«Non so nemmeno io come ho fatto a salire sul palco, ma penso che la gente abbia bisogno di parole vere: il green pass è illegittimo».
A parlare è un vicequestore della polizia di Stato, Nunzia Alessandra Schilirò, già capo della sezione violenze sessuali della Squadra mobile romana e adesso in forza alla Criminalpol. Ieri, fra lo stupore generale, ha preso la parola in piazza San Giovanni davanti a migliaia di manifestanti riuniti come ogni sabato per protestare contro il lasciapassare verde.
«Non ho fatto un discorso per il mio mestiere, è irrilevante, l’ho fatto per chiunque si sia sentito discriminato — aggiunge la funzionaria, parlando con il sito Byoblu —. Ero tutti e nessuno. Sono una persona che ama il proprio Paese e le bellezze del mondo, e lotterò sempre per esse».
“Il Green pass è illegittimo”? Scatta l’azione disciplinare
Fra i colleghi più di qualcuno non ha preso bene che un dirigente della Ps si sia esposto in questo modo. È infatti ieri sera è già stata avviata un’azione disciplinare da parte del Dipartimento di Ps per i fatti di San Giovanni.
«Per fortuna gli articoli 17 e 21 della Costituzione vengono in mio aiuto — replica Schilirò —: ho parlato da libera cittadina, i vertici non avranno gradito. Un’amica mi ha sconsigliato di prendere la parola. «Pensa alla carriera, tanto il male ha già vinto. Pensa a Falcone e Borsellino», mi ha detto. Ma io le ho risposto che alla fine nella storia il male ha sempre perso, altrimenti noi non saremmo qui».
“Ho esercitato i miei diritti e il mio mestiere è pubblico, nessuno mi può accusare di niente. Ho giurato sulla Costituzione e non ho paura di nulla — conclude —: ripeto, sul green pass niente compromessi. Per una sentenza della magistratura ci vorrà tempo, ma noi cittadini possiamo fare molto: siamo milioni senza lasciapassare, se restiamo a casa il Paese come va avanti?».
_______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
E’ stata prorogata sino al 30 novembre 2021 la validità e la possibilità di rilascio delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19. Lo stabilisce una circolare del Ministero della Salute.
La circolare spiega “che non sarà necessario un nuovo rilascio delle certificazioni già emesse, salvo i casi in cui le stesse contengano dati del soggetto interessato, ulteriori rispetto a quelli indicati per la loro compilazione, a carattere sensibile (es. motivazione clinica della esenzione)”.
Ricordiamo che lo scorso agosto era stato stabilito per i certificati una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni.
La certificazione di esenzione alla vaccinazione anti SARS-COV-2 – si legge nella precedente circolare del Ministero della Salute – viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea.
Sono tutte quelle persone che non si sono potute vaccinare a causa di patologie pregresse e chi non ha ricevuto la seconda dose per effetti collaterali (gravi) dopo la prima.
Le persone che ottengono una esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 devono essere adeguatamente informate sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione come: usare le mascherine, distanziarsi dalle persone non conviventi, lavare le mani, evitare assembramenti in particolare in locali chiusi, rispettare le condizioni previste per i luoghi di lavoro e per i mezzi di trasporto.
Come ottenere il certificato
La certificazione può essere rilasciata fino al 30 settembre. A rilasciarla sono i medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale.
Le certificazioni contengono:
i dati identificativi del soggetto interessato (nome, cognome, data di nascita);
la dicitura: “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105;
la data di fine di validità della certificazione, utilizzando la seguente dicitura “certificazione valida fino al _________” (indicare la data, al massimo fino al 30 settembre 2021);
Dati relativi al Servizio vaccinale della Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale in cui opera come vaccinatore COVID-19 (denominazione del Servizio – Regione);
Timbro e firma del medico certificatore (anche digitale);
Numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale del medico certificatore.
Non possono invece esser inseriti altri dati personali, ad esempio la motivazione clinica dell’esenzione.
Per il rilascio delle certificazioni si possono utilizzare le piattaforme regionali già preposte al rilascio di certificati vaccinali e di inidoneità alla vaccinazione.
