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06 Aprile 2022 – Redazione – di  ( Star Magazine)

Ceo delle Big Pharma guadagnano ormai quanto quelli di JPMorgan o Goldman Sachs. Ecco le rivelazioni del Financial Times sugli stipendi dei numeri uno di Moderna, Pfizer e Biontech

Nel biennio 2020-2021, secondo i calcoli del Financial Times, le retribuzioni dei tre Ceo delle tre case farmaceutiche – Moderna, Pfizer e Biontech – hanno superato i 100 milioni di dollari anche grazie ai loro innovativi vaccini realizzati con la tecnologia mRna che hanno aumentato i ricavi delle società.

IL PREZZO DELLE AZIONI

La rivoluzione della tecnologia mRna ha portato le biotech a trasformarsi e questo ha fatto sì che i prezzi delle azioni aumentassero in maniera consistente.

Nel caso di Pfizer, riferisce il Ft, è aumentato del 60% negli ultimi 24 mesi, mentre il valore delle azioni di BioNTech e Moderna è rispettivamente triplicato e quintuplicato.

PRIMO POSTO PER BOURLA (PFIZER)

Albert Bourla, promosso da direttore operativo ad amministratore delegato di Pfizer nel gennaio 2019, ha visto quasi raddoppiare i suoi compensi.

Infatti, se nel biennio 2018-2019 aveva incassato 27,7 milioni di dollari, nel 2020-2021 ha ricevuto 45,3 milioni.

SAHIN, CEO DI BIONTECH E PARTNER DI PFIZER

Non è andata male nemmeno a Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, partner tedesco di Pfizer nello sviluppo di uno dei più somministrati vaccini anti Covid.

Il Ceo di BioNTech, che ha fornito la tecnologia utilizzata da Pfizer, nel 2020-2021 ha guadagnato 30,8 milioni di dollari rispetto agli 8,5 milioni del 2018-2019.

La loro partnership, afferma il Ft basandosi sui dati di Airfinity, l’anno scorso ha prodotto 37,5 miliardi di dollari di entrate.

IN CONTROTENDENZA BANCEL DI MODERNA MA…

In calo rispetto al biennio precedente è la remunerazione del Ceo di Moderna, Stéphane Bancel, che è passata dai 67,5 milioni di dollari del 2018-2019 ai 31,1 milioni del 2020-2021.

C’è però un ‘ma’, come scrive il Ft, il guadagno record di 67,5 milioni di dollari era dovuto a una plusvalenza una tantum in seguito all’IPO di Moderna nel 2018 che gli aveva fruttato 58,6 milioni di guadagni in stock option.

Moderna, stando ai dati di Airfinity, nel 2021 con il suo vaccino ha incassato 17 miliardi di dollari.

Inoltre, il quotidiano finanziario osserva che Bancel e Sahin “sono diventati miliardari, grazie alle loro quote del 7,8% e del 17,1% ciascuno nella propria azienda, che vengono rispettivamente valutate circa 5,4 e 7,8 miliardi di dollari”.

IL TOTALONE

Dunque, la somma dei guadagni nel 2020-2021 dei Ceo di Moderna, Pfizer e BioNTech è di 107,2 milioni di dollari contro i 103,7 milioni del biennio precedente.

A CHI NON SONO PIACIUTE LE BUSTE PAGA

Alcuni esperti di retribuzione interpellati dal Ft hanno notato che i guadagni nel settore biofarmaceutico sono sempre più vicini a quelli dei Ceo delle maggiori banche di Wall Street come JPMorgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bank of America.

A indignarsi per i “re dei vaccini” non sono state solamente le associazioni di attivisti ma anche la senatrice democratica Elizabeth Warren, la quale ha invitato la SEC a prendere in considerazione riforme normative “che impediscano pratiche abusive” che hanno permesso ai Ceo di generare “profitti a cascata”.

I PROFITTI A CASCATA

Bancel, infatti, secondo quando riferito dal Ft ha potuto incassare così tanto grazie alla vendita di 404 milioni di dollari di azioni da gennaio 2020 e anche Bourla ha venduto 5,6 milioni di dollari di azioni il giorno in cui Pfizer e BioNTech hanno dichiarato che il loro vaccino era efficace al 90%.

Sahin, invece, non ha fatto alcuna vendita significativa di azioni.

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06 Aprile 2022 – Redazione

SPERANZA E COMPAGNIA GOVERNATIVA AL SEGUITO, NEL 2020, NON AVREBBERO AFFATTO IMMAGINATO DI NON RIUSCIRE AD OTTENERE QUEI RISULTATI NEFASTI A LORO RICHIESTI, DALLE FORZE OSCURE DEL MONDIALISMO!

IL COVID, ALL’INIZIO CONSAPEVOLMENTE SOTTOVALUTATO, PER FAR SÌ CHE LA STRAGE DEGLI INNOCENTI SPOSASSE GRANDI NUMERI IN MANIERA, DICIAMO COSÌ, NATURALE, ADESSO STA MASSACRANDO CHI HA DATO IL SUO CONSENSO ALLA SPERIMENTAZIONE, FRUTTO DI TANTO LAVORO SVOLTO IN MOLTI DECENNI, IN TERMINI DI VIRUS E BATTERI CREATI IN LABORATORIO, DA SPARGERE O SULLE NOSTRE TESTE, ATTRAVERSO I MEZZI PIÙ DISPARATI ( VEDI ANCHE SCIE CHIMICHE), O ATTRAVERSO L’INOCULAZIONE, PERCHÉ PIÙ CHE DI VACCINO DOBBIAMO PARLARE DI INIEZIONE LETALE! 
DOPO UNA CAMPAGNA VACCINALE OSSESSIVA E, PER MOLTI NOSTRI CONNAZIONALI, INVALIDANTE O ADDIRITTURA MORTALE, SIAMO GIUNTI AI BILANCI FINALI.

QUELLO IN CUI NON SONO RIUSCITI COVID E TERAPIE INTENSIVE, LO STANNO FACENDO I SIERI SPERIMENTALI, CON UN NUMERO DI DECESSI CHE STA CRESCENDO DI GIORNO IN GIORNO, CON MALORI IMPROVVISI CHE, SOLO ADESSO E TIMIDAMENTE, CHI DI DOVERE E PENTITO, COMINCIA A DEFINIRE EVENTI AVVERSI DA VACCINO.
IL DADO È QUASI TRATTO. LA MATRIX HA VENDUTO CARA LA PELLE MA NON RIESCE PIÙ AD OLIARE GLI INGRANACCI! LA BESTIA STA ESALANDO GLI ULTIMI RESPIRI E PER QUESTO È PIU CATTIVA……MA PER POCO!
PURTROPPO MOLTI DANNI SANITARI SULLA POPOLAZIONE SONO STATI FATTI, E ALTRI, A MEDIA E LUNGA SCADENZA CE NE SARANNO. CERCHIAMO DI SALVARE IL SALVABILE!

MARZIA MC CHIOCCHI

 

LA NOTIZIA

I nuovi contagi covid diminuiscono, cala anche il numero dei morti. L’ITALIA È TERZA IN EUROPA PER CASI E DECESSI. E’ il quadro delineato dall’ultimo report settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità.

