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22 Giugno 2023 – Redazione

La manzoniana psicosi da bacilli, insieme all’illusorio potere conferito a normali cittadini, ha portato a stravolgere il concetto di privacy con il diffondersi di azioni volte a discriminare e violare i nostri dati sanitari e quelli dei nostri figli. A fronte delle vostre richieste di aiuto, abbiamo cercato di riassumere il complesso quadro giuridico e di fornire alcuni strumenti di tutela, volti a contenere e contrastare eventuali abusi, soprattutto con richieste riguardo lo stato vaccinale vostro o dei vostri figli e per farlo, dobbiamo innanzitutto delineare i confini normativi per identificare in autonomia quando una richiesta è da considerarsi lecita o quando è illecita.

Partiamo dalla definizione di dati relativi alla salute comunemente valida in tutto il territorio Europeo e normata dal GDPR – Regolamento generale sulla protezione dei dati (UE/2016/679): “i dati personali attinenti alla salute fisica o mentale di una persona fisica, compresa la prestazione di servizi di assistenza sanitaria, che rivelano informazioni relative al suo stato di salute” (GDPR Art. 4, part. 15) e sono ricompresi nella più vasta categoria dei dati soggetti a trattamento speciale (GDPR Art. 9), in quanto in grado di rivelare dettagli molto intimi della persona, e per questo vi è una tutela rafforzata che pone il divieto di “trattare dati personali che rivelino… dati relativi alla salute” (art. 9 GDPR)

Come abbiamo visto, ii dati inerenti la salute godono di misure di garanzia che garantiscono l’interessato sulla figura di chi può trattarli, nei rari casi in cui è possibile farlo. Questo punto è importante ed è la seconda cosa che dovrete comprendere a pieno: i dati relativi alla salute possono essere “trattati da o sotto la responsabilità di un professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri o alle norme stabilite dagli organismi nazionali competenti o da altra persona anch’essa soggetta all’obbligo di segretezza conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri o alle norme stabilite dagli organismi nazionali competenti”. (GDPR Art. 9, part. 3)

Ricapitolando: la normativa europea sancisce che i dati relativi alla salute, compreso ovviamente lo stato vaccinale, sono un diritto fondamentale di ogni cittadino e godono di garanzie particolari che permettono la loro gestione solo in limitatissimi casi e sotto la responsabilità di un professionista sanitario sottoposto a segreto professionale. In linea generale, ogni richiesta riguardante l’accesso a informazioni sullo stato di salute vostro e dei vostri figli che arriva da soggetti che non sono un professionista sanitario è da ritenersi illecita… le cose però non sempre sono così lineari.

Ora veniamo all’oggi e ai vari motivi per cui abbiamo deciso di fornirvi questo tipo di documentazione e, come detto sopra, vi elencheremo una serie di situazioni che ci avete segnalato, in cui la richiesta dello stato vaccinale è stata oggetto di situazioni disdicevoli. Vi mettiamo a disposizione, accanto alle tipologie di situazione, anche la lettera o modulo corrispondente, in modo che possiate facilmente reperire quello più adatto alla singola situazione che si divide in bambino o adulto e al grado di contromisure da adottare, perché lo sappiamo bene, anche se vorremmo che tutti agissero con il massimo vigore contro ogni illecita richiesta di dati, purtroppo, a volte si deve mediare.

P.S. Per ogni situazione abbiamo creato due o quattro moduli diversi. La prima divisione è tra minori e adulti e la seconda divisione è tra diffida e diffida con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Nel secondo caso, oltre che inviare una diffida rifiutandosi di fornire i dati inerenti alla salute, si fa contestuale segnalazione al Garante Privacy chiedendo alla struttura che ha richiesto i dati, di fornirvi anche tutte le specifiche di legge riguardo alla gestione di quei dati, come le finalità. A voi la scelta di quale documento utilizzare.

