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1 Aprile 2022 – Redazione

Luciana Lamorgese vuole evitare che le pattuglie rischino incidenti. Insorgono i sindacati degli agenti: «Ci impediscono di fare il nostro mestiere». Ma ormai l’andazzo è quello: via libera ai delinquenti. Nel Comasco sospese le ricerche di un evaso: «Troppo costose».

C’erano una volta le pantere della polizia che sfrecciavano per le strade di Milano e Roma, all’inseguimento di banditi e terroristi. Sono scene che sono state celebrate nei film polizieschi degli anni Settanta con attori come Luc Merenda o Tomas Milian. Negli Stati Uniti sono nate storiche serie televisive che riprendevano i poliziotti alla caccia di ladri e assassini, sempre con il classico lampeggiante sul tetto delle auto. Come non ricordare lo storico inseguimento del 17 giugno 1994 quando la Nbc interruppe una partita di basket per raccontare la fuga dell’attore statunitense Oj Simpson lungo l’autostrada Interstate 405 di Los Angeles? Sono episodi che hanno fatto la storia delle forze dell’ordine. In Italia queste scene potremmo non vederle mai più. Di sicuro sarà sempre più difficile trovarle in Lombardia o a Milano. E la questione rischia di diventare un problema serio per il rispetto della legalità e per la caccia ai delinquenti.

Nei giorni scorsi, infatti, il Compartimento lombardo della polizia stradale ha diramato una circolare dove viene «fortemente consigliato agli operatori in pattuglia in caso di inseguimenti di veicoli, di «limitarsi» ad annotare le informazioni riguardanti il veicolo in fuga e diramarle ad altre pattuglie per attivare le ricerche». Su carta intestata del ministero dell’Interno di Luciana Lamorgese vengono quindi messe in evidenza nuove direttive e viene scritto nero su bianco che, nel caso in cui qualcuno non si fermi a un posto di blocco, «la reazione del personale deve essere attenta e ponderata tenendo conto «in primis» dell’esigenza di salvaguardare la sicurezza di tutte le persone che circolano su strada, compito primario della polizia stradale». Sembra quasi che il Viminale non si fidi più del suo personale. E c’è il rischio di fornire un assist ai delinquenti che ora potrebbero approfittare della mancanza di autorevolezza delle pattuglie della stradale. Perché poi si legge che la pattuglia «dovrà, in caso di fuga dell’automobilista, annotare il numero di targa, modello del veicolo e direzione di marcia e contattare immediatamente la sala operativa che diramerà i dati a tutte le altre forze di polizia presenti sul territorio per il rintraccio dei fuggitivi».

A lanciare l’allarme sulla pericolosità della circolare è il Sap, il sindacato autonomo di polizia. Gianpiero Timpano, segretario nazionale Sap, proprio ieri ricordava come «gli operatori ben conoscono i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiano altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese. La consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori di turno è davvero mortificante; vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne». Insomma quanto recita la circolare lombarda è già noto agli agenti di polizia che sono formati a questo scopo. Continua Timpano, «le forze dell’ordine prive di autorevolezza e di serenità operativa non possono assolvere il loro compito istituzionale e non impediranno che taluni soggetti, oltre a fuggire impunemente, compiano reati ben peggiori di quelli previsti dal Codice della strada». Ma perché questo divieto? Nella circolare vengono elencate le numerose conseguenze penali («che scaturiscono da un comportamento imprudente»), amministrative, disciplinari, erariali («i danni che riportano i veicoli di servizio») e persino quelle etico morali («ferimento o decesso delle persone coinvolte»), nella quali si può incorrere «nel caso in cui il tentativo di bloccare la marcia dei malintenzionati dovesse generare «danni collaterali»», come ricorda il Sap.

Il tema è dirimente. Se ne dibatte da tempo in polizia. Negli ultimi anni ci sono stati alcuni casi di inseguimento finiti male, ma non sono certo la regola. Il più recente è quello della ragazza di 14 anni che morì a Roma. Era in macchina con il padre che si scontrò con una volante che a sua volta inseguiva una Punto con a bordo dei sospetti rapinatori di una tabaccheria.