“Dopo l’aumento osservato durante la prima metà di marzo, il numero di nuovi casi di Covid-19” a livello globale “è diminuito per la seconda settimana consecutiva, con un calo del 16% dal 28 marzo al 3 aprile. In forte riduzione anche il numero dei nuovi decessi (-43%) rispetto alla settimana precedente, quando era stato osservato un ‘picco artificiale’” legato a cambiamenti nella definizione delle morti Covid in Cile e Usa e ad aggiustamenti retrospettivi in India e nel Sudest asiatico.

L’Oms precisa come “queste tendenze dovrebbero essere interpretate con cautela, poiché diversi Paesi stanno progressivamente cambiando le loro strategie di test, determinando una riduzione complessiva dei tamponi eseguiti e quindi dei positivi rilevati”. adnkronos.

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05 Aprile 2022 – Redazione- Avv. Fusillo

1. A chi si applica l’obbligo di vaccinazione?

Il nuovo obbligo introdotto dal decreto-legge 1/2022 si applica a tutti coloro che abbiano già compiuto 50 anni di età o che li compiranno entro il 15 giugno 2022 e che siano residenti nel territorio della repubblica italiana indipendentemente dalla loro cittadinanza. Chi può, quindi, al fine di sottrarsi all’obbligo è opportuno che sposti la residenza in un paese estero (vedi strategia A).

 

2. Da quando si applica l’obbligo?

L’obbligo di avviare la vaccinazione con il primo ciclo decorre dal 1° febbraio 2022. Dal 15 febbraio 2022, al fine di accedere al luogo di lavoro gli ultracinquantenni residenti in Italia devono possedere il c.d. super green pass (certificato verde Covid-19 rafforzato) e, pertanto, essere nelle seguenti alternative condizioni:
– avere completato il ciclo primario di vaccinazione o, scaduto il termine di efficacia del primo ciclo, avere effettuato anche la dose di richiamo (terza dose o booster),
– essere guariti dalla malattia Covid-19,
– avere un’esenzione dal vaccino attestata dal medico di base (MMG medico di medicina generale) oppure dal medico vaccinatore.
L’obbligo dura fino al 15 giugno 2022.

3. Come possono comportarsi gli ultracinquantenni?

Strategia A: Residenza all’estero

Al fine di sottrarsi all’obbligo è opportuno che chi può sposti la residenza in un paese estero. Lo spostamento della residenza in un paese dell’Unione Europea è solitamente molto facile. L’importante è iscriversi anche all’AIRE (anagrafe italiani residenti all’estero). Le istruzioni per farlo si trovano solitamente sul sito del Consolato italiano competente per il luogo dove ci si è trasferiti.
La residenza anagrafica non ha nulla a che vedere con quella fiscale. Si può, ad esempio, essere residenti all’estero ma lavorare e pagare le imposte in Italia. Solo che in questo caso, non essendo soggetti all’obbligo di cui all’art. 4 quater del decreto-legge 44/2021 non ci sarà bisogno, per l’accesso ai luoghi di lavoro, di esibire il cosiddetto super green pass poiché questo è necessario, secondo le disposizioni dell’art. 4 quinquies del decreto-legge 44/2021 solo per chi sia obbligato a vaccinarsi ai sensi dell’art. 4 quater e, quindi, solo ai residenti.
Questo non vale per le categorie che hanno l’obbligo di vaccinazione (es. insegnanti, militari, sanitari) e non permette di aggirare altri obblighi, come ad esempio per il viggio in treno o aereo.
Questa strategia può essere attuata anche dopo essere stati sospesi: ottenuta la residenza all’estero saremo automaticamente reintegrati a lavoro.

 

Strategia B: Ignorare l’obbligo di vaccinazione

La prima possibilità per tutti gli ultracinquantenni è semplicemente quella di ignorare l’obbligo di vaccinazione. Tutti coloro che non abbiano un lavoro dipendente o autonomo che richieda l’uso del super green pass possono semplicemente disinteressarsi dell’obbligo di vaccinazione e l’unico rischio che avranno è quello della multa di 100 euro. I titolari di partita IVA che lavorino per conto proprio (artigiani, professionisti che non rientrino tra le categorie che hanno un obbligo di vaccinazione, titolari di negozi, esercizi commerciali, ambulanti ecc.) non hanno l’obbligo di essere muniti del green pass (in qualsiasi versione) per accedere al luogo di lavoro di cui sono titolari e, quindi, che abbiano compiuto o meno i cinquanta anni, possono continuare a lavorare senza ostacoli. Questo purtroppo non vale per pure essendo autonomo (ad es. a partita IVA) lavora presso la sede del suo datore di lavoro.
Le eventuali sanzioni amministrative irrogate ai titolari di attività sono illegittime e potranno essere contestate prima in sede prefettizia mediante l’invio di osservazioni e poi, se il prefetto dovesse confermare la sanzione, mediante impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione del Prefetto dinanzi al Giudice di Pace.

Vi ricordiamo, inoltre, che il datore di lavoro non è obbligato a sospendere i propri dipendenti: è libero di scegliere di non farlo, ma spesso non lo sa! Un’altra valida strategia è quella di parlarci e spiegarglielo, sia a priori, sia dopo aver applicato la strategia C. Per informazioni sul non-obbligo di sospendere vi rimandiamo al Vademecum per datori di lavoro.

 

Strategia C: creare difficoltà al centro vaccinale

L’obbligo vaccinale introdotto dal governo per gli ultracinquantenni riguarda dei farmaci soggetti a monitoraggio addizionale (c.d. “farmaci sperimentali”). Prima di recarsi al centro vaccinale è utile scrivere alla farmacia o al centro vaccinale la lettera con la richiesta di informazioni e chiarimenti che è allegata qui accompagnata dal consenso informato allegato qui.
N.B.: la lettera va mandata con raccomandata a/r o pec.

A questo punto, qualche giorno dopo aver inviato la lettera oppure il giorno dell’appuntamento nel caso in cui si sia preso un appuntamento a data fissa è opportuno andare presso la farmacia o il centro vaccinale. Non è necessario essere accompagnati da un avvocato. È utile andare con un accompagnatore che potrà fare da testimone. In ogni caso è bene registrare quanto accade presso il centro vaccinale, anche di nascosto tenendo un registratore vocale (va bene anche quello dei telefoni cellulari) acceso in tasca o in borsa. Ovviamente le registrazioni servono per la difesa in giudizio e non potranno essere divulgate.
Occorre portare con sé la copia della lettera di richiesta di informazioni con il consenso informato unitamente alla prova della spedizione a mezzo pec o raccomandata. A questo punto è opportuno chiedere al vaccinatore di procedere all’anamnesi (cioè alle richieste al paziente circa le sue condizioni cliniche e di salute). È ovvio che chiunque abbia una storia di allergie ai farmaci, shock anafilattico, intolleranze o reazioni avverse ai farmaci, chiunque abbia fatto altri vaccini (ad esempio l’antitetanica) in tempi recenti, chiunque sia in cura con farmaci, con particolare riferimento al cortisone, deve fare presenti queste circostanze al vaccinatore, anche se non sono state ritenute idonee per un’esenzione dal medico di medicina generale.
Una volta completata l’anamnesi occorre chiedere al medico vaccinatore anzitutto che risponda ai quesiti già inviati con la richiesta di consenso informato e comunque che consegni al paziente una prescrizione (ricetta medica). Normalmente nei centri vaccinali o nelle farmacie i medici di rifiutano di consegnare la ricetta medica. Ciò è illegittimo perché la prescrizione medica è richiesta dalle determine AIFA di autorizzazione all’immissione condizionata in commercio dei vaccini contro la malattia Covid-19 (prescrizione RRL – ricetta ripetibile limitativa). Sarà opportuno avere con sé le stampe delle determine AIFA e far notare al vaccinatore che su tutte all’ultima pagina è previsto: “Regime di fornitura: Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (RRL) da utilizzare esclusivamente presso le strutture identificate sulla base dei piani vaccinali o di specifiche strategie messe a punto dalle Regioni.”
Ad esempio, tutti coloro che abbiano un’assicurazione sulla vita o contro gli infortuni potranno sottolineare che senza prescrizione, in caso di danno, avrebbero grandi difficoltà ad ottenere gli indennizzi per cui la ricetta medica è necessaria anche per questo.

