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13 Marzo 2022 – Redazione – di Maurizio Belpietro ( La Verita’)

PUBBLICHIAMO, SENZA TROPPI PREAMBOLI, L’EDITORIALE DI MAURIZIO BELPIETRO DIRETTORE DEL QUOTIDIANO LA VERITA’, SU CIO’CHE L’ITALIA STA VIVENDO, PER COLPA DI UN MANIPOLO DI MAGLIARI GOVERNATIVI CHE, CI AUGURIAMO DI VEDERE AL PIU’ PRESTO IN GALERA, PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ E NON SOLO!

Energia, materie prime, industria, carburante: siamo già in emergenza. L’esecutivo tentenna sullo scostamento e ragiona sui limiti ai termosifoni. Una misura che con l’import del gas non c’entra nulla: è solo retorica. Di fronte al disastro i ministri parlano (spesso a vanvera). Precettato lo sciopero dell’autotrasporto di domani, ma resta il rischio caos: Tir pronti al blocco.

Non conosco il ministro Roberto Cingolani, tuttavia ho la sensazione che lui non conosca che cosa voglia dire fare il ministro. Intervistato in una trasmissione televisiva a proposito dell’aumento del prezzo dei carburanti, il responsabile della Transizione ecologica del governo Draghi ha detto che siamo davanti a una truffa colossale. Ovviamente io non ho motivo di dubitare delle parole di una persona esperta come l’ex responsabile dell’innovazione tecnologica del gruppo Leonardo. Se la benzina in poche settimane è giunta a sfiorare i 2 euro e mezzo è possibile che ci sia qualcuno che se ne stia approfittando e che la colpa forse non sia tutta da attribuire a Putin e alla guerra in Ucraina. Però una persona con un ruolo istituzionale non va in tv a dire che l’aumento dei carburanti è una truffa colossale ai danni dei cittadini e delle imprese. Se è convinto che dietro ai rincari ci sia una speculazione o, peggio, una frode ha a disposizione molti strumenti per intervenire e porre fine al ladrocinio.

Per prima cosa può avvisare il suo collega dell’Economia, affinché solleciti un intervento della Guardia di finanza per scoprire se qualcuno sta commettendo illeciti. E, se Daniele Franco non lo sta a sentire perché troppo impegnato a far quadrare dei conti che non tornano, può sempre rivolgersi alla Procura. Una colossale truffa comporta un colossale imbroglio, un inganno ai danni di milioni di italiani e di centinaia di migliaia di imprese, le quali sono costrette a pagare di più per sostenere le proprie attività e tutto ciò si tradurrà in un rincaro dei prezzi per il consumatore. Dunque, se un uomo di governo ha notizia di una gravissima speculazione non va in televisione a parlarne: si rivolge alla magistratura. Davanti alla telecamera, a spiegare la propria opzione su ciò che sta accadendo, aumento del prezzo della benzina compreso, ci può andare un commentatore o un esperto, non certo chi ha potere di intervenire.

Ho fatto questa premessa perché ogni tanto ho la sensazione che i nostri politici (anche i tecnici prestati a ruoli istituzionali nel momento in cui accettano di occuparsi di cosa pubblica diventano politici) pensino di essere degli opinionisti e non degli amministratori. Se stai al governo non mi puoi raccontare, come se tu fossi uno spettatore, che c’è qualcuno che mi sta derubando: devi intervenire per impedire che ciò accada. Punto. Perché un conto è dire ciò che si pensa in un talk show, un altro è decidere o non decidere quando si ha il potere di farlo. Ministro deriva dal latino e significa servitore, non commentatore. Di quelli, cioè di addetti a sfornare pareri, ne abbiamo fin troppi e, purtroppo, spesso ci rifilano stupidaggini. Tra costoro ovviamente vanno iscritti coloro che non si rendono conto degli effetti che avrà l’aumento del prezzo dei combustibili sulla vita dei cittadini. Provate a pensare le conseguenze delle nuove quotazioni della benzina, passate in poche settimane da 1,9 euro al litro a 2,4. Se prima per un pieno di un’auto di media cilindrata servivano 80-90 euro, ora ne occorrono 115. Per gente che ha stipendi elevati e usa poco la macchina 25 o 35 euro al mese non sono niente, ma per chi guadagna 1.500 euro e deve raggiungere il posto di lavoro in auto o è costretto ad accompagnare i figli a scuola, 25 o 35 euro non sono pochi, soprattutto se in un mese è costretto a rifornirsi più di una volta.

