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‘SOCIETÀ’ Category

di Luca Scavone

Passeggiare per Roma il 16 agosto, sotto il sole cocente, potrebbe far prendere qualche abbaglio. Purtroppo non è il caso del totale svuotamento della Galleria Alberto Sordi, già Colonna. Non era un abbaglio vedere ancora in attività solo 2 negozi su circa 20. Una sorta di deserto.
Eccetto Feltrinelli e il negozio di valigeria e pelletteria Piquadro, nulla più: gli altri esercizi commerciali chiusi definitivamente. A detta di alcuni lavoratori presso lo storico centro commerciale a due passi da Palazzo Chigi, tutto è dovuto alla poca affluenza turistica, causa Covid, e agli affitti troppo alti.

Galleria Alberto Sordi -Roma

So solo che nella mattina di ieri si respirava il nulla, il vuoto, il deserto. Quasi un nichilismo ovviamente vuoto di prospettiva.
E pensare che l’inizio della progettazione della galleria si data proprio 100 anni fa! Appena a termine della epidemia di Spagnola e appena prima del ventennio.
La galleria Colonna, oggi Alberto Sordi (a seguito di ristrutturazione nel 2003), venne terminata nel 1940: di certo non ebbe nascita e completamento in periodi rosei!
Eppure il Covid, al momento, sembra averle dato il colpo di grazia.
Una situazione che fa riflettere, a detrimento di posti di lavoro, decoro urbano, fervore capitolino a pochi passi dal centro democratico d’Italia.

Ogni luogo è in cerca di locazione, con tanto di vetrofania a tutta larghezza e altezza. Non so cosa faccia più tristezza, se il vuoto o la ricerca di riempirlo forse vanamente al momento…
Ecco qui, un piccolo resoconto d’agosto, per guardare da altre angolazioni; per scuoterci nell’avere a cuore la bellezza e soprattutto il bene di tutti e del futuro.

Negozi chiusi in Galleria Sordi

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Agli italiani che credono ancora che “Tutto andrà bene”, che con il siero sperimentale ritroveremo la normalità e che i politici e gli scienziati collusi ci amino tanto, da voler obbligare l’inoculazione, dedico questa poesia del grande poeta Trilussa, tanto bella quanto attuale, musicata e cantata nel 1974, tra gli altri, da Claudio Baglioni.

Marzia MC Chiocchi

La ninna nanna della guerra “(1914)

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili

Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.

Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.

So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

Inoltre, per chi non la ricordasse, inserisco il link video e audio⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://m.youtube.com/watch?v=QYXXfZ9ZClY

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

https://cataniacreattiva.it/cera-una-voltail-bel-paese/

(Da un post su Facebook di Diana Garbagnati)

11 agosto 2021 – “Oggi 6^ giorno di green pass: un certificato per dividere la popolazione in cittadini di serie A e cittadini di serie B.

Mentre discutevo con una carissima amica ad un certo punto mi ha detto: “ma figurati se tutti lo accettano”.

Ho pensato alle biblioteche: avete presente quelle in cui si accedeva in gruppi numerosi, schiamazzando e sputacchiando droplets a tutto andare? Ecco proprio quelle: hanno preparato la loro bella locandina da apporre fuori per vietare l’accesso a chi sprovvisto di green pass. E allora ho capito come funziona, come è possibile che da mesi cose senza senso vengano portate avanti.

Ti arriva una comunicazione. Tu la applichi. Senza nemmeno porti il problema di capire se abbia un senso… se forse non valga la pena di fermarsi un attimo e magari dire basta QUESTA NON È UNA MISURA SANITARIA.

Ecco cara amica, funziona così: è una macchia d’olio che si espande sempre di più perché non trova abbastanza persone disposte a mettersi in gioco e a fermarla.

E allora ti domandi se il punto è un altro: se ci credono in quello che fanno o se preferiscono non farsi domande. Come le forze dell’ordine che viaggiavano l’uno accanto all’altro ma avevano il compito di multare chi trasportava sul lato passeggero un non convivente. Come le commesse che il sabato mattina transennavano con un nastro bianco e rosso interi reparti contenenti la merce non vendibile durante il weekend. Come chi indossando una pettorina gialla sbraitava contro il passante che era a 500 mt da casa con il proprio cane. Come i ristoratori che non potevano aprire ma potevano continuare la loro attività se si spacciavano per mense aziendali.

Forse il rispetto per i morti che ci sono stati passa anche da questo: dall’iniziare a capire che c’è qualcosa che non va nell’informazione. Che non è mai andata. Che non esistono contradditori in tv e sui giornali, ma esiste soltanto un’unica voce. Perché quella dei medici disallineati da chi governa il mondo non viene mandata in onda: LA DOVETE CERCARE.

Che non esistono più una destra e una sinistra ma un’unico pensiero.

E non vi accorgete nemmeno del pericolo di certe parole: di un commissario per l’emergenza che non a caso si mostra sempre in divisa militare e si permette di dire: “vi staneremo”. Di un presidente del consiglio che sbraita: “gli appelli a non vaccinarsi sono appelli a morire o a far morire”. E non vi accorgete di certi articoli di giornale in cui si inizia a portare avanti il pensiero che il minore possa decidere di appellarsi ad un giudice se i genitori non sono d’accordo sul vaccinarlo: fino a ieri ci voleva quasi la firma di entrambi per partecipare ad una gita e oggi si introduce il concetto che il minore possa decidere da sé su un farmaco sperimentale. Vi rendete conto della gravità?

E sono mesi che la democrazia e la costituzione vengono calpestate con divieti assurdi contro i quali si dovrebbe lottare tutti uniti. Ma come è già avvenuto in passato, le persone sono state divise: un tempo c’era il bianco e il nero, poi l’ariano e l’ebreo ora tocca al vaccinato e al non vaccinato.

Dovrebbe essere il buon senso a fare la differenza. 