Al centro vaccinale si rifiuteranno di rilasciare informazioni o documenti ma insisteranno affinché il paziente sottoscriva il modulo di consenso. A questo punto si può scrivere a mano sotto al modulo di consenso, sopra allo spazio per la firma quanto segue: “Non presto il consenso al trattamento che mi viene imposto obbligatoriamente e sotto la minaccia di perdere il lavoro e di essere multato. Faccio presente di non essermi recato presso il centro vaccinale di mia spontanea volontà ma perché vittima di un’estorsione che mi riservo di denunciare in sede penale.”
A questo punto occorre chiedere alla farmacia o al centro vaccinale di rilasciare una dichiarazione scritta del seguente tenore:
“Il sottoscritto [indicare il nome del medico] dichiara di non poter rilasciare la prescrizione medica del vaccino [indicare il nome del vaccino] per il/la signor/a [indicare il nome del paziente] e di non poter rispondere alle richieste di cui al modulo di consenso informato inviato a mezzo pec.]”
Se ci sarà un rifiuto di sottoscrivere il documento risulterà dalla registrazione e comunque ne prenderà nota il testimone.
In ogni caso è essenziale chiedere ed annotare il nome e cognome delle persone con le quali si parlerà (medico vaccinatore, farmacista, infermiere ecc.). Non possono rifiutarsi di fornire il nome.

In caso di totale chiusura dei medici del centro vaccinale al rilascio di qualsiasi tipo di dichiarazione scritta è possibile chiedere l’intervento delle forze dell’ordine (polizia o carabinieri) affinché un pubblico ufficiale verbalizzi quanto accade al centro vaccinale e cioè: – identifichi tutte le persone, ivi compreso il medico vaccinatore, – verbalizzi che non viene data risposta alle domande fatte al centro vaccinale (potrete lasciare alle forze dell’ordine una copia della pec o della raccomandata inviata perché sia allegata al verbale), – verbalizzi che non viene rilasciata una prescrizione medica.

Tutto ciò che c’è da fare e da sapere è descritto in questo video.
Presentarsi avendo stampato ed a disposizione:
1- Il consenso informato predisposto dallo Studio Fusillo
2- Le 5 determine AIFA che prevedono la prescrizione medica dei vaccini (si trova scritto all’ultimo punto dell’ultima pagina): PfizerAstrazenecaModernaJ & JNovavax

Sono possibili 2 esiti distinti:

1. Il medico vaccinatore non ritiene di assumersi la responsabilità di effettuare la vaccinazione e rilascia un certificato di differimento o esenzione della vaccinazione. Con questo certificato si ottiene il Super Green Pass e non si è più soggetti all’obbligo vaccinale fino alla scadenza del certificato.

2.  Il medico vaccinatore non rilascia nulla, ma noi abbiamo la registrazione o/e il verbale delle forze dell’ordine.

Che fare se il medico vaccinatore, preso atto delle mie condizioni cliniche mi prescrive degli esami o dice che devo essere vaccinato/a in ambiente protetto (ospedale con struttura di rianimazione in caso di shock anafilattico)?
Il certificato del medico che prescrive ulteriori analisi è un certificato di differimento del vaccino. Il certificato esenta chi lo ha dall’obbligo di vaccinarsi sino al completamento delle analisi.
In caso di indicazione di effettuare il vaccino in ambiente protetto occorre ripetere tutta la sequenza già utilizzata per il centro vaccinale e, quindi, inviare la richiesta di consenso informato e rivolgere al medico vaccinatore nell’ambiente protetto le stesse cose chieste presso il centro vaccinale.

 

    4. A cosa serve la strategia attuata presso il centro vaccinale?

Lo scopo della strategia presso il centro vaccinale è quello di ottenere un documento dal quale risulterà che la vaccinazione non è stata possibile perché mancano le informazioni e la prescrizione medica. Questo documento potrà essere utilizzato quando il datore di lavoro vorrà sospendere il lavoratore ultracinquantenne per mancata vaccinazione. Pertanto, dopo l’accesso al centro vaccinale e prima del 15 febbraio 2022 è opportuno che i lavoratori ultracinquantenni inviino ai loro datori di lavoro la lettera allegata qui.

    5. Posso chiedere un assegno alimentare durante la sospensione?

Solo i pubblici dipendenti possono chiedere l’assegno alimentare ai sensi dell’art. 82 del Testo Unico n. 3/1957. Questa regola non vale per l’impiego privato. Il modello di lettera per chiedere l’assegno alimentare è allegata qui.

6. Come funziona il procedimento sanzionatorio (multa dei 100 euro)?

Per prima cosa guarda il video specificatamente  dedicato a questo tema.
La nuova norma prevede una multa di 100 euro per gli ultracinquantenni che non si vaccineranno. Si tratta di una multa, cioè di una sanzione amministrativa. Non ha natura penale, non va sul casellario o su alcun registro.
L’Agenzia delle Entrate verifica tramite la banca dati della tessera sanitaria chi è vaccinato e chi no. Ricordiamo a tutti, quindi, di oscurare il fascicolo sanitario elettronico. È una difesa in più che potrà essere utilizzata perché l’accesso illegittimo alle banche dati potrebbe essere denunciato come violazione dei diritti alla privacy anche se la norma prevede che l’Agenzia delle Entrate abbia diritto ad accedere alla banca dati. Ci sono, però, dei profili di illegittimità dell’accesso in base alla normativa dell’Unione Europea in materia di protezione dei dati personali (GDPR).
L’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione a tutti coloro che risulteranno non vaccinati invitandoli a comunicare entro dieci giorni alla Azienda Sanitaria di appartenenza e all’Agenzia delle Entrate le ragioni per la mancata vaccinazione. Un modello di risposta è disponibile qui. (versione documento aggiornata al 5 Aprile 2022)
A questo punto l’Agenzia delle Entrate ha 180 giorni per trasmettere agli ultracinquantenni renitenti all’obbligo di vaccinazione un avviso di addebito (analogo ad una cartella esattoriale) con l’irrogazione della multa prevista di 100 euro. Contro l’avviso è possibile ricorrere al Giudice di Pace della città di residenza entro trenta giorni dalla ricezione dell’avviso. Trattandosi di una sanzione di valore inferiore ad euro 1.100 non è necessaria la difesa tecnica di un avvocato e sarà possibile difendersi da soli. Pubblicheremo degli schemi di ricorso al Giudice di pace quando arriveranno le prime multe.

