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18 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Una eventuale ulteriore estensione dell’obbligo vaccinale a particolari categorie di maggiore contatto con il pubblico. Potrebbe essere questa una delle riflessioni – secondo quanto si apprende da fonti informate – sul tavolo della prossima Cabina di regia prevista per il 23 dicembre.

L’eventuale valutazione sarebbe fatta anche sulla base dei risultati della nuova indagine rapida (flash survey) decisa dal ministero della Salute per stimare la prevalenza della variante Omicron in Italia, che sarà effettuata lunedì 20 dicembre.

L’obbligo di mascherine all’aperto e la possibilità di chiedere un tampone, oltre al Green pass, per accedere a locali al chiuso particolarmente affollati, come le discoteche. Sono alcune delle misure che Draghi e compagni potrebbero valutare per “incoraggiare a osservare comportamenti prudenti” durante le festività. La riunione, sottolineano fonti di governo, serve a fare un punto della situazione alla luce dei dati aggiornati sul Covid e a fare valutazioni su eventuali misure per le imminenti feste. Si potrebbe riflettere anche sulla possibilità di accorciare la durata del Green pass.

E’ in Gazzetta ufficiale il Dpcm che indica le modalità per la revoca del Green pass qualora il possessore del certificato dovesse risultare positivo durante il periodo di validità del documento o in caso di pass falsi. A generare la revoca automatica in caso di positività è la ‘Piattaforma nazionale-Dgc’. La stessa revoca sarà comunicata anche al Gateway europeo. Sarà poi annullata automaticamente a seguito dell’emissione della certificazione verde di guarigione.

Fonte:➡️  ansa

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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17 Dicembre 2021 – di Valeria Casolare (L’Indipendente.it) – Redazione Co.Te.Li

L’esecutivo Draghi ha presentato nella serata di mercoledì 15 dicembre un emendamento dell’ultimo minuto che impone una deadline per valutare se i criteri in base ai quali ad alcuni comuni è stata affidata la gestione autonoma del Servizio Idrico sono ancora validi. In caso contrario, questa tornerà nelle mani di un gestore unico il quale, nell’ottica del Pnrr e delle politiche di privatizzazione di Draghi, potrebbe con tutta porbabilità essere una Spa anche ad azionariato privato. Per opporsi al rischio di una deriva privatistica nella gestione dell’acqua, il parlamentare Giovanni Vianello, insieme al gruppo Alternativa, depositerà la prossima settimana una proposta di legge costituzionale che inserisca il diritto all’acqua potabile in Costituzione.

Sono molti i comuni che in Italia godono di una amministrazione propria del Sistema Idrico Integrato, gestito da un servizio giuridico di diritto pubblico. Acqua pubblica gestita da enti pubblici. Nonostante si fosse già tentato di sfilarne loro la gestione con il decreto “Sblocca Italia” di Renzi (legge 133/2014), venne prevista una clausola di salvaguardia a tutela dei comuni con meno di mille abitanti e il cui approvigionamento provenisse da “fonti qualitativamente pregiate”, “sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette” o che presentino “utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico” (art. 147, comma 2-bis del decreto legislativo 152/2006).

Con la riformulazione dell’emendamento 22.6 al dl Recovery, presentato mercoledì sera viene aggiunto un ulteriore comma a tale articolo, che prevede una data perentoria di scadenza, fissata per il 1° luglio 2022, per la rivalutazione di tali criteri: nel caso in cui i “requisiti per la salvaguardia” non venissero confermati, la gestione del Servizio Idrico confluirà “nella gestione unica” individuata dall’Ente di Governo dell’Ambito, che si occupa di affidare le gestioni. In linea con la corsa alle privatizzazioni del Governo Draghi, vi è il concreto rischio che questa passi nelle mani di aziende private.