A SEGUIRE LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE👇👇👇
Alitalia in Amministrazione Straordinaria dalla mezzanotte del 25 agosto non vende più biglietti per voli dal 15 ottobre 2021. Contestualmente invierà una comunicazione tempestiva e diretta, tramite e-mail, ai clienti che hanno acquistato voli in partenza dal 15 ottobre.
Il governo ha messo a disposizione 100 milioni di euro per la tutela dei consumatori. Si potrà chiedere il rimborso dei tagliandi o, in alternativa, cambiare data o itinerario del viaggio. Alcune opzioni però sono a pagamento. Ecco tutte le indicazioni della compagnia che cesserà il servizio:
I viaggiatori in possesso di un biglietto Alitalia con partenza programmata dal 15 ottobre in poi riceveranno una mail: saranno rimborsati o potranno sostituire il volo con un altro gestito dalla stessa Alitalia entro il 14 ottobre. ECCO COSA BISOGNA FARE: GUARDATE IL VIDEO👇👇👇👇👇
REQUISITI – I passeggeri che hanno diritto al rimborso o alla sostituzione del volo devono avere un biglietto Alitalia che inizia con “055” acquistato entro il 24 agosto 2021, con data di viaggio dal 15 ottobre 2021, “per/da qualsiasi destinazione/origine in tutto il mondo”Ita-Alitalia, biglietti già acquistati e MilleMiglia: cosa succede ora
COME CHIEDERE IL RIMBORSO – I viaggiatori che hanno comprato il biglietto sul sito di Alitalia dovranno cliccare sul link presente nella e-mail di notifica della cancellazione. Per richieste di rimborso parziale i passeggeri possono rivolgersi al call center. Chi invece ha acquistato in agenzia di viaggio potrà rivolgersi direttamente all’esercizio.
A QUANTO AMMONTA IL RIMBORSO – Il rimborso equivarrà al prezzo al quale il biglietto è stato acquistato e senza penale. Per chi utilizzerà solo uno dei viaggi della prenotazione — ad esempio volerà all’andata con Alitalia, ma poi tornerà con un’altra compagnia — Alitalia rimborserà il valore residuo del biglietto per il viaggio non effettuato
MODIFICA DELLA PRENOTAZIONE – Il passeggero che ha ricevuto l’e-mail può, in alternativa, modificare la prenotazione attraverso il «rebooking» o «rerouting». E’ possibile cambiare l’itinerario per raggiungere la destinazione originaria o tornare al punto di origine del viaggio senza integrazione tariffaria, su un volo utile per il passeggero ed entro il 14 ottobre 2021 (ultima data di rientro).
COSA E’ IL REBOOKING – Un esempio di rebooking: chi ha acquistato un volo di Alitalia con partenza il 10 ottobre e ritorno il 15 ottobre Milano-Roma potrà anticipare gratuitamente il rientro a Milano al 14 ottobre (a seconda della disponibilità dei posti), ultimo giorno di operazioni di Alitalia.
MODIFICA DELLA DESTINAZIONE – Sarà possibile, in alternativa, modificare la destinazione originaria, ma in questo caso è prevista l’eventuale integrazione tariffaria e in ogni caso per viaggiare entro il 14 ottobre 2021 (ultima data di rientro). Con l’esempio precedente una persona può decidere di cambiare il volo Milano-Roma (andata e ritorno) in un Milano-Palermo, ma sempre con spostamenti entro il 14 ottobre. Se il volo Milano-Palermo costa di più di quanto pagato dal Milano-Roma occorrerà pagare la differenza.
NIENTE RIMBORSI DIFFERENZE TARIFFARIE –Alitalia non rimborserà le differenze tariffarie. Se il volo Milano-Palermo costa 100 euro e quello originario (Milano-Roma) è costato 110 euro, i 10 euro di differenza non verranno restituiti al cliente.
SOLO DESTINAZIONI NAZIONALI PER MODIFICHE ITINERARI – Il cambio di destinazione sarà possibile solo: per biglietti nazionali su destinazioni nazionali e per biglietti internazionali su destinazioni internazionali.