05 Aprile 2022 – Redazione – Dr. Dr. Franziska Tischler

L’infiammazione del muscolo cardiaco dopo l’iniezione di mRNA modificato – come vaccino contro il COVID-19 – si traduce in malattie gravi e potenzialmente pericolose per la vita che si verificano con frequenza spaventosa, specialmente nei giovani. Anche i decorsi apparentemente lievi possono portare a conseguenze a lungo termine come insufficienza cardiaca, aritmie cardiache o morte cardiaca improvvisa.

Un segnale MRI allarmante per tali possibili danni tardivi nella miocardite dopo la vaccinazione con mRNA è dimostrato da nuovi studi dalla letteratura. [1]

Rischio di miocardite significativamente aumentato dalla vaccinazione a mRNA

Il rischio di sviluppare miocardite dopo la seconda dose di vaccinazione a mRNA è significativamente aumentato per adolescenti e adulti fino a 49 anni di età, secondo un ampio studio statunitense [2]. Negli adolescenti di sesso maschile tra i 12 e i 15 anni, il rischio dopo la seconda iniezione del vaccino a mRNA BioNTech/Pfizer è 133 volte superiore al rischio normale a questa età. Un aumento a volte drastico può essere visto anche nelle ragazze e nelle giovani donne: nella fascia di età di 16 – 17 anni, ad esempio, il rischio è aumentato di 26 volte dopo la seconda iniezione del vaccino mRNA BioNTech / Pfizer.

Questo è tanto più grave perché gli adolescenti e i giovani adulti sono difficilmente minacciati da gravi decorsi COVID-19 e Long Covid.

Questo rischio acuto di miocardite da vaccinazione a mRNA è noto da tempo, e nel frattempo sono stati pubblicati anche alcuni studi che forniscono nuovi risultati piuttosto inquietanti per quanto riguarda le conseguenze a lungo termine.

Ma prima, alcune informazioni sulla miocardite.

Quanto è pericolosa la miocardite?

Il Paul Ehrlich Institute [3] scrive sulla miocardite dopo la vaccinazione a mRNA: “La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco, che può manifestarsi come dolore toracico, palpitazioni, aritmie cardiache fino all’insufficienza cardiaca”.

Uno studio statunitense sulla miocardite nei bambini [4] ha rilevato che il 10% dei bambini affetti non ha subito un recupero completo, il 12% è morto e un altro 12% ha avuto bisogno di un trapianto di cuore. In uno studio retrospettivo di Taiwan [5] per 5 anni, è stata riscontrata una letalità del 22% nei bambini. In 203 pazienti adulti (25 – 39 anni), la letalità è stata del 4,4% dopo un periodo di follow-up mediano di 57 mesi. [6]

La prognosi a lungo termine della miocardite correlata al virus è piuttosto sfavorevole, secondo un’analisi dei cardiologi tedeschi: quasi il 40% dei pazienti muore entro 10 anni. [7]

Quanto sia pericolosa e potenzialmente fatale la miocardite da vaccino a mRNA, non esiste ancora una valutazione conclusiva. Una valutazione iniziale è fornita dalle singole segnalazioni di casi e dalle cifre allarmanti riportate nei portali degli effetti collaterali:

Il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti ha un numero eccezionalmente elevato di 6.095 casi di miocardite e pericardite nei giovani di età compresa tra 12 e 39 anni dopo la vaccinazione contro COVID-19 in un periodo dall’inizio della campagna di vaccinazione. In confronto, nel 2018 e nel 2019, ad esempio, ci sono stati un totale di 43 casi segnalati per tutti i vaccini segnalati. [8]

A proposito, il CDC ha verificato in alcuni dei casi di miocardite, se questi soddisfacessero i rigorosi criteri CDC per la mio / pericardite (clinica, laboratorio, ECG, risonanza magnetica, ecc.) ed ha confermato il 67% dei casi. Quindi non è assolutamente vero che la maggior parte dei casi non siano reali.

Secondo uno studio della popolazione danese, il tasso di mortalità nei pazienti affetti da miocardite vaccinati con vaccini BioNTech / Pfizer è stato stimato al 2,1% e anche il tasso di insufficienza cardiaca è stato stimato al 2,1%(periodo di studio da ottobre 2020 a ottobre 2021). [9]

La miocardite è difficile da diagnosticare – spesso sintomi non specifici

La miocardite è spesso difficile da rilevare e diagnosticare. I sintomi sono spesso abbastanza aspecifici, nei bambini “i sintomi cardiaci sono spesso completamente assenti” [10]. A volte compaiono solo sintomi gastrointestinali, cioè dolore addominale, ecc. Anche le donne spesso reagiscono in modo molto atipico. È possibile che il rischio per le donne sia sottovalutato a causa dei sintomi spesso aspecifici e spesso quasi impercettibili. [11] [12] Le donne spesso riportano solo la dispnea (difficoltà respiratorie) come sintomo.

Se la miocardite rimane non trattata, alcuni pazienti sviluppano aritmie potenzialmente letali o insufficienza cardiaca progressiva. Nei bambini, questi numeri sono allarmanti: l’80% dei bambini affetti sviluppa malattie cardiache croniche con miocardite non trattata. [13]

Insidiose conseguenze a lungo termine della miocardite

La cosa particolarmente insidiosa della miocardite è che anche dopo periodi di mesi o addirittura anni senza sintomi poco appariscenti – anche dopo un presunto recupero – possono improvvisamente verificarsi aritmie cardiache potenzialmente letali o insufficienza cardiaca progressiva. [14-17].

Ad esempio, un articolo di revisione sulla miocardite nei bambini e negli adolescenti descrive le conseguenze a lungo termine:

“Un recente studio a lungo termine sulla miocardite pediatrica ha dimostrato che il più grande carico di miocardite potrebbe non essere visibile fino a 6-12 anni dopo la diagnosi, quando i bambini muoiono o devono sottoporsi a un trapianto di cuore per cardiomiopatia cronica dilatativa”. [18]

La Società tedesca per la cardiologia pediatrica avverte nelle linee guida S2k “Cardiologia pediatrica: miocardite nell’infanzia e nell’adolescenza“:

“I bambini con miocardite pregressa richiedono regolari controlli cardiologici pediatrici ambulatoriali a lungo termine, poiché è stato descritto anche un peggioramento tardivo“. [19]

L’American Heart Association nella sua dichiarazione scientifica sulla miocardite nei bambini, sostiene che un muscolo cardiaco danneggiato può lentamente ricostruirsi con buoni risultati nonostante il presunto recupero e diventare miopatico però in età avanzata. [20] Inoltre, il rischio di morte cardiaca improvvisa non sembra essere correlato alla gravità della malattia ed è stato anche osservato con la normale funzione cardiaca sistolica.

Un tale caso di una conseguenza tardiva a lungo termine è descritto in questo articolo da”Circulation“: un 15enne con miocardite clinica è rimasto asintomatico per lungo tempo. Dopo due anni, è morto improvvisamente di morte cardiaca improvvisa. L’autopsia ha rivelato tipici cambiamenti fibrotici nel cuore istologicamente (cioè nell’analisi microscopica del tessuto fine). [21]

La Nota Tecnica (Scheda Tecnica) per “Operatori sanitari che somministrano il vaccino” elenca, ad esempio, per il vaccino Pfizer/BioNTech negli Stati Uniti le informazioni ancora mancanti sulle conseguenze a lungo termine della miocardite e della pericardite [22]:

“Non sono ancora disponibili informazioni su potenziali sequele a lungo termine. (…)”

Ossia: “Non ci sono ancora informazioni sulle possibili conseguenze a lungo termine”.