«Una norma similare era già spuntata nel vecchio decreto Semplificazioni, qualche mese fa, ma i piccoli comuni vennero a protestare vicino al Parlamento, a Roma, facendo pressione affinchè fosse ritirata. «Ora che hanno imparato non l’hanno più messo nella bozza del decreto, ma l’hanno inserito all’ultimo minuto mercoledì sera, con un emendamento.
Si tratta di una questione preoccupante dal punto di vista democratico, perchè si è fatto in modo di azzerare il dibattito con gli enti locali.
È questo il nuovo modo di fare».

Non si tratta di certo di una novità nel modo di agire del Governo Draghi, che fa spesso ricorso a voti blindati e decreti emergenziali per impedire il dibattito circa le iniziative di governo. Inoltre, aggiunge Vianello, si è cercato di far passare tutto «sotto traccia»: «Per contrastare le resistenze interne al partito della maggioranza, dei deputati del PD e del M5S che non volevano questa norma, l’hanno inserita in un emendamento che riguarda i bacini idrici. Come a dire “Se volete la salvaguardia dei bacini idrici, dovete includere anche questo”». 

«L’approccio deve cambiare. Dobbiamo fare come hanno fatto altre democrazie, e riconoscere il diritto all’acqua potabile in Costituzione: per questo motivo stiamo elaborando una proposta di legge costituzionale, che dovrebbe essere depositata la settimana prossima, che inserisca il diritto all’acqua in Costituzione, esattamente negli stessi termini in cui è stato dichiarato dalle Nazioni Unite, garantendo anche il quantitativo minimo vitale» dichiara Vianello. «Ricordiamo che stiamo parlando di acqua, uno dei diritti umani fondamentali dell’uomo. Garantire in Costituzione tale diritto è l’unica maniera di agire per contrastare la privatizzazione. Con una norma ordinaria sarebbe più complicato».

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https://cataniacreattiva.it/un-emendamento-notturno-del-governo-apre-le-porte-alla-privatizzazione-dellacqua/

16 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

La corsa all’ultimo guadagno degli imprenditori del settore ristorazione, rischia di vanificare i sacrifici che fino ad ora  sono stati fatti. Dal 9 luglio, con l’iniziativa #IONONCISTO, sono emersi forti dubbi sul green pass, che molti commercianti hanno definito, a più riprese, economicamente fallimentare e socialmente discriminatorio. Ma il Governo ha fatto e sta facendo orecchie da mercante nell’ascoltare le lamentele e il dissenso chi non è d’accordo con queste misure restrittive più politiche che sanitarie. Mentre continua ad aumentare le tasse, le bollette delle utenze energetiche, nonostante lo stato di emergenza prolungato, le chiusure passate, che non hanno permesso di guadagnare nella giusta misura, per poterle pagare, lo Stato chiede, chiede, chiede!

Anzi, con l’incedere delle Festività natalizie, Draghi e compagni, sembra voler infierire per oscurare anche quel momento di serenità che il Natale dovrebbe regalare, nonostante tutto!

Alessia Brescia, portavoce e Presidente Associazione Ristoratori Veneto & ho.re.ca concorda con quanto già espresso da Leo Ramponi, Presidente dell’Associazione Ristoratori, aderente a Confcommercio, riguardo al protrarsi del danno catastrofico che la categoria sta subendo.

Il “terrorismo” che sta dilagando non fa altro che aggravare una situazione, sempre più avvolta in una pericolosa spirale.

TUTTO FA PENSARE AD UN IMMINENTE DEBACLE!!!

Il 65% delle disdette nel settore ristorazione sul territorio Veneto, ad esempio, vanno a braccetto con quelle del settore del turismo, con un calo di prenotazioni che sta massacrando entrambe le categorie. Il Supergreenpass non è stato altro che un caterpillar pronto ad asfaltare tutto ciò che ha incontrato e incontra.

E’ inutile ricordare quanto il mondo della ristorazione stia soffrendo dal marzo 2020” , e sarebbe l’ora, diciamo noi, che la categoria si ribellasse per farsi ascoltare da un governo che, volutamente sordo, sta eludendo qualsiasi richiesta atta a trovare un punto d’incontro per ricostruire il Paese.

