Giulio Tremonti: «La modifica del titolo V della Costituzione è stata votata dal centrosinistra. Tutta la macchina politica che c’è stata raccontata non sta in piedi».
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È a dir poco inquietante l’affermazione del senatore Mario Monti: «Bisogna trovare delle modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione, in una situazione di guerra si devono accettare delle limitazioni alle libertà».
Primo: non siamo in guerra. Secondo: l’informazione in Italia non risulta essere tra le prime posizioni riguardo la libertà di stampa. Terzo: che un senatore della Repubblica italiana sostenga la censura nell’informazione dove esiste già un’unica narrativa, quella governativa, riguardo politica e pandemia, è davvero sconcertante e fa capire anche ai più scettici la deriva totalitaria che ha preso il nostro Paese, con la complicità di tv, radio e giornali. Non aggiungiamo altre parole, se non esprimere tutto lo schifo possibile e il ribrezzo profondo, provato nei confronti dei due giornalisti, tra i più venduti e servi.
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______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]