Sempre più nuovi studi dimostrano che ci sono davvero indicazioni inquietanti di danni tardivi:

Nuovi studi: segnali preoccupanti nella risonanza magnetica cardiaca nella miocardite da vaccino mRNA

In questi nuovi studi, oltre alle solite frasi rassicuranti sul decorso acuto solitamente lieve, ci sono evidenze preoccupanti per quanto riguarda le possibili conseguenze a lungo termine della miocardite da vaccino a mRNA.

Ad esempio, ci sono spesso risultati nella risonanza magnetica cardiaca che indicano una prognosi sfavorevole:

Qui in uno studio dell’Università del North Dakota [23]:

“La presenza di amplificazione tardiva del gadolinio nella risonanza magnetica cardiaca ha suggerito necrosi / fibrosi miocardica e sono necessari ulteriori studi per determinare la prognosi a lungo termine della malattia”.

L‘88,3% dei pazienti sottoposti a risonanza magnetica presentava un tale aumento tardivo del gadolinio (LGE).

Uno studio dell’Università dello Utah [24] :

“I risultati evidenti nella risonanza magnetica cardiaca erano comuni”. “Delle 97 risonanze magnetiche eseguite, il 76,3% ha mostrato prove di aumento tardivo del gadolinio …” Questo risultato è stato anche visto in 6 su 15 risonanze magnetiche eseguite dopo più di 30 giorni a 88 giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, che è un segno particolarmente sfavorevole.

In un altro studio, i risultati positivi di LGE sono stati trovati nell’81% dei pazienti sottoposti a studi di risonanza magnetica con miocardite da vaccino a mRNA. [25] Un altro meta-studio descrive risultati LGE positivi nel 94,1% dei pazienti. [26] In uno studio su 15 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni, LGE è stato trovato nell‘80% dei pazienti con miocardite da vaccino a mRNA. [27]

I risultati di uno studio a lungo termine su sette pazienti sono particolarmente preoccupanti:
durante i controlli dopo 6 mesi, i risultati LGE positivi sono stati ancora trovati in cinque pazienti nella risonanza magnetica cardiaca. [28]

Cosa significa “aumento tardivo del gadolinio” (LGE)?

Gli agenti di contrasto contenenti gadolinio vengono somministrati durante la risonanza magnetica cardiaca per migliorare il significato diagnostico. Un cosiddetto aumento tardivo del gadolinio – late gadolinium enhancement (LGE) significa – per dirla semplicemente – che circa 10 – 20 minuti dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, le aree del muscolo cardiaco sono luminose, il che è associato a danni acuti del muscolo cardiaco e necrosi miocardica, nonché fibrosi e cicatrici nella miocardite. [29]

Tali cicatrici sul muscolo cardiaco possono innescare aritmie cardiache e / o portare a insufficienza cardiaca o cardiomiopatia.

Sul pericolo di cicatrici, il giornale HNA cita il cardiologo pediatrico Dr. Stefan Renz il quale afferma che non esiste una miocardite lieve, il rischio di cicatrici è sempre presente in una malattia corrispondente. Tali cicatrici potrebbero in seguito anche portare a morte cardiaca improvvisa. [30]

LGE come segno di cicatrici sul muscolo cardiaco – indicazione di aumento della mortalità

La LGE positiva ha un’importanza prognostica nella stima di eventi cardiovascolari avversi come la mortalità per tutte le cause e la mortalità cardiaca. La LGE positiva è un forte predittore di esito avverso nella miocardite e nella miocardite clinicamente sospetta.

Soprattutto nel caso degli esami mri, che vengono effettuati pochi mesi dopo l’insorgenza dei sintomi, l’esistenza di LGE parla di fibrosi e quindi di una prognosi sfavorevole.

Un meta-studio con 3 anni di follow-up ha mostrato che gli esiti peggiori si sono verificati principalmente in pazienti con LGE positivo. Gli autori hanno concluso che la LGA positiva è un forte predittore di scarso esito nella miocardite e nella miocardite clinicamente sospetta. Questo è anche indipendente dal livello di LVEF (frazione di eiezione ventricolare sinistra), che a volte è anche visto come un predittore.

Uno studio tedesco ha dimostrato che entro cinque anni, quasi il 20% dei pazienti con miocardite è morto in cui l’accumulo tardivo di gadolinio, LGE, aveva indicato cicatrici. [31]

Un meta-studio del 2021 ha rilevato che, sulla base dei dati di 2328 pazienti di 11 coorti indipendenti, la presenza di LGE ha portato un rischio significativo e 3 volte maggioredell’endpoint combinato di mortalità per tutte le cause ed eventi cardiaci avversi gravi. [32]

Pertanto, l’insorgenza e, soprattutto, la persistenza di LGE positivi nella miocardite da vaccino a mRNA è un segno allarmante di possibili conseguenze a lungo termine.

Risultato

  • Con la miocardite, c’è sempre il rischio di conseguenze a lungo termine. Anche i decorsi apparentemente lievi possono portare ad aritmie cardiache, insufficienza cardiaca e morte cardiaca improvvisa, anche dopo un periodo privo di sintomi.
  • Nuovi studi mostrano notevoli cambiamenti nella risonanza magnetica cardiaca (aumento tardivo del gadolinio) in molti pazienti con miocardite da vaccino a mRNA. Particolarmente preoccupanti sono i risultati di uno studio in cui questi cambiamenti sono persistiti per 6 mesi dopo la malattia.
  • Questi cambiamenti nella risonanza magnetica cardiaca parlano di cicatrici del muscolo cardiaco e rappresentano un’indicazione allarmante di possibili danni tardivi e scarsi risultati come l’aumento del rischio di morte.

Osservazioni conclusive personali sulle pubblicazioni citate

Naturalmente, nella maggior parte delle pubblicazioni, nonostante tutti questi dati preoccupanti, si ripete come un mantra che i benefici della vaccinazione superino comunque i rischi connessi. Il motivo è fin troppo comprensibile: è certamente molto difficile pubblicare uno studio al momento senza fare dichiarazioni simili. Non si dovrebbe accusare gli autori di questo.

Chiunque conosca il mondo scientifico sa quanto sia difficile per i ricercatori (m, f, d) in un mondo di risorse finanziarie limitate e posizioni spesso limitate nel tempo, quanto siano importanti le pubblicazioni e i fondi di ricerca per lo sviluppo e l’avanzamento professionale. La stragrande maggioranza dei ricercatori sono persone oneste e serie che si impegnano per la libertà e l’obiettività della scienza e il benessere delle persone. Pertanto, non sorprende che allo stesso tempo si dichiari ripetutamente nelle pubblicazioni in merito a tali effetti collaterali del vaccino come la miocardite – anche se in un linguaggio scientifico cauto, ma comunque chiaramente – che si sappia molto poco o nulla sulle conseguenze a lungo termine e che ci sia ancora un grande bisogno di ricerca. O in termini concreti: che in caso di persistenza del danno, come indicato da lgE, siano necessari un monitoraggio a lungo termine e ulteriori studi a causa del rischio per i pazienti.