1. Il grest, scout, campus estivi mi chiede libretto vaccinale.

Questo caso è uno dei più vili, spesso accompagnato da pretese che sfociano in dinieghi di iscrizione oppure adducendo fantomatici obblighi di legge ma la questione è chiarissima a livello normativo: non è possibile in nessun caso richiedere dati relativi allo stato vaccinale di nessun partecipante, né ospiti, né personale assunto e né volontari e ogni richiesta in tal senso deve ritenersi illecita. Non ci sono deroghe, non esiste normativa a supporto di tale richiesta, semplicemente non possono gestire, archiviare, trattare ancor meno divulgare questi dati, fine. Così semplice? Magari…

Come vi abbiamo detto ad inizio articolo, la psicosi da bacilli e l’aver dato finto potere a normali cittadini, ha creato una serie di situazioni per cui a volte il soggetto che illecitamente richiede tale documentazione, è visceralmente convinto di alcuni postulati, in realtà falsi, ma che non c’entrano nulla con la questione del trattamento dati relativi alla salute. A volte viene detto ai genitori che essendoci un obbligo vaccinale che interessa la fascia di età dei partecipanti, allora è estendibile l’obbligo anche a strutture extrascolastiche: non è assolutamente così! Anche perché nemmeno le scuole sono autorizzate ad acquisire e gestire il dato, lo fa la Asl e solo in determinate condizioni, comunicando esclusivamente l’eventuale irregolarità e mai il dato vaccinale completo (es. manca 1 dose o l’intero ciclo? Per quali malattie è vaccinato il bambino? La scuola non deve saperlo).

Di fronte all’assurda richiesta di fornire lo stato vaccinale di minori in ambito extrascolastico, pertanto fuori da ogni fattispecie normativa, il primo consiglio che ci verrebbe da darvi è quello di segnalare al Garante della Privacy l’accaduto e di spendere i vostri soldi altrove, evitando quella struttura. Ovviamente sta a voi la scelta, potete decidere se utilizzare il documento per la diffida o quella con annessa segnalazione al Garante della Privacy.

2. La palestra, il corso di calcio, tennis, equitazione o qualsiasi altro sport mi chiede libretto vaccinale

Questo caso è molto spinoso e necessita di una premessa: la legge 5 marzo 1963, n. 292, prevede l’obbligo vaccinale per la sola antitetanica per tutti gli sportivi agonistici CONI e per comprendere se la richiesta è ”lecita” o “illecita” si deve verificare se l’attività sportiva è agonistica o non agonistica e e se l’attività sportiva agonistica è o non è affiliata CONI. Vi lasciamo ad un nostro articolo esaustivo sul punto che potete consultare qui ma in linea di massima valgono gli stessi principi, ovvero che anche in presenza di una disposizione di legge, i dati relativi alla salute sono trattati solo da un “professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri” e, pertanto, solo al momento della visita di idoneità sportiva di una società sportiva federata CONI, viene richiesto di esibire il documento sanitario comprovante l’avvenuta effettuazione della vaccinazione antitetanica obbligatoria per legge per consentire la prescritta verifica e eventuale annotazione.

Appurato se la richiesta è illecita o no, potete utilizzare il Documento modificabile per diffida o quello con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Noi tendiamo ad essere abbastanza fermi sul punto: la struttura ha raccolto dati sanitari di minori o adulti? Va segnalato al Garante oltre che inviare la diffida. A voi la scelta.

3. Il datore di lavoro mi chiede il libretto vaccinale

Come spesso capita in Italia, quando si scende nel dettaglio le questioni divengono più complesse. In linea generale il datore di lavoro non può venire mai a conoscenza dello stato vaccinale dei dipendenti. Esiste l’obbligo di vaccino antitetanico, che prevede la non idoneità lavorativa solo per alcune professioni ed è normato dalla medesima legge 5 marzo 1963, n. 292, e successive modifiche. Se la vostra professione rientra in quelle normate dalla legge vi invitiamo a leggere un nostro articolo esaustivo sul punto, lo trovate qui.

