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24 Febbraio 2022 – Redazione

Grottesca decisione del ministro della Salute: da marzo gli stranieri extra Ue potranno arrivare e muoversi con il tampone. A noi invece è richiesto il lasciapassare rafforzato, cioè l’obbligo vaccinale mascherato. Come se il virus avesse il passaporto. Mario Draghi sconfessa Roberto Speranza: ad aprile stop emergenza. Allora cancelli divieti e green pass.

Se c’era un modo per dimostrare che il green pass non ha alcuna validità scientifica, ma al contrario ha una ragione esclusivamente politica, quel noto scienziato che risponde al nome di Roberto Speranza lo ha trovato. Pressato dalle riaperture decise da tutti i Paesi del mondo, e soprattutto dalla necessità di consentire l’arrivo dei turisti stranieri in vista della primavera e dell’estate, il ministro della Salute ha firmato una circolare che permette l’accesso in Italia anche a chi ha un green pass che da noi è considerato scaduto: basta che si faccia il tampone. Sì, si può non essere immunizzati come da regola ma varcare il confine dopo essersi sottoposti a un semplice test rapido che certifichi la negatività al Covid.

In pratica, dal primo di marzo ai turisti sarà consentito ciò che agli italiani è negato. Già, perché se il provvedimento di Speranza abilita la libera circolazione di uno straniero con il green pass base, quello che si ottiene a seguito della vaccinazione, della guarigione oppure con un antigenico, non si capisce perché a un cittadino del nostro Paese sia impedito di prendere un mezzo pubblico o di entrare in alberghi e ristoranti senza esibire il certificato vaccinale. Ancor più incomprensibile diventa l’obbligo del green pass rafforzato nelle tante circostanze in cui è richiesto. Ma se a un turista è concesso di andare a spasso per la Penisola, prendere il treno o il traghetto, mangiare al ristorante o fare colazione al bar con un semplice tampone, perché un povero cristo di operaio over 50 deve essere sospeso dal lavoro e di conseguenza dallo stipendio se non si è vaccinato?

La domanda è legittima e anche un bambino capisce che non si tratta di difendere la salute delle persone, di evitare la circolazione del virus, l’aumento dei contagi e tutto ciò che ci è stato raccontato finora. Il green pass, così come è stato congegnato dai burocrati del ministero di cui si è circondato Speranza, risponde solo a un’esigenza: costringere gli italiani a vaccinarsi a qualsiasi costo, anche a quello di privare dei cittadini di alcuni diritti fondamentali, come il lavoro (sul quale, sia detto per inciso, è fondata la Repubblica) e la libertà di circolazione. Sì, il passaporto verde non è quella «garanzia di non contagiarsi e non contagiare» che era stata promessa dal presidente del Consiglio e da ministri e sottosegretari. Semplicemente, è uno strumento per rendere complicata la vita delle persone e in tal modo indurle a offrire il braccio alla patria. Il lasciapassare da esibire per accedere ai mezzi pubblici e al chiuso era ed è un modo per aggirare l’obbligo vaccinale e dunque esentare lo Stato da qualsiasi responsabilità in caso di effetti collaterali dovuti alla vaccinazione. Fino al 15 febbraio non esisteva una disposizione che costringesse gli italiani a vaccinarsi e solo una settimana fa è scattata la disposizione che introduce la regola del siero per gli ultracinquantenni. Tutti, prima di ricevere l’iniezione anti Covid, sono costretti a firmare un consenso informato che di fatto sgrava da ogni responsabilità il vaccinatore, e di conseguenza la struttura che esegue, per conto dello Stato, la puntura. Ma per evitare che gli italiani rifiutino di sottoporsi al trattamento si è inventato il green pass, ossia un sistema per convincere anche i più recalcitranti a vaccinarsi. Naturalmente si può essere d’accordo o meno su questo modo di procedere e noi, come abbiamo spiegato più volte, non lo siamo, perché riteniamo che in altri Paesi, vedi la Gran Bretagna, si siano raggiunti risultati di contenimento del virus migliori dei nostri senza ricorrere a questi metodi e senza calpestare i diritti costituzionali. Tuttavia, se si è imboccata questa strada, a nostro parere illegittima, diventa incomprensibile il via libera per i turisti. A contagiare e contagiarsi sono forse solo gli italiani, mentre gli stranieri sono immuni per definizione? Come si può spiegare, e soprattutto accettare, che per chi visita il nostro Paese basti il tampone per accedere al ristorante e a un italiano sia richiesto il green pass e l’attestazione di essere vaccinato? Il virus forse distingue a seconda della nazionalità? Il turista non lo contagia mentre l’italiano sì? L’illogicità è evidente, ma soprattutto è lampante l’arbitrarietà dei criteri introdotti da Speranza. Del quale è sempre più ingiustificabile la presenza nell’attuale governo ed è manifesto il contrasto che lo contrappone al presidente del Consiglio. Mentre il ministro della Salute continua a predicare sciagure e a difendere misure che non hanno senso, Mario Draghi parla di fine dello stato d’emergenza entro il 31 marzo. Ma se il premier promette di rimuovere «le restrizioni residue alla vita dei cittadini e delle imprese», perché «la situazione epidemiologica è in forte miglioramento», che senso ha insistere con una misura come il green pass, che non solo non è uno strumento sanitario, ma ha validità solo per i cittadini italiani e non per chi arriva da fuori? Possibile che il cittadino di una Repubblica che si dice democratica abbia meno diritti di chi non lo è? Nel giornale di oggi, Federico Novella si occupa del nuovo presidente della Consulta, ossia di Giuliano Amato, il quale ha di recente parlato di molte cose, esprimendo la sua opinione su leggi e referendum. L’ex presidente del Consiglio ora a capo della Consulta, un tempo era noto con il soprannome di door Soile, ma qui non c’è nulla di soile, ma molto di grossolano. Anzi, di insopportabilmente rozzo.

