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22 Febbraio 2022 – Redazione

“È destituita di ogni fondamento l’affermazione che il Garante per la protezione dei dati personali abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma che individua le sanzioni per i cittadini e i lavoratori ultra 50enni sottoposti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19”.

Inizia così la nota del Garante della Privacy a proposito dell’obbligo vaccinale e delle sanzioni previste per gli over 50.

Difatti, la relativa norma (d.l. n. 52/2021) – che dà attuazione alle disposizioni in tema di certificazioni verdi Covid-19 e di obblighi vaccinali per cittadini ultracinquantenni – spiega il Garante -, nonché per il personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica coreutica e musicale e degli istituti tecnici superiori – è entrata in vigore il 1° febbraio 2022, ma il Ministero della salute ha inviato al Garante la richiesta di parere sullo schema di decreto che dà attuazione a tale quadro normativo solo in data 15 febbraio 2022.

Il Garante – continua la nota – si è occupato della questione con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto oggi stesso, dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione.

Il testo del decreto, che già recepisce le indicazioni fornite dal Garante nel corso dell’istruttoria e le considerazioni espresse durante la specifica audizione in Parlamento, prevede che i trattamenti di dati personali connessi all’attuazione dell’obbligo vaccinale e alle nuove modalità di verifica del green pass in diversi contesti (scuola, lavoro) avvengano nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche.

15 dicembre 2021 – di Monica Tomasello – Redazione Co.Te.L.I.

In Israele, il Ministero della Salute (HM) ha avvertito

che i cittadini dovranno prepararsi per una serie infinita di vaccini Covid-19 e vaccini di richiamo.

Il paese è già vicino all’approvazione della quarta vaccinazione di richiamo obbligatoria. Secondo il professor Arnon Afek, membro del comitato consultivo per le vaccinazioni dell’IHM e vicedirettore del più grande ospedale israeliano, il prossimo programma dell’agenda è una quinta, sesta e settima vaccinazione, seguita da un numero infinito di iniezioni.

Il professore ha poi continuato spiegando: “Finché la pandemia continuerà in luoghi come l’Africa, dove pochi vengono vaccinati, si svilupperanno nuove varianti di COVID-19 e persisterà la necessità di proteggersi con i vaccini”. 
Ma non era proprio il vaccinare durante una pandemia che faceva sviluppare le varianti? Il fatto che ciò lo si insegni nelle stesse facoltà di medicina sembra però non avere alcuna influenza sulle attuali decisioni “sanitarie”… (o politiche?) – [Per approfondimenti vedi ⤵️

http://www.alessandrataccogna.it/il-principio-di-pressione-selettiva-non-si-vaccina-mai-in-piena-pandemia-perche-si-produrranno-varianti-vaccino-resistenti/

Nonostante questo, con l’emergere della variante Omicron, Israele sta ora rafforzando le sue misure tiranniche  per indurre nel panico i cittadini e garantire che aderiscano alle restrizioni e alle vaccinazioni contro un virus che, oltre ad essere notevolmente depotenziato,  sembra colpire solo coloro che sono completamente vaccinati.

Il CEO di Pfizer Albert Bourla – [il cui nome, Bourla (leggasi: Burla) è già una garanzia…] – sembra soddisfatto dell’annuncio… E come potrebbe non esserlo? Ad oggi, infatti, Pfizer ha guadagnato miliardi dai suoi vaccini, sottraendosi a qualsiasi responsabilità relativa agli effetti collaterali delle sue vaccinazioni.

Nonostante il fatto che molte persone si ammalino proprio dopo le vaccinazioni di Pfizer, si infettino ed infettino più dei non vaccinati, diffondendo Omicron e altre varianti, Bourla ed il governo israeliano chiedono comunque alla popolazione di fare la fila per ottenere tante vaccinazioni, così come sono state ordinate…

Pfizer, “generosamente”, offrirà tre vaccinazioni di richiamo specifiche per la variante Omikron, che saranno disponibili tra pochi mesi.