Ma poi ci sono anche i rischi per i mancati inseguimenti. Il 12 marzo nel comasco sono state sospese le ricerche di un evaso, Massimo Riella, che era fuggito dal carcere di Como. Il motivo? Costava troppo un massiccio spiegamento di uomini e mezzi per le ricerche. Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega, definisce «controversa la nota diffusa dal dirigente della polizia stradale» anche perché «le forze dell’ordine e la Polstrada per evitare le conseguenze nelle quali si incorre nel caso in cui il tentativo di bloccare i malintenzionati dovesse generare «danni collaterali» – secondo quanto affermato – dovranno evitare di compiere il proprio lavoro per il quale sono già consapevoli dei rischi, anche normativi».

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10 Febbraio 2022 – Redazione

Le bodycam saranno usate dagli operatori impegnati nei servizi di ordine pubblico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nel corso dell’informativa al Senato sui fatti accaduti nelle recenti manifestazioni di studenti per la morte di Lorenzo Parelli.

Le bodycam sono le videocamere indossabili dagli agenti durante le ore di servizio, che servono a riprendere quello che fanno e quello che accade di fronte a loro. L’utilizzo di tali apparecchiature – ha detto il ministro – “avverrà nel pieno rispetto delle direttive impartite dal garante della privacy. Credo si tratti di un passo importante per rinsaldare il sentimento di vicinanza che lega i cittadini italiani alle forze di polizia”.

E VOI CREDETE ANCORA AL PIENO RISPETTO?

“Il livello complessivo di efficacia dell’operato delle forze di polizia – ha sottolineato il ministro – dipende in misura non secondaria dalla qualità delle dotazioni tecniche a loro disposizione. Da quelle che hanno come fine la tutela dell’incolumità degli operatori fino ai dispositivi che garantiscono la trasparenza della loro attività. E rendono sempre possibile ricostruire l’esatto andamento dei fatti”.

In merito alle manifestazioni oggetto dell’informativa Lamorgese ha ricordato che “l’intera documentazione visiva, sia quella della Polizia scientifica, sia quella acquisibile da fonti aperte, è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come accade in tutti i casi in cui, nel corso di manifestazioni pubbliche, avvengano fatti integranti ipotesi di reato. La magistratura inquirente, pertanto, è nelle piene condizioni di accertare la dinamica dei fatti e le responsabilità. Comprese quelle riconducibili alla condotta degli operatori di Polizia”.

Della dotazione di bodycam ai reparti impegnati nel mantenimento dell’ordine pubblico si sapeva già da metà gennaio. Le apparecchiature in dotazione saranno comunque meno di mille: 700 alla polizia e 249 ai carabinieri. Si utilizzano montandole sulla divisa in corrispondenza delle spalle o del petto e si attivano solo in determinate situazioni. Le registrazioni verranno conservate per sei mesi a partire da quando sono state effettuate, salvo che non siano oggetto di indagini.

Fonte:  www.secoloditalia.it

14 Gennaio 2022

CARISSIMI POLIZIOTTI, DOPO QUEST’ULTIMA USCITA DEL MINISTRO LAMORGESE, NON AVETE ANCORA CAPITO DA CHE PARTE STARE? SVEGLIATEVI E VENITE DALLA PARTE DEL POPOLO CONSAPEVOLE. SIAMO DI FRONTE AI MINISTRI PIÙ NEUROLOGICAMENTE FULMINATI DELLA STORIA DELLA REPUBBLICA! DOPO IL MOVIMENTO ONDULATORIO DEL FURGONE DI PIAZZA DEL POPOLO DEL 9 OTTOBRE SCORSO, CI MANCAVANO LE MASCHERINE ROSA!!!!!😂😂😂😂😂😂 TOC…TOC…C’È ANCORA VITA NEI VOSTRI CERVELLI?!

Marzia MC Chiocchi

“Ci è sembrato doveroso scrivere al Capo della Polizia, Lamberto Giannini, poiché in alcune province sono arrivate forniture di Ffp2 di colore rosa. In questo momento in cui, l’uso dei suddetti dispositivi è diventato obbligatorio, in molte più occasioni rispetto alle disposizioni del precedente decreto legge, ci è sembrato non decoroso per la divisa ricevere degli apparati di protezione come quelli giunti in alcune province”. Così Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, che ha inviato una lettera al capo della Polizia per portare all’attenzione “l’inusuale” fornitura di mascherine Ffp2 di colore rosa che sta avvenendo in “numerose Questure, tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia”. L’ennesimo scivolone del ministro Luciana Lamorgese, uno dei tanti, degli ultimi mesi.