Qualcuno ha dovuto abbandonare l’attività, perché il periodo è stato molto molto pesante”racconta un ristoratore romano. Da Nord a Sud il Covid ha spazzato via certezze e abbassato saracinesche: il fatturato è calato di almeno il 40% e il 95% delle strutture è a rischio insolvenza. Smart working e restrizioni non hanno aiutato. 

Roma è la prima città d’Italia per ristoranti chiusi nel 2020, seguono Milano e Torino.

PER APPROFONDIRE ⤵️⤵️⤵️

https://www.imolaoggi.it/2021/12/16/natale-fipe-500mila-clienti-in-meno-nei-ristoranti/

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24 Novembre 2021-di Marzia MC Chiocchi – Redazione Co.Te.Li – grafica Monica Tomasello

ALLA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO BASTO’ IL BACIO DEL PRINCIPE AZZURRO PER SVEGLIARSI, GESTO ALQUANTO PIACEVOLE, STIMOLANTE E DI GRAN BENEFICIO; AL CORPO DI POLIZIA, INVECE, È STATO NECESSARIO ASPETTARE CHE, DA ANGELI PROTETTORI DEGLI ORGANI GOVERNATIVI, E CASTIGATORI DEL POPOLO CHE NON RISPETTAVA LE IMPOSIZIONI DI CONTE PRIMA, E DI DRAGHI ADESSO, VENISSERO DECLASSATI A PLEBE, A CUI SONO RICHIESTE UBBIDIENZA E ATTI SACRIFICALI, TRA I QUALI, ACCETTARE SENZA PROFERIR PAROLA, L’OBBLIGO VACCINALE PREVISTO.

E COSÌ, DOPO AVER SPESO IL RUOLO DI GIUSTIZIERI DELLA NOTTE, ECCOLI DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA, A DOVER DIRE NO, IN SENSO ASSOLUTO, AD UNA COERCIZIONE ANTICOSTITUZIONALE.
MA DOVEVAMO ARRIVARE FINO A QUESTO PUNTO PER CAPIRE L’APPRODO SCELTO DAL GOVERNO FILO MASSONICO? BENVENUTI TRA NOI, CARI POLIZIOTTI! PENSAVATE DI ESSERE I PREDILETTI E UNTI DAL SIGNORE, SOLO PERCHÉ INGUAINATI IN UNA DIVISA? NO…PROPRIO NO! AI NOSTRI POLITICANTI LE PERSONE NON INTERESSANO, QUANTO INVECE AMANO DIVERTIRSI NEL FAR CREDERE COSE CHE POI SMENTIRANNO! PENSAVATE DI ESSERE RISARMIATI DA QUALSIASI OBBLIGO?

ADESSO AVANTI CON LE BARRICATE, COMINCIATE A STARE DALLA PARTE DEL POPOLO E AIUTATECI A LIBERARE QUESTO MERAVIGLIOSO PAESE DALLA DITTATURA DOLCE…PURTROPPO IN CRESCENDO FERALE!

ECCO COSA STA ACCADENDO ⤵️⤵️⤵️

In queste ore il governo Draghi sta per varare una nuova stretta verso i non vaccinati, con l’introduzione di un Super Green pass pensato per rompere ogni resistenza residua degli italiani. I sindacati di polizia hanno ribadito ancora una volta il loro no alle imposizioni a danno degli agenti. Con una lettera indirizzata al premier Mario Draghi, ai ministri Lamorgese, e Speranza e ai dipartimenti di pubblica sicurezza del ministero degli Interni, la Cosap (Coordinamento sindacale appartenenti alla polizia) ha sottolineato la propria contrarietà “all’obbligo vaccinale in generale e in particolare per la categoria che si fregia di rappresentare, gli operatori della Polizia di Stato”.