22 Febbraio 2022 – Redazione

“È destituita di ogni fondamento l’affermazione che il Garante per la protezione dei dati personali abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma che individua le sanzioni per i cittadini e i lavoratori ultra 50enni sottoposti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19”.

Inizia così la nota del Garante della Privacy a proposito dell’obbligo vaccinale e delle sanzioni previste per gli over 50.

Difatti, la relativa norma (d.l. n. 52/2021) – che dà attuazione alle disposizioni in tema di certificazioni verdi Covid-19 e di obblighi vaccinali per cittadini ultracinquantenni – spiega il Garante -, nonché per il personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica coreutica e musicale e degli istituti tecnici superiori – è entrata in vigore il 1° febbraio 2022, ma il Ministero della salute ha inviato al Garante la richiesta di parere sullo schema di decreto che dà attuazione a tale quadro normativo solo in data 15 febbraio 2022.

Il Garante – continua la nota – si è occupato della questione con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto oggi stesso, dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione.

Il testo del decreto, che già recepisce le indicazioni fornite dal Garante nel corso dell’istruttoria e le considerazioni espresse durante la specifica audizione in Parlamento, prevede che i trattamenti di dati personali connessi all’attuazione dell’obbligo vaccinale e alle nuove modalità di verifica del green pass in diversi contesti (scuola, lavoro) avvengano nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche.

22 Febbrsio 2022 – Redazione

L’esecutivo tentenna ancora in Aula sulla conversione dei decreti Covid. Panico in maggioranza: il Carroccio vota con Fdi ed ex M5s. Fallito il blitz leghista sullo stop al green pass: Fi astenuta. Ma la credibilità di virologi e talebani è nulla: Mario Draghi deve tenerne conto.

Il flagello dei virologi, a quanto pare, è destinato ad accompagnarci anche nel caso in cui il Covid dovesse sparire. Non contenti di averci devastato mattina e sera, comparendo a reti unificate negli ultimi due anni, i cosiddetti esperti di epidemie pur di non ritornare nell’anonimato da cui provengono, si dichiarano pronti a entrare in politica.