FONTI ⤵️

https://dailyexpose.uk/2021/12/13/israel-says-covid-19-vaccine-booster-shots-will-be-needed-forever/

VEDI ANCHE ⤵️

https://www.affaritaliani.it/amp/milano/arnon-afek-covid-vaccini-importanti-ecco-come-fermare-la-variante-lambda-754104.html

https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/26609939/coronavirus-pietro-luigi-garavelli-controcorrente-mai-vaccinare-epidemia-covid-reagira-mutando.html

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/israele-ministero-della-salute-le-vaccinazioni-di-richiamo-saranno-necessarie-per-sempre/

23 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

La credibilità della Regione FVG rischia di essere compromessa dopo la divulgazione del rapporto degli ispettori del Ministero della Salute sulla reale situazione dei posti letto di terapia intensiva della regione. La pensa così anche Walter Zalukar,  consigliere Regionale FVG – Gruppo Misto. Al di là di critiche e commenti vari parlano i numeri, spiega Zalukar: gli 8 letti di terapia intensiva della Medicina d’urgenza di Palmanova rivendicati dall’Assessore alla Salute Riccardi non esistono, o meglio i letti ci sono, ma non sono di terapia intensiva, come da tempo denunciava l’AAROI – il sindacato degli anestesisti – a cui oggi il verbale dell’ispezione ministeriale dà pienamente ragione, sconfessando i numeri dell’Assessore, si legge su Friulisera.it

E vien da chiedersi se tutto ciò abbia procurato danni ai pazienti, ovvero se tali letti sono stati usati come veri letti di terapia intensiva, pur non avendone i requisiti, e quindi vi sono stati ricoverati quei pazienti molto critici che necessitavano appunto di essere curati in regime intensivo. E se sì con quali esiti?

Gli ispettori del ministero hanno anche accertato – tra l’altro – che nel Pronto soccorso di Palmanova vi era una pericolosa sovrapposizione dei percorsi covid e non covid con gravi rischi di contagio fra i pazienti, mentre a Gorizia è stata ravvisata una carenza di gestione dei flussi dei dati informativi a tutti i livelli su numero pazienti e posti letto disponibili. Ma da tutto ciò potrebbe derivare un altro grave danno per la comunità regionale, infatti risultando ora il numero complessivo di letti di terapia intensiva in FVG sensibilmente più basso di quello precedentemente dichiarato, la percentuale di occupazione dei letti di terapia intensiva si alza e si rafforza il rischio di finire in zona gialla, e poi arancione.

Forse sarebbe stato meglio impiegare tempo ed energie per potenziare i servizi piuttosto che propagandare posti letto inesistenti, confutando i dati dei professionisti, che sui quei letti ci lavorano ogni giorno. E un danno ancora più grave è inferto alla credibilità dell’istituzione regionale, poiché se vengono dati numeri fasulli sui posti letto di terapia intensiva – e se invece di riconoscere l’errore si tenta di coprirlo, il segnale dato ai cittadini è catastrofico. L’informazione è essenziale nella lotta al virus e la sua efficacia deriva in buona parte dall’autorevolezza della fonte da cui origina la comunicazione e ne attesta la trasparenza. Tale autorevolezza è stata ora intaccata e il danno che ne deriva è enorme, conclude Friuli Sera.

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FONTE: Comunicato ASI (agenzia stampa Italia)

ASI) “La Regione Lombardia, come con ogni probabilità anche altre regioni d’Italia, è stata sommersa dalle richieste di risarcimento danni da vaccino Covid-19, per via degli eventi avversi che gli stessi hanno provocato.

Lo si rileva da una comunicazione (di cui l’ASI ha allegato copia in fondo all’articolo) della Regione Lombardia prot. n. G1 2021.0047721 del 21/07/2021 inviata ai Direttori Generali delle ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) e per conoscenza ai Direttori Generali delle ATS (Agenzie di Tutela della Salute). Riportiamo di seguito il contenuto della missiva, che recita quanto segue: ‘Stanno giungendo con intensità crescente alle nostre aziende (come alle Aziende Sanitarie di tutto il territorio nazionale) richieste per indennizzo/risarcimento a seguito di somministrazione di vaccino. Tali richieste, sostanzialmente tutte identiche, riferiscono il verificarsi di eventi successivi alla somministrazione del vaccino e sono trasmesse anche al Ministero della Salute.

Nella necessita di un uniforme e condiviso comportamento tra le Regioni si intende chiedere al Ministero, tramite il Coordinamento Interregionale della Prevenzione, di farsi carico del riscontro ai cittadini e comunque di condividere il percorso da attuarsi. Per quanto concerne le richieste di risarcimento come concordato con il Centro regionale di gestione del rischio in sanità, le richieste di risarcimento per danno da somministrazione del vaccino dovranno essere Comunicate dalle ASST/enti erogatori ai rispettivi assicuratori. Resta in ogni caso convenuto che nessuna azione verrà intrapresa nei confronti dei terzi in attesa che il Ministero fornisca opportune indicazioni nel merito. Referente dell’istruttoria per la pratica Graziella Rago – Lorella Sfondrini’. Una comunicazione che conferma come il presunto aumento della corsa al vaccino è una enorme bugia.