A CHI RIVOLGERSI – Per la modifica o il cambio della prenotazione, i passeggeri possono chiamare il call center oppure rivolgersi all’agenzia di viaggio che ha emesso il loro biglietto. I numeri del call center Alitalia sono: dall’Italia 892010 (a pagamento) e dell’estero +39 06 65649 (costo variabile in base al proprio piano tariffario per chiamate verso rete fissa).
PRENOTAZIONI SU SITI TERZI – In questo caso, l’utente deve contattare il servizio clienti del sito — come Booking.com o Skyscanner — attraverso il quale ha acquistato il volo e procedere con loro sulle modalità di modifica prenotazione o rimborso.
I BIGLIETTI MILLEMIGLIA – I viaggiatori in possesso di biglietti premio MilleMiglia prenotati su volo cancellato possono: contattare il call center per essere riprotetti, senza penale, su voli Alitalia oppure voli operati di Partner SkyTeam e altri partner frequent flyer entro il 14 ottobre 2021; richiedere la modifica della destinazione, con integrazione delle miglia se necessario, sui voli Alitalia o sui voli operativi di partner SkyTeam e altri partner frequent flyer per volare entro il 14 ottobre 2021.
IN CASO DI RINUNCIA BIGLIETTI MILLEMIGLIA –In alternativa i passeggeri con biglietti Millemiglia possono rinunciare al viaggio e chiedere il riaccredito delle miglia e il rimborso delle tasse e dei supplementi, cliccando sul link presente nel messaggio di notifica cancellazione.
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Ho tre figli sposati e con figli. Io non sono vaccinato e non voglio esserlo. Mia moglie è bivaccinata. Tra figli, generi e nipoti, alcuni bivaccinati, altri non vaccinati che non vogliono esserlo. Motivi per la decisione degli uni e degli altri, gli stessi che sentiamo tutte le sere in tutti i programmi radiotelevisivi e che leggiamo in tutte le salse teatrali oltre l’immaginabile.
In quindici, la mia famiglia riunita, secondo le ultime definizioni psichiatriche, in parte da rinchiudere in riserve indiane-novax per tranquillizzare chi non vuole incontrare non vaccinati, in parte generosi, altruisti che hanno fatto un atto d’amore, si ritrova insieme e festosa in un’unica tavolata a pranzare all’aperto in uno dei due ristoranti migliori della regione.
Quando inizieremo a battere i denti per il freddo, saremo a tavola nel grande salone di casa di noi nonni. Nonni che non hanno mai litigato, e nemmeno discusso animatamente, per cercare di imporre a l’altro le proprie convinzioni. Siamo una famiglia davvero anormale (fatta di pazzi e incoscienti) o da proporre a modello per la famiglia allargata italiana?
Ciò premesso, inviterei tutti quelli che mi leggeranno a comunicare, e spingere a comunicare, la propria esperienza documentabile, relativa alla tragedia che stiamo vivendo, secondo me, anche grazie a Mattarella, Speranza e la sua scelta oculatissima dei membri del CTS (riedizione del famoso Comitato che decapitò Robespierre) e ora anche grazie a Draghi. Gli hanno messo in testa che è un Illuminato Illuminante? E ora teniamocelo.
In breve l’esperienza nel mio piccolo. – Un cugino toscano, con punte di glicemia a 450 mg/dL, rinchiuso in casa a mangiare spaghetti, morto praticamente nel sonno a poco più di 65 anni e dichiarato morto per Covid, senza alcun esame.
– Flavio La Gioia, a cui ho dedicato un pensiero (leggibile su Affaritaliani) giovane figlio del mio amico Antonio La Gioia, morto subito dopo la seconda dose (vorrei proprio vedere quanti dei più arrabbiati provax, non abbasserebbero i toni se vivessero una tragedia simile, da vicinissimo ma anche da lontano). Dichiarazione ufficiale: morte non collegabile al vaccino: era cardiopatico. (particolare trascurato: non lo sapeva il suo medico e lui non aveva mai avuto alcun disturbo).
– Una mia cognata, operata a un ginocchio il 20 luglio scorso, subito dopo la seconda dose, a tutt’oggi, dopo più di due mesi, è allettata a causa di un’infezione da staffilococco contratta all’ospedale e che non rientra: si comincia a temere il peggio.