Walter Ricciardi, il prezzemolino di Roberto Speranza, il quale dice che il ministro della Salute è troppo di sinistra per i suoi gusti (figuratevi per i nostri), si è già accasato con Carlo Calenda, entrando a far parte del direttivo del microscopico partito dei Parioli fondato dall’europarlamentare ed ex candidato sindaco di Roma. Matteo Bassetti, altra virostar che non si perde un talk show, ma neppure un’ospitata nei programmi di infotainment e un’intervista ai settimanali di gossip, in attesa di partecipare al Grande fratello Vip si dice disponibile a far parte di un governo, precisando però solo in qualità di tecnico. Fabrizio Pregliasco, già noto per essersi candidato al festival di Sanremo insieme con il suddetto Bassetti e con il collega Crisanti cantando una versione anti coronavirus di Jingle bells, assicura di essere democristiano fin nel midollo e dunque si capisce che aspira a un futuro ruolo nella formazione di centro che i vari TotiBrugnaroCesaLupi e compagnia bella vorrebbero fondare insieme con Matteo Renzi.

Insomma, se anche il 31 marzo il governo dovesse decidere di abolire lo stato di emergenza, purtroppo l’emergenza virologi pare destinata a proseguire. Del resto, sono in tanti a non rassegnarsi all’idea di voltare pagina e rinunciare alla stagione degli allarmi e delle previsioni nefaste. Se Ricciardi a dicembre dello scorso anno paventava 40.000 morti nel solo mese di febbraio, vincendo il premio di Cassandra dell’anno, ma soprattutto dimostrando di non avere nessuna fiducia nel vaccino di cui per altro è diventato uno straordinario propagandista, molti altri per non perdere visibilità sognano una pandemia permanente. Infatti, mentre quasi tutti i Paesi del mondo si danno da fare per ritornare alla normalità e ripristinare la libera circolazione (l’ultimo in ordine di tempo è Israele, che ha annunciato per il primo di marzo la fine delle restrizioni per i turisti non vaccinati), da noi i burocrati della Sanità si aggrappano con le unghie e con i denti al green pass e ai divieti. Invece di riconoscere che il certificato verde è stato un fallimento e un’inutile complicazione per la vita degli italiani, Speranza e compagni si danno da fare per estendere il passaporto vaccinale oltre ogni ragionevole data, allungando all’inverosimile gli obblighi e paventando una vaccinazione di massa con la quarta dose.

Gli irriducibili della siringa non paiono rendersi conto della realtà, e cioè che la maggioranza degli italiani ormai da tempo non si fida più di loro. Lo dimostra il dato delle terze dosi, fermo da tempo a 36 milioni nonostante le seconde dosi sfiorino i 50 milioni. A conti fatti significa che, nonostante gli appelli e sebbene il governo abbia introdotto il green pass rafforzato per il lavoro e per gli ingressi al chiuso, ci sono quasi 14 milioni di italiani che, pur non essendo contrari al vaccino, non si fidano più. Le troppe balle sparate in tv e sui giornali (passerà alla storia quella di Sergio Abrignani, il quale al Corriere della Sera garantì che con il booster gli italiani non avrebbero avuto problemi di Covid per 5 o 10 anni), invece di indurre i connazionali ad affrettarsi a porgere il braccio, li hanno spinti a prendersi una pausa, in attesa di poter valutare meglio. Senza contare che ci sono ancora 5 milioni di italiani che, nonostante siano stati oggetto di ogni tipo di vessazione, hanno comunque deciso di non vaccinarsi. Per poi non parlare della campagna per i minori, che malgrado le pressioni sui genitori, tuttora langue.

Sì, aver garantito che con due dosi di vaccino il Covid sarebbe stato debellato e con tre pure annientato, alla fine ha prodotto una reazione uguale e contraria, ovvero di diffidenza. Non tanto contro la puntura, quanto contro chi la raccomanda, che si tratti di un virologo, di un politico o di un giornalista, i quali sembrano talmente imbevuti di un’ideologia «vaccinara» da non capire più ciò che è accaduto e sta accadendo.

Ma se abbiamo perso la speranza che ministri e cronisti capiscano, vista la faziosità che li guida, ci permettiamo di appellarci al presidente del Consiglio, il quale anche ieri sul green pass e lo stato di emergenza ha visto vacillare la sua maggioranza. Non serve alzare la voce a Palazzo Chigi, bisogna alzarla con chi non comprende che non si può proseguire in uno stato di calamità perenne, soprattutto se l’emergenza non ha prodotto risultati. La Johns Hopkins University ha calcolato che, nonostante le misure adottate, l’Italia ha avuto 252 morti ogni 100.000 abitanti e la Gran Bretagna, che ha fatto il contrario di ciò che abbiamo fatto noi, non introducendo né green pass né obbligo vaccinale, ne ha avuti 240. Che altro aggiungere? Il problema non è la tenuta del governo Draghi, ma per quanto tempo Draghi si terrà Speranza come ministro della Salute.