A questo poi si aggiunge il caro bollette, con aumenti che sono doppi o tripli rispetto a ciò che si pagava in precedenza. E stiamo parlando di famiglie. Se poi facciamo i conti in tasca a un’impresa che usa molta energia per la propria attività, altro che truffa colossale: siamo di fronte a un disastro colossale, che le parole del ministro Cingolani certo non sono in grado di contenere. Così come non sono in grado di evitare il peggio gli inviti a ridurre di qualche grado la temperatura di casa, come suggerito dal Comune di Roma. I termosifoni delle famiglie concorrono solo in minima parte al fabbisogno nazionale, perché il grosso dei consumi di metano è dato dalle aziende e dal funzionamento delle centrali a gas per produrre elettricità. Dunque, anche abbassare i caloriferi, come suggerisce qualche scienziato, non solo non ci pulirà la coscienza, ma neppure migliorerà i nostri conti pubblici. La sola cosa che può aiutarci a raggiungere l’obiettivo, cioè ridurre la dipendenza energetica da Mosca, è una cosa che dovrebbe fare proprio Cingolani, ossia colui che parla di colossale truffa. Invece di rilasciare dichiarazioni, il ministro dovrebbe rilasciare autorizzazioni, per rendere effettiva la transizione ecologica. Vogliamo avere fonti alternative al petrolio, al gas e al carbone che compriamo da Mosca? Beh, oltre ad estrarre gas in Adriatico si può cercare di sfruttare la fonte più rinnovabile che ci sia: l’acqua. So che non piace agli ambientalisti, ma l’idroelettrico è il sistema più pulito che ci sia. Non servono grandi impianti né grandi invasi. Serve solo una grande voglia di fare e poca voglia di chiacchierare.

22 Febbrsio 2022 – Redazione

L’esecutivo tentenna ancora in Aula sulla conversione dei decreti Covid. Panico in maggioranza: il Carroccio vota con Fdi ed ex M5s. Fallito il blitz leghista sullo stop al green pass: Fi astenuta. Ma la credibilità di virologi e talebani è nulla: Mario Draghi deve tenerne conto.

Il flagello dei virologi, a quanto pare, è destinato ad accompagnarci anche nel caso in cui il Covid dovesse sparire. Non contenti di averci devastato mattina e sera, comparendo a reti unificate negli ultimi due anni, i cosiddetti esperti di epidemie pur di non ritornare nell’anonimato da cui provengono, si dichiarano pronti a entrare in politica.

Walter Ricciardi, il prezzemolino di Roberto Speranza, il quale dice che il ministro della Salute è troppo di sinistra per i suoi gusti (figuratevi per i nostri), si è già accasato con Carlo Calenda, entrando a far parte del direttivo del microscopico partito dei Parioli fondato dall’europarlamentare ed ex candidato sindaco di Roma. Matteo Bassetti, altra virostar che non si perde un talk show, ma neppure un’ospitata nei programmi di infotainment e un’intervista ai settimanali di gossip, in attesa di partecipare al Grande fratello Vip si dice disponibile a far parte di un governo, precisando però solo in qualità di tecnico. Fabrizio Pregliasco, già noto per essersi candidato al festival di Sanremo insieme con il suddetto Bassetti e con il collega Crisanti cantando una versione anti coronavirus di Jingle bells, assicura di essere democristiano fin nel midollo e dunque si capisce che aspira a un futuro ruolo nella formazione di centro che i vari TotiBrugnaroCesaLupi e compagnia bella vorrebbero fondare insieme con Matteo Renzi.