Esiste anche l’obbligo di vaccino anti-epatite B per le professioni sanitarie, ma in linea di massima valgono gli stessi principi, ovvero che anche in presenza di una disposizione di legge, i dati relativi alla salute siano trattati solo da un “professionista soggetto al segreto professionale conformemente al diritto dell’Unione o degli Stati membri” pertanto al momento della visita di idoneità lavorativa potrà essere richiesto di comprovare l’avvenuta effettuazione della vaccinazione obbligatoria per legge, ma solo dal medico competente che non potrà divulgare al datore di lavoro il vostro stato vaccinale ma solo l’idoneità o meno a svolgere la mansione.

Di fronte ad una richiesta diretta da parte del datore di lavoro o altro personale di presentare documenti sanitari, potrete utilizzare il Documento modificabile per diffida e nei casi più estremi, valutando la situazione lavorativa, avete a disposizione anche quello con contestuale segnalazione al Garante della Privacy. Rispetto alle precedenti situazioni qua siete in ambito lavorativo e capiamo benissimo che il tema è ben più spinoso. Una volta capita la norma, potrete anche spiegare a voce la situazione della richiesta illecita, senza neppure ricorrere ai nostri documenti e se mai utilizzarli in fasi successive qualora la situazioni non si sistemi da sola.

FONTE: Associazione Corvelva

 

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03 Marzo 2023 – Marzia MC Chiocchi – Fonte: Associazione CORVELVA

Nei giorni scorsi l’Associazione CORVELVA (Coordinamento della Regione Veneto per la libertà delle vaccinazioni) presente sul territorio dal 1993 ha organizzato, via streaming, un incontro con Cristiano Lugli, cofondatore di Renovation 21, associazione che lotta per la vita e la civiltà. Lugli ha parlato del Decreto Lorenzin approvato in piena estate il 31 Luglio 2017 di cui alleghiamo, a seguire, il link per correttezza e giusta informazione nei confronti di coloro che stanno leggendo e vorranno approfondire ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
https://www.corvelva.it/area-legale/legge-119-2017/legge-119-2017-conversione-in-legge-con-modificazioni-del-decreto-legge-7-giugno-2017-n-73-recante-disposizioni-urgenti-in-materia-di-prevenzione-vaccinale.html

La riflessione ha avuto come punto di partenza l’aspetto etico – religioso che ha riguardato gli obblighi vaccinali, e che ha visto coinvolta la Chiesa e il Vaticano.

COSA AVVENNE IL 31 LUGLIO 2017?

Fu approvato il Decreto Legge con cui inizialmente si passava da 4 vaccini obbligatori per l’infanzia a 12 paventando, anche se fievolmente, la possibile ed eventuale sospensione della Patria Potestà, qualora i genitori non avessero ottemperato all’obbligo di legge, o, in alternativa, avrebbero dovuto pagare una multa di €. 7.500,00.  Per questa seconda opzione furono in molti ad ipotizzare anche una reiterazione annuale dell’ammenda stessa. Il governo era quello di Matteo Renzi, il cui Ministro della Salute era Beatrice Lorenzin. In quell’estate del 2017 l’ansia e lo smarrimento travolse milioni di genitori italiani, compresi quelli che, negli anni precedenti, avevano già vaccinato i figli, ma con la quadrivalente! Con il Decreto avrebbero dovuto inoculare anche i vaccini mancanti alla lista. Furono numerose le manifestazioni di famiglie intere che si sentirono abbandonate a se stesse! In pochi casi, infatti, vennero appoggiate da qualche medico di scienza e coscienza, disposto a far conoscere il suo pensiero dissonante con l’Istituzione.