Fonte: Maurizio Belpietro – La Verita’

Brutto episodio nelle scorse ore ai danni dell’infettivologo Matteo Bassetti nel pieno centro di Genova. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova è stato aggredito verbalmente da alcuni ragazzi mentre si trovava in un locale del capoluogo ligure con la moglie. L’episodio si è consumato nel corso del fine settimana, mentre Bassetti prendeva un aperitivo con la consorte, seduto ad un tavolino di un locale in via XX Settembre, la principale via di Genova. Un gruppo di persone, pare per lo più giovani, lo avrebbe riconosciuto e avvicinato iniziando a inveire contro di lui al grido di “Bassetti vattene da Genova” e insistendo per diversi minuti, a cui ha fatto seguito l’ intervento della polizia.

In tutto 15 o 20 persone, che lo hanno insultato con cori da stadio. poi lo sfogo di Bassetti sui social “Nemmeno un aperitivo in santa pace! Ho subito l’ennesima violenta aggressione verbale da parte di un manipolo di no vax, no green pass, o quello che erano, mentre ero seduto ad un tavolino per un aperitivo con mia moglie. Un attacco vile, gratuito, in un contesto della mia vita privata in cui, l’unica mia colpa, era quella di godermi il venerdì sera nel centro cittadino” ha aggiunto il medico.

Il fatto a una settimana di distanza da un’altra intimidazione, quando decine di telefonate anonime e altrettanti messaggi. Bassetti dal suo canto ha ribadito però di non sentirsi affatto intimidito.

Bassetti però, non ha risparmiato una frecciatina alla politica locale, colpevole a suo dire di non averlo difeso. “Ciò che mi rammarica di più è che, nel corso di questi due anni in cui vengo spesso brutalmente attaccato con ogni tipo di insulto, una parte anche della politica cittadina genovese non abbia mai speso una parola di solidarietà. Meditiamo” ha dichiarato. Parole probabilmente non rivolte al governatore della Liguria Giovanni Toti, che invece, ha subito espresso la sua solidarietà, condannando quanto accaduto: “Solidarietà al professor Matteo Bassetti insultato mentre era in centro città in un momento privato con la sua famiglia. Intimidazioni inaccettabili sempre e ancora di più se rivolte a chi da due anni lavora in prima linea per far vincere la scienza contro il virus”.

9 novembre 2021 – di Monica Tomasello

Il Viminale dice che vuole assicurare il diritto alla protesta di chi è contrario al Green Pass, ma mentre lo dice ci comunica anche un “irrigidimento delle regole”… Non sarà più possibile organizzare manifestazioni nei centri storici, saranno ammessi solo sit-in e non grossi cortei e comunque sia tutto dovrà essere lontano da obiettivi “sensibili”, ovvero sedi di partiti, di sindacati, banche, e qualsiasi luogo istituzionale. Praticamente ci stanno dicendo: “Protestate pure…, ma fatelo in silenzio e senza disturbare.” Scusate… ma che senso ha? La protesta è per definizione un modo per farsi sentire, per attrarre l’attenzione… Qualcosa mi sfugge… Forse che cominciano ad avere paura?

La ministra Luciana Lamorgese ha infatti inviato le nuove disposizioni più restrittive a tutti i prefetti delle città in cui sono state chieste autorizzazioni a scendere in piazza anche il prossimo sabato. Ma non basta. E’ in corso proprio in queste ore, al Viminale, una valutazione: si pensa anche di imporre l’obbligo di mascherina ai manifestanti. Negli stadi invece pare che non ce ne sia bisogno… Anche i relativi festeggiamenti in caso di vittoria della propria squadra del cuore pare che siano ammessi; in corteo o meno, con mascherina o senza, lì non importa, lì il virus non colpisce; lo sanno con certezza; glielo ha assicurato il comitato tecnico scientifico.