Il problema – spiega in una nota – non nasce da un pregiudizio sul colore, ma dal fatto che l’uso dell’uniforme è regolamentato. Sulla base del giuramento fatto, è necessario anche che gli indumenti vengano portati con decoro e rispetto per l’Istituzione a cui si appartiene. Soprattutto in un momento storico, in cui la narrativa ci racconta di una crescente avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine – prosegue Paoloni -, diventa necessario adottare sobrietà e rispetto per le divise indossate. Cose che devono far parte dell’ambito di chi è chiamato a far rispettare le regole. Diventa pertanto sconsigliato l’uso di accessori non idonei e che non rappresentano l’Amministrazione. Riteniamo pertanto che gli indumenti e gli accessori utilizzati debbano essere consoni e coerenti con la divisa, così come è sconsigliato utilizzare mascherine vistose o con ornamenti eccessivi e che non portino simboli di richiamo all’Istituzione”.

“Reputiamo dunque che colori che non siano coerenti con la divisa diano una parvenza di minore autorevolezza, sempre tenendo presente il particolare periodo storico e il pregiudizio che alcuni nutrono nei confronti delle Forze dell’Ordine”, sottolinea il segretario generale del Sap. Che, come anche scritto nella lettera, dice: “non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione e suscita perplessità la scelta di approvare tale acquisto”. Il Sap chiede così “un immediato intervento volto ad assicurare che i colleghi prestino servizio con mascherine di un colore diverso (bianche, azzurre, blu o nere) e comunque coerenti con l’uniforme della Polizia di Stato evitando dispositivi di altri colori o con eventuali decorazioni da ritenere assolutamente inopportuni soprattutto se acquistati e forniti dall’Amministrazione”.

“Con la presente – scrive il Sap al capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini portiamo alla Sua attenzione l’inusuale fornitura di mascherine FFP2 di colore rosa che sta avvenendo in numerose Questure tra le quali Pavia, Varese, Ferrara, Siracusa e Venezia. Non si conoscono le ragioni sottese all’acquisto di mascherine di un colore che dovrebbe apparire prima facie non consono alla nostra Amministrazione e suscita perplessità la scelta di approvare tale acquisto”.

Secondo il sindacato, a quasi due anni dall’inizio della pandemia “risulta difficile immaginare difficoltà nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale che rappresentano, come noto, uno dei principali strumenti volti al contrasto della diffusione del virus. Appare altresì chiaro che la rilevanza delle funzioni svolte dalla polizia di Stato impone all’Amministrazione di preservare il decoro dei propri operatori, evitando che gli stessi siano comandati a svolgere attività istituzionale con dispositivi di protezione di un colore che risulta eccentrico rispetto all’uniforme e rischia di pregiudicare l’immagine dell’Istituzione”.

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2 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Sarà obbligatorio il Green pass per comprare i biglietti di bus e metro. È l’idea del governo per garantire i controlli sui trasporti locali in vista dell’entrata in vigore del decreto sull’obbligo di certificato verde il 6 dicembre. Il ministro Speranza annuncia un rafforzamento delle verifiche a campione ai confini anche per chi arriva in auto.

Prima di lunedì ci sarà una nuova riunione tra il ministro Luciana Lamorgese e i prefetti ma dal ministero ripetono che sui treni, sia quelli a lunga percorrenza sia su quelli regionali e interregionali, sarà il personale della Polfer ad assicurare le verifiche, così come nelle stazioni.

DIVERSO IL DISCORSO PER BUS E METRO

È esclusa la presenza di agenti armati sugli autobus – perché sarebbe un rischio e perché si sottrarrebbe personale ad altri compiti – e saranno effettuate verifiche a campione alle stazioni delle metropolitane e alle fermate dei bus. Già nel fine settimana arriverà però un segnale, con il potenziamento dei controlli da parte delle forze di polizia nelle zone della movida, in quelle più a rischio affollamento e nei centri cittadini.