Draghi -Lamorgese

Nel mirino della Cosap, le ultime indicazioni sulla terza dose, che il governo punta a rendere obbligatoria per alcune specifiche categorie, accompagnate da studi che dimostrerebbero quanto sia fondamentale procedere il prima possibile a una nuova somministrazione. “Accade però che, leggendo i dati dell’ultimo Report esteso dell’ISS (Istituto superiore di sanità)” pubblicato il 7 novembre “emerge un dato di diverso tenore. In esso si evidenzia come vi siano stati 424 casi di persone non vaccinate ricoverate in terapia intensiva, dunque il 64% del totale. La restante percentuale è composta da persone che hanno già iniziato la profilassi vaccinale, avendo fatto almeno una dose. Anche a voler considerare solo i vaccinati con doppia o tripla dose (booster), essi rappresentano comunque il 33,8% dei casi”.

Sottolineando poi come la situazione delle terapie intensive nelle strutture ospedaliere italiane sia ancora buona, Cosap si è schierata a favore “della libertà di scelta se vaccinarsi o meno e tale diritto può concretamente essere esercitato solo se le informazioni vengono correttamente fornite, illustrando i vantaggi e gli eventuali svantaggi della vaccinazione diversificati per le diverse casistiche”.
RISPOSTE CHE NON SARANNO MAI EVASE!!!

Citando poi uno studio dell’università di Newcastle secondo il quale “i guariti da Covid potrebbero essere danneggiati da un’eventuale vaccinazione: su 972 operatori sanitari che avevano contratto il virus, quelli che si sono successivamente sottoposti all’inoculazione hanno visto “aumentare i rischi di eventi avversi”.

In conclusione, “non si può tacere che allo stato attuale, valutando i numeri, cioè i ricoveri e l’occupazione delle terapie intensive, non appare assolutamente logica una normativa, di natura emergenziale, che imponga a determinate categorie l’obbligo vaccinale”.

Il sindacato Cosap si è detto contrario a tale scenario e ha diffidato il governo “dal prevedere per decreto l’obbligatorietà per i poliziotti che liberamente hanno scelto di non aderire alla campagna vaccinale. Altresì diffida dal porre in essere qualsivoglia provvedimento (ad es. sospensione dal servizio, cambio di mansione, blocco stipendiale…) che interessi il personale che si sottragga al paventato obbligo vaccinale”.

Fonte: Il Paragone

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23 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Nella seduta del 4 agosto scorso, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato vari provvedimenti, tra cui quello relativo al vergognoso aumento delle tariffe dei rimborsi agli ospedali pubblici per i pazienti Covid. Grazie al cosiddetto decreto DRG e Funzione Covid, adesso per ogni paziente Covid gli ospedali pubblici riceveranno un massimo di 3.713 euro al giorno a paziente per ricovero ordinario e 9.697 euro al giorno per ogni paziente che occupa il posto in terapia intensiva. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ha fatto subito sgranare gli occhi a molti osservatori.

Qualcuno ha evidenziato che, se alle aziende conviene così tanto ricoverare per Covid, sarà assai probabile un aumento dei ricoveri nelle prossime settimane, perché il decreto è molto vantaggioso, e i rimborsi arriveranno “indipendentemente dal codice DRG della dimissione finale”.

QUESTO IL CONTENUTO DEL DECRETO
costituito dai seguenti articoli:

articolo 1 – “Finalità, ambito di applicazione e durata”;

articolo 2 – “Determinazione dell’incremento tariffario massimo di riferimento per le prestazioni di assistenza ospedaliera per acuti a pazienti affetti da COVID-19”;

articolo 3 – “Definizione delle funzioni assistenziali correlate all’emergenza Covid-19”;

articolo 4 – “Criteri generali per la determinazione della remunerazione massima della funzione relativa ai costi di attesa dei posti letto di ricovero ospedaliero per acuti per pazienti affetti da COVID-19”;

articolo 5 – “Criteri generali per la determinazione della remunerazione massima della funzione relativa ai costi di attesa dei reparti di pronto soccorso dedicati alla gestione dei casi accertati COVID-19 e dei casi sospetti COVID-19”;

articolo 6 – “Attività di controllo”;

articolo 7 – “Disposizioni transitorie e finali”. 

