24 Aprile 2022 – Redazione – di Marzia MC Chiocchi
Dopo due anni di restrizioni che non hanno portato benefici di alcun tipo ad ogni essere umano che si definisca tale, ho deciso di ricominciare a viaggiare scegliendo come meta, una località estera in cui la politica non chiede più sacrifici e inutili coercizioni, per un virus declassato ad influenza, ormai diventato endemico, e che farà parte della nostra vita per il prossimo futuro.
Raccogliendo l’invito di due amici fraterni, musicisti di professione, mi sono recata a Bergamo dove vivono, per poi seguirli nella loro mini tournée pasquale ad Ascona e Locarno in Svizzera. La trasferta, è servita a fare un bilancio su ciò che accade oltre confine, in una nazione che, dopo aver seguito le norme anticovid, certamente più blande rispetto all’Italia, ha restituito la vita ai cittadini.
Da 17 febbraio scorso, la Svizzera ha ripreso in mano la sua vita, sbarazzandosi di regole e regoline impopolari, inutili e sfinenti, che solo i rincretiniti e asserviti al Regime possono ancora accettare.
E cosi nel Ticino, come mostrano un video a seguire, giovani e meno giovani, anziani e bambini, si regalano lunghe passeggiate senza mascherina, fuori e dentro i locali, camminando senza preoccupazione alcuna di distanziamenti assurdi, con un gran via vai di persone, che sta portando rosei benefici all’economia turistica del luogo. Ma ciò che più colpisce, cari italiani, è che qui è tornato il sorriso sulle labbra della gente e, nell’incontro di sguardi, gli occhi parlano con un linguaggio di serenità ritrovata e voglia di vivere.
Inoltre, dai volti, non traspare quella cattiveria che, da due anni a questa parte, contraddistingue il popolo italiano, intriso di livore, istillato nell’animo degli stolti, da un governo di 4 imbecilli, desideroso di dividere il popolo in buoni e cattivi.
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Chi lavora in Svizzera, poi, conferma quanto lo Stato, in tempo di Covid, abbia dimostrato vicinanza al mondo del lavoro, dando ristori, nella percentuale dell’80%, sugli introiti dell’anno precedente, appena poche settimane dall’inizio del primo lockdown. I locali sul lungolago son tornati, quindi, ad essere pieni di avventori sereni, che ridono e si divertono, ascoltando quella musica dal vivo che, fondamentalmente, ha sempre allietato le giornate e le serate negli hotel e nei locali, eccezion fatta per il periodo più difficile di inizio pandemia. La musica, infatti, ha sempre avuto un ruolo importante in questi luoghi, e nei Resort di prestigio non è mai sparita del tutto. E anche quando, nella prima serrata del 2020, parte dei musicisti sono stati lasciati a casa per tre mesi, lo Stato ha saputo ristorarli, rimborsando, anche in questo caso, l’80% delle somme contrattualizzate. In Italia hanno tutti fatto la fame, e qualcuno fino ad oggi non ha più lavorato.
Così, mentre gli altri vivono, l’Italia arranca, fatica, soffre e non agisce! E quel che deve far più pensare, è che la Svizzera è molto frequentata dai nostri connazionali che, a casa propria, sono delatori dei propri simili, pronti a segnalare quel locale o il vicino che non segue le regole, mentre all’estero, si sposano benissimo con le libertà altrui e se ne fregano. Come dire, una massa di paraculi!
Questa descrizione, che può sembrare agiografica, bucolica e paradisiaca, potrebbe far credere che in Svizzera non ci siano problemi, fattore impensabile, dal momento che tutto ciò che ha a che fare con gli umani, problematiche ne presenta eccome! Ma su base generica, il Paese gode di ottima salute e per mantenerla, pondera scelte di massimo beneficio per il proprio benestare.
A tal proposito ringrazio, in particolare per l’ospitalità, il Bar “LA VELA” da Reto, locale semplice ma solare posto sul lungolago di Muralto a Locarno, che ha permesso di assaporare tutto il bello che c’è, in questo ritorno alla vita dopo gli ultimi due anni di grigiore.
A questa riga dell’articolo sento già riecheggiare i commenti scontati di chi penserà…”Ma la Svizzera è uno Stato neutrale, non ha vincoli europei e menate simili…”. Ebbene, io vi rispondo…Altre nazioni europee, facenti parte di questa delinquentissima UE, tutelano i loro interessi, non accettando la morsa stretta di un cappio, che noi ci siamo fatti stringere sl collo senza replicare, diventando lo zimbello del mondo. La soluzione c’è e non è populista…USCIRE DALL’EUROPA E TORNARE ALLA LIRA! SARÀ UN PO’ DURA ALL’INIZIO, CERTO! MA SAI CHE BELLO IL PROFUMO DELLA LIBERTÀ SOVRANA!
E per finire….alla frontiera tutto liscio, nessun controllo! Macché green pass o green cazz…!
Cari connazionali, aprite gli occhi, rivalutiamo le nostre capacità esclusive in ogni attività, facciamoci rispettare e, sopratutto, guardiamo più spesso l’orizzonte, perché la vita fuori, ha una storia evolutiva differente da ciò che i fasciatelli al potere vorrebbero farci credere! Areate il cervello, e abbiate voglia e curiosità di sapere, che poi…è tutto ciò che fa paura ai nostri porci governanti!
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