– Un’amica ultrapalestrata anche in piscina tutto l’anno, subito dopo la seconda dose, a letto con una forma violentissima di Fuoco di Sant’Antonio, deturpante, con lentissima regressione da quasi due mesi.
Basta una rapida ricerca in internet per sapere che si sta studiando la correlazione vaccino-Fuoco di S.A. e le complicazioni post operatorie dei vaccinati, causate dal terremoto scatenato nei valori delle IgA, IgG, IgM, IgE. Scombussolamento di cui la Sacra Qudrimurti non sa ancora nulla, come non sa nulla sull’importanza del rapporto statura-peso corporeo, nulla sul ruolo che sembra importantissimo del gruppo sanguigno, per contagiosità e reazioni all’infezione, ecc… .
Un’ultima considerazione su ciò che definisco LA PUNTA DELL’ICEBERG. L’inarrestabile e ultraripetitivo chiacchiericcio sul tema, dovrebbe finalmente arrivare a chiedere un approfondimento adeguato sul ruolo degli attuali neopitagorici, per il loro comportamento settario. Punta dell’Iceberg, visibile a tutti, è l’incredibile incidente capitato a Galli, uno della Sacra Quadrimurti: la clamorosa e significativa sconfessione delle sue dichiarazioni televisive (“Il mio reparto è pieno di infettati con varianti e tutti non vaccinati”) arrivata tempestivamente direttamente dal suo reparto.
Nel mio piccolissimo, sono pronto a far vedere una piccolissima parte dell’Iceberg, fatta di condizionamenti, minacce rivolte anche a scienziati seri e veri, con un un numero di pubblicazioni da far arrossire la Sacra Quadrimurti. Argomento usato per tacitare, davvero convincente: se insisti, ti ritrovi fuori e senza stipendio… . Ovvero, come un moderno Ippaso”.
Emergenze utili a promuovere innovazioni tecnologiche, relativi investimenti e nuovi consumi nonché imporre controllo sociale a più livelli.
Le “emergenze”, alimentate, gonfiate ad arte dal sistema della propaganda, lasciate cronicizzare fingendo illusori interventi che peggiorano lo stato delle cose che vorrebbero curare, sono in realtà strumento di dominio e oggetto di falsa cura e falsa economia. Elenchiamone alcune tra quelle attualmente più in voga:
Esse preparano il terreno rendendolo adatto a dirottare enormi investimenti, sino a generare vere e proprie bolle finanziarie in quei settori che promettono finte, quanto illusorie soluzioni basate su nuove tecnologie. Soluzioni che in realtà peggiorano i mali che promettono di curare; mali contingenti od opportunamente provocati e sapientemente alimentati come nel casou della pandemia Covid.
Nel caso dell’emergenza relativa all’approvigionamento energetico, per fare un altro esempio, può accadere che il prezzo della benzina salga superando determinate soglie così che indipendentemente dalle ragioni scatenanti gli incrementi di prezzo, l’occasione è buona per tornare a imporci energia da centrali atomiche, strettamente connesse al nucleare militare, costruite con denaro pubblico e gestite da grandi privati. Ovviamente si tratterà di tecnologie di nuova generazione assolutamente sicure… vedi qui Conte Convoca Cingolani dopo l’apertura sul nucleare
Lo scopo più recondito, perseguito più o meno consapevolmente appare quello di alimentare investimenti finanziari nei relativi settori, ed esorcizzare, allontanandola nel tempo, il collasso della finanza speculativa che giunta ormai al suo capolinea, in crisi ormai sistemica, continua tuttavia a generare mostri pur di rimanere in piedi (vedi i miei: la depressione mondiale può far comodoe Strategie di sopravvivenza del sistema finanziario) . La grande finanza è come un gigante dai piedi d’argilla in equilibrio continuamente instabile che parassita e domina il resto del mondo. Essa sopravvive grazie agli interventi sempre più massicci delle grandi banche centrali che fanno lievitare domanda e prezzo dei titoli finanziari (inflazione finanziaria) e allo sfruttamento di emergenze e crisi globali, utilizzate quali strumento di promozione di “tecnologie rivoluzionarie”. La forma politica cui si tenta di dar vita per affrontare efficacemente tali sfide è necessariamente sovranazionale: un governo mondiale come quello indirettamente auspicato da Mario Draghi che intervenendo recentemente al Global Covid-19, il Summit dell’Onu, sugli aiuti ai Paesi poveri, sottolinea che per «porre fine a questa pandemia e prevenire future emergenze sanitarie, la cooperazione globale è essenziale» argomentando che: «Uno dei punti deboli nella risposta globale alla pandemia è stato l’insufficiente coordinamento tra autorità sanitarie e finanziarie». (…) Come presidenza del G20 noi vogliamo istituire il “Global Health e Finance Board” che “potenzierà la cooperazione globale nella governance e nel finanziamento per la risposta e la prevenzione alle pandemie“. Il Board “supporterà la collaborazione tra il G20 e l’Oms, al Banca Mondiale ed altre organizzazioni internazionali. Noi accogliamo la proposta americana di un Fondo finanziario intermediario“.