Uno stratagemma diffuso con il supporto dei media che vogliono far credere che tutti si sianno vaccinando per spingere altri a ricevere questo siero sperimentale. Nella missiva si prende atto come la Regione Lombardi sia in difficoltà nella gestione del flusso di richieste pervenute e scarica il barile sul Governo. Tornando alle vaccinazioni, è pensabile che i numeri ufficiali del sistema siano stati gonfiati al rialzo per indurre a far credere che tutti gli italiani si stiano vaccinando, di fatto i centri vaccinali sono vuoti da tempo. 

Ciò sarebbe anche avvalorato dal fatto che i dati dei soggetti che hanno avuto reazioni avverse siano in realtà una piccola parte di quelli reali. La campagna del regime di Draghi che mirava ad un 80% di vaccinati è completamente fallita, nonostante l’imposizione draconiana del Green Pass. Le piazze di questi gironi hanno dimostrato che anche gli italiana non sono più disponibili a sottostare a questa dittatura sanitaria.” Lo dichiara in esclusiva con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

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La Redazione

Finalmente e’ arrivata la notizia che da tanti mesi attendevamo. Il Comitato Nazionale Gli Angeli per la Salvezza presieduto da Cisco Orlando, dopo attento e certificato lavoro di indagine del Prof. Pier Francesco Belli, che ha impiegato mesi di meticolosa ricerca, ha presentato un esposto in varie procure d’Italia, che accerterebbe, attraverso un’ analisi chiara e puntuale di norme e fatti, responsabilità e colpevoli delle morti (poi classificate erroneamente “morti per covid”) da febbraio 2020 ad oggi.
Nell’articolato testo viene esaminato in modo rigoroso e totalmente documentato la violazione sistematica di norme nazionali e sovranazionali da parte di WHO, UNIONE EUROPEA, e ITALIA.
In particolare si analizza come, dal lato del nostro stato nazionale, con una circolare del Ministero della salute del febbraio 2020 siano state consegnate a tutti i medici del territorio delle check list, il rispetto delle quali imponeva che tutta la sintomatologia respiratoria stagionale dovesse improvvisamente cambiare nome ed essere considerata “Caso sospetto COVID 19”.
Per effetto di tale imposizione diagnostica dettata dall’alto, attribuendo al Covid 19 una genesi virale del virus sconosciuto, ne conseguiva l’indisponibilità di cure/terapie efficaci ed i pazienti giungevano in ospedale in condizioni critiche dove veniva riconfermato l’errore diagnostico ed i pazienti indirizzati verso terapie antivirali, ventilazione meccanica.
In altre parole, larga parte dei decessi (per non dire tutti) si sarebbero potuti evitare ma questo articolato esposto spiega ragioni mediche e giuridiche che hanno stravolto un sistema sanitario già largamente compromesso in favore di logiche di potere e, una volta per tutte, ribalta il tema del negazionismo perché, date le prove schiaccianti contenute in questo testo, si dimostra che ad essere negazionisti sono le istituzioni, gli organi di stampa e il main stream che a fronte di una pura narrazione mai provata dai fatti (il testo dimostra in modo conclamato e con argomentazione scientifica che la pandemia è stata solo narrata ma mai riscontrata) che negano l’evidenza che il Covid 19 nulla è se non una narrazione, appunto, creata ad arte ed imposta con norme illegittime per imporre un nuovo ordine socio economico senza alcun fondamento tecnico o scientifico alla base. Il tutto per arrivare quindi ad una imposizione vaccinale di quella che in realtà altro non è che una terapia genica sperimentale già peraltro condannata dal codice di Norimberga in tempi non sospetti ed oggi artatamente riportata alla ribalta (senza in verità essere mai cessata) con l’uso bieco e strumentale del cd “uso compassionevole”. Asserendo infatti che il vaccino rappresenta l’unica soluzione possibile era necessario individuare una strategia per poterlo somministrare quando ancora in caso di sperimentazione e ciò è stato fatto attraverso l’uso compassionevole. Peraltro la forzatura della vaccinazione di massa oltre a non trovare alcun fondamento dal punto di vista clinico/epidemiologico non è nemmeno sostenibile dal punto di vista normativo laddove peraltro tutte le giurisdizioni sovranazionali e nazionali da sempre hanno legiferato ribadendo il principio di volontarietà della partecipazione alle sperimentazioni che per nessun motivo può essere coercizzata.
Dati quindi i risvolti eclatanti provati tanto in punto di fatto quanto in punto di diritto dallo studio su cui fondano gli esposti presentati a varie procure (tra cui, oltre a quella da noi giunte, quelle di Palermo, Bologna, Roma, Reggio Calabria e Cosenza) questa redazione si ripromette di seguire gli sviluppi della vicenda da vicino per fornire ai cittadini una lettura finalmente chiara e non partigiana di ciò che davvero c’è dietro alla narrazione di una pandemia mai avvenuta.