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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24 Novembre 2021-di Marzia MC Chiocchi – Redazione Co.Te.Li – grafica Monica Tomasello

ALLA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO BASTO’ IL BACIO DEL PRINCIPE AZZURRO PER SVEGLIARSI, GESTO ALQUANTO PIACEVOLE, STIMOLANTE E DI GRAN BENEFICIO; AL CORPO DI POLIZIA, INVECE, È STATO NECESSARIO ASPETTARE CHE, DA ANGELI PROTETTORI DEGLI ORGANI GOVERNATIVI, E CASTIGATORI DEL POPOLO CHE NON RISPETTAVA LE IMPOSIZIONI DI CONTE PRIMA, E DI DRAGHI ADESSO, VENISSERO DECLASSATI A PLEBE, A CUI SONO RICHIESTE UBBIDIENZA E ATTI SACRIFICALI, TRA I QUALI, ACCETTARE SENZA PROFERIR PAROLA, L’OBBLIGO VACCINALE PREVISTO.

E COSÌ, DOPO AVER SPESO IL RUOLO DI GIUSTIZIERI DELLA NOTTE, ECCOLI DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA, A DOVER DIRE NO, IN SENSO ASSOLUTO, AD UNA COERCIZIONE ANTICOSTITUZIONALE.
MA DOVEVAMO ARRIVARE FINO A QUESTO PUNTO PER CAPIRE L’APPRODO SCELTO DAL GOVERNO FILO MASSONICO? BENVENUTI TRA NOI, CARI POLIZIOTTI! PENSAVATE DI ESSERE I PREDILETTI E UNTI DAL SIGNORE, SOLO PERCHÉ INGUAINATI IN UNA DIVISA? NO…PROPRIO NO! AI NOSTRI POLITICANTI LE PERSONE NON INTERESSANO, QUANTO INVECE AMANO DIVERTIRSI NEL FAR CREDERE COSE CHE POI SMENTIRANNO! PENSAVATE DI ESSERE RISARMIATI DA QUALSIASI OBBLIGO?

ADESSO AVANTI CON LE BARRICATE, COMINCIATE A STARE DALLA PARTE DEL POPOLO E AIUTATECI A LIBERARE QUESTO MERAVIGLIOSO PAESE DALLA DITTATURA DOLCE…PURTROPPO IN CRESCENDO FERALE!

ECCO COSA STA ACCADENDO ⤵️⤵️⤵️

In queste ore il governo Draghi sta per varare una nuova stretta verso i non vaccinati, con l’introduzione di un Super Green pass pensato per rompere ogni resistenza residua degli italiani. I sindacati di polizia hanno ribadito ancora una volta il loro no alle imposizioni a danno degli agenti. Con una lettera indirizzata al premier Mario Draghi, ai ministri Lamorgese, e Speranza e ai dipartimenti di pubblica sicurezza del ministero degli Interni, la Cosap (Coordinamento sindacale appartenenti alla polizia) ha sottolineato la propria contrarietà “all’obbligo vaccinale in generale e in particolare per la categoria che si fregia di rappresentare, gli operatori della Polizia di Stato”.

Draghi -Lamorgese

Nel mirino della Cosap, le ultime indicazioni sulla terza dose, che il governo punta a rendere obbligatoria per alcune specifiche categorie, accompagnate da studi che dimostrerebbero quanto sia fondamentale procedere il prima possibile a una nuova somministrazione. “Accade però che, leggendo i dati dell’ultimo Report esteso dell’ISS (Istituto superiore di sanità)” pubblicato il 7 novembre “emerge un dato di diverso tenore. In esso si evidenzia come vi siano stati 424 casi di persone non vaccinate ricoverate in terapia intensiva, dunque il 64% del totale. La restante percentuale è composta da persone che hanno già iniziato la profilassi vaccinale, avendo fatto almeno una dose. Anche a voler considerare solo i vaccinati con doppia o tripla dose (booster), essi rappresentano comunque il 33,8% dei casi”.

Sottolineando poi come la situazione delle terapie intensive nelle strutture ospedaliere italiane sia ancora buona, Cosap si è schierata a favore “della libertà di scelta se vaccinarsi o meno e tale diritto può concretamente essere esercitato solo se le informazioni vengono correttamente fornite, illustrando i vantaggi e gli eventuali svantaggi della vaccinazione diversificati per le diverse casistiche”.
RISPOSTE CHE NON SARANNO MAI EVASE!!!

Citando poi uno studio dell’università di Newcastle secondo il quale “i guariti da Covid potrebbero essere danneggiati da un’eventuale vaccinazione: su 972 operatori sanitari che avevano contratto il virus, quelli che si sono successivamente sottoposti all’inoculazione hanno visto “aumentare i rischi di eventi avversi”.

