Un presidio è stato organizzato davanti alla sede del Coni di via Piranesi di Milano. Queste le motivazioni “Ormai non possiamo più nasconderlo: la vaccinazione nell’ambito delle attività sportive amatoriali e professionistiche sta causando un numero enorme di conseguenze avverse.”
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_______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]
Si moltiplicano in Toscana le iniziative spontanee di gruppi di cittadini contro la follia greenpass.
“Le attività che non vogliono i nostri soldi non li avranno: non affannatevi a mettere cartelli all’entrata o guardie a controllare i codici a barre, non entriamo dove si preferisce DISCRIMINARE”. Questo il senso dei cartelli esposti in molte realta’ italiane, contro i commercianti che non hanno ancora capito il vero significato del green pass: portarli al fallImento!
“Cari proprietari e lavoratori delle attività commerciali: noi possiamo resistere senza prendere un aperitivo o comprare una borsa, voi quanto pensate di resistere da APERTI ma VUOTI?”
Vi hanno ingannato con “il greenpass è lo strumento per ripartire” ma non avete considerato che:
– Chi si è vaccinato spontaneamente dopo 3 dosi gira con la ffp2 e ha paura a fare vita sociale perché terrorizzato dai media
– Chi si è vaccinato con il RICATTO di stato NON utilizza il greenpass
– Chi non si è vaccinato non può accedere per una vostra scelta di seguire una legge folle
Aperti ma vuoti, il futuro però è nelle nostre mani: Potete toglierci tutto ma mai LA LIBERTÀ!
Capri di No al Green pass, e si aggiunge all’ormai felice lungo elenco di chi inizia a opporsi a questa assurdità. La politica va da una parte, la società dall’altra. Capri non ci sta all’obbligo del Green pass per accedere ai negozi. E così, su alcune vetrine, sono comparse locandine polemiche dal chiaro messaggio: “Discriminare è una vergogna”. Come riporta l’Ansa è successo, ad esempio, ad Anacapri dove alcuni esercenti hanno esposto un manifesto con un cuore rosso fiammante poggiato su due mani aperte con la scritta sovrastante “Love Pass, un mondo senza discriminazioni”.
In questi giorni, soprattutto, hanno voluto assicurare la loro presenza i proprietari dei tipici negozi di souvenir che d’estate vengono presi d’assalto dai turisti. Ma su tutti quello che ha fatto più discutere è stato il manifesto affisso da Capri Watch, nell’elegantissima strada delle griffe internazionali, su una delle vetrine del brand ormai conosciuto in tutto il mondo. Chiaro il messaggio: “Nel negozio come accade da ben 58 anni sono benvenuti tutti i clienti”.
E ancora: “No al Green Pass, no alle discriminazioni, no alle leggi ‘raziali’. Discriminare chi entra in un negozio è una vergogna”. Un concetto che il patron di Capri Watch Silvio Staiano ha voluto rendere pubblico per dissociarsi da un’iniziativa che lui ritiene che non riguardi l’aspetto sanitario, ma che viola i diritti di libertà delle persone e che non riduce i contagi, anzi ha ribadito Staiano, “molti, forti di questo lascia passare, hanno abbandonato i dispositivi e le altre misure di prevenzione”.
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Il Green Pass, secondo Bassetti, «va superato una volta che non sarà più rinnovato lo stato d’emergenza»
«Come in ogni guerra, una volta esaurita a marzo l’emergenza, in questo caso sanitaria, credo sia necessaria una sorta di amnistia per i non vaccinati»: è quanto ha affermato Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive San Martino di Genova, in un’intervista a La Nazione-Carlino-Giorno, riporta Meteoweb.eu.
«Quello che è stato è stato». «Non ha più senso protrarre misure come il Green Pass che sono nate per favorire la vaccinazione e non per comprimere la vita delle persone». «Tra due mesi ci avvicineremo ulteriormente al 95% di popolazione over 12 vaccinata, senza contare che, da qui alla primavera prossima, l’infezione se la piglieranno anche coloro che ancora si ostinano a rifiutare la profilassi. Saranno immunizzati anche loro», ha proseguito l’infettivologo. «A quel punto il Green Pass avrà esaurito la sua funzione, continuare a chiederlo per entrare nei negozi o per prendere un caffè rischierebbe solo di far chiudere il Paese», nell’ottica «del fallimento delle attività commerciali».