Roma, 16 Luglio 2021

Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.Li), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici e avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verita sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale.

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https://cataniacreattiva.it/terremoto-giudiziario-presentato-dettagliato-esposto-in-tutte-le-procure-ditalia-sui-morti-covid/

di Tiziana De Felice

Correva l’anno 1986 e in un aprile luminoso sposai un “ uomo” a cui giurai di essere fedele, nella buona e nella cattiva sorte e, come recita il copione, finché morte ci separasse. Si chiamava IPPOCRATE . Da quel giorno, come in ogni matrimonio che si rispetti ci son state crisi, conflitti e  riappacificazioni ma oggi, dopo 35 anni, mi sento di poter dire che il sodalizio è più che mai forte e indissolubile.

In questo periodo terribile, più che mai, ho dovuto attingere a questo giuramento e a tutto quel che comporta, per non lasciarmi travolgere dal mare in tempesta dei vari protocolli e delle direttive ministeriali, che mi avrebbero obbligato ad una infedeltà imperdonabile.

Il malefico COVID19 di cui è stato detto tutto e il suo contrario, mi (ci) aveva messo, al suo esordio fra la popolazione, in una situazione di iniziale sbandamento, perché nessuno di noi sanitari riusciva a capirne la potenziale patogeneticità e come si comportasse dentro all’organismo.

Le famose autopsie negate o comunque fortemente sconsigliate ( e già qui eravamo in una nebulosa di difficile comprensione, perché quando mai si era evitato di eseguire autopsie in una patologia sconosciuta? ), neanche con Ebola e dopo Chernobyl erano state bypassate, quando davvero i poveri deceduti, avrebbero potuto creare guai ai medici. Quindi, come fare a capire che cosa stesse realmente succedendo? L’ipotesi iniziale più accreditata, ancorchè non documentata, era stata quella della POLMONITE INTERSTIZIALE che, in un fiato, portava ad un aggravamento irreversibile e al decesso, passando attraverso la famigerata “intubazione” gli sfortunati pazienti.

A tanti di noi questa cosa non tornava, vuoi per l’eccessiva rapidità dell’evoluzione, vuoi per l’apparente inutilità delle buone pratiche rianimatorie (per noi anestesisti, collegare un paz ad un Ventilatore automatico ha sempre voluto dire salvare vite). Come mai tutto questo non accadeva? Qualche voce autorevole si era già levata per dissentire da una diagnosi che appariva quantomeno parziale e non esplicativa, tipo quella del prof Spagnolo, eccellenza della cardiochirurgia italiana ed esperto di Embolia polmonare. Infatti dopo che queste sono state eseguite, è venuto fuori che non di polmoniti si trattasse, bensì di Microtromboembolie polmonari che vanificavano il supporto ventilatorio impedendo, in ogni caso, il passaggio ed il trasporto di ossigeno ad altri organi nobili, ed in tutto il circolo sanguigno.

Sembrava l’uovo di Colombo. Anche se eravamo già a maggio inoltrato e si erano contati fin troppi morti, l’avere chiara una diagnosi portava come logica conseguenza, avere una terapia giusta da poter applicare. Niente da fare. Dal Ministero della Salute nonché dall’ISS e dall’Aifa, sue degne ancelle, continuava ad essere emanato un protocollo surreale. Il famigerato TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA“. Ma vigile attesa di che? Del fatale aggravarsi di poveri pazienti abbandonati al domicilio con un farmaco inutile e con medici latitanti, stretti fra la paura del contagio e le direttive ministeriali. A tanti di noi questa cosa non piaceva, e abbiamo cominciato a batterci perché ci fosse riconosciuto il diritto- dovere di curare i pazienti, come avevamo sempre fatto in scienza e coscienza, basandoci sui sintomi, piuttosto che su un’ ipotesi diagnostica limitata e limitante, spesso fuorviante come quella del “tampone”.