In conclusione, “non si può tacere che allo stato attuale, valutando i numeri, cioè i ricoveri e l’occupazione delle terapie intensive, non appare assolutamente logica una normativa, di natura emergenziale, che imponga a determinate categorie l’obbligo vaccinale”.

Il sindacato Cosap si è detto contrario a tale scenario e ha diffidato il governo “dal prevedere per decreto l’obbligatorietà per i poliziotti che liberamente hanno scelto di non aderire alla campagna vaccinale. Altresì diffida dal porre in essere qualsivoglia provvedimento (ad es. sospensione dal servizio, cambio di mansione, blocco stipendiale…) che interessi il personale che si sottragga al paventato obbligo vaccinale”.

Fonte: Il Paragone

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11 Novembre 2021 – di Marzia MC Chiocchi e Redazione Co.Te.Li – Foto di copertina Monica Tomasello

QUANDO LA MATTINA MI ALZO, SPERO SEMPRE, COME MOLTI DI VOI, CHE QUELLO VISSUTO FINO AD ORA SIA STATO UN BRUTTO SOGNO. MA LA REALTÀ MI RIPORTA CON I PIEDI PER TERRA, E L’UNICO RICORDO ONIRICO BENEFICO, CHE ACCOLGO DURANTE LE MIE GIORNATE, È RIPENSARE A QUEI POLITICI CHE NEGLI ANNI ‘70/80, SEPPUR CON LUCI ED OMBRE (MA CHI A QUEI LIVELLI NON NE HA) GOVERNAVANO PENSANDO, SI, AI LORO INTERESSI, MA SENZA PROVOCARE E INCATTIVIRE IL POPOLO CHE, AVEVANO BEN CAPITO, ERA MEGLIO TENERE DALLA PROPRIA PARTE. INVECE QUESTI OMINICCHI E DONNICIUOLE DA TRE SOLDI CHE CI RITROVIAMO OGGI TRA I PIEDI, MIRACOLATI DALL’IDIOZIA POLITICA POST TANGENTOPOLI, STANNO INZOZZANDO PARLAMENTO E SOCIETÀ, AFFRONTANDO LA POLITICA COME SE FOSSE UN GIOCO DA TAVOLO TIPO “RISIKO”. MA QUEL CHE E’ PEGGIO E’ CHE QUESTI SONO IMPENITENTI ARROGANTI E ANALFABETI COSTITUZIONALI, E TRA LORO, IL PRIMO PREMIO SE LO AGGIUDICA LUCIANA LAMORGESE, MINISTRO DEL CIARPAME E DELLA STRAFOTTENZA, DELL’INCAPACITÀ DI PENSIERO E DI PAROLA. E DOPO LA GAFFE SULLA TENUTA ONDULATORIA DI UNA CAMIONETTA DELLA POLIZIA ECCO L’ENNESIMA SORTITA SUL PROPRIO STIPENDIO.
MALA TEMPORA CURRUNT!!!

ECCO LA NOTIZIA👇👇👇👇👇- FONTE: Il Giornale.it

Tutti dobbiamo fare squadra, io sono sempre pronta a dare una mano e ci metto tutta la mia professionalità, conquistata in tanti anni di servizio, che niente e nessuno può togliermi”. La ministra dell’Interno, nonché ex prefetto, Luciana Lamorgese – intervenendo all’Assemblea nazionale dell’Anci in corso alla Fiera di Parma – risponde indirettamente alle critiche e alle polemiche sollevate da alcune parti politiche fino al punto di chiederne le dimissioni dal Viminale.

“la mia paga da ministro dell’Interno è bassa”

Raccogliendo le lamentele dei sindaci per il loro onorario troppo misero rispetto alle responsabilità che vengono affidate ai primi cittadini, Lamorgese osserva che “anche la mia busta paga da ministro dell’Interno è bassa”, aggiungendo sempre con un riferimento implicito alle accuse politiche ricevute: “Qualcuno chiede che io mi guadagni lo stipendio che ricevo: ebbene, forse dopo aver visto la mia busta paga non lo direbbe più…”

La Lamorgese si lamenta del suo stipendio da ministro? Ma dimentica un paio di cose. Qualcuno chiede che io mi guadagni lo stipendio che ricevo: ebbene, forse dopo aver visto la mia busta paga non lo direbbe più…”. Luciana Lamorgese lancia il guanto di sfida della povertà. Anche se sembra suonare più come una inconscia ammissione di colpevolezza, come a dire: per quel poco che prendo, vi lamentate pure? Un modo insolito di rispondere alle critiche, quelle ormai costanti provenienti dalla Lega e da Fratelli d’Italia soprattutto, sul suo operato da titolare del Viminale.