Già questa mattina la notizia era stata annunciata dal tweet di DAVIDE BARILLARI, consigliere regionale del Lazio, che qui riportiamo ⤵️⤵️⤵️

Lo capiamo che in questo Paese serve unità di azione oltre che di intenti? Le piazze stanno esaurendo il loro compito.

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9 novembre 2021 – di Monica Tomasello

Il Viminale dice che vuole assicurare il diritto alla protesta di chi è contrario al Green Pass, ma mentre lo dice ci comunica anche un “irrigidimento delle regole”… Non sarà più possibile organizzare manifestazioni nei centri storici, saranno ammessi solo sit-in e non grossi cortei e comunque sia tutto dovrà essere lontano da obiettivi “sensibili”, ovvero sedi di partiti, di sindacati, banche, e qualsiasi luogo istituzionale. Praticamente ci stanno dicendo: “Protestate pure…, ma fatelo in silenzio e senza disturbare.” Scusate… ma che senso ha? La protesta è per definizione un modo per farsi sentire, per attrarre l’attenzione… Qualcosa mi sfugge… Forse che cominciano ad avere paura?

La ministra Luciana Lamorgese ha infatti inviato le nuove disposizioni più restrittive a tutti i prefetti delle città in cui sono state chieste autorizzazioni a scendere in piazza anche il prossimo sabato. Ma non basta. E’ in corso proprio in queste ore, al Viminale, una valutazione: si pensa anche di imporre l’obbligo di mascherina ai manifestanti. Negli stadi invece pare che non ce ne sia bisogno… Anche i relativi festeggiamenti in caso di vittoria della propria squadra del cuore pare che siano ammessi; in corteo o meno, con mascherina o senza, lì non importa, lì il virus non colpisce; lo sanno con certezza; glielo ha assicurato il comitato tecnico scientifico.

Il primo a dichiarare necessaria questa stretta voluta da Lamorgese è stato il sindaco di Trieste, la città diventata epicentro simbolico della protesta, dove “si vocifera” che si sia registrata una improvvisa impennata di nuovi casi Covid. Mentre le docce fredde degli idranti sui manifestanti giurano siano state soltanto benefiche! Anzi! Se non li avessero silurati con acqua sparata a pressione, i casi di Covid sarebbero stati certamente molti di più! Meno male…

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah😂 Quando ci si mettono sanno anche essere spiritosi😂😂 Ahahahahahahah 😂😂😂

Questa la versione “blogger” della notizia. L’articolo originale, in versione “serio giornalista”, è il seguente (la sostanza non cambia molto…🤷‍♀️ ma per completezza d’informazione, era giusto che mettessi la fonte 😉 👇👇👇

https://www.lastampa.it/politica/2021/11/09/news/il_viminale_decide_la_stretta_sui_no_green_pass_solo_sit_in_e_niente_cortei_e_lontani_dal_centro-404095/

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https://cataniacreattiva.it/notizia-ultimora-versione-blogger-cominciano-ad-avere-paura-il-viminale-decide-la-stretta-sui-no-green-pass-solo-sit-in-e-niente-cortei-e-lontani-dal-centro/

Se il 30 ottobre non otteniamo il ritiro del green pass bloccheremo tutta l’Italia. Lo annuncia Stefano Puzzer, leader del CLPT (Coordinamento lavoratori portuali Trieste). “Abbiamo parlato con un rappresentante di governo, andremo alla Camera e Senato e con noi vigili del fuoco, sanitari e giornalisti. Non andrò a lavorare fin quando non lo ritireranno”, ha aggiunto. “Userò il mio tempo per raccogliere le denunce dei lavoratori chiamati a lavorare, ma senza green pass”.

A Trieste si sta scrivendo la storia. Blocco del porto contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare prosegue ad oltranza. Incontenibile entusiasmo dei lavoratori del porto e dei numerosi cittadini arrivati da tutta Italia: “La gente come noi non molla mai!” e “We are the champions!”, intonano in coro. Al momento gli unici che stanno facendo vera opposizione al Governo delle restrizioni“. È quanto scrive oggi Radio Genova sul suo profilo Twitter.