Dovrebbe…

Diana Garbagnati

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

https://cataniacreattiva.it/discriminazioni-tu-fai-la-differenza/

di Monica Tomasello, CataniaCreAttiva.it)

Sottoscritto protocollo di sicurezza per il rientro a scuola

14 agosto Sindacati e ministero dell’Istruzione hanno sottoscritto un protocollo di sicurezza per il rientro a scuola.

Apro una piccola parentesi: ma perché questo fastidioso vizio di prendere decisioni importanti, e spesso deleterie o impopolari…, proprio mentre la maggior parte del popolo è “distratto” o “in vacanza”? Non è che magari è un po’ voluta questa cosa? Lo facevo anch’io da ragazzina… Se dovevo dare una brutta notizia ai miei genitori cercavo di farlo quando erano piacevolmente distratti da altro, in maniera da “ammortizzare” la cosa… Va be’, chiusa parentesi).

La Cisl Scuola sottolinea che si tratta di “un testo nel quale trovano significativo riscontro molte delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali”. Si prevede: la garanzia di una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, stabilendo accessi prioritari al fine di ampliare la platea dei vaccinati; di procedere in modo costante all’analisi e al monitoraggio dei dati epidemiologici un più fattivo raccordo tra ASL ed istituzioni scolastiche per il tracciamento dei contagi la predisposizione e l’attuazione del piano di screening della popolazione scolastica, previsto dal comma 9 dell’art. 1 del D.L. n. 111 del 2021, con particolare attenzione alla fascia di età 6 – 12 anni; una particolare attenzione alle esigenze poste dall’emergenza sanitaria nei Convitti e nei CPIA; un piano di intervento sui sistemi di aereazione delle aule; la possibilità, per le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Aziende sanitarie locali, di utilizzare una parte delle risorse stanziate, come lo scorso anno, per acquisti di beni e servizi, a copertura dei costi per l’eventuale effettuazione di tamponi diagnostici al personale scolastico.

Previsti anche (punto 6) la promozione di un sostegno psicologico e pedagogico educativo agli studenti anche in relazione alle criticità di carattere educativo determinatisi durante la pandemia tramite un Protocollo di Intesa tra Ministero dell’Istruzione e associazioni dei pedagogisti ed educatori; nmentre viene confermata (punto 7) la misura del distanziamento di un metro fra i banchi e di due metri tra cattedra e banchi.

In vista del percorso di conversione in legge del DL 111/2021, nel Protocollo si prevede l’apertura di uno specifico tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali firmatarie al fine di individuare eventuali ipotesi emendative condivise. In particolare il ministero dell’Istruzione assume l’impegno di fornire, previa informativa alle organizzazioni sindacali, il necessario supporto in termini di indicazioni applicative alle istituzioni scolastiche e al personale, in primo luogo ai dirigenti scolastici in merito alla gestione del Green Pass. A tal fine sarà possibile, ove ve ne sia la effettiva necessità e nell’ambito delle risorse finanziarie da assegnare alle istituzioni scolastiche ai sensi dell’art. 58, comma 4 ter del DL n. 73/2021, reclutare con contratti a tempo determinato anche unità aggiuntive di personale Ata per per supportare il dirigente scolastico negli adempimenti derivanti dall’applicazione della normativa anticovid.

Previsto infine l’avvio di un piano sperimentale di intervento per le istituzioni scolastiche nelle quali siano presenti classi particolarmente numerose; al riguardo è previsto lo stanziamento di apposite risorse finalizzate ad azioni mirate e specifiche (più docenti, più Ata, attenzione agli aspetti logistici e all’ampliamento dell’offerta formativa). (Fonte: Agi.it)

Ministero: «Nessun tampone gratis ai no vax»

Non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax». Lo precisa in una nota il Miur.

Altra parentesi. Hanno scritto proprio così: “ai cosiddetti no vax”… Scusate, ma da quando in qua il Miur si esprime come una vicina di casa pettegola? Non avrebbero fatto meglio a scrivere “al personale scolastico che non intende vaccinarsi”? Come può la massima autorità scolastica utilizzare termini denigratori o discriminatori come “no vax”? Ci sarebbe molto da dire a tal proposito… ma, per il momento, chiudo la mia parentesi).

Il Protocollo prevede, invece, una corsia preferenziale per il personale “no vax” (per continuare ad usare i loro stessi termini, che io a fare una corretta informazione ci tengo!) ai fini di una intensificazione della campagna vaccinale; e consente alle scuole, sulla base di un preventivo raccordo istituzionale con il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, di “effettuare tamponi diagnostici al personale mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali o con strutture diagnostiche convenzionate”.  

L’obiettivo è duplice – si legge nel comunicato -: continuare a contrastare la pandemia, soprattutto attraverso la vaccinazione, e dare supporto ai più fragili, ovvero a chi non può vaccinarsi per particolari motivazioni che saranno ulteriormente indicate negli accordi con le Aziende Sanitarie Locali, in raccordo con il Ministero della Salute. Il Ministero lavorerà, a valle del Protocollo, per fornire tutte le necessarie specifiche alle scuole». 

Fonte: miur.gov.it )

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-ministero-nessun-tampone-gratis-ai-no-vax-prevista-intensificazione-della-campagna-vaccinale

E dato che solo da un democratico confronto ci si può fare una opinione (esattamente all’opposto di quanto continua ad avvenire nel main stream…), riporto, e con questo concludo, anche quanto espresso in merito a tutta questa “faccenda” dal maestro e scrittore Pietro De Angelis in un suo post su Facebook.Ma c’è chi non ci sta…

Pietro De Angelis: “Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati”