E’ cominciata così una guerra senza esclusione di colpi fra chi, ci voleva impedire di usare farmaci che ogni medico con un minimo di esperienza clinica conosce ed usa da anni, colleghi che pavidi delle conseguenze medico-legali si sono adattati, e uno zoccolo duro di chi ha continuato ad operare come aveva sempre fatto, durante gli anni “normali”.

Sono stati demonizzati farmaci come l’ Idrossiclorochina, adducendo e ventilando rischi cardiovascolari mortali con il famoso letale allungamento del Q-T, dimenticando, (volutamente?), la grandissima quantità di persone che ne fanno uso per decenni in tutto il mondo, per patologie di carattere reumatologico, senza incorrere in nessun evento avverso e ignorando (volutamente?) che il rischio di tale molecola è legato indissolubilmente  al dosaggio e al tempo relativo (in base a tale dosaggio per fenomeni di accumulo).

E’ stato demonizzato il Cortisone (poi riabilitato nel luglio 2020 dall’Università di Oxford) altro presidio usato (ed anche abusato) da sempre per le patologie più disparate (Reumatologiche e Broncopolmonari). Continuavano a succedere cose strane a cui una larga fetta di medici si è apertamente ribellata per riacquisire il senso della propria professione. In buona sostanza, ora avevamo chiaro tutto il meccanismo patogenetico, di conseguenza sapevamo come muoverci, e l’abbiam fatto.  Mi sono ritrovata, pur non essendo un MMG, a curare persone un po’ in tutto il territorio, che mi hanno contattata nei modi più impensati. All’inizio amici, parenti, poi amici di parenti, poi perfetti sconosciuti che sui social e per altre vie chiedevano aiuto sentendosi abbandonati. Quindi, un po’ di persona o con anamnesi, e informazioni raccolte via web, sono riuscita ad evitare, credo, almeno una cinquantina di ricoveri impropri (ed io sono solo un granello di questa moltitudine di bravi colleghi). E’ bastato bandire l’inutile “Paracetamolo” (che oltre a non essere un antinfiammatorio, abbatte le riserve di Glutatione, nostro prezioso alleato come antiossidante) e iniziare  a somministrare nei casi più semplici o, in persone giovani e fondamentalmente sane, dei logici antinfiammatori (anti COX 1 e anti COX 2 come l’Aspirina, il Nimesulide, il Celecoxib), l’Idrossiclorochina appunto (riabilitata ma sub judice nel novembre 2020) l’Azitromicina (un antibiotico  della classe dei Macrolidi che rende più difficile l’ingresso del virus  nelle cellule dell’epitelio polmonare) ed in casi più gravi o in pazienti con comorbilità importanti, l’Eparina e/o il Cortisone.

Va da sé che tutto questo “parco” farmaci, debba essere assunto e somministrato sotto la sorveglianza di un sanitario, disincentivando assolutamente il fai-da-te. Ma in questo modo, abbiamo messo insieme un’ampia casistica di pazienti che sono stati curati benissimo presso il proprio domicilio, senza o con pochissimi eventi avversi, occorsi solo a coloro che presentavano grossi fattori di rischio preesistenti(oncologici in primis). Tutto cio’, senza impattare in alcun modo sul nostro boccheggiante SSN. Ci siamo resi conto che, alla fine, questa “entità” impalpabile e malefica altro non provocava, per il 98%, una patologia molto simile alle influenze degli anni passati (anche loro gravate di un consistente numero di morti) e che ben trattata al suo esordio, portava a guarigione la quasi totalità dei pazienti. Parole d’ordine quindi: TERAPIA PRECOCE E SINTOMATICA (da sostituire all’altra), e gli ospedali si svuotano. Ultimo ma non ultimo per importanza, un argomento a cui è stata data (colpevolmente) una scarsissima attenzione, trattato come la Cenerentola della medicina, laddove avrebbe dovuto essere il Principe di questo brutto dramma: LA VALORIZZAZIONE DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO che, oltre ad essere validissimo nel proteggerci da una innumerevole schiera di microorganismi, ci mette in condizioni di reagire con prontezza in caso di attacco eventuale. E LUI, non pretende molto per offrire i suoi servigi. Uno stile di vita ad hoc, alimentazione sana, movimento, armonia intorno a noi, pensieri positivi e consapevoli. C’est suffice.