ECCO I VIDEO 👇

https://twitter.com/RadioGenova/status/1449363268234006534?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1449363268234006534%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fstopcensura.online%2Fi-veri-lavoratori-sono-a-trieste-porto-bloccato-ad-oltranza-la-cgil-non-conta-piu-niente%2F

https://twitter.com/RadioGenova/status/1449388822098325511?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1449388822098325511%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fstopcensura.online%2Fi-veri-lavoratori-sono-a-trieste-porto-bloccato-ad-oltranza-la-cgil-non-conta-piu-niente%2F

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Puoi leggere e guardare👇

https://cataniacreattiva.it/i-portuali-di-trieste-marceranno-su-roma-ultimatum-al-governo-via-green-pass-o-blocchiamo-litalia/

Fonte: Marco Spada – il conservatore. It

L’uomo postmoderno è governato in ogni istante della sua vita dai numeri. Aliquote, percentuali, spread erano gli spettri che si aggiravano in tutto lo Stivale prima dell’era Covid. Oggi sono passati in secondo piano perché sono altri i numeri che amministrano il modus vivendi di ognuno di noi. Questi dati sono erogati con modalità differenti, più devastanti e pervasive, poiché si tratta di numeri riguardanti la vita di nostri concittadini.

Ricordate i soloni delle 18:00 durante il primo confinamento tenuti da Angelo Borrelli, ovvero il capo della Protezione Civile? Numeri su numeri, picco ancora distante, un’emergenza perenne. Questo modo di rappresentare la realtà avrebbe dovuto far scattare un allarme in testa a qualcuno, ma soltanto i veri lettori di Orwell sono riusciti a recepire il messaggio.

Difatti sono i numeri, con parametri modificati ad hoc spesso senza un’apparente logicità, a definire come dovremo affrontare il domani. La zona gialla fino a qualche mese fa sarebbe scattata con una percentuale più alta di ricoveri, oggi basterebbe che le terapie intensive fossero occupate per il 10% della loro capienza. Dunque un numero irrisorio e assolutamente non critico. Però tanto basta per dividere le famiglie numerose in due tavoli differenti all’aperto e sarebbe meglio tralasciare altre grottesche misure.

Altresì i numeri non sono un’arma ad uso esclusivo del Governo. La matematica, scienza esatta, sta anche dalla parte di chi compie il suo lavoro lontano dalle terapie politiche ordite da Speranza e compagnia rossa cantante.

È il caso del protocollo M, frutto di una lunga esperienza nella cura delle malattie virali acute da parte del dott. Lorenzo Mondello. Infettivologo dal 1986, ha stilato questo protocollo per le cure precoci dei pazienti sintomatici in isolamento domiciliare.

Vi sono presenti numerosissimi articoli sul protocollo M e sulla sua efficacia e proprio i numeri ne testimoniano il suo successo: 1600 pazienti trattati direttamente oltre ad altre migliaia tramite passaparola sui social. Dei 1600 pazienti solo una trentina di ricoveri e nessun decesso per Covid. L’unico decesso è avvenuto per complicanze toraciche in un soggetto senza milza e che aveva effettuato sia radio che chemioterapia. Un soggetto, purtroppo, gravemente debilitato.

Insomma, proprio gli stramaledetti numeri danno ragione al protocollo M. Purtroppo in Italia, al pari della Cina tanto cara alla maggioranza, non vige alcuna pluralità nell’informazione. Viene concesso adeguato spazio a tutte le forze politiche, che tuttavia sono uniformate sostanzialmente su posizioni estremamente simili almeno sulla questione Covid.

Chi dovrebbe assicurare un’informazione sana e imparziale, scevra da conflitti di interessi, indipendente e neutrale; in realtà svolge diligentemente il compito servile del cagnolino delle istituzioni.