L’ordoliberismo e la globalizzazione ci hanno portati infine ad un mercato sregolatore che si impone ormai allo Stato Costituzionale trasformandolo in stato minimo iperliberista il cui ruolo si limita al controllo sociale tramite forza militare e propaganda pervasiva 24h24 a reti unificate.
Stati asserviti, usati a proprio uso e consumo da privati, grandi a dismisura, che hanno monopolizzato ed autonomizzato dalla politica le grandi banche centrali e che gestiscono sinergicamente a loro uso e consumo la propaganda di massa e la forza militare.
I grandi fondi di investimento che controllano tra l’altro le grandi agenzie di stampa internazionale e le grandi corporations, comprese quelle del farmaco, hanno interesse a che lo stato emergenziale sia indefinitamente prolungato nel tempo. Per averne conferma si dia un’occhiata all’andamento di crescita del valore delle azioni di BlackRock
A ben vedere la cupola finanziaria internazionale usa le organizzazioni statali, piazzandovi i loro uomini, al fine di meglio badare ai propri criminali affari… Realizzano un uso privato degli Stati a proprio vantaggio. BlackRock è l’analogo del modello mafioso nostrano su scala planetaria. Amministra un patrimonio di 8 mila miliardi, praticamente 5 volte il PIL italiano. A stendere tappeti d’oro a tale aristocrazia finanziaria di segno totalmente speculativo tanti finti democratici prezzolati, veri selvaggi neoliberisti d’accatto globale. In questa contingenza si saluta con favore l’estinzione delle piccole imprese che non servono ai loro scopi, nel segno di quella distruzione creatrice evocata da Draghi, per accelerare l’affermarsi esclusivo del modello economico sociale e politico generato dal prevalere delle grandi Corporations. Qui un altro esempio di occupazione di alte cariche esecutive da parte di rappresentanti degli interessi delle grandi multinazionali della telefonia mobile.
La crisi sanitaria sta permettendo l’affermazione di sistemi digitali che agevolano sistemi sempre più pervasivi di controllo sociale assai somigliante alla imposizione di una megamacchina sociale, un ordine da cui deve essere espulso ogni elemento di imprevedibilità e di creatività sociale.
Se le giovani generazioni non dovessero capire in tempo e non sapessero difendersene, dal mondo in cui vivranno sarà stata espulsa la libertà, la creatività, la volontà, la possibilità di scelta individuale e pubblica e tutto ciò per cui vale la pena vivere.
In questi giorni riprendono i “Fridays for future” I burattinai “invitano” gli studenti a scendere in piazza per lottare contro il cambiamento climatico. Letteralmente esortano studenti ed insegnanti ad inscenare una protesta per le strade della città. Quali organizzazioni si sono infiltrate nella scuola pubblica a fare gli interessi delle grandi corporations?
Finché l’emergenza continua anche i poteri speciali che in suo nome ci si arroga non finiscono.
addendum A proposito di emergenze militari vedi su Grandangolo, puntata 13, la Legge 107-40 che il Congresso USA approvava il 18 settembre 2001, una settimana dopo l’11 Settembre, la quale stabiliva: «Il Presidente è autorizzato a usare tutta la forza necessaria contro quelle nazioni, organizzazioni o persone che egli determina abbiano pianificato, autorizzato, commesso o aiutato gli attacchi terroristici avvenuti l’11 Settembre 2001».
