavirus: a partire da oggi l’obbligo di indossare le mascherine e di esibire il Green Pass non sarà più in vigore, mentre torneranno ad essere autorizzati gli eventi e la frequentazione delle discoteche.

La decisione va di pari passo con la scelta di far cadere la definizione del Covid-19 come una malattia “socialmente critica”, usata per giustificare l’adozione delle norme anti-pandemia. Solo chi entra nel paese sarà chiamato ad esibire una prova della vaccinazione.

Una scelta analoga era stata fatta dal paese a novembre ma all’epoca le restrizioni erano poi state progressivamente reintrodotte a fronte di un forte aumento dei contagi.

La settimana scorsa la Danimarca ha registrato tra i 33mila ed i 47mila nuovi contagi quotidiani ma l’aumento delle infezioni non ha prodotto una pressione aggiuntiva sugli ospedali, come si temeva.

Le mascherine resteranno in vigore esclusivamente negli ospedali, per il personale e i visitatori, a tutela delle persone più fragili.L’autorità sanitaria danese “raccomanda” a coloro che risultano positivi al coronavirus di autoisolarsi per quattro giorni. In caso di contatto, tuttavia, non è più richiesta la quarantena.“’L’incredibilmente buona notizia” sull’abbandono delle restrizioni è stata annunciata dal primo ministro danese Mette Frederiksen la scorsa settimana, a seguito delle raccomandazioni giunte dalla Commissione epidemica e avvallate dal sostegno di tutti i principali partiti politici della nazione.

Stasera possiamo… ritrovare il sorriso. Abbiamo notizie incredibilmente buone adesso, in Danimarca, possiamo rimuovere le ultime restrizioni sul coronavirus. Le ultime settimane hanno visto tassi d’infezione molto alti, in effetti i più alti dall’intera pandemia. Può sembrare strano e paradossale che ora siamo pronti ad abbandonare le restrizioni”, ha detto la Frederiksen in una conferenza stampa a fine gennaio, chiarendo che le ultime restrizioni saranno ritirate il 1° febbraio, ovvero a partire da oggi.Il primo ministro Frederiksen ha affermato anche di non aspettarsi di dover imporre nuove restrizioni, ma è rimasta cautamente ottimista. “Non possiamo fornire alcuna garanzia quando si tratta di biologia“, ha detto, annunciando il ritorno del Paese “alla vita come la conoscevamo prima del coronavirus“.

E in Italia?

In Italia, complice questo “governo dei migliori” ed  il “commissionato” terrorismo mediatico (che tanto ha fatto guadagnare “pennivendoli” che prima non se li ca…. nessuno…), ci tocca esibire l’inutile Green Pass anche per andare a comprare le mutande o le sigarette…
Evidentemente qui “qualcuno” ha deciso che l’economia deve crollare; forse perché così quel “qualcuno” potrà facilmente e finalmente comprarsi il paese più bello d’Europa? 

Stendiamo un pietoso velo… (M.T.)

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01 Febbraio 2022 – Redazione Co.Te.Li

Bassetti non ha mai riscosso le nostre “simpatie”… Se non altro per il fatto che, in questi ultimi due anni, lo abbiamo sentito dichiarate tutto ed il contrario di tutto… Ma stavolta non possiamo esimerci dal fargli un plauso riportando le sue ultime dichiarazioni, a nostro avviso le più sensate espresse sin’ora… (M.T.)

La mascherina va tolta, subito. E con l’arrivo della primavera, quando le temperature inizieranno a salire e le persone tenderanno a stare meno in posti chiusi, anche i Green pass obbligatori dovranno sparire. A dirlo è Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive “San Martino” di Genova, che in un’intervista rilasciata a Libero ha criticato l’insistenza del governo nel confermare le restrizioni in vigore: “La gente è stufa: non si può andare avanti così. Invito la politica a fare attenzione: un cittadino stufo, quando hai a che fare con una malattia infettiva, è il pericolo maggiore in cui puoi imbatterti, perché non segue più alcuna regola”.

“Agli italiani andrebbe eretto un monumento – ha spiegato Bassetti – il 90% si è vaccinato e la percentuale continua a crescere. Hanno e abbiamo rispettato tutte le regole, ma nonostante questo resistono restrizioni insensate”. Il virologo si è riferito, per esempio, “al limite di 5 mila spettatori negli stadi, che poi non si capisce perché siano 5 mila sia a San Siro che ne può contenere 80 mila sia a La Spezia che ha 11 mila posti. Tra poco pare che si torni al 50%, e non ha comunque senso dato che nei cinema e nei teatri, quindi al chiuso, viene accettata la capienza totale. Limitare gli ingressi, con così tanti vaccinati, le mascherine e la sanificazione degli ambienti oltre che sbagliato è anacronistico”.