14 agosto 2021 –

Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati. Guarderemo insieme l’alba e il tramonto tenendoci per mano. Respiremo liberi l’aria di vetta, pura e tagliente. Leggeremo libri e inventeremo fiabe. Faremo giortondi cantando nel vento. Non domerete mai il nostro spirito, non ingabbierete mai la nostra libertà. Perché noi abbiamo qualcosa che voi non avete, e non avrete mai. Noi sappiamo ancora incantarci di fronte alla bellezza struggente della vita. Sappiamo camminare piano, per non fare rumore. Rimanere fermi, per non disturbare. Costruire con le mani immerse nella terra e gli occhi rivolti al cielo. Il nostro unico dio è lo stupore. Sappiamo trovare l’infinito riflesso in una pozzanghera. Siamo figli della luce, fratelli degli animali, piccole luci nella notte. Non ci avrete mai. Vi guizzeremo via dalle mani, come tanti pesciolini ribelli. Voi non avete idea, perché non avete immaginazione. Noi sappiamo accendere lo sguardo di un’altra creatura, portare amore dove c’era solo abbandono, e gioia dove c’era solo tristezza, e unione dove c’era solo vuoto e separazione. Voi non avete idea. Eppure vi dico, le nuvole giocano anche per voi nel cielo. E l’acqua si getta giù per rapide e cascate, anche per voi. Per voi, è anche il volo pazzo degli uccelli e il ronzio estatico delle api. Provate a fare una cosa, volete? Provate a osservare un uccellino mentre fabbrica il suo nido; la pazienza, la fatica, la sofferenza, la perfezione. Guardate tutto, dall’inizio alla fine, e poi ditemi: voi sapreste farlo? Sapreste costruire una simile meraviglia di ingegneria dove prima non c’era niente? Che diritto avete, allora, voi sulla vita? Voi non avete idea. Dovete tornare a edificare castelli di sabbia in riva al mare e tentare di difenderli scavando fossati; solo allora, potrete tornare a fare leggi e a governare gli uomini. Avete avuto maestri sbagliati – il denaro, il potere, la fama.

Gli unici maestri che possono insegnarvi qualcosa sono i bambini e gli animali. Andate a scuola da loro, e imparerete tutto ciò che c’è da sapere. Vi auguro quello che auguro a tutti coloro che si sono distaccati dalla terra, che l’hanno rinnegata; vi auguro di tornare a sentire, prima di capire. Sentire con tutto il vostro corpo, senza bisogno di alcun pensiero, di alcuna ragione. Di respirare e sentire. Semplicemente, sentire. La violenza cieca e ottusa che dimostrate mi sgomenta, ma non mi terrorizza; è parte del mistero, dell’incanto, della bellezza che mi contiene e mi sovrasta. Ho seppellito un piccolo fratello scoiattolo, pochi giorni fa nel bosco, e dopo anche una piccola sorella talpa; li ho deposti nell’erba, all’ombra. Voi avete mai seppellito un animaletto nel bosco? Fatelo, e poi, solo dopo averlo fatto, tornate a governare gli uomini. Altrimenti, non avrete mai idea di che cos’è la vita, di quanto sia sacra e inviolabile e assoluta. E non avrete mai idea del potere immenso che risiede nelle mani di chi quella vita ama e onora. Non ci avrete mai.

Potete vessarci, umiliarci, derubarci. Noi saremo sempre da un’altra parte rispetto a dove voi pensate di trovarci.

Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati. Sopravviveremo come tanti invisibili semi sotto la neve, e quando ci avrete dimenticati sbocceremo, e la nostra primavera improvvisa sarà la fine del vostro interminabile inverno.

Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati. Sopravviveremo come tanti invisibili semi sotto la neve, e quando ci avrete dimenticati sbocceremo, e la nostra primavera improvvisa sarà la fine del vostro interminabile inverno.

Pietro De Angelis – docente scrittore

Tra i sui libri::

https://www.libraccio.it/libro/9788832900989/pietro-de-angelis/scuola-a-scuola-contro-didattica-a-distanza.html

I bambini non imparano mai per qualcosa, per apprendere qualcosa; i bambini imparano sempre per qualcuno, per far felice qualcuno.”

Un breve estratto de “La scuola a scuola – Contro la didattica a distanza”, Castelvecchi editore.

CLICCA QUI  per ascoltare:

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di Michele Giovagnoli

I giovani sono stati ricattati mettendo sul piatto proprio le cose che sono più belle, a quell’età: i luoghi d’incontro, le palestre, le università. Quella dei giovani è una frequenza particolare: una luce fresca, al servizio della verità. Dall’altra parte, invece, troviamo quelli che sono stati gli idoli dei giovani: questi cantanti, questi artisti, che a un certo punto sono totalmente spariti. Tutti lì, anzi, a inneggiare a questo processo di omologazione, questa lobotomia costante, questo dover accettare, “perché quella è la normalità”. Prendo le distanze da tutti quegli artisti che sono diventati famosi prendendo sotto braccio l’arte, e poi dimenticandosi di che cos’è, l’arte. Prima di tutto, l’arte è libertà. E quindi, un cantante che ha inneggiato alla libertà e oggi invece si schiera con chi vuole farci dimenticare che potenza può esserci, dentro la parola libertà, è un individuo che innanzitutto ha tradito l’arte, poi ha tradito se stesso, e poi ha tradito tutti quei giovani che lo avevano seguito perché, sicuramente, in lui sentivano una forza.

Screenshot

Quando si accumula una forza, bisogna prendersene la responsabilità. E a tutti questi artisti, che sono spariti nel nulla – non se ne sente uno, in un momento così critico, delicato, importante, dove bisognava dare veramente corpo a certe parole (prima fra tutte, la parola libertà)

Michele Giovagnoli
Michele Giovagnoli

– mando il più profondo invito affinché l’arte stessa porti giustizia. Un po’ come in tutte quelle forme di potenza che sono state sposate in funzione egoica, e poi si sono rivolte contro chi aveva compiuto quel gesto: la famosa ruota che poi schiaccia chi l’aveva adottata, perché ha voluto sfidare una salita troppo alta. Verso di voi, artisti assenti, va anche tutto il mio profondo disprezzo. Come ci ha insegnato un grande fratello, Nietzsche: nei confronti delle masse, di tutti quelli che seguono una corrente senza chiedersi perché, tutte quelle persone che non vogliono più farsi domande, che vogliono essere nutrite anche nel pensiero, ecco, nei loro confronti bisogna essere superiori “per disprezzo”, perché quel disprezzo è l’ombra dell’amor proprio che, invece, l’osservatore dirige su di sé.