Durante il governo Conte è stato istituito il “Fondo emergenze emittenti locali“, il quale constava di 50 milioni di euro da offrire a quelle emittenti tv e radio disposte a trasmettere determinati messaggi confezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Col governo Draghi il fondo è stato ampliato con l’innesto di altri 20 milioni. Mero complottismo? Assolutamente no, basta leggere quanto troviamo scritto sul decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel novembre 2020:

Alle emittenti radiofoniche e televisive locali che si impegnano a trasmettere i messaggi di comunicazione istituzionali relativi all’emergenza sanitaria all’interno dei propri spazi informativi è riconosciuto, per l’anno 2020, un contributo straordinario per i servizi informativi connessi alla diffusione del contagio da Covid-19”.

La durata complessiva minima della rotazione di messa in onda va da un minimo di 11 ad un massimo di 20 messaggi da parte del Ministero in un giorno. Per poter intascare i soldi le emittenti dovevano ogni giorno garantire un certo numero di messaggi trasmessi al proprio pubblico nelle varie fasce orarie, e naturalmente più alto è il numero di spot trasmessi, più ricchi sono i compensi per l’emittente.

Andiamo dunque al nucleo del discorso: sono stati elargiti oltre 2 milioni tra il Ministero e la regione Sicilia a SES (Società Editrice Siciliana) per neutralizzare il protocollo Mintervistando personaggi del mondo della sanità con giornalisti complici. Alla SES fanno parte la Gazzetta del SudRTPAntenna dello StrettoGiornale di SiciliaTeleGDS e RadioTGS. Com’è noto, la SES ha in mano il pacchetto di maggioranza del Giornale di Sicilia. E, complessivamente, prende dalla Regione 1.781.208,27 €.

Antenna Sicilia è stata elargita con un fondo di 547.726,20 €.

il TGS con 326.439,54 €.

RTP con200.622,63 €.

Questi sono soltanto alcuni degli esempi più ricchi…

È possibile consultare l’elenco completo cliccando qui. Ancora una volta i numeri ci permettono di leggere una realtà ben delineata: Io ti pago, tu dai l’informazione che io ti impongo. Semplice.

A proposito di ciò…, rammentate questa intervista del 1 febbraio 2021 svoltasi proprio su RTP? Vi allego il link tra parentesi (Intervista contro il protocollo ) M 1/2/2021

L’intervistato è il dott. Versace del Policlinico di Messina, il quale si è lasciato andare a dichiarazioni fuorvianti visto il successo del protocollo M:

Terapie uguali per tutti non esistono. Vorrei rivolgermi ai miei colleghi, a quelli che pensano di curare con i protocolli tramite i social network: non si fa. Io censurerei chi fa terapie attraverso Facebook o attraverso altri social. Perché ogni paziente deve fare la terapia in base alle sue condizioni […] I medici a domicilio devono monitorare […] Fosse così facile curare a domicilio.” 

La giornalista Marina Bottari è sembrata soddisfatta dalle risposte del medico, quasi come un’insegnante con l’alunno preparato, il quale ripete le stesse parole usate dalla professoressa durante la lezione.

Due più due fa quattro, ritornando al dogma matematico. Difatti questa intervista al dottor Versace, responsabile Covid del Policlinico, altro non è che un’offensiva nei confronti del dott. Mondello e del suo protocollo antigovernativo e a favore della scienza libera. Gli stessi social tanto vituperati da Versace hanno svolto un lavoro egregio grazie ai numerosissimi utenti che seguono Mondello sin dalla prima ora e ne condividono gli studi. Si tratta di fruitori che, senza il suddetto protocollo, probabilmente sarebbero morti o avrebbero riscontrato problemi a causa dell’informazione prezzolata dall’élite governativa.

Purtroppo dovremmo saperlo già dal principio, ma spesso ci dimentichiamo di rileggere i classici russi. Lo scrisse Dostoevskij nel suo capolavoro “L’idiota”:

Il denaro è la cosa più volgare e odiosa che ci sia perché può tutto, perfino conferire il talento. E avrà questo potere fino alla fine del mondo.”