Fonti:

  1. https://www.tctmd.com/news/prognosis-myocarditis-following-covid-19-vaccination-favorable
  2. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2788346
  3. https://www.pei.de/SharedDocs/Downloads/DE/newsroom/dossiers/sicherheitsberichte/sicherheitsbericht-27-12-20-bis-30-11-21.pdf?__blob=publicationFile&v=9
  4. https://www.cambridge.org/core/journals/cardiology-in-the-young/article/abs/outcomes-for-children-with-acute-myocarditis/FF05BBE0E9114207D68C7EC9C8DD6506
  5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21703554/
  6. https://www.termedia.pl/Characterization-and-long-term-outcomes-of-patients-with-myocarditis-a-retrospective-observational-study,35,43639,1,1.htm l
  7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7660832/
  8. Tutti i dati recuperati da https://www.nvic.org/, il 02.04.2022
  9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8683843/
  10. https://www.herzstiftung.de/infos-zu-herzerkrankungen/herzmuskelentzuendung/diagnose
  11. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31464553/
  12. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34281357/
  13. https://www.cincinnatichildrens.org/health/m/myocarditis
  14. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11334844/
  15. https://www.nature.com/articles/s41569-020-00435-x
  16. https://heart.bmj.com/content/97/9/709
  17. https://www.klinikum.uni-heidelberg.de/fileadmin/medizinische_klinik/Abteilung_3/ICH/Herz__Virus_und_Immunsystem_Kaya_Website.pdf
  18. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19357408/
  19. https://extranet.who.int/ncdccs/Data/DEU_D1_Myocarditis%20in%20children%20and%20adolescents.pdf
  20. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIR.0000000000001001
  21. https://www.ahajournals.org/doi/full/10.1161/CIRCULATIONAHA.107.693085
  22. https://www.fda.gov/media/153713/download
  23. https://www.cureus.com/articles/75720-clinical-presentation-and-outcomes-of-myocarditis-post-mrna-vaccination-a-meta-analysis-and-systematic-review
  24. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCULATIONAHA.121.056583
  25. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8856022/
  26. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/rmv.2318
  27. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34374740/
  28. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109722003084?via%3Dihub
  29. https://www.management-krankenhaus.de/topstories/medizintechnik/kardiale-mrt-goldstandard-bei-fokalen-narben
  30. https://www.hna.de/gesundheit/corona-impfung-kinder-jugendliche-nebenwirkung-herzmuskelentzuendung-biontech-moderna-90908632.html
  31. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0735109712001581
  32. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCIMAGING.120.011492

04 Aprile 2022 – Redazione

Il mondo del tennis ha reagito con shock dopo che entrambi i favoriti: Paula Badosa e Jannik Sinner si sono ritirati dai quarti di finale del Miami Open durante la sessione diurna.

Abbiamo visto Badosa in lacrime mentre è stata costretta a rinunciare ai quarti di finale dopo un malore, avrebbe dovuto confrontarsi contro l’americana Jessica Pegula.

Lunedì, Badosa aveva ammesso di non essere sicura di riuscire a giocare nel match di quarto turno che ha successivamente vinto.

Tuttavia, la spagnola era in evidente disagio quando si è dovuta ritirare per motivi di salute.

Sul lato maschile del sorteggio, anche il fenomeno italiano Jannik Sinner è stato costretto al ritiro contro il numero 103 del mondo Francisco Cerundolo.

Subito dopo un’impressionante esibizione per sconfiggere l’australiano Nick Kyrgios nel quarto roundSinner ha dovuto abbandonare per motivi di salute.

Cerundolo ha ammesso che è stato “strano” vedere il suo amico riuscire a malapena a camminare dall’altra parte del campo.

“Non sapevo nulla”, ha detto Cerundolo nella sua intervista in campo.

“Quando stavo servendo sul 3-1, 30-0, l’ho visto piegarsi. E’ stato davvero strano.

Spero che stia bene, è un grande giocatore”.

In totale, ci sono stati 15 ritiri / ritiri durante il Miami Open.

I fan sono rimasti scioccati dal doppio ritiro di due stelle in una sola giornata di tennis.

04 Aprile 2022 – Redazione – Fonte: Grandeinganno

Riolo Terme è in lutto per la morte del dottor Giovanni Coan, scomparso nei giorni scorsi a soli 59 anni a causa di alcune complicanze legate al Covid. Il dottore, già affetto da una patologia, prestava attività come medico di base alla Casa della Salute di Riolo Terme e a Castel Bolognese. Lascia la moglie Stefania e il fratello Paolo. Il funerale si svolgerà lunedì 4 aprile alle 15.30 partendo dall’obitorio di Castel Bolognese per la chiesa arcipretale di San Petronio. Dopo le esequie la salma sarà accompagnata all’area crematoria di Faenza.

03 Aprile 2022 – Redazione – Fonte: EventiAvversi

Tutta Italia delusa dal vaccino. Nessuno ci crede più, neanche i cosiddetti “immunocompromessi” che stanno rifiutando in massa la quarta dose. Come riporta oggi domenica 3 aprile Il Fatto Quotidiano, su una platea di 791.376 persone, attualmente si sono presentate per la quarta somministrazione poco più di 62 mila persone, meno dell’8 per cento. Il picco, per il momento, è stato toccato il 7 marzo (3.066 somministrazione), dopodiché il calo giornaliero è stato costante. Si tratta di una percentuale bassissima in oltre un mese dall’inizio delle somministrazioni partite in tutte le Regioni il primo marzo.

Intanto i Paesi vanno in ordine sparso sulla quarta dose: immunocompromessi in Italia, over 70 in Francia, over 75 in Gran Bretagna, over 80 in Germania, mentre negli USA che hanno autorizzato la quarta dose per tutta la popolazione over 50.

In Israele la quarta dose è indicata per tutti gli over 18, ma Cyrille Cohen, consigliere del governo israeliano per i vaccini, e direttore di Immunologia alla Bar Ilan University, ammette che i dubbi sono ancora tanti e l’adesione è molto bassa, poco più del 7% della popolazione israeliana.

Dice Cyrille Cohen : “la quarta dose non ha mostrato differenze sostanziali nei livelli di anticorpi neutralizzanti specifici per Omicron, rispetto alla terza dose. In questo momento, nell’era Omicron e della variante BA.2, si vedono meno casi gravi (quasi nessuno tra i giovani). La quarta dose è indicata per le persone a rischio e gli anziani”. “Difficile fare stime sulla protezione della quarta dose”, continua Cohen, “Dobbiamo essere umili”.

A riguardo di eventuali quinta e sesta dose, Cohen aggiunge: “Non prevedo nulla. Dipenderà dai nuovi vaccini, dalle nuove varianti. Forse finiremo in una situazione come l’influenza, con un vaccino per i vulnerabili ogni anno, ma è troppo presto per dirlo”.

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03 Aprile 2022 – Redazione

Il sistema immunitario può subire conseguenze dalla vaccinazione ravvicinata? Il dubbio su possibili legami tra vaccino e danni immunitari è stato inizialmente tacciato come propaganda No-Vax fino ad affermarsi con sempre maggiore forza anche nel mondo scientifico. Sotto accusa la somministrazione eccessivamente ravvicinata delle dosi vaccinali. L’utilizzo in un range temporale eccessivamente breve potrebbe infatti compromettere la capacità delle difese immunitarie con possibili gravi complicazioni.