Un modo impervio per dimostrare di essere una sorta di icona della spending review. Ma speriamo che non sia questo il vero intento del ministro. Tuttavia, per provare a tirarle su il morale😂😂😂le ricordiamo le parole che lei stessa ha pronunciato prima della consueta stretta di mano con il Presidente della Repubblica: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. NON SI GIURA SU UN IBAN!!!E per quanto 4500 euro netti al mese (mah!) possano essere anche una cifra esigua per il compito che si trova ad affrontare un ministero dell’Interno, la spinta non deve venire dal portafoglio ma da qualcosa di ben più nobile. Ci piace pensare che ci sarebbero persone disposte ad assumere la sua carica anche per molto meno. E siamo certi che lei stessa prima di giurare sulla Carta fosse ben consapevole delle cifre che avrebbe contemplato la sua busta puga. Insomma, esimio ministro, con l’auspicio che la sua sia stata solo un’uscita di carreggiata e che il suo lavoro sia animato dallo spirito di servizio per cui in molti la apprezzano (ma chi?!😂) le auguriamo buon lavoro, sperando che il cedolino non alberghi più nella sua mente.

POVERA ITALIA!!!

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FONTE: Il Paragone

Una giornata che passerà alla storia, quella che ha visto il popolo No Green Pass scioperare in tutta Italia contro le imposizioni di un governo che, unico in Europa, ha scelto di vincolare addirittura il diritto al lavoro al possesso del certificato verde. Una protesta che ha segnato l’Italia da Nord a Sud, raccogliendo adesioni e paralizzando il Paese. E che ha visto finire sul banco degli imputati il Viminale, che ha scelto di ricorrere alla forza per stroncare le proteste, diventate piano piano sempre più rumorose, con i manifestanti che pian piano si erano fatti migliaia. E con la ministra Luciana Lamorgese principale indiziata per la gestione, pessima, degli interventi.

Stando a quanto rivelato da Repubblica, infatti, sarebbe stata proprio Lamorgese a decidere di far sgomberare a tutti i costi il porto di Trieste, dove i manifestanti, armati soltanto di striscioni e megafoni, si limitavano a intonare il coro “libertà, libertà” di fronte agli agenti in divisa antisommossa. Sotto pressione dopo le recenti polemiche che l’hanno vista protagonista, la titolare degli Interni avrebbe dato una direttiva molto chiara al prefetto di Trieste Valerio Valenti: “Il varco 4 del porto va liberato a tutti i costi”. La fermezza che la ministra non aveva mai mostrato in passato, vedi la gestione dell’emergenza migranti, ha fatto di colpo capolino, abbattandosi su migliaia di persone assolutamente pacifiche.

Sempre secondo Repubblica, Lamorgese si sarebbe anche scontrata con altri esponenti dello stesso Viminale, contrari alla linea dettata dalla ministra e convinti che, in una giornata in cui Trieste era tra l’altro chiamata al voto, l’uso della forza fosse assolutamente da evitare. Anche perché i manifestanti tutto sembravano fuorché intenzionati a ricorrere ad azioni di forza. Niente da fare: la titolare degli Interni alla fine avrebbe deciso di dare comunque l’ordine, scatenando il parapiglia che ha poi occupato le prime pagine di tutti i giornali.

Idranti contro persone a terra, inermi. Poliziotti che trascinano di peso i lavoratori. Un lancio di fumogeni control a folla che ha finito addirittura per coinvolgere una scuola media triestina, avvolta dalla nebbia artificiale creata dalle forze dell’ordine. Scene che hanno indignato gli italiani, attoniti di fronte a tanta violenza ingiustificata. E dalle quali Lamorgese, a danno ormai fatto, ha tentato poi repentinamente di prendere le distanze: “Non c’è stato nessun ordine del Viminale”. Secondo Repubblica, soltanto un tentativo di scaricare altrove le proprie responsabilità.

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