“La mascherina all’aperto? – ha spiegato ancora Bassetti – Non se ne può più, buttiamola! La Francia la abolisce martedì. Nel Regno Unito l’hanno vista appena. L’hanno abbandonata anche in gran parte della Spagna. Non vedo perché l’Italia debba proseguire. Se nelle prossime 2-3 settimane i dati del contagio e dei ricoveri continueranno a scendere sarà il momento di abbandonare le limitazioni, almeno quelle più cervellotiche. Molte leggi sono fatte esclusivamente per tutelare chi le scrive, e non i cittadini”.

Secondo Bassetti “dobbiamo capire che i tamponi vanno fatti solo a chi ha sintomi e a chi deve uscire dalla quarantena. Siamo arrivati all’isteria”. Tempo, invece, di allentare la tensione e iniziare a tornare alla normalità: “È chiaro che il virus circola e lo farà ancora per parecchio tempo, così come purtroppo continueranno a esserci dei morti, però che un Paese di 60 milioni di abitanti consideri un’emergenza assoluta avere 1.500 persone in terapia intensiva mi sembra davvero esagerato. Quanto a Omicron2, è la fotocopia di Omicron1, un po’ più contagiosa. L’impatto su chi la contrae è il medesimo. Serve il coraggio, come comunità scientifica, di convincere la politica e in particolare il ministero della Salute, che questo virus grazie ai vaccini e all’immunità naturale nella stragrande maggioranza dei casi non si evolve più in forma grave”.

QUESTO IL VIDEO DELLE DICHIARAZIONI DI BASSETTI ⤵️

Insomma… il prof. Bassetti, dopo le sue performance pro-vax e pro-restrizioni ai limiti dell’immaginabile (è ancora fresca in tutti noi l’immagine di lui che canta, nel trio dei virus-star insieme a Crisanti e Pregliasco, la canzoncina ‘salva-Natale’ “SìSì vax” sulle note di Jingle Bells…) pare sia rinsavito… Speriamo non cambi nuovamente idea… Intanto prendiamoci il buono che c’è… Abbiamo, infatti, assoluto bisogno di credere di essere finalmente vicini alla fine di tutta questa “covid-follia”…. (M.T.)
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31 gennaio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

In un articolo apparso qualche mese fa su ScienceDirect – European Journal of Internal Medicine, sono state evidenziate “luci ed ombre” dei “vaccini” anti Sars-Cov-2.
In particolare sono state sollevate alcune preoccupazioni riguardo alla loro sicurezza in base alle possibili, e già in diversi casi osservate, reazioni avverse, soprattutto tromboemboliche.

Tra le problematiche affrontate:

  1.  “L’applicabilità nella vita reale dei risultati ottenuti negli studi clinici di fase 3 sull’efficacia e sulla sicurezza”, che “richiede un ampio follow-up in diverse popolazioni.”
  2.  “La vaccinazione di persone con un’immunità preesistente”, che “può portare ad un’infiammazione sistemica più intensa e potrebbe quindi innescare reazioni infiammatorie e trombotiche inaspettatamente intense, sebbene molto rare.”

L’intero articolo è visionabile qui ⤵️

https://doi.org/10.1016/j.ejim.2021.04.019

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01 febbraio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

Un uomo della Louisiana senza problemi di salute di base è morto il 28 gennaio dopo che i medici hanno affermato che il suo secondo vaccino COVID aveva causato una risposta immunitaria che ha portato allo sviluppo di una malattia autoimmune. Brandon Pollet, 33 anni, è nato e cresciuto a LaPlace e ha vissuto nella parrocchia di St. Charles per 10 anni prima di trasferirsi a Poncatoula 

La moglie di Brandon, Jessica Pollet, ha detto:

“Brandon non aveva precedenti medici. Dopo il suo secondo vaccino Pfizer , Brandon ha sviluppato subito mal di testa, poi febbre 48 ore dopo. 

Il suo primo ricovero è stato dal 21 ottobre al 7 novembre.

Jessica ha continuato:

“Era stato trattato per linfoistiocitosi emofagocitica , Il HLH , ma è stato escluso e gli è stata diagnosticata una rara malattia autoimmune chiamata Malattia di Still . Dopo la dimissione, Brandon è andato a casa per circa un mese ed è stato poi ricoverato in ospedale il 14 dicembre”. 