Ora a certificare tale processo potenzialmente lesivo del sistema immunitario è anche la nota rivista Nature. Secondo quanto riportato dal prof. Giovanni Frajese il famoso magazine scientifico inglese ha riportato nero su bianco il legame tra vaccinazioneed indebolimento nella produzione delle immunoglobuline. Queste rappresentano un tassello fondamentale per le nostre difese immunitarie in quanto molecole glicoproteiche prodotte dai linfociti B. Come dunque sembra confermare Nature il legame tra vaccinazione e sistema immunitario è ben lungi dall’essere un’arma del complottismo ma una reale conseguenza scientifica.

GUARDATE E ASCOLTATE LE PAROLE DEL PROF. GIOVANNI FRAJESE CLICCANDO SUL LINK ⤵️

https://youtu.be/Udk3KCGJcFw

“Qui non bisogna essere medici o scienziati, ma bisogna utilizzare la logica che ci siamo persi per casa. una persona che di fatto è sana per quale ragione dovrebbe essere demansionata o non entrare in contatto come se fosse sempre una persona in grado di infettare gli altri. Abbiamo trasformato i non vaccinati in malati permanenti. A livello scientifico le pubblicazioni continuano ad uscire. Su Nature è uscito, settimana fa, un articolo completo sui cambiamenti fisiopatologici e tira fuori che ci sono alterazioni immunologiche dopo la vaccinazione per il Covid-19, questo dovrebbe essere un semaforo giallo se non addirittura rosso su tutta la questione. Una cosa è dire parliamo di protezione e basta, un’altra cosa è, come pubblica una delle riviste scientifiche più importanti, che esiste un’alterazione della produzione nelle immunoglobuline, sostanze che rappresentano il sistema immunitario in quanto tale. Cose che sapevamo ma che adesso sono certificate e più complesse di quello che ci aspettavamo. Di fronte a tutto questo chiedere ancora alle persone di vaccinarsi per un virus che c’era due anni e mezzo fa, magari uno che si è preso Omicron sei mesi, per quale ragione? La logica non esiste. Sembra sia solo una questione punitiva. Tu non hai voluto fare ciò che ti avevo paternamente consigliato e allora ti deve punire. Lo stato è diventato padre-padrone che giudica e fa giudicare”.

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03 Aprile 2022 – Redazione – Fonte e Foto: Database

Pietro Bracco, autore dell’articolo, è Ingegnere dei sistemi si occupa di business-intelligence e data-analytics per un’azienda internazionale.

Nelle scorse due puntate abbiamo visto come ISS adotta 3 tecniche per alterare i dati.

  1. Usa i dati dei tamponi positivi come rappresentativi della realtà quando non lo sono visto che i tamponi vengono effettuali quasi esclusivamente sui non-trattati. Questo provoca una fortissima distorsione nell’attribuzione di contagi.
  2. Per analizzare ricoveri e decessi in relazione ai trattamenti utilizza un’immagine della popolazione troppo recente rispetto alla data degli eventi analizzati.
  3. Sempre per analizzare ricoveri e decessi in relazione ai trattamenti utilizza il trucco dei 14 giorni ossia attribuisce gli eventi ad una classe di trattamento precedente a quella effettiva per chi ha subito il trattamento da meno di 14 giorni.

Malgrado questi tre espedienti vengono tutt’ora adottati i dati dell’ISS non riescono più a mascherare un dato ormai evidente. I trattamenti genici, impropriamente definiti “vaccini”, sono dannosi nel prevenire l’infezione da SARS-COV2 e la loro efficacia nel mitigare la malattia, il Covid, è bassa e si riduce rapidamente a brevissima distanza dalle somministrazioni.

In merito all’infezione basta dare un’occhiata alla tabella 5 che rappresenta il rischio.

Come abbiamo detto questi dati sono sostanzialmente falsi nei loro valori assoluti, in ragione dell’espediente 1) descritto sopra. La conferma si può avere, come abbiamo già visto confrontandoli con i dati UK.

Tuttavia pur nella sostanziale falsità dei valori assoluti, raccontano una serie di fatti inquietanti che dovrebbero far sobbalzare sulla sedia stuoli di giornalisti e di medici, oltre che di avvocati e giudici.

Vediamoli in ordine.

  1. I valori nell’ultima colonna, che esprimono il “vantaggio di vaccinarsi” con 3 dosi, oltre ad essere mediamente bassissimi, sono spesso inferiori a quelli della colonna “vaccinati da >120 giorni”, terzultima colonna. Questo significa che farsi il booster è dannoso perché favorisce il contagio.
  2. Confrontando la terzultima colonna con la penultima si rileva un altro fatto inquietante e cioè che le due dosi fatte di recente sono una situazione peggiore delle due dosi fatte da molto tempo. Questo vale per tutte le classi di età.

Quello che la tabella racconta è che la politica perseguita dal governo italiano, cioè le tre dosi, è una politica dannosa perché aumenta i contagi e lo fa proprio per le persone che si sono già sottoposte ai trattamenti. In altri termini la cosa migliore per chi si è fatto 2 dosi è non andare oltre.

Fin qui i contagi.

Passiamo a ricoveri e decessi.

Anche in questo caso si possono fare alcune considerazioni interessanti esaminando la Tabella 5.

 

  • Venendo a mancare l’effetto degli espedienti 2) e 3) questi dati si stanno avvicinando progressivamente ai valori calcolati dal governo inglese. Dai valori funambolici strombazzati dalla stampa per mesi, frutto di artifizi, poiché gli artifizi non funzionano più a campagna ferma, si arriva a valori molto più modesti.
  • Per la classe di età fino a 39 anni si può osservare che il booster non conferisce alcun vantaggio né per la terapia intensiva né per il rischio di morte. Dunque è inutile, ma sarebbe più corretto dire che è dannoso visto che aumenta il rischio di infezione (e comporta rischi che esulano questa valutazione). In particolare per quanto riguarda il rischio di morte il “vantaggio” per tutti i casi di trattamento (2 o 3 dosi) assume un modestissimo valore 2, lontanissimo dai valori ripresi acriticamente dai media nei mesi scorsi (ricordate il vantaggio di 30 volte?).
  • Per diverse classi di età si osserva poi un fenomeno apparentemente inspiegabile. Le 2 dosi fatte di recente sono una condizione peggiore delle 2 dosi fatte da oltre 120 giorni. La cosa si potrebbe spiegare solo assumendo che il farmaco eserciti un effetto negativo, che si esaurisce quindi con il tempo.
  • Un terzo aspetto sorprendente è l’effetto quasi miracoloso che la 3° dose sembra avere da i 60 anni in su soprattutto per quanto concerne TI e decessi. Per i decessi si passa da valori modestissimi 1.9 e 4.4 a valori funambolici di “vantaggio” pari a 12.3 e addirittura 14.3 per gli over-80. Ma la spiegazione è in realtà dietro l’angolo. Quei dati sono calcolati in relazione ad una immagine della popolazione presa il 19/2 cioè quando il ritmo di somministrazione della 3a dose era ancora abbastanza alto. Per questo entravano ancora in gioco i 2 espedienti citati all’inizio e in particolare il trucco dei 14 giorni. Questo ha fatto si che molti decessi e ricoveri in TI, di persone con 3° dose sono stati attribuiti alla classe “vaccinati da >120 giorni”. E il tutto si tiene.
  • C’è tuttavia un ultimo aspetto che non emerge facilmente e che contribuisce a spiegare alcune stranezze. La tabella a fianco riporta il rapporto fra decessi e ricoveri in TI per ciascuna classe di età. A partire dai 40 anni si può notare che il valore è maggiore di 1, e, per i più anziani arriva a valori altissimi. Questo significa che la gran parte degli anziani che muoiono (col Covid) non passano per la TI. Ma si può notare che, mentre per chi ha 3 dosi o 2 dosi recenti ne viene ricoverato 1 su 10, per chi non è vaccinato ne passa 1 su 16 e per chi ha 2 dosi da oltre 120 giorni solo 1 su 32. Questo non può essere casuale, visti anche i numeri coinvolti e rappresenta una precisa scelta “terapeutica”: i medici riservano le cure intensive di preferenza a chi ha 3 dosi. Questo ha l’effetto evidente di migliorare gli indici di sopravvivenza per questa classe, e contribuisce ai valori miracolosi dei parametri osservati sopra.