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Un’espressione che ci accompagna ormai dall’inizio della pandemia: “Stato d’emergenza”. Ovvero, la possibilità da parte del governo, vista la straordinarietà della situazione che si è venuta a creare con la diffusione del Covid-19, di scavalcare il Parlamento e legiferare in fretta, adottando in tutta fretta i provvedimenti ritenuti necessari per far fronte alla crisi. Una situazione che continua a prolungarsi nel tempo, facendo sorgere negli italiani una domanda, tutt’altro che banale: per quanto ancora si potrà andare avanti così?
A provare a rispondere a questo interrogativo è stata l’Adnkronos, che ha spiegato di aver trovato “una sola legge a cui fare riferimento: un decreto legislativo del 2008, il numero 1, approvato prima che arrivasse la Befana. Formalmente, si tratta del Codice della Protezione civile. Ed è l’unico che parla di come ci si deve comportare con lo stato di emergenza”. Per quanto riguarda la durata, all’articolo 24 si legge che “non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”.
In totale, quindi, lo stato di emergenza non può, per legge, superare i 24 mesi di durata. Dal 31 gennaio 2022, dunque, in teoria non potrà più essere prorogato. In teoria, appunto. Perché di certezze, con i chiari di luna a cui ci hanno abituato gli ultimi governi, ce ne sono poche. Alla scadenza del termine, specifica il decreto, “le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi, nei procedimenti giurisdizionali pendenti”. Regioni e Comuni, dunque, dovrebbero riprendere i poteri al momento delegati al governo. O forse no.
Sì perché se è vero che lo stato di emergenza attuale può essere prorogato soltanto fino al 31 gennaio 2022, è possibile, come sottolineato già da alcuni giuristi, che il governo decida di proclamare uno nuovo di zecca, per far fronte a una crisi inedita. Basterebbe, in fondo, dire che ora siamo di fronte a una nuova minaccia, quella costituita dalla varianti del Covid-19, per dare vita a un secondo stato di emergenza. Con l’incognita di un possibile intervento della Corte Costituzionale. Che non è detto, però, arrivi.
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Il Green pass sarà obbligatorio (e ci mancava altro) anche in Parlamento. La Camera dei deputati presieduta da Roberto Fico ha detto sì dell’obbligatorietà del certificato verde. Ma c’è un problema. Come ha riportato Il Giornale, pare che sia stato previsto che il costo dei tamponi venga coperto da un fondo di solidarietà. In pratica, dunque, i comuni cittadini saranno obbligati a vaccinarsi se vogliono ancora avere un lavoro, mentre i parlamentari potranno decidere quello che più gli aggrada. E meno male che i grillini dovevano essere “il nuovo”, scrive Il Giornale d’Italia.
Green pass in Parlamento, per i deputati i tamponi sono gratis
«C’è un principio che rivendico dal primo momento in cui sono stato eletto Presidente della Camera: quello che vale per i cittadini vale allo stesso modo per i deputati», diceva Fico solo pochi giorni fa. «”Non c’è stato e non ci sarà spazio per nessun trattamento privilegiato». Tuttavia, stando a quanto ha riportato Libero, i deputati dubbiosi sul vaccino o comunque coloro che non posseggono i requisiti per ottenere il green pass avranno la possibilità di effettuare tamponi garantiti.
IN PRATICA, QUEL CHE VALE PER I CITTADINI NON VARREBBE AFFATTO ALLO STESSO MODO PER I DEPUTATI!!!
La cosa fa scalpore, inoltre, perché molti deputati grillini (ma non solo) hanno attaccato Matteo Salvini che voleva i tamponi gratuiti per tutti i cittadini, fa notare Il Giornale d’Italia. Certo, con tutta probabilità il capo del Carroccio aveva parlato a meri fini elettorali e sapendo che la sua richiesta sarebbe finita nell’oblio. Eppure la «doppia faccia» di Salvini non è nulla in confronto alla «doppia faccia» di chi ha predicato il Green pass (cioè l’obbligo vaccinale senza responsabilità dello Stato) salvo poi farsi tamponi gratuiti, o meglio, alle spese dei cittadini. Anche di quelli che si sono vaccinati.