Jessica ha detto che è stato più tardi a dicembre quando a Brandon è stata ufficialmente diagnosticata l’ HLH .

Ha ricevuto il trattamento del protocollo HLH, che includeva la chemioterapia. Sfortunatamente, nessuno dei soliti trattamenti ha funzionato. 

I medici hanno convenuto che il vaccino [Pfizer] COVID ha causato una risposta immunitaria che ha portato allo sviluppo della malattia autoimmune e dell’HLH. ” 

Mentre stava morendo, disse a Jessica:

“ Mi dispiace, ho provato a batterlo. ” 

Brandon è morto venerdì 28 gennaio.

Jessica ha affermato che i dipendenti della Shell Oil, dove Brandon lavorava come meccanico di strumenti, sono stati incredibilmente di supporto e incoraggiamento per l’intera famiglia, così come l’intera comunità della parrocchia di St. Charles. 

“La comunità ha organizzato raccolte di sangue e un account GoFundMe per supportare Brandon e aiutarci a pagare le spese mediche”. 

Jessica, che ha preso un congedo dal lavoro per prendersi cura di Brandon, ha detto:

“Chiediamo i vostri pensieri e le vostre preghiere”.

Fonte: ⤵️

https://mortidavaccinocovid19.blogspot.com/2022/02/brandon-pollet-33enne-muore-dopo-aver.html?m=1

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01 Febbraio 2022 –

MA VI RENDERE CONTO A QUALI COSTRIZIONI SIAMO SOTTOPOSTI COME POPOLO E QUALI NEFANDEZZE E IPOCRISIE SIAMO COSTRETTI A SENTIRE, DALLE BOCCHE A CLOACA DEI DIRIGENTI RAI? MA VOI LE BARRICATE LO SAPETE COSA SONO? PERCHE’ DI FRONTE A QUESTE AFFERMAZIONI, OGNI DUBBIO DOVREBBE ESSERE DISSOLTO…..

Nessun obbligo di vaccino per i cantanti in gara al ‘Festival di Sanremo, a meno che ovviamente non abbiano più di 50 anni e ricadano dunque nell’obbligo di legge previsto dal Governo. È stato chiaro il direttore di Rai1 Stefano Coletta nello spiegare che le leggi seguite all’Ariston sono quelle nazionali: “Come il teatro Ariston si collega alle norme generali previste per i teatri, con la piena capienza, il super green pass e le mascherine Ffp2, così vale la regola che sotto i 50 anni non c’è un obbligo di vaccino. La selezione degli artisti sul palco non può essere dirimente distinguendo vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili, che la Rai non può chiedere”, le parole durante la conferenza stampa dal Casinò di Sanremo.

IL FINALE CONFERENZA E’ PIU ESILARANTE, IN QUANTO CI HANNO PRESO PER COGLIONI…. ”La selezione degli artisti sul palco non può essere fatta distinguendo vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili, che la Rai non può chiedere“.

01 Febbraio 2022 – Redazione

«Ho appena presentato un esposto alla Procura di Roma, contro il Ministero della Salute e l’Aifa», scrive l’europarlamentare Francesca Donato sul suo sito Internet.

«Durante la campagna vaccinale hanno ignorato le indicazioni dell’Agenzia europea del farmaco sulla natura dei vaccini e la necessità della prescrizione medica». Poi specifica: «L’agenzia europea del farmaco ha ribadito a più riprese che i vaccini sono stati autorizzati in via condizionata. Allo stato non è confermata né l’efficacia né la sicurezza di questi sieri».

«Nell’esposto ho precisato che l’Ema ha sempre sottolineato che le quattro sostanze attualmente sul mercato sono state autorizzate esclusivamente per la prevenzione della malattia Covid-19. Non sono ritenute efficaci per la prevenzione
dell’infezione con il virus Sars-CoV-2».

«Pertanto, – sottolinea l’europarlamentare – come l’esplosione incontrollata dei contagi dimostra» «la campagna vaccinale in Italia si regge su un grave falso ideologico secondo cui il vaccino previene l’infezione».

«Un falso che è stato messo nero su bianco dal governo e che è stato propagandato attraverso la comunicazione istituzionale inducendo la popolazione ‘vaccinata’ in una falsa sicurezza».

«I numeri della pandemia in Italia sono impietosi – aggiunge – con questo esposto chiedo alla magistratura di
fare luce su quella che non è più una campagna vaccinale ma un colossale imbroglio che ha come vittime i cittadini italiani».