Brutto episodio nelle scorse ore ai danni dell’infettivologo Matteo Bassetti nel pieno centro di Genova. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova è stato aggredito verbalmente da alcuni ragazzi mentre si trovava in un locale del capoluogo ligure con la moglie. L’episodio si è consumato nel corso del fine settimana, mentre Bassetti prendeva un aperitivo con la consorte, seduto ad un tavolino di un locale in via XX Settembre, la principale via di Genova. Un gruppo di persone, pare per lo più giovani, lo avrebbe riconosciuto e avvicinato iniziando a inveire contro di lui al grido di “Bassetti vattene da Genova” e insistendo per diversi minuti, a cui ha fatto seguito l’ intervento della polizia.
In tutto 15 o 20 persone, che lo hanno insultato con cori da stadio. poi lo sfogo di Bassetti sui social “Nemmeno un aperitivo in santa pace! Ho subito l’ennesima violenta aggressione verbale da parte di un manipolo di no vax, no green pass, o quello che erano, mentre ero seduto ad un tavolino per un aperitivo con mia moglie. Un attacco vile, gratuito, in un contesto della mia vita privata in cui, l’unica mia colpa, era quella di godermi il venerdì sera nel centro cittadino” ha aggiunto il medico.
Il fatto a una settimana di distanza da un’altra intimidazione, quando decine di telefonate anonime e altrettanti messaggi. Bassetti dal suo canto ha ribadito però di non sentirsi affatto intimidito.
Bassetti però, non ha risparmiato una frecciatina alla politica locale, colpevole a suo dire di non averlo difeso. “Ciò che mi rammarica di più è che, nel corso di questi due anni in cui vengo spesso brutalmente attaccato con ogni tipo di insulto, una parte anche della politica cittadina genovese non abbia mai speso una parola di solidarietà. Meditiamo” ha dichiarato. Parole probabilmente non rivolte al governatore della Liguria Giovanni Toti, che invece, ha subito espresso la sua solidarietà, condannando quanto accaduto: “Solidarietà al professor Matteo Bassetti insultato mentre era in centro città in un momento privato con la sua famiglia. Intimidazioni inaccettabili sempre e ancora di più se rivolte a chi da due anni lavora in prima linea per far vincere la scienza contro il virus”.