In Australia è dittatura piena. Un declino impressionante e spaventoso della democrazia e dei diritti umani.
Qui in Italia, debunker e fact checker, per lo più ragazzini che ancora puzzano di latte (in polvere), stanno devastando i social media con le loro scemenze a raffica. Ignoranti funzionali, privi di senso storico, completamente lobotomizzati dal dogma della scienza (e dunque mai così lontani dai valori etici della medicina e dalle leggi dell’umanità), distraggono l’opinione pubblica, inducendo tensioni, odio sociale, ma anche un forte inebetimento con incapacità cronica di dedurre o di osservare.
Aiutati dalla stampa di regime, hanno innescato un processo molto potente di riprova sociale della stupidità, dove non conta più se ciò che dici ha senso oppure no, conta solo l’allineamento al gruppo.
Osservo quello che succede in Australia, poi guardo qui da noi, un popolo di adolescenti quarantenni con problemi di emulazione e bullismo sanitario e istituzionale, e non so come andrà a finire.
Si muovono all’unisono. Sembrano guidati da una regia. Magari, è solo un fenomeno spontaneo. O forse no. Non so dirlo. Ma il loro comportamento distruttivo e anti-umano è organizzato e corale. Formano un blocco unico, un muro compatto di nefandezze e angherie. Odiano come se non ci fosse un domani. Disprezzano per antonomasia. Scherniscono per metodo.
Nel frattempo, nessuno si prende un momento per capire come sia stato possibile in pochi mesi trasformare le democrazie del mondo in una distopia [*1] allucinata senza fine.
La distanza che oramai separa la nostra già labile condizione dalla deriva nazista più atroce e impietosa è davvero molto esigua. Un soffio di vento, una scheggia impazzita, un decreto improvviso, e non ci sarà fine ai pianti, allo strazio e al dolore degli italiani.
Proteste e manifestazioni di piazza lasciano il tempo che trovano. Perché quando la linea distruttiva da seguire è stata tracciata dai potenti del mondo, nessuna volontà popolare, sebbene democraticamente manifestata, può interferire con i processi avviati.
Se tutto quello che stiamo vedendo nel mondo in questi ultimi mesi non ci basta a comprendere l’inefficacia profonda delle fiaccolate, temo che non ci sia più speranza.
Avvocati per la Costituzione, medici di telegram, associazioni ed enti di ogni sorta non hanno prodotto un solo grammo, che sia uno, di miglioramento della condizione democratica. E mentre tutti si continua a professare l’opportunità di manifestare in piazza, il regime avanza inesorabilmente e senza ostacoli.
Non si può vincere il confronto civile, quando non c’è confronto civile. Non puoi vincere nulla, se nel campo della sfida non ci sono i tuoi avversari, visto che costoro governano e legiferano con accordi di palazzo. Sostenuti, incredibilmente, dalla più copiosa e aberrante mandria di finti giornalisti e debunker ragazzini.
Credo sia tempo di strategie diverse, di autodifesa, di sopravvivenza. È la necessità cogente di ogni essere umano di tornare a vivere come esseri umani. Se non lo facciamo, siamo finiti.
D’ora in avanti, ogni minuto lasciato impunito nelle mani di queste folli creature, sarà un passo verso il crollo definitivo e disastroso della nostra democrazia.
[*1] Distopia: è l’esatto opposto di utopia: è una realtà inesistente ma plausibile, un’immaginaria società altamente indesiderabile e spaventosa. Solitamente ambientata nel futuro, la distopia è la rappresentazione di una società fittiziadove alcune caratteristiche del presente sono estremizzate in forma negativa. In uno stato totalitario, fortemente gerarchizzato, l’autorità pretende il controllo assoluto sulla vita del cittadino; non tollerando nessun tipo di dissidenza né pensiero indipendente, l’autorità si afferma tramite un costante e progressivo plagio mentale. La società distopica può prendere vita da un golpepolitico/religioso oppure da una catastrofe naturale, per lo più causata dall’uomo, dalla quale l’uomo pensa di risollevarsi annullando completamente la società civile e instaurando un regime dittatoriale.