L’ansia fu accompagnata anche da un altro fattore. IN QUELLO STESSO GIORNO (31 luglio 2017) il DL Lorenzin entrò a gamba tesa non solo nel panorama legislativo, ma anche in quello etico/religioso. Ad avallarlo si espresse, con una nota senza precedenti, La Pontificia Accademia per la Vita”, istituzione che si occupa, per conto del Vaticano, di tutti quei temi  legati alla Teologia, alla Morale, all’Etica, e al rapporto con la Scienza. Le dichiarazioni lasciarono senza parole anche buona parte della comunità cattolica, in quanto la Chiesa si era espressa in maniera del tutto nuova.                      

ECCO IL LINK PER APPROFONDIRE ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
https://www.academyforlife.va/content/pav/it/the-academy/activity-academy/note-vaccini.html

LEGGETE ANCHE LA PARTE EVIDENZIATA IN ARANCIONE ⤵️

Facciamo, però, un passo indietro. Tra il 2005 e il 2008, dall’Accademia Pontificia, furono redatti due importanti documenti: DIGNITATIS PERSONAE N^34/35 dove si affrontavano il tema e le responsabilità di coloro che utilizzano feti abortivi nella ricerca e produzione dei vaccini, e di chi se li fa inoculare (questi ultimi per la Chiesa, sarebbero senza colpe in quanto inconsapevoli). ⬅️ E su quest’ultima affermazione ci sarebbe qualcosa da dire!
ECCO IL LINK A CONFERMA ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.bioeticaefamiglia.it/2020/11/24/dignitas-personae-nn-33-37/

Nel 2017, in questo nuovo documento, si legge qualcosa di diverso, e invito a cliccare sul link o allargare la foto qua sotto ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20201221_nota-vaccini-anticovid_it.html

Da qui la scesa in campo del Comitato Renovatio 21, un grande movimento che sta portando avanti, ancora oggi, la sua lotta su vari temi. La contemporaneità di pubblicazione del DL LORENZIN e del documento dell’ACCADEMIA PONTIFICIA, a molti non sembrò casuale. Per questo, alcuni movimenti cattolici di livello mondiale che si occupano di temi etici, firmarono una petizione che inviarono a Papa Bergoglio, affinché intervenisse sul tema, ma l’iniziativa, pare, non abbia sortito effetto alcuno!

TORNIAMO AI VACCINI 

Come si legge nei documenti che ho postato e linkato qua sopra, per realizzare questi vaccini sarebbe stata utilizzata una linea embrionale “immortalizzata”, ormai risalente al 1966/‘69. Dinanzi a questo scenario, si sarebbe così scaricato l’obbligo morale nell’utilizzo degli embrioni, per far sì che fossero garantite le coperture vaccinali necessarie. E da qui sarebbe partito anche l’obbligo morale a vaccinarsi. Da evidenziare, quindi, che la Chiesa fino a quel momento aveva sempre sottolineato che occorreva opporsi e contrastare le aziende farmaceutiche che proponevano questi vaccini, per poi appoggiare il DL LORENZIN del 2017.

La prima vaccinazione obbligatoria fu quella contro il morbillo, che arrivò nel 2014 dopo il rientro della Lorenzin dal suo viaggio negli USA (ospite dell’allora Presidente Obama), dove firmò un accordo per far diventare l’Italia capofila delle teorie vaccinali, con i conseguenti obblighi che ne sarebbero derivati. Nello stesso anno, I DEM californiani, ad esempio, per dare un segnale forte, cominciarono a togliere l’esenzione alla vaccinazione per motivi etico/religiosi, aprendo una strada a grandi malumori e dissensi.

VACCINI COVID – 19

Le ultime linee cellulari utilizzate sarebbero state molto più recenti. Per questo RENOVATIO 21, ha preso in esame i sieri Johnson & Johnson, Astrazeneca e Pfizer, controllandone la percentuale utilizzata che sarebbe stata alta, per poi porre, ancora una volta, l’accento sulla questione etico/morale. Questione che non ha impedito, al Vaticano in primis, di imporre l’obbligo ai propri dipendenti, pena il licenziamento in tronco. Il mondo del lavoro, in particolare, si è piegato al Sistema, seguendo come forma di ricatto la LEVA MORALE. Stesso sistema che fu adottato per far vaccinare, dal 2017, i bambini sani, per tutelare, diceva lo Stato, i piccoli immunodepressi. E a bombardarli non è stato l’elisir di lunga vita, ma un insieme di sostanze di cui abbiamo ampiamente scritto in un articolo nei giorni scorsi.