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(Michele Giovagnoli, dichiarazione d’amore estratta dal video della tappa milanese del tour “Agorà d’Amore”, trasmesso in diretta su Facebook il 9 luglio 2021 da piazza Duomo. Scrittore e alchimista, Giovagnoli è autore di libri come “Alchimia selvatica”, “La messa è finita”, “Impara a parlare con gli alberi”. Conduce stage nei boschi in tutta Italia, stimolando i partecipanti a intraprendere percorsi di tipo alchemico, in piena sinergia con gli alberi. Nel 2020, esplosa la crisi Covid, ha fondato la community “Essere Solare”, che aggrega migliaia di individualità, decise a “rispondere” all’emergenza sviluppando talenti umani, messi in rete. Proprio il network “Essere Solare” affolla le tappe del tour “Agorà d’Amore”, pensato anche per stringere alleanze interpersonali in grado di mobilitare risorseinteriori, rompere l’isolamento sociale e sviluppare capacità empatiche, lungo un orizzonte che tende a disegnare una nuova umanità, libera da ogni ricatto e refrattaria a qualsiasi restrizione imposta).

https://cataniacreattiva.it/e-voi-cantati-spariti-avete-tradito-i-giovani/

(di Andrea Giuffrida)

Caro Luigi, 

questa mia per informarti che finalmente “…quei personaggi”, hanno trovato il loro autore.

Non puoi sapere ovviamente, ma qui ci sta una cosa che si chiama “digitale”.
Pensa … pur nella possibilità di essere chiunque, i tuoi “personaggi” sono riusciti a ritrovarsi tutti ed in egual misura intorno al QR CODE. È il nome dell’autore. Non è reale ma riesce a dare identità a molti. Non è incredibilmente meraviglioso? L’irreale crea identità reale.

Suvvia Luigi … neanche tu potevi immaginare che i tuoi personaggi arrivassero a tanto!

Sono tempi meravigliosi. Tempi in cui il vuoto non si riempie, restando sempre un’eterna promessa di spazio da colmare. Un’infinita speranza dove i personaggi lavorano per mantenerla tale, in nome di un futuro da creare ma che non deve mai arrivare. La grandezza è questa, caro Luigi, l’irrealtà che domina la realtà, eleggendo il nulla come suprema forma del fare.

Dovresti vederli i tuoi personaggi. Sono talmente evanescenti, che non ne comprendi più l’età ed il sesso. Ombre nella nebbia. Confusi ma precisamente cattivi. Dotati di un’infallibile mira nel colpire i loro bersagli, con impavido livore. Orgogliosi cecchini, infervorati di vittimismo “à la carte” quale espressione della più profonda depressione di cui, ovviamente non son colpevoli.

Sono meravigliosi i tuoi personaggi, caro Luigi. Non si accontentano di esser la classe eletta degli aperitivi. Sono ambiziosi e vogliono di più. Vogliono che il loro esser nulla gli consenta di dominare. Immaginano nel vuoto, pensano nel niente.

Luigi, dobbiamo dircelo, sono andati oltre le tue più rosee previsioni. Si sono geneticamente mutati, e temo che a breve non riusciranno più ad alzarsi dal letto, rimanendo sulla propria schiena.
Pensi sia il caso che ne parli con Frank*?

(*n.d.r.: Frank Kafka)

di Marilena Messina

Vi vogliono talmente bene, che hanno vietato le AUTOPSIE che sono la base per conoscere e capire come curare una patologia …
Vi hanno vietato di vedere i vostri cari , di dargli l’ultimo saluto…con la scusa che erano infetti ne hanno cremato i corpi , per poi scoprire che da alcuni di questi prima toglievano gli organi da trapiantare.

HANNO DENIGRATO la centenaria cura del plasma , DENIGRATO le terapie domiciliari e fatto sparire il gruppo Facebook creato da medici che curavano a casa un sacco di persone …
DENIGRATO premi Nobel, medici e scienziati, per far parlare gente come Amendola, Fedez oppure collusi con le case farmaceutiche.

Vi vogliono talmente bene che mentre per prendere un caffè devi avere un pass…sbarcano 500 clandestini al giorno più o meno 1nfett1 e non solo di covid…ma per andare alla festa dell’unità o entrare in parlamento non è necessario.

Vi vogliono talmente bene che ancora consigliano tachipirina e vigile attesa ed intubano come non ci fosse un domani, anche se è stato evidenziato che fosse un errore clamoroso.

Vi vogliono talmente bene che nelle RSA ci sono vecchietti che da un anno e mezzo vedono i familiari mezz’ora a settimana, imbottiti di farmaci e rincoglioniti , dietro a un vetro e senza neanche un abbraccio.

Vi vogliono talmente bene che costringono gli universitari a spendere 15 euro ogni 2 giorni per frequentare gli atenei.

Vi vogliono talmente bene che vogliono arrivare a sierare i vostri bimbi (che praticamente non si ammalano e non mu0i0n0 di questo virus), con un siero sperimentale per cui hanno già scritto sul bugiardino che provoca miocarditi…( visti già i risultati tragici)
e Dio sa cos’altro in futuro.

MA SE VERAMENTE FOSSE LA POZIONE MAGICA CHE DECANTANO, PERCHÉ VOGLIONO LA VOSTRA FIRMA MENTRE LORO HANNO CHIESTO LO SCUDO PENALE?