Il primo a dichiarare necessaria questa stretta voluta da Lamorgese è stato il sindaco di Trieste, la città diventata epicentro simbolico della protesta, dove “si vocifera” che si sia registrata una improvvisa impennata di nuovi casi Covid. Mentre le docce fredde degli idranti sui manifestanti giurano siano state soltanto benefiche! Anzi! Se non li avessero silurati con acqua sparata a pressione, i casi di Covid sarebbero stati certamente molti di più! Meno male…

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Anche il sindaco Roberto Dipiazza plaude alla stretta ai cortei No Green Pass. «Se è davvero così, stappo lo champagne» , dice. «Magari, li metteremo tutti a Porto Vecchio, lontano da alberghi, ristoranti e negozi che in questo periodo stanno subendo danni enormi».

 «Farei leggi speciali come ai tempi delle Br», arriva a dire Dipiazza. «Allora c’era l’emergenza terrorismo, oggi c’è la pandemia ma il periodo è sempre drammatico. A mali estremi, estremi rimedi».

E già… Dipiazza ha perfettamente ragione! È  esattamente la stessa cosa che stanno cominciando a pensare milioni di italiani… “A mali estremi, estremi rimedi”.

Ma anche il governatore Fedriga, della Lega, è molto severo e su questo non concede ammiccamenti ai “no vax”: «Saremo in poco tempo in zona gialla se continuiamo così», spiega Fedriga, che è anche presidente della Conferenza Regioni «Ci sono delle responsabilità – ha continuato Fedriga – «Non vogliamo vietare il diritto di dire la propria opinione, ma questo deve avvenire all’interno delle regole. Gli atti violenti devono essere condannati e perseguiti senza indugio, ma le regole sono anche quelle di evitare comportamenti che facciano, com’è successo purtroppo ed è continuato a succedere, aumentare il contagio: questo è inaccettabile. Pochi non possono limitare la libertà di tutti».

Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah😂 Quando ci si mettono sanno anche essere spiritosi😂😂 Ahahahahahahah 😂😂😂

Questa la versione “blogger” della notizia. L’articolo originale, in versione “serio giornalista”, è il seguente (la sostanza non cambia molto…🤷‍♀️ ma per completezza d’informazione, era giusto che mettessi la fonte 😉 👇👇👇

https://www.lastampa.it/politica/2021/11/09/news/il_viminale_decide_la_stretta_sui_no_green_pass_solo_sit_in_e_niente_cortei_e_lontani_dal_centro-404095/

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/notizia-ultimora-versione-blogger-cominciano-ad-avere-paura-il-viminale-decide-la-stretta-sui-no-green-pass-solo-sit-in-e-niente-cortei-e-lontani-dal-centro/

7 Novembre 2021 – di Marzia MC Chiocchi e Redazione Co.Te.Li

IL VENTICELLO DI GIUSTIZIA E VERITÀ, CHE HA COMINCIATO A SOFFIARE A FINE SETTEMBRE, CON PIAZZE DI PROTESTA SEMPRE PIÙ PARTECIPATE, STA ACQUISTANDO POTENZA E FORZA OGNI GIORNO DI PIÙ’. IL NOSTRO OBIETTIVO È CHE SI INTENSIFICHI FINO A DIVENTARE IL MAESTRALE, IL LIBECCIO O LA BORA DELLA NOSTRA VITA, CHE PULISCA E SPAZZI VIA, COME UN COLPO DI SPUGNA, “BRUTTI” E BRUTTURE CHE STANNO CONTAMINANDO VITA E SANGUE DELLE NOSTRE GENTI. E SE FINO A POCO TEMPO FA L’OMERTÀ SOCIALE IMPEDIVA DI PARLARE, RACCONTARE LE ESPERIENZE PERSONALI PIÙ DOLOROSE LEGATE AL COVID E ALLA MEDICINA COLLUSA, ADESSO IL MURO DELLA PAURA SI STA SGRETOLANDO, AIUTANDO LE PERSONE A “URLARE” LE PROPRIE STORIE, RIFIUTANDO DI COPRIRE, INVOLONTARIAMENTE, IL “SISTEMA” CHE CI VORREBBE SILENTI E SOLDATINI MUTI E OBBEDIENTI. OXANA, MAMMA DI GIULIA, LO STA FACENDO APRENDO LA STRADA A COLORO CHE, TIMOROSI, NON TROVANO IL CORAGGIO DI ESPRIMERSI.