Il DL LORENZIN VENNE APPROVATO IL 31 LUGLIO 2017, CONVERTITO IN LEGGE N^119  E IN GAZZETTA UFFICIALE N^182 Il 5 AGOSTO 2017.

Entro’ in vigore il 9 settembre 2017 ( sabato) e  l’anno scolastico inizio’ lunedì 11 settembre, mettendo in grandissima difficoltà i genitori indecisi, che avrebbero visto rifiutare l’ingresso a scuola dei propri figli, senza diritto di replica. Una vera e propria folle debacle, su cui è inutile aggiungere altro! Il resto è cronaca dei giorni nostri!

CON QUESTO ARTICOLO SPERIAMO DI ESSERE STATI DI AIUTO ALLE MAMME DI BAMBINI PICCOLI, NON ANCORA IN ETÀ SCOLARE. CORVELVA È A DISPOSIZIONE DELLE FAMIGLIE, PER AIUTARLE IN SCELTE CONSAPEVOLI E SENZA OBBLIGHI! 

In ogni caso riteniamo opportuno pubblicare, comunque, anche il link relativo alla streaming dell’Associazione Corvelva, per approfondire le tematiche affrontate in questo articolo ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️
https://youtu.be/cUZ1RZkdaxY

 

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di Marzia MC Chiocchi

E’ una delle tante storie di medici di scienza e coscienza, di cui abbiamo letto e sentito parlare in questi ultimi mesi. Il protagonista della vicenda che andremo a raccontare e’ il dott. Ennio Caggiano, medico di base della provincia di Venezia. Della sua lunga esperienza professionale ha molto da rivelare, non solo per le mille storie di vita quotidiana vissute seguendo i suoi pazienti, ma anche per i numerosi attacchi subiti da alcuni colleghi, non proprio in linea con il suo operato, sempre teso a proteggere i propri assistiti. Tralasciando, però,  il passato, arriviamo al 2020 anno nefasto e infausto per i motivi che ben conosciamo. Caggiano, uomo dallo spiccato senso dell’umorismo e dell’ironia, nelle pagine dei social, così come nel suo ambulatorio, non ha mai nascosto la voglia di prendere in giro alcune scelte del sistema sanitario, pubblicando e appendendo vignette e frasi ironiche come forma di denuncia. Così, sopratutto in quest’ ultimo anno, sono state varie le visite di ispezione dei cosidetti “verificatori “, alias ambasciatori del potere costituito pronti ad attaccare il malcapitato medico, reo, questa l’accusa, di aver utilizzato metodi poco professionali all’interno di una struttura pubblica ( ambulatorio ), per esprimere il proprio dissenso.

Così, è arrivato il 5° richiamo della sua carriera. Dagli altri ne è uscito sempre abbastanza bene, non perché i “controllori” ritenessero che avesse ragione, ma più che altro perché, considerandolo una persona scomoda, punirlo, avrebbe peggiorato la situazione sollevando un polverone che a loro, in quel momento, non avrebbe portato beneficio.  Poche settimane fa, invece, l’ultimo procedimento a suo carico, ha visto applicare, per tre mesi, la riduzione dello stipendio del 10%, come avviso di ciò che potrebbe accadere nell’immediato futuro: sospensione dello stipendio e risoluzione del contratto.

Perche’ proprio adesso una punizione cosi estrema?

Perché probabilmente gli ispettori amano “ vincere facile”, come recita un famoso spot pubblicitario, e solo adesso hanno trovato terreno fertile per attaccare duramente, sostenuti da una politica che trova nutrimento nel terrore, che il governo sta seminando a piene mani. I pazienti del dott. Caggiano, per questo, oltre ad avere espresso tutta la loro solidarietà, si sono detti preoccupati, perché se il loro medico non potrà più esercitare, se ne vedranno assegnare uno, che qualcun altro avrà scelto per loro.