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

FONTE: Il Giornale/Stop Censura

Marco Bertolini, ex comandante del Coi, comando operativo di vertice interforze attacca la delirante politica del governo sull’immigrazione e la propaganda mediatica che la sostiene. Anche lui, come noi, parla di ‘invasione’, non di ‘immigrazione’. 

Generale, in che situazione versa il nostro Paese? «L’Italia si trova al centro del Mediterraneo e nel Mediterraneo bisogna essere forti, politicamente, economicamente, culturalmente e, perché no, anche militarmente. Il nostro Paese, invece, non vuole esercitare la forza. In quest’area si scontrano gli interessi di altri Paesi fortissimi, che sono i classici vasi di ferro e se noi ci proponiamo come vaso di coccio, perché abbiamo dei confini porosi, perché accettiamo chiunque arrivi, perché siamo passivi nei confronti delle iniziative politiche e militari degli altri, siamo destinati a pagarla molto cara».

Dove pensa arriveremo se dovessimo proseguire su questa strada? «Se dovessimo andare avanti in questa maniera scompariremo. Si usa il termine sovranità come se fosse una bestemmia dimenticando che, invece, è il valore per cui hanno giurato i militari, ma anche i ministri».

Con la linea suggerita dall’est Europa pensa cambierebbe qualcosa?«Sicuramente potremmo essere meno passivi nei confronti dell’immigrazione. Il problema va risolto in Africa, ma non possiamo aspettare anni. Come facciamo a ridurre il flusso? Non possiamo costruire un muro in mezzo al Mediterraneo, ma possiamo fermare, ad esempio, le Ong».

A proposito di Ong, che pensa del loro operato? «Che la devono smettere di prendere i migranti e di portarli da noi, che passivamente li dobbiamo subire, visto che rimarranno qua. Adesso, di fatto, c’è quasi un servizio di traghettamento che non fa sicuramente i nostri interessi».

Cosa si potrebbe fare di più? «Il dibattito in Italia su cosa fare nei confronti di questo fenomeno è incentrato su come accoglierli e distribuirli, invece dovrebbe essere incentrato su come fermarli».

Pensa ci sia un disegno dietro a questa invasione? «Non ho elementi, ma ci sono politici che dicono che noi dei migranti abbiamo bisogno perché non facciamo più figli. Dimenticano di dire, però, che i motivi per cui non facciamo più figli sono dovuti alle scelte fatte da loro perché è stata distrutta la famiglia, ci sono state politiche contro la natalità, provvedimenti umilianti per la famiglia naturale a favore di una famiglia sterile che non fanno bene. Abbiamo bisogno di giovani, ma non possiamo importarli e non possiamo sostituire gli italiani con i cittadini acquisiti ai quali si dà un passaporto».

di: (Redazione Catania CreAttiva.it)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non approva che la vaccinazione contro il Covid-19 sia obbligatoria in nessun paese, anche se difende l’importanza dell’immunizzazione.”

Lo ha detto una portavoce dell’agenzia in risposta al fatto che diversi paesi stanno considerando di renderla obbligatoria. “In generale, l’OMS si oppone a qualsiasi vaccinazione obbligatoria“, ha detto la portavoce dell’OMS Fadela Chaib a una conferenza stampa. 
FONTE: https://www.ilcorriere.it/news/cronaca/55266/oms-no-al-vaccino-obbligatorio.html

Sabato 14 agosto 2021 – “L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui l’Italia si è affidata nella gestione della Pandemia di Covid-19 da quando il 31 gennaio 2020 promulgò lo stato di emergenza, annunciato il giorno prima dall’Oms, si è detta contraria all’obbligatorietà dei vaccini anti Covid-19.

Probabilmente il Governo Draghi proseguirà come se nulla fosse nell’imposizione di una dittatura sanitaria ottemperando agli ordini della grande finanza speculativa globalizzata che promuove il Nuovo Ordine Mondiale.

Ma la presa di posizione della principale agenzia sanitaria del mondo resta un punto di riferimento nella battaglia culturale, civile e politica per chi, come noi, ama l’Italia e ha a cuore la vita, la salute, il benessere, la dignità e la libertà degli italiani.”

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]