I dati inglesi, ossia la realtà vera.

Per avere un’idea realistica delle cose non resta che affidarsi, come al solito, ai molto meno artefatti dati inglesi. Cominciamo coi contagi.

Nella colonna a fianco calcoliamo lo stesso indice di rischi relativo calcolato dall’ISS, ossia il “vantaggio vaccinale” (il valore 1 rappresenta la neutralità).

Come si può vedere i valori sono un ottavo di quelli calcolati da ISS e dicono che i non-trattati hanno mediamente un quarto delle probabilità di infettarsi di coloro che si sono sottoposti al tanto raccomandato trattamento.

La situazione si modifica ultiriormene, a favore dei non-trattati, di settimana in settimana, dicendo chiaramente che sono proprio i “vaccinati” a sostenere il contagio, che infatti continua a registrare valori molto elevati propri nei paesi dove il trattamento è stato più massiccio, Italia in testa.

Per completare il quadro diamo uno sguardo ai dati sui decessi, calcolando, anche in questo caso il rischio relativo. Anche in questo caso il discorso si ripete.

valori del “vantaggio” calcolati dall’istituto britannico sono molto modesti e ben lontani da quelli dell’ISS.

Anche in questo caso il “vantaggio”, già modestissimo, si riduce di settimana in settimana in settimana e si può osservare come tra i 40 2 i 59 anni sia sostanzialmente inesistente.

Conclusione

Dopo una disamina approfondita, e ripetuta su diverse edizioni del report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, abbiamo visto come tale istituto fornisca costantemente dati che distorcono profondamente la realtà dei fatti nel tentativo di accreditare la tesi di un effetto benefico della massiccia campagna di trattamento di massa, condotta in Italia e in molti altri paesi.

Malgrado le distorsioni introdotte sta emergendo però una realtà totalmente opposta. Sono proprio i trattamenti a favorire l’epidemia, che infatti perdura. Anche gli effetti di mitigazione della malattia sono ormai trascurabili e in via di continua riduzione.

Perfino a prescindere dai rischi evidentissimi che una campagna di trattamento di massa con farmaci sperimentali ha comportato, questi soli dati mostrano l’assoluta infondatezza della campagna cosiddetta vaccinale e ci auguriamo siano utili a tutti, politici e magistrati in primis, per decretare lo stop di una politica totalmente dannosa e insensata.

03 Aprile 2022 – Redazione – Di  Thomas Oysmüller (Eventi Avversi)

Una nuova serie di documenti Pfizer citati in giudizio sul vaccino mRNA “Comirnaty” è stato rilasciato il 1 ° aprile.

L’FDA inizialmente aveva chiesto di rilasciarli nel 2076.

Successivamente e grazie alle azioni legali intraprese contro l’agenzia, un giudice federale ha respinto sonoramente l’assurda richiesta e ha ordinato alla FDA di produrre tutti i dati in lotti di 55.000 pagine al mese.

Il primo lotto di documenti prodotti nel novembre 2021, che ammontava a sole 500 pagine, ha rivelato che ci sono stati più di 1.200 decessi correlati al vaccino nei primi 90 giorni successivi al rilascio del vaccino COVID Pfizer-BioNTech.

Il 1° marzo l’FDA ha rilasciato la prima tranche di  10.000 pagine di documentazione Pfizer.

La successiva tranche di quei documenti Pfizer è stata rilasciata il 1 ° aprile. Ci sono altre 11.043pagine che erano state citate in giudizio dalla FDA degli Stati Uniti. Il nuovo lotto di documenti include anche una versione non redatta di un rapporto post-commercializzazione.

Pfizer aveva bisogno di più personale

Come per la prima, ancora più ampia pila di documenti, le valutazioni dei nuovi documenti costeranno molto tempo e fatica. Ma ci sono già i primi approfondimenti.

Ad esempio, l’azienda ha dovuto assumere personale aggiuntivo perché apparentemente non era preparata per il gran numero di eventi spontanei e avversi segnalati.

Questo può essere trovato nel rapporto non redatto dopo il lancio sul mercato. Il documento ha 38 pagine, è sicuramente altamente esplosivo e mostra inoltre quante lacune avesse la terapia con mRNA dopo che la campagna di vaccinazione era già iniziata. C’è una mancanza di informazioni non solo nel caso di “efficacia della vaccinazione“, ma anche in “uso in gravidanza e allattamento“. L’anafilassi, una reazione allergica, è almeno già identificata come un “rischio importante“.

QUESTO IL RAPPORTO DI 38 PAGINE ⤵️

https://phmpt.org/wp-content/uploads/2022/04/reissue_5.3.6-postmarketing-experience.pdf

Sono state quindi sollevate preoccupazioni per la sicurezza per “malattie potenziate associate al vaccino, comprese le malattie respiratorie associate al vaccino“. Ciò potrebbe indicare una maggiore suscettibilità ad altri agenti patogeni. Un indebolimento del sistema immunitario a causa della vaccinazione, cosa di cui stiamo discutendo moltissimo. Il danno a lungo termine nel sistema immunitario delle persone vaccinate infatti sta diventando sempre più evidente. Parti importanti dei meccanismi di difesa falliscono, la protezione contro le nuove infezioni e il cancro cala considerevolmente. Tassi più elevati di malattie infettive e cancro tra le persone vaccinate indicano già i problemi che dovremo affrontare in futuro.

Rispetto ai non vaccinati, c’è una maggiore probabilità di infezione nei vaccinati con 1, 2 o 3 dosi, con 2 dosi una maggiore probabilità di finire in ospedale e morire. Il sistema immunitario innato del doppiamente vaccinato ad esempio, è stato ridotto nella sua efficacia alla metà. Un risultato devastante. Un effetto da cui i veri scienziati hanno messo in guardia da molto tempo.

I vaccini geneticamente modificati perdono il loro effetto molto rapidamente e una volta che l’efficacia cala, vediamo che anche il sistema immunitario innato è danneggiato. Protegge meno i vaccinati dall’infezione, dal ricovero in ospedale e dalla morte rispetto ai non vaccinati.

Si tratta di V-AIDS, una sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino.

Seguiranno aggiornamenti.

I DOCUMENTI PUBBLICATI SONO QUI ⤵️
https://phmpt.org/pfizers-documents/


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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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