Il dott. Caggiano, al momento in cui il lettore scorrera’ questo articolo, si troverà davanti al Collegio Arbitrale dove illustri giustizieri, decideranno la sua possibile radiazione dall’Albo dell’Ordine dei Medici per eccesso di libera espressione, comunicazione e per aver abusato del diritto di parola e satira. Nel frattempo, poi, si è  permesso di affrontare,  con i suoi pazienti, l’argomento “vaccini“, tema divenuto ormai dogma, su cui non si puo’ e non si deve assolutamente discutere. Ma occorre puntualizzare che, le idee del dott. Caggiano sono sempre state critiche, spesso ironiche, a volte polemiche, discutibili, ma mai in assoluto contrarie. Un esempio per tutti: in una vignetta ha scritto. ..il vaccino rende liberi…attirandosi l’accusa di farsi gioco dell’olocausto ( in riferimento alla frase che campeggiava sul cancello d’ingresso di Auschwitz…il lavoro rende liberi…). Ma il senso di ciò che ha scritto, indubbiamente e cinicamente crudo, era quello di prendere in giro quella forma di comunicazione, inizialmente velata, per cui farsi il vaccino ti rende libero,  permettendoti di circolare senza impedimenti (vedi pass). Caggiano, infatti, ha spiegato che i vaccini non si dovrebbero fare per amore di qualcuno (il prossimo), ma per  consapevolezza, nella piena libertà di scelta. E queste parole lo hanno isolato dai colleghi, lasciandolo solo, in compagnia dei propri pazienti e di qualche giornale e TV che ancora gli danno spazio (non il mainstream).Il Collegio Arbitrale ( il plotone d’esecuzione dell’età contemporanea, come lo definisco io), non fa paura al dott. Caggiano, che ritiene di doversi difendere dal niente, cosciente  che esprimere il proprio pensiero non sia un reato (Art. 21 della Costituzione Italiana, testo che i nostri politicanti hanno deciso di riporre in qualche scaffale di un fornito rigattiere).

Caggiano spiega come il caos della classe medica, derivi da una strategica decisione presa molti anni fa dallo Stato italiano con il blocco dei contratti, con la nascita del PATTO AZIENDALE, che ha posto il medico di base o di famiglia in una condizione di ambiguità, non essendo piu’ un libero professionista né un dipendente. Lavora su un accordo manageriale nel quale sono elencati i suoi compiti che, se rispettati, non gli arrecheranno alcun fastidio.  Nel testo sono previsti una serie di accordi, grazie ai quali, il medico, può  guadagnare di più. Es: (prescrivendo una visita specialistica ad un paziente, deve indicare la motivazione, per la quale ricevera’ un compenso  extra, dal momento che lo dirigerà verso uno specialista). Ma secondo Caggiano, la motivazione, dovrebbe far parte della coscienza deontologica,  per la quale, come accadeva molti anni fa, non si percepiva ( in quel caso) una lira in più. La sua scelta libera e personale non è stata presa bene dai suoi colleghi, che lo hanno criticato e attaccato per non volersi allineare al “ Sistema “. Cosi, anziché pensare alle proprie decisioni in merito, i medici del Sistema lo hanno messo  in difficoltà, segnalandolo alla dirigenza sanitaria territoriale.

Con l’introduzione del patto aziendale sono entrati in gioco anche nuovi percorsi come: la medicina in rete, che dà la  possibilita’ di controllare dal web la scheda anamnestica del paziente, laddove il proprio medico di famiglia non sia presente e occorra usufruire della professionalità di un sostituto. Le medicine integrate e di gruppo, con ambulatori collocati, di frequente, a fianco o nello stesso palazzo in cui trovano sede le farmacie, dove lavorano più medici, e nascono maggiori collaborazioni. Fungendo da poliambulatorio, la struttura, spesso, si avvale di una segretaria che, svolgendo il ruolo di filtro, ha notevolmente allentato il rapporto diretto e fiduciario tra paziente e medico, privando sempre di più  la famiglia di una risposta veloce, in caso di emergenza.

