In Australia è dittatura piena. Un declino impressionante e spaventoso della democrazia e dei diritti umani.
Qui in Italia, debunker e fact checker, per lo più ragazzini che ancora puzzano di latte (in polvere), stanno devastando i social media con le loro scemenze a raffica. Ignoranti funzionali, privi di senso storico, completamente lobotomizzati dal dogma della scienza (e dunque mai così lontani dai valori etici della medicina e dalle leggi dell’umanità), distraggono l’opinione pubblica, inducendo tensioni, odio sociale, ma anche un forte inebetimento con incapacità cronica di dedurre o di osservare.
Aiutati dalla stampa di regime, hanno innescato un processo molto potente di riprova sociale della stupidità, dove non conta più se ciò che dici ha senso oppure no, conta solo l’allineamento al gruppo.
Osservo quello che succede in Australia, poi guardo qui da noi, un popolo di adolescenti quarantenni con problemi di emulazione e bullismo sanitario e istituzionale, e non so come andrà a finire.
Si muovono all’unisono. Sembrano guidati da una regia. Magari, è solo un fenomeno spontaneo. O forse no. Non so dirlo. Ma il loro comportamento distruttivo e anti-umano è organizzato e corale. Formano un blocco unico, un muro compatto di nefandezze e angherie. Odiano come se non ci fosse un domani. Disprezzano per antonomasia. Scherniscono per metodo.
Nel frattempo, nessuno si prende un momento per capire come sia stato possibile in pochi mesi trasformare le democrazie del mondo in una distopia [*1] allucinata senza fine.
La distanza che oramai separa la nostra già labile condizione dalla deriva nazista più atroce e impietosa è davvero molto esigua. Un soffio di vento, una scheggia impazzita, un decreto improvviso, e non ci sarà fine ai pianti, allo strazio e al dolore degli italiani.
Proteste e manifestazioni di piazza lasciano il tempo che trovano. Perché quando la linea distruttiva da seguire è stata tracciata dai potenti del mondo, nessuna volontà popolare, sebbene democraticamente manifestata, può interferire con i processi avviati.
Se tutto quello che stiamo vedendo nel mondo in questi ultimi mesi non ci basta a comprendere l’inefficacia profonda delle fiaccolate, temo che non ci sia più speranza.
Avvocati per la Costituzione, medici di telegram, associazioni ed enti di ogni sorta non hanno prodotto un solo grammo, che sia uno, di miglioramento della condizione democratica. E mentre tutti si continua a professare l’opportunità di manifestare in piazza, il regime avanza inesorabilmente e senza ostacoli.
Non si può vincere il confronto civile, quando non c’è confronto civile. Non puoi vincere nulla, se nel campo della sfida non ci sono i tuoi avversari, visto che costoro governano e legiferano con accordi di palazzo. Sostenuti, incredibilmente, dalla più copiosa e aberrante mandria di finti giornalisti e debunker ragazzini.
Credo sia tempo di strategie diverse, di autodifesa, di sopravvivenza. È la necessità cogente di ogni essere umano di tornare a vivere come esseri umani. Se non lo facciamo, siamo finiti.
D’ora in avanti, ogni minuto lasciato impunito nelle mani di queste folli creature, sarà un passo verso il crollo definitivo e disastroso della nostra democrazia.
[*1] Distopia: è l’esatto opposto di utopia: è una realtà inesistente ma plausibile, un’immaginaria società altamente indesiderabile e spaventosa. Solitamente ambientata nel futuro, la distopia è la rappresentazione di una società fittiziadove alcune caratteristiche del presente sono estremizzate in forma negativa. In uno stato totalitario, fortemente gerarchizzato, l’autorità pretende il controllo assoluto sulla vita del cittadino; non tollerando nessun tipo di dissidenza né pensiero indipendente, l’autorità si afferma tramite un costante e progressivo plagio mentale. La società distopica può prendere vita da un golpepolitico/religioso oppure da una catastrofe naturale, per lo più causata dall’uomo, dalla quale l’uomo pensa di risollevarsi annullando completamente la società civile e instaurando un regime dittatoriale.
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
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