LEGGETE E CONDIVIDETE AFFINCHÉ SEMPRE PIÙ PERSONE PARLINO E SEMPRE PIÙ ANIME SI SVEGLINO! BASTA DELEGARE! ZERO ALIBI! ANCORA UN COLPO DI RENI E SPAZZEREMO VIA TUTTI I PREDONI DELLA NOSTRA VITA, E ABUSIVI, DA NOI MAI ELETTI, DI UN POTERE IGNOBILE E PUTRIDO!
IL MOTTO È…PARLARE PARLARE PARLARE!!!DENUNCIARE DENUNCIARE DENUNCIARE!!!BASTA CON I NON DETTI! BISOGNA ANDARE IN RISOLUZIONE!!!

La straziante testimonianza di Oxana: «Gli esami del sangue del 31 luglio erano perfetti, senza alcun asterisco, Giulia era sana»

Oxana Nesterenko, mamma di Giulia Lucenti, ha parlato alle circa 300 persone radunatesi ieri al Novi Sad. Una testimonianza straziante, scrive LaPressa. La madre di Giulia ha raccontato la sua storia con fermezza e mostrando i documenti rilasciati dai medici. Ha ricostruito con precisione e nel dettaglio quanto accaduto il 9 settembre, quando sua figlia di appena 16 anni, morì all’indomani della seconda dose di Pfizer. Sempre ieri, dalla Procura di Modena, è emersa la notizia che non vi sarebbe una correlazione tra il vaccino e il decesso, ma la mamma di Giulia vuole verità e spiega come questa notizia l’abbia appresa dai giornali.

«Mia figlia aveva un lieve problema cardiaco che non le impediva comunque nemmeno l’attività sportiva – spiega Oxana Nesterenko -. Gli esami del sangue del 31 luglio erano perfetti, senza alcun asterisco, era sana. A insaputa mia e del mio legale Pier Francesco Rossi, abbiamo saputo oggi che la Procura si è espressa affermando che Giulia è morta per cause cardiache e non per il vaccino. – rende noto La Pressa Eppure i primi esiti, che io ho registrato dopo l’indagine macroscopica, non rilevavano nulla, non era stato il cuore, non il cervello, né i polmoni, questo dicevano gli esiti. Io pretendo verità e spero che la mia testimonianza possa far riflettere tante persone».

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Se il 30 ottobre non otteniamo il ritiro del green pass bloccheremo tutta l’Italia. Lo annuncia Stefano Puzzer, leader del CLPT (Coordinamento lavoratori portuali Trieste). “Abbiamo parlato con un rappresentante di governo, andremo alla Camera e Senato e con noi vigili del fuoco, sanitari e giornalisti. Non andrò a lavorare fin quando non lo ritireranno”, ha aggiunto. “Userò il mio tempo per raccogliere le denunce dei lavoratori chiamati a lavorare, ma senza green pass”.

A Trieste si sta scrivendo la storia. Blocco del porto contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare prosegue ad oltranza. Incontenibile entusiasmo dei lavoratori del porto e dei numerosi cittadini arrivati da tutta Italia: “La gente come noi non molla mai!” e “We are the champions!”, intonano in coro. Al momento gli unici che stanno facendo vera opposizione al Governo delle restrizioni“. È quanto scrive oggi Radio Genova sul suo profilo Twitter.

ECCO I VIDEO 👇

https://twitter.com/RadioGenova/status/1449363268234006534?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1449363268234006534%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fstopcensura.online%2Fi-veri-lavoratori-sono-a-trieste-porto-bloccato-ad-oltranza-la-cgil-non-conta-piu-niente%2F

https://twitter.com/RadioGenova/status/1449388822098325511?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1449388822098325511%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fstopcensura.online%2Fi-veri-lavoratori-sono-a-trieste-porto-bloccato-ad-oltranza-la-cgil-non-conta-piu-niente%2F

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