Il Green Pass, secondo Bassetti, «va superato una volta che non sarà più rinnovato lo stato d’emergenza». «Tanto a quel punto resteranno solo un due milioni circa di italiani 50 enni non protetti con la vaccinazione, è una cifra che ci possiamo permettere». «Stiamo poi anche parlando di una fascia d’età che generalmente non sviluppa una malattia grave».
Il prossimo autunno? «Questo virus non se ne andrà, resterà con noi. I casi positivi ci saranno, ma l’infezione diverrà del tutto endemica e non più emergenza», secondo Bassetti. «Di fronte a un quadro clinico di polmonite bilaterale torneremo a fare diagnosi differenziale. Non penseremo subito e solo al Covid».
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Ok. Prendendo atto di quanto detto da Bassetti, è concordando con lui nella sostanza di quanto affermato, non si può però fare a meno di notare un ‘piccolo’ particolare: la parola “amnistia” riferita ai c.d. “no-vax”…
A tal proposito riportiamo le parole del giornalista e segretario di Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti.
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Le balle sul virus e sulla sua gestione stanno venendo a galla. Una a una. E presto qualcuno dovrà renderne conto. Soprattutto alle vittime dirette e indirette di questa follia. Negli ultimi mesi, il microbiologo Andrea Crisanti ha iniziato ad esempio a rivelarne alcune, svelando dei retroscena che noi proviamo a raccontare da mesi passando per sovversivi e no vax. Se lo fanno i televirologi, però, allora va bene e su certi argomenti ci si può anche iniziare a ragionare. La folgorazione e conversione di Matteo Bassetti è un altro caso esemplare. Nel corso della trasmissione “L’aria che tira”, in onda nella mattinata di mercoledì 2 febbraio 2022 e condotta da Myrta Merlino, Crisanti ha interpretato gli ultimi dati disponibili, lanciando quella che per molti è stata una vera bomba. Ma era semplicemente la verità, arcinota ma nascosta dai Telegiornali unici del governo: “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate”.
Ha spiegato Crisanti: “Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinati saranno 20 o 30 al giorno – prosegue il microbiologo -. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa. La maggior parte dei decessi sono persone vaccinate e vulnerabili”, ribadisce ancora una volta. Come scrive Byoblu, riaffiorano così alla mente le conferenze stampa in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno dichiarato che “due terzi delle terapie intensive” fossero occupati da pazienti non vaccinati. Una fake news?
La conduttrice vira poi il discorso sulle mascherine ffp2, con un altro attacco di Crisanti alla decisione del governo sulla proroga dell’obbligo all’aperto: “Non penso che le mascherine all’aperto abbiano un grande impatto”, commenta. La decisione presa lunedì 31 gennaio in sede del Consiglio dei ministri e che ha previsto la proroga dell’obbligo di mascherina all’aperto sarebbe quindi una scelta politica, piuttosto che sanitaria? Ma le rivelazioni di Crisanti non si fermano qui.
La Merlino incalza il professore riguardo il Green Pass senza scadenza per chi ha effettuato la terza dose. “La decisione è conseguenza della mancata trasparenza dei dati dei trial clinici. Noi lo dovremmo sapere a questo punto se la terza dose è protettiva o meno. Perché le case farmaceutiche dovrebbero avere i dati”, afferma Crisanti. “E quindi non lo sappiamo al momento?”, chiede una Merlino quasi sorpresa. “Non lo sappiamo, è evidente”, replica il microbiologo. Ecco in mano a chi siamo.
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Proprio mentre il governo Draghi insiste sulla strada dell’obbligo vaccinale, costringendo la popolazione over 50 alla somministrazione e ricattando tramite Green pass anche i cittadini in età inferiore a sottoporsi all’inoculazione dei farmaci anti-Covid, in tutta Europa si registra la marcia indietro dei politici. Il Regno Unito, ad esempio, ha annunciato un passo indietro sul certificato virtuale (tra l’altro meno stringente rispetto al nostro) mentre in Israele, per citarne un altro, valuta la possibilità di non rinnovare le misure restrittive a partire dal 1 febbraio. Un ulteriore conferma positiva per tutti gli italiani che come noi rinnegano sia l’efficacia che la legittimità del Green Pass, arriva da Strasburgo grazie a quanto stabilito dal Consiglio d’Europa durante l’assemblea parlamentare.