Screenshot

SE VERAMENTE FOSSE UNA CURA MIRACOLOSA , I FARABUTTI SE LA TERREBBERO PER LORO , NON L’AVREBBERO PUBBLICIZZATA , AVREBBERO SALTATO LE FILE E TENUTO LE FIALE PER LORO E IN SILENZIO…NON VI RICATTEREBBERO PER OBBLIGARVI A FARLO…

SE VERAMENTE VI VOLESSERO BENE PROMUOVEREBBERO UNA VITA SANA ALL’APERTO E AL SOLE , NON LOCKDOWN E ISOLAMENTO, PROMUOVEREBBER CIBO SANO E NON I BISCOTTI , PASTA AL GLIFOSATO O IL MC DONALD… SPONSORIZZEREBBERO TUTTO CIÒ CHE AUMENTA LE DIFESE IMMUNITARIE…SPENDEREBBERO SOLDI PER COSTRUIRE NUOVI REPARTI CON NUOVI MACCHINARI…NON SPINGEREBBERO I MEDICI A NON CURARVI PIÙ…MA NE AUMENTEREBBERO IL NUMERO.

SE VERAMENTE VI VOLESSERO BENE RIDURREBBERO LE TASSE E NON LE AUMENTEREBBERO DOPO CIÒ CHE È SUCCESSO…
AIUTEREBBERO GLI ANZIANI A VIVERE GLI ULTIMI LORO ANNI CIRCONDATI DALL’AMORE DEI LORO CARI…
AVREBBERO AIUTATO I BIMBI AD ESSERE I PIÙ SERENI POSSIBILI E NON MASCHERATI , CON L’HERPES DA MASCHERINA E INFEZIONI FUNGINE NEI POLMONI …ASOCIALI E DEPRESSI …SULL’ORLO DEL SUICIDIO.

SE VERAMENTE VI AVESSERO VOLUTO BENE NON AVREBBERO TORTURATO LE VOSTRE MENTI PER UN ANNO E MEZZO CON NOTIZIE DI MORTI , CONTAGI DA VIRUS…MENTRE I NOSTRI CARI MORIVANO DI CANCRO E INFARTI PERCHÉ AVEVANO PAURA DI ANDARE IN OSPEDALE E RINUNCIAVANO ALLE CURE E AI CONTROLLI.

SE VERAMENTE VI VOLESSERE BENE MANCO VI CHIAMEREBBERO GREGGE…E NEANCHE PARLEREBBERO DI IMMUNITÀ…

MA LA REALTÀ È CHE PER LORO SIAMO UN GREGGE DA MCELLARE…E NON VOLETE ACCETTARLO…PERCHE SIETE APPUNTO UN GREGGE.

QUANDO MAI I GOVERNI HANNO AVUTO CURA DEL POPOLO???
QUANDO???

BUONANOTTE !!! BEEEEEE BEEEEEE BEEEEE

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di Monica Tomasello – Catania CreAttiva.it)

Facciamo chiarezza.

La lettera di dimissioni di Maria Luisa Busi che sta facendo in questi giorni il giro del web, e di numerose testate “giornalaie”, presentandola come se fosse stata scritta adesso…, in realtà fu presentata dalla Busi nel 2010 all’allora direttore del Tg1 .Augusto Minzolini.

Augusto Minzolini

Ricordiamo che Augusto Minzolini, in seguito parlamentare di Berlusconi, aveva allontanato dalla redazione alcuni giornalisti che operavano in nome della deontologia professionale, e non del politico di turno, e ciò provocò le immediate reazioni della Busi che si dimise.

Nell’autunno del 2010 conduce la trasmissione Articolotre su Rai 3, trasmissione sospesa dopo un mese per scarsi ascolti.

A novembre 2010 pubblica il libro Brutte notizie, nel quale parla della sua esperienza in Rai e delle influenze politiche sul giornalismo italiano. 

Eleonora Busi torna nel 2012 al Tg1 su incarico del nuovo direttore Mario Orfeo. come caporedattore centrale di Tv7 e dello Speciale TG1, prendendo il posto di Monica Maggioni, passata alla direzione di Rai News. Il 5 ottobre 2016, il direttore Mario Orfeo la nomina vicedirettrice del Tg1.

Mario Orfeo

Ma andiamo a rileggere il testo molto duro, e, per certi versi, ancora attuale, di quella lettera scritta nel 2010 dalla giornalista:

Caro direttore

ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me  una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.

Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perché è un grande giornale. E’ stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani. Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l’informazione del Tg1 è un’informazione parziale e di parte. Dov’è il Paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d’Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti  perché negli asili nido non c’è posto per tutti i nostri figli? 
Devono farsi levare il sangue e morire per avere l’onore di un nostro titolo.

E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell’Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov’è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il tg1 l’ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel Tg1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.

L’Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un’informazione di parte – un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull’inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo – e l’infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo. Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale”.

Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto.  Nell’affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. E’ lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.

Quello che nutro per la storia del Tg1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.”

Sarebbe interessante, a questo punto, sapere come si senta ADESSO la Eleonora Busi… Se non altro per capire se quella lettera, scritta nel lontano 2010, sia da interpretare come un lodevole moto di coscienza e deontologia professionale, oppure un abile “manovra” dovuta alle circostanze…

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

https://cataniacreattiva.it/e-del-2010-la-lettera-di-maria-luisa-busi-in-cui-chiese-di-essere-sollevata-dallincarico-di-conduttrice-del-tg1/

In merito alla questione Fake News, ed in particolare questa della lettera della Busi, abbiamo chiesto anche all’amico giornalista Maurizio Bolognetti, di dire la Sua.

Eccolo in questa sua diretta su Facebook:

Maurizio Bolognetti

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1707219716155349&id=1270108664&sfnsn=scwspwa

(di Maurizio Bolognetti)

Quasi quasi lo preferivo quando prendeva soldi per fare la pubblicità all’Eni e alla Total. 

Rocco Papaleo è l’emblema dell’italico conformismo, della peggior forma di conformismo: il conformismo degli anticonformisti. A questo punto, potrebbero fargli presentare anche il prossimo Sanremo.

Lui che ha iniziato con una serie tv ambientata in caserma, è davvero il perfetto emblema di questo clima da caserma di regime. Una “caserma” popolata da caporali, generali eversivi, virologi veline.

