UN GOVERNO SENZA VERGOGNA INTRODUCE TRE COMMA DEL “Ddl ZAN MASCHERATO”, NEL DECRETO INFRASTRUTTURE. 0
5 Novembre 2021 – di Redazione Co.Te.Li
UN GOVERNO SENZA VERGOGNA E SENZA DIO, PENSAVA DI TENERE NASCOSTA L’ENNESIMA PARACULATA, PASSATECI E PERDONATECI IL TERMINE POCO ACCADEMICO, INSERENDO NEL DL INFRASTRUTTURE UNA CONTRAPPOSIZIONE SIMILE A QUELLA SUL Ddl ZAN. MA DAL MOMENTO CHE, IL DIAVOLO FA LE PENTOLE E NON I COPERCHI, LA BANDA BASSOTTI DI GOVERNO TARGATA PD, SI E’ FATTA SCOPRIRE IN FLAGRANZA DI REATO, COME I BAMBINI CON LE MANI NELLA MARMELLATA!
IMMEDIATO LO SCONTRO AL SENATO, CHE HA SCATENATO GRANDI TENSIONI. IN OGNI CASO È BENE RICORDARE CHE IL Ddl ZAN, NELLA SUA TOTALITÀ, È STATO BOCCIATO IN VIA DEFINITIVA LA SCORSA SETTIMANA AL SENATO.
POVERA PATRIA!!!
QUESTA LA NORMA👇👇👇👇👇
il divieto di pubblicità che proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere, alle abilità fisiche e psichiche“.
È insorto Fratelli d’Italia: “Il governo e la maggioranza, stanno reintroducendo furbescamente nel decreto Infrastrutture, sul quale l’esecutivo ha posto la fiducia, alcuni elementi della legge Zan contro l’omofobia, bocciata la scorsa settimana dall’aula di palazzo Madama.
Ddl Zan nel decreto Infrastrutture
Il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan ha affermato in una nota, che il disegno di legge Zan contro l’omofobia “respinto dal Senato una settimana fa, torna attraverso tre comma infilati in modo piratesco alla Camera in articolo del decreto-legge recante ‘disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale'”.
Il senatore ha spiegato che “l’emendamento 1.294, approvato senza illustrazione e senza discussione, proposto da Alessia Rotta e Raffaella Paita, entrambe Pd, presidenti rispettivamente delle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera e autonominatesi relatrici del decreto, vieta ‘sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere. Insomma, in base a queste espressioni, in parte vaghe e ambigue e in parte espressione esplicita dell’ideologia ‘gender’ come il concetto di ‘identità’ di genere’ che tanto ha fatto discutere quando contenuto nel Ddl Zan, potrà essere rimossa pubblicità o vietata la circolazione di chi non si conforma all’ideologia di Stato introdotta di soppiatto”.
“I dettagli, spiega il comma 4-ter, mimetizzato come ‘comma 1, lettera a-quater, numero 1’ saranno definiti con un decreto del ministro delle pari opportunità Elena Bonetti, aperta sostenitrice del Ddl Zan. Un cartellone pubblicitario con la foto di una bella donna sarà considerato ‘sessista’? Una donna che stira o un uomo che nella pubblicità di un film salva una fanciulla saranno considerati ‘stereotipi di genere’? Un adesivo su un’auto con scritto che Gesù è figlio di Dio o che Cristo è Re sarà considerato lesivo dei non cristiani? Una pubblicità che raffiguri solo coppie uomo/donna sarà lesiva delle persone Lgbt?”.
“Non sono domande oziose, sono casi che già si sono verificate all’estero, ad esempio nel Regno Unito, dove questa ideologia è già entrata nelle leggi. Basti ricordare che, anche senza questa norma, sindaci di sinistra hanno vietato cartelloni e autocarri ‘vela’ che dicevano semplicemente ‘i bambini sono maschi, le bambine sono femmine’. Gli adepti del ‘gender’ dovrebbero avere il coraggio di portare avanti le loro istanze in maniera aperta, non in un articolo e un decreto-legge che parla di tutt’altro”.
_______________________
[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
Puoi leggere anche su👇