E’ certo che la storia del dott. Ennio Caggiano non è isolata, e come lui, altri validissimi medici, si trovano nelle sue stesse condizioni e stanno vivendo momenti di estrema difficoltà, perche’ si pongono domande su cosa sia giusto e sbagliato,  non accettando che, ad esempio, un siero sperimentale, definito in maniera volutamente erronea, “ vaccino”, sia inoculato facendo firmare fogli di consenso a chi si sottopone alla sperimentazione, senza che ne sia fino in fondo consapevole. Così le persone, per paura o per ritorsioni sul posto di lavoro, abbandonano la difesa dei propri diritti e si lasciano convincere della bontà ed efficacia della “ fiala magica” , subendo i conseguenti effetti collaterali, a volte leggeri, a volte gravi. Sono tante, purtroppo, le persone che, dopo l’inoculazione stanno male, in qualche caso ricoverate sotto flebo, senza trovare il coraggio di raccontare l’accaduto, per timore o anche perché ignare dell’esistenza di associazioni che, da anni, affrontano la difesa di persone che portano su se stesse, i segni degli eventi avversi anche della malasanita’.

Come il dott. Caggiano stesso ha affermato “Se avessi aderito al Patto Aziendale, tradendo il Giuramento di Ippocrate, i miei pazienti, e lavorando in un poliambulatorio, oggi il mio compenso mensile sarebbe di €.3000,00 in più. Capite perche’ tutti i medici stanno zitti?”

Tra le associazioni che sono da tempo in prima linea per la difesa dei diritti umani in tema sanitario, voglio ricordare,  in particolare, la CORVELVA ( che da oltre 25 anni opera per la liberta’ di scelta delle vaccinazioni) con sede a Vicenza, e la COMILVA (associazione dalle stesse finalità, con sede in varie regioni italiane). Chi avesse bisogno di consigli può rivolgersi direttamente a loro.

La situazione, come dichiara il dott. Caggiano, è peggiorata lo scorso anno con il Covid, a causa del quale, sono stati sospesi gli screening per le diagnosi precoci di malattie che, se affrontate con tempestività, avrebbero potuto arrecare minori costi per i pazienti, in  termini di denaro e spesso di vite perdute. Con il Covid e’ stata fermata la prevenzione, non si e’ mai parlato di adeguata alimentazione, di rafforzamento delle difese immunitarie, di adottare uno stile di vita sano, che comporti una dieta ricca di frutta e verdura, senza fumo ed eccessi di sostanze alcoliche. E ancor peggio, e’ stato precluso l’esercizio fisico. Tutto ciò che poteva rappresentare beneficio per il corpo e la mente ( e qui e’ la giornalista che scrive) e’ stato eliminato, a partire dalla chiusura ( siamo arrivati al traguardo dei 7 mesi ) delle palestre e ancor peggio delle piscine, che con il quantitativo di cloro presente, a detta degli esperti, non avrebbe creato problematiche di alcun genere. Ma il “Piano” doveva inglobare ogni malefatta pur di creare tensione e disagio. Si contano e si conteranno ancor di più  nel prossimo futuro coloro che, nella difficoltà cognitiva sempre più incalzante, per antidepressivi, ansiolitici e porcherie simili assunte, per tamponare attacchi di ansia, depressioni e sbalzi umorali,  cammineranno, si sposteranno e viaggeranno come automi.

Per concludere, non resta che aspettare l’esito del colloquio che il dott. Caggiano ha affrontato davanti al Collegio Arbitrale della sua ASL, pronti a seguire gli sviluppi di questa antidemocratica vicenda, assurda, paradossale e priva di logica.