Il signor Papaleo dovrebbe però spiegarci in base a quali evidenze affema che i non vaccini, autorizzati in emergenza e a condizioni, siano l’unica strada da battere, a maggior ragione se parliamo di adolescenti/minori (30 morti in due anni nella classe d’età 0-19 anni). No, caro Papaleo, per ciò che concerne i minori i rischi sono certissimamente superiori ai benefici.

Locandina di uno degli ultimi congressi della Società Italiana di Pediatria

Da 18 mesi sto provando a condividere conoscenza e ad onorare il diritto alla conoscenza. Prendo atto che prosegue ininterrotto l’attentato contro i diritti politici del cittadino. Io che non sto certo facendo una battaglia contro chi si vaccina e non nutro pregiudizi, dovrò valutare se riprendere l’azione nonviolenta sospesa il 14 luglio. 

Non mollo, non intendo mollare. Avverto l’urgenza di difendere democrazia, libertà, diritti umani (il diritto alla conoscenza lo è), Costituzione.

Il clima è davvero torrido e soffocante e non parlo di “Lucifero”.

https://www.associazionelucacoscioni.it/chi-maurizio-bolognetti
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L’antefatto 

(di Redazione)

Lo scorso 8 agosto il lucano Rocco Papaleo è stato insignito del Premio Heraclea ed in quell’occasione ha voluto lanciare, tramite video, un messaggio in merito ai vaccini.

Non sono uno scienziato”- dice Papaleo – “e non ho l’autorevolezza per dire quello che sto per dire” (è meno male che almeno di questo ne è consapevole…) – “però io mi sono vaccinato e mi sento di invitare tutti a farlo, specialmente i giovani.
Capisco che a volte l’informazione sia stata incompleta e abbia potuto generare dubbi sulla questione, ma la comunità è allineata sulla questione del vaccino e sull’importanza di farlo, perché per il momento è l’unica vera barriera che possiamo ergere di fronte a questo enorme problema”. 

Ne se proprio così sicuro Rocco? …

Monica Tomasello

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

Ci è giunta ieri in redazione una email di una nostra lettrice.

Tra le tante che riceviamo, questa è stata tra quelle che ci ha emozionati e “toccati” di più… E’ stata scritta da una donna, firmatasi con nome e cognome, ma le cui generalità, nonostante Lei ci abbia dato il suo consenso, ci sembra opportuno, in tale pubblico contesto, non rivelare; d’altronde, per i contenuti esposti, questa lettera potrebbe benissimo essere quella di tutti gli italiani dotati ancora di un pizzico di discernimento e di coscienza…

Inizia così:

Gentilissimi, – (omissis …) – Ho 65 anni e sono gravemente afflitta da danni del vaccino polio che ha generato altre patologie tra cui l’attivazione della mucopolisaccaridosi che altrimenti sarebbe rimasta passiva e dormiente fino a morte naturale.” Dopo di ciò ci comunica di aver preparato una lettera aperta da voler spedire al Primo Ministro Mario Draghi, dicendo “DEVO farlo perchè non accada –(rif.: ciò che è successo a me) – ai nostri giovani, con conseguenze – questa volta – irrimediabili per l’intera umanità. Aiutatemi, grazie. Con tutto il più alto rispetto.”

Avendo chiesto ed ottenuto il suo consenso, condividiamo con Voi questa sua lettera

CLICCA QUI per ascoltare l’audio👇
https://www.spreaker.com/episode/46023417

*Caro Mario Draghi,

Caro” perché ci stai costando tanto, troppo.
Madre di 5 figli e altrettanti nipoti, Ti chiamerei in causa ugualmente anche se non ne avessi neppure UNO di figli.
Ma, in realtà, Ti scrivo per ringraziarTi. Senza Te, cosa avremmo fatto? 

Dispersi tra mille pro e contro, separati tra noi seppur uniti da un identico dramma vitale di salute e di libertà minacciate e soppresse

Ma Tu ci hai uniti tutti, dal Nord al Sud, tra simpatizzanti di destra e di sinistra, tra medici robotizzati e medici che curano per guarire, tra vaccinati e non!
Ci hai fatto riscoprire la gioia di liberarci dal superfluo, spesso dannoso e che crea dipendenza nell’accattivante seduzione del possedere e dell’essere, producendo, come effetto collaterale, la sorprendente scoperta di essere migliori di quel che si voleva apparire.
Hai riportato la storica memoria sopita e non vissuta dai più, della meravigliosa gioia di urlare la felice condizione di libertà in quel del 25 Aprile 1945: “l’Italia è Libera!”

Caro Draghi, Ti devo ringraziare particolarmente perché ci hai stimolati ad usare le piccole cellule grigie che quella terapia genica e falsamente salvifica voleva spegnere del tutto.
Infine, ci hai fatto riflettere, e molto, sui vaccini in generale…

sul “quando” sono necessari: sull’ “ASSOLUTAMENTE INUTILI IN PIENA PANDEMIA perché totalmente e completamente inefficaci sulle varianti delle quali il vaccino stesso è genesi e proliferazione”; e sul “quanto” siano dannosi in presenza di anticorpi naturali da asintomatici sani e in ottima salute.

Ci hai chiarito e avvalorato soprattutto l’inutilità di sperperare denaro in famigerate cure farmaceutiche sperimentali nonostante la PRESENZA DI CURE CLASSICHE, SICURE E AMPIAMENTE SPERIMENTATE CON SUCCESSO ogni anno, ad ogni influenza, quando nel mondo morivano milioni anziani con patologie pregresse senza che si gridasse alla pandemia.

Ci hai fatto “pensare”, Draghi, grazie!

Ci hai richiamato all’ordine del rispetto della libertà che finisce SOLO dove comincia l’altrui libertà. Così che la libertà di tutti è ben fortificata e al sicuro dalle .

Ci hai letto e riletto i diritti fondamentali e inviolabili della Costituzione Italiana fondata sul lavoro (ora di quello che resterà e che resisterà alla conseguente depressione economica…), dicevo, Costituzione Italiana fondata sul lavoro e sul Diritto di Stato del Popolo Sovrano.