Come riporta l’ANSA, infatti, l’Assemblea parlamentare del “Consiglio d’Europa ha bocciato la proposizione di indicare ai governi di considerare l’uso di pass e certificati vaccinali per accedere ai servizi non essenziali”. La maggior parte dei parlamentari ha votato per un emendamento in cui si specifica chiaramente che “i certificati di vaccinazione devono essere usati solo per monitorare l’efficacia dei vaccini e i loro potenziali effetti negativi”. L’emiciclo di Strasburgo si è quindi espresso indirettamente in maniera del tutto contraria rispetto alle folli misure adottate dal governo dei “migliori” che con fare arrogante e vigliaccamente le ha inasprite per rendere la vita difficile, se non impossibile, a chi ha deciso di non vaccinarsi (ribadiamo decisione consentita legittimamente per legge). Quanto stabilito dal Consiglio d’Europa entra totalmente in contrasto con la linea adottata da Draghi e il suo ministro (della) Speranza che con le ultime restrizioni invece vietano a chi non è fornito di Green Pass l’accesso a qualsiasi luogo a eccezione di quelli per gli acquisti per il minimo e indispensabile: farmaci e generi alimentari.
Tra le misure approvate, il Consiglio d’Europa indica che le autorità governative devono “prendere in considerazione l’introduzione dell’obbligo di indossare mascherine tipo le FFP2 sui mezzi pubblici, in luoghi affollati e nelle scuole” al fine di far diminuire il tasso di infezioni da Covid, e chiede inoltre ai governi di “designare come priorità la ricerca di cure per chi soffre a lungo termine degli effetti negativi del Covid, e di predisporre con urgenza le risorse necessarie a farlo”.
L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa inoltre ha chiesto ai parlamenti dei suoi Stati membri di dibatteresull’introduzione dell’ obbligo vaccinale per l’intera popolazione, escludendo coloro che per motivi di salute non possono vaccinarsi e anche i minori fino a quando non sia garantita la piena sicurezza e efficacia dei vaccini a loro destinati. La richiesta era contenuta nel rapporto sul Covid approvato in queste ore a larghissima maggioranza, con 86 voti a favore, 13 contrari e 10 schede bianche. In sostanza viene assolutamente ribadita l’indicazione di NON utilizzare in alcun modo il Green pass per discriminare i cittadini introducendo per questa via degli obblighi mascherati, invitando invece i Parlamenti ad affrontare apertamente il tema dell’obbligo vaccinale. Il rapporto in conclusione NON DA ALCUNA INDICAZIONE A FAVORE DELL’OBBLIGO VACCINALE e rimette ai singoli Stati il compito di decidere su di una eventuale introduzione invitando a dibattere apertamente della questione senza aggirare il problema attraverso un uso distorto della Green pass.
Mentre in Italia/Draghistan si arriva a vietare perfino lo sport (anche all’aperto!) ai ragazzini a partire dai dodici anni di età, se non hanno il super green pass…, in Israele si annuncia che il green pass verrà definitivamente cancellato entro fine gennaio.
La notizia era già stata diffusa dall’autorevole quotidiano Jerusalem Post la settimana scorsa. Il Ministro delle Finanze dello Stato di Israele, Avigdor Liberman, tramite un tweet spiega che non c’è più alcuna “logica medica ed epidemiologica nel green pass”, idea peraltro condivisa da “molti esperti”. “Quello che c’è, invece, è un impatto diretto sull’economia, sul funzionamento quotidiano (del Paese) e un contributo significativo alla diffusione del panico tra i cittadini”, ha precisato il ministro, il quale aveva già annunciato di essere impegnato “con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine di vita normale per tutti”. Il numero di persone che contrae il virus nonostante il vaccino o la guarigione è salito alle stelle con la variante Omicron, e tale sistema va dunque, secondo il Ministro, cancellato.
La notizia era già stata diffusa dall’autorevole quotidiano Jerusalem Post la settimana scorsa. Il Ministro delle Finanze dello Stato di Israele, Avigdor Liberman, tramite un tweet spiega che non c’è più alcuna “logica medica ed epidemiologica nel green pass”, idea peraltro condivisa da “molti esperti”. “Quello che c’è, invece, è un impatto diretto sull’economia, sul funzionamento quotidiano (del Paese) e un contributo significativo alla diffusione del panico tra i cittadini”, ha precisato il ministro, il quale aveva già annunciato di essere impegnato “con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine di vita normale per tutti”. Il numero di persone che contrae il virus nonostante il vaccino o la guarigione è salito alle stelle con la variante Omicron, e tale sistema va dunque, secondo il Ministro, cancellato.
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