(di Andrea Giuffrida)
Caro Luigi,
questa mia per informarti che finalmente “…quei personaggi”, hanno trovato il loro autore.
Non puoi sapere ovviamente, ma qui ci sta una cosa che si chiama “digitale”.
Pensa … pur nella possibilità di essere chiunque, i tuoi “personaggi” sono riusciti a ritrovarsi tutti ed in egual misura intorno al QR CODE. È il nome dell’autore. Non è reale ma riesce a dare identità a molti. Non è incredibilmente meraviglioso? L’irreale crea identità reale.
Suvvia Luigi … neanche tu potevi immaginare che i tuoi personaggi arrivassero a tanto!
Sono tempi meravigliosi. Tempi in cui il vuoto non si riempie, restando sempre un’eterna promessa di spazio da colmare. Un’infinita speranza dove i personaggi lavorano per mantenerla tale, in nome di un futuro da creare ma che non deve mai arrivare. La grandezza è questa, caro Luigi, l’irrealtà che domina la realtà, eleggendo il nulla come suprema forma del fare.
Dovresti vederli i tuoi personaggi. Sono talmente evanescenti, che non ne comprendi più l’età ed il sesso. Ombre nella nebbia. Confusi ma precisamente cattivi. Dotati di un’infallibile mira nel colpire i loro bersagli, con impavido livore. Orgogliosi cecchini, infervorati di vittimismo “à la carte” quale espressione della più profonda depressione di cui, ovviamente non son colpevoli.
Sono meravigliosi i tuoi personaggi, caro Luigi. Non si accontentano di esser la classe eletta degli aperitivi. Sono ambiziosi e vogliono di più. Vogliono che il loro esser nulla gli consenta di dominare. Immaginano nel vuoto, pensano nel niente.
Luigi, dobbiamo dircelo, sono andati oltre le tue più rosee previsioni. Si sono geneticamente mutati, e temo che a breve non riusciranno più ad alzarsi dal letto, rimanendo sulla propria schiena.
Pensi sia il caso che ne parli con Frank*?
(*n.d.r.: Frank Kafka)