Ci hai fatto capire che Dissenso e Disobbedienza sono sacri e inviolabili quando si Viola e si Violenta la Vita! 

Perché la Vita, caro Draghi, questa Vita, è tutto ciò che abbiamo per preparare un mondo davvero migliore per le generazioni future ora pericolosamente minacciate. Ma, qui, ci hai fatto riscoprire l’inviolabile e insopprimibile privilegio della Patria Potestà che nessun DioVaccino vincolerà a un nessun “lasciapassare”, Italiano, europeo o dell’OMS che dir si voglia.

Tu, Mario Draghi ci hai risvegliati, sollecitando, esortando e spronando la nostra curiosità di saperne di più, e incoraggiandoci a scavare nel web, dove si poteva e anche dove non si poteva, fino a trovare nella rete ufficiale del Senato, a cura del Sindacato Ispettivo.

Atto legislatura 18 – Atto Sindacato Ispettivo n. 1-00388 del 16 giugno 2021 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/print/18/Sindisp/0/1299973/0per il quale avresti dovuto indire immediatamente una pubblica conferenza stampa di informazione sanitaria e nel contempo attivare ogni procedura di farmacovigilanza a tutt’oggi assente e l’immediata attivazione del Comitato Etico, a tutt’oggi inesistente!

L’elenco sarebbe ancora lungo, ma non desidero approfittare ancora del Tuo tempo come Tu hai approfittato del nostro.

Bramo, invece, consigliarTi di non vaccinarTi e di non far vaccinare i Tuoi figli. 

Scusa Presidente, per un attimo ho dimenticato che hai un consigliere ben più fidato di me, Tua figlia Federica, dirigente di una multinazionale delle Biotecnologie. Ma, scusami Presidente, non c’è pericolo per te di un conflitto di interessi? 

Vedi cosa hai fatto, caro Mario Draghi? Grazie a Te abbiamo abbandonato la calcolatrice sul cellulare per ricominciare a fare “2+2” con le dita della mano, naturale prolungamento neurologico delle piccole cellule grigie della mente che ragiona.

Grazie a Te, caro Mario Draghi, sono arrivata alla conclusione che se proprio devo morire, meglio che accada di morte naturale piuttosto che come un topo da cavia.

Mi firmerò, caro Mario, con nome e cognome, perché non ho paura!

E pubblicamente dichiaro che nessuna ritorsione e rivalsa giuridica o governativa mi convincerà a suicidarmi… 

Lo devo a tutti i minori non più tutelati, a tutti i giovani inconsapevoli e ingannati. 

Lo devo a tutta l’umanità che continua a morire per la libertà, a tutti i popoli che insorgono impotenti. 

Lo devo a mio padre, a mia madre e ai miei figli e discendenti. 

Lo devo a tutti i medici che dall’inizio della pandemia onorano la loro missione determinati a difendere “Prima la Vita” e non hanno mai tradito il Vangelo Sanitario di Ippocrate. 

Lo devo a tutti i medici e operatori sanitari radiati, sospesi e non pagati dall’inizio della pandemia.

Lo devo soprattutto agli italiani coraggiosi che scendono in piazze autorizzate e non, e agli italiani vaccinati, e Tu, caro Mario Draghi, sai bene ciò che intendo…

Lo devo anche alla libertà di pensiero, di espressione e di capacità di intendere e di volere. 

Lo devo alla Patria potestà del mio corpo e della mia mente. 

Lo devo alla dignità della persona e dell’Umanità tutta.

M.A.A.

Lettera firmata

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

di Monica Tomasello

E’ormai un dato di fatto che i social media siano il più importante mezzo di comunicazione di massa. Ogni notizia viene riportata, filtrata, diffusa e commentata su queste piattaforme. La indiscutibile necessità di moderare i toni ed eventualmente bloccare contenuti eccessivamente offensivi o violenti spesso si scontra con la libertà di espressione degli utenti che guardano il digital come luogo dove esprimere le proprie opinioni qualunque esse siano.

La CENSURA

La questione della censura su Facebooke Google è un argomento complesso. Essa è connaturata al sistema. Anche il paese più “libero” ha delle forme di censura contro comportamenti online che sono considerati pericolosi o criminali perché incitano all’odio. Ogni social network ha pertanto delle regole su quanto è lecito o meno pubblicare e queste politiche sui contenuti possono variare anche da paese a paese. Ma se questo da un lato “protegge”, dall’altro è però anche molto pericoloso poiché possono essere censurati contenuti la cui sola colpa è quella di essere in contrasto con il pensiero unico dominante. È il caso, ad esempio, della Cina o della Turchia (con la recente “legge anti-social media”), paesi che esercitano un controllo ferreo sui social, imponendo la censura e limitando di fatto la libertà d’espressione e la possibilità di accedere a informazioni neutrali e indipendenti dall’ideologia governativa.

Non so a voi… ma a me sembra che anche l’Italia (Dio solo sa quanto vorrei sbagliarmi!) si stia incamminando in questa direzione…È vero. Da un punto di vista legale non si può imporre di non censurare contenuti. Facebook e Twitter, infatti, in quanto imprese private, hanno diritti legali che possono esercitare. Ed essi li hanno messi in pratica… Eccome se li hanno messi in pratica! Lo hanno fatto perfino nei confronti di un Presidente degli Stati Uniti d’America (cosa mai avvenuta ma soprattutto impensabile sino a poco tempo fa)! Il riferimento è ovviamente al caso Trump, ex-presidente Americano bannato sia su Twitter che su Facebook, ed i cui contenuti sono stati segnalati per “esaltazione di violenza” e “incitazione all’odio”. Al di là di ogni giudizio in merito alla legittimità o meno, alla giustizia o meno del fatto in sè, e da come ognuno la possa pensare, una cosa è certa: questa non è più l’immagine dello stesso Internet che avevamo fino a qualche anno fa, ovvero di uno strumento atto alla libera circolazione delle informazioni, della conoscenza e delle idee, siano esse politiche, economiche o ideologiche.