Insomma, se anche il 31 marzo il governo dovesse decidere di abolire lo stato di emergenza, purtroppo l’emergenza virologi pare destinata a proseguire. Del resto, sono in tanti a non rassegnarsi all’idea di voltare pagina e rinunciare alla stagione degli allarmi e delle previsioni nefaste. Se Ricciardi a dicembre dello scorso anno paventava 40.000 morti nel solo mese di febbraio, vincendo il premio di Cassandra dell’anno, ma soprattutto dimostrando di non avere nessuna fiducia nel vaccino di cui per altro è diventato uno straordinario propagandista, molti altri per non perdere visibilità sognano una pandemia permanente. Infatti, mentre quasi tutti i Paesi del mondo si danno da fare per ritornare alla normalità e ripristinare la libera circolazione (l’ultimo in ordine di tempo è Israele, che ha annunciato per il primo di marzo la fine delle restrizioni per i turisti non vaccinati), da noi i burocrati della Sanità si aggrappano con le unghie e con i denti al green pass e ai divieti. Invece di riconoscere che il certificato verde è stato un fallimento e un’inutile complicazione per la vita degli italiani, Speranza e compagni si danno da fare per estendere il passaporto vaccinale oltre ogni ragionevole data, allungando all’inverosimile gli obblighi e paventando una vaccinazione di massa con la quarta dose.

Gli irriducibili della siringa non paiono rendersi conto della realtà, e cioè che la maggioranza degli italiani ormai da tempo non si fida più di loro. Lo dimostra il dato delle terze dosi, fermo da tempo a 36 milioni nonostante le seconde dosi sfiorino i 50 milioni. A conti fatti significa che, nonostante gli appelli e sebbene il governo abbia introdotto il green pass rafforzato per il lavoro e per gli ingressi al chiuso, ci sono quasi 14 milioni di italiani che, pur non essendo contrari al vaccino, non si fidano più. Le troppe balle sparate in tv e sui giornali (passerà alla storia quella di Sergio Abrignani, il quale al Corriere della Sera garantì che con il booster gli italiani non avrebbero avuto problemi di Covid per 5 o 10 anni), invece di indurre i connazionali ad affrettarsi a porgere il braccio, li hanno spinti a prendersi una pausa, in attesa di poter valutare meglio. Senza contare che ci sono ancora 5 milioni di italiani che, nonostante siano stati oggetto di ogni tipo di vessazione, hanno comunque deciso di non vaccinarsi. Per poi non parlare della campagna per i minori, che malgrado le pressioni sui genitori, tuttora langue.

Sì, aver garantito che con due dosi di vaccino il Covid sarebbe stato debellato e con tre pure annientato, alla fine ha prodotto una reazione uguale e contraria, ovvero di diffidenza. Non tanto contro la puntura, quanto contro chi la raccomanda, che si tratti di un virologo, di un politico o di un giornalista, i quali sembrano talmente imbevuti di un’ideologia «vaccinara» da non capire più ciò che è accaduto e sta accadendo.

Ma se abbiamo perso la speranza che ministri e cronisti capiscano, vista la faziosità che li guida, ci permettiamo di appellarci al presidente del Consiglio, il quale anche ieri sul green pass e lo stato di emergenza ha visto vacillare la sua maggioranza. Non serve alzare la voce a Palazzo Chigi, bisogna alzarla con chi non comprende che non si può proseguire in uno stato di calamità perenne, soprattutto se l’emergenza non ha prodotto risultati. La Johns Hopkins University ha calcolato che, nonostante le misure adottate, l’Italia ha avuto 252 morti ogni 100.000 abitanti e la Gran Bretagna, che ha fatto il contrario di ciò che abbiamo fatto noi, non introducendo né green pass né obbligo vaccinale, ne ha avuti 240. Che altro aggiungere? Il problema non è la tenuta del governo Draghi, ma per quanto tempo Draghi si terrà Speranza come ministro della Salute.

Fonte: Maurizio Belpietro – La Verita’

3 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

FINALMENTE UNA VERITÀ È STATA SBATTUTA IN FACCIA A MATTEO BASSETTI, L’ONNIPRESENTE PROF. DI REGIME, IL CUI VOLTO SOLO A GUARDARLO, PARE PORTATORE DI SVENTURE. ARCIGNO, BILIOSO, SGUARDO SPENTO, TIPICO DI CHI HA PERDUTO PER STRADA, E DA TEMPO, LA PROPRIA ANIMA, NON HA TENUTO IL CONFRONTO CON MAURIZIO BELPIETRO, (DIRETTORE DE “LA VERITÀ”), IN DIRETTA SU RETE 4.
PER COMPRENDERE COS’ E’ ACCADUTO VI INVITO A GUARDARE IL VIDEO A SEGUIRE. UN TESTA A TESTA CONCLUSO DAL GIORNALISTA CON UNA FRASE CHE IN QUESTI MESI, IN MOLTI, HANNO PENSATO ED ESPRESSO.
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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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