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Tutto serve per evolvere. Cercherò di togliere il detonatore dalla rabbia e allora tutto questo casino non sarà venuto per nulla.
Mi dispiace per i miei pazienti. Mi ritrovo con sei mesi di libero arbitrio, che copriranno quello che a mio parere sarà il periodo più oscuro del pianeta dalla fine della seconda guerra mondiale (ma poi, vai a chiedere a quelli di Sarajevo…)
Non potrò far ricette, ma posso continuare a dar consigli. E potrò farlo più liberamente, permettendo a tante altre persone di capire quanto in basso è caduta la medicina.
Ho un buon avvocato come amico. Definirò con lui la modalità migliore. Penso che potrei emettere simil-ricette, che dicono: “io, se fossi autorizzato, suggerirei questo e quello”. Il tutto, protocollato e registrato come se fosse ricetta. Magari, di nuovo di carta, che è meglio. Saranno i pazienti a dover tirar fuori la volontà. Dovranno andare da chi è autorizzato e dire: perché non mi consiglia questo e quello? Detto tra noi: gli autorizzati saranno imbufaliti. C’è poi il dente dolente dello stipendio, ma sono fiducioso: nessun lavoro coscienzioso è lasciato senza remunerazione. Magari arriva sotto altra forma, ma arriva. Ho la fortuna di vivere in un tessuto ancora agricolo e ‘campagnolo.’ E la riconoscenza è una valuta molto più quotata dello sterco del demonio. Con le infezioni cresciute del 600% in ambiente ospedaliero avranno le loro gatte da pelare. Con l’irresponsabile maggior chiusura del 15 Ottobre (e con gli esempi istruttivi di inghilterra e danimarca, sereni ed aperti, là a farsi ben vedere), non si saprà più quali buchi chiudere: se ne apriranno troppi. Si tratta di tener le distanze e di scegliere i passi che si andranno a fare, non per convenienza (che cambia come banderuola) ma scegliendo quelli che la nostra etica consiglia. E poi, vada come vada.
Però, con tante foto del dott. Caggiano, che a detta di tutti e di tutte è un bell’uomo, la giornalista della Nuova poteva anche sceglierne una migliore, invece, spulciando sul suo profilo FB, ha beccato quella che lo ritrae dopo la puntura di ape mentre attende la terapia in modo che sembrasse un alcolizzato, un tossico, un ricercato, un disperato… insomma una losca figura…
Stefano Leoni, docente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con una lunga lettera ha dato le dimissioni dal suo incarico di vicedirettore dell’ente. Non si è però dimesso dal suo ruolo di musicologo: continuerà a insegnare ai suoi studenti del Conservatorio estetica musicale ma online, almeno fino a dicembre.
Il green pass è un abominio
l motivo delle dimissioni? È contrario all’utilizzo del Green Pass, come dimostra anche la firma al recente appello sottoscritto tra gli altri da Alessandro Barbero, si legge su La Stampa. Leoni ritiene il certificato verde eticamente disdicevole, e un «abominio dal punto di vista legale, costituzionale, normativo, carente e confusionario sotto il profilo giuridico».
Il vaccino è un farmaco genico sperimentale e il tampone un ricatto
Il professore fa notare che è «coercizione e adesione forzata alla «campagna vaccinale», e crea una pressione indebita su lavoratori (docenti, personale Ata) e studenti, «inducendoli a sottoporsi all’inoculazione di un siero genico sperimentale dall’efficacia non ancora esattamente definita nella limitazione dei contagi e delle ospedalizzazioni, e dagli effetti collaterali ignoti o colpevolmente ignorati». Non essendo Stefano Leoni, 63 anni, allineato al pensiero del Conservatorio, ha così preferito lasciare il ruolo di vicedirettore, che verrà assunto da Andrea Campora, docente di teoria, ritmica e percezione musicale. «Io rispetto le opinioni di tutti sul Green Pass – aggiunge Leoni – ma non vorrei venissero demonizzate le mie». Il tampone ogni 48 ore? «Mi sembra un ricatto».
Una rinuncia importante quella del Prof. Stefano Leoni, di cui vi pubblichiamo il curriculum che potrete leggere cliccando sul link👇 http://www.stefanoleoni.altervista.org/