Quello che un tempo era uno spazio aperto al dialogo, anche tra pensieri divergenti, adesso purtroppo sembra non esista più…

Il meccanismo degli algoritmi social non fa infatti che chiuderci sempre di più in una bolla. Invece di essere esposti a contenuti diversificati, neutrali e indipendenti, siamo sottoposti in continuazione a quello che “qualcun altro” ha deciso per noi…I social network e la loro censura privata rappresentano oggi una delle più potenti armi a supporto del discorso politicamente corretto e contro la diffusione di qualunque idea alternativa a quelle che quel discorso ammette.

Modalità di censura sui social

Ma quali sono esattamente le modalità di censura sui principali social network?

  • su Facebook: il protocollo anti fake-news di questo social è particolarmente stringente e severo. Da anni, infatti, il social di Zuckerberg lotta contro la diffusione di contenuti inappropriati e scorretti, ragion per cui le linee guida sulla censura vengono aggiornate e aumentate ogni anno. In accordo con la policy di Facebook, esistono 5 tipologie di contenuti censurabili: violenza, contenuti deplorevoli, sicurezza, integrità e autenticità, rispetto della proprietà intellettuale. Qualora un post rientri in una di queste categorie, scatta in automatico la censura e il post viene rimosso.

su Instagram: anche su questo social, esiste un set di regole chiare e definite che impongono dei rigidi paletti ai creator. I contenuti censurabili vengono classificati in vietati e censurabili: nel primo caso, si tratta di contenuti contrari al decoro che vengono automaticamente rimossi da Instagram. Nel secondo caso, si fa riferimento a tutti quei post border line che, seppur non vietati, sono “poco raccomandabili”. In quest’ultima ipotesi, il regolamento prevede che tali post non vengano mostrati facilmente nella pagina “Esplora”. Anzi, vengono declassati, ottenendo poca visibilità e comparendo in fondo al feed.

su Twitter: stando alle norme sui contenuti sensibili, è severamente vietato pubblicare contenuti che incitino all’odio e alla violenza, a sfondo sessuale o contro le regole di sicurezza e civiltà. In questi casi, Twitter contrassegna il tweet come “sensibile”, bloccando temporaneamente l’account del soggetto che ha pubblicato fino alla rimozione del tweet. In altri casi, Twitter interviene rimuovendo direttamente i contenuti scorretti e, nelle situazioni più estreme, sospendendo in modo permanente l’accesso al social. Libertà di espressione e d’informazione, diritto garantito.

“1. Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.

D’altronde anche la stessa Comunità Europea lo ribadisce.

L’articolo 21 della nostra Costituzione corrisponde infatti all’art. 10 della CEDU(Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea) che recita: ⤵️

`1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive. 

2. L’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, alla protezione della reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario.”

Va da sè che la libertà di espressione deve rimanere scevra da qualsiasi “indice di gradimento”; ovvero si deve essere liberi di dire anche ciò che ai più non piace… sennò che libertà è?

Ed è proprio in merito a quest’ultimo concetto che ritengo opportuno riportare anche quanto scritto da Mark Bosshard in un suo articolo apparso il 9 luglio 2020 su fondazionehume.it.

Dire in modo pacato cose anche molto sgradevoli per qualcuno” – scrive Bosshard – “o poco gradite ai poteri politici o economici è un diritto costituzionalmente garantito. E questo è bene ricordarlo in particolare a tutti i benpensanti che vorrebbero rendere migliore il mondo (ovviamente secondo il loro metro di “meglio”) zittendo chi la pensa diversamente da loro, solo perché è “brutto e cattivo”, anzi (siccome dire brutto e cattivo è poco politicamente corretto) perché le sue idee sono “impresentabili”

È bene ricordare alle “anime belle” che nessuna rivoluzione o progresso culturale (e in particolare proprio quelle che hanno creato la società che consente oggi ai benpensanti di benpensare) sarebbero mai stati possibili se qualcuno non avesse iniziato a diffondere idee eterodosse e che, al tempo, apparivano sgradevoli se non addirittura scandalose. Ferma dunque la continenza della forma e delle modalità espressive (e fermo il diritto di satira), occorre ribadire con forza che qualunque opinione, per quanto sgradevole o poco condivisibile sia il suo contenuto, deve poter trovare posto nel dibattito pubblico, a patto che sia esposta in maniera civile. 

Del resto, se si ritiene ammissibile che uno scienziato sostenga pubblicamente che dovrebbe essere reso lecito l’infanticidio nei primi momenti di vita (ribattezzato per l’occasione come “aborto post parto”) in quanto il bambino appena nato non ha ancora maturato una coscienza di sé, dunque non soffrirebbe per l’evento della sua morte; ebbene, se si ammette questo, credo si possa ammettere anche parecchio di quel che scatena i pruriti censori dei benpensanti.

I legittimi dubbi

Nascono, a questo punto, più  che spontanee, due domande: 

  1. fino a che punto è il caso di imporre la censura sui contenuti pubblicati sui social, senza sfociare in una violazione della libertà di espressione, e dunque in una forma molto pericolosa di dittatura?
  2. quanto può ritenersi fondato il principio social “se esageri ti cancello” o l’utente ha modo di tutelarsi? 

L’Europa sta provando a tracciare una via alternativa (con le proposte Dsa e Dma). Ma siamo solo agli inizi di un lungo dibattito…

Nel frattempo…

noi abbiamo il dovere di continuare a riflettere su quella che è tra le più importanti libertà dell’uomo, ovvero la possibilità (ovviamente sempre nei limiti del rispetto dell’altro) di esprimere il proprio pensiero.

Frasi celebri

https://www.frasicelebri.it/frase/benjamin-franklin-chiunque-voglia-togliere-la-libe/?utm_source=internal&utm_medium=link&utm_campaign=phrase_snippet_wholetext

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

https://cataniacreattiva.it/censura-sui-social-e-liberta-di-espressione/